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C O R S O D I P R I N C I P I D I P R O G E T TA Z I O N E

RELAZIONE DI LABORATORIO

MARCO OCCHINERO
matricola 774804

Durante l'esperienza di laboratorio abbiamo misurato, tramite degli estensimetri a resistenza,


le deformazioni assiali e circonferenziali che si sono presentate in un contenitore cilindrico
messo in pressione da una pompa idraulica ad olio.

Le rosette estensimetriche sono state posizionate in corrispondenza delle posizioni 5 e 14 in


riferimento al disegno del cilindro, all'interno e all'esterno, e tramite una centralina abbiamo
letto i valori delle deformazioni corrispondenti al valore di pressione nullo e al valore di
pressione massimo, cio 80 bar.
Abbiamo supposto che il materiale del recipiente soddisfasse, per le deformazioni impresse
dal liquido, le caratteristiche di legame elastico lineare tra sforzi e deformazioni, ipotesi che
poi abbiamo verificato leggendo i valori delle deformazioni a 0 bar prima e dopo la messa in
pressione, e i valori a 40 bar partendo da 0 bar e partendo da 80 bar.

Tabella dei valori delle deformazioni:


Pressione

Canale
comm.

Num.
Estens.

0 bar

80 bar

Int. 1

5c

4010 m/ m

86410 m/m

Int. 2

5a

25110 m/ m

Est. 1

14c

90310 m/ m

Est. 2

14a

76610 m/m

Differenza

0 bar

4510 m/ m

24310 m/ m

44310 m/ m

169310 m/ m

97510 m/ m

82410 m/ m

19210 m/ m

79010 m/ m

20910 m/ m

91810 m/ m

77210 m/ m

Tabella delle misurazioni intermedie (40 bar dal basso e dall'alto):


Pressione

Canale
comm.

Num.
Estens.

40+ bar

Int. 1

5c

45510 m/ m

Int. 2

5a

34610 m/ m

Est. 1

14c

130610 m/ m

Est. 2

14a

87910 m/m

40- bar

44810 m/m

34510 m/m

130110 m/ m
6

87610 m/m

Il fatto che troviamo valori di deformazione molto simili per uguali valori di pressione prima e
dopo lo sforzo massimo conferma la nostra ipotesi di campo elastico lineare.
Nel caso di elasticit lineare il legame tra sforzi e deformazioni pu essere espresso come

quindi invertendo il legame elastico possiamo ricavare gli sforzi dalle deformazioni che
abbiamo annotato:

In realt l'estensimetro non pu misurare le deformazioni radiali, quindi dobbiamo compiere


prima un ulteriore passo e calcolare la r tramite le equazioni di cui siamo in possesso:
Nel caso di superficie esterna consideriamo lo sforzo radiale nullo, ricavando

Tale relazione ci mostra come le deformazioni radiali interne siano esclusivamente funzione
delle deformazioni circonferenziale e assiale e delle propriet del materiale, tramite il
coefficiente di Poisson.
Possiamo quindi calcolare lo stato di sforzo sulla parete esterna, in corrispondenza della
posizione 14:

Nel caso di superficie esterna lo sforzo radiale nel punto a contatto col fluido non nullo, ma
vale r= p .
Perci in questo caso la deformazione radiale si presenta sotto la seguente forma:

Notiamo come la deformazione radiale dipenda, oltre che dalle deformazioni


circonferenziale e assiale, anche dal valore della pressione misurata nel contenitore. Il
termine aggiuntivo che compare in questa espressione, rispetto a quella della
p
deformazione sulla parete esterna, dipende da un fattore
, che assume un valore
E
molto piccolo (p=8 Mpa , E=206000 Mpa), e quindi potrebbe essere trascurato.
Inserendo questa relazione nel legame elastico troviamo lo stato di sforzo sulla parete
interna, che useremo per eseguire la verifica di resistenza, in quanto pi sollecitato
rispetto al punto esterno:

Inserendo nelle formule i dati raccolti durante l'esperienza otteniamo:

96 MPa
= 196.14 MPa
8 MPa

Lo stato di sforzo sulle pareti interna ed esterna di un contenitore in pressione si pu


calcolare anche per via analitica, attraverso le formule di Mariotte, a patto che le
pareti siano di piccolo spessore, caso soddisfatto dal nostro contenitore.
Le formule di Mariotte definiscono lo stato di sforzo come:

[]
[]

pD
4s
= pD
2s
-p

per un punto sulla parete interna,

pD
4s
= pD
2s
0

per un punto sulla parete esterna.

Perci lo stato di sforzo su un punto sulla parete interna del nostro contenitore
risulter:

[ ][

pD
4s
80 MPa
= pD = 160 MPa
8 MPa
2s
-p

Il risultato analitico e quello semi-empirico sono comparabili: lo stato di sforzo


empirico presenta degli sforzi a e c leggermente pi alti, poich il modello analitico
proposto da Mariotte utilizza come ipotesi quella di considerare nullo il momento, tra
le reazioni vincolari che troviamo sezionando idealmente il contenitore, poich la
presenza di pareti sottili ne minimizza il braccio.
Questo giustifica un leggero aumento degli sforzi nel caso reale.

Eseguiamo la verifica di resistenza statica utilizzando il criterio di von Mises con


entrambi gli stati di sforzo:
Stato di sforzo empirico:
VM = + + =
*

= 96 +196,14 +8 96196,14+968+196,148 = 176,8 MPa


2

Quindi la verifica di resistenza risulta:


Rs
Rs
*
VM , * =1,56 , che significa che la verifica di resistenza soddisfatta.

VM

*
VM

Stato di sforzo analitico:


= 2 + 2 + 2 =

= 80 2+1602+8280160+808+1608=145.55 MPa

La verifica di resistenza :
Rs
R
*VM s , * =1,89

VM

Otteniamo, col modello semi-empirico e col modello analitico, due stati di sforzo e
due coefficienti di sicurezza simili. Ne concludiamo, o meglio confermiamo, che il
modello analitico di Mariotte si adatta bene ad una situazione di recipiente con pareti
sottili in pressione.

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