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DOMANDE CHIMICA DI RIPASSO – PARTE 2:

1. Le leggi dei gas e il modello dei gas perfetti:


Lo stato fisico di un gas può essere descritto da 4 variabili: Pressione, Volume, Temperatura
e numero di moli. I gas reali obbediscono alle leggi dei gas perfetti quando si avvicinano ai
gas ideali e dipende da molti fattori ma generalmente un gas reale si comporta come uno
ideale a alta T e bassa P. Nel modello dei gas perfetti: le particelle di un gas sono considerate
puntiformi, dotate di una massa ma di volume trascurabile, si possono trascurare le forze
intermolecolari e i gas sono completamente miscibili → nelle miscele i gas non interagiscono
fra di loro infatti ogni gas si comporta come se fosse l'unico gas presente. Le leggi dei gas
che esprimono il modello dei gas perfetti sono:
1. LEGGE DI BOYLE (legge ISOTERMA) → Ad una T ed numero di moli costanti
il Volume è inversamente proporzionale alla Pressione
PV=costante
2. LEGGE DI CHARLES (legge ISOBARA o prima legge di Gay-Lussac) →
Pressione e numero di moli costante il Volume è proporzionale alle T (K) (allo
zero assoluto il volume del gas si annullerebbe infatti non è possibile
raggiungerlo)
V/T = costante
3. LEGGE DI GAY-LUSSAC (legge ISOCORA) → Volume e numero di moli
costanti la Pressione è proporzionale alla T (K)
P/T = costante
4. PRINCIPIO DI AVOGADRO → ad una certa T e P il volume di un gas è
proporzionale alle moli di gas
V/n = costante
Volumi uguali di un qualunque gas perfetto alla stessa T e P contengono lo stesso numero
di particelle → In condizioni normali (0°C e 1 atm) una mole di gas occupa un volume di
22,414 L

Combinando la legge di Boyle, di Charles e il principio di Avogradro si ottiene l' EQUAZIONE


DI STATO DEI GAS PERFETTI

R = costante dei gas perfetti = 0,0821 atm*L*mol-1 * K-1 = 8,314 J * mol-1 * K-1

MISCELE GASSOSE: LEGGE DI DALTON DELLE PRESSIONI PARZIALI


Ogni gas presente in una miscela esercita una pressione parziale ossia una parte delle
pressione totale della miscela che è uguale alla pressione che eserciterebbe se il gas fosse
presente da solo nel recipiente. Per una miscela di gas non reagenti la pressione totale è
uguale alla somma delle pressioni parziali dei singoli gas.
Anche per ogni i-esimo componente è possibile applicare l'equazione di stato dei gas perfetti
(pi è la pressione parziale del i-esimo componente)

(vedere tutte formule sul formuario)

2. La teoria della cinetica molecolare dei gas


La teoria cinetica dei gas (Maxwell e Boltzmann) spiega le leggi dei gas dal punto di vista
molecolare:
1. Le molecole di un gas possono essere considerate puntiformi
2. Le particelle sono caratterizzate da un moto rettilineo casuale continuo tranne
quando urtano tra di loro o con le pareti del recipiente
3. Gli urti sono elastici quindi non c'è dispersione di energia durante gli urti e
l'energia cinetica totale Ek è costante. Tra due urti consecutivi non ci sono
interazioni intermolecolari.
La percentuale di molecole di un gas che in un dato istante si muovono a ognuna delle
possibili velocità → distribuzione delle velocità molecolari di quel gas. In un gas le molecole
non hanno tutte la stessa velocità → curva di distribuzione delle velocità

uRMS = velocità quadratica media (ū) ed è la radice


quadrata della media aritmetica delle velocità al
quadrato

K = costante di Boltzmann = 1.38*10-23 [J * K-1 ] = R/NA → 8,314 / 6,022 * 10-23


m = massa di una particella
M = massa molare → ad una certa T i gas con massa molare più bassa hanno probabilità
maggiore di avere una velocità più alta.

Un fattore importante della cinetica dei gas perfetti è che l'energia cinetica è in funzione
sono della Temperatura → due gas reali alla stessa T hanno Ek uguale e il più pesante
(massa maggiore) è più lento (velocità quadratica media minore) mentre il più leggero è più
veloce

3. Legge di Graham: Effusione e Diffusione dei gas perfetti


L'effusione è il processo in cui un gas fuoriesce dal recipiente attraverso un piccolo foro.
Graham scoprì che la velocità di effusione di un gas è inversamente proporzionale alla
radice quadrata della massa molare → ad una certa T e P il gas più leggero effonde più
velocemente
La diffusione è il processo in cui un gas si muove attraverso un altro gas e segue la stessa
legge di Graham.

4. I gas reali: deviazioni dall'idealità


Le deviazioni dal comportamento ideale avvengono perchè l'assunzione che le particelle
siano puntiformi e che non interagiscano tra loro spesso non sono valide infatti molti gas si
avvicinano ad un comportamento ideale sono ad alte T e basse P.
Effetto della P e T sulle forze intermolecolari:
• P ordinaria: le particelle sono lontane e non interagiscono
• P elevata: le molecole di un gas possono interagire tramite forze
intermolecolari
• T basse: le molecole di un gas possono interagire tramite forze intermolecolari
• T alte: all'aumentare della T aumenta l'energia cinetica delle particelle → il
caos termico prevale sulle deboli forze intermolecolari
Effetto della P sul Volume libero:
• P ordinaria: Il volume libero è praticamente uguale a quello del recipiente, lo
spazio occupato dalle molecole è trascurabile
• P elevata: il volume libero è INFERIORE al volume del recipiente, non si può
trascurare il volume delle particelle
Il fattore di comprimibilità, altro tipo di deviazione dall'idealità, è definito come Z = PV/RT
(per una mole di gas). A P moderate Z >1 → predomina effetto delle attrazioni intermolecolari,
a P elevate Z<1 e prevale l'effetto del volume delle particelle
EQUAZIONE DI STATO DI VAN DER WAALS: equazione di stato dei gas reali

I numeri interi a e b sono le costanti di Van der Waals: a dipende dalla struttura delle
particelle e determina il tipo di attrazione intermolecolare e b è in relazione con il volume
molecolare.

5. La liquefazione dei gas:


Un gas ideale non ha forze intermolecolari quindi non potrebbe condensare ma in realtà
quando un gas si trova a basse T e alte P le forze intermolecolari non sono più trascurabili
e possono anche portare alla liquefazione (o condensazione) di un gas. Ogni sistema
gassoso è caratterizzato da una temperatura critica Tc e quando la T del gas è > della Tc il
gas non può essere liquefatto per compressione isoterma (aumentando solo la P). Si
definisce VAPORE un aeriforme con la T al di sotto della Tc e quindi può essere liquefatto
per compressione invece un GAS è un aeriforme che si trova al di sopra della Tc (no
liquefazione per compressione)

6. Le transizioni di fase:
Le transizioni di fase ( una fase è una porzione di materia caratterizzata in ogni punto dalle
stesse proprietà chimico e fisiche → stesso stato di aggregazione e stessa composizione
chimica) sono dei processi di equilibrio chimico dove una sostanza cambia il proprio stato
di aggregazione ma non la sua composizione chimica. La T a cui una sostanza fonde è detta
punto o T di fusione ( uguale per la T di congelamento, solidificazione, sublimazione,
ebollizione,liquefazione ecc).
Per una sostanza pura è possibile determinare un calore molare di vaporizzazione, fusione
e sublimazione a P costante detto ENTALPIA (funzione di stato che dipende solo dalla stato
iniziale e finale → Hsubl = Hvap + Hfus ) molare (di fusione, vaporizzazione, sublimazione).
I processi che richiedono energia sono endotermici → Ek aumenta (fusione, vaporizzazione
e sublimazione) mentre quelli che avvengono con rilascio di energia sono esotermici → Ek
diminuisce (solidificazione, liquefazione, brinamento). Per una sostanza pura la variazione
di entalpia associata ad una transizione di fase dipende dalle forze intermolecolari presenti

7. Lo stato liquido: la tensione di vapore e i diagrammi di fase


Durante l'evaporazione di un liquido si instaura un equilibrio dinamico L → G in cui la
pressione esercitata dalla fase vapore sulla fase liquida ad una certa T è detta TENSIONE
DI VAPORE o pressione di vapore. Se si altera l'equilibrio aggiungendo o togliendo vapore
il sistema reagisce re-instaurando la tensione di vapore (alcune molecole evaporano altre
condensano). Le sostanze con le forze intermolecolari minori evaporano più velocemente
quindi hanno una tensione di vapore maggiore (la tensione di vapore aumenta con
l'aumentare della temperatura).
Equazione di Clasius-Clapeyron:

La T di ebollizione di un liquido è la T a cui la sua tensione di vapore è uguale alla pressione


esterna, raggiunta la T di ebollizione la T rimane costante finché tutte le molecole non sono
evaporate (la T di ebollizione varia con l'altitudine perché la P esterna varia, se diminuisce
la P diminuisce anche la T di eb.). La T alla quale la tensione di vapore raggiunge il valore
di 1 atm è detto T o punto normale di ebollizione ( T normale di sublimazione per un solido).
I DIAGRAMMI DI FASE sono:
▪ diagrammi P vs T
▪ Curve → 2 fasi in equilibrio
▪ Punto triplo → 3 fasi all'equilibrio
▪ Punto critico → per T > Tc non si può trasformare il valore in liquido
▪ La curva liquido-aeriforme è la curva Clasius-Clapeyron
▪ La curva solido-liquido è una retta con elevata pendenza perché la P influenza
poco il numero di particelle che esce dalla fase solida per andare in quella
liquida → solo per H2O la pendenza è negativa perché l'acqua diminuisce di
volume durante la fusione.
Esempio: diagramma di fase della CO2

Se la T > Tc si ha un fluido supercritico ( densità e


potere solvente simile ad un liquido) → nel
caso della CO2 il fluido supercritico è usato per
il caffè decaffeinato
La liquefazione di una gas è descritta da un altro diagramma → diagramma di Andrews:

Nella regione racchiusa dalla curva a campana (curva


del vapor saturo → campana di Andrews) ho un vapore
in equilibrio con il liquido.

Isoterma 2 (T>TC): il gas non liquefa per


compressione
Isoterma critica (T=Tc): è tangente alla campana di
Andrews con C=punto critico

Isoterma 1 (T<TC): il gas può essere liquefatto per


compressione

8. Caratteristiche e proprietà dell'acqua:

Le caratteristiche uniche dell'acqua sono:


1. grande potere solvente la quale è dovuta alla sua polarità e alla grande
capacità di formare legami idrogeno
2. elevata capacità termica
3. alta tensione di vapore e capillarità
4. differenza di densità tra lo stato solido e liquido

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