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BIOCHIMICA E CHIMICA GENERALE [30/09/2019]

-chimica generale ed organica


-biochimica strutturale
-biochimica metabolica
-esercitazione di chimica e biochimica: 2 esercizi

testo: non essenziale, i dati verranno messi nel moodle del professore (con file pdf, esercitazioni,
domande e risposte per preparazione esami)

-6 appelli: 20/01, 4/02, 15/07, 30/07, 25/08, 10/09


compito scritto: 5 esercizi (1 punto ogniuno), 15 scelta multipla (1 punto ogniuno), 2 domande
aperte (5 punti ogniuna)

-preappelli (modo "comodo" per fare meglio gli esami): dal 7/01 al 17/01, di chimica e di
biochimica, se si superano tutti e 2 (più di 18 ad entrambi) allora la media diventa il voto del tuo
esame, ti devi iscrivere comunque ad un appello ma non serve che te vada

INTRODUZIONE

-tutti gli organismi seguono le leggi della fisica


-ogni organismo ha bisogno di energia
-ogni organismo usa l'energia per fare un lavoro (metabolismo)
-si usa l'energia per fare calore e mantenere l'omeostasi

forme di energia:
-meccanica
-chimica
-elettrica
-magnetica
-calore

unità misura energia:


-si usa il joule (j) 1J=1kg . m2 . s-2
dipendentemente dall' ambito si usano altre unità di misura:
-1 caloria=4,18 J (IMPORTANTE)
-1 eletronvolt=1,602 . 10-19

TERMODINAMICA
studia l'energia e le sue trasformazioni

Temperatura: Q=m . CS . T

Q= calore scambiato (in calorie)


m= massa (in grammi)
CS= calore specifico
T= temperaura assoluta
CHIMICA (01/10/2019)
equazione di stato: individua delle "funzioni di stato"
funzione di stato: grandezza che dipende solamente dallo stato attuale e non dalla sua storia

PRIMA LEGGE DELLA TERMODINAMICA


U= energia interna C=calore W=lavoro
-l'energia interna cambia da un flusso di calore e dal lavoro compiuto o subito
-la prima legge stabilisce l'equivalenza tra calore e lavoro: U=Q-W

CALORE:
-forma di energia
-variabile estensiva
-va da un corpo caldo ad un corpo freddo
-tutte le forme di energia possono diventare calore, ma il calore non può essere trasformato
totalmente in un altra forma

POTENZA:
-esprime la velocità in cui ci sono gli scambi di energia, espresso in quantità di energia prodotta in
unità di tempo (WATT) 1W=1J.S-1

ENTALPIA (H)
nei sistemi biologici le reazioni avvengono in pressione costante ma in volumi diversi
-equazione: H=U+P .V
H=entalpia U=energia interna P .deltaV=lavoro
ma dato che: W= P .V e U=Q-W allora H= Q- P .V + P .V= Q
quindi l'entalpia misura il calore scambiato a pressione costante
LEGGE DI HESS
il valore di entalpia di una reazione è indipendente dal cammino ma dipende dagli stati iniziali e
finali

CONTEGGIO CALORICO DEGLI ALIMENTI


-la variazione di entalpia (deltaH) cambiata di segno, che accompagna l'ossidazione del cibo
-è il calore di combustione a pressione costante
-l'energia liberata viene utilizzata per compiere lavori
IMMAGAZZINARE ENERGIA
l'energia viene immagazzinata tramite l'ATP, cioè nei suoi legami chimici, quando c'è bisogno di
energia si rompe un legame dell'ATP

aerobi: utilizzano l'ossigeno come ossidante finale, prodotti finali dell'ossidazione del glucosio sono
H2O e CO2

anaerobi: non utilizzano l'ossigeno, producono ossidando il glucosio in molecole organiche


METABOLISMO
-consumo di energia da parte dell'organismo
-produzione di calore (si da per scontato che coincidano)

se c'è energia in eccesso viene immagazzinata come tessuto adiposo, se c'è poca energia si
consumano le riserve

2 processi nel metabolismo:


-anabolismo: gluconeogenesi, lipogenesi (crea molecole)
-catabolismo: glicolisi, ciclo di krebs, lipolisi (demoliscono molecole, producono energia)
FATTORI CHE INFLUENZANO METABOLISMO
-lavoro muscolare
-processi digestivi
-temperatura ambiente (vasodilatazione, vasocostrizione)
-sesso
-età (fino ai 20 anni alto consumo, tra 20 e 50 scende)
-dimensione del corpo (superficie corporea per dissipare calore, volume per produrre ATP)
-stress (breve e lungo termine)
-temperatura corporea
-concentrazione ormonale (ormoni tiroidei)
FUNZIONI BIOLOGICHE E TEMPERATURA
le reazioni chimiche hanno veocità ottimale a 37 gradi

se si va in ipertermia si ha la denaturazione proteica, con possibilità di emorraggie e danno


cerebrale, morte del corpo a 44 gradi

in condizione di ipotermia i processi metabolici rallentano, a 30 gradi i sistemi si bloccano,


respirazione e battito cardiaco, morte a 27 gradi

ogni grado in più= aumento del 15% del metabolismo basale


TRASFORMAZONI CHIMICHE
-reversibile: il valore assoluto differisce solo di un infinitesimo rispetto al valore nell'istante
successivo. La trasformazione richiede tempo infinito ed è costituito da infiniti stati di equilibrio
(A+B<---->C+D)

-irreversibile: il valore di una variabile in un istante varia in modo finito (misurabile) rispetto aòòa
variabile nell'istante successivo
(A+B---->C+D)

-spontanee: trasformazioni che avvengono senza apporto energetico dall'esterno


(G<0)
ENTROPIA (S)
una funzione di stato che aumenta durante una trasformazione spontanea e raggiunge il massimo
all'equilibrio in un sistema isolato

S= Sfinale-Siniziale = Qirreversibile/T

S= Sfinale-Siniziale > Qirreversibile/T

S=entropia Q=energia interna T=temperatura assoluta

-processo reversibile: Ssistema+Sambiente=0

-processo irreversibile: Ssistema+Sambiente>0


l'entropia ci dice se la reazione è spontanea, se deltaS<0 reazione spontanea

L'ENTROPIA E' UNA MISURA DELLE MOLTEPLICITA' DI UN SISTEMA

G=H-T.S
G=energia libera H=entalpia T=temperatura S=entropia

descrive le trasformazioni che avvengono in sistemi biologici (temperatura e pressione costanti)


-per ogni trasformazione: G=H-T.S ma dato che H=U+P..V e che U=Q-P .V a P
costante H=QP-PV+PV=QP
allora: G=QP-TS

per trasformazioni irreversibili a P costante: deltaS>QP/T


cioè TS>QP quindi G<0 per processi spontanei
DOMANDA: PER TRASFORMAZIONI IRREVERSIBILI IL deltaG DEVE ESSERE? G>0

-per processi spontanei: G<0 (T e P costanti)


-la posizione di equilibrio corrisponde ad un minimo del valore di G
-i processi spontanei sono "esoergonici" e possono essere utilizzati per compiere LAVORO
TRASFORMAZIONI SPONTANEE G<0 (04/10/2019)
-diminuzione dell'entalpia ed aumento del disordine favorisce il processo
-la diminuzione di entropia si oppone alla diminuzione dell'entalpia
-l'aumento di entalpia si oppone al processo ma l'aumento di disordine è sufficente a bilanciare H

non è utile misurare i valori assoluti assoluti di G, ma risulta più pratico usare le variazioni (G),
perciò vengono usati gli stati standard (1 atm a 25°C)

G FORMAZIONE
si capisce i valori di G di formazione (G°F) a partire dagli elementi che lo compongono, dato che
G è una funzione di stato allora l'energia libera standard (G°) di un prodotto si calcola così:
G°=G°F,prodotti-G°F,reagenti
ORGANISMI VIVENTI
-un sistema vivente non è un sistema all'equilibrio
-costituito da compartimenti in cui la concentrazione, le temperature, le pressioni ed i potenziali
elettrici sono mantenuti a valori differenti a quelli dell'ambiente circostante

ENERGIA LIBERA E LAVORO


-nell'ossidazione degli alimenti viene liberata energia, non tutta però può essere usata, una parte
viene usata per aumento di entropia
-è possibile comunque accoppiare una reazione spontanea (G<0) con una non spontanea (G>0)
usando l'energia liberata dalla prima per la seconda
-G rappresenta il massimo lavoro ottenibile se la reazione può essere accoppiata reversibilemente
ad un sistema in grado di svolgere un lavoro

gli esseri viventi dipendono da reazioni accoppiate


reazioni che producono energia (G<0) vengono utilizzati per sintetizzare composte ad alto
contenuto energetico e far avvenire reazioni sfavorevoli (G>0)
ENZIMI
-catalizzano reazioni
-gli enzimi rappresentano l'elemento di accoppiamento
-legano selettivamente ai reagenti ed assicurano che le reazioni si accoppiano in modo efficente
facendo in modo di sprecare minor energia come calore
TEORIA ATOMICA
-ogni elemento è composto da atomi
-tutti gli atomi di un elemento sono identici
-i composti si formano quando atomi di combinano tra loro
-nelle reazioni non si altera la struttra atomica
struttura atomica
-formato da protoni, elettroni, neutroni
-protoni+neutroni stanno nel nucleo, elettroni degli orbitali
-protoni e neutroni sono uguali

ISOTOPI: differiscono per numero di protoni


MODELLO ATOMICO DI THOMPSON [1898]
-primo modello proposto (modello a panettone)
-atomo costituito da massa sferica di elettricità positiva e contiene gli elettroni, dotati di carica
negativa in modo da rendere l'atomo neutro

MODELLO ATOMICO DI RUTHERFORD [1911]


-protoni al centro, elettroni in circolo intorno al nucleo
-va contro il modello della fisica classica

BOHR [1913]
-plank scoprì che l'energia degli atomi non varia in modo continuo, ma è quantizzato
-l'elettrone ruota attorno al nucleo seguendo la propria orbita

postulati di bohr
-momento angolare dell'orbita dell'elettrone è quantizzata
-nel passare da un livello all'altro viene emesso o assorbito un fotone

TEORIA DI DE BOROGLIE E MODELLO ATOMICO ATTUALE [1921]


-l'elettrone, come la luce, possiede una duplice natura:onda e particella
-l'elettrone consegna la sua energia e non cade sul nucleo perchè si comporta come onda
-l'elettrone nuota solo nelle orbite che contengono un numero intero di volte la lunghezza dell'onda
associata

calcolo della lunghezza d'onda degli elettroni: h/p=h/mv


h=costante di plank p=mv è momento della particella

LE DESCRIZIONI DI BOHR E DE BROGLIE NON SONO APPLICABILI A SISTEMI


ATOMICI COMPLESSI (TUTTI GLI ATOMI TRANNE L'IDROGENO)
TEORIA ATOMICA ATTUALE
-secondo la meccanica quantistica gli elettroni si spostano nello spazio intorno al nucleo come onde
e sono descritti per funzione d'onda
-nel 1926 si scrisse l'equazione che descrive gli stati energetici di un atomo, le soluzioni di queste
equazioni (che al tempo risolto solo per l'atomo di idrogeno) sono le funzioni d'onda

PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE (HEISEMBERG)


-non si possono misurare 2 lunghezze coniugate (X e Y) con precisione illimitata
-l'incertezza minima con cui possono essere determinare è: x.y>h

ORBITALI ATOMICI/NUMERI QUANTICI


-secondo la meccanica quantistica ogni elettrone è descritto da funzione d'onda che dà la possibilità
di trovare l'elettrone nello spazio
-la funzione d'onda descrive una particella ma è solo un arteficio matematico
-la funzione d'onda di un elettrone è chiamato orbitale atomico e può essere descritto
qualitativamente come regione di spazio con probabilità maggiore di trovare l'elettrone
-un orbitale atomico è definito da 3 numeri quantici (n,l,me) sono conseguenza matematica
numero quantico principale (n)
-determina energia elettrone, assume interi positivi n=1,2,3.......
-il numero quantico n determina la dimensione dell'orbitale, più grande n più grande l'orbitale,
orbitali con stesso n stesso strato

numero quantico angolare (l)


-distingue la forma dell'orbitale
-per ogni n, l può assumere tutti i valori interi compresi tra 0 ed n-1
-l diverso indica forma diversa dell'orbitale (s=0/p=1/d=2/f=3/g=4)

numero quantico magnetico (ml)


-determina la direzione spaziale degli orbitali
-assume tutti i valori tra -l e +l
-orbitali con stesso l ma diverso ml hanno stessa forma ma diverso orientamento
-pe ogni l sono possibili 2l+1 orientamenti diversi

numero quantico di spin (ms)


-determina in che orientamento l'elettrone di spin, ed assume valori di ms=-1/2 oppure ms=+1/2
CONFIGURAZIONE ELETTRONICHE DI ATOMI POLIELETTRONICI
-configurazione elettronica di un atomo è una distribuzine di elettroni tra i valori sottostrati ovvero
fra i vari orbitali
-successione dei simboli dei sottostrati con indice in alto a destra che indica elettroni presenti
-si fa uso di rappresentazione grafica dove ogni orbitale è rappresentato da un quadrato con 2
freccie, 1 per ogni elettrone

PRINCIPIO ESCLUSIONE DI PAULI


-non tutte le configurazioni sono possibili
-2 elettroni in un atomo non posso avere tutti e 4 i numeri quantici uguali
-ogni orbitale può essere occupato al massimo da 2 elettroni con spin diversi
TAVOLA PERIODICA DEGLI ELEMENTI
-nel 1869 chimici si misero ad ordinare gli elementi con il peso atomico in righe e con proprietà
simili in colonna, oggi si usa la Z
-la disposizione è nota come tavola periodica:
-periodo=orizzontale (riga)
-gruppo=verticale (colonna)
INTERAZIONE ENERGIA-MATERIA
diagramma di morse:
-l'energia potenziale di una molecola biatomica dipende la distanza tra i 2
-energia potenziale 0 a distanza infinita, avvicini gli atomi e l'energia scende, massimo abassamento
quando c'è la formazione del legame

moti vibrazionali: l'energia di ogni molecola è quantizzata, ogni molecola può assumere livelli
energetici discreti, i legami di ogni molecola oscillano

LEGGE DI BOLTZMAN
di solito abbiamo a che fare con numero elevato di molecole, ad ogni temperatura si distribuiscono
tra gli strati energetici disponibili, l'esatta distribuzione dipende dalla temperatura e dall'energia che
separa i livelli energetici (E)

NU/NL=e-E/Kb.T
DE@ 0e0=1 nunl

DE e-infinito=0 nu<<nl

e0=1 nunl

e-infinito=0 nu<<nl

TRANSIZIONI PERMESSE: da orbitale S all'orbitale P

ONDE ELETTROMAGNETICHE:
-composte da 2 componenti ondulatori
-ortogonali tra loro
-le energie associate alla componente elettrica e magnetica sono uguali

sono caratterizzati da: v=c/


-frequenza (v)
-lunghezza d'onda (
-velocità della luce (3. 108 m/s)

frequenza convertita in energia: E= hv


h=costante di plank

transizioni elettroniche: la maggior parte delle elettroscopie si occupano dell'interazione deòòa


componente elettrica delle radiazioni elettromagnetiche con la materia

centri assorbimento: le molecole o porzioni di esse sono responsabili dell'assorbimento delle


radiazioni elettromagnetiche vengono detti cromofori
LO SPETTRO
-la misura dell'ossorbanza in funzione della lunghezzza d'onda della radiazione incidnete viene detta
"spettro"
-3 parametri caratterizzano uno spettro d'assorbimento:
-posizione della banda (E=H .V)
-intensità assrobimento (A= .c .d)
-larghezza della banda
FENOMENO DELL'ASSORBIMENTO
la trasmissione delle radiazioni elettromagnetiche decresce sponenzialmente con lo spessore del
materiale attraversato: T=It/Ii=e-cb
T= trasmittanza b= cammino ottico (cm) c= concentrazione (M) coefficente di
estenzione molare (1/M. cm)
REGOLE DI LAMBERT-BEER
l'assorbanza A è direttamente proporzionale alla concentrazione del cromoforo
A=-log T=-log(It/Ii)=log ( Ii/ It)=c. B
condizioni:
-i centri di assorbimento devono essere indipendenti
-il fascio di radiazione deve essere a sezione costante
-la radiazione elettromagnetica deve essere monocromatica

miscele di 2 composti: A=  .c1 .d+  .c2 .d


MISURAZIONE CINETICHE/SISTEMA NAD+ NADH
le determinazioni cinetiche vengono effettuate a lunghezza d'onda fissa, osservandone le variazioni
di assorbanza in funzione del tempo

LO SCATTERING
causa un apparente diminuzione dell'intensità delle radiazioni elettromagnetiche trasmesse

RAYLEIGH SCATTERING: presenza in sospensione delle particelle di dimensioni inferiori alla


lunghezza d'inda della luce incidente

TINDAL SCATTRING: presenza in sospensione delle particelle di dimensioni maggiori della


lunghezza d'onda della luce incidente
IL LEGAME CHIMICO
-raramente si trovano in natura sostanze costituite da atomi isolati, di solito gli atomi si trovano
combinati fra loro come molecole, ioni o metalli
-gas nobili sono stabili e non reattivi

legame ionico: nasce dalle forze elettrostatiche attrattive che si esercita fra ioni di carica opposta in
un solido ionico quale NaCl

legame covalente: basato sulla condivisione degli elettroni di valenza tra 2 atomi, la forza fra loro
deriva dall'attrazione di entrambi i nuclei degli elettroni condivisi

legame metallico: forza di coesione esercitata dagli eletroni di valenza liberi di muoversi in un
reticolo di cationi (ottimo conduttore)

LEGAME IONICO
-legami dei sali: solidi cristallini, alta temperatura di fusione, conducono l'elettricità, se sciolto in
acqua conduce eletricità
-il legame è dovuto all'attrazione elettrostatica fra ioni positivi e ioni negativi
-richiede preliminare dove c'è il trasferimento di elettroni tra gli atomi con formazione di cationi ed
anioni
-catione ed anione si attraggono
-solidi ionici hanno reticolo cristallino ordinato

LEGAME COVALENTE
-si riscontra in composti molecolarii cui atomi costituenti sono uguali o per i quali non si può avere
trasferimento elettronico
-in un legame covalente 2 atomi condividono gli elettroni di Vicenza o alcuni condivisi
-i 2 atomi risultano legati perchè i 2 nuclei attraggono simultaneamente gli elettroni condivisi

orbitali molecolari: nella molecola gli eletroni dei gusci esterni vengono condivisi tra cui gli atomi
che la compongono

LEGAME COVALENTE DATIVO


-molti composti presentano un particolare tipo di legame covalente nel quale la coppia elettronica
di legame viene fornita da un solo atomo chiamato donatore (dativo), che dona ad un accettore che
deve avere un orbitale vuoto
-legame detto covalente dativo, una volta formato impossibile da distinguere

legami multipli: possibile che 2 atomi condividono 2 o 3 coppie di elettroni, in questo caso si parla
di legame doppio o triplo
LEGAME COVALENTE POLARE
-nel caso ai legami covalente fra 2 atomi uguali (H2 e Cl2) gli elettroni di legame sono equalmente
condivisi
-quando invece i 2 atomi sono diversi, (Hcl) gli elettroni di legame hanno maggiore probabilità di
trovarsi in prossimità di un atomo piuttosto che dell'altro, si parla di legame covalente polare
-Cl leggera leggera carica negativa

MOMENTO DI DIPOLO
dato da:
-carica elettrica (q)
-distanza tra loro (d) momento= q .d

L'ELETTRONEGATIVITA'
-misura relativa alla capacità di un atomo di attrarre elettroni che fanno parte ad un legame chimico
-nella tavola periodica di un atomo l'elettronegatività:
-aumento all'aumentare dell'energia di ionizzazione (quanto difficile perdere elettroni)
-aumenta all'aumentare dell'affinità elettronica (facilmente acquista elettroni)

RISONANZA
-secondo la teoria quantistica 1 delle coppie di legame dell'ozono è uniformemente distribuita fra i 2
atomi di ossigeno
-queste formule vengono chiamate formule di risonanza o ibridi di risonanza

BENZENE
-esempio classico di risonanza
-i doppi legami non sono fissi ma sono distribuiti in tutta la molecola si usa un cerchio per far capire
l'ibridazione

METODI BASATI SUL MECCANISMO QUANTISTICO


-la descrizione struttura tetraedrico, in contrasto con la teoria
-in generale l'orbitale ibrido è una combinazione lineare di orbitali atomici
-in CH4 si ottiene l'ibridazione sp3 (combina 1s con 3p)
IBRIDAZIONE
-metano struttura tetraedrica, in contrasto con la teoria
-in generale l'orbitale ibrido è una combinazione lineare di orbitali atomici
-in CH4 si ottiene l'ibridazione sp3
-molecola BF ibridazione sp2
-molecola BeF2 ibridazione sp

va ricordato che l'ibridazione è un modello, non un fenomeno fisico, ma una procedura matematica
di orbitali d'onda che spiegano la nuova conformazione e le sue proprietà

LEGAMI MULTIPLI NELLA TEORIA


i legami multipli (doppi o tripli) si formano quando c'è la sovrapposizione di più di 2 orbitali, in che
modo si sovrappongono cambia il tipo di legame:
-legame 
-legame 

DOMANDA: geometria carbonio sp3? tetraedrica


sp2? planare
sp? lineare
COMPOSTI ORGANICI
composto da carbonio (sopratutto), idrogeno, ossigeno ed azoto

alcani/cicloalcani:
composti binari formati da carbonio ed ossigeno, si classificano con:
-alifatici, catene lineari o ramificate
-aromatici, struttra ciclica

gli idrocarburi saturi sono fatti da catene di atomi di carbonio con legami semplici

il metano: (CH4) è l'esemplare dell'ibridazione sp3, geometricamente tetraedrica

regole IUPAC per la nomenclatura alcani:


1.trovare e nominare la catena più lunga
2.identificare i gruppi alchilici attaccati alla catena
3.numerare la catena da carbonio terminale più vicino al gruppo sostituente
4.designare la posizione di ogni gruppo alchilico con nome e numero
5.assemblare il nome

isomeria: isomeri sono molecole con formula bruta uguale ma diversa formula di struttura

stereoisomeria: riferita alla diversa orientazione degli atomi nello spazio, si dicono chirali tutti gli
oggetti distinguibili dalla loro immagine speculare

enantiomeri: hanno identiche proprietà chimiche e fisiche, differiscono solo per attività ottica,
ruotano la luce polarizzata con lo stesso angolo ma opposto verso

ALCHENI
gli idrocarburi insaturi hanno almeno 1 doppio legame, ibridazione sp2, geometria planare. Se i
gruppi diversi sono sulla stessa parte del piano rispetto al doppio legame si chiamano cis-, sennò
trans-, isomeria cis-trans sono stereoisomeri

ALCHINI
idrocarburi con almeno 1 triplo legame, ibridazione sp, geometria lineare

IDROCARBURI AROMATICI
-capostipite il benzene
-benzene ibrido di risonanza
-negli aromatici bisostituiti si formano isomeri con prefissi:
-orto-, se legati a carboni adiacenti
-meta-, se carboni in posizione 1 e 3
-para-, se opposti

ALCOLI
-derivano dagli idrocarburi sosotituendo un ossigeno con gruppo ossidrile (-oh)
-formula generale: R-OH
-classifica in primaria, secondaria e terziaria
-secondo IUPAC si usa -olo come disinenza per gli alcoli

ETERI
-caratterizzati da ossigeno legato a 2 gruppi alchilici
-formula generale: R-O-R'
-desinenza "etere" + cosa attaccata all'ossigeno
-tento più ossidato quanti legami forma con l'ossigeno e meno ne fa con l'idrogeno
-alcol primario |ox|> aldeidi |ox|> acido carbossilico
-alcol secondario |ox|> chetoni

ALDEIDI E CHETONI
-aldeidi gruppo funzionale -CHO
-chetoni gruppo funzionale -CO-
-composti carbonilici
-nomenclatura: alcano + -ale per aldeidi
-one per chetoni

ACIDI CARBOSSILICI
-gruppo funzionale -COOH
-aggiunta -oico nell'alcano corrispondente
-acidi deboli
-reagiscono con basi forti per fare sali

DOMANDA: formazione degli esteri? 1 acido carbossilico + 1 alcol

AMMIDI
derivati da acido carbossilici, molto diffusi in natura, nomenclatura prevede sostituzione del suffisso
-ammide al nome dell'acido.
Derivano dall'ammoniaca (NH3) per sostituzione, gruppo funzionale delle ammine è il gruppo
amminico, basi bedoli in virtù dell'azoto
MASSE ATOMICHE
chiamata anche "peso atomico", 1 massa atomica è la dodicesima parte del carboni-12. Il peso
atomico è la massa atomica media di un elemento allo stato naturale espresso in massa atomica

peso (massa) atomica relativa: media pesata dei pesi atomici degli isotopi di un elemento, valore
riportato nella tavola periodica

PESO MOLECOLARE
è la somma dei pesi di tutti gli atomi nella molecola della sostanza, nel caso di composi ionici si
parla di peso formula di quel composto riferendosi ad unità formula

massa molecolare: somma delle masse atomiche della molecola

MOLE E MASSA MOLARE


una mole è defnita come la quantità di una data sosotanza che contiene tante molecole pari a 12 gr
di carbonio-12, chiamato anche numero di Avogadro: 6.022 x1023

MOLI

grammi>>>>moli n= massa (g)/molare (g/mol)= mol

moli>>>>grammi massa (g)= mol . g/mol= g

numero molecolare per data massa: n=g/massa molare= mol

percentuale peso in formula: (massa %) A= massa di A nel totale/massa totale . 100


EQUAZIONE CHIMICA
rappresentazione simbolica di reazione chimica in termini di formule chimiche, quando nella
reazione chimica i coefficneti stechiometrici sono scritti correttamente il totale degli atomi di ogni
elemento è uguale in entrambi i membri

STECHIOMETRIA
calcolo della quantità dei reagenti e dei prodotti implicati in una reazione chimica. Essa si basa
sull'equazione chimica e sulla relazione tra massa e moli

STECHIOMETRIA
calcolo della quantità dei reagenti e dei prodotti implicati in una reazione chimica. Essa si basa
sull'equazione chimica e sulla relazione tra massa e moli

LAVORARE CON LE SOLUZIONI


DENSITA': d=massa/volume

quando sciogliamo una sostanza in un liquido chiamato soluto a sostanza e solvente il liquido,
miscele omogenee come soluzione

MOLARITA': M= moli soluto/litri soluzione= mol/L


FORZE INTERMOLECOLARI
-tengono assieme molecole differenti
-più deboli dei legami chimici
-tipi di forze:
-legame idrogeno
-forze ione-dipolo
-forze dipolo-dipolo
-forze di London

legame idrogeno:
-strettaemente direzionale
-energia di legame inversamente proporzionale al quadrato della distanza tra i nuclei

l'attrazione elettrostatica tra le molecole di acqua tende ad orientarle in modo che gli idrogeni di una
molecola si colleghi con un ossigeno di un altra molecola. L'orientazione è molto importante per
definire la forza del legame idrogeno

interazione ione-dipolo:
-sale nell'acqua si instaura interazioni attrattive
-si stabiliscono tra specie cariche e molecole dipolari

interazione dipolo-dipolo:
-interazione attrattive tra 2 dipoli

forze di London:
-anche le molecole che non hanno un momento di dipolo possono dare luogo a dipoli istantenei
-le forze di London sono forze d'interazione attrative tra dipoli istantanei sincronizzati
GLI STATI DELLA MATERIA
GAS: forma fluida della materia che riempie il contenitore occupato, particelle distanti l'una
dall'altra, moto incessante, veloce e disordianato

LIQUIDO: forma fluida della materia con superficie ben definita e volume proprio, particelle in
contatto reciproco ma si muovono in maniera limitata, moto incessante

SOLIDO: forma indipendente dal contenitore che occupa particelle in contatto incapaci di spostarsi
l'uno sull'altro

TRANSIZIONE DI FASE
processo in cui una sostanza passa da uno stato fisico ad un altro, 6 tipi di transizione: fusione,
sublimazione, congelamento, evaporazione, condensazione, brinamento

tensione di vapore: i liquidi ed alcuni solidi subiscono evaporazione, molecole trattenute nel corpo
del liquido da forza netta di attrazione verso l'interno

condizione di equilibrio:
-situazione dinamica in cui le trasformazioni possibili avvengono ed uguale velocità in direzione
opposte: A+B<>C+D
-non vi e tendenza al cambiamento al cambiamento alla quantità di reagenti e prodotti

stato stazionario: sistema non in equilibrio termodinamicamente ma i 2 processi (entrata/uscita)


sono costanti nel tempo

calore nelle transizioni di fase: una qualsiasi transizione implica liberazione o assorbimento di
energia come calore, richiesto calore per: fusione, evaporazione, sublimazione

DIAGRAMMI DI FASE
possibile costruire un grafico pressione-temperatura, questo grafico si chiama diagramma di fase

pressione: forza esercitata per unità di superficie, si misura in Pascal, unità di misura molto piccola,
in sostituzione di usa l'atmosfera

I LIQUIDI

quando le forze intermolecolari sono intense le molecole si avvicinano tra tra loro condensando in
un liquido

tensione superficiale: i liquidi hanno la tendenza ad assumere l'area superficiale minima, questo
perchè le molecole sono attratte tra loro in modo uniforme

viscosità: resistenza del liquido stesso, + forze intermolecolari + viscosità

SOLIDI
struttura rigida, costituiti dalla ripetizione nello spazio da impalcatura tridimensionale, reticolo
cristallino, è anisotropico, cioè le sue proprietà dipendono dalla direzione in cui lo esamini

classificazione: solidi ionici, solidi covalenti, solidi metallici, solidi molecolari

SOLIDI MOLECOLARI: molecole o atomi tenuti assieme da forze intermolecolari, forze deboli,
bassa energia di sublimazione, solidi facilmente deformabili

SOLIDI IONICI: fatto da cationi ed anioni + forze elettrostatiche forti, la carica totale è nulla, solidi
molto duri, non deformabili, isolanti allo stato solido, serve molta energia per distruggerlo

SOLIDI COVALENTI: tenuti insieme d legami covalenti, difficile da deformare


SOLIDI METALLICI: fatto da struttura rigida di ioni positivi in un mare di elettroni liberi,
malleabile, conduttore di calore ed elettricità
SOLUZIONI
miscela omogenea di 2 o più sostanze, 3 tipi soluzioni: gas, liquido, solido. Il solvente è il
componente in quantità maggiore; si possono avere: soluzioni gassose, soluzioni liquide, soluzioni
solide. La solubilità si basa su 2 fattori:
-naturale tendenza al disordine
-forze intermolecolari di attrazione tra le molecole delle 2 sostanze

soluzioni molecolari: il soluto è costituito da molecole tenute assieme da forze intermolecolari


deboli

soluzioni ioniche: il soluto è un solido ionico tenuto assieme da legami ionici e può sciogliere solo
in solventi polari

CONCENTRAZIONE DELLE SOLUZIONI


la concentrazione di una sostanza è una miscela della quantità di soluto presente in data quantità di
solvente, si calcola con: molarità, percentuale in massa, parti per milione, molalità, frazione molare

molarità: M=n/L

percentuale in massa di soluto: %= gr (soluto)/ gr (soluzione) . 100

parti per milione: ppm= gr (soluto)/ gr (soluzione) . 106


ppb= gr (soluto)/ gr (soluzione) . 109

molalità: m=n/kg

frazione molare: xa= n(A)/ n(A) + n(B)


ACIDI E BASI
sostanze più comuni presenti in natura

proprietà acidi boyle:


-sapore aspro
-coi metalli liberano ioni
-solventi
-reazione di neutralizzazione con le basi
-colora la cartina tornasole di rosso

proprietà basi boyle:


-amare
-neutralizza gli acidi
-blu sulla cartina tornasole

acidi e basi arrhenius: acidi sono sostanze che rilasciano in acqua H+, le basi liberano OH -

acidi e basi di bronsted-lowry: un acido può essere una sostanza che rilascia idrogenione a
condizione che possa trasferirlo ad una base

coppie coniugate: una reazione acido-base comporta il trasferimento di un idrogenione dall'acido


(che diventa la sua base coniugata) alla base (diventando l'acido coniugato)
acidi e basi secondo lewis: i composti che si formano si chiamano complessi o composti di
coordinazione

anfotero: può comportarsi sia come base che come acido

LA SCALA DEL pH
per convenienza per esprimere la concentrazione di H+ si usano i logaritmi, ciò da origine alla scala
del pH

pH= -log [H+] [H+]= 10-pH

si definisce che:
-pH <7 acido
-pH =7 neutro
-pH >7 basico

per la misura si usa il pH-metro

elettronegatività e comportamento acido, basico o anfotero: la struttura di un composto può dare


indicazioni sul suo comportamento acido o base
costante dissociazione acidi e basi: gli acidi e le basi in soluzione si dissociano in ioni e quindi
elettroliti, ma possono essere forti o deboli; forte se in acqua la sostanza si dissocia totalmente,
debole se si dissocia in parte

costante equilibrio: G= G°+ R . T . ln ( [C] [D]/[A] [B] )

all'equilibrio però G= 0 quindi: G°= -R . T . ln ( [C] [D]/[A] [B] )

ma all'equilibrio [C] [D]/[A] [B] è una costante, si scrive Keq: G°= -R . T . ln Keq

ACIDI E BASI DEBOLI


in acqua si dissocia parzialmente

-acido bebole: generalmente segnato con HA in acqua si crea un equilibrio


HA+H2O<>H30++A-

Ka= [H30+] [A-]/ [HA]

GRADO DI IONIZZAZIONE
rapporto tra la concentrazione dell'acido o base che si ionizza e la concentrazione iniziale, si
moltiplica poi per 100.
In generale per un acido debole l'approssimazione x<< [HA]o permette di evitare di fare
l'equivalenza di secondo grado se ka<<[HA]o

[H+]= radice quadrata di Ka . [HA]o

SOLUZIONI DI SALI IN ACQUA


il sale deriva dalla reazione di neutralizzazione acido-base in soluzione acquosa, questi sali poi
hanno un comportamento acido o base a seconda degli ioni che compongono il sale

Kw= Ka . Kb
SOLUZIONI TAMPONE
-soluzione che varia in maniera trascurabile il proprio pH in seguito ad aggiunte moderate di acido o
base
-i tamponi sono costituiti da:
-acido debole + base coniugata
-base debole + acido coniugato
-quando un sistema all'equilibrio viene turbato con una variazione delle condizioni esso modifica la
propria composizione all'equilibrio in modo da opporsi a tale varazione

potere tamponante= quantità di acido o base che è in grado di sopportare

equazione di kedenderson-hasselbach:
pH=pKa+ log ( [base]/[acido])

pH soluzione tampone:
[H+]= Ka . [HA]/[A-]

indicatori: acido o base debole la cui forma protonata ha un colore diverso dalla forma non ionizzata
LEGAME IDROGENO
l'attrazione elettrostatica tra le molecole d'acqua si orienta formando legami tra H della 1° molecola
con OH della 2°
I legami idrogeno sono fondamentali nel determinare la struttura tridimensionale delle
macromolecole: in alcune patologie l'emoglobina cambia per colpa di un cambiamento di un
amminoacido, cambiandolo cambia come l'emoglobina lega l'ossigeno

acqua come solvente: ottimo solvente per sostanze come ioni e molecole polari

solvatazione: indebolimento delle interazioni elettroniche , i dipoli dell'acqua interagisce con ioni in
soluzione

tensione superficiale: l'acqua su una superficie formano un numero minore di legami idrogeno delle
molecole all'interno della soluzione, quindi sono attratte verso l'interno

capillarità: interazione tra molecole d'acqua con pareti di un capillare, l'altezza della colonna
dipende dalle interazioni tra acqua e pareti, da tensione superficiale e forza di gravità

acqua come reagente: reagisce con numerose sostanze, partecipa alla idrolisi e alle ossidoriduzioni

costante dielettrica: costante degli ambiente, si usa per calcolare la forza di attrazione tra 2 cariche
F=q1 . q2/r2

effetto idrofobico: dovuto interazione tra molecole apolari e il solvente, le molecole d'acqua che
circondano una molecola non polare formando una gabbia di legami idrogeno (clarati), facendo
questo però l'entropia diminuisce, il sistema si adatta ammassando le gocce tra loro aumentando
l'entropia
DIFFUSIONE
si origina quando all'interno di una soluzione esistono zone differente concentrazione, non è
all'equilibrio, la sostanza va dal punto più concentrato a quello meno, il potere chimico della
sostanza diminuisce

potenziale chimico: G= n ( )


G= 0 EQUILIBRIO
G>0 NO SPONTANEO
G<0 SPONTANEO

condizioni di equilibrio: situazione dinamica in cui le trasformazioni avvengono ad uguale velocità


in direzione opposta (stato stazionario)
A+BC+D

TERMODINAMICA DEI SISTEMI IRREVERSIBILI


studia i fenomeni che regolano lo scambio di energia e materia non in equilibrio ed in irreversibilità
in generale: P=X . J X: forza generalizzata J: flusso associato alla forza

le forze ed i flussi sono collegate da relazioni del tipo: J=L . X L: coefficente fenomenologico

I GRADIENTI
-l'intensità di una forza (F) si comporta come un piano inclinato
-non è solo l'altezza (h) che conta ma anche la distanza sulla quale ha luogo la variazione
dell'altezza
-se la variazione d'altezza ha luogo su una misura breve la forza sarà più grande rispetto a quella
che a luogo su una distanza maggiore

flusso di materia: il flusso (Js) corrisponde al numero di moli di un soluto (s) che attraversa un
piano immaginario nell'unità di tempo per unità di superficie
J= numero moli/ tempo . Superficie

1° LEGGE DI FICK
il flusso di materia è maggiore quando più elevata è la differenza di concentrazione (C) che esiste
tra i 2 piani immaginari e diminuisce all'aumentare della distanza tra i piani (x)
Js= -D . C/ x
D: coefficente di diffusione C: differenza di concentrazione x: distanza tra i 2 piani
immaginari

agitazione termica:
-consiste nel moto casuale delle molecole
-le molecole sono costantemente sottoposti agli urti con le altre molecole

moti molecolari:
-la velocità di diffusione dipende da dimensione, forma, carica elettrica
-per semplicità si dice che le molecole sono tonde

collissioni col solvente:


-se il mezzo è poco denso (gas) e le molecole sono piccole allora abbiamo gli urti sequenzionali
-se il mezzo è molto denso (liquidi) e le molecole sono grandi abbiamo gli urti multipli

coefficente diffusione acqua/aria: indica quanto facilmente una molecola diffonde nel mezzo entro il
cui è immersa

RELAZIONE DI STOKES-EINSTEIN
nel caso di collisioni multiple è possibile usare la relazione di stokes-einstein per calcolare il
coefficente di diffusione
D= Kb . T/6r

Kb: costante di boltzmann (1.38 . 10-23) T: temperatura assoluta viscosità della soluzione
r: raggio della molecola (sferica)

moto casuale delle molecole con la legge di fick: possibile calcolare la distanza percorsa da una
molecola conoscendo il suo coefficente di diffusione
x-2=2 . D . t
membrana permeabile:
-sia il solvente che il soluto possono attraversare la membrana
-il sistema raggiunge l'equilibrio quando la concentrazione di soluto è uguale da ogni parte

membrane semipermeabili:
-una membrana separa i 2 compartimenti
-la membrana è in grado di lasciare il solvente ma non il soluto

membrane biologiche:
-sono semipermeabili
-elevata specificità di permeazione
-si usa per mantenere l'osmosi nella cellula

OSMOSI
pressione osmotica ():
-direttamente proporzionale al numero di molecole in soluzione
-non dipende dalle dimensioni
RT . C
R: costante dei gas (0.082 atm) T: temperatura assoluta (in kelvin) C: concentrazione (molarità)

questa pressione non è la pressione effettiva, bisogna considerarlo come una delle sue proprietà, se
si dice che ha pressione osmotica di 10 atm significa che la soluzione di troverebbe all'equilibrio
con il solvente puro che passa in una membrana semipermeabile con una pressione di 10 atm in più
a quella normale

coefficente di riflessione ()


misura della selettività della membrana

=1 la membrana è permeabile al solvente ma non al soluto (perfettamente semipermeabile)


=0 permeabile sia al soluto che al solvente
01 la membrana è parzialmente semipermeabile

= . RT . C

gli elettroliti
dato che la pressione osmotica è proporzionale alla concentrazione delle specie in soluzione nel
caso degli elettroliti si tiene conto della dissociazione (i), la dissociazione non può essere completa
e deve essere tenuta conto mediante un coefficente osmotico (), quindi la pressione osmotica
diventa:
=RT . i . C

osmolarità
definita come: i . C
un altro modo per indicare la concentrazione delle specie in soluzione

pressione oncotica
pressione derivante dalla componente proteica, il contributo è piuttosto basso dato che il numero di
molecole proteiche in soluzione è sempre più piccolo rispetto alle altre

tonicità della soluzione


i globuli rossi sono degli ottimi osmometri, la sostanza responsabile della pressione osmotica nei
globuli rossi sono gli ioni K+, ATP, il fosfoglicerato e l'emoglobina
soluzioni: ipotonica, isotonica, ipertonica

attività dell'acqua (Aw)


rapporto tra la pressione di vapore dell'acqua in un certo materiale ed in quello dell'acqua pura,
indice relativo alla quantità d'acqua
Aw=P/P0
P=pressione di vapore in alimento P0=pressione di vapore in acqua pura
REAZIONI

precipitazione: combinazione di ioni solubili per produrre solidi insolubili


combustione: reazione di qualunque sostanza con ossigeno per produrre altro (calore di solito)
acido-base: trasformazioni tra acidi e basi
ossidoriduzione: avvengono per trasferimento di elettroni da un reagente all'altro

con ossidoriduzione si intendono reazioni che implicano trasferimento di elettroni, una specie li
accetta (riducente, si ossida) ed una specie si cede (ossidante, si riduce), la cosa si nota solo se la
reazione si scrive in forma ionica

reazioni di dismutazione: reazione di ossidoriduzione in cui una stessa specie chimica si ossida e si
riduce

EQUILIBRIO CHIMICO
esistono delle rezioni chimiche che si arrestano prima di giungere a compimento, sono dette
reazioni reversibili e si può tornare indietro, perciò si può raggiungere "l'equilibrio di reazione"
dove la quantità di reagente che diventa prodotto è uguale alla quantità di prodotto che diventa
reagente nel tempo

reazioni negli organismi viventi avvengono in acqua


necessitiamo di associare l'energia libera alla concentrazione di un soluto in una soluzione, l'energia
libera della specie i in soluzione a concentrazione C è:
Gi=G0i+RT . ln Ci

G0i=energia libera di 1 mole incondizione standard R= costante dei gas (0.082 atm)
T=temperatura assoluta

PRINCIPIO DI CHANTELIER
quando un sistema all'equilibrio viene turbato con variazioni delle condizioni esso modifica la
propria composizione all'equilibrio in modo da opporsi a tale variazione

2 modi per perturbare l'equilibrio:


-variazione di concentrazione
-variazione di temperatura

variazione concentrazione: a seconda se si aggiunge o si toglie il prodotto o il reagente le quantità


cambiano
variazione temperatura:
-la temperatura influisce molto
-in genere la velocità di reazione aumenta all'aumentare della temperatura
-per l'equilibrio le costanti di equilibrio possono aumentare o diminuire al variare di temperatura

per valutare la risposta al cambiamento di temperatura è necessario conoscere l'entalpia di reazione:


H>0 sposta a destra
H<0 sposta a sinisitra
H=0 non varia
CINETICA CHIMICA
studio delle velocità di reazione e della descrizione del meccanismo

reazione chimica: convolgono la formazione e/o rottura dei legami chimici

cinetica chimica
la velocità è definita come la variazione di una proprietà nel tempo, in cinetica chimica la velocità
di reazione è la variazione di concentrazione del reagente e prodotto diviso il tempo, si misura in
M/s
A+B<--->C+D
V= - [A]/t= - [B]/t=  [C]/t=  [D]/t

concentrazione e velocità
fattori che modificano la velocità:
-concentrazione di reagenti e prodotti
-stato fisico dei reagenti e prodotti
-temperatura
-presenza di catalizzatori

velocità iniziale: la velocità varia nel tempo perchè le concentrazioni cambiano

legge di velocità ed ordine di reazione


velocità=k . [reagenti]a k=costante di velocità (dipende da temperatura e tipo di reazione)

REAZIONI DI 1° ORDINE
se si osserva che la velocità iniziale dipende SOLO dalla concentrazione di un reagente, allora ha
una cinetica di 1° ordine, esempio decadimento di isotopi radioattivi

cinetica di 1° ordine
nelle reazioni di 1° ordine se V aumenta proporzionalmente al crescere d [X] allora si chiama
"reazione di 1° ordine rispetto alla X", la K di velocità del 1° ordine è data dalla pendeza della retta
V=K . [X] K ha unità di misura 1/s

considerando A--->prodotti si ha che:


[A]=[A]0 . E-kt
[A]=concentrazione a tempo t
[A]0=concentrazione a tempo 0
K=costante lineare di 1° ordine
t=tempo
TEMPO DI DIMEZZAMENTO
quantità di tempo necessario affichè la metà della concentrazione iniziale si consumi
t1/2(s)=0.693/K
K=0.693/t1/2(s)
"linearizzazione" della cinetica di 1° ordine
se si pone in grafico ln [A] e t per una reazione di 1° ordine
ln[A]=ln[A]0-Kt

REAZIONI DI 2° ORDINE
2A--->B+C
per calcolare la velocità si calcola: V=K [A]2
.

REAZIONE DI ORDINE 0
si verifica quando la concentrazione ed il tempo cambiano in modo costante
V= -[A]/t da cui -[A]=Kt

metodo grafico individuale ordine di reazione


ORDINE 0 V=K [A]= -K . t+[A]0
ORDINE 1 V=K[A] ln[A]= -K . t+ln[A]0
ORDINE 2 V=K[A]2 1/[A]= -K . t+1/[A]0

LEGGI CINETICHE E COSTANTI


le costanti di velocità possono avere valori molto diversi nei diversi tipi di reazione, aumentano
all'aumentare della temperatura

dipende dalla temperatura


-la velocità delle reazioni aumentano con la temperatura
-quindi K è la dipendente dalla temperatura
-equazione di Arrhenius: K=A . e-Eatt/R . T
A: fattore pre-esponenziale Eatt: energia attivazione T: temperatura assoluta R: costante dei
gas

energia di attivazione:
-barriera energetica che si deve superare affinchè si formi il complesso attivato e la reazione
procede
-essa determina la costante di velocità
-maggiore energia attivazione--->minore costante di velocità

meccanismo di reazione:
-lo studio della velocità di reazione dà indicazioni sul meccanismo di reazione e sulla molecolarità
della reazione elemenare
-le reazioni sono considerate come composte da sequenze di reazioni elementari
-le reazioni di 1° ordine mono-molecolari
-le reazioni di 2° ordine bi-molecolari

TEORIA DELLE COLLISIONI E DEL COMPLESSO ATTIVATO


-le molecole per reagire devono collidere
-la reazione avverrà solo se abbiamo uno scontro efficace (la collissione genera abbastanza energia
da superare l'energia di attivazione)
-uno scontro efficace forma il "complesso attivato" (intermedio tra i reagenti ed i prodotti)

catalisi
-sostanza che causa l'aumento della velocità senza essere consumata
-influisce sul meccanismo di reazione
il catalizzatore
abbassa l'energia di attivazione facendo avvenire la reazione ma seguendo un percorso con più
basso valore di energia di attivazione, fornisce quindi una "via alternativa" alla reazione
ENZIMI OTTIMI CATALIZZATORI BIOLOGICI

CONCLUSIONI
-l'equazione della velocità è ottenuta sperimentalemente e non necessariamente correlato alla
equazione chimica
-essa varia con la temperatura ed il tipo di reazione
-i catalizzatori modificano il meccanismo di reazione, ed abbassano l'energia di attivazione

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