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Il termine gas fu adoperato per la prima volta nel 1630 dal chimico Helment il quale studiando

l’aria comprese per primo che fosse un insieme di gas distinti. In seguito nel 1661 lo studioso
irlandese Robert Boyle scrisse un’opera scientifica dove raccolse tutti risultati dei suoi studi sui gas
secondo i quali l’aria è costituita da piccoli corpuscoli in movimento, dispersi in uno spazio vuoto,
in grado di legarsi tra loro e dare origine a corpi macroscopici. Queste affermazioni però vennero
prese in considerazione solo quando Dalton formulò la teoria atomica.

Grazie agli sviluppi della scienza ben sappiamo che la miscela gassosa che noi introduciamo con la
respirazione contiene come componenti principali l’azoto e l’ossigeno e infinitesime percentuali di
altri tipi di gas. Dal punto di vista macroscopico tutti i gas si comportano in modo pressochè
identico. Questi, infatti, non hanno forma propria e assumono il volume del recipiente che li
contiene; la loro densità è scarsa poiché le loro molecole non sono coese tra di loro e sono molto
sensibili alle variazioni di pressione e temperatura. La teoria cinetico-molecolare spiega i
comportamenti dei gas dal punto di vista microscopico servendosi di un modello di gas perfetto,
ottenuto approssimando le caratteristiche di un modello di gas reale. Il gas perfetto presenta le
seguenti caratteristiche:
- L’energia cinetica media delle particelle del gas è direttamente proporzionale alla
temperatura assoluta ottenendo la formula Ec= 3\2KT
- Le particelle del gas perfetto sono puntiformi, per cui il loro volume è del tutto trascurabile
rispetto a quello occupato del gas. Inoltre non si attraggono reciprocamente e sono
separate da spazio vuoto.
- Le particelle del gas perfetto si muovono in modo disordinato e a grande velocità in tutte le
direzioni. Il “cammino” viene continuamente interrotto da urti elastici (non viene dissipata
energia cinetica) fra le molecole stesse o con le pareti del contenitore.

Questi urti determinano la pressione di un gas, se consideriamo un palloncino pieno di gas ad


esempio, la sua gomma rimarrà tesa grazie agli urti delle molecole contro le pareti.
Maggiori sono il numero e l’energia degli urti tanto è più elevata la pressione esercitata dal gas.
In generale la pressione p è data dal rapporto tra la forza F che agisce perpendicolarmente a una
superfice e l’area A della superfice stessa. P=F\A
La pressione è una grandezza intensiva. L’unita di misura della pressione nel SI è il pascal (Pa) pari
a 1N per m2

Anche l’atmosfera esercita una pressione sulle pareti del palloncino: le particelle dei gas
atmosferici colpiscono le pareti le pareti cosi come, senza che ce ne rendiamo conto urtano contro
il nostro corpo. In generale la pressione atmosferica è una grandezza fisica che esprime il rapporto
tra la forza- peso della colonna d’aria che grava su una superficie e la misura dell’aria della
superficie stessa. (guarda se vuoi esperimento di Torricelli)

Nel 1662 Boyle compie una serie di esperimenti sui gas mantenendo costante la temperatura. Egli
osserva che: comprimendo un gas fino alla metà del suo volume la pressione raddoppia; riducendo
a un terzo il volume, la pressione aumenta di tre volte e cosi via. Queste osservazioni portano alla
formulazione della legge di Boyle secondo appunto la quale la pressione di una determinata
quantità di gas, a temperatura costante, è inversamente proporzionale al volume, va da sé che
dalla rappresentazione grafica otterremo un ramo di iperbole equilatera che prenderà il nome di
curva isoterma perché ottenuta con t costant. Se due grandezze sono inversamente proporzionali,
il loro prodotto è costante. Pertanto la legge può essere espressa mediante la relazione p per v = K
TEMPERATURA CRITICA E GAS REALI
per osservare in che modo la relazione tra pressione e volume è modificata dalla temperatura per
un gas reale sono stati eseguiti una serie di esperimenti dai quali si è osservato che al di sotto di
una determinata temperatura, detta temperatura critica, è possibile condensare il gas solo
aumentando la pressione, mentre superata tale temperatura, ciò non risulta più possibile.

LEGGE DI CHARLES o isobara


Jaques Charles basò i suoi esperimenti considerando una quantità di gas costante. Osservò che il
volume occupato da una data quantità di gas a pressione costante è direttamente proporzionale
alla temperatura assoluta espressa in gradi Kelvin. Dal punto di vista matematico si può esprimere
questa relazione diretta tra il volume e la temperatura come: v\T=K
Secondo il modello cinetico- molecolare, un aumento della temperatura determina un aumento
dell’energia cinetica delle particelle che compongono l gas; muovendosi con maggiore verlocità,
esse tendono a occupare uno spazio maggiore.

Legge di gay-lussac o isocora


La legge di gay lussac descrive come, in una trasformazione isocora in condizioni di volume
costante, la pressione di un gas sia direttamente proporzionale alla sua temperatura.
Questa legge prende il nome dal chimico-fisico francese Joseph Louis Gay-Lussac (1778-1850), che
la formulò nel 1802. Immaginiamo di riscaldare un campione di gas contenuto in un recipiente
chiuso con volume costante. Poiché l’energia cinetica media delle perticelle del gas direttamente
proporzionale alla temperatura assoluta, aumentando la temperatura aumenterà anche la velocità
delle particelle. Di conseguenza gli urti contro le pareti del recipiente diventeranno più frequenti e
più violenti, determinando così un aumento della pressione esercitata dal gas. Quindi in condzioni
di volume costante, la pressione aumenta in modo direttamente proporzionale alla tempertura
assoluta. Relazione tra pressione e temperatura assoluta p\t=K

LEGGE GENERALE DEI GAS


Combinando queste tre leggi, otteniamo la legge generale dei gas, che descrive il comportamento
di un gas al variare, contemporaneamente, della temperatura, della pressione e del volume:
p per V\T =K

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