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TERMODINAMICA

Letteralmente vuol dire ‘scambio di calore’.


Si occupa appunto di scambi di energia.
SISTEMI TERMODINAMICI
Si definisce ‘‘sistema termodinamico’’ una porzione di spazio o
di materia separata dall’ambiente esterno e che interagisce con
quest’ultimo o con altri sistemi scambiando massa e/o energia
attraverso una superficie detta ‘‘confine del sistema’’ o ‘‘di
controllo’’. Un sistema termodinamico può essere modellizzato
attraverso un gas perfetto racchiuso in un contenitore con un
pistone a tenuta stagna bloccato o libero di muoversi.

Cos’è la termodinamica? – La termodinamica studia gli scambi di


energia tra sistema e ambiente, che avvengono sottoforma di calore o
lavoro.
Quando un sistema riceve calore o subisce lavoro dall’esterno, la sua
energia interna aumenta.
Quando cede calore o compie lavoro, la sua energia interna diminuisce.
Classificazione - I sistemi
termodinamici possono essere
classificati in base alla loro capacità
di compiere determinati scambi con
l’ambiente. In questo senso essi
possono essere:
• Aperti: quando vi sono scambi sia
di energia che di materia con
l’ambiente, ad esempio in una
bottiglia aperta;
• Chiusi: quando si possono
verificare scambi di energia ma
non di materia, come in un
termosifone;
• Isolato: quando non ci possono
essere né scambi energetici né di
materia
PRINCIPIO ZERO
Se due corpi, uno A e uno B, hanno la stessa temperatura, quando entrano in contatto
quest’ultimi non scambiano calore, perché sono in equilibrio termico.
Ma se abbiamo due corpi che non possono entrare in contatto tra di loro, come ad esempio
due pareti, come facciamo ad affermare che abbiano la stessa temperatura?

Prendiamo in considerazione le due pareti (corpo A e corpo B) e prendiamo un termometro


(che chiameremo corpo C). Misuriamo la temperatura del corpo A, poi quella del corpo B e
se le temperature sono uguali allora la temperatura sul termometro non cambierà.

Se un corpo A è in equilibrio termico con un corpo C, e il


corpo B è in equilibrio termico con il corpo C , allora A e
B saranno in equilibrio termico tra loro.
STATI DI EQUILIBRIO DI UN SISTEMA
Se ognuna delle grandezze macroscopiche (volume e temperatura) che descrivono un
sistema è costante nel tempo ed è omogeneo, cioè ha lo stesso valore in tutti i punti, si
dice che il sistema è in uno stato di equilibrio termodinamico.
Comprende tre tipi di equilibrio:
 Equilibrio termico;
 Equilibrio chimico ovvero la stabilità della composizione chimica e delle struttura
interna;
 Equilibrio meccanico ovvero l’assenza di forze esterne non bilanciate;
TRASFORMAZIONI REALI E REVERSIBILI
Immaginiamo che una trasformazione reale inizi da uno
stato A di equilibrio termodinamico, e termini in uno stato
B, sempre termodinamico. I due stati estremi A e B sono ben
definiti, ma gli stati intermedi della trasformazione non lo
sono.

Se un sistema compie una trasformazione lenta in


condizioni di attrito trascurabile, esso passa dallo
stato di equilibrio iniziale A a quello finale B
attraverso una serie di stati intermedi in cui
pressione e temperature sono omogenee e ben
definite.

Una trasformazione di questo tipo (composta da perturbazioni che lasciano al sistema


il tempo di ritrovare via via l’equilibrio) è reversibile.
Possiamo quindi dire che: La trasformazione reversibile:
• È una trasformazione ideale, ottenuta passando per un numero
molto grande di stati intermedi di equilibrio termodinamico,
ognuna dei quali si differenzia dalla precedente;

• Può essere ripercorsa all’indietro, invertendo l’ordine e il segno


degli scambi di energia compiuti a ogni passo dal sistema con
l’ambiente. In questo modo sia il sistema, sia l’ambiente tornano
nella situazione iniziale;

Nelle trasformazioni reali la pressione


e la temperatura diventano indefinite,
perché assumono valori diversi in parti
diverse del sistema.
ALCUNE TRASFORMAZIONI PARTICOLARI
• La trasformazione isobara (pressione costante) è
rappresentata da un segmento parallelo all’asse orizzontale
dei volumi;
• La trasformazione isocora (volume costante) è rappresentata
da un segmento parallelo all’asse verticale dalle pressioni;
• La trasformazione isoterma (temperatura costante) è
rappresentata da un arco di iperbole equilatera per un gas
perfetto.
IL LAVORO TERMODINAMICO
•In Fisica il lavoro termodinamico è quando un sistema si sposta per
effetto di un’altra forza. In questo caso la quantità di lavoro prodotta
risulta il prodotto tra la forza e lo spostamento nella stessa direzione
di questa.
IL LAVORO IN UNA TRASFORMAZIONE
ISOCORA

- Il lavoro è pari all’area sottostante al grafico della trasformazione.


- Il grafico in questione è un segmento verticale.
- Quindi è intuitivo che nella trasformazione isocora W=0
- In aggiunta: W=p⋅ΔV quindi il lavoro è nullo.
IL LAVORO IN UNA TRASFORMAZIONE ISOBARA
- Prendiamo come esempio un cilindro che contiene un gas perfetto riscaldato da una fiamma sottostante e con un pistone al di sopra che lo chiude.
- Scaldando lentamente il gas questo si espande a pressione costante e di conseguenza il volume del gas aumenta in maniera quasi statica, cioè quando il sistema molto
lentamente si trasforma da uno stato di equilibrio iniziale A ad uno stato di equilibrio finale B attraversando intanto infiniti stati di equilibrio.
- Un’altra conseguenza è il sollevamento del pistone che indica come il sistema compia un lavoro positivo.
- Nel sistema, dal punto di vista quantitativo, il lavoro compiuto è dato dal prodotto tra la forza F che spinge verso l’alto il pistone e lo spostamento h del pistone stesso:

Da questo deduciamo che il lavoro compiuto dal sistema a


pressione costante sia: W=p⋅ΔV W=F⋅h=(p⋅S)⋅h=p⋅(S⋅h)=p⋅ΔV
Inoltre possiamo da questo desumere che, in una
qualsiasi trasformazione, il lavoro sia uguale all’area del
rettangolo compreso tra l’asse dei volumi e il grafico della
trasformazione considerata.
IL LAVORO IN UNA TRASFORMAZIONE CICLICA
una trasformazione ciclica mi indica che partendo da un punto A
ritornerò nello stesso punto A descrivendo una cura chiusa. In
questo caso l’energia interna sarà uguale a quella finale per cui
il delta sarà nullo.

Q=W
- Quando un gas si espande, la variazione di volume ΔV è positiva, quindi il lavoro W è positivo.
- Durante una compressione, invece, la variazione di volume ΔV è negativa, e di conseguenza il lavoro W è negativo.
- Durante una trasformazione ciclica del tipo mostrato nell’immagine ci sono una fase di espansione e una di compressione.
- Durante la fase di espansione il sistema compie un lavoro positivo pari all’area della parte di piano tratteggiata in rosso.
- Durante la fase di compressione il sistema compie un lavoro negativo, il cui valore assoluto è dato dall’area tratteggiata in grigio.
Il lavoro totale compiuto è uguale alla somma algebrica dei due lavori.
IL LAVORO NON È UNA FUNZIONE DI STATO

Consideriamo due trasformazioni quasi statiche che fanno


passare un sistema dallo stesso stato iniziale A allo
stesso stato finale B seguendo due percorsi diversi.
Il lavoro W1 e il lavoro W2​ sono diversi. Dunque
il lavoro compiuto in una trasformazione non dipende solo
dallo stato iniziale e da quello finale, ma anche dalla
particolare trasformazione seguita nel passare da A a B.
Pertanto, al contrario dell’energia interna, il lavoro non è
una funzione di stato.
PRIMO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

L’aumento di volume farà in


modo che il gas eserciti una
pressione contro il pistone che
inizierà ad alzarsi
Nel gas aumenta la
temperatura, di conseguenza
aumenta anche il volume

Deduciamo che:
-)Il gas perfetto guadagna energia perché
assorbe calore dalla fiamma;
-)il gas perfetto perde energia perché compie
del lavoro per poter sollevare il pistone
Sorgente di calore che fa
aumentare la temperatura del
gas perfetto
ENERGIA INTERNA DI UN GAS PERFETTO
•L’energia interna di un gas è data dalla somma di tutte le energie cinetiche
e potenziali. Nei gas perfetti l’energia potenziale si considera nulla per il
costante movimento delle particelle.

∆E=Q-W
• La variazione dell’energia interna in un gas perfetto equivale alla differenza tra il
Calore acquisito ed il Lavoro prodotto
-Il calore Q ha segno positivo se viene acquisito dal sistema ma ha segno negativo se è esso
stesso a cederlo;
-Il lavoro W ha segno positivo se è il sistema che lo compie ma ha segno negativo se ,invece
,lo subisce.
TRASFORMAZIONE ISOCORA
In una trasformazione isocora il volume è costante da ciò deduciamo come la
variazione di volume sia nulla. Da ciò ricaviamo che il lavoro compiuto dal
sistema è anch’esso nullo. Per questo motivo la variazione dell’energia interna
nel gas perfetto sarà uguale al calore che acquista.

∆E=Q
TRASFORMAZIONE ISOBORA
In una trasformazione isobora, vale a dire a pressione costante, il calore che
il gas acquisisce serve ad esso in parte per aumentare la sua temperatura in
parte per compiere del lavoro

∆E=Q-p∆V
TRASFORMAZIONI ISOTERME
In una trasformazione isoterma, che avviene a temperatura costante, il calore
acquisito dal gas è uguale al lavoro compiuto perché per la formula deltaU= l\
2nRdeltaT essendo il delta T nullo sarà nulla anche la variazione di energia interna.

Q=W

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