AMBIENTALE
1 LA TERMODINAMICA
Tomei Giacomo 1
LA TERMODI
INAMICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
7) cicl
lica intternamente invert
tibile: quando ci
c sono delle modifiche
m e
all’
’esterno e il sistema termodinamico non si accorg ge dellaa
tras
sformazio
one.
2 L GRANDE
LE EZZE INTE
ENSIVE, ESTENSIVE
E E E SPECIFICHE
andezze relative
Le gra r alla termodinamica sono:
1) le grandezze
g e intensiive (e praticame
p nte le grandezze
g e termodi
inamiche)
che non variano al v
variare dall’es
stensione e del a
sistema
termmodinamicco, e veengono se empre ind dicate con
c la lettera minuscola
m a
(sonno delle grandez zze intensive ad d esempio la te emperatura t, la a
presssione p; la tem mperaturaa però è anche indicata con T quando q è
esprressa in [K ] e coon t quanndo è esppressa inn [°C ] );
2) le grandezze e estenssive che variano al vari iare dell’estensi ione del
sisttema terrmodinamico, e vengono
v sempre indicate
i con la lettera a
maiuuscola (ssono dellle grande ezze este
ensive ad d esempio o la massa M, ill
voluume V, l’’energia interna U, il ca alore Q, il lavor ro L, la capacitàà
termmica C);
3) le grandezze
g e specifi
iche che sono dat te dal raapporto t tra due grandezze
g e
esteensive (ad esemp pio la grandezza specifi ica del calore q è data a
Q
dallla formulla q = dove il calore Q e la massa del sistema a
M
termmodinamicco M sono
o due gra andezze estensive).
2 L’EQUILIBRI
IO TERMOD
DINAMICO E IL PRI
INCIPIO ZERO
Z DELL
LA TERMODINAMICA
L
L’EQUAZIO NE DI STA
ATO DEI GAS
G ETTI pv = RT E LA
PERFE A REGOLA DELLE
2
FASI DI
I GIBBS n = 2 − f + c
Nel ca
aso di più componenti e più fassi (cioè nel casoo di miscele che
e
si posso
ono trova
are contemporanea
amente sia nella
a fase liiquida che nella
a
fase gassosa) il
i numer
ro di grrandezze termodinnamiche n si ot ttiene a
2 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMODINAMICA
Nel caso si considerasse invece un solo gas perfetto, il che vuol dire
un componente che si trova in una fase, quindi f = 1 e c = 1 , allora si
ha:
n = 2 − 1 + 1 n = 2
Tomei Giacomo 3
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
ΔL
grandezza specifica), allora devo ragionare sapendo che Δl = , quindi
M
andando a sostituire ho che:
ΔL
v2 v2
M
= ∫
v1
pdv ΔL = M ∫ pdv
v1
4 Tomei Giacomo
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMODINAMICA
3 L’ENTALPIA (h = u + p v )
Tomei Giacomo 5
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
h = ∫ c dT
T1
p
6 Tomei Giacomo
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMODINAMICA
solo che le prime sono in funzione della variazione di calore dq, mentre
le seconde sono in funzione della variazione di energia interna du e in
funzione della variazione di entalpia dh.
3 LA TRASFORMAZIONE ADIABATICA (q = c o s t → đ q = 0 → p v γ = c o s t )
Tomei Giacomo 7
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
đ q = cv d T + pdv đq = cp dT − vdp
đ q = cv d T + pdv đq = c pdT − vdp
v
c 1
il reciproco c = γ ottenendo:
v
1 vdp
vdp + pdv = 0 + pdv = 0
γ γ
8 Tomei Giacomo
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMODINAMICA
A
3 IL
L CICLO TERMODINA
T AMICO DI CARNOT
Trasfo
ormazione
e ciclicaa revers
sibile: quando
q i
il sistemma termo
odinamico
o
passa da
allo stat
to A-B-A attraverrso una trasforma
azione (ee non quindi due
e
trasform
mazioni come
c nell
la trasformazione
e ciclica) senzaa che il sistemaa
namico e il contorno subiscano alc
termodin cuna modi
ifica.
Tra le
e trasfor
rmazioni cicliche
e reversiibili esi
iste un pparticola
are ciclo
o
termodin
namico co
ostituito da due trasform
mazioni isoterme (1-2 e 3-4)
3 e da
a
due tras
sformazio
oni adiab
batiche (2-3
( e 4-
-1) chiammato cicl
lo di Caarnot. Il
ciclo di
i Carnot è l’unico ciclo reversibi
r ile dellaa termodi
inamica: il ciclo
o
di Carnot trasfforma il calore Q in lavoro
l L
L. Queste
e trasfoormazioni
vengono svolte da
d una macchina chhiamata macchina
m di Carno
ot.
La macchina di
d Carnot
t scambi
ia caloree Q con due ser rbatoi, e questoo
scambio di calor
re Q si realizza
r solo qua
ando i du
ue serbat
toi si tr
rovano ad
d
una temp
peratura diversa tra loro.
Tomei Giac
como 9
LA TERMODI
INAMICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
1) La prima
p trasformazi ione è una trasf formazione isoterm ma (1-2) durante
e
la quale il l gas si i espandee (come si può vedere d dal grafi ico dove
e
infa
atti il volume v aumenta a) verso l’ester rno cedenndo calorre Q conn
una consegueente prodduzione di
d lavoro o L versoo l’esterrno; l’esspansione
e
comp
porta una diminu uzione deella pressione p, p una diminuzion ne della
a
temp
peratura T e un aumento
a d
del volum
me v.
Da
ato che, essendo una tra asformazi ione isotterma, sii deve mantenere
m e
la temperatu
t ura T costante, la diminuzione della tem mperatura T vienee
evit
tata poneendo un cilindro
c a temperatura T maggiore e a conttatto con
n
il serbatoio a temp peratura T1 (que esto perc ché, come si può ò vedere
e
la figura
dall a, il serrbatoio a temperatura T1 cede
c calo
ore alla macchinaa
di Carnot
C e quindi si
s raffre edda);
2) la seconda trasform mazione è una trasform mazione a adiabatic
ca (2-3)
ante la quale il
dura i gas si
s espan
nde ancor ra verso l’ester rno, con
n
anco
ora una conseguente pro oduzione di lav voro L v verso l’esterno.
Ques
sto lavorro viene però com mpiuto a spese did una pa arte delll’energia
a
inte
erna u del ga as, che quindi si raffredda passando dalla a
temp
peratura T1 alla temperatu ura T2 ch
he è minoore di T1, quindi T2 < T1 ;
3) la terza tr rasformaz
zione è un’altra a trasfoormazionee isoterm ma (3-4)
dura
ante la quale
q il gas si comprime (come si può ve edere dal graficoo
dove
e infatti il vo olume v dimuisce e); la compressi
c ione comp porta un
n
aume
ento della press sione p, un aume ento dellla tempe eratura T e una a
dimi
inuzione del volu ume v.
Da
ato che, essendo una trasformazio one isoteerma, si deve mantenere
m e
la temperat tura T costante,
c , l’aumeento della tempe eratura T viene e
evit
tato poneendo un cilindro
c a temper
ratura T minore a contatt to con il
serb
batoio a temperat tura T2 (questo perché,
p c
come si può vedere dalla a
figu
ura, il serbatoio
s o a tempeeratura T2 prende calore d dalla maccchina di
i
Carn
not e quiindi si riscalda)
r ;
4) la quarta
q trasformazione è un’altra trasfor rmazione adiabatica (4-1)
dura
ante la quale il lavoro L, che dall’este
d erno va v verso il gas, sii
tras
sforma in n energia intern na u dello stess so gas, ripristin nando la
a
temp
peratura alle con ndizioni iniziali i, cioè da
d T2 a T1, e res staurando
o
le condizion
c ni iniziaali di prressione p1 e di volume
v v1 .
⎛ Q ⎞
4 IL CO MICO ε IN
OEFFICIENTE ECONOM N UN CICL
LO GENERI
ICO ⎜ε=1 − 2 <1⎟
⎜ Q1 ⎟
⎝ ⎠
10 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMODINAMICA
A
⎛ L L ⎞
3 LA DIMOSTRAZIONE
E DEL TEO
OREMA DI CARNOT ⎜εM = M →εN = N →ε Q m =ε Q n⎟
⎜ M 1M N 1N ⎟
⎝ Q1M Q1N ⎠
Ipotiz
zzando chhe la macchina M funzionni in moddo revers
sibile, è allora
a
possibil
le inverttire il ciclo foornendole
e il lavvoro LM: così faccendo la
a
macchina
a M sottrrae la qu
uantità di
d caloree Q2M alla sorgen
nte a tem
mperatura
a
minore T2 e cedee la quaantità di
i calore Q1M alla
a sorgentte a tem
mperatura
a
maggiore
e T1 (prat
ticamente
e funzion
na al con
ntrario).
Indivi
iduiamo adesso
a du
ue numeri
i interi m (cioè il numer
ro di cic
cli della
a
macchina
a M) ed n (cioè il
i numeroo di cicl
li della macchina
a N) tali
i per cui
i
LM n
si abbi
ia l’ugu
uaglianza
a = : l’u
uguaglian
nza vuol
l dire che se
e
LN m
nell'uni
ità di tempo si fanno percorrere e m ciclli alla macchina M ed n
cicli al
lla macchina N, risulta che tut tto il lavoro LN prodott to dalla
a
macchina
a N viene
e utilizzzato per far muov
vere la macchina
m M (come si vede
e
dallo sc
chema), per
p cui non si ha lavoro L scambia
ato con l
l’esterno
o.
Tomei Giac
como 11
LA TERMODI
INAMICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
LM LN
Ora mi
i ricavo i due la
avori LM ed LN da mule εM =
alle form e εN = :
Q1M Q1N
LM = εM Q1M LN = εN Q1N
LM n
e andand
doli a so
ostituire nella fo
ormula = h
ho:
LN m
ε M Q1 M
=
n εM Q1M m = εN Q1N
1 n
εN Q 1N m
zzando in
Ipotiz nvece che china N funzioni in modo reversibile, il
e la macc
discorso
o appena fatto pe
er la macchina M deve es
ssere inv
vertito scrivendo
s o
Q1M > Q1N e qui
indi, per
rché l’ug
guaglianza εM Q1M m = εN Q1N
1 n poss
sa essere
e
vera, de
eve esser
re pertanto:
εM ≤ εN
Ipotiz
zzando in
nvece chee sia la macchina a M che la macch
hina N fu
unzionino
o
in modo reversibile, lee equaziooni εM ≥ εN e εM ≤ εN devono coe esistere,
o resta solo la possibilit
pertanto tà che si ia:
εM = εN
2 IL SEC
CONDO PRI
INCIPIO DELLA
D TER
RMODINAMICA
Il sec
condo pri
incipio della
d ter
rmodinami
ica chiarrisce che
e non è possibile
p e
trasform
mare tutt
to il cal
lore Q in
n lavoro L, e staabilisce le diverrse forme
e
di energ
gia.
Le ene
ergie pos
sso divid
dersi in due categ
gorie:
1) le energie di pr rima cattegoria, le quali son no integ gralmente
e
sformabil
tras li in al ltre for
rme di energia
e (sono energie did prima
a
cate
egoria l’
’energia meccanic
ca e l’energia eleettrica);
;
2) le energie di secon nda cate
egoria, le
l quali non son no integ
gralmente
e
sformabil
tras li in alltre formme di ennergia (è un’ene ergia di secondaa
12 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMODINAMICA
A
cate
egoria il caloree Q perchhé appunto non è possibile tras
sformarlo
o
inte
egralment
te in lav
voro L).
3 L’ENU
UNCIATO DI
D KELVIN
N-PLANCK E L’ENUN
NCIATO DI CLAUSIUS
1) Seco
ondo l’en
nunciato di Kelvi
in-Planck
k è impos
ssibile ttrasforma
are tutto
o
il calore
c Q in lavor
ro L;
2) seco
ondo l’en
nunciato di Clausius è impossibi
i ile che iil caloree Q vada
a
da una
u sorge
ente meno
o calda ad
a una sorgente piiù calda.
Contra
addicendoo uno deid due enunciat ti, comp porta au utomaticaamente a
contradd
dire anch
he l’altro enuncia ato.
Consid
deriamo quindi
q un
na macchiina M1 trra una sorgente
s a temper
ratura T1
maggiore
e e una sorgente
s a temperatura T2 minore (vedi figura a destra);
izza che la macch
si ipoti hina M1 contrasti
c i l’enuncciato di Kelvin-P Planck, e
che quin
ndi possa
a trasformare tutt to il cal
lore Q1T1 nel lavooro L1.
Consid
deriamo adesso un’altra
u macchina M2 sem mpre traa la sor rgente a
temperat
tura T1 maggiore e e la sorgente e a tem mperaturaa T2 min nore; si
ipotizza
a che la macchina a M2 cont
trasti l’enunciat to di Clausius, cioè che e
funzioni
i in moddo revers sibile, e che qu uindi pos ssa manddare il calore
c Q
dalla so
orgente T2 minore e alla soorgente T1 maggio ore; la mmacchina M2 però,
per pote
er fare questo,
q h bisogn
ha no del laavoro L2 che
c è uguuale al lavoro
l L1
prodotto
o dalla macchina
m M1.
Sarà quindi
q po
ossibile usare la a macchinna M1 perr metteree in funzione laa
macchina
a M2.
La mac
cchina M 1 + 2 potrà
à quindi trasport tare il calore
c Q dalla soorgente a
temperat
tura T2 mi
inore all la sorgennte a temmperaturaa T1 maggiiore.
Inoltr
re è impoortante ricordars
r si che ill lavoro L richiesto per muovere e
il calore Q da alla sorg gente a temperat tura T2 minore alla sor rgente a
temperat
tura T1 maggiore
m è maggiore del lavoro L richiesto per mu uovere il
calore Q dalla sorgent te a temperatura T1 ma aggiore a alla sorrgente a
temperat
tura T2 mi
inore.
⎛ 2 dq ⎞
3 L’ENTROPIA
A ⎜s=R ∫ ⎟
⎜ ⎟
⎝ 1T ⎠
L’entr
ropia s è un’al
ltra gra
andezza termodin
namica ed
d è dat
ta dalla
a
formula:
2 2
dq đq
s =R ∫
1 T
s2 − s1 =R ∫
1 T
cioè è definit ta dal rapporto tra la a somma di pic ccoli inncrementi
esimi di calore đq
infinite đ e la teemperaturra T.
L’entr
ropia s non
n è dat
ta da alttre grand
dezze terrmodinamiiche, com
me invece
e
succede nel caso
o dell’entalpia h.
L’entr
ropia s deve essere calcolaata lun
ngo una trasfo
ormazione
e
reversib
bile e pe
er questoo motivo compraree la letttera R vi
icino al segno dii
integral
le.
Tomei Giac
como 13
3
LA TERMODI
INAMICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
2
đq
Se vog
glio rica tropia s =R
avare il calore q dalla formula dell’ent ∫
1 T
devo far
re:
s2
đq
đ q = Tds q = ∫ Tds q = T [s ]s12
s
ds = T q = T [s 2 − s1 ]
T s1
Se voglio ric
cavare il calore
e Q come
e grande
ezza este
ensiva, partendo
o
2
đq
sempre dalla
d rmula s =R
for ∫
1 T
, allora devo div
videre l’
’entropia
a s e il
2
đq
Se l’e a dalla formula s =R
entropia s è data ∫
1 T
, allora per ottenere
e
l’entrop
pia S com
me grandezza speci
ifica dev
vo fare:
2 2
S đq đq
M
=R ∫
1 T
S = MR ∫
1 T
onsidero una trasformazio
e se co one isob
bara poss
so scrive
ere il calore
c q
T2
nella formula q = ∫ c dT
T1
p (d
dove us
so, ipo
otizzando
o appun
nto una
a
mazione i
trasform isobara, il calorre specif fico a prressione costantee c p ), e
in concl
lusione posso
p scrivere:
T2
c dT
d
S = MR ∫ p
T1 T
È poss
sibile no
otare che
e l’integgrale per r calcola
are l’enttropia S è adesso o
riferito
o alla te
emperatura T.
⎛ T ⎞
4 IL CO
OEFFICIEN MICO εC NEL
NTE ECONOM N CICLO
O DI CARN
NOT ⎜εc =1− 2 <1⎟
⎜ T1 ⎟⎠
⎝
14 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMODINAMICA
A
Ora mi
m c ente economico εc del c
calcolo il coefficie ciclo di
i Carnot
t
ricordan
ndo che il coeefficient omico ε è dato
te econo o dalla formulaa
Q2
ε = 1 − .
Q1
Le qua
antità di
i calore Q1 e Q2 sono
s date
e rispettivamente
e dalle aree dei
i
rettango
oli 1-2-5
5-6 e 4-
-3-5-6, e ricorda ando la formula del caloore Q in
n
funzione
e dell’en
ntropia S ricava ata nel paragrafo
p o preced
dente, e cioè laa
formula Q = T (S2 − S1) , si ha:
Q1 = T1 (S 2 − S1 ) Q 2 = T2 (S 2 − S1 )
do a sost
e andand tituire ho:
T2 (S2 − S1 ) T2 (S2 − S1 )
ε = 1− ε = 1− εc = 1 −
T2
< 1
T1 (S2 − S1 ) T1 (S2 − S1 ) T1
dove il pedice c sta ad indicare che si tratta
t de
el ciclo di Carno
ot.
⎛ ε⎞
4 IL
L RENDIME
ENTO TERM
MODINAMIC
CO ⎜ η= ⎟
⎜ ε ⎟
⎝ c⎠
⎛ đQ ⎞
3 L’INEQUAZI
IONE DI CLAUSIUS
C ⎜∫ ≤ 0⎟
⎝ T ⎠
Per poter
p co
omprenderre meglio il si ignificat
to dell''entropia
a s, si
consider
ri una trasforma
t zione ci
iclica
che sia reversi ibile (o interna amente
bile)
invertib entata
rapprese nel
diagramm
ma (p,v).
È posssibile scomporr re il ciclo
originar
rio in ta anti cicli eleme entari
costitui
iti ciascuno da due
trasform
mazioni adiabatic
a che e daa due
tratti del
d cicloo originario.
Sarà poi
p possi
ibile sos stituire i due
tratti del cic clo originario con due tratti di una a trasfoormazione
e
a, manten
isoterma nendo inalterati tutti
t gli
i scambi di energ
gia del ciclo.
c
Pratic
camente il ciclo o originario vie ene ad essere
e sostituito da unn
certo nuumero dii cicli di Carno ot, e le e aree dei
d trianngoli cu
urvilinei
colorati
i in neroo (vedi figura) do ovranno essere
e ug
guali.
Per la
a trasformazione ciclica genericca (quind nsidera un ciclo
di si con o
generico
o), il co
oefficiente econom
mico ε è dato dal
lla formu
ula:
Tomei Giac
como 15
5
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
Qj
ε = 1−
Qi
Per la trasformazione del ciclo di Carnot invece
il coefficiente economico ε è dato dalla formula:
Tj
εc = 1 −
Ti
Mantenendo come già detto inalterati tutti gli
scambi di energia del ciclo, allora si può scrivere che ε = εc , e quindi
ho:
Qj T Qj T Qj T Qj Q Qi Qj
1 − = 1 − j 1 − = 1 − j = j = i − = 0
Qi Ti Qi Ti Qi Ti Tj Ti Ti Tj
Questa formula può essere scritta per tutti gli n cicli elementari.
Sommando tra loro tali espressioni, dopo aver tolto il segno di valore
assoluto, si ottiene:
∑
Qn
= 0
Tn
Immaginando di dividere il ciclo originario con un numero infinito di
cicli di Carnot a cui, per ogni ciclo di Carnot, corrisponde un
incremento di calore Q, si può scrivere:
đQ
∫ T =0
dove T è la temperatura del sistema termodinamico nel corso della
trasformazione e il simbolo ∫ indica che il calcolo è effettuato
sull'intera trasformazione ciclica.
Qi Qj
formula − < 0 può essere scritta per tutti gli n cicli elementari.
Ti Tj
Sommando tra loro tali espressioni, dopo aver tolto il segno di valore
assoluto, si ottiene:
∑ Tn < 0
Q
n
Immaginando di dividere il ciclo originario con un numero infinito di
cicli di Carnot a cui, per ogni ciclo di Carnot, corrisponde un
incremento di calore Q, si può scrivere:
đQ
∫ T
< 0
đQ đQ
Combinando infine le due formule ∫ T
= 0 e ∫ T
< 0 si giunge a
scrivere l'inequazione di Clausius:
đQ
∫ T ≤0
16 Tomei Giacomo
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMODINAMICA
A
Nell’u
usare qu uesta formula
f bisogna tenere presente che se la a
trasform
mazione ciclica è irreversibil le allora vale e il segno di
disuguag
glianza, mentre se
s la tra asformaziione cicllica è in
nvece revversibile
e
(o inter
rnamente invertibile) allo ora vale il segnoo di ugua
aglianza.
đQ
Dall'i
inequazio
one di Cllausius ∫ ≤ 0 , che pe
er le moddalità coon cui è
T
stata ricavata
r rappres
senta la a formul lazione matemati ica del secondo o
principi
io della termoodinamica
a, è possibile dedur
rre l'e
esistenza
a
2
đQ
dell'ent la s =R
tropia s data infatti dalla formul ∫
1 T
.
3 IL LAV
AVORO MASS
SIMO Lmax ( Lmax =
⎡
⎢
⎣
T
T0
( )⎥⎥
Mc p ⎢− ln 1 T0 + T1 −T0
⎤
⎦
)
Per calcolare il lav voro masssimo Lmaxx si consideri u una massa di un n
metallo che si raffredd da da unna temper ratura T1 ad unaa temper ratura T0
tramite una tra asformazi
ione isobbara (quuindi ho già com me dato che per r
calcolarre il calore Q, per poi arrivare a calc colare ill lavoro massimo o
Lmax, dev
vo utilizzare il calore sp
pecifico a pressiione costtante cp).
Prima di tutto
o devo ca
alcolarmi le due quantità
q di calor
re Q1 e Q2.
Ipotiz
zzando dii usare la macchhina di Carnot, e poichéé la macchina di
i
Carnot non
n può accumular
a re energi na U, allora ho che Δ U = 0 e se
ia intern e
mi rifer
risco al primo principio della
d ter
rmodinami
ica ΔU = ΔQ − ΔL , ho:
ΔQ − ΔL = 0 ΔQ = ΔL Q1 − Q2 = L
Quindi
i posso ricavarmi
r i la form
mula per calcolare
e Q2:
Q2 = Q1 − L
Per calcolare adesso Q1 uso la
l formul
la ricav
vata dal primo principio
p o
T2
Q1 = Mcp (T0 − T1 )
T0
Q1 = M ∫ c pdT
T1
e andaando a sostitu
uire al
lla formula
Q2 = Q1 − L ho:
Q2 = Mcp (T0 − T1 ) − L
Adesso
o conside eriamo lee due tr
rasformazioni
nelle quali le quantità di ca alore Q1 e Q2
vengono scambiat te dalla macchina con i due
serbatoii. Ciascu una trasf
formazion
ne compor rterà una
a variazione di entropia
a
Δ S 1 e Δ S 2 , e la sommaa dei du ue contr ributi fo
ornirà l
la variazzione di
entropiaa totale ΔStot sc cambiata durante l'intera a trasformazione, quindi
i
posso sccrivere:
ΔStot = ΔS1 + ΔS2
Tomei Giac
como 17
LA TERMODI
INAMICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
Per calcolare
c e l’entr ropia Δ S1 rifer rita
alla priima trasf formazion ne si usa a la form
mula
T2
c pdT
ΔS = M R ∫ re
elativa al a calore specif fico
T1 T
a pressione cos stante cp dato che si sta
considerrando una a trasfor rmazione isobata, e
la formuula appli icata a questo caso divent ta:
T0
c dT
ΔS1 = M R ∫ p
T1 T
Per calcolar
re invece l’en
ntropia Δ S2 r
riferita alla seconda
a
trasform
mazione (poiché l'entropia S è scambiat ta dalla macchinna ad unn
serbatoi
io freddoo a temperatura T0, e quin
ndi la ma
acchina t
tende ad assumere
e
Q
la tempe
eratura T0 del se
erbatoio)
) è necessario usare
u la formula ΔS = ,
T0
che in questo
q ca
aso diventa:
Q2
ΔS2 =
T0
Quindi
i, andand
do a sost mula ΔStoot = ΔS1 + ΔS2 , ho:
tituire nella form
T0 T0 T0
McpdT Q dT Q 1 Q
ΔStoot =R ∫
T1 T
+ 2
T0
ΔStot = McpR ∫
T1 T
+ 2
T0
c pR ∫
ΔStot = Mc
T1 T
dT + 2
T0
Q Q T0 Q
Δ Stot = Mc p [ln T ]T1 + 2 M p (ln T0 − ln T1 )
Δ Stot = Mc + 2 ΔStoot = Mc p ln + 2
T0
T0 T0 T1 T0
Sostit
tuendo Q2 calcolat
to prima, e cioè Q2 = Mcp (T0 − T1 ) − L , si ha:
h
T0 Mcp (T0 − T1 ) − L T0 cp (T0 − T1 )
Mc L
ΔStot = Mcp ln + ΔStot = Mcp l
ln + −
T1 T0 T1 T0 T0
T0 (T − T1 ) L T0 ⎛T T ⎞ L
ΔStot = Mcp ln + Mcp 0 − ΔStot = Mcp ln
l cp ⎜ 0 − 1 ⎟ −
+ Mc
T1 T0 T0 T1 ⎝ T0 T0 ⎠ T0
T0 ⎛ T0 T⎞ L T0 ⎛ T ⎞ L
ΔStot = Mcp ln + Mcp ⎜ − 1⎟ − ΔStot = Mcp ln Mcp ⎜1 − 1 ⎟ −
+ M
T1 ⎜ T0 T0 ⎟⎠ T0
⎝ T1 ⎝ T0 ⎠ T0
T0 T1
Cambio
o di segn
no al ter
rmine Mc
c p ln pe
er avere il rappo
orto come nel
T1 T0
secondo termine:
T1 ⎛T ⎞ L
ΔStot = − Mcp ln
+ Mcp ⎜ 1 − 1⎟ −
l
T0 ⎝ T0 ⎠ T0
Il lav
voro mass
simo Lmax è ottenuuto quanddo la var opia ΔStott
riazione di entro
è nulla, quindi si pone ΔStot = 0 , per cui
i:
T1 ⎛T ⎞ L
ΔStot = − Mc p ln
+ Mc p ⎜ 1 − 1 ⎟ − = 0
T0 ⎝ T0 ⎠ T0
Volend
do infine e ricavar re il lav voro mass simo Lmax dalla fo ormula pr recedente
e
ho:
T ⎛T ⎞ L L T ⎛T ⎞
− Mcp ln 1 + Mcp ⎜ 1 − 1⎟ − = 0 = − Mcp ln 1 + Mc
M p ⎜ 1 − 1⎟
T0 ⎝ T0 ⎠ T0 T0 T0 ⎝ T0 ⎠
⎡ T ⎛T ⎞⎤ T ⎛T ⎞
L = ⎢ − Mcc p ln 1 + Mc p ⎜ 1 − 1 ⎟ ⎥ T0 L = − McpT0 ln 1 + Mc
M p ⎜ 1 − 1⎟ T0
⎢⎣ T0 ⎝ T0 ⎠ ⎦⎥ T0 ⎝ T0 ⎠
18 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMODINAMICA
A
⎡ T ⎛T ⎞ ⎤ ⎡ T ⎤
L = Mc p ⎢ −T0 ln 1 + ⎜ 1 − 1 ⎟ T0 ⎥ Lmax = Mcp ⎢T1 − T0 − T0 ln 1 ⎥
⎢⎣ T0 ⎝ T0 ⎠ ⎦⎥ ⎣ T0 ⎦
2 LA TERMODIN
NAMICA DEI SISTEMI
I APERTI
3 LA VELOC
CITÀ DEL FLUIDO W E LE PO
ORTATE Qv E Qm
Il sis
stema ter
rmodinami
ico si dice:
1) sist
tema isol
lato quan
ndo non scambia
s energia co
on il conntorno;
2) sist
tema chiu
uso quand
do scambi
ia energia con l’e
esterno;
3) sist
tema aper
rto quand
do scambi
ia energia e mater
ria con ll’esterno
o.
Consid
deriamo un
u sistemma aperto
o delimittato da due
d linee
e e si in
ndica con
n
una line
ea tratteggiata l’asse baricentr
b rico del
condotto
o. Le paarticelle del fluuido si muovono
ciascuna
a con unna proprria veloccità u . Si può
quindi calcolare
c e la velocità medi
ia del flluido W:
⎡m ⎤
∫ (u )
1
W = ⋅ n dS ⎢ ⎥
S S ⎣s ⎦
dove:
1) S è l’area della
d sez
zione;
2) u ⋅ n è il prodotto
p scalare tra la velocità
v
u deel filett
to di flu
uido e ill versore normale n.
Si puòò calcolare la portata
p in volum
me Qv con la vel
locità media del
l
fluido W :
⎡ m3 ⎤ ⎡ m3 ⎤
( ) ∫( )
⎡ m⎤ 1 1
Qv = SW ⎢ m 2 ⎥
⎣ s⎦
Qv = S
S ∫S u ⋅ n dS ⎢⎣ s ⎥⎦ Qv = S S S
u ⋅ n dS ⎢ ⎥
⎣s⎦
⎡ m3 ⎤
(
Qv = ∫ u ⋅ n dS) S⎢ ⎥
S ⎣s⎦
dove si può nota
are infat
tti che, essendo la porta
ata in vo
olume, ne
ell’unità
à
⎡m3 ⎤
ra è presente ⎣ ⎦ .
di misur
Si può
ò calcola ortata in massa Qm con la portata in volum
are la po me Qv :
⎡ kg m3 ⎤ ⎡ kg ⎤
Qm = ρQv ⎢ 3
⎣m s ⎦
⎥ Qm = ∫ ρ (u
S
)
⋅ n dS ⎢
⎣ s ⎥⎦
dove ρ è la dens
sità del fluido ed è una
a grandezza termo
odinamica, e dove
e
si può notare infatti
i c
che, esse
endo la portata in massa
a, nell’unità di
misura è presentte [k g ] .
Se il fluido è incom mprimibile (come ad esem
mpio l’ac
cqua), al
llora la
a
densità del fluido ρ è costa ante e quindi lal posso
o portarre fuori
tegrale:
dall’int
Tomei Giac
como 19
9
LA TERMODI
INAMICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
(
Qm = ρ∫ u ⋅ n dS )
S
Se inv
vece il fluido
f è comprimi
ibile (co
ome ad es
sempio l’aria), allora
a la
a
ido ρ non è cost
densità del flui tante e quindi
q a formula Qm = ρ∫ u ⋅ n dS
la ( )
S
ulta più valida.
non risu
È poss
sibile ri
icavare la
l portat ssa Qm = ρQv anch
ta in mas he sapend
do che la
a
me vale Qv = SW , e quindi
portata in volum i se vado
o a sostituire ottengo:
⎡ kg ⎤
Q m = ρWS ⎢
⎣ s ⎥⎦
⎡ kg m 2 ⎤ ⎡ kg m 2 ⎤ ⎡ kg ⎤
⎢⎣ m 3 s m ⎥⎦ = ⎢ m 3 s m ⎥ = ⎢⎣ s ⎥⎦
la cui a
analisi dimension
d e è ⎣ ⎦ .
Quest’
’ultima formula
f d
della por rtata in massa Qm è da u utilizzare quando
o
si consi
iderano dei
d fluid
di incompr rimibili (come ad d esempio o l’acqua
a).
La por
rtata in massa Qm è anchee data dal rapporto tra la varia
azione di
i
massa dM
M e la va
ariazione di tempo
o dτ, quiindi dall
la formul
la:
dM
Qm =
dτ
⎡ ⎤
d ⎢ ∫ ρdV ⎥
3 IL BILANCIO
B DELLE MA
ASSE ⎢⎣v ⎥⎦
+ Qm 2 − Qm1 = 0
dτ
La fig
gura del condottto rappre
esenta un a aperto dentro il quale
n sistema e
però è possibile
p e immaginare un si
istema chhiuso. È possibil
le stabil
lire che,
nel sist uso, all’istante τ0 si avrà
tema chiu à una cer
rta massa
a:
⎡ ⎤
M sc = dM 1 + ⎢ ∫ ρdV ⎥
⎣v ⎦τ0
stante τ0 + dτ si avrà una
e all’is a certa massa:
m
⎡ ⎤
M sc = ⎢ ∫ ρ dV ⎥ + dM 2
⎣v ⎦ τ0 + dτ
dove:
1) dM 1 rapprese
enta la massa
m nel
lla sezio
one 1-1;
⎡ ⎤
2) ⎢ ∫ ρdV ⎥ rappresenta la massa tra la sezione
s 1
1-1 e la sezione 2-2;
⎣v ⎦
3) dM 2 rapprese enta la massa
m nel
lla sezio
one 2-2.
Poiché é la masssa del sistema chiuso rimane
r c
costante nei due istanti
i
successi ivi, e quuindi M sc = M sc , allora
a po
osso scriivere:
⎡ ⎤ ⎡ ⎤ ⎡ ⎤ ⎡ ⎤
d 1 + ⎢ ∫ ρdV
dM d ⎥ = ⎢ ∫ ρdV ⎥ + dM 2 dM 1 − dM 2 = ⎢ ∫ ρdV ⎥ − ⎢ ∫ ρdV
d ⎥
⎣v ⎦τ0 ⎣v ⎦τ0 + dτ ⎣v ⎦τ0 + dτ ⎣v ⎦τ0
20 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMODINAMICA
e quindi:
ρSW = cost Qm = cost
⎛W22 −W12 ⎞
3 IL BILANCIO DELL’ENERGIA ⎜ +g (z2 −z1) +h2 −h1 =q −l⎟
⎝ 2 ⎠
Tomei Giacomo 21
LA TERMODI
INAMICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
La fig
gura del condott to rappreesenta un a aperto dentro il quale
n sistema e
però è possibi ile immaginare un u siste
ema chiuuso. Nelll’effett
tuare il
o
bilancio dell’e
energia posso applicar
re il primo p
principio
o della
a
namica ΔEsist = Q − L , e in quest
termodin to caso posso scriverlo con la a
formula:
E τ0 + d τ − E τ0 = đ Q t o t − d Lt o t
Quindi
i ora biisogna caalcolare i contrributi deella form
mula, e cioè il
contribu
uto dell’energia E totalee, il con
ntributo del calore Q tot
tale e il
contribu
uto del lavoro
l L totale.
Quindi
i posso andare
a a sostituire alla formula Eτ 0 + dτ − E τ0 = đ Q t o t − d Lt o t :
⎡ ⎤ ⎛ ⎡ ⎤ ⎞
⎢ ∫ ρedV ⎥ + dM 2 (ec2 + ep2 + u2 ) − ⎜ dM 1 (ec1 + ep1 + u1 ) + ⎢ ∫ ρedV ⎥ ⎟ = đQtoot − dLtot
⎣v ⎦τ0 + dτ ⎜ ⎣v ⎦τ0 ⎟⎠
⎝
⎡ ⎤ ⎡ ⎤
⎢ ∫ ρedV
V⎥ M 2 (ec 2 + e p 2 + u2 ) − dM 1 (ec1 + e p 1 + u1 ) − ⎢ ∫ ρedV ⎥ = đ Qtott − dLtot
+ dM
⎣v ⎦ τ0 + dτ ⎣v ⎦ τ0
⎡ ⎤ ⎡ ⎤
⎢ ∫ ρedV
V⎥ − ⎢ ∫ ρedV ⎥ + dM 2 (ec 2 + e p 2 + u2 ) − dM 1 (ec1 + e p 1 + u1 ) = đ Qtott − dLtot
⎣v ⎦ τ0 + dτ ⎣v ⎦ τ0
e divide
endo entr
rambi i membri
m per dτ ho:
22 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMODINAMICA
⎡ ⎤ ⎡ ⎤
⎢ ∫ ρedV ⎥ − ⎢ ∫ ρedV ⎥
⎣v ⎦τ0 + dτ ⎣v ⎦τ0 đQtot
(ec2 + e p 2 + u2 ) − (ec1 + e p1 + u1 ) =
dM 2 dM 1 dLtot
+ −
dτ dτ dτ dτ dτ
dM
e ricordando che = Qm ottengo:
dτ
⎡ ⎤
d ⎢ ∫ ρe dV ⎥
⎣v ⎦ + Q đ Qtot
m 2 (e c 2 + e p 2 + u 2 ) − Q m 1 (e c 1 + e p 1 + u1 ) =
dLtot
−
dτ dτ dτ
Il lavoro totale dLtot però è dato dal lavoro dL1 provocato dalla spinta
del fluido nella zona di ingresso (quindi negativo) come si può vedere
dalla figura, dal lavoro dL2 provocato dalla spinta del fluido nella zona
di uscita (quindi positivo) e dal lavoro dL provocato dall’eventuale
presenza di una macchina motrice che fornisce sempre lavoro verso
l’esterno (quindi positivo). Quindi si ha che:
dLtot = dL − dL1 + dL2
e andando a sostituire ho:
⎡ ⎤
d ⎢ ∫ ρedV ⎥
⎣v ⎦ + Q e + e + u − Q e + e + u = đQtot − ⎛ dL − dL1 + dL2 ⎞
m 2 ( c2 2) m 1 ( c1 1) ⎜ ⎟
⎝ ⎠
p2 p1
dτ dτ dτ
⎡ ⎤
d ⎢ ∫ ρe dV ⎥
⎣v ⎦ + Q đ Qtot dL + dL1 − dL 2
m 2 (e c 2 + e p 2 + u 2 ) − Q m 1 (e c 1 + e p 1 + u1 ) = −
dτ dτ dτ
⎡ ⎤
d ⎢ ∫ ρe dV ⎥
⎣v ⎦ + Q đ Qtot
m 2 (e c 2 + e p 2 + u 2 ) − Q m 1 (e c 1 + e p 1 + u1 ) =
dL d L1 d L2
− + −
dτ dτ dτ dτ dτ
Tomei Giacomo 23
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
{
− Qm1 ⎡⎣(ec1 + ep1 + u1 ) + pv ⎤
1 1⎦ } { }
− Qm1 ⎣⎡ec1 + e p1 + u1 + p1v1 ⎤⎦
{
− Q m1 ⎡⎣ec1 + e p1 + h1 ⎤⎦ } −Qm1 ⎡⎣ec1 + ep1 + h1 ⎤⎦
Quindi sostituendo nella formula:
⎡ ⎤
∂ ⎢ ∫ ρe dV ⎥
⎣v ⎦ + Q ⎡e + e đ Qto t dL
m 2 ⎣ c2 p 2 + h2 ⎤
⎦ − Q m 1 ⎡⎣ec 1 + e p 1 + h1 ⎤⎦ = −
∂τ dτ dτ
Il calore totale đ Qtot però è dato dal calore scambiato tra la sezione
1-1 e la sezione 2-2, dal calore scambiato dalla massa infinitesima dM1 e
dal calore scambiato dalla massa infinitesima dM2. Queste due ultime
componenti sono molto piccole durante l’intervallo infinitesimo dτ e
quindi si possono non considerare. Quindi in conclusione si ha:
⎡ ⎤
∂ ⎢ ∫ ρe dV ⎥
⎣v ⎦ + Q ⎡e + e đQ dL
m 2 ⎣ c2 p 2 + h2 ⎤
⎦ − Q m 1 ⎡⎣ec 1 + e p 1 + h1 ⎤⎦ = d τ − d τ
∂τ
24 Tomei Giacomo
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMODINAMICA
A
⎡W 2 ⎤ ⎡W 2 ⎤
Q m ⎢ 2 α2 + gz2 + h2 ⎥ Q m ⎢ 1 α1 + gz
g 1 + h1 ⎥
⎣ 2 ⎦ − ⎣ 2 ⎦ = đQ − dL
Qm Qm dτQ m d τQ m
⎡W22 ⎤ ⎡W12 ⎤ đQ dL
⎢ α2 + gz2 + h2 ⎥ − ⎢ α1 + gz1 + h1 ⎥ = −
⎣2 ⎦ ⎣2 ⎦ dτQm dτQm
W 22 W2 đQ dL
α 2 + gz 2 + h2 − 1 α 1 − g z 1 − h1 = −
2 2 dτQ m dτQ m
Associ
io ora i termini dello stesso colore e
raccolgo
o g:
W 22 W2 đQ dL
α 2 − 1 α 1 + g (z 2 − z 1 ) + h2 − h1 = −
2 2 dτQ m dτQ m
W 22α 2 − W 12α 1 đQ dL
+ g (z 2 − z 1 ) + h2 − h1 = −
2 dτQ m dτQ m
đQ dL
Uguagl
liando i termini = q e = l ho:
dτQ m dτQ m
W 22α2 − W12α1
+ g (z2 − z1 ) + h2 − h1 = q − l
2
che rapp
presenta l’equazione del primo p priincipio della
d ter
rmodinami
ica per i
sistemi aperti.
omunement
Più co te però, ponendo α1 = α2 = 1 si ha a:
W22 − W12
+ g (z2 − z1 ) + h2 − h1 = q − l
2
che rapp
presenta l’equazione del primo
p pri
incipio della
d ter
rmodinami
ica per i
sistemi aperti a due co orrenti in i regime e stazion nario, ccomunemente usata
a
nelle ap
pplicazio
oni tecniche.
2 I VAPORI SATURI
L’acqu
ua rappr resenta l’unica sostanz za in natura
n che può essere e
incontraata nellee tre fas si, cioè nella faase solid a fase liquida e
da, nella
nella faase aerif
forme.
Il leegame traa le diverse fa asi di una
u sosttanza deve dipen ndere al l
massimo da due grandezz ze termoddinamiche
e indipen ndenti (qquindi se voglio o
cambiaree l’acqua
a in un’a altra fase devo utilizzare e
al massimo due grrandezze termoddinamichee
indipenddenti); il
i valor
re della terza grandezza
g a
termodinnamica ve
errà determinata di d consegguenza.
Questo
o signifiica che è possibi ile rappresentare e
su di un dia
agramma tridimensionale che è
costituiito da tre
t assi
i, i qua ali ripo
ortano le e
grandezzze termod
dinamiche scelte, e normal lmente sii
utilizzaa il diag
gramma (p p,v,T), chhiamato anche
a dia
agramma ttermodina
amico.
È impportante ricordar re inolttre che una sos stanza, come ad esempio o
l’acqua, aumentaa di volum me passanndo dalla
a fase li iquida allla fase solida.
3 LE FASI DEL
LL’ACQUA
iferiment
Con ri to al dia
agramma termodina
t amico si distingu
uono tre regioni,
e cioè la
l regionne S, la regione L e la regione G in cui è presente una a
Tomei Giac
como 25
5
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
Nel caso di più componenti e più fasi (cioè nel caso di miscele che
si possono trovare contemporaneamente sia nella fase liquida che nella
fase gassosa) il numero di grandezze termodinamiche n si ottiene a
partire dal numero di componenti c e dal numero di fasi f grazie alla
regola delle fasi di Gibbs:
n = 2 − f + c
Nel caso si considerasse invece un solo gas perfetto, il che vuol dire
un componente che si trova in una fase, quindi f = 1 e c = 1 , allora si
ha:
n = 2 − 1 + 1 n = 2
e si può osservare che ho due grandezze termodinamiche indipendenti.
Applicando invece la regola delle fasi di Gibbs alle regioni di
transizione (e quindi in questo caso le fasi sarebbero due) e
considerando un solo componente, e quindi si ha f = 2 e c = 1 , allora
ho:
n = 2 − 2 + 1 n = 2 − 2 + 1 n = 1
e si può osservare che ho una grandezza termodinamica indipendente.
26 Tomei Giacomo
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMODINAMICA
A
Una rappresen
r tazione alternat tiva al diagramm ma (p,v,T) è co ostituitaa
dalla fi
igura di sinistra in due dimension
d ne.
L’unio
one dellee curve limite inferiore ac e su uperiore cd con la linea a
dei punt
ti triplii abd del limita laa regionee liquidoo-gassosa
a L-G eviidenziataa
in grigi
io.
Come si
s vede dald diagrramma, l’isotermaa che passa per il punto o criticoo
C è dett
ta isoterrma criti ica e ha la caratteristic ca di avere un flesso
f in
n
tal punt
to.
Si puòò notare che tut tte le is soterme con
c la temperatu
t ura T < Tc che si
trovano nella reegione dei vapori saturi umidi
u han
nno la prressione costantee
e quindi sono rappresentate co on dei segmenti
s paralleli all’aasse del
volume v.
v
Come si
s nota dalle du ue figure e, le cuurve isotterme si discostano bene e
dall’ave
ere il tipico andamen
nto delle iperrboli eq
quilateree viste
e
preceden
ntemente.
Inoltr
re, per il alore
va d
della te
emperaturra T > 2Tc , il vaporee
surrisca
aldato puuò tranquillamente e essere considerrato un ggas perfe
etto
3 LE
E GRANDEZ
ZZE TERMO
ODINAMICH
HE DELL’A LIQUIDO (a → l )
ACQUA ALLO STATO L
Per le
l trasf
formazion ni che interess sano l’a acqua il l riferiimento è
costitui
ito dal punto tr riplo a; prendendo infat tti il punto tri iplo a è
possibil
le suppor
rre il valore dell’energia a interna a u come: :
ua = 0
il valor
re dell’e
entalpia h come:
ha = 0
e il val
lore dell
l’entropia s come:
sa = 0
Se considero poi una trasfor rmazione che mi porta i il sistemma dallo
o
stato fisico a ad uno stato fisicof qualsiasi
q 1’ sul lla curva
a limitee
re l, si hanno le seguenti equazio
inferior oni:
ul = ua + u1' hl = ha + h1' sl = sa + s1''
Ci rim
mane quin
ndi da de eterminare u1' , h1' e s1' .
amo rifer
Faccia rimento alla forrmula del
lla varia
azione d e đq del
di calore
rincipio della te
primo pr ermodinam
mica rela la variazione di energia
ativo all a
ioè alla formula đq = du + pdv da cui poss
interna du, e ci so scrive
ere:
Tomei Giac
como 27
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
1'
ul = ua + u1' ul = 0 + ∫ c dT
a
l − ∫ pdv
a
ul = ∫ c dT
a
l − ∫ pdv
a
hl = ha + h1' hl = 0 + ∫
a
cldT + ∫
a
vdp hl = ∫
a
cldT + ∫ vdp
a
28 Tomei Giacomo
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMODINAMICA
Tomei Giacomo 29
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
⎛ ⎞
5 IL TITOLO ⎜ x = Mv ⎟
⎜ ⎟
⎝ M sist ⎠
30 Tomei Giacomo
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMODINAMICA
A
3 LE GRANDEZZE TERM
MODINAMIC
CHE DEI VAPORI
V SU
URRISCALD
DATI (v → vx )
tire dall
A part la curva limite superiore
s e cd (cio
oè dalla curva de
ei vapori
i
saturi secchi)
s sarà possibile detterminare
e le gran
ndezze te
ermodinam
miche per
r
i vapori
i surrisc
caldati.
Ad ese
empio per
r l’entallpia h2 ho
o:
2
h2 = hv + hv 2 h2 = hv + ∫ c dT
v
d
p
mentre per
p l’ent
tropia s2 ho:
2
cpdT
s2 = sv + sv 2 s2 = sv +R ∫
v T
⎛ dp r ⎞
3 L
L’EQUAZIO
ONE DI CL
LAPEYRON ⎜ = ⎟
⎜ dT Tv ⎟
⎝ d⎠
L'equa
azione di
d Clapeyyron connsente di
d
trovare il lega ame tra la pres ssione di
d
saturazi
ione ps e la temperatu
t ura T did
vaporizz
zazione del
d fluido.
Si c
consideri un c
ciclo di
i Carno
ot
infinite
esimo (veedi figuura) comppreso trra
due traasformazioni isot terme orrizzontal
li
alle teemperatur
re T e T − Δ T e duue
trasform
mazioni adiabatiiche, ossia du
ue
trasform
mazioni isoen
ntropiche
e, ch
he
intersec
cano l'issoterma superioree T nellla
curva li
imite acd
d. Come sis nota, la figura geometrica che si ottiene sul
diagramm
ma (p,v) non co orrisponde perfetttamente ad un parallel logramma,
poiché le
l linee adiabatiche sono costitui ite da cu
urve non parallel
le tra di
loro.
Il laavoro l fornito dal ciclo di Carnot, che com me noto è dato o
dall'are
ea compre
esa, è dato quindi dalla formula:
f
l = ∫ pdv
v
e può es
ssere dat
to anche dalla formula:
l = (v v − v l ) Δ p l = v d Δp
Lo sca
ambio di calore q corrisp
ponde al calore latente
l d
di vapori
izzazione
e
r, e qui
indi si può
p scrivere:
q = r
pertanto
o si può ora calcolare il
i coeffi o εc del ciclo di
iciente economico
e
Carnot che
c vale:
Tomei Giac
como 31
LA TERMODI
INAMICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
l v d Δp
εc = εc =
q r
Poiché
é si tra
atta di un
u ciclo di Carn
not si può
p scriv
vere anch
he (vedi
i
tabella):
T2 T1 − T2
εc = 1 − < 1 εc = < 1
T1 T1
e facenddo riferiimento al grafico ho:
T − (T − ΔT ) T − T + ΔT T − T + ΔT ΔT
εc = εc = εc = εc =
T T T T
Uguagl
liando le
e due formule dei coeffi
icienti economici
e ti εc e εc
i ottenut
si ha:
v d Δp ΔT Δp r
= =
r T ΔT Tvd
Se ponngo Δp molto
m pic
ccolo allora sar
rà
anche Δ T moltoo piccolo e pas ssando al
a
limite si
s ha:
Δp dp
lim =
Δp → 0 ΔT dT
e quindi
i:
Δp dp
p
=
ΔT dT
T
Δp r
da cui infine, essendo anche = , posso scrivere
e l'equaz
zione di
i
ΔT Tv d
Clapeyro
on:
dp r
=
dT Tv d
All’eq
quazione di Clapeyron si può ò giunge ere anch he
consider
rando lo stesso ciclo
c di Carnot dove
d però
ò le curvve
delle trasformmazioni adiaba
atiche interse
ecano la
trasform
mazione isoterma
i superiore
e nei tit
toli x e x + Δ x .
Pertan
nto si può cal lcolare comunque il coefficiente
co εc del ciclo di Carnot che vale:
economic
Δxvd Δp Δx v d Δp v d Δp
εc = εc = εc =
Δxr Δx r r
Poiché
é si trat
tta di un
n ciclo di Carnot, si può scrivere
e anche:
T2 T1 − T2
εc = 1 − < 1 εc = < 1
T1 T1
e facenddo riferiimento al grafico ho:
T − (T − ΔT ) T − T + ΔT T − T + ΔT ΔT
εc = εc = εc = εc =
T T T T
Uguagl
liando le
e due formule dei coeffi
icienti economici
e ti εc e εc
i ottenut
si ha:
v d Δp ΔT Δp r
= =
r T ΔT Tvd
Se poongo Δp molto piccolo
p allora sarà
s anc
che ΔT m
molto pi
iccolo e
passando
o al limi
ite si ha:
32 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMODINAMICA
Δp dp
lim =
Δp → 0 ΔT dT
e quindi:
Δp dp
=
ΔT dT
Δp r
da cui infine, essendo anche = , posso scrivere l'equazione di
ΔT Tv d
Clapeyron:
dp r
=
dT Tv d
⎛ n n ⎞
3 LE MISCELE DI GAS PERFETTI ⎜ ∑ pi = ∑ Mip = p →∑ Vi = ∑ MiV =V ⎟
⎜ ⎟
⎝i=1 i=1 ⎠
dove M i = mini , ossia è data dal prodotto della massa molare mi dell'i-
esimo componente per il numero delle moli ni.
Nel caso dell'i-esimo componente si può definire la frazione ponderale
xi data dalla formula:
M
xi = i
M
Alternativamente, la composizione può essere anche espressa in
funzione delle frazioni molari M i data dalla formula:
n
Mi = i
n
ossia dal rapporto tra il numero ni di moli del componente i-esimo e il
numero totale di moli presenti n.
Si può quindi notare che si ha:
n n
∑
i =1
xi = 1 ∑
i =1
Mi = 1
Tomei Giacomo 33
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
∑
i =1
pi = ∑
i =1
Mi p = p
3 IL CICLO RANKINE
34 Tomei Giacomo
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMODINAMICA
A
Il cic
clo Ranki
ine è un ciclo reeale che approssi
ima il ci
iclo di Carnot
C ed
d
è costit
tuito da quattro trasforma
azioni in
nternamen
nte inver
rtibili.
Trasfo
ormazionee ciclica
a interna
amente in
nvertibil
le: quand
do ci sono delle
e
modifich
he all’essterno e il sisttema term
modinamic
co non ssi accorg
ge della
a
trasform
mazione.
La maacchina che
c fornisce il ciclo Rankine
R è costit
tuita da quattro
o
elementi
i:
1) la pompa
p (ci
ioè il co
ompressor
re);
2) la caldaia;
c
3) la turbina;
t
4) il condensat
c tore.
Distin
nguiamo i quatt tro processi del l ciclo Rankine e osserv vando il
grafico:
1) duraante il processo
p 1-2, att
traverso la pompaa, viene fornito lavoro l
face
endo aummentare la
l pressiione p del
d liquido da p1 a p2 con una a
comp
pressione
e;
2) duraante il processo o 2-3 si fornisc ce caloree q al lliquido che così
pass
sa da liiquido a vapore saturo umido
u (n
nel grafiico siamo o quindi
i
sott
to la currva limit
te acd); continuaa poi ad acquistaare calorre q fino
o
a vaporizza
v arsi comp pletament
te e rag ggiungere
e così la curva a limitee
supe
eriore cd
d;
3) duraante il process so 3-4 il vapore si espande
e facendo muoveree
turb
bina, e la
l turbin na muovenndosi produce lavooro l;
4) duraante il processo o 4-1 si na alle condizio
i ritorn oni inizi iali; il
l
vapo
ore saturro umido cede callore q fi
ino a ragggiungere
e la curvva limite
e
infe
eriore ac
c del liqquido.
Ora ri
iconsider
riamo la formula del bilan ncio dell l’energia
a:
W22 − W12
+ g (z2 − z1 ) + h2 − h1 = q − l
2
che rico
ordiamo rappresen
r nta il pr rimo prin ncipio de ella termmodinamic
ca per i
sistemi aperti a due correnti in regim me stazionario, e trascu urando i
contribu iti dall’energia cinetica e dall’e
uti forni energia ppotenzial
le ho:
W22 − W12
+ g (z2 − z1 ) + h2 − h1 = q − l h2 − h1 = q − l
2
Per og
gnuna del
lle quatt
tro trasfformazion
ni si ott
tengono i seguent
ti scambi
i
di energ
gia:
1) duraante il processo
p 1-2 si fa passare il fluido atttraverso la pompa
a
che fornisce
e lavoro l e non calore q,q quindi
i si può scriveree q = 0,
e il
l lavoro l sarà dato
d ndi dalla formula:
quin
l1,2 = h2 − h1
Tomei Giac
como 35
5
LA TERMODI
INAMICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
o h2 − h1 perché,
Ho , osservaando il grafico, ho che h2 > h1 e quindi
la differenz
d za sarà positiva;
p
2) dura
ante il processo o 2-3 sis fa paassare il
i fluido attravverso laa
cald
daia che forniscee calore q e non lavoro l,
l quindi i si può scrivere
e
l = 0 e il calore q sarà dat
to quindi
i dalla f
formula:
q 2,3 = h3 − h2
3) dura
ante il processo o 3-4 sis fa paassare iil fluido attrav verso laa
turb
bina che fornisce
e lavoro l e non calore q,
q quindi i si può scrivere
e
q = 0 e il lavoro l sarà to
dat quindi
i dalla f
formula:
l3,4 = h3 − h4
4) ante il processo
dura o 4-1 s si fa paassare il
i fluido attrav
verso il
l
cond
densatore
e che fo
ornisce calore
c q e non lavoro l l, quindi
i si può
ò
ivere l = 0 e il calore q sarà da
scri ato quind
di dalla formula:
q 4,1 = h4 − h1
⎛ q ⎞
4 IL COEF E ECONOMICO ε NEL CICLO RA
FFICIENTE ANKINE ore <1⎟
⎜ε=1− condensato
⎜ q ⎟
⎝ caldaia ⎠
Volend
do ora calcolare e il co nte economico ε,
oefficien , ricorddando la
a
tabella e ricorddando che rattando il ciclo
e sto tr o Rankine
e, cioè un ciclo
o
o, devo quindi
generico q considerare
e la form
mula:
Q2
ε = 1 − < 1
Q1
Andand
do a sosttituire nella
n for
rmula
il calor Q
re 1 relativo al lla calda
aia e
il ca
alore Q2 re
elativo al
condensa osso allora scrive
atore, po ere:
q 4,1 h4 − h1 q condeensatore
ε = 1 − < 1 ε = 1 − < 1 ε = 1 − < 1
q 2,3 h3 − h2 q caldaia
4 I MIGLIO
IL ORAMENTO DEL REND
DIMENTO TE MICO η CO
ERMODINAM ON IL TIT
TOLO x
ε
Si può
ò poi migliorare il rend amico η =
dimento termodina
t . Per andare
e
εc
Mv
avanti dobbiamo
d però lav itolo x =
vorare con il ti il quale, per
r
Mv + Ml
avere un
na situazione conveniente, non dev
ve diminu
uire.
5 P
PROVA CON
N DIMINUZ
ZIONE DEL SIONE DI CONDENSAZ
LLA PRESS ZIONE (1 → 1' )
Osserv
vando il grafico e diminnuendo la
a pressio
one p nella curva limite
e
inferior
re ac pas
ssando da
al punto 1 al pun
nto 1’, si
s ottien
ne un aum
mento del
tratto 3-4
3 che passa al trattoo 3-4’; dato chee si sta parland
do di unn
36 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMODINAMICA
A
5 PROVA
A CON AUME
ENTO DELL
LA PRESSI
IONE NELL
LA CALDAI
IA (2 → 2' )
Aument
tando la pressioone p deel fluidoo all’interno deella calddaia dal
punto 2 al punto
o 2’, comme mostra
ato in figura, si ottiene un aummento del
lavoro l,
l ma si i ha anccora una diminuziione del titolo x, quind di anche
e
questa soluzione
s e appare poco conv
veniente.
Un alt
tro svanttaggio di questo caso è che l’auumento della pressione p
all’inte la caldaia comport
erno dell ta un sov
vradimens
sionament
to dell’i
impianto.
4 IL CICLO
C RAN
NKINE CON
N RISURRI ENTO (3 → 4 → 5 )
ISCALDAME
Tomei Giac
como 37
LA TERMODI
INAMICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
Un migglioramen
nto ulterriore della maccchina con
nsiste neel realizzare unn
ciclo Raankine con risurrriscaldaamento. Il
I ciclo è costi ituito daa cinquee
parti:
1) la pompa;
p
2) la caldaia;
c
3) la turbina
t a alta pressione
ad p e;
4) la turbina
t a bassa pressione
p e;
5) il condensat
c tore.
La maacchina presenta
p un dopppio
passaggi
io del fluido all’inter
a rno
della caldaia.
c Infatti, dopo la
prima espansio
one de
el fluiido
attraver
rso la tu urbina ad alta pressione
p e, il fluido traansita nu
uovamentee
nella ca
aldaia peer essere
e nuovameente ripo
ortato al
lla tempe
eratura del
d primo
o
surrisca
aldamento
o, e successivame ente inv
viato in una secconda turrbina di
bassa pressione
p . In qu uesto moodo, alll’uscita della t turbina a bassa a
pression
ne, si otttiene un
n valore (vedi puunto 6) del
d titol
lo x molt
to vicinoo
alla curva limi ite superiore cd d, non formandos
f si quinddi le goocciolinee
d’acqua.
3 IL CICLO
C FRI
IGORIFERO
O
Prima di tutto
o ricordi
iamo l’enunciato di
d Clausi
ius.
Second
do l’enun
nciato dii Clausiu
us è impo
ossibile che il calore Q vada da
a
una sorg
gente men
no calda ad una so
orgente più
p calda
a.
Questa
a considderazione ha por rtato allo svilu uppo di un nuov vo ciclo
o
termodin
namico chhiamato ciclo frrigorifer
ro, e la sua app plicazion
ne porta
a
alla rea
alizzazio
one di una macchinna invers
sa. È pos
ssibile o
ottenere il ciclo
o
frigorif
fero a partire dal
d ciclo
o di Car rnot semp
plicement
te inverttendo il
senso di
i percorr
renza della macchina.
Per descriver
d re il ciclo frigorifer ro usiammo il diagramm ma dellaa
pression
ne p e de
ell’entalpia h, cioè il diiagramma (p,h) co
ome in fi
igura.
38 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMODINAMICA
⎛ ⎞
4 IL COEFFICIENTE DI PRESTAZIONE ⎜COP = q1 ⎟
⎜ q2 − q1 ⎟⎠
⎝
Tomei Giacomo 39
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
4 IL CICLO DI RISCALDAMENTO
4 IL CICLO DI RAFFREDDAMENTO
40 Tomei Giacomo
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMODINAMICA
⎛ M ⎞
3 IL TITOLO x DELLA MISCELA DI ARIA E VAPORE D’ACQUA ⎜x = v ⎟
⎜ M ⎟
⎝ a⎠
Mv
In analogia al titolo del vapore saturo x = , la composizione
Mv + Ml
della miscela di aria e vapore d’acqua può essere descritta dal titolo x,
in questo caso definito dalla formula:
M ⎡g ⎤
x = v ⎢ v ⎥
M a ⎣ kga ⎦
dove:
1) Mv è la massa di vapore d’acqua;
2) Ma è la massa di aria (secca).
Dalla formula si può notare subito che:
1) nel caso di solo aria (e quindi la massa di vapore d’acqua è nulla)
si avrà x = 0 ;
2) nel caso di solo vapore d’acqua (e quindi la massa di aria è nulla)
si avrà x → + ∞ .
Il titolo x relativo alle miscele di aria e vapore d’acqua esprime la
quantità di vapore d’acqua presente in un chilogrammo di aria secca, e
per le applicazioni
impiantistiche civili il
titolo risulta essere quasi
sempre inferiore a poche
decine di grammi di vapore
su un chilogrammo di aria
secca.
ρ pv
3 IL GRADO IGROMETRICO φ= v →φ=
ρs ps
⎛ ⎞
4 IL TITOLO x IN FUNZIONE DI φ ⎜ x = 0.622 φps → xs = 0.622
ps,bu ⎟
⎜ − φ − ⎟
⎝ ptot ps ptot ps,bu ⎠
Tomei Giacomo 41
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
Mv
Il titolo è dato dalla formula x = e se la massa M è data dalla
Ma
formula M = m n , cioè dal prodotto tra la massa molare m e il numero di
moli n del componente, allora posso scrivere:
m v nv m v nv
x = x =
m ana m a na
dove:
1) mv è la massa molare del vapore d’acqua;
2) m a è la massa molare dell’aria;
3) nv è il numero di moli del vapore d’acqua;
4) na è il numero di moli dell’aria.
mv n
So già che = 0.622 e quindi manca da determinare il rapporto v . Se
ma na
considero l’equazione di stato dei gas perfetti pv = RT considerando
però il numero di moli n, e quindi pv = nRT , per il vapore d’acqua
avrò:
pvv = nv RT
mentre per l’aria avrò:
pav = naRT
e dividendo membro a membro le due formule precedenti ottengo:
pvv nv RT pv v nv RT pv nv
= = =
pav na RT pa v na RT pa na
m v nv
Riprendendo la formula del titolo x = , e andando a sostituire i
m a na
valori appena trovati ho:
pv pv
x = 0.622 x = 0.622
pa pa
e se ptot = pv + pa , allora mi posso ricavare pa = ptot − pv , quindi ho:
pv pv
x = 0.622 x = 0.622
ptot − pv ptot − pv
In questo caso posso determinare il titolo x se ho come dato la
pressione totale ptot e la pressione del vapore pv.
pv
Ricordando adesso che il grado igrometrico è dato dalla formula φ =
ps
, da cui mi posso ricavare pv = φps , ottengo infine:
φps
x = 0.622
ptot − φps
In questo caso posso determinare il titolo x se ho come dato la
pressione totale ptot e la pressione di saturazione ps (ps dovrebbe essere
la pressione a bulbo umido ps,bu e non la pressione a bulbo asciutto
ps,ba).
In alcuni esercizi si usa infatti la formula:
p s,bu
x s = 0.622
ptot − p s, bu
dove si può notare che il grado igrometrico φ non compare più,
probabilmente perché, considerando la pressione a bulbo umido ps,bu, si
prende φ = 1 , che equivale a φ = 100% .
42 Tomei Giacomo
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMODINAMICA
⎛ ⎞
⎜ ⎟
4 φ IN FUNZIONE DEL TITOLO x ⎜⎜
p
φ = tot
x
ps 0.622 + x
p
→ φ = tot
x
ps,ba 0.622 + x ⎟⎟
⎝ ⎠
φ ps
Dalla formula del titolo x = 0.622 è possibile effettuare il
ptot − φ ps
percorso inverso, ossia ricavare il grado igrometrico φ a partire dal
titolo x. Quindi svolgo i calcoli:
(
x ptot − φ ps ) = 0.622 φ ps xptot − x φ ps = 0.622φ ps
Porto i termini con il grado igrometrico φ evidenziati in rosso tutti
al secondo membro:
xptot = 0.622φ ps + x φ ps
Raccolgo il grado igrometrico φ al secondo membro:
xptot = φ (0.622ps + xps )
ricavo infine il grado igrometrico φ:
xptot
φ =
0.622 ps + xps
e raccolgo ps al denominatore:
xptot ptot x
φ = φ =
ps (0.622 + x ) ps 0.622 + x
In alcuni esercizi però si usa la formula:
ptot x
φ =
p s,ba 0.622 + x
⎛ ⎞
3 IL GRADO DI SATURAZIONE ⎜ψ = x ⎟
⎜ xs ⎟⎠
⎝
⎛ p − ps ⎞
4 IL GRADO DI SATURAZIONE ψ IN FUNZIONE DI x, xs e φ ⎜ψ = φ tot ⎟
⎜ − ⎟
⎝ ptot φps ⎠
x
Partendo dalla formula del grado di saturazione ψ = e prendendo
xs
spunto dalle due formule per ricavare il titolo x, cioè dalle due formule
pv ps
x = 0.622 e xs = 0.622 , ho:
ptot − pv ptot − ps
pv 1 pv 1
ψ = 0.622 ψ = 0.622
ptot − pv 0.622 ps ptot − pv 0.622 ps
ptot − ps ptot − ps
pv 1 pv ptot − ps p v ptot − p s
ψ = ψ = ψ =
ptot − pv ps ptot − p v ps p s ptot − p v
ptot − ps
Tomei Giacomo 43
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
pv
e se so che il grado igrometrico vale φ = allora ho:
ps
pt ot − p s
ψ = φ
ptot − p v
Se voglio avere nella formula solo ps e non pv, allora dalla formula
pv
del grado igrometrico φ = mi posso ricavare pv = φps , con cui posso
ps
infine scrivere:
ptot − p s
ψ = φ
ptot − φ p s
Il grado igrometrico φ e il grado di saturazione ψ hanno valori
prossimi tra loro. Si nota inoltre che anche il grado di saturazione ψ è
adimensionale, e può variare tra 0 e 1, ossia tra lo 0% e il 100%,
analogamente al grado igrometrico φ.
isobara) vale q = ∫ c dT ,
T1
p allora per l’entalpia dell’aria secca ha r i a
posso scrivere:
44 Tomei Giacomo
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMODINAMICA
A
= cp,ariia (T2 − T1 )
T2 T2
L'enta
alpia del
l vapore d'acqua hvapore è data
d invece dalla formula:
hvapore = r + c p,vaporeT2
dove r = 2 5 0 0 e c p,vapore = 1.9 , qu
uindi:
hvapore = 2500 + 1.9T2 hvapore = 2 500 + 1.9T
T2
Il val
lore compplessivo dell'entalpia J della miscelam d
di aria e vapore
e
ando che vale J = haria + xh
d'acqua, ricorda hvapore , per
rtanto di
iventa:
⎡ kJ ⎤
J = T2 + x (2500 + 1.9T2 )
J = Ti + x (250
00 + 1.9Ti ) ⎢ ⎥
⎣ kg a ⎦
Questa
a formula verr
rà ampiamente utilizzaata nell le appl
licazioni
i
riguarda
anti le miscele
m di aria e vapore d'acqua.
d
3 IL DIAG
GRAMMA PS
SICROMETR
RICO
Tomei Giac
como 45
5
LA TERMODI
INAMICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
Nel diagramma
d psicrommetrico sono pre esenti due
d diverse lineee della
a
temperat
tura T:
1) la temperatu
t ura a bul lbo asciu
utto Tba : essa è
rapp
presentat
ta da lineee verticali,
coll
locate nell'asciissa, e
ed espriime la
temp
peratura compless siva a cui
c si tr rova la
misc
cela di aria
a e va
apore d'aacqua;
2) la temperat tura a bulbo umido Tbu : essa
lette
rifl l'effetto gerante
refrig dovuto
all'
'evaporaz
zione del ll'acqua,
, ed è utilizzat
u ta nello psicrome
etro. La
a
temp
peratura può essere dete erminata facendo passare l'aria sopra un n
46 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMODINAMICA
A
term
mometro avvolto con un tessuto o umido; l'effet tto refrrigerante
e
dell
l'evapora
azione de
ell'acqua
a causa un
u temper ratura piiù bassa rispetto
o
alla
a tempera
atura a bulbo assciutto Tba . Le rette obl
lique deccrescenti
i
(da sinistra verso destra) indican no uguali i temperrature de
el bulboo
umid
do e sono
o quasi parallele
p e alle linee isoenntalpichee.
⎛ J −J ⎞
4 LA RETTA
A DI LAVO
ORO ⎜ 2 1 = Q + h⎟
⎜ x −x Q ⎟
⎝ 2 1 m ⎠
Con ri
iferiment
to al diaagramma psicromet
p trico, po
oiché le miscele di ariaa
e vaporre d'acq qua costituiscono dei sistemi i apertii, è possibile
p e
determin
nare alcu
une relazioni. Con
nsiderand
do un sis
stema ape
erto nel quale vi
sia il passaggio
p o di una certa por
rtata che
e per le miscele di aria e vapore
e
d'acqua viene indicata a con M, si dovrà applicare e la relazione
r e
⎡ ⎤
d ⎢ ∫ ρ dV ⎥
⎣v ⎦ + Q
m 2 − Q m1 = 0
r
relativa al bilan
ncio delle masse
e e la relazione
r e
dτ
W22 − W12
+ g (z2 − z1 ) + h2 − h1 = q − l relati
iva al biilancio ddell’ener
rgia, che
e
2
appunto garantis scono la conserva azione deella masssa e dell
l'energiaa durante
e
la trasf formazion ne. Duran nte il passaggio
p o potrà esserci
e variazion
ne della
a
quantità à di vap pore d'a acqua presente, ossia del d titolo x. Pertanto,
P
l’espres ssione de el bilancio delle masse di iventa:
Qm = M ( x2 − x1 )
dove Qm rappresen
nta la po
ortata di
i acqua allo
a stat
to liquid
do che transita.
Per il
l bilanci
io dell'e
energia invece si ottiene:
Q + Qmh = M (J2 − J1 )
in cui il primo o termine al primo membbro rapprresenta l'energiaa totale
e
della mi
iscela, e il term
mine h esp
prime l'e
entalpia dell'acq
qua liqui
ida.
Riscri
ivo le du
ue formul
le evidenziate in giallo nel
n modo seguente
e:
Qm = M ( x2 − x1 ) Q + Qmh = M (J2 − J1 )
e dal lo
oro rappo
orto si ottiene qu
uindi:
J2 − J1 Q + Qmh J2 − J1 Q Q h J2 − J1 Q Qm h
= = + m = +
x 2 − x1 Qm x 2 − x1 Qm Qm x2 − x1 Qm Qm
J2 − J1 Q
= + h
x 2 − x1 Qm
Tomei Giac
como 47
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
⎛ ⎞
4 IL FATTORE TERMICO R ⎜R = Qs = QTOT −Qs →R =1−r x2 − x1 ⎟
⎜ Q − ⎟
⎝ TOT QTOT J2 J1⎠
⎛ dx 1 + x1.9 dx 1 + x1.9 ⎞
3 L’IGROMETRO DI ASSMAN (O PSICROMETRO) ⎜
⎝ dT
=−
2500
→
dt
=− ⎟
2500 + 1.9t ⎠
48 Tomei Giacomo
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMODINAMICA
dx 1 + x1.9
= −
dT 2500
che esprime l’equazione della trasformazione a bulbo umido.
Tomei Giacomo 49
LA TERMODI
INAMICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
dJ = (1 + x 1 . 9 ) d t + (2 5 00 + 1 . 9t
9 ) dx
IO 1 (Q → ΔH → ΔV → Δρ → ΔS )
ESERCIZI
Essend
do una trasforma
t zione isobara, allora
a da
al primo principio della a
termodin o che lo scambio di calor
namica ho re Q è uguale alla variaazione di
a Δh; inf
entalpia fatti ho che il primo prin
ncipio de
ella term
modinamic
ca vale:
q = dh − vdp
đq v
e se la pression
ne p è costante ho
o:
đq = dh − v ⋅ 0 đq = dh
h
50 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMODINAMICA
V1 = 1 ⋅ 10−3 ⎡⎣m3 ⎤⎦
Per calcolare invece il volume finale V2 scriviamo la formula del
coefficiente di dilatazione cubica β (usiamo il coefficiente di
dilatazione cubica β proprio perché vogliamo sapere quanto vale il volume
dopo una dilatazione di volume) dato dalla formula:
dV 1 dV
β = = βdT
V dT V
Integrando entrambi i membri ho:
V2 T2 V2 T2
dV 1
∫V V = ∫T ∫V V = ∫T dT [ln V ]V1 = β [T ]T1
V2 T2
βdT dV β l n V 2 − l n V 1 = β (T 2 − T 1 )
1 1 1 1
V2
ln = β (T2 − T1 )
V1
V2
Adesso vogliamo ricavare il rapporto (da cui poi ricavare il volume
V1
finale V2) e sapendo che l’operazione inversa dell’operazione logaritmica
è l’operazione esponenziale, allora faccio l’operazione esponenziale ad
entrambi i membri (praticamente con l’operazione esponenziale posso
ottenere l’argomento del logaritmo, cioè ad esempio eln 2 = 2 ). Quindi
posso scrivere ad entrambi i membri:
V2
ln
e V1
= eβ(T2 −T1)
V2
e posso ottenere quindi l’argomento del logaritmo :
V1
V2 V2
= eβ (T2 −T1 ) = eβ (T2 −T1 ) V2 = eβ (T2 −T1 )V1
V1 V1
β (T2 − T1 )
e = 1.02
e se il volume iniziale vale V 1 = 1 ⋅ 1 0 − 3 , allora posso
andare a sostituire:
V2 = 1 . 0 2 ⋅ 1 ⋅ 1 0−3 V2 = 1.02 ⋅ 10−3 ⎡⎣m3 ⎤⎦
Tomei Giacomo 51
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
e se so che q = ∫ c dT ,
T1
p allora posso andare a sostituire:
ΔS A0 + A1T + A2T 2
T2 T2 T2
cpdT c pdT
M
=R ∫
T1 T
ΔS = M R ∫
T1 T
ΔS = M R ∫
T1 T
dT
⎛A
T2
AT AT ⎞ 2
⎛AT2
A T AT2 ⎞
ΔS = M R ∫ ⎜ 0 + 1 + 2 ⎟ dT ΔS = M R ∫ ⎜⎜ 0 + 1 + 2 ⎟⎟ dT
T1 ⎝ T T T ⎠ T1 ⎝ T T T ⎠
⎛ ⎞
T2
⎛A ⎞ T2 T2 T2
ΔS = M R ∫ ⎜ 0 + A1 + A2T ⎟ dT Δ S = M ⎜ A 0R ∫
1
dT + A 1R ∫ dT + A 2R ∫ TdT ⎟
⎝ T ⎠ ⎜ T1 T
⎟
T1 ⎝ T1 T1 ⎠
T2
⎡ ⎛ T 2 ⎞⎤
ΔS = M ⎢A0 (ln T ) + A1 (T ) + A2 ⎜ ⎟⎥
⎣ ⎝ 2 ⎠⎦T1
⎡ ⎛T 2 T 2 ⎞⎤
ΔS = M ⎢ A0 (ln T2 − ln T2 ) + A1 (T2 − T1 ) + A2 ⎜ 2 − 1 ⎟ ⎥
⎣ ⎝ 2 2 ⎠⎦
⎡ ⎛ T ⎞ ⎛ T − T1 ⎞ ⎤
2 2
⎡ kJ ⎤
ΔS = M ⎢ A0 ⎜ ln 2 ⎟ + A1 (T2 − T1 ) + A2 ⎜ 2 ⎟⎥ ΔS = 9127.7 ⎢
⎣⎢ ⎝ T1 ⎠ ⎝ 2 ⎠ ⎦⎥ ⎣ K ⎥⎦
52 Tomei Giacomo
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMODINAMICA
A
RCIZIO 2 ( Δ L1 − 2 )
ESER
In queesti esercizi si
i noterà che per r calcola
are la ppressione p e laa
temperat
tura T di
i solito si utiliizzerà la
a formula
a dell’eq
quazione di stato
o
dei gass perfettti, mentre per calcola are il
volume v si utilizzer
u à la fo orma ana
alitica
relativa
a alla tr
rasformazione che si ha.
Tre chilogram
c mmi di gas
g no CH4 (quindi
metan
M = 3 [k g ] ) su
ubiscono una trasform
mazione
isoterma a alla temperatura costant
te di
T = 350 [K ] che li l porta da uno stato in i cui la pressione vale
niziale in e
p 1 = 6 [ b a r ] , ad uno stato o finale in cui la
l pressi e p 2 = 2 [b a r ] .
ione vale
Si det termini quindi:
q
1) la variazione di lavoro ΔL1-2 prodotta p dalla trasfor rmazione,
cons siderando o il meta ano come un gas perfetto o (quindi
i so già che, se e
nece essario, posso utilizzare l’equa azione dii stato d
dei gas perfetti i
pv = RT ).
= ∫ pdv v Δ L1 − 2 = M ∫ pdv
p
M v1 v1
Per ca
alcolare la press sione p , poiché la l pressi ione vari ia (vedi grafico)
e poiché
é il gas metano può p riten nersi un gas perf fetto, po osso usar re allora
a
l’equazi
ione di stato
s dei gas perf fetti pv v = RT , e quindi posso scrivere:
RT
pv = RT p =
v
Posso adesso sostituir
s re:
v2 v2
RT 1
ΔL1 − 2 = M ∫ ΔL1 − 2 = MRT ∫ T [ln v ]v12
ΔL1 − 2 = MRT
v
v
dv dv
v1 v v1 v
v2
Δ L1 − 2 = M R T (l n v 2 − ln v1 ) Δ L1 − 2 = MRT ln
v1
Quindi o già la massa M = 3 [k g ] e la te
i, avendo emperatur 50 [K ] , ci
ra T = 35 i
v2
R
rimane da
d calcol
lare solo la costa
ate e il
i rappor
rto tra i volumi v .
1
R vari
ia a seco
onda del gas ed è data dalla formu
ula:
R0 ⎡ J ⎤
R = ⎢ kgK ⎥
M ⎣ K⎦
Tomei Giac
como 53
3
LA TERMODI
INAMICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
v2
Per c
calcolare invece il rapp
porto tr
ra i due
e volumi
i v1 , po
oiché la
a
trasform
mazione 1-2
1 è unna trasfformazion
ne isoter
rma, dev
vo utiliz
zzare la
a
forma an
nalitica della st tessa trasformazione
isoterma
a, e cioèè la formmula:
pv = co
ost
Questo
o infattii vuol di ire che dal
d punto
o 1
al puntto 2 la tempera atura T mi rimane
costante
e, perciòò posso anche scrivere:
v2 p
p1 v1 = p2 v2 = 1
v1 p2
e ricorrdando che p 1 = 6 [b a r ] e p 2 = 2 [b a r ] , allora posso andare
a a
sostitui
ire:
v2 6 v2
= = 3
v1 2 v1
Ricord
dando ch
he la va
ariazione
e di la
avoro ΔL
L è data
a dalla formula
a
v2
ΔL1 − 2 = MRT ln
v 1 e che:
⎡ J ⎤
M = 3 [k g ] R = 0.519
95 ⎢ ⎥ T 1 = 3 5 0 [K ]
v2
= 3
⎣ kgK ⎦ v1
allora posso
p scr
rivere:
Δ L1 − 2 = 3 ⋅ 0.5195
0 ⋅ 3 5 0 ⋅ ln 3 Δ L 1 − 2 = 5 9 9 . 4 [k J ]
In queesti esercizi si
i noterà che per r calcola
are la ppressione p e laa
temperat
tura T di
i solito si utiliizzerà la
a formula
a dell’eq
quazione di stato
o
dei gas perfetti
i, mentre per calcolare il
l volume v si uti
ilizzerà la forma
a
analitic
ca relati
iva alla trasforma
azione ch
he si ha.
.
Due ch
hilogramm
mi di eli di M = 2 [k g ] ) com
io (quind mpiono du
ue trasfo
ormazioni
i
successi
ive, una trasformmazione adiabatic
a ca e una trasfor rmazione isobara,
che port
tano il gas dall lo stato 1 allo stato 3. 3 Si ha anno però
ò solo i
seguenti
i dati pe
er i tre stati fisici:
⎡ kg
k ⎤
ρ1 = 0.8 ⎢ 3 ⎥ \ \
⎣m ⎦
p1 = ? p 2 = 4 ⋅ 1 0 5 [P a ] p3 = ?
54 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMODINAMICA
A
⎡ m3 ⎤
v1 = ? v2 = ? v3 = 2 ⎢ ⎥
⎣ kg ⎦
T1 = 295.15 [K ] T2 = ? T3 = ?
Si notta che il
i volume
e v3 non è espre
⎡m ⎤
esso in ⎣ ⎦ per rché non bisogna
a
3
consider
rare il volume V come grandezza
g a estensi
iva con unità dii misura
a
⎡⎣ m 3 ⎤⎦ , ma
m bisognna consid
derare il
l volume v come grandezz
za specif
fica con
n
V ⎡ m3 ⎤
espressi ione
v = ⎢ ⎥.
M ⎣ kg ⎦
Quindi
i si dete
erminino:
1) la variazion
v ne di lavvoro ΔL1-33 scambiaata duran
nte le du
ue trasfo
ormazioni
i
cons
siderando
o l'elio come un gas perf fetto;
2) la variazi
ione di pia
entrop ΔS1--3 scamb
biata d
durante le due
e
sformazio
tras oni, conssiderando
o l'elio come un gasg perfeetto.
La formula geenerale p
per calccolare la
a variaz zione di lavoro ΔL come
e
za estens
grandezz siva è:
ΔL
v2 v2
= ∫ pdv
p ΔL = M ∫ pd
dv
M v1 v1
e quindi
i, per qu
uesto caso, posso scrivere e per le due tras
sformazio
oni:
ΔL1 − 3 = ΔL1 − 2 + ΔL2 − 3
v2 v3
ΔL1 − 2 = M ∫ pdv
p ΔL2 − 3 = M ∫ pdv
p
v1 v2
v2
Calcol
liamo pri ariazione di lavoro ΔL1 − 2 = M ∫ pdv .
ima la va
v1
Per ca
alcolare la presssione p nella
n var ro ΔL1 − 2 , poiché
riazione di lavor é
la trasf
formazion
ne 1-2 è una trasf
formazion
ne adiaba
atica, de
evo utili izzare la
a
forma an
nalitica della stessa trasformazio
one adiab
batica, e cioè la a formula
a
pv γ = c o s t , da cui posso scriver
re:
pv γ = p 1v 1γ p vγ = p2v2γ
Possia
amo prend
dere una delle due
d formule; in questo caso ana
alizziamo
o
solo la formula
p vγ = p1v1γ da cu
ui ricavi
iamo appu
unto la p
pressione
e p :
γ
p1v
p = 1
vγ
e adesso
o vado a sostituire ottene endo:
v2 γ v2 v2
p1v1 1
ΔL1 − 2 = M ∫ γ
dv ΔL1 − 2 = Mp1v1 ∫ γ dv
γ
ΔL1 − 2 = Mp
M v
1 1
γ
∫v
−γ
d
dv
v1 v v1 v v1
Tomei Giac
como 55
5
LA TERMODI
INAMICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
v2
⎡ v −γ + 1 ⎤ ⎛ v −γ + 1 v −γ + 1 ⎞
Δ L1 − 2 = Mp1v γ
⎢ ⎥ ΔL1 − 2 = Mp1v1γ ⎜ 2 − 1 ⎟
⎣ −γ + 1 ⎦ v1 ⎝ −γ + 1 −γ + 1 ⎠
1
⎛ v −γ + 1 − v1−γ + 1 ⎞ ⎛ v −γ + 1 − v1−γ + 1 ⎞
ΔL1 − 2 = Mp1v1γ ⎜ 2 ⎟ ΔL1 − 2 = Mp1v1γ ⎜ 2 ⎟
⎝ −γ + 1 ⎠ ⎝ 1−γ ⎠
7
dove γ = 5 . Quin ndi ci ri imane da calcolar re:
1) v1;
2) p1;
3) v2.
v1 lo possiamo
o calcola
are dalla
a formula
a della densità
d ρ
ρ, avendo
o infatti
⎡ ⎤ kg
to che ne
come dat to 1 la densità vale ρ1 = 0.8 ⎢⎣ m 3 ⎥⎦ , e sap
ello stat pendo che
e
M
la densi
ità è dat
ta dalla formula generale
g ρ =
V , allora posso scr
rivere:
M
ρ1 =
V1
V1 però
ò è la gr
randezza estensiv
va del volume, e a me inve
ece serve
e v1 come
e
V1
grandezz
za specifica datta dalla formula
a v1 = da c
cui V1 = v1 M , e
M
quindi andando
a a sostituire otten
ngo:
M ρ1 =
M 1 1 ⎡ m3 ⎤
ρ1 = ρ1 = v1 =
1
v1 = v1 = 1
1.25 ⎢ ⎥
v1 M v1 M v1 ρ1 0.8 ⎣ kg ⎦
Per ca
alcolare la press
sione p1, poiché la
l pressiione vari
ia (vedi grafico)
e l’elio
o può rit
tenersi un gas per
rfetto, posso
p usa
are allor
ra l’equa
azione di
i
stato de
ei gas pe p = RT , e quindi
erfetti pv i posso scrivere:
s
RT1
p1 v1 = RT1 p1 =
v1
R0 ⎡ J ⎤ ⎡ J ⎤ ⎡ kg ⎤
R = ⎢ kgK ⎥ , R0 = 8.314 ⎢ M = 4⎢
dove ⎥⎦ ed
d ⎣ mol ⎥⎦ (v
vedi tabe
ella), e
M ⎣ K ⎦ ⎣ km
molK
quindi posso
p scr
rivere:
8.314 ⎡ J ⎤
R = R = 2078.5 ⎢ ⎥
4 ⎣ kgK ⎦
Pertan
nto poss
so andare a sostituir
s re
RT1
ormula p1
nella fo =
v1 ot
ttenendo:
:
78.5 ⋅ 295
207 5.15
p1 = p 1 = 4 . 9 0 8 ⋅ 1 05 [P a ]
1.25
56 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMODINAMICA
⎡ m3 ⎤ 7
p 1 = 4 . 9 0 8 ⋅ 1 05 [P a ] v1 = 1.25 ⎢ ⎥ p 2 = 4 ⋅ 1 0 5 [P a ] γ =
⎣ kg ⎦ 5
allora posso scrivere:
⎡ m3 ⎤
v2 = 1.447 ⎢ ⎥
⎣ kg ⎦
Tomei Giacomo 57
LA TERMODI
INAMICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
Per ca
alcolare la temp peratura T2 posso utilizza
are l’equ uazione di statoo
dei gas perfetti
i, anche perché soolo in qu
uesta for
rmula ho la tempe eratura:
pv
p2v2 = RT2 T2 = 2 2 T2 = 2 78.4 [K ]
R
Per ca
alcolare la temp peratura T3 posso utilizza
are l’equ uazione di statoo
dei gas perfetti
i:
p3v 3
p3v3 = RT3 T3 = T3 = 2 78.4 [K ]
R
Quindi
i adesso posso so
ostituire i dati:
M = 2 [k g ] T2 = 278.4 [K ] T3 = 278.4 [K ]
T
ia Δ S 2 − 3 = M c p ln T , otten
3
nella fo
ormula de
ella variazione di entropi nendo:
2
ΔS1 − 3 = ΔS2 − 3 ⎡ kJ ⎤
ΔS1 − 3 = 1 '885.1 ⎢
⎣ K ⎥⎦
IO 4 (u1,h1,s1,v1 →u2,h2,s2,v2 )
ESERCIZI
nsideri un vapore
Si con e saturo umido di d acqua allo sta ato 1, del
d quale
e
si conos
sce il vaalore della pressione p1 e il va alore dell titolo x1. Esso
o
subisce una trasformazioone isobbara che lo port ta a
x = 2x1
iare il titolo
raddoppi t di 2
x1, e quind .
Determ
minare le
e grandezzze del vapore saturo
s um
mido
allo sta
ato 1 e allo
a stato 2, e cioè:
1) l’ennergia in
nterna u1 e l’enerrgia u2;
2) l’enntalpia h1 e l’entalpia h2;
3) l’enntropia s1 e l’entropia s2;
4) il volume
v sp
pecifico v1 e il volume
v sppecifico v2.
Come dati
d quin
ndi ho:
x1 = 0.3 p 1 = 3 ⋅ 1 0 5 [P a ] x2 = 0.6
58 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMODINAMICA
u 2 = u l + x 2 (u v − u l ) h 2 = hl + x 2 ( hv − hl ) s 2 = sl + x 2 (s v − sl )
v 2 = v l + x 2 (v v − v l )
Le grandezze allo stato liquido e le grandezze allo stato di vapore
che ci servono per risolvere le espressioni del vapore saturo umido è
possibile trovarle nella tabella seguente, in funzione del valore della
pressione p , la quale vale p 1 = 3 ⋅ 1 0 [P a ] e, dato che ci serve la
5
⎡ kJ ⎤
h1 = 1210.61 ⎢ ⎥
⎣ kg ⎦
⎡ kJ ⎤
s 1 = sl + x 1 (s v − sl ) s1 = 1. 6 7 18 + 0 .3 (6. 9 9 19 − 1. 6 7 18 ) s1 = 3.2681 ⎢ ⎥
⎣ kgK ⎦
v 1 = v l + x 1 (v v − v l ) v1 = 0 . 0 0 1 0 7 3 + 0 . 3 (0 . 6 0 5 8 − 0 . 0 0 1 0 7 3 )
⎡ m3 ⎤
v1 = 0.1825 ⎢ ⎥
⎣ kg ⎦
x2 = 0.6
Quindi per lo stato 2, considerando il titolo e riprendendo
gli stessi valori della tabella, ho:
⎡ kJ ⎤
u 2 = u l + x 2 (u v − u l ) u 2 = 561.15 + 0.6 (25 43.6 − 561.15 ) u2 = 1750.58 ⎢ ⎥
⎣ kg ⎦
⎡ kJ ⎤
h 2 = hl + x 2 ( hv − hl ) h2 = 561. 47 + 0.6 (27 25. 3 − 561.4 7 ) h2 = 1859.75 ⎢ ⎥
⎣ kg ⎦
Tomei Giacomo 59
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
s 2 = sl + x 2 (s v − sl )
s 2 = 1. 6 7 18 + 0 .6 (6 . 9 91 9 − 1 . 6 71 8 )
⎡ kJ ⎤
s2 = 4.8644 ⎢ ⎥
⎣ kgK ⎦
v 2 = v l + x 2 (v v − v l )
v2 = 0 . 0 0 1 0 7 3 + 0 . 6 (0 . 6 0 5 8 − 0 . 0 0 1 0 7 3 )
⎡ m3 ⎤
v2 = 0.3639 ⎢ ⎥
⎣ kg ⎦
ESERCIZIO (x → φ )
60 Tomei Giacomo
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMODINAMICA
A
1) xs è il titolo di saturazio
s ne (maggiore del titolo x da tro
ovare) ed
d
ps,bu
è da
ato dalla a xs = 0.622
a formula ;
ptot − ps,bu
2) x è il titol
lo da tro
ovare.
Quindi
i volendoo ricavarre il titolo x ho:
1 + xs1.9 1 + xs1.9
xs − x = − (Tba − Tbu ) x = (Tba − Tbu ) + xs
2500 25000
Calcol
liamo pri
ima quind
di il titolo di sa
aturazion
ne xs :
ps,bu 2.339 ⎡g ⎤
xs = 0.622 xs = 0.622 xs = 14.69 ⎢ v ⎥
ptoot − ps,bu 101.325 − 2.3
339 ⎣ kg a ⎦
⎡ kg ⎤
xs = 0.01469 ⎢ v ⎥
⎣ kg a ⎦
e andand do a sos stituire il titolo xs , la tempe eratura a bulbo asciutto
o
T b a = 3 0 [°C ] e lal temper ratura a bulbo umido T b u = 2 0 [°C ] nella formulaa
1 + xs1.9
x = (Tbaa − Tbu ) + xs ottengo:
2
2500
1 + 0.01469 ⋅ 1.9 ⎡g ⎤
x = (30 − 20) + 0.
.01469 x = 10.5
586 ⎢ v ⎥
2500 ⎣ kga ⎦
Per ca
alcolare infine il i grado igrometrrico φ, dato
d che ho il va
alore del
l
titolo x,
x posso allora usare la formula:
101.3
325 0.
.010586
φ =
pto t x φ = φ = 0.4 φ = 40%
2 + x
p s,b a 0.622 46 0.622 + 0.010586
4.24
ERCIZIO (x → φ )
ESE
Mv
Il tit
tolo x per
p iscele è dato dalla form
le mi erale x =
mula gene che
e
Ma
nel caso
o della miscela
m 3 diventerà:
M v 3 ⎡ gv ⎤
x3 = ⎢ ⎥
M a3 ⎣ kgga ⎦
Tomei Giac
como 61
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
62 Tomei Giacomo
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMODINAMICA
M1 50
M a1 = M a1 =
M a 1 = 4 9 . 4 7 [k g a ]
1 + 10.65
1 + x1
Ora devo calcolare la massa di aria M a 2 della corrente 2, e ricordando
che per calcolare la massa di aria M a1 della corrente 1 si è utilizzata
M1
la formula M a1 = , allora per calcolare M a2 posso adattare questa
1 + x1
formula nel modo:
M2 20
M a2 = M a2 = M a 2 = 1 9 . 6 4 [k g a ]
1 + x2 1 + 18.2
M a3
Quindi la massa di aria della miscela 3 è data dalla formula:
M a3 = M a1 + M a2 M a3 = 49.47 + 19.64 M a 3 = 6 9 . 1 1 [k g a ]
M v3 0.89 ⎡ kg ⎤ ⎡g ⎤
x3 = x3 = x3 = 0.0128 ⎢ v ⎥ x3 = 12.8 ⎢ v ⎥
M a3 69.11 ⎣ kg a ⎦ ⎣ kg a ⎦
Tomei Giacomo 63
LA TERMODINAMICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
M a3J 3 = 3617.9
Riprendo poi la formula precedente posso andare a
sostituire la formula dell’entalpia J3:
Ma3 ⎡⎣T3 + x3 (2500 + 1.9T3 ) ⎤⎦ = 3617.9
T3
da cui infine posso ricavare la temperatura :
3617.9 3617.9
⎡⎣T3 + x3 (2500 + 1.9T3 ) ⎤⎦ = T3 + 2500x3 + 1.9T3x 3 =
M a3 M a3
3617.9 3617.9 − M a3 2500x3
T3 + 1.9T3x3 = − 2500x3 T3 (1 + 1.9x3 ) =
M a3 M a3
3617.9 − M a3 2500x3 1 3617.9 − M a3 2500x3
T3 = T3 = T3 = 1 9 . 9 [°C ]
M a3 1 + 1.9x3 M a3 + M a31.9x3
64 Tomei Giacomo
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMOCINETICA
A
1 LA
A TERMOCI
INETICA
⎛ T1 −T2 T −T ⎞
2 LA CONDUZIONE ⎜q = λ → Q = λS
S 1 2⎟
⎝ s s ⎠
Nella termocin
netica vi
iene cons
siderata l'energiia che vi
iene tras
smessa da
a
due sist
temi a temperatu
t ura T divversa, e tale en nergia viene nor
rmalmente
e
riferita
a al temmpo interrcorso. Si trattta quinddi di pootenza te
ermica a
differen
nza dell'energia termica che è sta
ata studi
iata in t
termodina
amica.
3 LO SCAMBIO TERMICO
3 IL FLU
USSO DI CALORE q (O POTENZ
ZA TERMIC
CA)
Tomei Giac
como 65
5
LA TERMOCI
INETICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
Quest'
'ultima relazione
r e però è non lin neare (a livello grafico)
): non è
vero che
e raddopppiando la differ
renza di temperattura ∇T (o gradiente dii
temperat
tura) all
lora raddoppia anche il fl
lusso di calore q scambia
ato.
⎛ T −T ⎞
3 LA
A LEGGE DI
D FOURIE
ER ⎜ q = − λ ∇T → q = − λ 2 1 ⎟
⎝ s ⎠
⎡ W ⎤ ⎡K ⎤ ⎡W ⎤
l’analis
si dimens
sionale della
d for tengo ⎢
rmula ott ⎥ ⎢ ⎥ = ⎢ 2 ⎥ . Il valore
e
⎣m K ⎦ ⎣ m ⎦ ⎣m ⎦
so della conducibilità termica λ è rappres
più bass sentato d dall'aria
a, mentre
e
l’argent
to e il rame
r poss
siedono dei
d valor
ri più alti, com me indica
ato nella
a
tabella.
Quindi
i, dato che la conduci ibilità termica
t λ è già à tabell
lata, laa
soluzion
ne analit
tica di un qualu unque pro
oblema di scambi io termic
co q puòò
essere ottenuta determi inando la a funzioone con cui si distribu uisce la
a
temperat
tura T, la
l quale poi conse entirà di
i determiinare il flusso di d caloree
T2 − T1
q tramit rmula q = −λ
te la for .
s
⎛ 2 ρcpdT dT ⎞
3 L’EQUAZIO
ONE DI FO
OURIER NE
ELLA COND
DUZIONE ⎜ λ∇ T − + qg =0→ = α2∇2T →∇2T =0⎟
⎜ dτ dτ ⎟
⎝ ⎠
66 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMOCINETICA
dU ≈ dH ≈ đQ = ∫ (ρdV ) (c dT )
dV
p
dove:
1) ρ rappresenta la densità del materiale;
2) cp il calore specifico a pressione costante;
3) dV il volume infinitesimo;
4) dτ sarà l'intervallo di tempo considerato.
E' possibile poi scomporre la quantità di calore đQ entrante nel
volume in due contributi:
1) una quantità di calore đQsc scambiata al contorno;
2) una quantità di calore đQg generata all'interno dell'elemento di
volume.
Si ha quindi in totale:
đ Q = đ Q sc + đ Q g
Tomei Giacomo 67
LA TERMOCINETICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
ρdVc pdT
= −div ( −λgrad (T ) ) dV + q g dV
dτ
Considerando la conducibilità termica λ costante, quindi posso
portarla fuori dall’operatore di divergenza, ottengo:
ρdVc pdT
= λdiv (grad (T ) ) dV + q g dV
dτ
e ricordando che div (grad (T ) ) = ∇ T allora si ha:
2
ρdVc pdT
= λ ∇ 2TdV + q g dV
dτ
Dividendo infine tutti i termini per dV ottengo:
ρdVc pdT λ ∇2TdV q dV ρ dV c p dT λ ∇ 2T dV q dV ρc pdT
= + g = + g = λ ∇2T + q g
dτdV dV dV dτ dV dV dV dτ
ρc dT
λ ∇ 2T − p
+ qg = 0
dτ
Questa espressione è chiamata equazione di Fourier.
λ ⎡ m2 ⎤
α ⎢ ⎥,
2
e se = α ,
2
dove è la diffusività termica espressa in
ρc p ⎣s⎦
allora posso infine scrivere:
dT
= α2∇2T
dτ
Si vedrà poi più avanti come la diffusività termica α2 abbia le stesse
dimensioni fisiche della viscosità cinematica μ.
⎛ d2T T1 −T2 ⎞⎟
LO STRATO PIANO CON CONDUCIBILITÀ λ LINEARE ⎜
3 ⎜ 2 =0→T = Ax + B →q = λ s ⎟
⎝ dx ⎠
68 Tomei Giacomo
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMOCINETICA
dT
= A
dx
Al secondo membro ho la costante A perché devo ragionare facendo il
procedimento inverso, e cioè se derivo la costante A ottengo 0.
Facendo una seconda integrazione posso ricavarmi la temperatura T ,
cioè ottengo l’integrale generale:
T = Ax + B
Tomei Giacomo 69
LA TERMOCI
INETICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
Facend
do una se
econda inntegrazione su tutti i ter rmini si ha:
∫ adT + ∫ bTdT = ∫ Adx
A a∫ dT + b ∫ TdT
T = A ∫ dx
d
ottenend
do così l’
l integrale genera
ale:
T2
aT + b = Ax + B
2
Quindi
i adesso ci riman ngono da trovare le costanti A e B che mi
i servono
o
per fiss
sare la posizione
p delle paarabole.
Posso scriver re il primo
p si
istema e risolverlo con le seguenti
i
oni al co
condizio ontorno:
⎧ T 2
⎧ T12 ⎧ T12
T + b
⎪aT = Ax + B ⎪aT1 + b = (A ⋅ 0) + B ⎪ B = aT1 + b
⎪ 2 ⎪ 2 ⎪ 2
⎨x = 0 ⎨/ ⎨/
⎪T = T ⎪/ ⎪/
⎪ 1
⎪ ⎪
⎩ ⎩ ⎩
Posso scriver re il secondo sistema e risol
lverlo c con le seguenti
oni al co
condizio ontorno:
⎧ T2
⎪aT + b = Ax + B
2 ⎧ T22 T12
⎪ ⎪ 2aT + b = A s + aT + b
⎪x = s
1
⎪⎪ 2 2
⎨ ⎨/
⎪T = T2 ⎪/
⎪ T2 ⎪
⎪B = aT1 + b 1 ⎪⎩/
⎩ 2
⎧ T22 T12
⎪ aT2 + b − T
aT1 − b
⎪A = 2 2
⎪ s
⎨/
⎪
⎪/
⎪/
⎩
70 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMOCINETICA
⎧ T22 T12 ⎧ ( − ) +
⎛ T22
−
T12 ⎞
⎪ aT2 − aT1 + b − b ⎪ a T2 T 1 b ⎜ ⎟
2 2 ⎪A = ⎝2 2⎠
⎪A =
⎪ s ⎪ s
⎨/ ⎨/
⎪ ⎪
⎪/ ⎪/
⎪/ ⎪
⎩ ⎩/
⎧ ⎛ T22 − T12 ⎞
⎪ a (T2 − T 1 ) + b ⎜ ⎟
⎪A = ⎝ 2 ⎠
⎪ s
⎪
⎨/
⎪/
⎪
⎪ T12
⎪B = aT + b
⎩
1
2
⎛ T 2 − T12 ⎞
a (T2 − T1 ) + b ⎜ 2 ⎟
⎝ 2 ⎠ T12
A = B = aT1 + b
s 2
T2
Quindi, ricordando l’integrale generale aT + b
= Ax + B , posso
2
andare a sostituire le due costanti A e B appena trovare ottenendo:
⎛ T 2 − T12 ⎞
a (T2 − T1 ) + b ⎜ 2 ⎟
⎝ ⎠ x + aT + b T1
2 2
T 2
aT + b = 1
2 s 2
che rappresenta l'andamento della temperatura T di tipo parabolico.
⎛ ⎞
⎜ ⎟
LO STRATO CILINDRICO ⎜ d ⎡ dT ⎤ T1 − T2 ⎟
3 ⎜ dr ⎢⎣r dr ⎥⎦ = 0 → T = A ln r + B → Q = λ 2πL r2 ⎟
⎜⎜ ln ⎟
⎝ r1 ⎟⎠
Tomei Giacomo 71
LA TERMOCI
INETICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
Quindi
i adesso ci rimanngono da trovare le costan
nti A e B .
Posso scriver re il primo
p si
istema e risolverlo con le seguenti
i
condizio
oni al co
ontorno:
⎧T = A ln r + B ⎧T1 = A ln r1 + B ⎧ B = T1 − A ln r1
⎪ ⎪ ⎪
⎨r = r1 ⎨/ ⎨/
⎪T = T ⎪/ ⎪/
⎩ 1 ⎩ ⎩
Posso scriverre il secondo sistema e risol lverlo c con le seguenti
condizio
oni al co
ontorno:
⎧T = A ln r + B ⎧T2 = A ln r2 + T1 − A ln
l r1 ⎧ A ln r2 − A ln r1 = T2 − T1
⎪ ⎪ ⎪
⎪r = r2 ⎪/ ⎪/
⎨ ⎨ ⎨
⎪T = T2 ⎪/ ⎪/
⎪B = T1 − A ln r1 ⎪/ ⎪/
⎩ ⎩ ⎩
⎧A ln r1 − A ln r2 = T1 − T2 ⎧ A (ln r1 − l
ln r2 ) = T1 − T2 ⎧ T1 − T2
⎪ ⎪ ⎪ A = ln r − ln r
⎪/ ⎪/ ⎪⎪ 1 2
⎨ ⎨ ⎨ /
⎪/ ⎪/ ⎪/
⎪/ ⎪/ ⎪
⎩ ⎩ ⎪⎩/
⎧ T1 − T2
⎪A = r
⎪ ln 1
⎪ r2
⎪⎪/
⎨
⎪/
⎪ T1 − T2
⎪B = T1 − r
ln r1
⎪ ln 1
⎪⎩ r2
T − T2 T − T2
A = 1 B = T1 − 1 l r1
ln
r1 r1
ln ln
r2 r2
Quindi dando l’integrale
i, ricord i e general le T = A l n r + B , posso andare a
sostitui
ire le du
ue costanti A e B appena trovare ottenendo
o o:
⎛ ⎞ ⎛ ⎞
⎜T − T ⎟ ⎜T − T ⎟
T1 − T2 T − T2 T = T1 + ⎜ 1 ln r ⎟ − ⎜ 1 ln r1 ⎟
T = ln r + T1 − 1
2 2
ln r1
r1 r
ln 1 ⎜ ln r1 ⎟ ⎜ ln r1 ⎟
ln l ⎜ ⎟ ⎜ ⎟
r2 r2 ⎝ r2 ⎠ ⎝ r2 ⎠
72 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMOCINETICA
Q = qS
Se la superficie S del cilindro è data dalla sua circonferenza per la
sua lunghezza L, e cioè dalla formula S = 2 π r L , allora posso scrivere:
Q = q 2πrL
Quindi adesso ci rimane da determinare il flusso di calore q . Se prima
dT
per il flusso termico q potevo scrivere q = −λ , adesso nello stato
dx
cilindrico devo considerare il raggio r, e quindi devo scrivere
⎛ ⎞ ⎛ ⎞
dT ⎜ T1 − T2 ⎟ ⎜ T − T2 ⎟
q = −λ dove la temperatura T vale T = T1 + ⎜ ln r ⎟ − ⎜ 1 ln r1 ⎟ .
dr ⎜ ln r1 ⎟ ⎜ ln r1 ⎟
⎜ ⎟ ⎜ ⎟
⎝ r2 ⎠ ⎝ r2 ⎠
Per cui posso iniziare a calcolarmi il flusso di calore q :
⎛ ⎛ ⎛ ⎞ ⎛ ⎞⎞⎞
⎜ ⎜ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟⎟⎟
d T − T2 T − T2
q = −λ ⎜ ⎜T1 + ⎜ 1 ln r ⎟ − ⎜ 1 ln r1 ⎟ ⎟ ⎟
⎜ dr ⎜ ⎜ ln r1 ⎟ ⎜ ln r1 ⎟⎟⎟
⎜ ⎜ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ⎟⎟
⎝ ⎝ ⎝ r2 ⎠ ⎝ r2 ⎠⎠⎠
e facendo la derivata parziale di T rispetto ad r (e quindi faccio solo
T1 − T2
la derivata del termine ln r essendo presente r solo in questo
r1
ln
r2
termine, e quindi faccio la derivata del prodotto) quindi ottengo:
⎛ ⎞ ⎛ ⎞
⎜ T − T2 1 ⎟ ⎜ T − T2 1 ⎟
q = −λ ⎜ 0 ⋅ ln r + 1 ⎟ q = −λ ⎜ 1 ⎟ T1 − T2 1
q = −λ
⎜ ln
r1 r ⎟ ⎜ ln r1 r ⎟ r
ln 1 r
⎜ ⎟ ⎜ ⎟
⎝ r2 ⎠ ⎝ r2 ⎠ r2
e andando a sostituire nella formula Q = q 2πrL ho:
T1 − T2 1 T − T2 1 T − T2
Q = −λ 2πrL Q = −λ 1 2π r L Q = −λ2πL 1
r r r
ln 1 r ln 1 r ln 1
r2 r2 r2
e infine cambiando di segno:
T − T2
Q = λ2πL 1
r
ln 2
r1
che rappresenta lo scambio di calore Q nello strato cilindrico.
Tomei Giacomo 73
LA TERMOCINETICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
⎛ ΔV ΔT ΔT ⎞
3 L’ANALOGIA ELETTRICA E TERMICA ⎜⎜I = →Q= →R= ⎟⎟
⎝ R R Q⎠
s
Per lo strato piano la resistenza termica R piano è data da Rpiano = , e
λS
se quindi devo calcolarmi lo scambio di calore Q dalla formula generale
ΔT
Q = , allora ho:
R
ΔT ΔT λS T − T2
Q piano = Qpiano = Qpiano = ΔT Qpiano = λS 1
R piano s s s
λS
74 Tomei Giacomo
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMOCINETICA
A
3 IL RAG
GGIO CRITICO rc ( λ coefficiente di conduzione
rc = =
h coefficiente di convezione )
Si con u tubo attravers
nsideri un a sato da unu fluido o caldo ( (vedi fig
gura). Si
i
consider ri anche un cavo o elettrrico in rame riv vestito con un isolante e
termico (ad esem mpio una guaina).
Nella figura è riporta ata la sezione del tubo cilindrico avente raggio o
r1, ment tre l’iso
olante essterno poossiede unu raggio o r2; sia tre T1 la
ano inolt a
temperat tura del filo in nterno deell’isola ante, T2 la tempe eratura del filoo
esterno dell'iso olante e infine T∞ la temp peratura dell’amb biente ip
potizzata
a
di 20 [°C ] .
Potenddoci riccondurre all'ana alogia elettrica
e a, allor ra il circuito o
consiste e in due resistennze termiiche R in n serie, la cui somma fornirà il
valore complessi
c ivo della resisten nza termi ica Rtot, e cioè:
Rtot = R1 + R2 Rtot = Rconduzione
c + Rconvezione
Allo scopo di determ minare la resist tenza te ermica Rttot nello o stratoo
cilindri ico è nec
cessario ipotizzare una lu unghezza L del tu ubo.
Ricord
diamo ad
desso che
e la re a Rconduzioone nello
esistenza
termica a o stratoo
r
ln 2
r1
cilindriico è data dalla a Rconduzione =
a formula , mentrre la re esistenza
a
λ2πLL
termica Rconvezionne nello
o strato cilin ndrico è data dalla formula
a
1
Rconvezione = . Quindi la resis
stenza te otale Rtott sarà da
ermica to ata dalla
a
2πr2Lh
formula:
r2
ln
r1 1
Rtot = +
λ 2πL 2πr2Lh
da cui è possib bile otte ore Q dat
enere lo scambio di calo to dalla formula
a
ΔT
e Q =
generale , e per questo
q ca
aso quind
di ho:
R
T∞ − T1
Q =
T∞ − T1 Q =
r
Rtot n 2
ln
r1 1
+
λ2πL 2πr2Lh
Allo scopo
s nare la relazione
di determin r e tra lo scambio di calorre Q e lo
o
spessore
e dell'is
solante è necessaario calc
colare ill punto di massimo nellaa
formula della resistenz
r a termicca totalee Rtot, e di connseguenza
a si puòò
avere il
l punto di
d massimmo dello scambio di
d caloree Q. A ta
ale scopo
o si deve
e
re la der
calcolar rivata prima rispetto (iin questo al raggio r2 del
o caso) a
filo est
terno del
ll’isolante, e porla ugualle a 0.
Prima però semplific
s chiamo l’espress
l sione
della re
esistenza
a termica totalee Rtot da cui
posso ot
ttenere solo:
r2 r2
ln ln
r1 1 r1 1
Rtot = + Rt ot = +
λ 2πL 2πr
r2Lh λ2 π L 2 π r2 L h
r2
ln
r1 1
Rtot = +
λ r2h
1 r 1
Rtot = ln 2 +
λ r1 r2h
Tomei Giac
como 75
5
LA TERMOCI
INETICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
f2' =
0 − 1 (1 ⋅ h + r2 ⋅ 0)
f2' =
(
− 1 h + r2 ⋅ 0 ) f2' = −
h f2' = −
h
(r2h ) (r2h )
2 2 2 2 2 2
r2 h rh
2
1
f2' = −
r22h
d ⎡1 ⎤
i la deri
Quindi ivata fin
nale ricordando ch
he ho
⎢ f1 + f2 ⎥ = 0 è:
dr2 ⎣ λ ⎦
1 1 1
− 2 = 0
λ r2 r2 h
e moltip
plicando entrambi i membri per r2 ottengo:
⎛1 1 1 ⎞ 1 1
r2 ⎜ − 2 ⎟ = 0 ⋅ r2 − = 0
⎝ λ r2 r2 h ⎠ λ r2 h
da cui posso
p ric
cavarmi il raggio r2, e ci aggio critico rc:
ioè il ra
1 1 λ coeff
ficiente di conduz
zione
= r2 = rc = =
λ r2 h h coeff
ficiente di convez
zione
Intere
essante risulta
r i grafic
il co che le
ega il raaggio r2 del filo o esterno o
dell’iso
olante al
llo scammbio di calore Q. Si no ota che la variabile r2
r
ln 2
r1
compare nella re
esistenza
a termicaa di condduzione Rconduzione = , dove un n
λ 2πL
aumento del ragg
gio r2 faa aumentaare la resistenz
r a termic ca Rconduzioone, e di
ΔT
consegue
enza dim
minuire lo sca
ambio di calor
re Q e
essendo Q = ;
R
1
contempo
oraneamen
nte, nell
la resist ione Rconvvezione =
tenza di convezi , un
n
2πr
π 2Lh
aumento del ragggio r2 fa
a diminui
ire la resistenz
r ca Rconvezioone, e di
a termic
ΔT
enza aume
consegue entare lo scambio di calor
re Q, ess mpre Q =
sendo sem .
R
76 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMOCINETICA
f = −
'
0 − 1 (2r2h + r22 ⋅ 0)
f = −
'
(
−1 2r2h + r22 ⋅ 0 ) f2' =
2r2 h
f2' =
2
(r h) (r h )
2 2 2 2 2 43 2
2
2
2
r h
2 r23h
Quindi la derivata finale è:
1 1 2
− + 3 = 0
λ r22
r2 h
e moltiplicando entrambi i membri per r22 si ha:
⎛ 1 1 2 ⎞ 1 2
r22 ⎜ − + 3 ⎟ = 0 ⋅ r22 − + = 0
⎝ λ r2
2
r2 h ⎠ λ r2 h
da cui posso ricavarmi il raggio r2:
2 1 λ
= r2 = 2
r2 h λ h
λ
e se = rc , allora ho:
h
r2 = 2rc
cioè quando ho che il raggio r2 del filo esterno dell’isolante è uguale a
due volte il raggio critico rc, allora nel grafico ho un flesso.
Tomei Giacomo 77
LA TERMOCINETICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
⎛ ⎞
3 ⎜ DT = α2∇2T + qg ⎟
L’EQUAZIONE DI FOURIER NELLA CONVEZIONE ⎜ Dτ ρ c ⎟
⎝ p⎠
⎛ ⎞
⎜ dT ⎟
⎜ * T −Tp T p − T∞ hL ⎟
L’IPOTESI DELL’ADERENZA → q = h (T p − T∞ ) → − λ
dT
3 ⎜T =
⎜ T∞ − T p
→ q = −λ
dx dx
= ⎟
λ ⎟
p
⎜ L ⎟
⎝ p ⎠
78 Tomei Giacomo
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMOCINETICA
Come nel moto interno, anche nel moto esterno si possono avere un
regime di scorrimento
laminare (cioè il fluido
scorre in strati che
scivolano l’uno
sull’altro senza
mescolarsi) e un regime
di scorrimento turbolento
(cioè scorrimento con
mescolamento di porzioni
di fluido in modo
disordinato e caotico).
Tornando al caso della parete (vedi figura a lato) si nota che
inizialmente, a partire da x = 0 , il fluido all’interno dello strato
limite scorre sempre in regime laminare. Al crescere dell’ascissa si
giunge ad un valore di x detto x critico (indicato con xcr) in cui si ha
la transizione tra regime laminare e regime turbolento.
Si può quindi definire il numero di Reynolds (indicato nel nostro caso
con Re che vedremo meglio più avanti) che cresce al crescere della
ρWL
distanza dal bordo di attacco, essendo la formula Re = .
μ
Tomei Giacomo 79
LA TERMOCINETICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
dove:
1) λ rappresenta il coefficiente di conduttività termica;
2) il pedice p indica che il calcolo del gradiente di temperatura è
effettuato in corrispondenza della parete.
Tuttavia lo scambio termico convettivo può esprimersi con la formula
q = hS (T1 − T2) , che nel caso di superficie unitaria può essere scritta:
q = h (Tp − T∞ )
dove:
1) T p è la temperatura della parete;
2) T ∞ è la temperatura del fluido all'infinito.
Nel caso di regime stazionario le due espressioni devono essere
equivalenti, ovvero il calore dovuto alla conduzione deve essere uguale
al calore dovuto alla convezione. Pertanto si ha:
= h (T p − T∞ )
dT
−λ
dx p
80 Tomei Giacomo
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMOCINETICA
A
hLL
Il ter
rmine rappre
esenta un n raggrup
ppamento adimensionale, chiamatoo
λ
numero di
d Nussel lt Nu (vvedremo meglio
m più avanti), che consistee in unaa
specie di gradiente ad dimensionnale, osssia calcolato r rispetto ad una a
temperat
tura di riferimen
r to T ∞ e ad una distanza di
d riferiimento L.
.
Come si nota, il val lore otte enuto di h dipennde da λ, in qu uanto il
processo
o convett
tivo è seempre meddiato dal uzione tra la par
lla condu rete e il
primo st
trato di fluido.
Le m grandezze
g e fondame entali invece sono
o quattro
o:
1) il t
tempo [τ ] ;
2) la m
massa [k g ] ;
3) la l
lunghezza a [m ] ;
4) la t
temperatu ura [°K ] .
do n − m = raggrup
Essend ppamenti adimensionali ind ti allora
dipendent a ho:
Tomei Giac
como 81
LA TERMOCI
INETICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
7 − 4 = 3 ragg gruppamen
nti adime
ensionali indipend
denti
e li pos
sso espri imere con i tre nu umeri pur
ri:
ρWL ⎛ ia ⎞
forze di inerzi
1) Re = ⎜ ⎟
μ ⎝ forze di attrit
to ⎠
v
Pr = ⎛ quantittà di mot to ⎞
2) α2 ⎜ ⎟
⎝ quantità
à di calo ore ⎠
ρ2gβL3 Tp − Tf zia ⋅ forz e di gall
⎛ forze di inerz nto ⎞
leggiamen
Gr = ⎜ ⎟
3) μ2 ⎝ fo
orze di attrito
a 2
⎠
I tre numeri puri app pena defiiniti cos ono un l
stituisco legame fu
unzionale
e
con il numero
n di
i Nusseltt Nu, e quuindi sarrà:
u = C Rea Pr
Nu P b Grc
La rel
lazione precedent
p te consen
nte perta anto di determinaare il numero
n di
i
Nusselt Nu con i tre nummeri purii Re, Pr e Gr, co onoscendo
o prevent
tivamente
e
i valori
i delle costanti
c a, b e c.
⎛ hD ⎞
3 IL
L NUMERO DI NUSSE
ELT Nu ⎜Nu
u= ⎟
⎜ λfluido ⎟⎠
⎝
Il num
mero di Nusselt
N N è espresso dalla relazi
Nu ione:
hD
N =
Nu
λfluiddo
l rappor
dato dal rto tra la
l resisstenza dii convezi
ione e l
la resisttenza di
i
conduzio
one.
Per allcuni esercizi, si deve notare che nellla formul
la di Nusselt sii
trova il
l coeffic
ciente di ione h, e determi
i convezi inando h dalla fo
ormula di
Nussult si può poi
p calcolare lo scambio di
d caloree Q.
⎛ ρWD ⎞
3 I NUMERO
IL O DI REYN
NOLDS Re ⎜ Re =
μ ⎠
⎟
⎝
Il num
mero di RReynolds Re è espresso dalla relaz zione:
W
WD ρWD
Re = Re =
v μ
dato d
dal rappporto tra ’energia
l’
cinetica
a del flu uido e lee forze frenanti
f
correlat
te alla viscosità
v à del flluido μ.
1 ρ
Si può notare
n ne
ella formmula che = . È utilizzato per descrivere il l
v μ
d moto del
regime di d fluid
do a seconnda del valore
v as vedi tabe
ssunto (v ella).
Qualor
ra il flu uido non sia in moto da cause es sterne, a
allora R e → 1 , e
quindi nella
n rmula Nu = C Rea Pr
for rb Grc ho che a → 0 .
⎛ v ⎞
3 IL NUMER
RO DI PRA
ANDTL Pr ⎜ Pr = 2 ⎟
⎝ α ⎠
Il num
mero di Prandtl
P P è espresso dalla relazi
Pr ione:
v
Pr = 2
α
82 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMOCINETICA
⎛ ρ2gβL3 T p − Tf ⎞⎟
IL NUMERO DI GRASHOF Gr ⎜
3 ⎜ Gr = ⎟
⎜ μ2 ⎟
⎝ ⎠
fg
Infatti, per trovare il rapporto in relazione al numero di Reynolds
fa
Re e al numero di Grashof Gr , probabilmente devo fare:
Tomei Giacomo 83
LA TERMOCI
INETICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
Affinc
ché due corpi
c si scambino
o calore per irra aggiament
to, è suf
fficiente
e
che essi
i siano tra
t di loro visibiili.
Nell’i
irraggiam
mento la tempera atura T del corp po riman
ne
costante
e e questo impl lica chee l’energia rice evuta daal
ia uguale
corpo si e all’energia emesssa.
sibile ve
È poss erificare
e la validità de el primo principiio
della termodina
t amica: quando l’energia ricevut ta da u un
corpo è maggio ore dell’energia emessa, allora a la su ua
energia internaa U aum menta, e quindi anche la su ua
tura T au
temperat umenta. In questte condiz zioni il corpo aaumenterà
à la suaa
energia emessa fino
f a ra re un nuo
aggiunger ovo equil
librio al
lla tempe
eratura T
più alta i si crea sempre una
a. Quindi u situa i equilib
azione di brio.
3 L DEFINI
LE IZIONI
84 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMOCINETICA
A
e ra
appresentta lo sc
cambio di
i calore irradiat to dal corpo in funzionee
l’angolo solido ω (cioè il calore emesso lungo un certo angolo
dell o
soli
ido);
4) il potere
p emissivo angolare
e monocro omatico iα,λ che è definito dalla
a
rela
azione:
dq
iα,λ ( λ,T ) =
dωdλ
e ra
appresentta lo sc
cambio di
i calore irradiat to dal corpo in funzionee
l'angolo solido ω e della
dell a lunghezza d'onda a λ.
A part
tire dai vari poteri emi issivi, mediante
m integraz
zione sul
ll'angolo
o
solido dω
d e/o l’integrazione sull'intero spettro dλ, è poossibile ottenere
e
il poter ivo integrale q:
re emissi
+∞ 4π +∞ 4π
q = ∫ ε ( λ,T ) dλ q = ∫ iα ( λ,T ) dω
ω q = ∫ ∫ i ( λ,T ) dλdωω
α,λ
0 0 0 0
Nel ca
aso del potere
p em
missivo angolare
a iα, qualo
ora la so
orgente sia
s piana
a
e non pu e, l'integrazione sull’ang
untiforme golo soliido dω sa
arà limit π
tata a 2π
steradia
anti (lo steradia l unità di
ante è l’ d misura a dell'an
ngolo solido), e
2π
quindi avrò
a che q = ∫ i ( λ,T ) dω .
0
α
olo solido ω
L’ango è definito geomet tricament
te come la porz zione dii
spazio racchiusaa da tre o piùù piani che conv vergono in un
punto, come
c acca
ade ad esempio nel verticee di una piramidee.
L'ango do ω è
olo solid efinito analiticam
de mente dallla formuula:
A
ω = 2
R
dove A è la porrzione dii superfi
icie sferrica di raggio
r R vista
sotto l'angolo
l ω (talee definiizione è però indipende
i ente dal
l raggioo
scelto).
L'unit
tà di missura dell
l'angolo solido è lo stera adiante.
olo solido ω so
L'ango otteso da
d una superfici
s ie generica (qui indi unaa
qualsias
si superf
ficie, seenza una forma been definiita) risppetto ad un punto
o
P (che è la sorrgente) è quindi equivale ente all'angolo solido ω sotteso o
dalla pr
roiezione
e della stessa supperficie su una sfera
s di raggio qualsiasi
q
a in P (praticamente tr
centrata rasformo la supe erficie generica in una a
superfic
cie equiv
valente sulla sfera).
olo solido ω in
L’ango nfine è praticam mente un n'estensione alloo spazioo
tridimen
nsionale della deefinizione di anggolo pianno θ misuurato in radianti
i
s
e dato dalla
d rmula θ = , dov
for ve s è laa lunghezza dell'arco di cerchio o
r
teso dall’angolo θ.
io r sott
di raggi
Un’alt
tra granddezza da consider
rare nell’irraggiiamento è l’intensità di
i
radiazio
one I, la quale è defini ita dal rapporto tra il potere emissivo o
e iα lungo
angolare o un cert o solido α è l’an
to angolo ngolo stesso:
iα
Iα =
cos α
Consid
derando il flussso di ca alore qincc che in ncide su un corp po, esso
o
n parte riflesso
verrà in r , in part te assorb bito e in parte transite
erà oltre
e
il corpo
o stesso, quindi si ha:
q inc = q a + q r + q t
e divide
endo entr
rambi i membri
m per qinc, si i ha:
Tomei Giac
como 85
5
LA TERMOCI
INETICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
q inc qa qr qt q innc qa qr qt
i
= + + = + +
q inc
i q inc q inc q inc q innc q inc q inc q inc
qa qr qt
1 = + +
q inc q inc q in c
Si possono pertanto
o definire i coeffici
ienti d
di
assorbim
mento a , il coeffficiente
e di rifflessionee r e i
il
coeffici
iente di trasmissione t con le for
rmule:
qa qr qt
= a = r = t
q inc q inc qinc
e quindi do a sost
i, andand tituire, ho:
h
1 = a + r + t
e poiché
é normalm
mente vie
ene trasc
curato il
l coeffic
ciente di trasmissione t ,
si ha so
olo:
1 = a + r
Ora diventa
d utile definire e un corpo id deale, aavente cioè il
iente di assorbim
coeffici mento a unitario
u . Poiché un tale corpo è in grado o
di assorrbire qu
ualunque onda ele ettromagn
netica, esso app parirà dii colore
e
nero. Pe
er tale ragione il corpo o viene detto
d cor
rpo nero. Nella figura è
riportat
to un mod
dello di corpo nero, realiizzato ut do una ca
tilizzand avità con
n
una picc
cola aper
rtura. In
n tale caaso il raaggio enttrante de
eve effet
ttuare un
n
numero elevato di rifl lessioni prima di d trovar
re l'usccita, e ad ogni
ione perd
riflessi de energiia, fino ad assorbirsi completamente. La piccola a
apertura
a, pertan
nto, appare come un
u corpo nero.
Si può
ò definir o l'emissività e definita
re adesso d dalla fo
ormula:
q
e =
q0
data daal rapporrto tra il potere emis ssivo inntegrale q di un u corpoo
qualunqu
ue e il potere
p em
missivo integrale
i e q0 del corpo neero; prat
ticamentee
ività e mi
l’emissi m dice quanto calore emet tte un co
orpo.
Si notta che l'emissiviità e costituiscee un coefficientee compreso tra 0
e 1: inf
fatti il potere emissivo
e integrale q0 del corpo ne
ero sarà maggioree
del poteere emissivo integrale q di un corpo qu ualunque se è vero (come e
detto al
ll’inizioo) che l’’energia assorbitta è uguaale all’energia emessa e
se è vero
v che il cor rpo nero o assorbe tutta l’energ gia rice
evuta (a a
differen
nza di un
n corpo qualunque) e che quindi
q pu
uò emette
ere più energia.
e
4 LA LE
EGGE DI STEFAN-BO
S LTZMANN (q 0 = σ 0T 4 → q = eσ 0T 4 )
Il cor
rpo nero è in gr rado di emettere un poteere emiss
sivo inteegrale q0
proporzi lla quart
ionale al ta potenza della temperaatura T ttramite anche laa
costante
e di Stef zmann σ0. Questa relazione
fan-Boltz r e viene i
identific
cata comee
legge di
i Stefan-
-Boltzmann che ana
aliticame
ente è da
ata dalla
a formula
a:
86 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMOCINETICA
A
q 0 = σ 0T 4
che esp
prime il flusso di cal
lore q emesso dal corp
po nero e dove
e
−8 ⎡ W ⎤.
σ 0 = 5.6 7 ⋅ 10 ⎢⎣ m 2K 4 ⎥⎦
q
Utiliz
zzando poi l’emi
issività e data dalla formula e = , si puòò
q0
determin
nare il flusso di calo
ore q provenien
p te quind
di da unu corpo
o
qualunqu
ue, per cui
c si avrà che q = eq 0 e se q 0 = σ 0T 4 , a
allora ho
o:
q = e σ 0T 4
⎛ ⎞
⎜ ⎟
⎜ C1λ−5 ⎟
4 LA LEGGE
E DI PLAN
NCK ⎜ε0 = C2 ⎟
⎜⎜ ⎟⎟
⎝ e λT − 1 ⎠
Planck
k invece ha determinato la relaz zione, ch hiamata l
legge di Planck,
in grado
o di rica
avare il potere emissivo
e specificco ε0 del corpo nero
n dato
o
dalla fo
ormula:
2πhC λ−5
ε0 = hC0 0
e kλT − 1
dove:
1) h è la costaante di Planck
P ata da h = 6.626 ⋅ 10−34 ;
da
2) k è la costa n k = 1.3
ante di Boltzmann
B 381 ⋅ 10−23 ;
o c0 = 2. 998 ⋅ 108 ⎡⎢ ⎤⎥ .
m
3) C0 è la velo
ocità della luce nel
n vuoto
⎣s ⎦
hC0
Se se
emplifico la formu l due co
ula con le 2πhC 0 = C 1 e
ostanti 2 = C2 ho:
k
C1λ−5
ε0 = C2
e λT − 1
⎛d ⎞
1 2 −ff
' '
⎜ dε0 = ff →λmax ⎟
4 m T = cost⎟
12
L LEGGE DI WIEN O DEL REG
LA GRESSO ⎜ dλ 2
⎝ d f 2 ⎠
Per po
oter calc
colare ill valore massimo del pote ere emiss cifico ε0
sivo spec
del corppo nero (vedi grrafico) occorre
o prima
p con
noscere
il valo ore dellla lungh hezza d'onda λmax m . Si tratta
pertantoo di trovvare il punto dii massimoo nella formula
C λ−5
del poteere emissivo speecifico ε0 = C21 in fu
unzione
e λT
− 1
appunto della luunghezza d'onda λ.
Il pun
nto di massimo
m si trova facendo la deriv vata di
ε0 rispetto a λ e ponendoola ugual
le a 0).
C1λ−5 f1
Posso conside
erare ε0 = C2
= e quindi, per determinare il
l
f2
e λT
− 1
f1
massimo, devo fare la
a deriva
ata del rapport
to c
con f1 = C 1 λ − 5 e
f2
C2
f2 = e λT
− 1, e quindi
q posso scriv
vere:
Tomei Giac
como 87
LA TERMOCINETICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
d ε0 f 'f − f f '
= 1 2 2 1 2
dλ f2
Ci rimane quindi da calcolare la derivata f1' e la derivata f2'. Per
determinare la derivata f1' posso usare la formula generale delle derivate
f ( λ) = λn → f' ( λ) = nλn−1 e quindi ho:
f1' = − 5C 1 λ − 6
Mentre per determinare la derivata f2' posso usare la formula generale
delle derivate f ( λ) = e → f' ( λ) = ef ( λ)f' ( λ) e quindi ho:
f ( λ)
C2
0 ( λT ) − C2T C2
⎛ C 2T ⎞
C2
⎛ C T ⎞ C2
C2
f2' = e λT −0 '
f = e λT
⎜− 2 2 ⎟ f2' = e λT ⎜ − 22 2 ⎟ f2' = −e λT
( λT )2 2
⎝ λT ⎠ ⎝ λT ⎠ λT
2
e λT − 1 ⎜e λT − 1⎟ e λT − 1 ⎜e λT − 1⎟
⎝ ⎠⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠
−5 ⎛ λT C2 ⎞
C2
C λ ⎜ e 2 ⎟
C2
−5C1λ−5λ−1
1 C2
dε0 ⎝ λT ⎠ ε 0e λT
= + C d ε0
= −ε 0 5 λ − 1 + λ2T
⎛ ⎞
C2 C2
dλ 2
dλ C2
e λT − 1 e λT − 1 ⎜e λT − 1⎟ e λT − 1
⎝ ⎠
C2
C2
dε0 ε0e C 2 λT dε0 ε5 ε0 e λTC2
= −ε05λ−1 + = − 0 +
dλ ⎛ λT
C2
⎞ dλ λ ⎛ λTC2
⎞ 2
⎜e − 1 ⎟ λ2T ⎜ e − 1⎟ λT
⎝ ⎠ ⎝ ⎠
dε0
Ora pongo la derivata uguale a 0, cioè = 0 , poi porto e lascio
dλ
C2
solo il termine e λT C 2 al primo membro, ottenendo:
C2 C2 ⎛ λTC2
⎞
ε0 e C2 λT
ε0 e C2λT ⎜ e − 1 ⎟ λ2T
ε05 ε05 C2
ε5
− + = 0 = e λT C2 = 0 ⎝ ⎠
λ ⎛ λT
C2
⎞ 2 ⎛ C2
⎞ 2 λ λ ε0
⎜ e − 1⎟ λT ⎜e − 1⎟ λT
λT
⎝ ⎠ ⎝ ⎠
⎛ λTC2
⎞
⎜ e − 1 ⎟ λ2T
C2
ε0 5 ⎝ ⎠
C2
⎛ C2 ⎞
e λT C 2 = e λT C2 = 5 ⎜ e λT − 1 ⎟ λT
λ ε0 ⎝ ⎠
e infine si ottiene che:
λ maxT = cost λmaxT = 2.896 ⋅ 10−3 [ mK ]
88 Tomei Giacomo
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMOCINETICA
d q0
Dal potere emissivo angolare iα dato dalla formula iα = è
dω
possibile calcolare il potere emissivo integrale q0 del corpo nero.
Quindi:
2π
d q 0 = iα dω q0 = ∫ i dω
0
α
dS
Se poi l’angolo solido vale dω = , allora posso andare a sostituire:
r2
2π
dS i 2π i
q0 = ∫i q0 = n2 ∫ cos αdS i
n cos α q0 = n2 πr2 q 0 = n2 π r 2 q 0 = inπ
0 r2 r 0 r r
che per un corpo nero, usando quindi il termine I0, si scrive:
q 0 = I0π
Tomei Giacomo 89
LA TERMOCI
INETICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
Il cas
so più in
nteressan
nte per la
l determ
minazione
e dello s
scambio di
d caloree
Q per irraggia amento consiste nello studio
s d
di super
rfici tootalmente
e
affaccia
ate.
⎛ Q Q ⎞
4 ⎜F = 1,2 →F = 2,1 ⎟
IL FATTORE DI FORMA
A F ⎜ 1,2 Q 2,1 Q ⎟
⎝ 1 2 ⎠
90 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMOCINETICA
⎛ ⎞
⎜ ⎟
⎜ F S T 4 − S2T24 ⎟
4 LA LEGGE DI PREVOST ' '
⎜ Qs = Q1 − a1Q2 → Qs = Q2 − a2Q1 → Qs = σ0 1,2 1 1
⎛1 ⎞ 1
⎟
⎜ F1,2 ⎜ − 1 ⎟ + ⎟
⎜ ⎝ a1 ⎠ a2 ⎟
⎝ ⎠
Q'1 = F1,2 ⎡⎣Q1 + (1 − a1 ) Q'2⎤⎦ + 0 ⎡⎣Q2 + (1 − a2) Q'1 ⎤⎦ Q'1 = F1,2 ⎡⎣Q1 + (1 − a1 ) Q'2 ⎤⎦
Per calcolare invece Q'2 posso scrivere:
Q'2 = F2,1 ⎡⎣Q2 + (1 − a2 ) Q'1 ⎤⎦ + F1,1 ⎡⎣Q1 + (1 − a1 ) Q'2 ⎤⎦
Dato che F2,1 = 1 , perché infatti tutto il calore emesso dal corpo 2
arriva al corpo 1 (e non va del calore sullo stesso corpo 2), ho:
Q'2 = 1 ⎡⎣Q2 + (1 − a1 ) Q'1 ⎤⎦ + F1,1 ⎡⎣Q1 + (1 − a1 ) Q'2 ⎤⎦
Q'2 = Q2 + (1 − a1 ) Q'1 + F1,1 ⎡⎣Q1 + (1 − a1 ) Q'2 ⎤⎦
Tomei Giacomo 91
LA TERMOCINETICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
Q2 + F1,2Q1 (1 − a2 ) + F1,1Q1
Qs = Q1 − a1
1 − F1,2 (1 − a1 ) (1 − a2 ) − F1,1 (1 − a1 )
92 Tomei Giacomo
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMOCINETICA
F1,2S1σ0T14 − S2σ0T24
Qs =
F1,2 1
+ − F1,2
a1 a2
Infine raccogliendo σ0 al numeratore e F 1,2 al denominatore ho:
Tomei Giacomo 93
LA TERMOCI
INETICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
S1 = S2 = S
F1,2S1T14 − S2T24
Quindi lo io di calore Qs = σ 0
l scambi diven
nterà:
⎛1 ⎞ 1
F1,2 ⎜ − 1⎟ +
⎝ a1 ⎠ a2
Una se
emplifica azione de ella formmula può essere fattaf imm
maginando che una a
delle du
ue superfici gri igie, ad esempio la supe erficie 2, sia un u corpo
o
nero. Ci
iò porta a concludere che si ha:
a2 = 1
e la for
rmula pre ecedente dello sca ambio di calore Qs diventa quindi:
T1 − T2
4 4
T14 − T24 T14 − T24
Qs = σ 0S Q s = σ 0S Q s = σ 0S
⎛1 ⎞ 1 1
− 1 + 1
1
⎜ − 1⎟ +
a a
⎝ a1 ⎠ 1 1 1
3 LO SCAM
MBIO DI CALORE
C TR
RA SUPERF
FICI PARZ
ZIALMENTE
E AFFACCIA
ATE
Nella realtà si
s verifiica molto mente di avere su
o comunem uperfici che sono
o
parzialm
mente aff
facciate.
Per de
eterminar
re lo scaambio di calore Qs sarà necessario determinare i
Q 1,2 Q 2,1
due fatt
tori di forma
f tra le due superfici è F1,2 =
i, e cioè e F2,1 = .
Q1 Q2
94 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMOCINETICA
solido d ω 1,2 ;
2) dS1 cos φ1 è la proiezione di dS1 normale alla congiungente r.
Per calcolare l’angolo solido d ω 1,2 bisogna usare la formula generale
dS
dω = 2 , e quindi ho:
r
dS2 cos φ2
dω1,2 =
r2
dove dS2 cos φ 2 è la proiezione di dS2 normale alla congiungente r.
Andando quindi a sostituire d ω 1,2 alla formula di dQ1,2 ottengo:
dS2 cos φ2 cos φ1 cos φ2
dQ1,2 = in1 2
dS1 cos φ1 dQ1,2 = in1 dS1dS2
r r2
ed integrando entrambi i membri sulle due superfici S1 e S2 si ha:
cos φ 1 cos φ 2
Q 1,2 = in1 ∫ ∫ dS 1dS 2
S1 S 2 r2
Q 1,2
Quindi per determinare il fattore di forma F1,2 = ci rimane solo da
Q1
calcolare Q 1 , il quale è una grandezza estensiva e quindi per calcolarlo
Q 1 = S 1i n1 π Q 1 = S 1i n1 π
Q 1,2
Ora posso andare a sostituire Q 1,2 e Q 1 nella formula F1,2 = avendo:
Q1
cos φ1 cos φ2 cos φ1 cos φ2
in1 ∫ ∫ dS1dS2 in1 ∫∫ dS1dS2
r2 r2
F1,2 = F1,2 =
S1 S2 S1 S2
S1in1 π S1 in1 π
cos φ 1 cos φ 2
∫ ∫ r2
dS 1dS 2
F1,2 =
S1 S 2
S1π
Q 2,1
Determinando adesso l’altro fattore di forma F2,1 = e facendo lo
Q2
stesso ragionamento fatto precedentemente, si ottiene la stessa
relazione, ma con gli indici cambiati:
cos φ 2 cos φ 1 cos φ 2 cos φ 1
∫ ∫ r2
dS 2dS 1 ∫ ∫ r2
dS 2dS 1
F 2,1 = F 2,1 =
S 2 S1 S 2 S1
S 2π S 2π
Tomei Giacomo 95
LA TERMOCI
INETICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
Si not
ta che gli integ grali dop
ppi delle
e due for
rmule dei
i due fattori di
forma F1,2
1 e F2,1 sono ug
guali. Pe
ertanto è possibi
ile ricavvare da entrambe
e
gli inte
egrali chhe sono al
a seconddo membro
o e uguag
gliare le
e due esp
pressioni
ricavate
e.
Quindi
i si rica i integrali doppi dalle du
avano gli ue formul
le ottene
endo:
cos φ 1 cos φ 2 cos φ 2 co s φ 1
S 1 πF1,2 = ∫ ∫
S1 S 2 r2
dS 1dS 2 π 2,1 =
S 2πF ∫ ∫
S 2 S1 r2
dS 2dS 1
e pertan
nto, se gli
g pi sono uguali
integrali dopp u , si
s ha:
π 1,2 = S 2πF
S1πF π 2,1
Questa
a espress me legge della re
sione è nota com eciprocit
tà e consente di
i
determin
nare i fa i forma F tra i corpi se
attori di emplicemente dal rapporto
o
delle su
uperfici.
2 IL COEFF
FICIENTE GLOBALE DI SCAMB
BIO TERMICO K
Nei ca
apitoli precedent
p ti sono state
s stu
udiate le
e tre mod
dalità di
i scambio
o
termico per cond duzione, convezio
one e irraggiamen nto. Nella realt
tà fisica
a
le tre modalità
m si svolgono conteemporanea
amente.
Per tr
rovare unna relazione gloobale perr calcola
are lo scambio di caloree
qtot rela le superf
ativo all fici pian
ne, partiicolarmen
nte rilev
vanti sop
prattutto
o
in ediliizia, si dovrà calcolare:
q tot = q coonvezione + q irraggiam ent o
I COEFFICIE
C ENTI DI I
IRRAGGIAM MENTO hr E DI ADDU UZIONE α
3
(q = α (T1 − T2 ) → Q = α S (T1 − T2 ) )
Si con
nsideri una
u paret
te piana grigia a contatt n fluido. Essi si
to con un i
trovano rispetti
ivamente alle te re Tp e Tf
emperatur
tra loro differrenti e quindi si ha scambio di
calore qtot.
96 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMOCINETICA
dove ΔT = Tp − Tf e quindi:
4 4 4
Tomei Giacomo 97
LA TERMOCI
INETICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
qtot = [h + hr ] Tp − Tf
L'equa
azione qu
uindi det
termina lo
l scambiio di callore q ch
he interc
corre con
n
la conte a presenza di conv
emporanea vezione e irraggi
iamento.
⎛ ⎞
⎜ ⎟
IL COEFFICIEN
NTE GLOBA
ALE DI SC
CAMBIO TE
ERMICO K ⎜K = 1 ⎟
3 ⎜ 1 s 1 ⎟
⎜⎜ + + ⎟
⎝ α1 λ α2 ⎟⎠
Si con
nsideri una
u paret
te piana immersa in due fluidi
f av
venti tem
mperature
e
T1 e T2 different
d fficienti di adduzione α1 e α2.
ti e coef
Lo scaambio di calore Q che si
s dovrà calcolare è com mposto dalle tree
componennti:
1) conv vezione e irraggi
iamento tra
t il primo fluid
do e la p
parete;
2) cond duzione all'inter
a rno della
a parete;
3) conv vezione e irraggi
iamento tra
t la parete e il secondo
o fluido.
.
Si ha pertanto
o:
T1' − T2'
Q1 = α1S T1 − T1' Q c = λS Q2 = α2S T2' − T2
s
Se l
lo mbio di calore Q avviene a re
scam egime sttazionario, per
r
il primmo princ cipio della term ca deve essere Q1 = Qc = Q2 = Q e
modinamic
quindi posso
p riscrivere le tre eq
quazioni preceden
nti nella
a seguent
te forma:
T1' − T2'
Q = α1S T1 − T1' Q = λS Q = α2S T2' − T2
s
Determ
mino ora le varia azioni di temperatura:
Q sQ
Q Q
= T1 − T1' = T1' − T2' = T2' − T2
α 1S λ
Sλ α 2S
e somman
ndo le tr
re equazioni membro a memb bro ho:
Q sQ Q
+ + = T1 − T1' + T1' − T2' + T2' − T2
α 1S Sλ α 2S
Q
Raccog
gliendo al
a primo membro il
i termin
ne e sviluppando il ca
alcolo al
l
S
secondo membro si ottiene:
Q⎛1 s 1⎞ Q ⎛1 s 1⎞
⎜ + + ⎟ = T1 − T1 + T1 − T2 + T2
' ' ' '
− T2 ⎜ + + ⎟ = T1 − T2
S ⎝ α1 λ α2 ⎠ S ⎝ α1 λ α2 ⎠
Q 1 1
=
1 s 1
(T1 − T2 ) Q = S
1 s
(T − T2 )
1 1
S + + + +
α1 λ α2 α1 λ α2
da cui, , define endo il coefficiente globale di
scambio termico K:
98 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE LA TERMOCINETICA
1
K =
1 s 1
+ +
α1 λ α2
si ottiene:
Q = SK (T1 − T2 )
L’equazione riassume al suo interno le tre modalità di scambio di
calore viste in precedenza (e lo si può vedere bene dalla formula del
coefficiente globale di scambio termico K).
Tomei Giacomo 99
LA TERMOCINETICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
⎛ ⎞
⎜ ⎟
⎜ pvo − pv ( n + 1) pvo − pv (n + 1) si ⎟
4 IL METODO ANALITICO ( )
⎜ Φ = Sπ pv 1 − pv 2 → Φ = S → pi = pvo − n
δi ⎟⎟
∑
⎜ Rvi si
⎜ δ ⎟
⎝ i =1 i ⎠
pvo − pv (n + 1) pvo − pv (n + 1)
Rvi
(
= π pvo − pi ) Rviπ
= pvo − pi
pvo − pv (n + 1) pvo − pv (n + 1)
− pi = − pvo + pi = pvo −
Rviπ Rviπ
p vo − p v (n + 1 ) p vo − p v (n + 1 ) si
pi = p v o − pi = p vo −
n
si δi n
δi
∑ ∑
si
i =1 δi si i =1 δ i
4 IL DIAGRAMMA DI GLASER
104 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMOCINETICA
A
Per de
eterminar
re infine mbio di calore q trasferito per unità di
e lo scam i
tempo e di su uperficie
e, è su ufficient
te sostiituire i
il valorre dellaa
temperat
tura TP1 appena trovato in una a qualsi
iasi dellle due formulee
TP 1 − TP 0 TP 2 − TP 1
q 1 = λ1 o q 2 = λ2 . Entram
mbe le equazioni
e devono dare lo
o
s1 s2
stesso risultato
r o; infatti provand
do con i valori numerici
n si ottie
ene:
TP 1 − TP 0 ⎡W ⎤ TP 2 − TP 1 ⎡W ⎤
q 1 = λ1 q 1 = 125 ⎢ 2 ⎥ q 2 = λ2 q 2 = 125 ⎢ 2 ⎥
s1 ⎣m ⎦ s2 ⎣m ⎦
Solita
amente è buona regola
r esprimere la pote enza termmica Q anche
a in
n
termini di resistenza termica R con la fo ormula:
ΔT
Q =
R
vando la figura delle re
Osserv esistenze termich he in serrie, si nota che
e
la resistenza termica
t totale R è data dalla somma d della re
esistenza
a
duzione R1 e della
termica per cond a resiste enza termmica di conduzione R2:
R = R1 + R2
Per ca
alcolare le resis stenze teermiche perp conduzione R1 ed R2 de
evo usare
e
quindi la
l formulla della potenza termica
t Q per con
nduzione data da:
ΔT T − TP 0
Q = λS
S Q = λS P 2
s s
dove:
λ
λS 1 s
= R =
s R λSS
i per i due
e quindi d strat
ti ho:
s1 s2
R1 = R2 =
λ1S λ2S
da cui posso
p cal
lcolare la resiste
enza term
mica tota
ale R:
s1 s
R = R1 + R2 R = + 2
λ1S λ2S
s1 s ΔT
Andand tituire R =
do a sost a Q =
+ 2 nella formula ho:
λ1S λ2S R
TP 2 − TP0 TP 2 − TP 0 TP 2 − TP0
Q = Q = Q = S
s1 s 1 ⎛ s1 s ⎞ s1 s
+ 2 + 2⎟ + 2
λ1S λ2S ⎜ λ1 λ2
S ⎝ λ1 λ2 ⎠
Se po
oi q =
Q
, allo
ora mi posso ricavare
r Q = qS e, tor
rnando a
S
sostitui
ire, posso determ minare infine lo scambio
s d calore
di e q:
TP 2 − TP 0 TP 2 − TP 0 S T − TP 0 S T − TP 0
qS = S q = q = P2 q = P2
s1 s s1 s s1 s s1 s
+ 2 + 2 S + 2 S + 2
λ1 λ2 λ1 λ2 λ1 λ2 λ1 λ2
⎡W ⎤
q = 125 ⎢ 2 ⎥
⎣m ⎦
TP 2 − TP 0
Si not
ta che, con
c ormula q =
la fo , il ri
isultato è estend
dibile al
l
s1 s
+ 2
λ1 λ2
caso di più stra
ati, quindi in pre
esenza di i una las posta da n strati
stra comp i
differen
nti comprresi tra
a la tem mperatura a TA e la tempe eratura TB possoo
scrivere
e:
Tomei Giac
como 105
5
LA TERMOCI
INETICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
TA − TB
q =
s1 s s
+ 2 + … + n
λ1 λ2 λn
La rel
lazione appena
a rovata risulta essere una relazione molt
tr to utile,
poiché permettee di ri isalire allo sc cambio di
d calorre q co onoscendo
o
semplice
emente lo
o spessorre s e laa conduci ibilità termica
t λ di ogni strato
o
e, vicev
versa, di
i dimensiionare coon faciliità lo sppessore s che deve averee
un deteerminato strato isolant te della a paretee di un ione per
n'abitazi r
garantir
re lo sca
ambio di calore q.
ESERCIZI
IO 2: PAR ONE (Q → q )
RETE DI SEPARAZIO
S
Nell'e
esercizioo preceddente ve enivano assegnat te come condizioni al
contorno
o le temmperature TP2 e TP1 della parete. Normalm mente, qu
uando si
consider
ra una parete ch he separaa due ambbienti, è nota lla temperatura T
biente ad
dell'amb d una cer
rta distaanza dall
la parete
e, ed è n
necessari
io quindi
consider
rare la trasmissi
t ione di calore
c tr
ra l'ariaa e la parete stessa per
r
convezio
one e perr irraggiiamento, e quindi nsidererà il coef
i si con fficiente
e
zione α.
di adduz
Si connsideri una
u parete in mattoni pieni di superfici
s 0 ⎡⎣m ⎤⎦ che
ie S = 50 e
2
separa due
d ambie
enti (veddi figura ture TA = 20 [°C ] e
a). Sono note le temperat
T B = 0 [°C ] dell'
'aria missurate ad d una ceerta dist
tanza dal
lla parete (vedi i
figura).
Determminare:
1) la potenza
p termica Q, essendo noti lo spess sore
dellla parete s = 0.25 [ m ] , la coonducibil
lità
⎡W ⎤
term
mica de
ei matto
oni λ = 1⎢ e i due
⎣ mK ⎥⎦
⎡ W ⎤
coef
fficienti
i di adduzion
ne αA = 8 ⎢ 2 ⎥ e
⎣m K ⎦
⎡ W ⎤.
α B = 20 ⎢ 2
⎣m K ⎦⎥
Le res
sistenze termiche e (vedi figura) so ono costi
ituite daa:
1) una resiste enza term mica di convezio one e irraggiam
i mento con n l'aria
a
erna RA;
inte
2) una resisten nza termiica di co
onduzione attraverso la pa arete Rconnd;
3) una resiste enza term mica di convezio one e irraggiam
i mento con n l'aria
a
erna RB.
este
Esprim
miamo la potenza ca Q in termini
a termic i di res sistenza termicaa
ente R co
equivale on la formula:
ΔT
Q =
R
Osserv
vando la fig
gura delle
resisten
nze termiiche in serie
s i nota ch
, si he la ressistenza termica totale R
è data dalla so omma dellla resisstenza termica perp ezione RA, della
conve a
resisten
nza termi ica per conduzioone Rcond e della resiste enza termmica per
r
one RB:
convezio
R = RA + Rcond + RB
106 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMOCINETICA
A
1 1
αS = R =
αS R
Quindi e due resistenze termiche di con
i per le nvezione e irrag
ggiamento
o
ho:
1 1
RA = RB =
α AS α BS
Per ca
alcolare la resis
stenza te ermica di conduzione Rcond devo con
nsiderare
e
la formu a potenza termica Q per co
ula della onduzionee data da
a:
ΔT TA − TB
Q = λS Q = λS
s s
dove:
λS 1 s
= R =
s R λS
Quindi nza termica di con
i per la resisten nduzione ho:
s
Rcond =
λSS
Q
Se poi re lo scambio di calore q, sapendo
i voglio calcolar o che q =
S
m posso ricavare Q = qS , ho:
da cui mi
TA − TB TA − TB S TA − TB S
q =
qS S q = q =
1 s 1 1 s 1 S 1 s 1 S
+ + + + + +
αA λ αB αA λ αB αA λ αB
TA − TB ⎡W ⎤
q = q = 47 ⎢ 2 ⎥
1
+
s
+
1 ⎣m ⎦
αA λ αB
ESE
ERCIZIO 3:
3 PARETE RATO NON OMOGENEO (Q )
E CON STR
Tomei Giac
como 107
LA TERMOCI
INETICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
sA = 0 . 0 5 [m ] sB = 0 . 1 [m ] S1 = 1 ⎡⎣m2 ⎤⎦
⎡W ⎤
λB 1 = 1 ⎢ S2 = 2 ⎡⎣m2 ⎤⎦
⎡ W ⎤ ⎣ mKK ⎥⎦
λA = 60 ⎢
⎣ m K ⎥⎦ ⎡ W ⎤
λB 2 = 0.1 ⎢ T A = 100 [°C ]
m ⎥⎦
⎣ mK
⎡ W ⎤ ⎡ W ⎤
hA = 200 ⎢ 2 ⎥ hB = 10 ⎢ 2 ⎥ TB = 0 [ °C ]
⎣m K ⎦ ⎣m K ⎦
Per il
l calcoloo divideremo com o strato A in due parti A1 e A2,
munque lo
te di superficie S1 e l’altra pa
una part ie S2 com
arte di superfici
s me poi è
l strato
diviso lo o B.
Per risolvere
r e quindii il pr roblema con le resiste enze terrmiche è
necessar
rio costr
ruire il circuito elettric
co equiva vedi figu
alente (v ura).
Le res
sistenze termiche
e sono costituite da:
1) una resisten ica RA1 di
nza termi i convezi
ione;
2) una resisten ica RA1C di
nza termi d conduzione;
3) una resisten ica RB1C di
nza termi d conduzione;
4) una resisten ica RB1 di
nza termi i convezi
ione;
5) una resisten
nza termi ica RA2 di i convezi ione;
6) una resisten
nza termi ica RA2C did conduzione;
7) una resisten
nza termi ica RB2C did conduzione;
8) una resisten
nza termi ica RB2 di i convezi ione.
Esprim
miamo la potenza a termic ca Q in termini i di res sistenza termica
a
ente R co
equivale on la formula:
ΔT
Q =
R
vando la figura delle re
Osserv esistenze termich he in ser rie, si nota che
e
la resis
stenza te
ermica totale R è data dal lla somma a:
R = R1 + R2
dove:
R1 = RA 1 + RA 1C + RB1C + RB1 R2 = RA 2 + RA 2C + RB 2C + RB 2
per cui si ha ch
he la resistenza termicat totale
t R è data d dalla for
rmula:
R = RA 1 + RA 1C + RB1C + RB1 + RA 2 + RA 2C + RB 2C + RB 2
Ricord
dando la formula della po ermica Q per conv
otenza te vezione Q = hS ΔT
ΔT
e la foormula de
ella pote mica Q per
enza term p uzione Q = λS
condu , possoo
s
1
allora ricavarmii la resistenza termica a R di convezion ne R = e laa
h
hS
s
resisten
nza termi ne R =
ica R di conduzion , e per
r ogni strato quin ndi ho:
λS
1 sA sB 1 1 sA sB 1
R1 = + + + R2 = + + +
hA S1 λ A S1 λ B 1S1 hBS1 hA S 2 λ A S2 λ B 2S 2 hBS2
1 sA sB 1 1 sA sB 1
R = + + + + + + +
hA S1 λ A S1 λB 1S1 hBS1 hA S2 λ A S2 λB 2S2 hBS2
1 sA sB 1 1 sA sB 1
R = + + + + + + +
hA S1 λ A S1 λB 1S1 hBS1 hA S2 λ A S2 λB 2S2 hBS2
e andan
ndoa sostitui
ire nell
la
ΔT
formula Q = ho:
h
R
108 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMOCINETICA
A
TA − TB
Q =
1 sA sB 1 1 sA sB 1
+ + + + + + +
hAS1 λAS1 λB1S1 hBS1 hAS2 λAS2 λB 2S2 hBS2
Q = 667 [W ]
ESERCIZ
ZIO 4: CO
ONVENZION TA (h → Q )
NE FORZAT
ità W = 2 ⎡⎢ ⎤⎥ in
m
Si con
nsideri dell'acqu
d ua che sc
corre all la veloci n un tubo
o
⎣s ⎦
di diametro D = 0.05 [ m ] lungo L = 5 [ m ] e aventte conducibilità termica a
pari a λfluido = 0.6 ⎡⎢
W ⎤
⎥⎦
. La tempe
eratura di
d parete bo è TP = 100 [°C ] ,
e del tub
⎣ mK
mentre la temp peratura dell'acqua è Tacqua = 10 [°C ] e dunque c’è una a
differen nza di teemperatur
ra tra la
a parete del tubo
o e il f fluido in moto di
i
Δ T = 9 0 [°C ] .
Determminare:
1) il coefficie
c ne h;
ente di convezion
c
2) la potenza
p t
termica Q scambia
ata.
Il coe
efficient nvezione h è poss
te di con sibile de
eterminar
rlo dalla
a formula
a
del nume usselt Nu
ero di Nu u, e cioè dalla fo
ormula:
λfluidoNu
hD
D
u
Nu = h =
λfluiido D
Quindi
i non ci rimane altro che trova are il numero di t Nu, il
i Nusselt l
quale lo
o possiammo otten
nere dall la relazi
ione che lega i tre numeri puri
(cioè il
l numero di Reynoolds Re, il nume ero di Pr randtl Pr
r e il numero di
Grashof Gr), e cioè
c dalla relazio one:
u = C Rea Pr
Nu P b
Adesso
o posso trovare il coeffficiente
e di
one h av
convezio vendo tut
tti i va
alori che
e mi
servono, quindi ho:
Tomei Giac
como 109
9
LA TERMOCI
INETICA FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
0.6 ⋅ 60.65 ⎡ W ⎤
h = h = 727.8 ⎢ 2 ⎥
0.05 ⎣m K ⎦
Per calcolare
c e infine
e la po otenza termica
t Q per convezio one devo
o
utilizza ormula Q = hS ΔT e quindi,
are la fo , andando o a sosti
ituire, ho:
Q = hπDLΔT Q = 7 2 7 . 8 ⋅ π ⋅ 0 . 0 5 ⋅ 5 ⋅ 9 0 Q = 51 ' 419 [W ]
ESER
RCIZIO 5:
: IRRAGGI
IAMENTO NELLO
N STR
RATO CILIN ULTIPLO (Qf → Qs )
NDRICO MU
q = a σ 0T 4
a espressione è la legg
Questa ge di Sttefan-Bol
ltzmann, è validda per i
corpi gr
rigi e qu
uindi con
nsente di ere gli esercizi
i risolve e sullo sc
cambio di
calore q per irr
raggiamento.
Dato che
c però noi dobb
biamo calcolare la
a potenza a Q dispe
a termica ersa con
l’estern
no, allor
ra dobbiamo scrive
ere:
Q = aσ0S T14 − T24
e per il el forno posso scrivere:
l caso de
Qf = afσ0Sf Tf4 − T∞4
dove Tf > T∞ e la
l superfficie cillindrica del for
rno è dat
ta dalla formula
a
S f = πD f L .
Adesso
o posso andare
a a sostituire ottene
endo:
8 ⋅ 5.67 ⋅ 10−8 ⋅ π ⋅ 1.5 ⋅ 5 523
Qf = 0.8 34 − 3004 Q f = 7 1 ' 30 6 [W ]
Aggiun
ngendo un no stratto di ma ateriale zincato si otti iene un cilindroo
costituiito da dued mate
eriali in n serie.. Lo sch hema
elettricco corriispondent
te è r
rappresen
ntato neella
figura, avendo indicato
i con R1 la resistenza term mica
tra il forno
f e lo
l strato o di materiale zincato, e con
R2 la resistenza termica tra lo strato
s di
i materiaale zincato e l’am
mbiente.
Chiama
ando Sf la superficie de el forno ed Ss la superficie dello strato o
di materriale zinncato e trascuran ndo la resistenza termica per co onduzione
e
del mate eriale zincato, la poten nza termmica Q dispersa
d dello sttrato di
materialle zincatto con l'esterno sarà data a dalla formula:
f
Qs = asσ0Ss Ts4 − T∞4
dove Ts > T∞ è la
l temperratura della superficie ciilindrica
a Ss dell
lo strato
o
di mater
riale zin
ncato ed è data da mula Ss = πDsL .
alla form
Mi mannca da trovare
t q
quindi so
olo la temperatura Ts e, dato che stiamo o
consider
rando duue superrfici gr rigie ciilindrich
he coass siali tootalmente
e
110 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE LA TER
RMOCINETICA
A
F1,2S1T14 − S2T24
affaccia so utilizzare la legge di Prevost Qs = σ0
ate, poss ,
⎛1 ⎞ 1
F1,2 ⎜ − 1⎟ +
⎝ a1 ⎠ a2
S2
dove T1 > T2 e F1,2
1 = , dove poi S2 è la superfic ndrica in
cie cilin nterna ed
d
S1
S1 è la superfici drica est
ie cilind terna.
Posso andare quindi
q a sostitui
ire in qu
uesta for
rmula i v
valori re
elativi a
questo esercizio
e o, e cioè i valori:
Sf
F1,2 = S1 = Sf a1 = as S2 = Ss a2 = af T14 = Ts4 T24 = Tf4
Ss
dove Tf > Ts . Ott
tengo cos
sì la seg guente fo
ormula:
Sf Sf
SsTf4 − SfTs4 Ss Tf4 − SfTs4
Ss S SfTf4 − SfTs4
Qs = σ0 Qs = σ0 Qs = σ0
s
Sf ⎛ 1 ⎞ 1 Sf ⎛ 1 ⎞ 1 Sf ⎛ 1 ⎞ 1
⎜ − 1⎟ + ⎜ − 1⎟ + ⎜ − 1⎟ +
Ss ⎝ as ⎠ af Ss ⎝ as ⎠ af Ss ⎝ as ⎠ af
e uguagl liando la a formula appena a trovata a della potenza
p termica Qs dello o
strato di
d materi iale zinc cato con la formula della potenza termica Qs dello o
strato di mat teriale zincato trovata a prima, e ci ioè la formula a
Qs = asσ0Ss Ts4 − T∞4 , allora
a posso ricavarmi
r la temperatura Ts:
SfTf4 − Sf Ts4
σ0 = asσ0Ss Ts4 − T∞4
Ts4 = 3.649 ⋅ 1010 ⎡⎣K 4 ⎤⎦ Ts = 437
4 [K ]
Sf ⎛ 1 ⎞ 1
⎜ − 1⎟ +
Ss ⎝ as ⎠ af
Adessoo posso ricavare
r la poten
nza termiica Qs di
ispersa p per irragggiamentoo
dallo st
trato di materiale zincato
o:
0−8 ⋅ π ⋅ 2.
Qs = 0.4 ⋅ 5.67 ⋅ 10 .25 ⋅ 5 4374 − 3004 Q s = 2 2 ' 7 5 7 [W ]
Si nota che la poten ica Qs dispersa
nza termi d per irraggiament
to dallo
o
strato di
d materi iale zincato è minore
m de rmica Qf dispersa
ella potenza ter a
per irra
aggiament
to dal forno.
Tomei Giac
como 111
IL CONTROL
LLO AMBIENT
TALE FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
1 IL CO
ONTROLLO AMBIENTAL
A LE
⎛ F Δu dF ⎞
2 ELEMENT
TI DI FLU
UIDODINAM
MICA E LA LEGGE DI
I NEWTON ⎜ → x ,τ = − x ⎟
⎜S Δy yx dSy ⎟
⎝ ⎠
Per ev
vitare lo spostamento deella supeerficie dS
d si devve applicare unaa
forza di
ipendente
e dall'estensionee della superficcie e proporziona ale alla
a
velocità
à del fluido, nonché alla quota q de
ella superficie stessa a
all'inte ando i va
erno del fluido. Considera alori inffinitesim
mi si ha:
dFx Δ ux du x
→ lim =
dS y Δy → 0 Δ y dy
e questta forza infinit tesimale,
, proprio perché é infini
itesimale
e, viene
e
chiamata ne tangenziale τyxx data dalla formu
a tension ula:
dF
Fx
τyx = −
dS y
alla qua
ale vien nato un segno negativo, in quan
ne assegn nto è un
na forza
a
ità di misura ⎡⎢ 2 ⎤⎥ = [Pa] .
N
frenante
e con uni
⎣m ⎦
⎛ duux dux n − 1 ⎞
3 LA
A CLASSIF
FICAZIONE
E DEI FLU
UIDI E LA
A LEGGE DI
D POTENZ
ZA ⎜τ = −μ ⎟
⎜ yx 0 dyy dy ⎟
⎝ ⎠
112 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE IL CONTROLLO AMBIENTALE
τi,j = τj,i
⎛ Du ⎞
3 L’EQUAZIONE DEL MOTO DI UN FLUIDO ⎜f = fp + fs → ρ = fρ + div [T ] ⎟
⎝ Dτ ⎠
Du
ρ = fρ + div [T ]
Dτ
dove ∫ đq
1
= R , e quindi posso scrivere:
2
h2 − h1 = R + ∫ vdp
1
Adesso posso andare quindi a sostituire il valore della variazione di
entalpia h2 − h1 appena trovato nell’espressione del bilancio dell’energia
ottenendo:
W22 − W12 ⎛ 2
⎞
+ g (z2 − z1 ) + ⎜ R + ∫ vdp ⎟ = q − l
2 ⎝ 1 ⎠
Poiché il liquido non riceve calore dall'esterno, lo scambio di calore
q dovrà essere nullo, quindi avrò che q = 0 , e quindi ottengo
l’equazione di Bernoulli generalizzata:
W22 − W12 ⎛ 2
⎞
+ g (z2 − z1 ) + ⎜ R + ∫ vdp ⎟ = −l
2 ⎝ 1 ⎠
e se considero un fluido incomprimibile (ad esempio l’acqua) avrò:
W22 − W12 ⎛ p − p1 ⎞
+ g (z2 − z1 ) + ⎜ R + 2 ⎟ = 0
2 ⎝ ρ ⎠
dove infatti ho il termine della densità ρ, mentre se considero un fluido
comprimibile (ad esempio l’aria) avrò:
W22 − W12 ⎛ 2
⎞
+ g (z2 − z1 ) + ⎜ R + l + ∫ vdp ⎟ = 0
2 ⎝ 1 ⎠
⎛W 2 −W 2 p − p ⎞
IL TUBO DI VENTURI ⎜ 2 1 + 2 1 = 0 → W = 2 ( p1 − p2 ) → Q = ρ 2 ( p1 − p2 )S ⎟
3 ⎜⎜ 2 ρ
1
(
ρ S1 − S2
2 2
) m1
(
ρ S1 − S2
2 2
) 1⎟
⎟
⎝ ⎠
2 ρ
Venturi è orizzontale, posso allora semplificare l’equazione di Bernoulli
nel modo seguente:
W 22 − W 12 p − p1 W 22 − W12 p − p1
+ g (z 2 − z1 ) + 2 = 0 + 2 = 0
2 ρ 2 ρ
WS
e sapendo che W 2 = 1 1 , allora posso ricavarmi la velocità W 1 nella
S2
sezione 1:
W22 − W12 p − p1 W22 − W12 p − p2 ⎛ W22 − W12 ⎞
= − 2 = 1 ρ⎜ ⎟ = p1 − p 2
2 ρ 2 ρ ⎜ 2 ⎟
⎝ ⎠
ρ ⎛⎜ W1 S1 ⎞
( ) ⎛ S12 ⎞
2 2
ρ 2 ⎟
ρ
W22 − W12 = p1 − p2 p1 − p2 = − W p1 − p2 = W12 ⎜ 2 − 1⎟
2 ⎜ S22 ⎟
1
2
⎝ ⎠
2 ⎝ S2 ⎠
p1 − p2 2 ( p1 − p2 )
2
=
p1 − p 2 W =
W1 =
⎛ S12 ⎞
W 1
1
ρ ⎛ S12ρ ⎛ S12
⎞ ⎞
ρ ⎜ 2 − 1⎟
⎜ ⎜ 2 − 1⎟
− 1⎟
2 ⎝ S2
2 ⎝ S 22 ⎠ ⎠ ⎝ S2 ⎠
Pertanto si ottiene la velocità media W 1 , e conseguentemente si può
ottenere la portata in massa Qm1:
2 ( p1 − p2 ) 2ρ2 ( p1 − p2 )
Q m 1 = ρS1W1 Qm1 = ρS1 Qm1 = S1
⎛ S2 ⎞ ⎛ S2 ⎞
ρ ⎜ 12 − 1⎟ ρ ⎜ 12 − 1⎟
⎝ S2 ⎠ ⎝ S2 ⎠
2ρ 2 ( p1 − p2 ) 2ρ ( p1 − p2 )
Qm1 = S1 Q m 1 = S1
⎛ S2 ⎞ S12
ρ ⎜ 12 − 1⎟ − 1
⎝ S2 ⎠ S22
2 IL BENESSERE TERMICO
3 IL BILANCIO ENERGETICO S (S = M − C k − R − C − W − E d − E s w − E v e − C v e )
Il termine ∑Q
i
h può essere riscritto nella forma seguente:
mi i
∑Q
i
h = Ed + Esw + Cve + Eve
mi i
dove:
∂
Il termine
∂τ ∫ ρedv
v
costituisce l'espressione dell'equilibrio termico
⎡W ⎤
L'equazione S = M − Ck − R − C − W − Ed − Esw − Cve − Eve ⎢ 2 ⎥ rappresenta
⎣m ⎦
l'espressione del bilancio dell'energia applicata al corpo umano. Essa
può certamente essere utilizzata in modelli di calcolo numerico per lo
studio delle condizioni di benessere termico all'interno di ambienti, ma
non necessariamente esprime una dipendenza netta con la sensazione
soggettiva di benessere termico.
Gli studi sulla ricerca delle valutazioni soggettive hanno condotto
numerosi studiosi ad intraprendere una indagine statistica. Tali studi
sono confluiti in una normativa, la UNI EN ISO 10551, che ha espresso una
serie di relazioni che traggono spunto dalla equazione del bilancio
energetico detta equazione di Fanger, dal nome del suo ideatore. Essa,
ripresa nella normativa UNI EN ISO 7730, descrive la situazione di
omotermia, ovvero la neutralità termica, in funzione di sei grandezze
fisiche:
f ( M,Icl,va,ta,tr,φ) = 0
dove:
1) M è l'energia metabolica;
2) Icl è la resistenza termica dell'abbigliamento;
3) va è la velocità dell'aria;
4) ta è la temperatura dell'aria;
5) tr è la temperatura media radiante;
6) φ è il grado igrometrico.
Si nota poi che:
1) M e va si riferiscono alle attività svolte dal corpo umano;
2) Icl si riferisce all'abbigliamento del corpo;
3) va, ta, tr, e φ si riferiscono al microclima dell'ambiente oggetto
dell'analisi.
Poiché l'equazione precedente contiene sei variabili, è possibile
analizzare le condizioni del benessere su una serie di diagrammi
contenenti alcune delle grandezze.
Ora si
i analizz za la met
todologia
a di Fang
ger. In particolare essa si basaa
sulla re elazione tra un voto medio
m evisto PMV
pre P e laa percent
tuale di
persone insoddisfatte PP PD determinata su una base
e statist
tica, var
riando le
e
condiziooni climaatiche su un campione
di 1300 persone, e chied dendo a loro
di espprimere un v
voto sulla
sensazioone di beness
sere (vedi
tabella 15.3).
Il PMV è determinato
numerica
amente su
u una base statist
tica dall
la formul
la:
⎡ ⎛
⎜ −0.036
⎜
M ⎞
⎟ ⎤
A p ⎟⎠ L
⎢
PMV = 0.30
03e ⎝
+ 0.028⎥
⎢ ⎥ Ap
⎣ ⎦
in cui L senta il lavoro metabolico
rappres o determi
inato da Fanger, e cioè:
L = M (1 − μ) − ( E'd + E'sw + Cve + Eve + C' + R')
Gli apici
a nei terminni indic
cano che
e i valo
ori indi
icati da
a Fanger
r
differis i valori reali.
scono dai
rmativa UNI
La nor U EN IS
SO 7730 stabilisc
s ce un liv
vello min
nimo di benessere
b e
che deve
e essere raggiuntto negli edifici. Tale valore minimo devve essere
e
inferior
re al 10%
% del PPD
D.
Invece
e la nor pea CEN prENV 17
rma europ 752 del 1996 preevede unaa classe
e
ambiente
e in funzione del PPD (ved
di tabell
la 15.4).
.
Tomei Giac
como 121
IL CONTROL
LLO AMBIENT
TALE FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
2 LA QUALITÀ
Q DELL’ARIA
D A
⎛ c −c ⎞
3 LA VE
ENTILAZIO
ONE ⎜μv = e s ⎟
⎜ ci −cs ⎟⎠
⎝
La nor
rmativa italiana
i prevede un numeero di ri icambi orari dell'aria a
seconda della deestinazio
one d'usoo degli ambienti, ipotizzando l'utilizzo o
di aria esterna a particcolarment
te pura. Purtrop ppo le e esperienz
ze deglii
ultimi anni hanno co onsentito di di e che l'aria esterna,
imostrare
soprattu
utto nellle granddi città in pianura, se empre più rarame ente puòò
essere considera
c ata aria pura e pertanto o tale appproccio dimostra sempree
più dell
le limita
azioni.
Pertan
nto, per ottenere e una qualità elevata dell'aria interna, bisogna a
dimensio
onare ade
eguatamennte la tiipologia degli immpianti d
di ventillazione e
calcolar
re corretttamente la port tata d'arria richiesta in n funzionne della
a
produzio i inquinanti stessi.
one degli
L'effi
icienza di
d ventil lazione μv rappre a capacit
esenta la tà di un sistemaa
di vent e di el
tilazione liminare le sos stanze inquinant
i ti dall'ambientee
mediante
e l'immis
ssione dii aria pu ulita all
l'interno
o. Essa è definita dalla a
relazion
ne:
ce − cs
μv =
ci − cs
dove:
1) ce è la concentrazione di inquinant
i te dell
l'aria estratta
a
dall
l'ambientte;
2) cs è la concentrazione di inq quinante dell'ari
ia immess
sa nell'a
ambiente;
3) ci è la concentrazione med dia di inquinant
i te dell'aaria all
l'internoo
dell
l'ambientte.
Posson
no essere sciute du
e riconos ue catego
orie di metodolog
m gie di di
iffusionee
dell'ari
ia all'innterno degli ambieenti.
4 PE
ERFECT MI
IXING DIS ON (μv ≈ 1 )
STRIBUTIO
122 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE IL CONTROLLO AMBIENTALE
⎛ ⎞
( )
Gh
3 LA RIMOZIONE DEGLI INQUINANTI ⎜ A = Q c − c →Q = ⎟
⎜
⎝
i 0
(
μv ci − c0 ) ⎟⎠
⎛ G ⎞
3 OLF E DECIPOL ⎜ Q = 10 ⎟
⎜
⎝ (
μv ζ1 −ζo ) ⎟
⎠
⎛ 112 G ⎞
3 LA TEORIA DI FANGER ⎜ζ = → Qc = 10 ⎟
⎜ ln (PPD − 5.98)4
⎝ (
μv ζmax amm −ζo ) ⎟⎠
4 G
GLI INDIC
CI DI DIS
SAGIO E IL
I PPD
2 L’ILLUMINOT
TECNICA
3 LE GR
RANDEZZE FOTOMETR
RICHE FON
NDAMENTAL
LI
⎛ ∞ ⎞
4 IL FLUSS
SO LUMINO
OSO ⎜ Φ = ∫ k ( λ ) Qdλ ⎟
⎜ ⎟
⎝ 0 ⎠
Il fluusso lum
minoso Φ (o F), descrive e l’energ
gia luminosa per
rcepibile
e
d una so
emessa da orgente nell'unit
n tà di tem
mpo. Il flusso lu
uminoso Φ è dato
o
dalla fo
ormula:
∞
Φ = ∫ k ( λ ) Qdλ
0
Q
L'unit
tà di mis
sura del flusso luminoso
l men [l m ] (riferit
è il lum to ad uno
o
steradia
ante).
Tomei Giac
como 125
5
IL CONTROL
LLO AMBIENT
TALE FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
La missurazione
e del flu
usso emesso dalle lampade deve e essere ef
ffettuato
o
dopo 1000 ore dii funzion
namento, poiché esso
e dipende dall’utilizzo dellaa
lampada stessa.
Il fluusso è an
nche sens lle varia
sibile al azioni ch
he può suubire la tensione
e
di alimmentazionee, e per questoo motivo vengono o consid
derati alltri duee
parametr
ri:
1) la stabilità
s à del flu inoso con l’utilizzo della
usso lumi a lampada
a;
2) la sensibili
s ità del flusso
f lu
uminoso alle
a vari
iazioni ddella ten
nsione di
i
alimmentazion
ne.
i esempi di grand
Alcuni dezza del flusso luminoso sono:
1) la lampada
l p
per bicic a 2 [W ] ch
cletta da he ha Φ = 18 [lm ] ;
2) la lampada
l a incand
ad descenza da 4 0 [W ] che ha Φ = 350 [lm ] ;
3) la lampada
l urio da 4 0 0 [W ] ch
a vapore di mercu he ha Φ = 23000 [lm
l ].
⎛ ΔΦ ⎞
4 L’INTEN
NSITÀ LUM
MINOSA ⎜I = ⎟
⎝ ΔΩ⎠
L'inte
ensità luuminosa I è un veettore ch
he ha per modulo la quanntità del
flusso luminoso
l Φ emessa nità di tempo
a nell'un t e nell’angolo solido Ω, e
per dire
ezione quuella rad
diale (ci
ioè le diirezione uscente dal cent
tro della
a
sorgente
e), assummendo la sorgentte puntifforme. L’intensità luminnosa I è
data qui
indi dall
la formula:
ΔΦ
I =
ΔΩ
L'unit
tà di mis
sura dell
l'intensità lumino l candel
osa I è la la [c d ] .
Dalla formula dell’inntensità luminosa I pos sso ricavarmi il l flusso
o
luminoso
o Φ:
ΔΦ = IΔΩ
I Φ = ∫ I ΔΩ
Ω
Delle sorgentii luminose vengono forni ite le cu urve fot tometriche e, ossia
a
le sezio
oni sui due pian ni princiipali (ortogonali
tra lorro) dell la dist tribuzionee dell'intensità
a I nell
luminosa l'angolo solido Ω, dett ta solido o
fotometr
rico.
La conoscenza della curva
c fo
otometrica di una
sorgente o importa
e è molto ante in quanto,
q in base ad
essa, è possibile veri ificare che la sorgente
scelta distribui
d isca la luce nel modo
m corr retto.
Nella figura è riporta ata una curva fotometrica
di una comune lampada
l ad incanndescenzaa. Alcuni
esempi di grand dezza de ell'inten
nsità lu uminosa I
sono:
1) la lampada
l p
per bicic
cletta chhe ha I = 1 [cd ] ;
2) la lanterna
l di un fa h I = 2 ' 0 0 0 ' 0 0 0 [c d ] ;
aro che ha
3) la lampada
l a incand
ad descenza da 1 0 0 [W ] che ha a I = 1 1 0 [c d ] .
⎛ I ⎞
4 LA LUMINANZ
ZA ⎜L = a ⎟
⎜ Sapp ⎟
⎝ ⎠
126 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE IL CONTROLLO AMBIENTALE
Ir
L =
S app
0.0001 ⎡⎣m2 ⎤⎦ ), 1 ⎡ cd ⎤
ha una luminanza L di = 10000 ⎢ 2 ⎥ . Un'altra
0.0001 ⎣m ⎦
lampadina con la stessa intensità luminosa I (quindi 1 [cd ] ), ma con una
superficie di emissione S di 100 ⎡⎣cm2 ⎤⎦ (quindi 0.01 ⎡⎣ m 2 ⎤⎦ ), ha una
1 ⎡ cd ⎤
luminanza L di = 100 ⎢ 2 ⎥ .
0.01 ⎣m ⎦
Si può comprendere quindi perché sia meno fastidioso osservare
direttamente un tubo fluorescente con un’ampia superficie piuttosto che
una lampada ad incandescenza in cui tutto il flusso luminoso Φ proviene
dal piccolo filamento.
Quando la luminanza L è troppo elevata, allora si ha l'abbagliamento.
I n cos α In cos α
L = L = L =
In
Sreale cos α Sreale cos α Sreale
dove Sreale rappresenta la superficie della sorgente,
mentre α rappresenta l'angolo tra la normale n e la congiungente r (vedi
figura).
⎛ dΦ ⎞
4 LA RADIANZA ⎜R = ⎟
⎝ dS ⎠
⎛ d Φ (i ⋅ n ) dΦ ⎞
4 L’ILLUMINAMENTO ⎜⎜ E = →E = ⎟⎟
⎝ dS dS ⎠
( )
dove i ⋅ n indi ica il prodotto
p scalare tra il versore normale e n allaa
cie e il versore i nella direzione
superfic d e del flu
usso lumi inoso Φ .
L'unit
tà di mis l’illuminamento E è il [lu
sura dell ux ] .
Inoltr
re è da precisare
p e che del rfici a distanza
lle super d diversa rispettoo
ad una distanza
d enti incl
precedente, e ave linazione
e diversa a rispettto ad una
a
inclinaz
zione pre n illumin
ecedente, hanno un namento diverso
d .
Il liv
vello di illumin namento E sulle attività
a umane è particoolarmente
e
importan
nte.
La luce infattti aumen nta lo stimolo
s lavorativ
l vo e ancche il benessere
b e
fisico, aumentan
ndo anche la cap pacità di concenntrazionee ed evit tando la
a
stanchez
zza preco
oce. Di conseguenza, aumenntando la
a capacittà di atttenzione,
risce la diminuzione del pericolo
si favor p di incid
denti.
L'effe
etto stimmolante della luce si rileva anchea ne
ella capaacità dìì
attenzio
one, di pensiero
p logico no
onché sic
curezza e velocittà nel caalcolo.
In alcuni espperimenti si è notato
n n aument
un to delle prestazi ioni del
10%, sem nte porta
mplicemen ando l'illuminamento E da 90 a 500 [lux ] , e questi
i
migliora
amenti so
ono più evidenti quando
q le e sono an
e persone nziane.
3 L’ILLU
UMINAZION
NE ARTIFIC
CIALE DEG
GLI INTER
RNI
Allo scopo
s di ottenere n livello
e un buon o di illu to E sul piano di
uminament i
lavoro è possibi
ile dimennsionare opportun l superf
namente le fici fine
estrate e
gli ambi
ienti, utilizzanddo così l'illumiinazione naturalee; oppuree si può
ò
are un ca
sviluppa alcolo de
ell'illum
minazionee artificciale per determ
minare la
a
tipologi
ia e la distribu uzione delle
d sor
rgenti luminose
l artifici
iali, in
n
grado di
i fornire
e il livello di illuminameento rich
hiesto.
cos α
4 L’IL
LLUMINAZI ETTA E = I α
IONE DIRE
r2
dΦ
Per ca inamento E si fa riferimento alla formula
alcolare l’illumi E =
dS
. Quindi
i devo calcolare prima il flusso o luminos
so d Φ , che però calcoloo
dalla fo ell’intensità luminosa Iα, e cioè dalla formula:
ormula de
dΦ dΦ = IadΩ
Ia =
dΩ
i sostitu
Quindi uendo ho:
I dΩ Iad Ω
E = a E =
dS dS
d a
dS
e se l’a olido vale dΩ =
angolo so ho:
r2
128 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE IL CONTROLLO AMBIENTALE
dS a
Ia Ia dSa
E = r2 E =
dS dS r2
Sapendo che Sa = S cos α (vedi figura) vado quindi a sostituire:
I dS cos α I dS cos α cos α
E = α 2 E = α E = Iα
dS r dS r 2
r2
Questa formula costituisce pertanto la verifica del livello di
illuminamento E sul piano di lavoro.
⎛ Φtot ⎞
4 L’ILLUMINAZIONE INDIRETTA ⎜N = ⎟
⎜ lampade Φ ⎟
⎝ lampada ⎠
E int
3 L’ILLUMINAZIONE NATURALE DEGLI INTERNI η =
E0,standard
1 L’ACUST
TICA
2 L
L’ORIGINE DEL FENO
OMENO ACU
USTICO
3 LA FR A D’ONDA λ
REQUENZA f E LA LUNGHEZZA
L
Le frequenze
e f norm
malmente udibili
i sono c
comprese tra i seguenti
valori:
20 < f < 2 0 ' 0 0 0 [H z ]
Le lunghezze
e d'on
nda λ a cu
ui
corrispo
ondono alle
a frequenze f udibil li
sono all
l'internoo dell'inntervallo
o compres
so
tra poch
hi centimmetri e molti me etri (ved
di
tabella).
Tomei Giac
como 131
L’ACUSTICA
A FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
2 LA METODOLO
OGIA DEL RUMORE E L’ANALI
ISI IN FR
REQUENZA
2
⎛p ⎞
3 IL DIAGRAMM
MA (f,p) E IL LIVE
ELLO SONO
ORO L = 10 log10 ⎜ RMS ⎟
⎜ p ⎟
⎝ 0 ⎠
Il liv
vello son
noro L è dato dalla formula:
2
⎛p ⎞
L = log
l 10 ⎜ RMSS ⎟ [B ]
⎝ p0 ⎠
dove:
132 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE L’ACUSTICA
A
1) pRMS è la prressione sonora (si usa il pedicce RMS peer indicare che,
per avere ill valore della pressione sonora p, non si usano i valorii
masssimi, ma i valori
i medi RM
MS, anche
e per la facilità
à di misu
ura degli
i
stesssi);
2) p0 è la presssione de
el più pi
iccolo su
uono udibbile alla frequenza f di
0 [H z ] , la
1000 a quale vale
v p0 = 2 ⋅ 10−5 [Pa] .
2
⎛p ⎞
Poiché é i valo ori otte
enuti conn la formula L = log10 ⎜ RMS ⎟ risultano
r o
⎝ p0 ⎠
elevati, allora si prefe e i sott
erisce utilizzare tomultipli ponend
do quindi
i
1 [B ] = 10
0 [dB ] , e ottenendo quindi la formu
ula final
le:
2
⎛ pRMMS ⎞
L = 10 log10 ⎜ ⎟ [dB ]
⎝ p0 ⎠
Il liv
vello son
noro mass
simo LP,MAAX,PEAK a cui
c l'uom
mo può essere esposto in
n
la normat
base all opea è LP,MAX,PEAK = 130 ⎡⎣dB (C ) ⎤⎦ (PEA
tiva euro AK infatti vuole
e
dire pic
cco, quin
ndi massim
mo).
In Ittalia invece la vecchia a normat tiva prevede il livello o sonoroo
B ( LIN ) ⎤⎦ , e cioè 1
massimo LP,MAX,PEAK pari a LP,MAX,PEAK = 140 ⎡⎣dB 140 [d B ] misurati
i
su scalla lineare (appu unto LIN N): tale e valore è più tollera ante nei
ti delle alte fr
confront requenze f, ed ha h l'inco onvenient
te di seg gnare la
a
ne sonora p anc
pression che di eventi
e non
n acus stici a bassa frequenza
f a
(subsoni
ici) che invece non disturbano l'o orecchio. .
La soomma di due o p
più live
elli sonori può essere coerente
e oppure
e
incoeren
nte.
La sommma si dice
d coer
rente se i due segnali sono
s
identicii per fas
se e/o intensità (vedi fig
gura).
Quindii se ho o che i due li ivelli sonori
s s
sono
L1 = L2 e che lee due preessioni sonore
s ono p1 = p2 ,
so
poiché i segnalii sono identici allora la pressi ione
sonora totale pTOT è da ata dall
la somma delle due
pression e p1 e p2, cioè:
ni sonore
Tomei Giac
como 133
3
L’ACUSTICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
2
⎛ p ⎞
Infatti dalla formula L = 10 log ⎜ ⎟ si può ricavare il termine p 2 :
⎝ p0 ⎠
L p2 L
p2 L p 2 log
l L
p2
L = 10 log = log 2 e 10
= e p02
010 =
10 p2 = p021010
p02 10 p0 p02
tuendo p 2
e sostit si otti
iene:
n n L
∑ p2 ∑ p 021 010
LTOT = 10 log i =1
LTOT = 10 log
l i =1
p02 p 02
n L
∑ p02 1010
⎛ n L
⎞
LTOT = 10 log i =1
1 log ⎜ ∑ 1010 ⎟
LTOT = 10
p02 ⎝ i =1 ⎠
Ad eseempio, con
c ti dello spettro
i dat o nella
figura, si ricav
va il livello sono oro total le LTOT:
LTOT = 10 log (10 06.8 + 106.3 + 107.8 )
07 + 108 + 107.6 + 10 83.45 ⎡⎣dB (LIN ) ⎤⎦
LTOT = 8
Questo però è il valor re calcolato con n la scala linea
are. Nel caso si
i
desiderii il valo ore preciiso nellaa
scala A, biso
ogna mo
odificaree
(banda d’ottavva per banda
a
d’ottavaa) i val lori dei livelli i
sonori con
c li del filtro
quell f A,
ottenenddo in questo modo i
livelli sonori ponderrati in
n
dB(A).
Quindii il liv vello sonnoro tota ale LTOT ponderat
to con il filtro
o A sarà
à
dato alllora dal calcolo:
LTOT,A = 10 log (10 07.92 )
04.38 + 106.339 + 106.74 + 106.48 + 106.3 + 10 ⎣dB ( A) ⎤⎦
T ,A = 79.8 ⎡
LTOT
⎛W ⎞
3 IL LIV
VELLO DEL
LLA POTEN
NZA SONOR
RA Lw =10log⎜ ⎟
⎜W ⎟
⎝ 0⎠
Il liv
vello della poteenza sonoora Lw vi
iene util
lizzato pper esprimere la
a
à di ene
quantità ergia emmessa da una so orgente sonora
s e
ed è dat to dalla
a
formula:
⎛W ⎞
Lw = 10 log ⎜ ⎟
⎝ W0 ⎠
dove:
1) W è la potennza emess
sa dalla sorgente;
2) W0 è la pote
enza di riferiment
to, la qu
uale vale 0 [W ] .
e W0 = 10
−12
L’unit
tà di mis
sura del livello di potenza sonora empre il [d B ] .
a Lw è se
La coondizione
e necessaaria perr misura
are la potenza
p sonora Lw è di
separare
e la preessione sonora
s p dalla propagazione del l rumore, questo o
perché possono
p i
infatti esistere sorgenti
s molto po
otenti chhe però danno
d una
a
pression a p bassa
ne sonora a perché sono loontane opppure schhermate da altri
corpi, oppure
o p
perché ossono esistere sorgenti
po i molto deboli che
c però
ò
danno un
na pressi ora p al
ione sono lta perchhé sono molto
m vic
cine al condotto o
d esempio le cuffi
uditivo, come ad ie di uno
o stereo.
3 L’ANAL
LISI DELLA
A FREQUEN
NZA
Tomei Giac
como 135
5
L’ACUSTICA
A FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
verso l'operatore
Attrav o e matemat
tico deno
ominato trasforma
t ata di Fourier è
possibil
le analiz
zzare il suono scomponendolo in n una soomma infi
inita di
segnali sinusoiidali avventi ammpiezza A, fre equenza f e fase ben n
determin
nate.
4 L’ANALI
ISI IN BA
ANDA STRE
ETTA
Il ris
sultato dell'anal
d lisi in banda
b str
retta è una
u serie
e di righ
he, tanto
o
più fitt
te quantoo maggior
re è la lunghezza
l a del
segmento
o tempo
orale (nel s
senso che,
probabil
lmente, se
s devo misurare
m un suonoo per
10 seconndi, e cioè
c avrò una luunghezza del
segmento
o temporale di 10 seco ondi, al llora
avrò 10 righe; se aumen nto la lunghezza del
segmento ale a 20 secondi, allora avrò
o tempora
20 righe
e).
4 L’ANA
ALISI IN BANDA PER
RCENTUALE
E COSTANT
TE
La rapppresenta
azione di
d un su
uono può variare
mente a causa delle mo
notevolm odalità di rapp presentaz
zione chhe fannoo
cambiare
e la scaala utiliizzata nell'asse delle frequenze e f: inf
fatti laa
rapprese e in ban
entazione nda strettta si presta ada esser
re disegn
nata conn
l'asse delle
d frequenze f linearre, mentre la ra tazione in bande
appresent e
percentu
uali si presta
p ad essere disegnata
d a con l’a
asse dell enze f di
le freque
tipo log
garitmico
o.
136 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE L’ACUSTICA
A
Il fuunzioname
ento dell'udito delle persone
p umane peerò si avvicina
a
maggiorm
mente all ne per te
la rappresentazion erzi d'ot
ttava log
garitmica
a.
È pos
ssibile arrivare
e alla soluzione dei valori dell’in
ntervallo
o
707 [Hz ] < f < 141
14 [Hz ] a
anche me
ettendo a sist
tema le due equazioni
e i
abella e fc =
fsup = 2finf presa dalla ta fsup
s finf , e quindi p
posso scr
rivere:
⎧fsup = 2finf
⎪⎧fsup = 2finf ⎧⎪/ ⎧⎪/ ⎧⎪/ ⎪
⎨ ⎨ ⎨ ⎨ ⎨ fc
⎪⎩fc = fsupfinf ⎪⎩fc = ⎪⎩fc = ⎪⎩fc = finf 2 ⎪finf = 2
2
2finffinf 2finf
2
⎩
⎧ fc
⎪⎪fsup = 2 2 ⎧fsup
s = 1414
4
⎨ ⎨
⎪finf = fc ⎩finf
i = 707
⎪⎩ 2
o calcolo posso farlo per tutte e tr
Questo re le baande di ottava,
do così l’interv
ottenend vallo di frequen nza corr rispondente per ciascuna
a
banda.
4 IL
L CAMPION
NAMENTO
Il caampionamento digi
itale del suono avviene con de ei calcol latori e
vengono prelevatti dei valori
v e
equidista
anti tra loro da a un per riodo di i
amento ΔT
campiona T e convertiti poi in nume
eri.
Il per amento ΔT
riodo di campiona T più utiilizzato vale Δ T = 2 2 . 6 7 6 [μ s ] , da
a
cui derriva una frequennza di campionam mento fc pari a fc = 44 4100 [Hz ] ;
pertanto no della durata di un seco
o un suon ondo forn
nisce 441100 valor ri.
Tomei Giac
como 137
L’ACUSTICA
A FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
3 IL
L RUMORE BIANCO E IL RUMOR
RE ROSA
Per ru
umore bia
anco si i
intende un
u rumoree la cui analisi in banda
a stretta
a
risulti piatta, ovvero costante su tutte le frequ
uenze f.
Per ru
umore rosa invecce si int tende un rumore la cui a analisi in banda
a
percentu
uale cost
tante rissulti piaatta, ovvvero cos stante su
u tutte le bandee
percentu
uali.
È poss
sibile pooi ottene
ere il valore complessivo del li onoro LTOTT
ivello so
⎛ n L1
⎞
con la formula già vist ta LTOT = 10 log ⎜ ∑ 1010 ⎟ , eventual
lmente doopo aver
r
⎝ i =1 ⎠
ponderat
to i si ingoli livelli secondo la curv va di p ponderazi
ione piùù
opportun
na (ad esempio second do il filtro A) come e fatto vedere e
preceden
ntemente.
2 L
L’ASSORBI
IMENTO ACUSTICO E L’ISOLAM
MENTO ACU
USTICO
3 IL
L COEFFIC
CIENTE DI
I ASSORBI
IMENTO APPARENTE α = a + t
138 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TEC
CNICA AMBIE
ENTALE L’ACUSTICA
A
qa qr qt
= a = r = t
q inc q inc qinc
e quindi do a sost
i, andand tituire, ho:
h
1 = a + r + t
Spesso
o il co oefficien
nte di assorbim mento a e il coeffici iente dii
trasmiss
sione t vengono
v s
sommati tra di lo
t oro dando e al coef
o origine fficiente
e
di assor
rbimento apparent
te dato qu
uindi dal
lla formu
ula:
α = a + t
Infine
e si ha:
1 = α + r
⎛ ⎛1⎞ ⎛ S ⎞⎞
3 IL POTER
RE FONOIS
SOLANTE R ⎜ R = 10 log ⎜ ⎟ → R = L1 − L2 + 10 log
⎝t ⎠
l ⎜ ⎟⎟
⎝ A ⎠⎠
⎝
⎛ ⎛ A ⎞ ⎞⎟
⎜ ⎛ T60 ⎞
3 L’ISOL
LAMENTO ACUSTICO
A D ⎜ D = L1 − L2 → Dn,T = L1 − L2 + 1 0 log ⎜ 0.5 ⎟ → Dn = L1 − L2 + 10 log ⎜⎜ A ⎟⎟ ⎟
⎝ ⎝ ⎠ ⎝ 0 ⎠⎠
é l'asso
Poiché orbimento acusticco dell'ambientee ricevennte (ad esempio o
bimento acustico causato
l’assorb o dalle pareti dello stesso ambiente e
te) influ
ricevent uenza il livello sonoro L2, la nor
rma allorra preved
de che il
d lamento acustico D venga corretto
valore dell'isol c secondo la relaz
zione:
Tomei Giac
como 139
9
L’ACUSTICA FISICA TECNICA AMBIENTALE
⎛T ⎞
D n,T = L1 − L2 + 10 log ⎜ 60 ⎟ [dB ]
⎝ 0.5 ⎠
dove T60 , espresso in [s ] , è il tempo di riverberazione dell'ambiente
ricevente. Esso esprime il tempo necessario affinché, dopo lo spegnimento
di un segnale, il livello sonoro L diminuisca di 60 [d B ] .
Al denominatore è posto un tempo di riverberazione di riferimento pari
a 0.5 [s ] .
⎛ ⎛T ⎞ ⎛ S ⎞⎞
3 L’ISOLAMENTO AL CALPESTIO ⎜⎜ Ln,T = L1 − 10 log ⎜ 60 ⎟ → Ln = L1 − 10 log ⎜⎜ ⎟⎟ ⎟⎟
⎝ ⎝ 0.5 ⎠ ⎝ A0 ⎠ ⎠
2 L PROPAG
LA GAZIONE DEL SUONO NEGLI AM
MBIENTI C
CHIUSI
3 IL
L CAMPO DIRETTO,
D RIVERBERA
ANTE E SE
EMIRIVERB
BERANTE
⎛ ⎛ Q ⎞⎞
4 IL CA
AMPO ACUS
STICO DIR
RETTO ⎜⎜ L p = Lw + 10 log ⎜ ⎟ ⎟⎟
⎝ ⎝ 4πr 2 ⎠ ⎠
ra le par
Qualor reti sianno perfettamente fonoasso
orbenti, allora il campo
o
acustico
o viene definito
d campo dir
retto.
Il liv noro L in
vello son n un punt
to generic
co, sarà dato dal
lla formu
ula:
⎛ Q ⎞
L p = Lw + 10 log ⎜ 2 ⎟
[dB ]
⎝ 4πr ⎠
dove Q rapprese enta un coefficiente ch he indicca la diirettivit
tà dellaa
sorgente
e: se la sorgente
e è omniddireziona
ale, allo
ora ho ch
he Q = 1 , mentre
e
se la so
orgente è direttiva, allora ho che
e Q > 1 .
⎛ ⎛ 4 ⎞⎞
4 IL CAM
MPO ACUST
TICO RIVERBERANTE ⎜⎜ L p = Lw + 10 log ⎜ R ⎟ ⎟⎟
⎝ ⎝ ⎠⎠
ra le pa
Qualor areti si
iano fonorifletteenti, alllora il campo acustico
o
efinito campo
viene de c riv
verberante
e.
Il liv noro L in
vello son n un punt
to generic
co, sarà dato dal
lla formu
ula:
⎛4⎞
L p = Lw + 10 log ⎜ ⎟ [dB ]
⎝R ⎠
dove R rappresen
r nta la costante de
ell'ambie
ente che è data d
dalla for
rmula:
Sα
R =
1 − α
Tomei Giac
como 141
L’ACUSTICA
A FISIC
CA TECNICA AMBIENTALE
E
∑α S i i
α = i =1
n
∑S
i =1
i
⎛ ⎛ Q 4 ⎞⎞
4 IL
L CAMPO ACUSTICO
A SEMIRIVE
ERBERANTE
E ⎜⎜ L p = Lw + 10 log ⎜ + ⎟ ⎟⎟
⎝ ⎝ 4πr 2 R ⎠ ⎠
Nella realtà la
l propag gazione acustica
a negli am
mbienti c
chiusi av
vviene in
n
una mod
dalità intermeddia alle
e due
modalità
à di prop pagazionee descritte in
preceden
nza, quinndi in questo
q caaso si
ha il ca
ampo acus
stico sem miriverberrante.
Il livvello sonoro L in i un ge enerico
punto è ottenut to quindi i considderando
sia la componen nte del campo diretto
d
che l
la compponente del campo
riverber
rante, e quindi ho:
⎛ Q 4⎞
L p = Lw + 10
0 log ⎜ + ⎟ [dB
B]
⎝ πr ⎠
2
4 R
Nel gr
rafico è riporta ato l'and damento
del live oro L in funzione
ello sono e della
distanza
a, espressa inn [ m] , dalla
sorgente
e.
La li inea trratteggiata (ved di grafi ico) evi idenzia il deccadimento
o
perfetta ettilineo che corrisponde al suono
amente re o diretto
o.
Si noota inoltre dal grafico o che il i livello sonorro L de
el campoo
semirive
erberante
e (rap
ppresenta ato su
ull’ordinata) si st
tabilizza
a
all'aume
entare de
ella disttanza dalla sorgen nte.
142 Tom
mei Giacomo
o
FISICA TECNICA AMBIENTALE INDICE
LA TERMODINAMICA ............................................................................................................................................... 1
IL SISTEMA TERMODINAMICO E LE SETTE TRASFORMAZIONI TERMODINAMICHE ............................................................. 1
LE GRANDEZZE INTENSIVE, ESTENSIVE E SPECIFICHE .......................................................................................................... 2
L’EQUILIBRIO TERMODINAMICO E IL PRINCIPIO ZERO DELLA TERMODINAMICA ............................................................... 2
L’EQUAZIONE DI STATO DEI GAS PERFETTI pv = RT E LA REGOLA DELLE FASI DI GIBBS n = 2 − f + c ............... 2
IL PRIMO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA ΔEsist = Q − L ................................................................................... 3
LE CAPACITÀ TERMICHE Cp e Cv E I CALORI SPECIFICI cp E cv ............................................................................................... 4
L’ENTALPIA ( ) .......................................................................................................................................................... 5
h = u + pv
LA VARIAZIONE DI CALORE đq IN FUNZIONE DELL’ENTALPIA h (đ q = d h − v d p ) ...........................................................................................5
IL CALORE SPECIFICO cv IN FUNZIONE DELL’ENERGIA INTERNA u e IL CALORE SPECIFICO cp IN FUNZIONE DELL’ENTALPIA h ................6
IL LEGAME TRA L’EQUAZIONE DI STATO DEI GAS PERFETTI pv = RT E I CALORI SPECIFICI cv e cp ..................................................7
LA TRASFORMAZIONE ADIABATICA (q = c o s t → đ q = 0 → p v γ = c o s t ) ........................................................................................... 7
LE CINQUE TRASFORMAZIONI TERMODINAMICHE FONDAMENTALI ................................................................................. 8
IL CICLO TERMODINAMICO DI CARNOT .............................................................................................................................. 9
⎛ Q2 ⎞
IL COEFFICIENTE ECONOMICO ε IN UN CICLO GENERICO ⎜⎜ε=1− <1⎟ ..................................................................................................10
Q1 ⎟
⎝ ⎠
⎛ LM LN ⎞
LA DIMOSTRAZIONE DEL TEOREMA DI CARNOT ⎜⎜εM = Q →εN = →εM Q1M m =εN Q1N n⎟⎟ ....................................................... 11
⎝ 1M Q1N ⎠
IL SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA ............................................................................................................. 12
L’ENUNCIATO DI KELVIN‐PLANCK E L’ENUNCIATO DI CLAUSIUS ...................................................................................... 13
⎛ 2 dq ⎞
L’ENTROPIA ⎜⎜s=R ∫ ⎟ ........................................................................................................................................................ 13
⎟
⎝ 1T ⎠
⎛ T ⎞
IL COEFFICIENTE ECONOMICO εC NEL CICLO DI CARNOT ⎜⎜εc =1−T2 <1⎟⎟ ..................................................................................................14
⎝ 1 ⎠
ε ⎛ ⎞
IL RENDIMENTO TERMODINAMICO ⎜⎜ η= ε ⎟⎟ .........................................................................................................................................15
⎝ c⎠
L’INEQUAZIONE DI CLAUSIUS ⎛⎜ ∫ ⎞
đQ
≤ 0⎟ ............................................................................................................................ 15
⎝ T ⎠
IL LAVORO MASSIMO Lmax ( Lmax =
⎡ T
(
Mc p ⎢− ln 1 T0 + T1 −T0
⎢
⎣ T0
⎤
⎦
)
)⎥⎥ .................................................................................................. 17
LA TERMODINAMICA DEI SISTEMI APERTI ........................................................................................................................ 19
LA VELOCITÀ DEL FLUIDO W E LE PORTATE Qv E Qm ......................................................................................................... 19
⎡ ⎤
d ⎢ ∫ ρdV ⎥
⎢⎣v ⎥⎦
IL BILANCIO DELLE MASSE + Qm 2 − Qm1 = 0 ................................................................................................................ 20
dτ
⎛W22 −W12 ⎞
IL BILANCIO DELL’ENERGIA ⎜⎝ 2 +g (z2 −z1) +h2 −h1 =q −l⎟⎠ ................................................................................................... 21
I VAPORI SATURI ............................................................................................................................................................... 25
LE FASI DELL’ACQUA ......................................................................................................................................................... 25
IL DIAGRAMMA TERMODINAMICO (p,v) PER L’ACQUA .................................................................................................... 26
LE GRANDEZZE TERMODINAMICHE DELL’ACQUA ALLO STATO LIQUIDO (a → l ) ....................................................... 27
LE GRANDEZZE TERMODINAMICHE DELL’ACQUA ALLO STATO DI VAPORE ..................................................................... 29
LE GRANDEZZE TERMODINAMICHE DEL VAPORE SATURO SECCO (l → v ) .................................................................................29
LE GRANDEZZE TERMODINAMICHE DEL VAPORE SATURO UMIDO (l → miscela ) ...................................................................30
⎛ M v ⎞⎟
IL TITOLO ⎜⎜ x = M ⎟ ............................................................................................................................................................................30
⎝ sist ⎠
LE GRANDEZZE TERMODINAMICHE DEI VAPORI SURRISCALDATI (v → vx ) ............................................................ 31
⎛ dp r ⎞
L’EQUAZIONE DI CLAPEYRON ⎜⎜ dT =Tv ⎟⎟ ............................................................................................................................ 31
⎝ d⎠
⎛ n n ⎞
LE MISCELE DI GAS PERFETTI ⎜⎜ ∑ pi = ∑ Mip = p →∑ Vi = ∑ MiV =V ⎟⎟ ........................................................................................ 33
⎝i=1 i=1 ⎠
I CICLI TERMODINAMICI FONDAMENTALI ......................................................................................................................... 34
Tomei Giacomo
INDICE FISICA TECNICA AMBIENTALE
⎛ qcondensatore ⎞
IL CICLO RANKINE ...................................... 34IL COEFFICIENTE ECONOMICO ε NEL CICLO RANKINE ⎜⎜ε=1− qcaldaia
<1⎟
⎟
⎝ ⎠
.......................................................................................................................................................................................... 36
IL MIGLIORMENTO DEL RENDIMENTO TERMODINAMICO η CON IL TITOLO x ......................................................................................36
PROVA CON IMINUZIONE DELLA PRESSIONE DI CONDENSAZIONE (1 → 1' ) .........................................................................................36
PROVA CONAUMENTO DELLA PRESSIONE NELLA CALDAIA (2 → 2' ) .....................................................................................................37
IL CICLO RANINE CON SURRISCALDAMENTO (3 → 3' ) ....................................................................................................... 37
IL CICLO RANKINE CON RISURRISCALDAMENTO (3 → 4 → 5 ) ...................................................................................................................37
IL CICLO FRIGORIFERO ...................................................................................................................................................... 38
⎛ ⎞
IL COEFFICIENTE DI PRESTAZIONE ⎜⎜COP = q ⎟ ..................................................................................................................................39
q1
⎟
⎝ 2 − q1 ⎠
LA POMPA DI CALORE (COPI = COP + 1) .................................................................................................................................. 39
IL CICLO DI RISCALDAMENTO ............................................................................................................................................................40
IL CICLO DI RAFFREDDAMENTO .........................................................................................................................................................40
LE MISCELE DI ARIA E VAPORE D’ACQUA .......................................................................................................................... 40
⎛ M ⎞
IL TITOLO x DELLA MISCELA DI ARIA E VAPORE D’ACQUA ⎜⎜x = Mv ⎟⎟ ................................................................................... 41
⎝ a⎠
IL GRADO IGROMETRICO φ = ρv → φ = pv ............................................................................................................................. 41
ρs ps
⎛ ⎞
φps ps,bu
IL TITOLO x IN FUNZIONE DI φ ⎜⎜ x =0.622 → xs = 0.622 ⎟ ...............................................................................................41
⎝ ptot − φps ptot − ps,bu ⎟⎠
⎛ ⎞
φ IN FUNZIONE DEL TITOLO x ⎜⎜ φ = ⎟
ptot p
x
→ φ = tot
x
...................................................................................................43
⎜ ps 0.622 + x ps,ba 0.622 + x ⎟⎟
⎝ ⎠
⎛ x⎞
IL GRADO DI SATURAZIONE ⎜⎜ψ = x ⎟⎟ .................................................................................................................................. 43
⎝ s⎠
⎛ p −p ⎞
IL GRADO DI SATURAZIONE ψ IN FUNZIONE DI x, xs e φ ⎜⎜ψ = φ p tot− φps ⎟⎟ ..........................................................................................43
⎝ tot s⎠
L’ENTALPIA J E IL CALORE SPECIFICO c’p NELLE MISCELE DI ARIA E VAPORE D’ACQUA (c'p = 1 + x 1.9 → J = t + x (2500 + 1.9t ) ) ..... 44
IL DIAGRAMMA PSICROMETRICO ..................................................................................................................................... 45
⎛ J −J Q ⎞
LA RETTA DI LAVORO ⎜⎜ x2 − x1 = Q + h ⎟⎟ ...................................................................................................................................................47
⎝ 2 1 m ⎠
⎛ Q Q −Q x −x ⎞
IL FATTORE TERMICO R ⎜⎜R = Q s = TOT s
→R =1−r 2 1 ⎟⎟ ......................................................................................................................48
J2 −J1 ⎠
⎝ TOT QTOT
⎛ 1 + x1.9 ⎞
L’IGROMETRO DI ASSMAN (O PSICROMETRO) ⎜ dx = − 1 + x1.9 → dx = − ⎟ .................................................................. 48
⎝ dT 2500 dt 2500 + 1.9t ⎠
ESERCIZIO 1 (Q → ΔH → ΔV → Δρ → ΔS ) ........................................................................................................................................................50
ESERCIZIO 2 ( Δ L1 − 2 ) ..............................................................................................................................................................................53
ESERCIZIO 3 ( ΔL1 − 3 → ΔS1 − 3 ) ....................................................................................................................................................................54
ESERCIZIO 4 (u1,h1,s1,v1 →u2,h2,s2,v2 ) ........................................................................................................................................................58
ESERCIZIO ( x → φ ) .................................................................................................................................................................................60
ESERCIZIO ( x → φ ) .................................................................................................................................................................................61
LA TERMOCINETICA ............................................................................................................................................... 65
⎛ ρcpdT dT ⎞
L’EQUAZIONE DI FOURIER NELLA CONDUZIONE ⎜⎜ λ∇2T − dτ
+ qg =0→ = α2∇2T →∇2T =0⎟ .................................................... 66
dτ ⎟
⎝ ⎠
⎛ d2T T1 −T2 ⎞⎟
LO STRATO PIANO CON CONDUCIBILITÀ λ LINEARE ⎜⎜ =0→T = Ax + B →q = λ
s ⎟⎠
............................................................. 68
⎝ dx2
Tomei Giacomo
FISICA TECNICA AMBIENTALE INDICE
⎛ d ⎡ dT ⎤ T2 T1−T2⎞
LO STRATO PIANO CON CONDUCIBILITÀ λ VARIABILE ⎜⎜ dx ⎢⎣λ dx⎥⎦ =0→aT +b 2 =Ax +B→q =λm ⎟ .......................................... 69
s ⎟⎠
⎝
⎛ ⎞
⎜ ⎟
LO STRATO CILINDRICO ⎜⎜ d ⎡ dT ⎤
r = 0 → T = A ln r + B → Q = λ 2 πL
T1 − T2 ⎟ .......................................................................................... 71
dr ⎢⎣ dr ⎦⎥ r2 ⎟
⎜⎜ ln ⎟
⎝ r1 ⎟⎠
⎛ ΔV ΔT ΔT ⎞
L’ANALOGIA ELETTRICA E TERMICA ⎜⎜⎝I= R →Q= R →R= Q ⎟⎟⎠ ................................................................................................. 74
IL NUMERO DI REYNOLDS Re ⎛⎜ Re = ρWD
μ
⎞
⎟ ............................................................................................................................. 82
⎝ ⎠
LA CONVENZIONE NATURALE E LA CONVENZIONE FORZATA .......................................................................................... 83
L’IRRAGGIAMENTO (q = hr (T1 − T2 ) → Q = hr S (T1 − T2 ) ) .................................................................................................................. 84
LE DEFINIZIONI .................................................................................................................................................................. 84
LE LEGGI DEL CORPO NERO .............................................................................................................................................. 86
LA LEGGE DI STEFAN‐BOLTZMANN (q 0 = σ 0T 4 → q = eσ0T 4 ) ..........................................................................................................................86
⎛ ⎞
⎜ ⎟
⎜ C1λ−5 ⎟
LA LEGGE DI PLANCK ⎜ε0 = C2 ⎟ ................................................................................................................................................87
⎜⎜ ⎟⎟
⎝ e λT − 1⎠
⎛ dε ⎞
1 2 −ff
' '
LA LEGGE DI WIEN O DEL REGRESSO ⎜⎜ dλ0 =
ff
2
12
→λmaxT = cost⎟⎟ ........................................................................................................87
⎝ f2 ⎠
LA LEGGE DI KIRCHHOFF (a = e = 1 → a = e ≤ 1 → q = aσ 0T 4 ) ..............................................................................................................................88
LA LEGGE DI LAMBERT (iα = in ) .......................................................................................................................................89
cos α → q 0 = I 0π
LO SCAMBIO DI CALORE TRA SUPERFICI TOTALMENTE AFFACCIATE ............................................................................... 89
⎛ Q1,2 Q2,1 ⎞
IL FATTORE DI FORMA F ⎜⎜F1,2 = →F2,1 = ⎟
.....................................................................................................................................90
⎝ Q1 Q2 ⎟⎠
⎛ ⎞
⎜ ⎟
⎜ F1,2S1T14 − S2T24 ⎟
LA LEGGE DI PREVOST ⎜ Qs = Q1 − a1Q'2 → Qs = Q2 − a2Q'
1 → Qs = σ0 ⎟ .........................................................................91
⎜ ⎛1 ⎞ 1 ⎟
F1,2 ⎜ − 1 ⎟ +
⎜ ⎝ a1 ⎠ a2 ⎠⎟
⎝
LO SCAMBIO DI CALORE TRA SUPERFICI PIANE TOTALMENTE AFFACCIATE ..........................................................................................93
LO SCAMBIO DI CALORE TRA SUPERFICI PARZIALMENTE AFFACCIATE ............................................................................ 94
IL COEFFICIENTE GLOBALE DI SCAMBIO TERMICO K ......................................................................................................... 96
I COEFFICIENTI DI IRRAGGIAMENTO hr E DI ADDUZIONE α (q = α (T1 − T2 ) → Q = α S (T1 − T2 ) ) ..................................................... 96
⎛ ⎞
⎜ ⎟
IL COEFFICIENTE GLOBALE DI SCAMBIO TERMICO K ⎜ K = 1 s 1 ⎟⎟ ................................................................................ 98
⎜ 1
⎜⎜ + + ⎟
⎝ α1 λ α2 ⎟⎠
L’UMIDITÀ NELLE PARTIZIONI ........................................................................................................................................... 99
⎛ ⎞
⎜ ⎟
⎜ pvo − pv ( n + 1) pvo − pv (n + 1) si ⎟
(
IL METODO ANALITICO ⎜ Φ = Sπ pv 1 − pv 2 → Φ = S ) → pi = pvo − n
δi ⎟⎟
...........................................................................100
∑
⎜ Rvi si
⎜ δ ⎟
⎝ i =1 i ⎠
Tomei Giacomo
INDICE FISICA TECNICA AMBIENTALE
IL DIAGRAMMA DI GLASER ..................................................................................................................................................................102
ESERCIZIO 1: PARETE DOPPIA (TP1 →q ) ................................................................................................................................................104
ESERCIZIO 2: PARETE DI SEPARAZIONE (Q → q ) ..................................................................................................................................106
ESERCIZIO 3: PARETE CON STRATO NON OMOGENEO (Q ) .................................................................................................................107
ESERCIZIO 4: CONVENZIONE FORZATA ( h → Q ) ..................................................................................................................................109
ESERCIZIO 5: IRRAGGIAMENTO NELLO STRATO CILINDRICO MULTIPLO (Qf → Qs ) ................................................................................110
IL CONTROLLO AMBIENTALE ................................................................................................................................ 112
⎛F Δu dF ⎞
ELEMENTI DI FLUIDODINAMICA E LA LEGGE DI NEWTON ⎜⎜ S → Δyx ,τyx = − dSx ⎟⎟ .................................................................. 112
⎝ y⎠
⎛ du du n − 1 ⎞
LA CLASSIFICAZIONE DEI FLUIDI E LA LEGGE DI POTENZA ⎜⎜τyx = −μ0 dyx dyx ⎟
⎟
.............................................................. 112
⎝ ⎠
IL TENSORE DEGLI SFORZI [T ] E L’EQUAZIONE DI CAUCHY ............................................................................................ 113
L’EQUAZIONE DEL MOTO DI UN FLUIDO ⎛⎜f = fp + fs →ρ Dτ = fρ + div [T ] ⎞⎟ ............................................................................... 114
Du
⎝ ⎠
L’EQUAZIONE DEL BILANCIO DELL’ENERGIA MECCANICA (BERNOULLI) ........................................................................ 116
⎛ ⎞
1 = 0 → W = 2 ( p1 − p2 ) → Q = ρ 2 ( p1 − p2 )S ⎟
2 −W 2 p − p
IL TUBO DI VENTURI ⎜⎜ W2 1 + 2 .......................................................................... 116
⎜
⎝
2 ρ
1
ρ S1 − S2
2 2 m1
( )
ρ S1 − S2
2 2 1⎟
⎟
⎠ ( )
IL BENESSERE TERMICO .................................................................................................................................................. 118
IL BILANCIO ENERGETICO S (S = M − C k − R − C − W − E d − E s w − E v e − C v e ) ...................................................................................... 118
L’ILLUMINAMENTO ⎜⎜ E = d Φ (i ⋅ n ) → E = d Φ ⎟⎟ .............................................................................................................................................127
⎛ ⎞
⎝ dS dS ⎠
L’ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE DEGLI INTERNI ............................................................................................................... 128
cos α
L’ILLUMINAZIONE DIRETTA E = I α ...............................................................................................................................128
r2
⎛ Φtot ⎞
L’ILLUMINAZIONE INDIRETTA ⎜⎜ Nlampade = ⎟ ..........................................................................................................................129
Φlampada ⎟
⎝ ⎠
E int
L’ILLUMINAZIONE NATURALE DEGLI INTERNI η = ................................................................................. 129
E0,standard
Tomei Giacomo
FISICA TECNICA AMBIENTALE INDICE
L’ACUSTICA .......................................................................................................................................................... 131
L’ORIGINE DEL FENOMENO ACUSTICO ........................................................................................................................... 131
LA FREQUENZA f E LA LUNGHEZZA D’ONDA λ ................................................................................................................ 131
LA METODOLOGIA DEL RUMORE E L’ANALISI IN FREQUENZA ......................................................................................... 132
2
⎛p ⎞
IL DIAGRAMMA (f,p) E IL LIVELLO SONORO L = 10 log10 ⎜ RMS ⎟ ................................................................................... 132
⎜ p ⎟
⎝ 0 ⎠
LA SOMMA DEI LIVELLI SONORI LTOT ............................................................................................................................... 133
⎛W ⎞
IL LIVELLO DELLA POTENZA SONORA Lw =10log⎜⎜W ⎟⎟ ......................................................................................................... 135
⎝ 0⎠
L’ANALISI DELLA FREQUENZA ......................................................................................................................................... 135
L’ANALISI IN BANDA STRETTA ..............................................................................................................................................................136
L’ANALISI IN BANDA PERCENTUALE COSTANTE ..................................................................................................................................136
ESERCIZIO (fi n f = 7 0 7 [H z ] → fs u p = 1 ' 4 1 4 [H z ]) .........................................................................................................................................137
IL CAMPIONAMENTO ..........................................................................................................................................................................137
IL RUMORE BIANCO E IL RUMORE ROSA ........................................................................................................................ 138
L’ASSORBIMENTO ACUSTICO E L’ISOLAMENTO ACUSTICO ............................................................................................. 138
IL COEFFICIENTE DI ASSORBIMENTO APPARENTE α = a + t ........................................................................................ 138
IL POTERE FONOISOLANTE R ⎛⎜ R = 10 log ⎛⎜t1 ⎞⎟ → R = L1 − L2 + 10 log ⎛⎜ SA ⎞⎟ ⎞⎟ ......................................................................................... 139
⎝ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠⎠
⎛ ⎛ A ⎞ ⎞⎟
⎛ T60 ⎞
L’ISOLAMENTO ACUSTICO D ⎜D = L − L → D
⎜ 1 2 n,T = L1 − L2 + 10 log ⎜ 0.5 ⎟ → Dn = L1 − L2 + 10 log ⎜⎜ A ⎟⎟ ⎟
.................................................... 139
⎝ ⎝ ⎠ ⎝ 0 ⎠⎠
L’INDICE DI VALUTAZIONE Rw, Dnw E Lnw ......................................................................................................................... 140
LA PROPAGAZIONE DEL SUONO NEGLI AMBIENTI CHIUSI ............................................................................................... 141
IL CAMPO DIRETTO, RIVERBERANTE E SEMIRIVERBERANTE .......................................................................................... 141
IL CAMPO ACUSTICO DIRETTO ⎛⎜⎜ L p = Lw + 10 log ⎛⎜ Q ⎞⎞
⎟ ⎟⎟ .........................................................................................................................141
⎝ ⎝ 4πr 2 ⎠ ⎠
⎛ ⎞
IL CAMPO ACUSTICO RIVERBERANTE ⎜⎜ Lp = Lw + 10 log ⎛⎜ 4 ⎞⎟ ⎟⎟ .....................................................................................................................141
⎝ ⎝ R ⎠⎠
⎛ 4 ⎞⎞
IL CAMPO ACUSTICO SEMIRIVERBERANTE ⎜⎜ L p = Lw + 10 log ⎛⎜ Q
+ ⎟ ⎟⎟ ...................................................................................................142
⎝ ⎝ 4πr 2 R ⎠ ⎠
Tomei Giacomo