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Alessandro Tazzini 188617

Prove di trazione su provini in lega di Alluminio e compositi


Lo scopo dell'esercitazione determinare le propriet meccaniche di due materiali diversi attraverso la prova di trazione unidirezionale. La prova stata svolta presso il laboratorio LAQAERMEC del Politecnico di Torino con una macchina Instron 8516 ad attuazione idraulica. Sono stati testati due provini, uno in acciaio ed uno in fibra di vetro. Abbiamo utilizzato come linea guida per lo svolgimento delle prove la normativa ASTM. Prima dell'esecuzione della prova su entrambi i provini sono stati montati quattro estensimetri, tre su una faccia e uno sull'altra, tre in direzione parallela al carico e uno in direzione perpendicolare ad esso, per poter correttamente misurare la tensione longitudinale, il modulo di Poisson e la flessione spuria.

Provino di acciaio: AISI 316


Le caratteristiche del provino sono Lunghezza iniziale utile 70 mm, larghezza 14.9 mm e spessore 1.49 mm; la distanza fra i punti medi degli estensimetri piazzati lateralmente di 8.9 mm. Per la valutazione delle caratteristiche meccaniche sono state eliminati alcuni dati che si supposto interferissero con una corretta interpretazione dei dati acquisiti. Sono stati scartati tutti i dati risultanti da uno degli estensimetri attaccati longitudinalmente a lato (il primo), in quanto i dati ricavati da questo differiscono significativamente da quelli acquisiti dagli altri due. Probabilmente ci il risultato di un cattivo incollaggio, ipotesi che si avvalora se consideriamo che lo stesso estensimetro si staccato molto prima degli altri sullo stesso provino. Se questi dati non fossero stati scartati, la flessione spuria risultante sarebbe stata superiore al 5%, inficiando cos comunque la validit della prova come prevista da normativa. Mostriamo con un grafico la flessione spuria totale ottenuta per le misurazioni effettuate. I dati che sono al di sotto del 5% sono considerati validi.

Flessione spuria totale


40 35 30 25 20 15 10 5 0 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000

Flessione spuria totale

I dati ottenuti dalle misure longitudinali degli altri due provini sono poi stati mediati per ottenere le misure di riferimento, fino al distaccamento del primo; dopodich sono stati usati i dati forniti dal solo rimanente. Sono inoltre stati scartati dai dati cos ottenuti i primi 20 in quanto fornivano risultati troppo incerti. In effetti, scartate le prime 20 misure, i valori che restano sono pi adeguati ad un'interpretazione lineare del modulo di elasticit E. Infatti vi una zona in cui i dati iniziano ad oscillare fra i valori 182 e 185 GPa, quindi un ragionevolmente costante (la variazione entro il 2%), e dove l'intercetta con le ordinate presenta un minimo (e quindi la condizione di deformazione nulla pi vicina ad una forza applicata nulla, come deve essere). Interpretiamo queste incongruenze nei primi dati con il fatto che nei primi secondi la macchina ed il provino possono aver visto degli assestamenti di assetto che hanno modificato leggermente i risultati attesi. Anche nel modulo di Poisson infatti si sono registrate delle anomalie. Dal calcolo della flessione spuria totale si vede che avremmo potuto scartarne anche di pi; le misure fino alla 60esima infatti non rientrano entro il 5% previsto da normativa. Dato il grande numero, non ne scartiamo cos tante, con l'avvertenza per di considerare i primi dati meno attendibili. Dopo 200 microEpsilon la flessione spuria inferiore al 5%, e le norme risultano cos rispettate. Per trovare il modulo elastico E interpoliamo linearmente con una retta i dati ottenuti dallo svolgimento della prova. Non utilizziamo tuttavia tutti i dati, ma eseguiamo molteplici interpolazioni, utilizzando un numero crescente di dati per ciascuna di esse. Questo ci consentir di capire qual il limite di proporzionalit del materiale, e quali dati tenere. Di seguito riportiamo in un grafico i valori del coefficiente della retta interpolante, che il modulo E stesso.

Consideriamo come valido il dato ottenuto prima che il modulo elastico trovato inizi a calare monotonicamente. In corrispondenza di questo punto (per circa 600 microepsilon) lintercetta con le ordinate presenta anche un minimo, e ci un segno che la retta interpolante approssimer correttamente il comportamento che ci aspettiamo (passante per lorigine). Il modulo elastico cos ottenuto risulta E=185 GPa. Il coefficiente di determinazione corrispondente alla retta di regressione lineare di E risultato che indica una corrispondenza pi che ottima entro la zona di proporzionalit. La tensione applicata di proporzionalit in corrispondenza della quale si inizia ad avere una variazione di pendenza della curva -, che individua il limite di proporzionalit, invece di circa MPa. Segnaliamo per che, nonostante il limite di proporzionalit corretto sia quello sopra riportato, un limite utilizzabile ai fini pratici potrebbe essere molto maggiore, in quanto non si ha una variazione superiore al 5% dal modulo E individuato sino ad una tensione applicata di 180 MPa. In questo caso si avrebbe un coefficiente di determinazione corrispondente di , che sensibilmente minore del precedente. Unaltra opzione per determinare il coefficiente di proporzionalit a fini pratici potrebbe essere quello di decidere un valore ammissibile del coefficiente di determinazione, per esempio o , e vedere fino a quale tensione la retta di regressione soddisfa il requisito. La tensione di snervamento ottenuta intersecando la curva dei dati con la retta con coefficiente angolare pari ad E, con un offset di 2000 microepsilon (lo 0,2%), come da pratica ingegneristica.

La tensione di snervamento risulta di MPa. Talvolta sono utilizzati altri valori di offset. Per un offset dello 0,1% per esempio, la tensione a snervamento risulta 273 MPa. Consideriamo ora il modulo di Poisson. La formula per la sua determinazione .

Se riportiamo in un grafico i punti ottenuti per piccoli otteniamo il grafico riportato di seguito.

(i minimi intervalli ottenuti),

Notiamo subito come in realt il modulo di Poisson non sia costante, come di solito si assume, ma vari essenzialmente fra due valori costanti, che possono essere congiunti da una retta in modo abbastanza soddisfacente. Probabilmente tale cambiamento impulsivo nel modulo di Poisson (che cambia nellintorno dei 2000 microepsilon) da attribuirsi ad una sorta di snervamento del materiale; seguendo questo ragionamento sarebbe pi appropriato attribuire come tensione di snervamento quella allo 0.1%, che avviene per 2475 microepsilon, che poi allincirca il valore per cui il modulo di Poisson si assesta al nuovo valore. I valori del modulo di Poisson trovati tramite il metodo dei minimi quadrati con questi dati sono =0.26 (intervallo fino a 1500 microepsilon) e =0.38 (intervallo da 2500 microepsilon a disponibilit dei dati). Tuttavia si soliti dare un unico valore costante del modulo di Poisson. Questo pu essere identificato isolando lintervallo fra 1000 e 3000 microepsilon, cosa che ci porta ad individuare il valore di circa , che poi anche la media dei due valori ricavati in precedenza. La tensione di rottura, rapporto tra il carico massimo raggiunto e larea iniziale del provino, risulta di MPa. La deformazione massima dopo rottura ottenuta invece misurando la lunghezza del provino dopo la prova, e ricavando lallungamento percentuale totale ottenuto . Esso risulta essere del 65.57%.

Riportiamo qua di seguito i dati sperimentali ottenuti, e quelli ipotizzati seguendo la formula suggerita dal Gherlone durante il corso. Questi dati formano la curva - ingegneristica del materiale, riportata in viola. In rosso invece riportiamo anche la curva - reale, cio quella che esprime le tensioni locali effettivamente sostenute dal materiale, piuttosto che i rapporti discreti F/A per le tensioni e L/L per le deformazioni. Le relazioni che intercorrono fra le quantit ingegneristiche , , e quelle reali , , sono

Per molti materiali metallici possibile dare una formulazione analitica della curva - (almeno fino al punto di snervamento), grazie allapprossimazione di Ramberg-Osgood (NACA tecnichal note No.902, 1943): ( ) Con Ed ( )
(

( ) (come da pratica ingegneristica)


)

(con i coefficienti ricavati dai dati secondo Ramberg-Osgood).

Per il significato di tutti i termini rimandiamo alla pubblicazione a cui ci riferiamo sopra. Lutilizzo di questa formula raccomandato anche dal Bruhn, quando le prove per la caratterizzazione dei metalli diventano troppo onerose. La curva per il nostro caso specifico risulta essere ( Con le tensioni da esprimersi in MPa. )

350 300 250 200 Dati sperimentali 150 100 50 0 0 2000 4000 6000 8000 10000 12000 14000 Ramberg-Osgood 0.2%

Quello che possiamo subito notare un mirabile accordo fra il modello analitico e la curva effettiva ricavata dai dati, almeno sino al punto di snervamento. Nella parte mostrata dal grafico la curva analitica sempre entro il 5% da quella dei dati sperimentali.

Provino composito in fibra di vetro


Le dimensioni del provino rettangolare sono: lunghezza utile 70 mm, larghezza 12.84 mm e spessore 1.10 mm. Per il test stato utilizzato un provino in fibra di vetro con laminazione unidirezionale a 0. Diamo l'avvertenza che la flessione spuria non a norma, perch supera in valore assoluto, seppur di poco, il 5% anche oltre il valore di 1000 microEpsilon. Abbiamo scartato le prime 30 misurazioni perch pressocch inattendibili, mentre non ne abbiamo scartate altre nonostante la flessione spuria solo per non avere scarsit di dati nella fase iniziale. Riportiamo di seguito landamento della flessione spuria totale.

Poich i materiali compositi hanno rottura fragile, non necessario per questa prova il calcolo delle tensioni di proporzionalit, di snervamento e dell'allungamento percentuale dopo rottura (che peraltro risulterebbe impossibile, dato il carattere frammentario del provino a fine prova). La deformazione longitudinale misurata secondo una media dei due estensimetri laterali, a sua volta mediati con quello centrale. Al distacco del primo estensimetro si mediano quelli rimanenti, e quando ne rimane uno si prende il valore da esso fornito. Ecco i dati sperimentali riportati su un grafico.

Abbiamo ricavato il modulo elastico E analogamente a quanto abbiamo fatto con il provino metallico.

Il valore ottenuto con questo metodo stato GPa. Il coefficiente di determinazione corrispondente a questo valore della retta vale

Dobbiamo per segnalare che fino a circa 5250 micropsilon il modulo elastico si assestato sul valore di 43.8 GPa, per poi diminuire a 43.3 GPa. Tuttavia essendo il coefficiente di determinazione della retta precedente piuttosto elevato, possiamo considerare superflua questa distinzione, anche se con questi valori sicuramente si avrebbe avuta una correlazione pressoch perfetta, come abbiamo visto per il caso del provino metallico. Il modulo elastico e il modulo di Poisson vengono calcolati, secondo quanto indicato, considerando le deformazioni tra 1000 e 3000 . Il valore risultante di . Tuttavia, in analogia a quanto fatto con il provino metallico, riportiamo il grafico del modulo di Poisson locale al variare della deformazione.

Possiamo subito notare che anche in questo caso in realt il modulo di Poisson non rimane costante durante tutta la prova, ma inizia a diminuire dal valore di circa 5250 microepsilon, in maniera circa lineare. Questo il valore di deformazione per cui anche il modulo di elasticit E aveva subito una leggera diminuzione; ipotizziamo dunque che in corrispondenza di questo valore di deformazione, corrispondente ad una tensione di circa 230 MPa, abbia potuto verificarsi una parziale rottura della matrice del materiale composito, cosa che ne avrebbe potuto deteriorare le caratteristiche meccaniche. La tensione di rottura, misurata come il carico massimo applicato dalla macchina sull'area iniziale vale MPa.

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