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- Materia
È tutto ciò che occupa un volume e una massa
- Fase
Porzione della materia delimitata da superfici di separazione
- Sistemi
Porzioni delimitate della materia e oggetto di studio
- Miscela eterogenea
Quando la distinzione dei componenti è visibile ad occhio nudo
- Miscela omogenea
Quando i componenti sono distinguibili ad occhio nudo
Tecniche di separazione
– curva di riscaldamento: durante la fusione di un solido, il calore ad esso fornito non serve ad
aumentare l'energia cinetica delle particelle, ma è tale solo per indebolire i legami intermolecolari .
– Curva di raffreddamento: durante la liquefazione o la solidificazione si libera energia sottoforma
di calore che servirà soltanto per ripristinare (o creare) i legami intermolecolari. Per questo motivo la
temperatura non diminuisce, anche se si sottrae calore al corpo.
– Il calore di cui stiamo discutendo è definito calore latente.
Le soste termiche, nei processi di trasformazione della materia, non fanno subire al corpo variazioni di
temperatura, semplicemente perchè l'energia cinetica non è tale da far incrementare il moto delle particelle.
Difatti esiste il calore latente che, provocando la rottura o acquisizione di legami intermolecolari.
Lo si definisce calore molare, più precisamente, correlandolo al cambiamento di fase in una sostanza e lo si
esprime in kJ/mol.
In un passaggio di stato dove il corpo cede o acquista calore non abbiamo variazione di temperatura.
Lo stato aeriforme
Si aggiungono anche il numero di moli di gas per aiutarci a capire la quantità di gas presente.
- Pressione
Per quanto riguarda la pressione si utilizzano diverse unità di misura tra cui
-millimetro di mercurio mmHg o torr -> 1 mmHg è la pressione di una colonnina di mercurio alta 1
mm su 1 cm2 di superficie, a 0°c
- atmosfera (atm) 1 atm equivale alla pressione esercitata da una colonnina di mercurio alta 760 mm,
corrisponde alla normale pressione dell’aria a livello del mare.
-pascal (Pa) 1 Pa corrisponde alla forza di 1 Newton applicato su una superficie di 1 m2. Viene
utilizzato il chilopascal (kPa) perché il pascal è un valore di pressione molto piccolo.
-bar 1 bar equivale a 105 Pa, il millibar (mbar 10-3 = 102 Pa) utilizzato in meteorologia.
Se un gas è sottoposto a temperatura 0°c è posto in condizioni normali.
Temperatura ambientale è invece 25°c.
La teoria o meglio le leggi si riferiscono ad un modello teorico di gas, costituito da particelle prive di
volume, incapaci di creare interazione di legame e quindi, perdita di energia. Le leggi che andremo a
spiegare, si riferiscono ai gas perfetti.
Questa teoria è la legge dei gas ideali o perfetti , in natura i gas reali si comportano in modo simile ma non
identico.
formula.
dove con p1 e V1 si indicano la pressione e il volume del gas prima della variazione (di ressione o di
volume) e con p2eV 2 il loro stato finale
Il volume occupato da una certa quantità di gas varia di 1/273 per ogni variazione di 1°C della temperatura,
a pressione costante.
per ricavarmi i valori di P o V posso anche isolare dividendo per la grandezza non interessata
ad esempio se voglio ricavarmi P conoscendo l'incognita del volume
Oppure
pV=NkT
N è il numero di molecole
T temperatura
K costante di Boltzmann (1.38*10-23J/K)
Queste leggi sono valide in qualsiasi condizione, le altre lo sono in casi in cui i gas siano (pressione
costante,volume o temperatura)
Una mole di qualsiasi gas sottoposta a stesse condizioni di pressione e temperatura, occupa lo stesso
volume. Questo volume è detto volume molare.
Se il gas si trova in condizioni normali (T= 273K ( 0°c) P= 1 atm) il volume diventa un valore fisso che
equivale a 22,414 L.
R, la costante universale dei gas, è lo stesso per ogni tipologia di gas ma cambia in base alle unità di misura
scelte per misurare volume e pressione.
Se esprimiamo la pressione in atm e il volume in litri, R acquista valore di 0,0821 atm L/mol * K
Se utilizziamo la pressione in Pa e il volume in m3, R si indica con :
8,31 Pa * m3/mol * K
Se abbiamo bisogno di calcolare anche il numero di moli l’equazione di stato è esprimibile in:
PV =
M m
m R T
Legge di Dalton
la pressione totale di una miscela gassosa è uguale alla somma delle pressioni parziali di ogni componente.
Abbiamo visto che una caratteristica dei gas è quella di possedere bassa densità.
Ma la densità di un gas è influenzabile da diversi fattori: temperatura e pressione
Al crescere della pressione la densità aumenta, al crescere della temperatura la densità diminuisce.
La sua densità è direttamente proporzionale alla sua massa molare.
Al raddoppio di una moltiplica anche l’altra.
Legge di Boyle: se a temperatura costante aumentiamo la pressione e comprimiamo il gas, quest’ultimo avrà particelle
con poco spazio a disposizione e i loro urti contro le parete del contenitore aumentano e quindi aumenta anche la
pressione.
-
Legge di Charles/Gay-Lussac: al crescere della temperatura l’energia cinetica delle particelle aumenta e in presenza
di un pistone mobile, a pressione costante, queste ultime tenderanno ad espandere il loro volume perché come
abbiamo detto la densità aumenta.
Seconda legge di Gay-Lussac: se al crescere della temperatura il volume rimane immutato per impossibilità alle
particelle di espandersi, queste ultime muovendosi piu velocemente aumenteranno la pressione urtando contro le
pareti del contenitore.
Equazione di stato: il numero di particelle di gas determina il numero di urti influenzando a parità di temperatura, il
volume e pressione.
Ad una temperatura critica le isoterme seguono un andamento ad iperbole senza passaggi di stato. Al di sotto della
temperatura critica i gas si modificano, iniziando ad evidenziare dei passaggi di stato da vapore a liquido.
Ad un temperatura critica il volume del gas diminuisce sino a divenire un punto, detto punto critico, in cui si associa a
sua volta ad avere temperatura critica, pressione critica e volume critico.
Al di sotto della Tc possiamo favorire l’aggregazione delle particelle esercitando al massimo la pressione sul gas.
La Legge di Boyle è applicabile solo nel caso in cui si è al di sopra di una Tc, poiché al di sotto di essa il gas liquefa.
Un gas reale tende ad un gas ideale a pressioni nulle/basse e temperature alte/infinite.
Un vapore è una sospensione liquida in gas, ovvero ha una densità maggiore di un gas (maggiore numero di
particelle per unità di volume): già questo ti porta ad escludere le risposte con argon ed elio (gas puri,
monoatomici).
Perché la A e non la C? Perché il vapore a 1000K (circa 730°C) è sicuramente più simile ad un gas ideale di
quanto non lo sia a 400K (130°C) a parità di pressione (1atm). Dunque la A rappresenta la casistica che più si
discosta, tra le possibili, dalla definizione di un gas ideale.
- Gas e liquidi, alla stessa temperatura, si trovano in stati fisici differenti. L'acqua e l'ossigeno ne fanno da
esempio.
Questa differenza è data dalla diversa intensità intermolecolare, i legami dell’acqua, ad idrogeno, sono piu’ forti dei
legami dipolo-dipolo dell’ossigeno.
- Poco comprimibili
La vicinanza delle particelle non permette un ulteriore avvicinamento, se non di pochissimo, proprio perché
come i solidi sono in uno stato condensato della materia.
Volatilità
Le particelle di un liquido non possiedono tutte la stessa energia cinetica, le particelle che hanno energia cinetica
maggiore riescono a vincere sulle forze attrattive delle particelle poste in superficie, a rompere i loro legami ed a
evaporare.
Il processo di evaporazione è sempre accompagnato dalla condensazione ossia dalla parte liquida, ma anche questo
può essere influenzato dal sistema. Se il sistema è aperto (contenitore aperto) il vapore tenderà a dispendersi
nell’ambiente e quindi non si convertirà in liquido. Se il sistema è chiuso ci sarà un alternarsi delle trasformazioni.
- Se il liquido avrà forze intermolecolari piu deboli avrà piu tendenza ad evaporare, poiché servirà meno Ec
per varcare la barriera superficiale.
- La temperatura elevata può causare un aumento dell’energia cinetica di tutte le particelle, quindi maggiore
trasformazione a stato gassoso.
- La superficie, se estesa, sarà piu propensa ad evaporare
- Ventilazione : se abbiamo uno spazio libero in cui il vapore non può condensare, l’evaporazione prevarrà
sulla condensazione e quindi avremo una perdita totale della parte liquida.
Pressione di vapore
Abbiamo visto che la parte superficiale di un liquido tenderà all’evaporazione a qualsiasi temperatura, se il contenitore
è chiuso si formerà la condensa.
Se la temperatura, in un contenitore chiuso, tenderà ad aumentare, si creerà uno stato di equilibrio tra il passaggio di
stato liquido-vapore-liquido.
Lo stato di equilibrio tenderà ad avere un numero di particelle in evaporazione uguale al numero di particelle liquide.
Il livello del liquido rimane costante.
Il vapore presente sarà definito saturo, e la sua pressione si misurerà in millimetri di mercurio (pressione di vapore
in equilibrio). Questa pressione è specifica per ogni sostanza poiché dipende dalla natura del liquido, forza dei
legami che facilitano l’evaporazione.
Processo di ebollizione
Il fenomeno dell’ebollizione dovuto a bolle che fuoriescono dal liquido è incentrato sul rapporto tra due tipi di
pressione.
- Pressione di vapore in equilibrio
- Pressione atmosferica del contenitore
Le particelle piu ricche di energia cinetica, anche se si trovano sul fondo del recipiente, tenderanno a trasformarsi in
vapore portando alla formazione di una bolla che uscirà dal liquido solo quando la pressione di vapore presente nelle
bolle sarà uguale alla pressione atmosferica del contenitore.
Il punto di ebollizione di una sostanza è la temperatura che porta a creare uguale pressione tra
pressione vapore e pressione atmosferica (nel contenitore).
Tensione superficiale
La tensione superficiale è una pellicola che si crea sulla superficie di un liquido, in grado a volte di sostenere il peso
di un insetto.
Piu è forte la tensione superficiale quanto piu forti sono le forze di coesione tra molecole.
Le molecole superficiale tenderanno a creare un legame tra il liquido sottostante e il mezzo in cui esso vi è a contatto.
Viscosità
La viscosità è l’opposto della fluidità, basti pensare al miele e l’acqua. Il miele è molto piu viscoso dell’acqua.
La viscosità aumenta in base all’intensità di legame tra le molecole e diminuisce al crescere della temperatura.
Capillarità e menischi
Il fenomeno della capillarità è dato da due forze
Coesione
E adesione
- Le forze di coesione tendono a non predisporsi alla rottura e, quindi, nel caso del mercurio posto in un
capillare, quest’ultimo, il capillare, avendo forze di coesione interne piu intense tenderà a non far adagiare il
mercurio alla superficie di vetro. Noteremo proprio che il mercurio non si attacca superficialmente ai lati del
capillare portando alla formazione di un menisco convesso.
- Le forze di adesione se sono molto intense tra liquido e capillare porteranno alla creazione di un menisco
concavo perché l’acqua tenderà in superficie ad attaccarsi ai lati del capillare espandendo la sua superficie.
Nel caso dell’acqua avremo un livello di acqua maggiore nel capillare rispetto al livello dell’acqua contenuto
nella bacinella.
Nel caso del mercurio il livello del mercurio nel capillare sarà piu basso rispetto al livello posto nella
bacinella.
Proprietà fisiche
Il cristallo è anisotropo rispetto ad una proprietà fisica se si comporta in modo differente a seconda della direzione in
cui viene misurata tale proprietà.
Le proprietà sono dette vettoriali e hanno una direzione e verso.
Isotropo quando le proprietà si comportano allo stesso modo in tutte le direzioni.
Le proprietà sono dette scalari e vengono definite da un valore numerico.
i solidi cristallini possono presentare le proprietà anisotrope poiché abbiamo visto che non è una figura uguale in
linea massima.
I gas e i liquidi possono mostrare proprietà isotrope poiché sono le proprietà fisiche possono essere uguali anche se
misurate in direzioni diverse.
Tra le proprietà vettoriali abbiamo: - durezza – sfaldabilità – elasticità – plasticità – proprietà termiche ed elettriche –
proprietà magnetiche ed ottiche.
Durezza
Resistenza di un solido ad opporsi alla scalfitura
Si misura secondo la scala di Mohs ed è suddivisa in 10 gradi di durezza.
Diamante piu duro del talco.
Sfaldabilità
È la tendenza di un cristallo a rompersi, vi sono dei piani di sfaldamento che permettono di individuare le direzioni in
cui i legami sono piu’ deboli.
Elasticità
È la capacità di un solido di ritornare alla sua forma iniziale una volta cessata la forza esterna su di esso.
Plasticità
È la capacità invece di acquisire e non ritornare alla forma iniziale.
Proprietà termiche
Dilatabilità è la misura della tendenza ad aumentare volume in seguito a riscaldamento.
- Conducibilità termica capacità di un corpo di trasferire calore
Proprietà elettriche
- Conducibilità elettrica è la capacità di un corpo di farsi attraversare dalla corrente
- Piroelettricità è la capacità di caricarsi elettricamente con cariche di segno opposto posti a facce diverse in
seguito a variazioni di temperatura.
- Piezoelettricità
È la capacità di elettrizzarsi allo stesso modo per compressione.
Proprietà magnetiche
- Ferromagnetiche sostanze molto attratte da calamite
- Paramagnetiche debolmente attratte da calamita
- Diamagnetiche sostanza respinte da una calamita
Proprietà ottiche
- Trasparenza capacità di un cristallo di farsi attraversare da luce
- Opacità incapacità di un cristallo di farsi attraversare da luce
- Fluorescenza è l’irradiazione di onde elettromagnetiche ad elevata frequenza (uv) in un cristallo e la capacità
di esso di emettere onde a bassa frequenza fino alla fine dell’irradiazione.
- Fosforescenza è lo stesso fenomeno ma che dura anche quando il cristallo non è piu irradiato Es. stelline che
ho sotto al soffitto della stanza 😊
- Birifrangenza è la capacità da un raggio, in un solido, di dividerlo in due raggi provocando lo sdoppiamento
dell’immagine.
Proprietà chimiche
- Polimorfismo è la capacità di composto chimico di avere piu forme, quando si tratta di un elemento e non di
un composto si parla di allotropia.
- Isomorfismo
È il fenomeno per cui alcune sostanze (una o piu sostanze) cristallizzano il modo simile generando miscele
isomorfe.
Solidi ionici
Il solido è formato da un reticolo cristallino costituito da ioni positivi e negativi, questi ioni si coordinano tra loro,
ossia uno ione positivo si circonda di 6 ioni negativi e viceversa. Il massimo numero di coordinazione è 8.
Hanno : alto punto di fusione, fragili, sfaldabili e non conducono corrente allo stato solido. Si sciolgono in
solventi polari e non in quelli apolari.
Solidi covalenti
Sono solidi, con un reticolo cristallino formato da atomi. Questi atomi creano legami covalenti con altri atomi, la
struttura è diversa in base ai livelli di ibridazione.
Si tratta di una struttura a piani, uniti debolmente a forze di van der waals.
Il carbonio con ibridazione diversa può formare varie sostanze (diamante, grafite ecc).
Sono: duri, fusione elevata, incapacità di condurre elettricità (tranne la grafite ricordiamo Chernobyl) e non si
sciolgono in nessun solvente.
Solidi molecolari
Hanno un reticolo cristallino formato da molecole, quest’ultime se polari possono sciogliersi in acqua.
Sono legati tra loro tramite legami deboli. Per questo hanno:
- Basso punto di fusione, a volte sublimano e sono fragili.
Solidi metallici
Hanno un reticolo cristallino compatto a dimostrazione della loro elevata densità. Hanno piani di sfere, costituiti da
atomi, posti gli uni sopra gli altri e la sovrapposizione è data in modo da riempire tutti gli spazi possibili.
I metalli non si sciolgono in acqua, e i metalli alcalini reagiscono con essa vivacemente.