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Indice
Filtrazione 3
Modellizzazione 6
Valutazioni sul processo 10
Apparecchiature 11
- Filtropressa 12
- Filtri rotativi 14
- Filtri in serie 16
- Filtri a sabbia 18
Criteri per la scelta dei filtri 19
Esercizio 1: Stechiometria 20
Esercizio 2: Stechiometria 21
Esercizio 3: Confronto Chemostato e Chemostato con Ricircolo Parziale 23
Esercizio 4: Calcolo delle resistenze in una membrana di ultrafiltrazione 25
Esercizio 5: Ultrafiltrazione e Osmosi Inversa 29
Esercizio 6: Diafiltrazione 32
Esercizio 7: Bioreattori in Serie 37
Esercizio 8: Dimensionamento di un Bioreattore Continuo 39
Esercizio 9: Dimensionamento di una filtropressa 41
Esercizio 10: Fed Batch 46


2

Indice delle figure
Figura 1 - Schematizzazione del processo di filtrazione 3
Figura 2 - La forza fluidomotrice del processo rappresentata dalla differenza di
pressione a monte e a valle delleelemento filtrante 4
Figura 3 - Surface filtration definita anche ''normal flow filtration'' 4
Figura 4 - Cake filtration definita anche ''filtrazione a torta'' 5
Figura 5 - Depth filtration definita anche ''filtrazione a letto profondo'' 5
Figura 6 Andamento di t/V al variare di V 8
Figura 7 Andamento di P al variare di t 9
Figura 8 Andamento di P al variare di t in un processo a due step 9
Figura 9 Filtropressa 12
Figura 10 Schema di funzionamento di una filtropressa (Plates and Frames) 13
Figura 11 Schema di funzionamento di una filtropressa (Plates and Frames) 14
Figura 12 Filtro a tamburo rotante o Dorr Oliver 14
Figura 13 Schema di funzionamento di un filtro rotante a tamburo 15
Figura 14 Filtro a foglie di Moore 16
Figura 15 Filtro Kelly 17
Figura 16 Filtro a candela 17

Figura 17 Filtro a sabbia 18



3

FILTRAZIONE
La filtrazione rappresenta unoperazione di separazione di un solido da un
liquido che avviene facendo passare la sospensione attraverso un mezzo
filtrante, definito setto, in grado di ritenere il solido e di lasciando
permeare il liquido.

Figura 6 - Schematizzazione del processo di filtrazione

A differenza dei processi a membrana, nei quali la separazione avviene per
la differenza di dimensioni fra i pori e il diametro delle particelle, nella
filtrazione lelemento filtrante rappresentato dallaccumulo dei solidi
stessi sul setto poroso. In tale processo la forza fluido motrice data dalla
differenza di pressione che sussiste tra le due facce del mezzo filtrante,
mentre le resistenze incontrate dal fluido derivano dalla resistenza
intrinseca del setto filtrante e dalla resistenza della cosiddetta torta (cake).
Esistono due tipi di torte:
- Incomprimibili
- Comprimibili

4


Figura 7 - La forza fluidomotrice del processo rappresentata dalla differenza di pressione a monte e
a valle dell'elemento filtrante

Esistono tre meccanismi di filtrazione:
- SURFACE FILTRATION
- CAKE FILTRATION
- DEPTH FILTRATION
Il meccanismo surface fitration separa le particelle solide dal liquido
ritenendole sulla superficie del filtro.


Figura 8 - Surface filtration definita anche ''normal flow filtration''

Il meccanismo cake filtration separa le particelle solide dal liquido
sfruttando la torta stessa, formata dallaccumulo e dalla compattazione dei

5

solidi sul setto, come filtro. In alcune circostanze, per, la torta formatasi
presenta una pi bassa permeabilit rispetto al setto, diventando cos uno
dei fattori limitanti di questo processo.


Figura 9 - Cake filtration definita anche ''filtrazione a torta''

Il meccanismo depth filtration ritiene le particelle solide non solo sulla
superficie del filtro ma anche allinterno del filtro stesso. La limitazione di
questo processo rappresentata dal fatto che appena il filtro si saturato
va smaltito e sostituito non consentendo, inoltre, il recupero dei solidi
filtrati.


Figura 10 - Depth filtration definita anche ''filtrazione a letto profondo''



6

MODELLIZZAZIONE
I fattori che influenzano lefficienza del processo di filtrazione sono i
seguenti:
- Differenza di pressione fra monte e valle del mezzo filtrante
- Larea della superficie filtrante
- La viscosit della soluzione trattata
- La resistenza della torta filtrante
- La resistenza del filtro e degli strati iniziali della torta
Inizialmente, in assenza della torta, lequazione della filtrazione o
relazione di Darcy la seguente:

Q = portata del filtrato
A = area superficie filtrante
P = differenza di pressione fra valle e monte del setto filtrante
= viscosit della soluzione
R = resistenza setto filtrante
Successivamente, con il formarsi della torta, la resistenza addizionale
causata dalla stessa va a modificare la relazione di Darcy come segue:

R
c
= resistenza cake
Tale resistenza direttamente proporzionale alla massa di cake formatasi.

w = massa di cake depositata per unit di area
= resistenza specifica della torta

7

Quindi:

La massa di torta depositata per unit di area, w, funzione del tempo nei
processi di filtrazione batch. Essa pu essere relazionata con il volume di
filtrato V nel tempo t:

c = concentrazione di solidi nella sospensione
Ottenendo:

Sapendo che:

Per semplificare la notazione, poniamo:

Quindi la relazione di Darcy per la filtrazione in presenza di cake sar:

E unespressione differenziale che va integrata:
a pressione costante ovvero P = COST



8

Ponendo:

Lespressione assumer la seguente forma:

che non altro che lequazione di una retta:

Figura 6 Andamento di t/V al variare di V

A flusso Q costante, quindi Q = COST:

dove P e V sono funzione del tempo.
Ponendo:


9

dove: v = velocit superficiale

Semplificando la notazione, otteniamo lequazione di una retta:


Figura 7 Andamento di P al variare di t
Nel processo di filtrazione, consistente dei due step precedentemente
illustrati, si procede sempre in 2 stadi, ovvero si lavora con un primo step a
flusso costante seguito da un secondo step a P costante.


Figura 8 Andamento di P al variare di t in un processo a due step

10

VALUTAZIONI SUL PROCESSO

Come qualsiasi processo, la filtrazione presenta vantaggi e svantaggi
rispetto ad altre operazioni unitarie di separazioni di fasi.


Vantaggi:
- Richiesta energetica per il processo relativamente bassa
- Processo abbastanza semplice
- Bassa manutenzione
- Nessun trattamento speciale della soluzione richiesto prima del
processo

Svantaggi:
- Non applicabile in soluzioni fra frasi omogenee
- Non un processo molto flessibile
- Applicabile a flussi relativamente bassi





11

APPARECCHIATURE

Esistono tre criteri di classificazione per le apparecchiature:
In base alla PRESSIONE:
Filtri lavoranti in pressione
Filtri lavoranti in sotto vuoto
In base al TIPO DI ESERCIZIO:
Filtri discontinui
Filtri continui
In base alla NATURA DEL SETTO FILTRANTE
Filtri a sabbia
Filtri-pressa
Filtri in serie
Filtri rotativi
Nei filtri in pressione, si impone una pressione a valle del filtro pari alla
pressione atmosferica e una pressione a monte del filtro maggiore della
pressione atmosferica.
Nei filtri in depressione, invece, si impone una pressione a monte del filtro
pari alla pressione atmosferica, mentre a valle del filtro si impone una
pressione minore di quella atmosferica. Vengono, per questo motivo,
definiti anche FILTRI A VUOTO.
I filtri a pressione sono generalmente a funzionamento discontinuo, ossia
vanno arrestati ed aperti per effettuare la rimozione, manuale o automatica,
del pannello solido.

12

Essi consentono di ottenere un solido non troppo umido, data la forza
spingente relativamente elevata (fino a circa 20 atm) che sono in grado di
esercitare.

Loperazione pu essere effettuata:
a pressione costante: in questo caso la portata di filtrato diminuisce nel
tempo per effetto dellaumento della resistenza offerta dal pannello solido;
a portata costante: in questo caso la pressione operativa va aumentata
nel tempo per compensare laumento della resistenza offerta dal pannello
solido;
a pressione e portata variabili: in questo caso, man mano che la
filtrazione procede, si ha contemporaneamente una diminuzione della
portata ed un aumento della pressione.
FILTROPRESSA
Tra i filtri a pressione quelli maggiormente utilizzati nellindustria di
processo sono le filtropresse, in cui la pressione operativa massima
attorno a 10 atm.

Figura 9 - Filtropressa

13


Una filtropressa formata da una serie di piastre, su cui posto (su
entrambe le facce) il setto filtrante, tra cui sono interposti telai cavi. Sia le
piastre che i telai presentano dei fori in modo da creare dei condotti per
lalimentazione e il liquido filtrato.
Le piastre hanno forma circolare, quadrata o, pi spesso, rettangolare, e
dimensioni che possono superare 1 m
2
.Una filtropressa ne pu contenere
anche pi di un centinaio.

Figura 10 Schema di funzionamento di una filtropressa (Plates and Frames)

La sospensione viene alimentata negli spazi tra le piastre, in cui si
accumula man mano il solido, mentre il liquido filtrato recuperato con
continuit dalle piastre. Quando lo spazio a disposizione del pannello
solido si esaurisce, loperazione viene arrestata e si provvede ad
allontanare, in modo manuale o automatico, le piastre dai telai: il solido
cade per gravit o per effetto di vibrazioni.

14


Figura 11 Schema di funzionamento di una filtropressa (Plates and Frames)

FILTRI ROTATIVI
I filtri sotto vuoto sono generalmente a funzionamento continuo, ossia il
solido viene rimosso con continuit dalla superficie del setto filtrante. Essi
danno luogo ad un solido alquanto umido, poich la massima forza
spingente che possibile esercitare inferiore ad 1 atm (vuoto assoluto).
Tra questo tipo di filtri quelli maggiormente utilizzati nellindustria di
processo sono i filtri a tamburo rotante o Dorr Oliver.

Figura 12 Filtro a tamburo rotante o Dorr Oliver


15

Essi sono formati da un tamburo cavo, la cui superficie presenta degli
scomparti, collegati con il sistema di vuoto, sopra cui posto il setto
filtrante: il tamburo ruota lentamente, parzialmente immerso in una vasca
in cui alimentata la sospensione.
Per effetto del vuoto il liquido viene aspirato dagli scomparti del tamburo,
mentre il solido si deposita sul setto: nel tratto in cui il tamburo ruota
emerso si pu provvedere ad un lavaggio del solido o ad essiccarlo
parzialmente; il solido viene infine staccato dal setto mediante una lama
raschiante.
Il tamburo ha un diametro che pu arrivare ad un paio di metri ed una
lunghezza fino a 8 m; per limitare lingresso di aria, gravoso per il sistema
di vuoto, si dispone una copertura al di sopra del tamburo quando esso
ruota emerso dal liquido.


Figura 13 Schema di funzionamento di un filtro rotante a tamburo


16

I filtri centrifughi sono sia a funzionamento discontinuo che continuo e
consentono, in generale, di ottenere un solido abbastanza secco. La
centrifuga pi utilizzata quella a spinta (pusher), a funzionamento
continuo. Lalimentazione entra assialmente mediante un cono di
distribuzione e quindi si distribuisce verso il setto filtrante, raccogliendosi
nel paniere cilindrico. A distanza fissa dal cono di distribuzione posto un
disco di diametro poco inferiore a quello interno del setto filtrante: il cono
ed il disco ruotano alla stessa velocit del paniere e, inoltre, si muovono di
moto alternativo al suo interno. Quando il disco si muove verso destra
sposta il pannello anulare formato dalle particelle depositatesi sul setto
verso lestremit del paniere, da cui cadono in un apposito alloggiamento;
il pannello di solido si forma, invece, mentre il disco si muove verso
sinistra. Disco e cono compiono varie decine di corse al minuto. Questa
macchina molto efficiente, ma non si pu utilizzare per particelle troppo
fini: infatti, per ragioni di resistenza meccanica, il setto filtrante
costituito da barre di acciaio distanziate circa 0.1 mm.
FILTRI IN SERIE
Sono filtri a funzionamento discontinuo costituiti da una serie di elementi
filtranti tutti uguali tra loro.
Un tipico esempio di filtro in serie il filtro a foglie di MOORE, in cui
l apparato filtrante una serie di elementi (foglie) formati da una struttura
di legno o resina su cui si fissa la tela filtrante.



Figura 14 Filtro a foglie di Moore


17

Sono utilizzati generalmente per soluzioni ad alto rapporto solido/liquido.
La filtrazione avviene per immersione e il filtrato viene allontanato
mediante una pompa a vuoto.
Dopo la filtrazione si procede al lavaggio: si distaccano i pannelli portando
allesterno le foglie e si lava sempre per immersione per poi eliminare il
solido dalle foglie mediante aria compressa.

Per soluzioni a basso rapporto solido/liquido si utilizzano in genere filtri
Kelly.


Figura 15 Filtro Kelly

I filtri a candela sono discontinui a pressione, caratterizzati da elementi
filtranti cilindrici formati da materiali ceramici porosi (candele) disposti
entro un recipiente (corpo del filtro).


Figura 16 Filtro a candela

18


Essi sono resistenti alla corrosione e sono generalmente utilizzati per
sospensioni finissime (acque torbide e battericamente inquinate, oli
lubrificanti e vegetali).


FILTRI A SABBIA

Sono filtri di tipo discontinuo perch prevedono la rigenerazione del
setto filtrante per la rimozione della sabbia.
A seconda della forza motrice del processo si classificano in:
filtro chiuso nel caso in cui la soluzione trattata sotto pressione o filtro
aperto nel caso in cui la soluzione scende per gravit.



Figura 17 Filtro a sabbia

Il lavaggio viene condotto in controcorrente (con acqua e aria).
Generalmente sono utilizzati per soluzioni con piccole quantit di solido
non da recuperare (chiarificazione delle acque) spesso precedute da
decantazione.






19

CRITERI PER LA SCELTA DEI FILTRI

In base alla portata della soluzione

Modesta:
filtri discontinui (basso costo)

Grande:
filtri continui (costo elevato compensato da risparmio su
manodopera e tempi morti)

In base alla natura delle sospensioni

Basso rapporto solido/liquido:
FILTRIPRESSA e KELLY (impiegano P e T elevate)

Alto rapporto solido/liquido:
FILTRI MOORE (impiegano P e T elevate, la torta deve subire un
lavaggio prolungato)

Sospensioni fini o soluzioni corrosive:
FILTRI A CANDELA

Grandi masse liquide e abbondanti sospensioni:
FILTRI ROTATIVI (se la torta non deve subire un
prolungato lavaggio)




20

Esercizio 1 - Stechiometria
Consideriamo un microrganismo con una composizione:
C: 45%
N: 10%
O: 27%
H: 6%
Calcolare la formula bruta.
Risoluzione
Bisogna innanzitutto trasformare le percentuali in peso in percentuali molari
dividendole per il P.M. dei rispettivi elementi:

; N

; O

; H



Giungiamo cos a determinare la formula bruta del composto: CH
1.6
O
0.45
N
0.2





21


Esercizio 2 - Stechiometria
Data la reazione:
C
6
H
12
O
6
+ aO
2
+bNH
3
cCH

+ dH
2
O + eCO
2

Determinare i coefficienti stechiometrici della reazione sapendo che il fattore di resa
Y
x/s
=0.45 con , e pari allesercizio precedente.
La biomassa ha, quindi, formula bruta:
CH
1.6
O
0.45
N
0.19
Risoluzione:
a) Si scrivono i bilanci di materia relativi a C, H, N ed O:
C: 6*12=12c+12e
H: 12+3b=1.6c+2d
N: b=0.19c
O: 6+2a=0.45c+d+2e
Si ha, quindi, un sistema di 4 equazioni in 5 incognite:

e d c a
c b
d c b
e c
2 45 . 0 2 6
19 . 0
2 6 . 1 3 12
6
+ + = +
=
+ = +
+ =

Unequazione aggiuntiva ricavabile dal dato sperimentale riguardante la resa
cellulare. Essa indica quanti grammi di biomassa si formano per grammo di
substrato.
Y
x/s
=0.45=


Il primo passo sar quello di trasformare la resa cellulare in un rapporto mol/mol:

22

P.M.
s
=180 g/mol
P.M.
x
=12+1.6+0.45*16+14*0.19=23.5 g/mol
Inoltre, bisogna considerare la presenza di ceneri che costituiscono circa il 10%
della composizione totale del microrganismo, quindi la resa priva del termine
delle ceneri sar calcolata come segue:
Y


x/s
=
[()]

c = 3.09
Dalla risoluzione del sistema ottengo:

91 . 2
46 . 4
09 . 3
62 . 0
83 . 2
=
=
=
=
=
e
d
c
b
a


Un altro parametro sperimentale utile il seguente:
89 . 0
) (
) (
2
/
=

=
a O PM
c X PM
Y
O X

Esso rappresenta quanti grammi di biomassa si formano per grammi di ossigeno
consumato ed il risultato ottenuto giustificato in quanto normalmente per un
chilogrammo di biomassa occorre circa un chilogrammo di ossigeno.


Infine un ulteriore parametro da tenere in considerazione il quoziente respiratorio:

RQ =




23

Esercizio 3 Confronto Chemostato e Chemostato con Ricircolo Parziale

Dati di processo:
l
g
S
l
g
S
h
m
F
1 , 0
10
30
0
3
=
=
=

dati cinetici e stechiometrici:


g
g
Y
l
g
k
h
S X
s
45 , 0
2
2 , 0
/
1
max
=
=
=



1) Calcolare il volume per un bioreattore continuo;
2) Calcolare il volume per un bioreattore con ricircolo parziale di cellule (c = 2;
X
1
= 0) quando =0.4 e quando =0.7 .



24

1)
1 max
01 . 0
1 . 0 2
1 . 0 2 . 0

=
+

=
+
= h
S k
S
s



V
F
D =
, nel chemostato = D
3
3000
01 . 0
30
m
D
F
V = = =


l
g
Y
S S
X
S X
45 . 4 45 . 0 9 . 9
1
/
0
= =

=

2) con =0.4

( ) | | c
D
h
+
=
=

1 1
01 . 0
1



1
0166 . 0

= h D
3
1800m
D
F
V = =


con =0.6

( ) | | c
D
h
+
=
=

1 1
01 . 0
1



1
033 . 0

= h D
3
900m
D
F
V = =


Quindi: V
Chemostato
< V
Ricircolo


25

Esercizio 4 - Calcolo delle resistenze in una membrana di ultrafiltrazione
Si consideri un processo di ultrafiltrazione. I dati a disposizione sono i seguenti:

Solo H
2
O Siero H
2
O a membrana sporca
PTM [Pa] Jp [m
3
/m
2
s] PTM [Pa] Jp [m
3
/m
2
s] PTM [Pa] Jp [m
3
/m
2
s]
0 0 0 0 0 0
49,9 12,9 59,3 7,37 60,4 11,83
82,1 20,43 83,5 9,34 83,7 16,13
121 32,24 121,6 16,13 123,3 24,73
160,3 41,94 160,6 20,43 165,6 30,1

Calcolare le resistenze della membrana nei tre casi. Stimare in seguito gli errori
associati al calcolo.

SVOLGI MENTO
La resistenza di una membrana di ultrafiltrazione viene descritta dalla somma di pi
resistenze in serie. Nel caso di permeazione di acqua pura attraverso la membrana
pulita, il flusso di permeato J
p
legato alla pressione transmembrana dalla relazione:
p
m
PTM
J
R
A
= dove R
m
la resistenza intrinseca della membrana.
Tale resistenza stata valutata per via grafica da un analisi di regressione lineare.


26





I dati a disposizione, relativi allacqua pura, sono stati diagrammati in un grafico le
cui ordinate rappresentano i valori di J
p
mentre le ascisse i valori di PTM.
I dati si dispongono secondo una retta passante per lorigine, di equazione
0, 2612 y x = . Il coefficiente angolare pari ad 1/ R
m
, per cui risulta R
m
= 3,83 Pas/m.

Nel caso in cui si considera la filtrazione di una soluzione contenente macro e
microsoluti (come il siero in questo caso), si pu scrivere:
p
t
PTM
J
R
A
= , dove R
t
la resistenza totale della membrana.
I dati relativi alla soluzione di siero sono stati diagrammati in un grafico, come nel
caso precedente, ottenendo:

y = 0.2612x
R = 0.9986
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
0 50 100 150 200
J
P

[
m
3
/
m
2

s
]

APTM [Pa]
H
2
O

27



I dati si dispongono secondo una retta passante per lorigine, di equazione
0,1265 y x = . Il coefficiente angolare pari ad 1/ R
t
, per cui risulta R
t
= 7,91 Pas/m.
Occorre sottolineare che R
t
pu essere espressa come somma di tre contributi:
R
m
: resistenza totale della membrana
R
f
: resistenza legata allo sporcamente (fouling)
R
p
: resistenza legata alla polarizzazione.
A sua volta, possibile definire
'
m f
R R R = + , per cui si ha
'
t p
R R R = + . Se si hanno
soluzioni molto diluite la resistenza dovuta alla polarizzazione diventa trascurabile in
quanto la polarizzazione reversibile, per cui possibile stimare R

da prove con
acqua a membrana sporca:



y = 0.1265x
R = 0.9917
0
5
10
15
20
25
0 50 100 150 200
J
P

[
m
3
/
m
2

s
]

APTM [Pa]
Siero

28



I dati si dispongono secondo una retta passante per lorigine, di equazione
0,1895 y x = . Il coefficiente angolare pari ad 1/ R

, per cui risulta R

= 5,28 Pas/m.
semplice a questo punto determinare le restanti resistenze R
f
ed R
p
:
'
f m
R R R = = 5,28 - 3,83 = 1,45 Pas/m.
'
p tot
R R R = = 7,91 5,28 = 2,63 Pas/m.









y = 0.1895x
R = 0.9932
0
5
10
15
20
25
30
35
0 50 100 150 200


J
P

[
m
3
/
m
2

s
]

APTM [Pa]
H
2
O a membrana sporca

29

Esercizio 5 - Ultrafiltrazione e Osmosi Inversa
Si ha un sistema filtrante cos strutturato:

Ul trafi l trazi one
P-2 / RO-101
Reverse Osmosi s
1
3
2
5
4

Si vuole trattare un volume di brodo pari a V
0
= 1500 con densit = 1000 kg/m
3
le
cui composizioni sono:
COMPONENTI composizione % (w/w)
UF

RO

proteine 0,05 1 1
lattosio 7 0 1
azoto non proteico 0,2 0 1
ceneri 0,68 0,2 1
acqua 92,07 0 0

Per il trattamento vengono utilizzati un comparto di ultrafiltrazione (UF) e uno di
osmosi inversa (RO) con i seguenti VCR (Volume Concentration Ratio):
VCR
UF
= 20
VCR
RO
= 4
Caratterizzare le correnti determinandone la composizione e i volumi.


30

SVOLGI MENTO
Le operazioni unitarie sono una ultrafiltrazione (100000Da-10000Da) e una osmosi
inversa entrambe batch.
Prima procedere con il calcoli occorre definire le correnti:
CORRENTE 1 : alimentazione
CORRENTE 2 : ritenuto proveniente dallultrafiltrazione
CORRENTE 3 : permeato proveniente dallultrafiltrazione e che costituisce inoltre
lalimentazione per losmosi inversa
CORRENTE 4 : ritenuto proveniente dallosmosi inversa
CORRENTE 5 : permeato proveniente dallosmosi inversa.
Le concentrazioni di ritenuto sono state determinate utilizzando la formula valida per
lultrafiltrazione:
0 R
C CVCR
o
=

C
0
: la concentrazione iniziale
VCR = V
0
/V
R
dove V
0
: volume iniziale V
R
: volume di ritenuto
o =1-(C
P
/C
R
) coefficiente di reiezione
Le concentrazioni di permeato sono state determinate a partire dalla definizione di ,
ovvero dalla relazione: (1 )
P R
C C o = .

I valori dei volumi di ritenuto sono stati calcolati dalla definizione del VCR, ovvero
dalla relazione:
0
R
V
V
VCR
=


31

bene sottolineare che il volume della corrente 3 in entrata nellosmosi inversa non
pari a quello in alimentazione, ma a questultimo va sottratto il volume di ritenuto
proveniente dalla precedente ultrafiltrazione.

I valori che caratterizzano tutte le correnti sono riportati in tabella:

Correnti 1 2 3 4 5
VCR - 20 20 4 4
Proteine (g/l) 0,5 10 0 0 0
Lattosio (g/l) 70 70 70 280 0
Azoto non prot. (g/l) 2 2 2 8 0
Ceneri (kg/l) 6,8 12,4 6,5 26 0

- Per il calcolo delle composizioni nella corrente 2 si ha:
c=c
0
*VCR

che vale per ogni composto.

- Per il calcolo delle composizioni nella corrente 3:
c
1
V
0
=c
2
V
R
+c
3
V
P

sapendo che: VCR = V
0
/V
R
e V
P
= V
0
-V
R

) ( )

Ovviamente per le composizioni nelle correnti 4 e 5 il procedimento stato analogo.

32

Esercizio 6 - Diafiltrazione
Si vuole trattare un volume di siero pari a V
o
=1500l con densit =1kg/l le cui
composizioni sono di seguito riportate:

COMPONENTI %w/w o
UF

PROTEINE 0,05 1
LATTOSIO 7 0
AZOTO NON PROTEICO 0,2 0
CENERI 0,68 0,2

Si vogliono concentrare le proteine fino ad ottenere un WPC=97%.
1. Determinare il consumo di acqua nella diafiltrazione continua e discontinua
con un VCR=20.
2. Determinare il consumo dacqua realizzando una diafiltrazione continua (per
diversi V
D
) operata sul ritenuto di una UF con VCR=10.

SVOLGI MENTO
Diafiltrazione discontinua
Nella diafiltrazione discontinua viene utilizzata la seguente formula:
1 ( 1)
, 0
( )
n
R n
C C VCR
o +
=
in cui n il numero di ultrafiltrazioni.
100
.
proteine
C
WPC
conc solidi
=



33

Nel primo ciclo di diafiltrazione discontinua, la concentrazione di ritenuto in uscita si
determina da
0 R
C C VCR
o
=
I risultati ottenuti si trovano nella seguente tabella:

primo ciclo secondo ciclo terzo ciclo
componenti ingresso
uf
uscita ingresso uscita ingresso uscita
c
0
(g/l) c
1
(g/l) C
2
(g/l) C
3
(g/l) C
4
(g/l) C
5
(g/l)
proteine 0,5 1 10 0,5 10 0,5 10
lattosio 70 0 70 3,5 3,5 0,175 0,175
azoto non proteico 2 0 2 0,1 0,1 0,005 0,005
ceneri 6,8 0,2 12,38 0,62 1,13 0,056 0,103
WPC 10,6 67,9 97,2

Dopo il primo ciclo, il ritenuto che si ottiene si valuta dalla formula
0
R
V
V
VCR
= e vale
75 l. Per portarsi nuovamente al volume di 1500, occorre ovviamente aggiungere a
questa quantit un volume di 1425 l. In questo modo i composti contenuti nel ritenuto
si diluiscono e sono state quindi ricalcolate le concentrazioni:
1
2
0
R
c V
c
V

=
dopo il primo ciclo si ottiene un WPC pari a 10,6%.
Questo valore non accettabile in quanto la specifica impone WPC > 97%.
Per questo motivo, stato condotto un secondo ciclo nel quale stato aggiunto un
volume di acqua pari a 1425. In questo modo si ottiene un WPC di 67,9%, valore

34

che non soddisfa la specifica. Si raggiunge, quindi, un volume dacqua pari a 1425 e
si ricalcolano le concentrazioni:


In questo modo si ottiene un WPC di 97,2% che soddisfa la specifica.
La quantit dacqua consumata pari a 2850.

Diafiltrazione continua
Nella diafiltrazione continua si utilizza la seguente equazione:

componenti C
0
(g/l) C (V
D
= 1,5) C (V
D
= 8,9)
proteine 0,5 1 0,5 0,5
lattosio 70 0 15,61 0,0095
azoto non proteico 2 0 0,45 2,73E-04
ceneri 6,8 0,2 2,05 5,5E-03
WPC 27 97,03
100
.
proteine
C
WPC
conc solidi
=



Nella diafiltrazione continua il volume di acqua consumata pari al volume di
permeato. Si proceduti fissando diversi valori di V
D
operando, quindi, per tentativi.
Nella diafiltrazione continua con V
D
= 1,5 e WPC = 27 % siamo fuori specifica,
mentre con V
D
= 8,9 sono stati consumati

ed
stata rispettata la specifica.
D
V
e C C
) 1 (
0
o
=

35

Ovviamente i litri effettivi di acqua consumata sono:


Quindi V
P
=(1500-75)=1425
Consumo effettivo di acqua =13350-V
P
=(13350-1425)=11925

Diafiltrazione continua operata sul ritenuto di una ultrafiltrazione
Consideriamo ora la diafiltrazione continua operata sul ritenuto di una
ultrafiltrazione.


In questo caso, lalimentazione iniziale stata sottoposta prima ad una
ultrafiltrazione. La concentrazione di ritenuto dellultrafiltrazione stata calcolata
dalla relazione:
0 R
c c VCR
o
=
. Il volume di ritenuto su cui si opera la diafiltrazione

.
Le concentrazioni di diafiltrazione, al variare di V
D
sono state calcolate dalla
relazione:
(1 )
0
D
V
C C e
o
= . I valori di V
D
scelti sono 1,5 e 6,6. I risultati ottenuti si
trovano nella seguente tabella:

U F-1 0 1
U lt ra f il t e r
D F-1 0 1
D ia f i lt e r
S -1 0 1
S -1 0 2
S -1 0 3
S -1 0 4
S -1 0 5
S -1 0 6

36

componenti C
0
(g/l)
UF
C
UF
C(V
D
= 1,5) C(V
D
= 6,6)
proteine 0,5 1 5 5 5
lattosio 70 0 70 15,61 0,095
azoto non proteico 2 0 2 0,45 0,0027
ceneri 6,8 0,2 10,79 2,05 0,035
WPC 20,6 97,01

Come si pu notare, si raggiunge un WPC > 97% con un V
D
pari a 6,6.
In questo caso il volume di acqua consumata

.
Ma, come precedentemente visto, bisogna sottrarre a tale volume quello permeato
durante la prima fase di dia filtrazione, per cui si avr:


Quindi V
P
=1500-150=1350
Consumo effettivo di acqua =9900-V
P
=(9900-1350)=8550








37

Esercizio 7 - Bioreattori in Serie
Parametri:

h
m
F
Y
l
g
S
l
g
k
h
S X
s
3
/
0
1
max
10
45 , 0
10
5
25 , 0
=
=
=
=
=


Verificare se serve usare uno o due bioreattori in serie.

Risoluzione:
Si calcola K:
( ) 63 , 0 1 1
5 , 0
10
5
min
0
= + + =
= = =
-
K K K X
S
k
K
s

Ipotesi: si vuole ottenere X
f
* =0,97. X
f
*>X
min
*:
( )
( )
( )
( )
( )
1
max
014 , 0
97 , 0 1 5 , 0
97 , 0 97 , 0 1 25 , 0
1
1

-
- -
- -
=
+

=
+

= h
X K
X X
X R
f
f f
f x


( )
h
X R
X
f x
f
3 , 69
014 , 0
97 , 0
0
= =

=
- -
-
t

3
693 10 3 , 69 m F V = = =t


38


Si considerano due reattori in serie e si prende come uscita dal primo X
min
*.

( )
3
1 1
min
min
1
94 10 4 , 9 4 , 9
067 , 0
63 , 0 0
m F V h
X R
X
x
= = = = =

=
- -
-
t t

( )
3
2 2
min
2
243 3 , 24
014 , 0
63 , 0 97 , 0
m F V h
X R
X X
f x
f
= = =

=
- -
- -
t t

t t t < +
2 1
Conviene usare bioreattori in serie.












39

Esercizio 8 Dimensionamento di un Bioreattore Continuo
E dato un bioreattore continuo con le seguenti caratteristiche:
Caratteristiche del microrganismo:

g
g
Y
L
g
k
h
S
X
s
35 , 0
5 , 0
25 , 0
1
max
=
=
=


Dati di progetto:

L
g
S
h
m
F
10
10
0
3
=
=

Vengono fissati T e pH; si vuole abbattere il 95% di S.
Si calcoli il V necessario.

Risoluzione:
Noti
max
e k
s
nota la curva
( ) D f S =
, quindi si potrebbe determinare D anche dal
grafico.
Analiticamente:
1
0
0 max
24 , 0
10 5 , 0
10 25 , 0

=
+

=
+

= h
S k
S
D
s
c



40

= = h
c
2 , 4
24 , 0
1
t
se il tempo di residenza inferiore a 4,2 ore si va in wash-out,
perch il tempo dopo il quale porto la biomassa fuori dal bioreattore inferiore al suo
tempo di formazione.
( )
L
g
S S 5 , 0 95 , 0 1
0
= =
(S allinterno del bioreattore)
Il V calcolato un V
utile
, il V
effettivo
deve essere circa il 30-40% maggiore del V
utile
per
far fronte alla presenza di eventuale schiuma.
Cosa succede se, anzich V = 80 m
3
utilizzo V = 50 m
3
?

h
m
F
m V
3
3
10
50
=
=


1
2 , 0
5
1
5
10
50

= =
= =
h D
h t


=

=
+

=
L
g k
S
S k
S
D
s
u
s
2
2 , 0 25 , 0
2 , 0 5 , 0
max
max


si abbatte solo l80% di S.
Cosa succede se V = 10 m
3
?

h
m
F
m V
3
3
10
10
=
=

= h 1 t condizione di wash-out, si sotto il tempo critico di residenza.

0
1 25 , 0
1 5 , 0
1
max
<

= =
D
D k
S D
s

(il bioreattore andato in wash-out, questa


relazione non pi valida).

41

Esercizio 9 - Dimensionamento di una filtropressa
Sia dato un brodo di fermentazione con le seguenti propriet:
Q= 1000 l/h
Solidi presenti nel brodo (lievito) : 80 g/l

brodo
=1 kg/l.
Supponiamo di voler sottoporre tale brodo ad una filtrazione con resa del 100% e tale
che il cake sia formato per il 40% da solidi e, quindi, per il 60% da brodo.
In particolare si desidera dimensionare una filtropressa con piatti quadrati e nelle
seguenti condizioni operative:
AP= 500 kN/m
2

l
piatto
=0,45 m
Precedentemente sono state svolte delle prove sperimentali su una filtropressa a piatti
quadrati nelle seguenti condizioni:
A
piatto
=0,05m
2

AP=35 kN/m
2

Tali prove hanno fornito i risultati riportati in tabella:

t (minuti) 0 5 15 30 45
V (L) 0 0,39 0,83 1,15 1,55



42

Svolgimento
Il sistema in esame descrive un classico processo di filtrazione nel quale il mezzo
filtrante rappresentato dalla cake che aumenta di spessore con il passare del tempo.
I dati a disposizione consentono di ricavare le caratteristiche della sospensione.
Supponendo di lavorare a AP costante, si pu integrare lequazione caratteristica del
sistema filtrante:
2
dV P A
LA
dt
r u V
u

A
=
| |
+
|
\ .


in cui:
L : lunghezza equivalente per la resistenza del filtro
V: volume di filtrato
A: superficie del filtro
r : resistenza caratteristica
u : (Al)/V = volume torta/ volume di filtrato
Integrando questa equazione si trova:
2
0 0
V t
LA PA
V dV dt
u r u
A
| |
+ =
|
\ .
} }

2 2
2
V LA PA
V t
u r u
A
+ =

2 2
2
t r u V LA r u
V PA u PA

= +
A A


43

Come si pu vedere questa lequazione di una retta. possibile graficare t/V vs V.
Dalla pendenza e dallintercetta si possono ricavare le caratteristiche della
sospensione.




La pendenza
8
2
1
9 10
2
r u
PA

=
A

Lintercetta
2
420987
LA r u
u PA

=
A
.

Essendo note sia larea filtrante che la pressione della prova ricaviamo:

11
1, 575 10 r u =

3
4, 67 10
L
u

=


y = 9E+08x + 420987
R = 0.9602
0.00
200000.00
400000.00
600000.00
800000.00
1000000.00
1200000.00
1400000.00
1600000.00
1800000.00
2000000.00
0 0.0005 0.001 0.0015 0.002
t
/
V

(
s
/
m
3
)

V(m
3
)

44

Larea filtrante della filtropressa viene determinata utilizzando lequazione
precedente. Occorre determinare prima il volume di filtrato. Il tempo di processo
pari ad 1 ora. La portata del brodo di fermentazione di 1000 l/h. Poich la densit
di 1000 kg/m
3
, ovvero 1 kg/l, si ha:
1000 1 1000 /
l kg
Q kg h
h l
= =

La concentrazione di solidi nel brodo di 80 g/l.
80 1000 80000 80
g l g kg
di solidi di solidi
l h h h
= =

La torta contiene solidi per il 40%, mentre contiene brodo per il 60%. Se i solidi
contenuti nella torta sono pari a 80

, allora la torta avr una portata massica pari a


80
200
0, 4
kg
h
=
, da cui , quindi, possibile ricavare la portata di brodo presente nella
torta:
0, 6 200 120
kg
h
=
.
La portata di filtrato sar quindi:
( )


Il volume sar dato da :
3
3
1
800 1 0,8
1000
kg
V h m
kg
h
m
= =

Occorre risolvere lequazione
2 2
2
V LA PA
V t
u r u
A
+ =
nellincognita A:
2 2
3
11
0,8 500 1000 3600
4, 67 10 0,8
2 1, 575 10
A
A


+ =



45

2 3
0, 01143 3, 736 10 0, 32 0 A

=

2
0, 327 27, 996 0 A A =

1,2
0, 327 0,107 111, 984
2
A
+
=

La soluzione da prendere ovviamente quella con segno positivo.
Si ottiene: A = 5,457 m
2
Si pu ricavare il numero di piatti, considerando che ognuno ha una doppia faccia
filtrante.
Larea di ciascun piatto
2 2 2
2 2 0, 45 0, 405 A l m = = =
.
Il numero di piatti sar dato da:
5, 457
13, 5 14
0, 405
A
n piatti
A
= = = ~
.














46

Esercizio 10 Fed Batch (calcolo a verifica)
Dati i parametri:


- Calcolare la produzione oraria del reattore fed batch.
Calcoliamo innanzitutto il tempo di processo:


Per verificare se ci troviamo in condizioni di pseudo stazionariet calcoliamo
rispettivamente i valori di velocit di diluizione iniziale e finale:


Se sono vere le condizioni di pseudo stazionariet allora:

Per cui:



47


Se

assumono valori simili si pu dire che verificata la condizione di


pseudo stazionariet. In questo caso, come possibile notare, essi sono dissimili.
Calcoliamo ora le concentrazioni che la biomassa assume allistante iniziale e a
quello finale:


Conoscendo tali valori ora possibile calcolare la produttivit oraria del reattore
fed batch come segue:

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