L'equilibrio dinamico che si instaura è dato dal continuo passaggio delle particelle tra corpo
di fondo e soluto disciolto.
Si definisce solubilità la quantità massima in cui una sostanza viene sciolta, per creare una
soluzione satura, la solubilità di una soluzione è correlata anche alla temperatura del
solvente.
La solubilità è espressa in grammi di soluto * 100 g di solvente
es. 36 g di Cl si sciolgono in 100 g di H2O (36g/100 g di H2O)
In una soluzione gassosa non si forma il corpo di fondo, ma esiste un massimo range in cui
il soluto può disciogliersi nel solvente.
Come sappiamo, la solubilità è influenzata dalla temperatura del solvente, difatti un liquido
o un solido tenderà a sciogliersi più facilmente e a rientrare con più capienza in una
soluzione.
Cosa ben diversa con i gas, difatti questi ultimi all'aumentare della T produrranno effetto
inverso, in quanto, l'energia cinetica delle particelle tende a creare distanze ben evidenti dal
liquido in cui sono disciolte (evaporazione/ebollizione).
Una bottiglia di coca cola chiusa ermeticamente conterrà piu' solubilità del gas rispetto a
quanto quest’ultima verrà aperta. Questo perchè il sistema, in cui è presente il gas, cerca di
raggiungere un equilibrio con l'ambiente esterno.
Le soluzioni possono essere perciò diluite o concentrare rispetto al soluto disciolto nel
solvente.
Se la soluzione è soprasatura è perchè in essa, ad alte temperature, è stata disciolta una
quantità maggiore di soluto non producendo il corpo di fondo. Quando si abbassa la
temperatura di una soluzione soprasatura, quest’ultima, se agitata, porta alla cristallizzazione
del soluto in eccesso.
I solventi polari (idrofili o lipofobi) sono molecole costituite da legami secondari forti
(idrogeno, dipolo-dipolo), questi solventi sono in grado di solubilizzare sostanze polari
(idrossidi o acidi) oppure ionici (come sali) perchè con essi formano legami secondari
(dipolo-ione).
La polarità di un solvente può essere misurata a mezzo di una costante dielettrica o del
momento del dipolo.
I solventi non miscibili tendono sempre ad essere di densità minore rispetto all’acqua,
durante la separazione delle due fasi noteremo ad esempio che l’olio sarà adagiato sulla
superficie dell’acqua. I solventi alogenati invece, come il cloroformio, si separeranno sul
fondo.
Il processo di solvatazione o meglio di idratazione (quando il solvente è l'acqua) avviene
quando si introduce alla soluzione un soluto ionico. Gli ioni tenderanno a dissociarsi dalla
molecola introdotta per andarsi poi a legare a quella del solvente (ioni idratati). Infatti questa
reazione è ancor meglio definita come reazione di dissociazione ionica.
Esistono due tipi di interazione con l'acqua, per i soluti molecolari polari.
– SOLUBILIZZAZIONE
– IONIZZAZIONE
- la solubilizzazione avviene quando l'acqua provoca la rottura dei legami
intermolecolari, le molecole si disperdono in acqua senza diventare ioni. Ad esempio lo
zucchero, l'alcol etilico o l'acetone, posti in acqua contribuiscono al processo di
solubilizzazione. - non abbiamo un passaggio di corrente elettrica.
– ionizzazione
consiste in una reazione di scissione della molecola che provoca la creazione di ioni
nel solvente.
Ad esempio nel caso di HCL avremo la dissociazione di H+ e Cl-, H+ si legherà con la
molecola
d'acqua creando lo ione idronio H3O+.
Le sostanze, che in soluzione acquosa conducono corrente elettrica, sono chiamate
elettroliti.
PROPRIETA' COLLIGATIVE
Sono delle proprietà delle soluzioni che dipendono dalla concentrazione delle particelle e
non dalla natura del soluto.
Vengono influenzate in base all'introduzione del soluto, variando la concentrazione della
soluzione.
𝝙Teb= Keb * m
m= n/ kg
𝝙Teb= Keb * m * i [per soluzioni con elettroliti forti]
Un esempio è l'acqua posta nel sottovaso di una pianta, quest'ultima tenderà a raggiungere la
terra che è la “soluzione” piu concentrata di soluti.
Per riequilibrare il dislivello che si creerebbe durante il passaggio delle soluzioni si introduce
la pressione osmotica.
La pressione osmotica è la pressione esercitata dal soluto contro la m.p., serve a
mantenerla in equilibrio con il suo solvente (soluzione/solvente).
La legge che esprime la relazione esistente tra pressione osmotica e concentrazione del
soluto è molto simile a quella dei gas ideali, difatti le sue variabili sono temperatura e
concentrazione del soluto:
π
V
¿
n
R
T
o
n R T
V
L’osmole (Osm) è l’unità di misura utilizzata per esprimere il numero di particelle che
contribuiscono alla pressione osmotica di una soluzione.
O = n. di osmoli * L di soluzione O= M * i
Per osmole si intende una quantità di soluto pari a n. di avogadro in particelle
1 mole di C6H12O6 in soluzione acquosa corrisponde ad 1 osm poiché non reagisce con
l’acqua.
Ad esempio:
Nacl O,15 M
NaCl Na+ + Cl- = 2 osm
0,15 * 2 = 0,3 Osm
Non elettroliti sostanze molecolari che non rilasciano ioni, ad esempio saccarosio e glucosio
non reagendo in acqua corrisponderanno a i = 1
Acidi deboli
i= 1 e v
COLLOIDI
sono definiti colloidi le soluzioni che presentano soluti di dimensioni compresi da 1 nm e
1um.
Nei colloidi il soluto si definisce fase dispersa e il solvente fase disperdente.
L'albume d'uovo è un colloide, le creme o la maionese sono dei colloidi.
Una caratteristica importante è l'effetto Tyndall, è il fenomeno grazie al quale un fascio di
luce attraversa il colloide ed è chiaramente visibile (un laser sarà visibile nel colloide, mentre
in una soluzione no).
Moto browniano è un movimento disordinato delle particelle del soluto che, grazie al
continuo urtare tra molecole, non favorisce la sedimentazione.
Esistono i colloidi liofili, nei quali le particelle di soluto sono molto affini alla fase
disperdente. Sono sistemi contenenti proteine disperse in acqua, chiamati anche colloidi
idrofili.
Colloidi liofobi nei quali l'aggregazione è impedita per l'uguale carica elettrica, e quindi le
particelle di entrambe le fasi si respingono tra loro. Per renderle stabili a volte si utilizzano
agenti emulsionanti, ad esempio per la formazione della maionese l'agente emulsionante che
crea stabilità è la lecitina presente nel tuorlo d'uovo.