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CAPITOLO 11 PRIMO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

La TERMODINAMICA studia le leggi con cui i sistemi scambiano energia con l’ambiente.

Si definisce come SISTEMA ideale il gas perfetto contenuto nel cilindro metallico chiuso da un pistone a
tenuta stagna.

L’AMBIENTE è tutto ciò che è al di fuori del sistema quindi il pistone e il fornello.

Lo STATO DEL SISTEMA “n moli di gas perfetto” è descritto da tre grandezze (chiamate GRANDEZZE DI
STATO DEL SISTEMA): il volume V del cilindro, la temperatura assoluta T del gas e la pressione p che il gas
esercita contro le pareti.

Non è necessario che il cilindro contenga un gas perfetto: l’importante è che il fluido al suo interno
possieda un equazione di stato.  quindi in termodinamica si chiama FLUIDO OMOGENEO qualunque
corpo che ha un comportamento descritto da un equazione di stato.

LE PROPRIETA’ DELL’ENERGIA INTERNA IN UN SISTEMA:


L’ENERGIA INTERNA dipende solo dallo stato in cui si trova il sistema e non dalla sua storia passata (dunque
non da quella tra uno stato e l’altro).

Energia potenziale e cinetica, PAG 400.

L’energia interna è una FUNZIONE DI STATO grandezza che dipende solo dalle variabili termodinamiche
che individuano lo stato di un sistema.

∆ U =U B −U A

L’energia interna è UNA GRANDEZZA ESTENSIVA.

In termodinamica esistono:

grandezze estensive sono grandezze il cui valore varia in proporzione diretta alla massa del sistema o al
numero di particelle che esso contiene. Es volume e massa

grandezze intensivesono grandezze il cui valore non dipende dall’estensione del sistema. Es: pressione,
densità e temperatura.

l
ENERGIA INTERNA DEL GAS PERFETTO: U = N K b T è direttamente proporzionale al numero di
2
molecole n ( e dunque alla massa del gas).
Un fluido omogeneo nel cilindro a tenuta stagna è in EQUILIBRIO TERMODINAMICO solo se ognuna
delle sue variabili ha lo stesso valore in tutti i suoi punti e non varia nel tempo.
L’EQUILIBRIO TERMODINAMICO comprende 3 tipi diversi di equilibrio
- MECCANICO: non devono essere presenti forse non equilibrate (risultante=0)
- CHIMICO: la struttura interna e composizione chimica del sistema devono rimanere inalterate.
- TERMICO: la temperatura deve essere uniforme in tutto il fluido per il PRINCIPIO 0 DELLA
TERMODINAMICA.

TRASFORMAZIONI REALI E QUASISTATICHE:


TRASFORMAZIONE REALE è un cambiamento che lo stato di un sistema termodinamico subisce
in un tempo liitato. Es: esplosione
TRASFORMAZIONE QUASISTATICA è una trasformazione ideale ottenuta passando per un
numero molto grande di stati di equilibrio intermedi che differiscono di pochissimo tra di loro.
Avviene a velocità molto bassa e richiede tempo, ciò ci permette di studiarla.
TRASFORMAZIONI QUASISTATICHE:

- Isobara
- Isocora
- Isoterma
- ADIABATICA trasf. che avviene senza scambi di calore tra il sistema e l’ambiente.
- CICLICA trasf. il cui stato finale coincide con quello iniziale.

Il LAVORO TERMODINAMICO compiuto da un sistema durante una trasformazione quasistatica è dato


dall’area della parte del piano P-V ( piano di Clapeiron) compresa trall’asse dei volumi e il grafico della trasf.
stessa.

Il lavoro di un sistema termodinamico è negativo ogni volta che il sistema subisce una compressione.

Il lavoro compiuto da un sistema sull’ambiente è l’opposto del lavoro compiuto dall’ambiente sul sistema.

Il lavoro non è una funzione di stato perché dipende dalle trasformazioni eseguite nel passaggio tra il primo
e il secondo stato.

(Il LAVORO compiuto da un sistema termodinamico nel coso di una trasformazione ciclica quasistatica è
uguale all’area della parte di piano racchiusa dalla linea che rappresenta la trasformazione ne piano P-V. )
Il PRIMO PRINCIPIO della termodinamica si applica a tutti i sistemi termodinamici ed esprime la
conservazione dell’energia : ∆ U =Q−W

- Q > 0 quando il sistema ACQUISTA energia tramite scambio di calore; Q < 0 quando la la cede.
- W > 0 quando il sistema compie lavoro positivo e cede energia (espansione); W < 0 quando il
sistema compie lavoro negativo e acquista energia (compressione).

CALORE è ENERGIA IN TRANSITO e ENERGIA DEGRADATA perché si disperde facilmente. (ENERGIA


SECONDARIA)

Il calore specifico di una sostanza è definito come la capacità termica per unità di


massa di una quantità fissata di sostanza. Corrisponde quindi alla quantità
di calore necessaria per innalzare, o diminuire, di un valore assegnato
la temperatura di questa quantità fissata di sostanza.

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