Introduzione
Per scienza dei materiali si intende la disciplina che studia le relazioni che
esistono tra struttura (subatomica, atomica, microscopica e macroscopica) e le
proprietà dei materiali
- meccaniche;
- termiche;
- deterioramento;
- elettriche;
- magnetiche;
- ottiche;
Se CURVA RIPIDA
- il materiale è rigido
Se STRETTA e PROFONDA
- basso coefficiente di di dilatazione termica
E’ sempre presente nei composti formati dall’unione tra M e nM: gli atomi
metallici cedono facilmente i loro elettroni di valenza ai non metallici diventando
ioni: cationi e anioni.
Nel NaCl, l’atomo di sodio (metallico) cede il suo unico elettrone di valenza
(assumendo la config. el. stabile del neon)
I legami spesso sono in parte ionici ed in parte covalenti. Maggiore è il delta della
elettronegatività (tendenza ad accettare e-) più prevale lo ionico.
METALLICO (a differenza degli altri, buoni conduttori),
adirezionale, DUTTILI (ampia def plastica prima della
rottura)
Uno, due massimo tre e- di valenza che non sono legati ad un atomo in
particolare ma in grado di spostarsi attraverso l’intera struttura metallica. Gli e- di
non valenza ed il nucelo degli atomi formano il cuore dello ione.
DIPOLO
dovuti alla presenza di dipoli, indotti anche in atomi o molecole elettricamente
simmetriche e dovuti ai moti vibratori: ebolizione nei gas inerti.
DIPOLO PERMANENTE
Van der Waals, l’idrogeno legato covalentemente con l’ossigeno o con l’azoto
diventa sostanzialmente un protone non schermato e forma un ponte tra due
atomi caricati elettricamente.
Alcuni metalli e anche non metalli possono esistere in più di una struttura
cristallina. Ciò è detto polimorfismo (o allotropia quando compare nei solidi
elementari) e dipende dalle condizioni di pressione e temperatura.
Una famiglia di piani contenien tutti quei piano equivalenti dal punto di vista
cristallografico, cioè con lo stesso impacchettamento atomico.
I monocristallini hanno gli atomi perfettamente ordinati, una cella unitaria che si
ripete senza soluzioni di continuità: esistono in natura ma possono essere ricreati
artificialmente, sebbene il loro accrescimento sia difficile. Sono diventati molto
importanti nelle tecnologie avanzate. Ma gran parte dei solidi cristallini sono
composti da aggregati di molti piccoli cristalli o grani (singolo cristallo).
1 diffrangono l’onda
2 sono separati a distanze paragonabili alla lunghezza d’onda del raggio
incidente
Legge di BRAGG
Hanno ordine solo a corto raggio per via delle strutture molecolari complesse o
con rapido raffreddamento. I materiali ceramici possono essere sia cristallini che
amorfi (vetro)
SOLUZIONE SOLIDA
FCA, <15
STUTTURA CRISTALLINA, la medesima
ELETTRONEGATIVITA’, se il delta è troppo alta sarà un composto intermetallico
piuttosto che una soluzione
VALENZA: il solvente ha valenza più bassa
Per le soluzioni solidi interstiziali nei metalli che hanno FCA elevati il diametro
atomico deve essere sostanzialmente più piccolo dell’atomo ospitante
Difetti interfacciali
(
sono linee di confine a due mesioni e sperarno regioni di materiali che hanno
differente struttura cristallina, la più ovvia è quella esterna (liquidi sferici perché
hanno l’esterno con uno stato energetico più alto)
Nei bordi dei grani da differenti posizioni cristallografiche possono esserci atomi
d’orientazioni intermedie, chimicamente più reattivi dei grani in se anche se non
cambia virtualmente la denistà tra materiali mono e policristallini.
pori e cricche.
Esami micrscopici
Ottica: per i materiali opachi alla luce visibili (tutti metalli, alcuni ceramici e
polimeri) si osserva solo la superficie e quindi a riflessione: indagini
metallografiche. Il campione va preparato con cura con carte e polveri abrasive
sempre più fini per una lucidatura a specchio. Poi con un attacco chimico si
mettono in evidenza i grani con i solchi attorno ad essi dovuti ad una maggiore
reattività all’attacco. Ogni grano riflette la luce ad un angolo differente in accordo
alla sua direzione cristallografica. Fino a 2000
Deformazione elastica
ceramici
metallici
polimerici
Anelasticità
E’ il comportamento elastico di un materiale se in funzione del tempo
E = 2G(1+ni)
Per i materiali senza fase lineare, .5%, per alcuni acciai limite di snervamento
inferiore. E’ lo sforzo di progetto.
Carico di frattura
Duttilità: misura della deformazione plastica che il materaile può subire prima
della rottura. E’ l’allungamento percentuale o la restrizione percentuale della
sezione. Se è scarsa i materiali sono fragili ed hanno deformazioni a rottura
inferiori al 5%. La duttilità aumenta con la temperatura mentre carico di
snervamento e rottura sono inversamente proporzionale alla temperatura, il
modulo elastico è indifferente.
sforzo e deformazioni reali sono sull’istante e non sul valore iniziale. il provino
si striziona, non è che diminuisce la forza applicata
Durezza
8. La Rottura
I progetti si sostanziano spesso nella capacità di minimizzare le probabilità di
rottura. Le casue di rottura più comuni sono la scelta non appropriata del
materiale, l’errata progettazione e produzione del componente od un suo cattivo
utilizzo.
La frattura
E’ la separazione di un corpo in uno o più componenti in risposta ad un carico
statico a temperatura bassa rispetto a quella di fusione. I materiali duttili
mostrano una notevole capacità di deformarsi plasticamente assorbendo grandi
quanitità d’energia prima della rottura, mentre quelli fragili hanno un basso
assorbimento di energia. Sono comunque relativi. Ogni processo di rottura
avviene in due stadi - la formazione e la propagazione della cricca - in risposta
ad un carico imposto.
La tipica frattura duttile avviene dopo una modesta strizione, con presenza di
cavità che che formano una cricca ellittica il cui asse maggiore è perpendicolare
alla direzione dello sforzo. Infine avviene la rottura a causa della rapida
propagazione della rottura con deformazioni di taglio a 45 gradi. Si usa il
microscopio a scansione perché ha una maggiore risoluzione e profondità di
campo. Si vedono depressioni emisferiche
Fatica
Il grafico è il carico S rispetto al logaritmo N del numero dei cicli prima della
rottura.
Per alcune leghe ferrose, come il titanio, c’è un asintoto orizzontale: è un limite
di fatica o di rottura sotto al quale la rottura per fatica non avviene.
Per molte leghe ferrose il limite non esiste e c’è la resistenza a fatica. Conviene
descrivere i grafici con delle linee a probabilità costante.
Sforzo medio,
le condizioni e la configurazione della superficie del componente,
Solchi, buchi, scanelattature che fungono da intensificatori di sforzo (es meglio
usare raccordi arrotondati)
9. Diagrammi di fase
regola di gibbs
P n di phasi + F gradi di libertà = C n compenenti + N (2, temperatura e
pressione non di composizione)
ferrite delta (Fe delta) CCC virtualmente identica all’alfa e non importante
Cementite (Fe3C carburo di ferro) quando si supera il limite di solubilità del C
in Fe, tecnicamente metastabile
dura e fragile
eutettoide gamma austenite CFC <-> ferrite alfa CCC + cementite (ledeburrite)
Perlite
la perlite fine, lamellare, è più dura e resistente di quella grossolana per via della
grande resistenza interfacciale tra alfa e cementite
Bainite
analogamente alla perlite la sua strutta è di alfa e cmenetite ma in una seire di
listelli paralleli o aghi di ferrite che sono seaprati da particelle allungate di fase
cementite. Sono generalmente più duri e resistenti dei perlitici.
Sfeoridite
Struttura perlitica o bainitica riscaldato lungo periodo sotto eutettoide: cementite
sferica in un fase di alfa
Meno itnerfaccia per unità di volume: meno duro e meno resistente di tutti i
metalli perché ha interfaccia sferoidica
gli atomi si muovono tutti insieme con pochi spostamenti quindi con quelli
adiacenti e l’austenite cfc diventa martensite tetragonale a corpo centrato.
A compressione
A trazione
gli elettroni rilascisti devono diventare parte di una diversa specie chimica
CATODO uno metallo viene ridotto ed uno ione diventa neutro - semi reazione di
riduzione
Ferro in acuqa che contiene ossigeno disciolto, vienen prima ossidato a Fe2+
come idrossido ferroso Fe(OH)2 e poi come idrossido ferrico Fe(OH3)
Esempio di elettrodi
in una cella elettrochimica Cu+Fe il ferro si corrode mentre il rame si deposita ->
si riduce il catione rame (quindi aumeta) a spese del ferro che si ossida
Serie galvanica
Corrosione galvanica: si verifica quando due metalli o leghe che hanno diverse
composizioni sono collegati elettricamente mentre esposti ad un elettrolito. Il
meno nobile tenderà all’anodo, il più nobile al catodo e sarà protetto da
corrosione.
Per ridurla
M+1/2O2 = MO
La scaglia di ossido funziona sia circuito per il passaggio degli elettroni che da
elettrolito per la diffusione degli ioni
- quando l’ossido non è poroso la legge che lega l’aumento di peso per
area unitaria ed il tempo è esponenziale
metallo + non metallo, è come se già avessero subito corrosione, ecco perché è
diffuso l’uso di vetro per contenere i liquidi. Subiscono dissoluzione chimica. I
refrattari devono resistere non solo alle alte temperature ma anche all’attacco
degli altri materiali.
REAZIONI CHIMICHE
17. Compositi
FASE DISPERSA
di grandi dimensioni
CERMET
carburi di tungsteno o nichel annegati in matrici di cobalto o nichel
utensili da taglio per acciai molto duri, la tenacità è data dalla matrice che
prevenie le cricche
ELASTOMERI/PLASTICHE
nerofumo nelle gomme che ne aumenta tenacità resistenza al taglio
CALCESTRUZZO
cemento portland o cemento asfalto fa da matrice, con gli aggregati al 60%80%
della miscela
per dispersione
Dispersione in una matrice di un materiale fino e molto inerte, toria nel nichel
hanno l’obbiettivo di raggiungere elevate resistenze e/o rigidezze con bassi pesi
Non rottur catrastrofiche perché se anche si rompono le fibre gli spezzoni residui
supportano ancora parte dello sforzo
Per la loro duttilità vengono preferiti i metalli e sono il mezzo per il quale lo sforzo
applicato dall’esterno viene trasmesso e distribuito alle fibre, sopportandone così
solo una piccola parte
La matrice serve come barriera alla propagazione della frattura fino a che la
lacuna non è critica
- i più alti valori del modulo specifico e della resistenza rispetto a tutte
le altre fibre di rinforzo
- hi temp ok, ma ossidazione
- umidit ok solventi ok
A MATRICE METALLICA
A MATRICE CERAMICA
alto modulo e alta rottura a trazione, alta resistenza al creep e tenacità a frattura
relativamente elevati. Tecnica complessa di costruzione ne aumenta il costo
STRUTTURE COMPOSITE
Possono essere formate sia materiali omogenei che compositi, la loro proprietà
dipende anche dalla configurazione geometrica dei vari elementi strutturali
ceramici abrasivi
refrattari isolamento termico
La loro unità base è il monomero, struttura che si ripete lungo tutta la catena
PVC
ACETALICHE: Teflon stamapggio per iniezione basso coeff d’attrito, ruote
dentate molle pali di ventalorie
PMMA PLEXIGLASS ottime caratteristiche termiche chimiche ottche
ARAMIDICHE POLIMMIDICHE, KEVLAR riciclalile e basso coef d’attrito
coloranti
ritardanti di fiamma
NDT