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L’equazione che ne deriva prende il nome di Equazione di Stato dei gas perfetti :
dove:
R = costante del gas in esame (J/kg K)
p = pressione cui si trova il sistema termodinamico (Pa)
v = volume specifico del sistema termodinamico (m3/kg)
T = temperatura termodinamica cui si trova il sistema termodinamico (K)
L’Equazione di Stato dei gas perfetti sostituendo al volume speficico il volume totale
V = M v diviene:
pV=MRT
Ricavando Mv ed Ma dalla Eq. di stato dei gas perfetti (si ricordi che sia aria secca
che vapor d’acqua assumono nella miscela comportamento di gas perfetto)
PV = M R T
e sostituendo nella definizione del titolo ottengo
ϕ ps ) / (p - ϕ ps )
x = 0,622 (ϕ
dove:
§ 0,622 è il rapporto fra le costanti dell’aria secca Ra (Ra = 287 J/kgK) e del
vapore Rv (Rv = 462 J/kgK)
§ ϕ è l’umidità relativa della miscela (0<ϕ<1)
§ ps è la pressione di saturazione corrispondente alla temperatura della miscela
(Pa oppure bar)
UR = ϕ = Mv / Ms
dove :
Mv = massa di vapor d’acqua
Ms = massa del vapor d’acqua che satura il volume alle stesse condizioni di
pressione e temperatura
Applicando alla definizione di grado igrometrico l’equazione di stato dei gas perfetti si
può anche scrivere:
ϕ = Mv /Ms = p v / ps
da cui
pv = p s ϕ
Nel caso di una miscela ideale di aria e vapor d’acqua l’entalpia specifica è data dalla
somma delle entalpie parziali di aria secca e vapor d’acqua.
L’entalpia di 1 kg di aria secca alla temperatura t (ha) è pari al calore necessario per
portare 1 kg di aria secca da 0°C a t °C:
ha = cpa t
dove cpa = 1,005 kJ/kg K è il calore specifico a pressione costante dell’aria secca.
L’entalpia del vapore sarà la somma del calore necessario a vaporizzare una certa
quantità di acqua alla temperatura di 0°C e del calore necessario a portare tale
vapore alla temperatura t:
hv = x r + x cpv t
dove cpv = 1,875 kJ/kg K è il calore specifico a pressione costante del vapor d’acqua
ed r = 2501 kJ/kg = calore latente di vaporizzazione dell’acqua a 0°C.
4. IL DIAGRAMMA PSICROMETRICO
Il diagramma psicrometrico viene utilizzato ai fini del calcolo delle trasformazioni
subite dalle miscele d’aria e vapor d’acqua ed è riferito alla pressione atmosferica
standard (circa 1,013 bar).
Lo stato fisico di una miscela (temperatura, umidità , entalpia) vengono rilevati sul
diagramma noti due qualsiasi parametri.
5. TRASFORMAZIONI DELL’ARIA UMIDA
Le trasformazioni dell’aria umida sono processi termodinamici che interessano le
miscele di aria e vapor d’acqua e che avvengono nelle sezioni delle unità di
trattamento aria di un sistema di climatizzazione.
I processi più comuni sono:
1. miscelazione adiabatica di più correnti di aria umida
2. riscaldamento sensibile (a titolo costante)
3. raffreddamento sensibile (a titolo costante)
4. umidificazione adiabatica
5. deumidificazione
Il punto di miscela (M) fra i due stati fisici si trova sulla retta che unisce A e B,
denominata retta di lavoro.
Si ricavano i pesi delle portate d’aria GA e GB utilizzando la portata in volume e d il
volume specifico; infatti dalla relazione v = V/M si ottiene:
GA = V A m³ /h / vA m³ /kg = kg /h
GB = V B m³ /h / vB m³ /kg = kg /h
Tali portate devono poi essere espresse in kg/s.
GA + GB = G M (kg/s)
GA xA + GB xB = G M xM
Individuato sul diagramma il valore di xM, tracciando la parallela alle ascisse, nel
punto di intersezione con la retta di lavoro sarà individuato il punto di miscela (M).
Peraltro il punto M può essere trovato anche graficamente dal rapporto GA /G M o
GB/G M moltiplicati per il segmento AB a partire rispettivamente da A o da B:
BM = GA / GM AB
AM = GB / GM AB
JA GA + JB G B = J M GM
JM = ( JA GA + JB GB ) / GM (J/kga)
Q 12 = G (h2 – h1)
Q 12 = G (cpa + x cpv ) (t2 – t1)
Nei calcoli tecnici si introducono alcune semplificazioni: infatti si può considerare
trascurabile il prodotto (x cpv ) e quindi la relazione per il calcolo di q 12 diventa:
Q 12 = G c pa (t2 – t1 ) (W)
dove cpa è il calore specifico a pressione costante dell’aria secca pari a 1 kJ/kgK.
Quando q 12 assume valore positivo, in conformità alla convenzione termodinamica
(riscaldamento), il calore è ceduto al sistema (corrente d’aria umida) viceversa è
sottratto alla corrente (raffreddamento).
Nel caso di raffreddamento sensibile, la superficie della batteria di raffreddamento
lambita dal fluido deve essere superiore alla temperatura di rugiada dell’aria stessa,
in caso contrario sia avrebbe raffreddamento con deumidificazione.
Nel caso di condensazione di parte del vapore contenuto nella miscela, nel qual caso
l’aria subisce un contemporaneo processo di raffreddamento con deumidificazione,
la quantità di acqua formatasi per condensazione sarà uguale a:
Gv = G (x2 – x1)
Sul diagramma psicrometrico queste trasformazioni sono rappresentate con un
segmento parallelo all’asse delle temperature.
5. 3 Umidificazione adiabatica
L’umidificazione di una miscela avviene facendo passare la corrente d’aria attraverso
una apparecchiatura entro la quale una serie di ugelli nebulizzano acqua o iniettano
vapore sulla miscela. E’ buona regola utilizzare questo secondo trattamento in
ambienti quali ospedali, scuole e tutti gli edifici dove è fondamentale evitare la
contaminazione microbica dell’ambiente ad opera dei microrganismi presenti
nell’acqua.
Il processo è dunque interpretabile come un miscelamento di tipo adiabatico fra la
corrente d’aria e il vapor d’acqua iniettato.
Indicando con Gv e hv la portata in massa e l’entalpia dell’acqua o del vapore, le
equazioni di bilancio sono le seguenti:
G x1 + Gv = G x2
G J1 + Gv hv + = G J2
Da cui si ottiene
(J2 – J1) / (x2 – x1) = hv = Gv cpv
da questo si deduce come il punto identificativo dello stato finale del processo di
umidificazione si trova su una retta passante per il punto rappresentativo delle
condizioni iniziali 1 e di inclinazione determinata dal valore dell’entalpia specifica del
vapore iniettato o dell’acqua nebulizzata (hv ).
I valori di hW si leggono da tabelle termodinamiche del vapor d’acqua in
corrispondenza della temperatura.
Se l’umidificazione è effettuata utilizzando acqua nebulizzata, il valore dell’entalpia
del liquido saturo è molto bassa per cui tale processo si considera pressoché ad
entalpia costante: J1 = J2; ciò è dimostrato dal fatto che l’entalpia dell’acqua (hv ) alla
pressione atmosferica nell’intervallo 0°C – 100 °C varia da 0 kJ/g a 0,419 kJ/g, per
cui nelle applicazioni tecniche la trasformazione può essere ritenuta isoentalpica.
Nel caso di umidificazione adiabatica deve essere introdotta l’efficienza di
umidificazione ε che risulta essere compresa fra zero ed uno. Il valore massimo
dell’efficienza di umidificazione è pari a circa l’85%.
Al parametro efficienza di umidificazione si da la seguente formulazione:
ε = (ψ
ψ 2 - ψ 1) / (ψ
ψ S - ψ 1)
VA = 1000 m³ /h VB = 1500 m³ /h
TA = 10 °C tb = 25 °C
ϕA = 0,4 (40%) ϕB = 0,6 (60%)
Il punto di miscela (M) fra i due stati fisici si trova sulla retta che unisce A e B,
denominata retta di lavoro. Poiché conosciamo le masse di A e B ed anche
possiamo ricavare i rispettivi volumi specifici da diagramma psicrometrico, siamo in
grado di ricavare i pesi delle portate d’aria GA e G B.
Individuato sul diagramma il valore di xM, tracciando la parallela alle ascisse, nel
punto di intersezione con la retta di lavoro sarà individuato il punto di miscela (M) la
cui temperatura è di circa 19 °C.
Peraltro il punto M puo’ essere trovato graficamente dal rapporto GA /G M o GB /G M
moltiplicati per il segmento AB a partire rispettivamente da A o da B:
BM = GA / GM AB
AM = GB / GM AB
Il punto M si troverà più vicino al punto corrispondente ad una portata maggio re; è
evidente che qualora GA = GB si avrebbe AM = BM.
Inoltre per il principio di conservazione dell’energia si ha:
JA GA + JB G B = J M GM
JM = ( JA GA + JB GB ) / GM = ± Q
JB = (1 kJ/kgK) (25°C) + (11,8 x 10-3 kgv /kga) (1,9 kJ/kgK • 25°C + 2500 kJ/kg) =
55,06 kJ/kga
Si calcola poi J M.
JA GA + JB G B = J M GM
Una corrente di aria umida avente una portata in volume di 4000 m3/h ha le seguenti
caratteristiche fisiche:
t = 2°C
UR = 80%
v = 0,784 m3/kg
Si tratta pertanto di determinare quali sono le condizioni a cui deve essere immessa
l’aria nell’ambiente A, al fine di mantenere nello stesso condizioni ottimali di
temperatura tA ed umidità ϕA.
La soluzione del problema passa attraverso la determinazione dei carichi termici
ambientali (sensibili e latenti dovuti all’immissione di vapore acqueo) da sottrarre o
da fornire da parte dell’impianto di condizionamento in funzione del regime termico.
Ad esempio sono carichi termici sensibili l’irraggiamento solare, i flussi termici
scambiati per differenza di temperatura con l’esterno, i flussi termici emanati da
sorgenti interne (lampade, apparecchi, persone, ecc.); sono invece carichi latenti le
sorgenti interne di vapore acqueo (cucine, bagni, persone), le immissioni
incontrollate di aria esterna, ecc.
Mantenendo la convenzione termodinamica dei segni, per il sistema ambiente si
considerano positivi gli apporti termici dall’esterno verso l’ambiente e viceversa
negativi quelli in uscita dallo stesso; ciò premesso, la sommatoria algebrica dei
carichi termici sensibili q si fornisce il carico sensibile globale (QS) dell’ambiente:
± QS = Σ qsi
mentre il carico termico globale latente QL (usualmente positivo)è dato dal prodotto
della quantità di vapor d’acqua immessa in ambiente Σ mv per l’entalpia specifica del
vapor d’acqua hv alla temperatura ambiente:
QL = Σ mv hv
in regime estivo
asporti il calore latente QL ed il calore sensibile Qs .
1
La portata d’aria di ventilazione è determinata in funzione della destinazione dei locali e del numero
di persone che si presumono presenti (affollamento); in merito occorre consultare le specifiche norme,
3
tuttavia indicativamente si assumono circa 22 m /h a persona oppure da 0,5 a 2 Vol.ambiente/h.