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Appunti di tecnologia generale dei materiali (materiale grezzo) Vittorio Grimaldi- ING Gestionale Triennale. 1)Prime denizioni.

Scienza dei materiali : disciplina che studia le relazioni che esistono tra le strutture e le propriet dei materiali. Ingegneria dei materiali : progettazione o l ingegnerizzazione della struttura di un materiale, sulla base di queste correlazioni struttura-propriet, per produrre un predeterminato isieme di propriet. Che cos allora la "Struttura"? La struttura di un materiale in genere fa riferimento alla disposizione dei suoi componenti interni. La struttura subatomica fa riferimento agli elettroni che si trovano all interno dei singoli atomi e all iterazione con i rispettivi nuclei. A livello atomico la struttura fa riferimento all organizzazione reciproca degli atomi e delle molecole. Di ancor pi grande vi la microstruttura, che possibile osservare appunto con il microscopio. La propriet un aspetto del materiale in termini di tipo e di ampiezza di risposta rispetto ad una specica stimolazione imposta. ( In generale le def. delle propriet sono indipendenti dalle dimensioni e dalla forma del materiale) Propriet importanti di un materiale: Meccaniche, Elettriche, Termiche, Magnetiche, Ottiche e di Deterioramento. Per ciasciuna di esse vi una una stimolazione caratteristica per provocare dierenti risposte. Le p. meccaniche si riferiscono alla deformazione sotto un carico o sforzo applicato [esempi modulo elastico, resistenza a rottura]. Le p. elettriche come conduttivit e campo elettrico. Le p. termiche si riferiscono alla capacit termica e coduttivit termica. Le p. magnetiche si rif. alla risposta di un materiale ad un campo magnetico applicato. Le p. ottiche hanno stimolazione con l elettromagnetica o radiazione luminosa, l indice di rifrazione a la ri ettivit sono rappresentative delle p. ottiche. Oltre la struttura e le propriet vi sono due importanti concetti: il processo di fabbricazione e le prestazioni. La struttura di un materiale dipende da come stato fabbricato, inoltre le prestazioni saranno in funzione delle sue propriet. Si pu dunque assumere che vi sono delle interazioni lineari tra i 4 concetti in tale forma: Processo di fabbricazione! Struttura ! Propriet ! Prestazioni 2) Considerazioni sulla scienza e ing. dei materiali Come scegliere il corretto materiale per una specica applicazione? Bisogna caratterizzare le condizioni di servizio in cui va adoperato uno specico materiale e quindi le propriet richieste. Bisogna considerare il decadimento delle propriet del materiale che si pu vericare durante il servizio. Bisogna, inne, considerare l aspetto economico: quale sar il costo del prodotto nito? Si pu trovare un materiale giusto senza che esso abbia costi proibitivi? 3) Classicazione dei Materiali La classicazione dei materiali avviene secondo tre classi basilari: metalli, ceramici e polimeri. Vi sono, inoltre, tre altri gruppi importanti ingegneristicamente: i compositi, i semiconduttori ed i biomateriali. Metalli (Lega metallica) I materiali metallici sono di morma combinazioni di elementi metallici. Hanno un gran numero di elettroni delocalizzati, ovvero questi elettrono non sono legati ad un atomo particolare. Diverse propriet dei materiali vengono direttamente attribuite a questi elettroni. "Hanno una buona conducibilit termica ed elettrica, una bassa energia di ionizzazione, un potere ri ettente della luce e buona duttilit ( possibilit dunque di essere ridotti in li) e malleabilit (la possibilit di venir ridotti in lamine)" *La Chimica di base - Nobile, Mastrorilli

Il legame metallico un particolare legame chimico in cui gli elettrino hanno una buona mobilit, gli elettroni delocalizzati in un reticolo di atomi metallici caricati positivamente [i metalli sono costituiti da un reticolo di cationi "immerso in un mare di elettroni" Lorentz 1905 ]. Come nel caso del legame ionico non esistono quindi molecole vere e proprie ma aggregati reticolari di atomi metallici tenuti insieme da questa forza di tipo elettrostatico.Questo modello spiega alcune propriet dei metalli come le loro elevate conducibilit elettrica (infatti, essendo tali elettroni non legati a nessun atomo particolare, risultano essere estremamente mobili) e termica, la loro malleabilit e duttilit. Esempio riportato in gura. Ceramici I ceramici sono composti fra elementi metallici e non metallici, sono per la maggior parte ossidi (allumina, ossido di magnesio, silice ) e sali ionici ( cloruro di sodio). Sono tipicamente isolanti al passaggio dell elettricit e del calore, e sono pi resistenti dei metalli e dei polimeri alle alte temperature ed agli ambienti pi severi. Per quanto riguarda il comportamento meccanico, sono duri ma molto fragili. In essi presente il legame ionico o il legame covalente.Il legame covalente si instaura tra due atomi con la stessa o simile elettronegativit. Gli elettroni vengono messi in compartecipazione.
Il legame ionico prevede un atomo molto pi elettronegativo dell altro, che strappa l elettrone all altro atomo: si formano dunque due ioni, un anione (l atomo che ha strappato l elettrone) con carica negativa, e un catione (l atomo che ha perso l elettrone) con carica positiva. Questi si attrarranno e interagiranno, con formazione di un legame.No vi pu essere il legame ionico C-C in quanto appunto previsto nel legame ionico che un atomo sia molto pi elettronegativo dell altro.

Polimeri I polimeri comprendolo le familiari materie plastiche e le gomme. Alcuni di essi sono composti organici basati chimicamente sul carbonio, idrogeno ed altri elementi non metallici. Hanno una struttura molecolare molto grande, bassa densit e possono essere estremamente essibili. Esempio: plastica. Compositi Sono stati ingegnerizzati un numero di materiali compositi, i quali sono formati da pi di un materiale. Un esempio sono le vetroresine: bre di vetro annegate entro un materiale polimerico. Vengono realizzati in modo da trarre di diversi materiali le caratteristiche pi vantaggiose. Biomateriali Sono impiegati negli impianti inseriti nel corpo umano per sostituire parti danneggiate o malate. Questi materiali non devono produrre sostanze tossiche e devono essere compativili con i tessuti del corpo umano (cio non devono causare reazioni biologiche avverse). 2

4) Legami atomici nei solidi Eimportante soermarsi sulle forze interatomiche che legano insieme gli atomi al loro interno. A grandi distanze le interazioni sono trascurabili ma al diminuire della distanza tra gli atomi, ognuno di essi esercita una forza sull altro. Queste forze sono di due tipi: attrattive e repulsive la loro entita funzione della distanza interatomica di separazione tra gli atomi stessi. L origine della forza attrattiva FA dipende dal particolare legamo esistente tra i due atomi, oltre ad un certo limite di avvicinamento, i livelli energetici pi esterni dei due atomi cominciano a sovrapporsi. In queste circostanze entra in gioco la forza FR , forza repulsiva. Di seguito riportato un graco esplicativo di questi concetti. Si pu denire la forza netta FN come: FN = FA + FR Quando le due forze si eguagliano FN = 0 ! FA + FR = 0 . In queste condizioni vi equilibrio con una certa distanza degli amotmi r0 . [Per molti atomi uguale a 0:3nm(3 )] Z L energia potenziale correlata alla forza generalmente dalla relazione E = F dr. In sistemi atomici Rt EN = 0 FN dr . Si prende in considerazione l energia di legame di due atomi E0 corrispondente all energia minima del sistema, rappresenta l energia da fornire al sistema necessaria per portare i due atomi a distanza innita. Ovviamente queste grandezze e i loro rispettivi andamenti variano da materiale a materiale (in gura vi un esempio). Ad esempio i materiali a grande energia di legame hanno temperature di fusione molto elevate, ancora a temperature ambiente essi si presentano come solidi.

La Struttura dei Solidi Cristallini La maggior parte delle propriet di un materiale sono direttamente correlata alla sua struttura cristallina. I solidi possono essere classicati in funzione delle regolarit con cui i suoi atomi o ioni sono disposti nello spazio l uno rispetto agli altri. Un materiale cristallino caratterizzato dalla presenza di congurazioni atomiche orginate a lungo raggio nelle tre direzioni dello spazio. In seguito a solidicazione gli atomi si dispongono a formare un reticolo tridimensionale ordinato e ripetitivo nel quale ciascun atomo forma dei legami con gli atomi a lui pi vicini. Quelli che non cristallizzano durante la solidicazione prendono il nome di solidi non cristallini o amor. Per descrivere le st. cristalline si ricorre all ausilio di modelli di rappresentazioni di atomi o ioni (esempio: Modello a sfere rigide). Qualche volta si usa il termine reticolo, con questo termine si intende una griglia tridimensionale nella quale i punti di intersezione tra le diverse linee coincidono con i centri delle posizioni occupare dagli atomi (coincidono con i centri delle sfere). 3

1) LE CELLE UNITARIE L ordine atomico presente nelle st. cristalline deriva dall apresenza di gruppi di atomi che si dispongono secondo una disposizione geometrica ripetitiva. La pi piccola unit ordinata ripetitiva viene chiamata cella unitaria. 2) La struttura cristallina Cubica a Facce Centrate CF C La struttura tipica di molti materiali metallici caratterizzata da una cella unitaria cubica nella quale gli atomi sono disposti ai vertici del cubo e al centro di ciascuna faccia. Il rame, l alluminio e l oro sono, ad esempio, alcuni metalli che presentano tale congurazione. Di seguito viene riportata una schematizzazione sempre seguendo il modello delle sfere rigide per CFC.

p p Lo spigolo del cubo a e il raggio atomico R sono i relazione a = 2 2R il raggio dunque R = 42 a . Nella struttura CFC ogni atomo condiviso con altre otto celle unitarie, gli atomi delle facce soltanto a due celle. Ogni cella ha 4 atomi La cella rappresentata gracamente nella gura che segue.

Il numero di coordinazione viene utilizzato per indicare il numero di atomi direttamente adiacenti ad un singolo atomo. Tale numero non pu superare il valore 12. Nel CFC il numero di coord. 12. Un altro parametro importante il Fattore di compattamento F CA : Esso rappresenta la frazione di volume occupato dagli atomi rispetto al volume della cella: F:C:A: = Vatomi Vcella

con alcuni calcoli si dimostra che nel CFC si ha F:C:A: = 74% . 2) Struttura cristallina Cubica a Corpo Centrato CCC In questa struttura cristallina vi un atomo centrale mentre gli altri atomi sono situati sugli otto vertici del cubo.

La costante reticolare e il raggio atomico sono correlati dalla relazione a = numero di coordinazione = 8 , F:C:A: = 68% .

p 4 3 3 r

; r =

3 4 a

. Ha un

3) La struttura cristallina Esagonale Compatta EC Questa struttura presenta un prisma a facce esagonali dove ogni vertice un atomo ed presente su entrambe le facce una atomo centrale, vi tra le due facce un piano intermedio nel quale sono situati altri tre atomi. Ogni cella EC contiene 6 atomi. Se si indicano con a e c rispettivamente la lunghezza dei lati di base e la lunghezza dell asse verticale, allora il rapporto ideale a c dovrebbe essere pari a 1:633 ; in alcuni metalli questo rapporto varia.

Presenta un numero di coordinazione = 12 e un F:C:A: = 74% valori identici a quelli del reticolo cubico a facce centrate. 4) Calcolo della densit nA Volendo conoscere la densit reale: = , dove n il numero di atomi assocuati alla cella unitaria, Vc NA A il peso atomico, Vc il volume della cella unitaria e NA il numero di Avogadro (6:023 1023 atomi=mole ). I DIFETTI CRISTALLINI Per difetto cristallino si intende una irregolarit del reticolo che ha dimensioni dell ordine di un diametro atomico. Studiando i difetti di un materiale si possono capire le debolezze di un dato materiale e i suoi punti di forza, per poter fabbricare usando trattamenti e applicazioni corrette. I difetti si dierenziano per: difetti puntuali (che impegnano una o due posizioni atomiche), i difetti lineari ( o monodimensionali) ed i difetti interfacciali, o bordi del grano, che sono bidimensionali. 1)Difetti puntuali Il pi semplice dei difetti puntuali una vacanza. La necessit dell esistenza delle vacanze viene spiegata secondo i principi della termodinamica, in sostanza, la presenza di vacanze aumenta l entropia del cristallo (cio il disordine).

Il difetto sostituzionale avviene quando un atomo va a sostituire la posizione di un atomo di un altra specie chimica in un reticolo cristallino. Il difetto intersiziale vi invece quando un atomo si colloca in uno spazio vuoto.

[in alto un difetto sostituzionale, in basso uno interstiziale] Piani cristallograci - direzione cristallograca - Indici di Miller e Bravais Risulta necessario specicare alcuni particolari piani cristallograci degli atomi o una certa direzione cristallograca. Si usano tre numeri interi, od indici, La base per individuare i valori degli indici la cella unitaria, con un sistema di coordinate costituito da tre assi (x,y,z) originati da uno dei vertici e coincidenti con gli spigoli della cella unitaria. Si denisce direzione cristallograca una linea tra due punti, ossia un vettore. Per determinarne gli indici si seguono dei passaggi: 1) Si posiziona un vettore di opportuna lunghezza in modo tale che passi attraverso l origine del sistema di coordinate. 2) Si determina la lunghezza della proiezione del vettore su ciascuno dei tre assi; le proiezioni; le proiezioni sono misurate utilizzando le dimensioni a, b, c della cella unitaria. 3) Questi tre numeri sono moltiplicati o divisi per un gattore comune cos da ridurli al pi piccolo valore intero. 4) I tre indici, non separati da virgole, son oposti in parentesi quadre nel seguente modo: [uvw ]. Gli interi u, v, w corrispondono, rispettivamente, alle proiezioni (ridotte al pi piccolo valore intero) lungo gli assi x,y,z. Alcuni esempi: 6

DIFETTI LINEARI La disclocazione un difetto lineare o ad una dimensione intorno a cui gli atomi sono fuori posto. Una disclocazione a spigolo un difetto centrato lungo una linea, denominata asse della dislocazione.

Un altro tipo di dislocazione la dislocazione a vite che pu essere immaginato come ottenuto da uno sforzo di taglio per produrre la distorsione. I piani superiori ruotano. L ampiezza e la direzione della distorsione vengono espresse dal vettore di Burges.

DIFETTI SUPERFICIALI Il bordo dei grani il conne che separa due grani o cristalli che hanno dierente orientazione cristallograca nei materiali policristallini. Se due grani hanno un diverso verso di accrescimento si crear un difetto bidimensionale che sar causa di uno stress del materiale.

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