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occuper un volume 2V .
La densit del fluido definita come il rapporto = MV . Si misura in kg/m3 oppure
35
M.T., M.T.T.
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p2 p2 + p
36
M.T., M.T.T.
23/09/2005
Esempi
3
p0
pA + gh2 = p0 + gh1
pA
37
M.T., M.T.T.
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p0
2
p2 = p1 + Hg g (h1 h2 ) da cui h =
1 .013 10 5 Pa 0 Pa
p2 p1
=
= 0.760m
Hg g
1.36 10 4 kg/m 3 9.8 m/s 2
forza F
pS
della pressione
38
r
F
p
M.T., M.T.T.
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7. In una persona in posizione eretta, fissata laltezza del cuore (e dellaorta) come lorigine
delle coordinate, si assuma che i piedi si trovino a circa hP = 135 cm sotto il cuore e la parte
pi alta della testa si trovi a circa hT = 45 cm sopra. Assumendo che la pressione relativa al
3
livello dell'aorta sia 100 Torr e che la densit del sangue sia = 1.05 g/cm calcolare la
pressione relativa al livello dei piedi e quella a livello della testa.
Soluzione: applicando la legge di Stevino con p = paorta + g (haorta h ) si verifichi che
V di fluido posto ad una qualunque profondit nel contenitore. Poich il sistema in equilibrio
e pertanto il volumetto non si muove, occorre che ci sia una forza FA rivolta verso lalto che
annulli la forza peso P del volumetto, quindi FA Mg = 0 da cui FA = Vg . La forza FA
esercitata dal resto del fluido sul volumetto V e non dipende da cosa c in V , pertanto
sostituendo nel volume V un altro corpo questi subir la stessa spinta verso lalto.
9. Sapendo che un blocco di ghiaccio immerso in acqua galleggia e che la frazione del volume
che rimane immersa 1121 , calcolare la densit del ghiaccio gh .
Soluzione: posto V il volume del blocco di ghiaccio, lequilibrio delle forze a cui soggetto si
pu scrivere come la somma vettoriale della forza peso e della spinta di Archimede generata
Vim g ghVg = 0
10.
gh =
Vim
11
= 1 g/cm 3 12
= 0. 92g/cm 3
V
= 0.7 g/cm3 lasciato libero dal fondo di un lago. Si trascuri la resistenza dell'acqua.
Soluzione: la forza totale che agisce sul corpo immerso data dalla risultante tra la forza
peso e la spinta di Archimede: F = FA Mg = fluidoVg Vg = fluido Vg avendo
espresso la massa del corpo M = V . Possiamo ricavare dal Secondo Principio della Dinamica:
a =F M =
Vg
) = fluido 1 g = 4.2 m/s2
fluido
39
M.T., M.T.T.
11.
Una
sfera
di
metallo
di
m = 1 kg e densit
massa
23/09/2005
1 kg
= 1 .28 10 4 m3 , si
pu ricavare la spinta di Archimede FA = fluidoVg = 1.25 N . Perch la sfera sia ferma occorre
che la risultante delle forze sia nulla: FA + P + Fmolla = 0 . Scelta come positiva la direzione
12.
Soluzione: per poter galleggiare occorre che la risultante delle forze che agiscono sul corpo
13.
parzialmente immerso in acqua: calcolare la distanza d fra la faccia superiore del cubo e la
superficie dell'acqua. Determinare il peso massimo P che pu essere messo sul cubo affinch
la sua faccia superiore sia a livello dell'acqua.
Soluzione: il corpo soggetto a due forze: la forza peso rivolta verso il basso e la spinta di
Archimede rivolta verso lalto. La spinta di Archimede proporzionale al volume
Vimmerso = L2himmerso della parte del cubo immersa nellacqua: FA = fluidoVimmerso g . Poich il corpo
in equilibrio il modulo delle due forze deve essere uguale. Pertanto fluidoVimmerso g =V g da
cui himmerso = L
fluido
= 13 cm e d = 7 cm .
40
M.T., M.T.T.
23/09/2005
Q = Sv = costante
portata massica:
Qm = Sv = costante
1
2
pressione, della velocit e dellaltezza di una qualunque parte del fluido in movimento.
Si ricava direttamente dalla conservazione dellenergia. L'equazione di Bernoulli si
applica a fluidi incomprimibili ( = costante ), non viscosi e irrotazionali ( = 0 ) in
moto stazionario, tale cio che la velocit del fluido in un dato punto sempre la
stessa. In conseguenza allequazione di Bernoulli, la pressione idrostatica p di un
fluido pu essere diversa secondo lo stato di quiete o di moto del fluido. Si rimanda
agli esempi riportati di seguito.
41
M.T., M.T.T.
23/09/2005
Esempi
1. Calcolare la velocit v con cui lacqua inizia ad uscire dal
foro di scarico di una vasca da bagno dove il livello iniziale
dellacqua h = 30 cm .
vello superiore dellacqua dove p2 = p 0 , h2 = h e v 2 = 0 perch non appena lacqua inizia a defluire dal fondo, quella posta
sulla superficie ancora praticamente ferma. Al punto vale
invece h1 = 0 , v 2 = v e p1 = p 0 perch la superficie del
fronte dacqua che sta uscendo dallo scarico si trova in diretto
contatto con latmosfera. Quindi:
p1 +
1
2
p0 +
1
2
v 2 = p0 + gh
2. Spiegare qualitativamente perch la sezione del filo dacqua che fluisce da un rubinetto
diminuisce con laumentare della distanza dal rubinetto.
Soluzione: lacqua nella caduta aumenta la propria velocit secondo lequazione di Bernoulli
v12 + gh1 =
1
2
Dall'aorta il sangue fluisce nelle arterie maggiori, poi in quelle pi piccole e infine nei capillari.
Ad ogni stadio successivo ciascuno di questi vasi si divide in molti vasi pi piccoli e il flusso di
sangue si ripartisce fra questi in modo che la portata totale sia costante. Se conosciamo la
sezione complessiva di tutte le arterie S arterie e di tutti i capillari Scapillari dovr valere la
relazione: Q = S0v 0 = Sarterie v arterie = Scapillari v capillari .
Pertanto
il
sangue
si
muove
pi
lentamente verso la periferia perch la sezione complessiva dei vasi sanguigni maggiore. Se
2
ricavare
la
velocit
del
sangue
42
M.T., M.T.T.
23/09/2005
4. Utilizzando i dati dellesercizio precedente stimare il numero di capillari nel corpo umano.
Soluzione: la portata costante in tutto il sistema cardiocircolatorio, pertanto deve valere
Qaorta
2 10 8 .
Q1 capillare
1
2
v12 + p1 = 12 v 22 + p2 .
7. Due punti di un condotto orizzontale che trasporta acqua hanno diverse sezioni, con raggio
R1 = 1. 2 cm e R2 = 0. 5 cm , mentre la differenza di pressione tra di loro pari a un dislivello
di h = 5.0 cm dacqua. Calcolare:
a) le velocit dellacqua v1 e v2 ;
b) la portata del condotto.
Soluzione: consideriamo i punti e che si trovano
sullasse del condotto alla stessa altezza z1 = z2 . La prima
relazione che possiamo ricavare dalle condizioni iniziali
quella fra le due pressioni e la differenza daltezza nei tubi
verticali. Infatti avremo che la pressione sullasse del
condotto legata a quella atmosferica da p1 = p0 + gh1 e
p1 +
1
2
2
1
v = p2 +
1
2
2
2 .
S2
S1
1
43
M.T., M.T.T.
S1v 1 S2v2 = 0
p1 p2 + 12 v12
1
2
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v22 = 0
1
2
v12
1
2
v22 + gh = 0 .
2
2
R1
S
R
R
v2 = 1 v = 1 v1 = 1 v1
v 2 = v 1
S2
R22
R22
R2
2
1
4
R 2
2
gh + 21 v12 21 12 v 1 = 0
v = 2 gh R1 1
1
R2
R2
1 .2 4
2
2
2
v = 2 9.8 m/s 5 10 m
= 0.17 m/s
1
1
0.5
con soluzione
2
Si noti che in assenza di movimento del fluido la pressione idrostatica sarebbe costante:
p1 = p2 .
p1 p2 = gh g (z1 z2 ) .
1
2
v12 + gz1 = p2 +
1
2
v 22 + gz2 e
v12
1
2
v22 + gh = 0 .
pV come
F
F
V = 2 x 3 = Fx che
S
x
rappresenta il lavoro fatto dal fluido per occupare il volume V . Questa relazione generale.
44
M.T., M.T.T.
23/09/2005
dv
S dove S
dy
dv
il gradiente di velocit fra le
dy
due lamine ed infine la viscosit del fluido. La viscosit viene misurata in Pa s nel
SI oppure in poise ( P ) nel sistema CGS ( 1 Pa s = 10 P ).
Esempio: in un condotto di sezione cilindrica il movimento pu essere scomposto in
tante lamine circolari concentriche con raggio crescente a partire dallasse centrale
del condotto che si muovono parallele allasse del condotto. A causa della maggiore superficie di contatto la forza dattrito sar maggiore verso le pareti del condotto
quindi la velocit sar maggiore verso il centro del condotto.
Legge di Hagen- Poiseuille: per mantenere in movimento un fluido reale con portata Q
costante, necessario fare un lavoro, occorre cio mantenere una differenza di pressione fra i punti dingresso e duscita. Nel caso di un condotto cilindrico orizzontale di
raggio costante R e lunghezza l la portata del condotto legata alla differenza di
pressione p = puscita pingresso agli estremi del condotto dallequazione: Q =
R4
p .
8 l
45
M.T., M.T.T.
R=
p 8Q
=
, mentre la resistenza
l
R 4
23/09/2005
8l
pertanto lespressione diventa p = RQ .
R 4
Ricordando quanto visto nel capitolo precedente per far passare un volume V entro il
condotto
P =
necessario
un
lavoro
pari
L = pV
ed
una
potenza
pari
pV
= pQ .
t
2 v R
Q
dove v =
la velocit
R 2
46
M.T., M.T.T.
23/09/2005
Esempi
= 1.0 g/cm3 e viscosit = 0.1 P
scorre in un condotto di raggio costante R = 1 cm . Calcolare la
1. Un fluido di densit
Q =
p1
p2
(1 cm)
R4
p =
1.0 g/cm3 9.8 10 2 cm/s2 3 cm = 384.8 cm3/s = 0.38litri/s
8 l
8 0,1 P 30 cm
4
di carico nell'aorta. Si assuma la viscosit del sangue = 4.75 10 P e la portata del sangue
3
nellaorta Q = 83 cm /s .
Soluzione: la caduta di pressione si ottiene applicando lequazione di Hagen-Poiseuille
(passando al sistema SI):
p =
p
oppure
L
aorta
p
L
=
aorta
45.9 Pa
= 1.53 10 2 Pa/m
0.3 m
0.3 Torr
=
= 0.01Torr/cm .
30 cm
p =
p
L
=
capillare
47
3.1 10 2 Pa
0.01 m
= 3.1 10 4 Pa/m
M.T., M.T.T.
oppure
p
L
=
capillare
23/09/2005
2.3 Torr
= 2. 3 Torr/cm .
1 cm
4. Con i dati degli esercizi 2 e 3 verificare che la resistenza di un capillare molto maggiore
della resistenza dell'aorta:
capillare
p
Q
>> Raorta =
capillare
.
aorta
5. Calcolare il numero di Reynolds per il sangue che scorre con velocit media v = 10 cm/s in
3
e viscosit
= 4.75 10 P
Soluzione: sufficiente applicare la definizione di N R
NR =
4.75 10 2 P
2
2 mm
R
10 cm/s = 10 3 cm/s
v 'R ' = v R v '= v =
0
.
2
mm
R '
NR =
4.75 10 2 P
48
M.T., M.T.T.
23/09/2005
100
80
vene
arterie
aorta
capillari
60
R = p
Q
1 . 2 10 4 Pa
= 1. 44 10 8 N s/m 3 .
83 10 6 cm 3 /s
R = 8L , questo pu
R 4
avvenire sia per un aumento della viscosit che per una diminuzione del raggio R del
condotto) allora, per mantenere normale il flusso di sangue, la pressione sanguigna deve
aumentare (ipertensione) con conseguente aumento del lavoro richiesto al cuore. Infatti,
possiamo dimostrare semplicemente che il lavoro fatto dal cuore dipende dalla pressione
sanguigna, calcolando la potenza sviluppata dal cuore. La potenza pu essere espressa come
prodotto della velocit media con cui il sangue esce dal cuore per la forza media esercitata
dal cuore sul sangue quando viene pompato fuori e la forza come prodotto della pressione p
esercitata dal cuore per la sezione S dell'aorta:
P = Fv media = pSv media = pQ da cui si vede chiaramente che il lavoro fatto dal cuore in 1 s
cresce al crescere della pressione sanguigna.
3
49
M.T., M.T.T.
23/09/2005
Lo Sfigmomanometro
La pressione del sangue si misura con un manometro. Lo strumento tradizionale un
manometro a mercurio collegato ad un bracciale che pu essere gonfiato con aria utilizzando
unapposita pompetta di gomma. Il bracciale viene avvolto intorno allavambraccio, allaltezza
del cuore altrimenti bisognerebbe tener conto della correzione idrostatica dovuta alla legge
di Stevino. Si pompa aria in modo che il bracciale, gonfiandosi, vada a comprimere larteria
brachiale fino a bloccare completamente il flusso di sangue nellarteria del braccio: in questo
momento la pressione dellaria nel bracciale sicuramente maggiore della pressione sistolica
(pressione massima). Successivamente laria viene lasciata uscire molto lentamente, azionando
unapposita valvola, mentre con uno stetoscopio si ascolta il rumore di quando il sangue
riprende a circolare nellarteria. Il primo rumore si avverte quando la pressione nel bracciale
uguale alla pressione sistolica: in condizioni di massima pressione un po di sangue riesce a
passare anche attraverso larteria schiacciata (sezione piccola velocit grande moto
turbolento rumore). Il dislivello della colonna di mercurio (in mm Hg) al primo rumore
fornisce pertanto una misura della pressione massima (sistolica). Si fa uscire altra aria dal
bracciale fino a quando il rumore cessa perch il flusso sanguigno tornato al regime
laminare; il dislivello del mercurio nellistante in cui cessa il rumore rappresenta la presisone
minima (diastolica).
50
M.T., M.T.T.
23/09/2005
FS = 6rv . Questa relazione valida solo se il movimento non crea turbolenze nel
fluido ovvero se il numero di Reynolds in questo caso definito come N R =
vr
dattrito, sar sempre diretta nel verso opposto alla velocit del corpo.
Conseguenza diretta la sedimentazione. Immaginiamo dei corpuscoli di forma sferica
di densit in sospensione in un liquido di densit ' . Le forze cui sono soggetti sono
inizialmente forza peso e spinta di Archimede la cui somma, rivolta verso il basso,
genera un moto accelerato che porta il corpuscolo a scendere verso il fondo. A causa
dellaumento della velocit la forza di Stokes, inizialmente nulla, cresce dintensit
fino ad equilibrare le prime due. A questo punto la risultante delle forze nulla e la
velocit del corpuscolo raggiunge il valore limite fissato dal Primo Principio della
r
Dinamica: F = 0 P FA Fs = 0 Vg Vg 6rv s = 0 da cui si
2( )r 2 g
V ( )g
v
=
ricava la relazione v s =
equivalente a s
dove si usato
9
6 r
lespressione del volume della sfera V =
4 3
r .
3
M.T., M.T.T.
23/09/2005
FC + Fs = M 2 R
V 2R + 6rv s = V 2R
vs =
V ( ) 2R
6r
52
M.T., M.T.T.
23/09/2005
Esempi
1. Approssimando un globulo rosso ad una sferetta di raggio r = 2 10 4 cm e densit
= 1. 3 10 3 kg/m 3 , determinare il tempo necessario affinch si abbia un sedimento di 1 mm
nel plasma ( 0 = 1. 0 10 3 kg/m 3 ) alla temperatura T = 37C (coefficiente di viscosit
s
=
vs
per cui:
6 rs
9 4 10 3Pa s 10 3m
=
= 1530 s ,
4
r 3( 0 )g 2 4 1012 cm (1.3 103kg/m3 1.0 103kg/m3 ) 9. 8 m/s2
3
V ( )g
6 r
6 rs
4 3
r ( 0 )a
3
V ( ) 2R V ( )a
=
da cui
6r
6r
3
3
9 4 10 Pa s 10 m
= 5 .1 10 3 s
12
3
3
3
3
5
2
2 4 10 cm (1.3 10 kg/m 1.0 10 kg/m ) 3 10 9 .8 m/s
lubrificante
= 0.6 Pa s )
raggiungendo
la
velocit
limite
V ( )g
, il volume
6 r
legato al raggio della sfera da V = 43 r , per cui il raggio della sfera vale
r =
9 v s
=
2( )g
9 0.6Pa s 0. 12 m/s
= 4. 4 10 3 m
3
3
3
2
2 (2.7 10 kg/m 1. 0 10 kg/m ) 9.8 m/s
3
2
infine N R =
0.6 Pa s
3. Dimostrare che in una centrifuga le particelle in sospensione nel liquido di densit sono
2
presenza di una forza centripeta il cui modulo soddisfi a FC = V R . Poich questa forza
esercitata dal resto del fluido non dipende da cosa occupa il volume V , pertanto inserendo
ora la particella questa subir la stessa forza centripeta.
53
M.T., M.T.T.
23/09/2005
posizione
diversa
rispetto
alla
superficie
di
M.T., M.T.T.
23/09/2005
e leffetto una forza che attira la molecola verso linterno. Per questo motivo, tutte
le molecole che si trovano nello stato superficiale del liquido, di spessore pari al
diametro della sfera d'azione della forza di coesione, sono soggette ad una forza che
tende a mantenerle nel liquido. Poich questa forza attrattiva F agisce su tutta la
superficie S del liquido, possiamo definire una pressione superficiale come ps =
F
.
S
m2
liquido di assumere la configurazione con superficie minima, che nel caso di assenza di
gravit corrisponde ad una sfera.
Possiamo arrivare ad un'altra definizione della tensione superficiale analizzando il
seguente esperimento che ci permette di misurare lintensit delle forze di coesione.
Immaginiamo di avere un telaio di filo metallico di forma rettangolare con un lato AB
55
M.T., M.T.T.
23/09/2005
A
l
F
B
energia
L
F
=
=
da cui
superficie S 2l
si vede che la tensione superficiale si pu anche interpretare come quella forza per
unit di lunghezza che tiene uniti i bordi di un immaginario taglio di lunghezza unitaria
della lamina ( N m ). Come si pu vedere nelle tabelle in fondo al paragrafo la tensione
superficiale dipende dal liquido e, per uno stesso liquido, dipende dalla temperatura
(all'aumentare della temperatura diminuisce perch diminuisce l'intensit delle
forze di legame) e dal mezzo con cui il liquido a contatto. Si chiamano tensioattivi
(sapone, alcool, ecc) quelle sostanze che, se aggiunte ad un liquido, hanno la propriet
di concentrarsi sullo strato superficiale di liquido e pertanto, non essendo attratte
con forza dalle molecole del liquido sottostante, ne abbassano la tensione superficiale.
La capacit di un tensioattivo di ridurre la tensione superficiale dipende dalla sua
concentrazione.
La tensione superficiale compare in diverse propriet delle superfici:
- lungo i bordi estremi della superficie (per esempio a contatto coi bordi del recipiente) agisce una forza parallela alla superficie, perpendicolare alla linea di contatto
e dintensit F = l dove l la lunghezza della linea di contatto;
- legge di Laplace: se la superficie di un liquido curva (bolla d'aria in acqua o goccia
di liquido in aria, per esempio), la risultante delle forze dovute alla tensione
superficiale determina una differenza di pressione fra l'interno del liquido e
56
M.T., M.T.T.
23/09/2005
l'ambiente esterno con pint > pest (possiamo pensare che sia questa sovrappressione
interna che mantiene la bolla). Chiamiamo pressione di contrattilit la differenza di
pressione pc = pint pest e si pu dimostrare che questa pressione pc direttamente
proporzionale alla tensione superficiale ed inversamente proporzionale al raggio di
curvatura. In particolare:
- per una qualunque superficie sferica (goccia) pc =
2
(per una superficie piana sar
R
- per una bolla (in cui si hanno 2 superfici sferiche di separazione: quella interna aria
int/liquido e quella esterna liquido/aria est) pc =
4
(questo ci spiega, per esempio,
R
perch le bolle di acqua saponata resistono di pi, mentre le bolle di acqua pura si
rompono subito, dato che acqua saponata < acqua pura )
L'espressione generale della legge di Laplace data per ogni punto della superficie
1
1
da pc = +
dove R1 e R2 sono i raggi di curvatura calcolati lungo due direzioni
R1 R2
qualsiasi ortogonali fra loro, della superficie che delimita una massa liquida. Per
esempio nel caso della superficie sferica si avr sempre lo stesso valore R1 = R2 = R ,
mentre nel caso della superficie cilindrica uno dei due raggi di curvatura sar . La
legge di Laplace vale anche per membrane elastiche sottoposte a due effetti
antagonisti, una pressione interna pint e una pressione esterna pest . In particolare per
un vaso sanguigno, applicando la legge di Laplace valida per una superficie cilindrica, si
ottiene = pc R che in questo caso prende il nome di tensione elastica. Si confrontino i
valori per l'aorta e per un capillare, consultando le tabelle in fondo al paragrafo.
Fenomeni alla superficie di separazione fra sostanze diverse. Quando si deposita
una goccia di liquido su una superficie solida, il liquido pu spargersi sulla superficie
(come avviene per esempio per l'acqua) o pu rapprendersi tendendo a formare una
57
M.T., M.T.T.
23/09/2005
Acqua-vetro
Acqua-paraffina
110
Mercurio-vetro
148
Trementina-vetro
17
Cherosene-vetro
26
58
M.T., M.T.T.
23/09/2005
molto
piccola
(capillare)
viene
parzialmente
2
2
, cio p0 p2 =
R
R
pertanto nel punto 2 ci sar una pressione minore rispetto a quella atmosferica pari a
p2 = p0
2
e quindi il liquido salir fino ad una altezza h . Poich deve valere la legge
R
p1 = p2 + gh , e quindi
2
2
= gh da cui si ricava h =
.
gR
R
2 cos
gR
59
M.T., M.T.T.
23/09/2005
TABELLE
Tensione superficiale
dellacqua vs. temperatura
Tensione superficiale
Sostanza a 20C
(dine/cm)
(dine/cm)
Mercurio
476
75.6
Acqua
72.8
10
74.2
Glicerina
64.5
20
72.8
Acqua saponata
25.0
80
62.6
Benzolo
28.9
100
58.9
Alcool etilico
22.3
140
50.8
Etere etilico
12.0
Saliva
18.0
Vasi
Tensione (N/m)
Vena cava
1.6
10
21
Aorta
1.3
100
170
Piccole arterie
1.5 10-2
60
1.2
Capillari arteriosi
4 10-4
30
0.4
Vene
2 10-2
15
0.016
Tensioni interfacciali
Sostanza
(dine/cm)
Etere-aria
17
Acqua-aria
72.8
Acqua-olio
21
Olio-aria
32
Benzina-aria
29
Acqua-benzina
34
Acqua-mercurio
427
Mercurio-aria
476
60
M.T., M.T.T.
23/09/2005
Esempi
1. Determinare il raggio minimo di una goccia dacqua che si pu formare senza evaporare (si
assuma la tensione di vapore dellacqua pari a pV = 2 10 3 Pa e la tensione superficiale
dellacqua = 7. 12 10 2 N/m ).
2
della superficie sferica della goccia dacqua,
R
che tende a contenere le molecole dacqua nella goccia, deve contrastare la tensione di vapore
che spinge le molecole a staccarsi dalla goccia, per cui pc = pV
R =
2 2 7.12 10 2 N/m
=
= 7.12 10 5 m .
pV
2 10 3 Pa
2. Un dischetto di metallo di raggio r = 1 cm e spessore h = 2 mm galleggia sullacqua contenuta in un bicchiere. Nellipotesi che le superfici del dischetto siano perfettamente lisce, determinare la massima densit del dischetto affinch lo stesso possa galleggiare sullacqua (si
assuma la tensione superficiale dellacqua = 7. 12 10 2 N/m ).
Soluzione: la pressione esercitata dal peso del dischetto
deformer la superficie dellacqua in modo che la stessa
eserciti lungo il bordo di contatto tra dischetto e superficie
(circonferenza del dischetto), una forza parallela alla
superficie e proporzionale alla tensione superficiale
F = 2r , la cui componente perpendicolare equilibra il peso
del dischetto. Nelle condizioni di massimo sforzo la superficie
di contatto diventer perpendicolare per cui la forza F
r
F
2
2 7. 12 10 2 N/m
= 2
= 0. 73 10 3 kg/m 3 .
rhg
10 m 2 10 3 m 9.8 m/s 2
Questo esempio ci permette di capire come, grazie alla tensione superficiale, piccoli oggetti
(foglie, fiori, insetti....) possano essere sostenuti sulla superficie di un liquido senza
immergersi e come alcuni insetti possano camminare sull'acqua.
61
M.T., M.T.T.
3. Un
ragazzino,
soffiando
in
una
soluzione
saponata
di
23/09/2005
tensione
superficiale
pc =
4
4 25 10 3
=
= 7.16 Pa
R
1. 4 10 2
E
possiamo ricavare il lavoro
S
come aumento di energia in seguito all'aumento della superficie della bolla. L'aumento di
superficie dato da (si noti il fattore 2)
h=
2
g d
=
2
2 7.12 10 2 N/m
= 0.726 m .
10 kg/m 9.8 m/s 2 0.5 4 10 5 m
3
2
= gh .
R
62