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imparare &

➲ imparare & approfondire di DARIO MAZZEO

FILTRI
di Butterworth

78
& approfondire
U
n filtro elettronico è un dispositivo
che realizza delle funzioni di tra-
sferimento, rappresentate con un
diagramma di Bode, in grado di filtrare de-
terminate bande di frequenza e lascian-
done passare altre. Generalmente, in ap-
plicazioni generiche, che non richiedo-
no elevata selettività e complessità nel-
l’implementazione, i filtri vengono realiz-
zati con componenti passivi LRC (induttori,
resistenze e condensatori) capaci di ga-
rantire un’attenuazione di 40db/decade
(filtro del 2° ordine). Questo, però produce
due effetti indesiderati: il primo è dato
dalla presenza dell’induttore, che oltre a Figura 1: parametri di progetto del software.

captare i segnali elettromagnetici circo-


stanti, creando dei disturbi sull’uscita del Figura 2: risultato dell’elaborazione.

Questo articolo mostrerà


al lettore come progettare
un filtro di Butterworth
per applicazioni generiche
che richiedono un elevato livello
di selettività e un ottimo livello
di integrazione circuitale

Figura 3: schemi per l’implementazione di un filtro del secondo ordine.

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imparare & approfondire
➲ imparare & approfondire

Figura 4: esempio di filtro passa-basso del sesto ordine.

Figura 5: risposta in frequenza del filtro passa-basso.

filtro, si utilizzeranno gli schemi proposti


in figura 3 che andranno collegati in ca-
scata in base all’ordine del filtro.

ESEMPIO FILTRO PASSA-BASSO


Nell’esempio che segue è stato progettato
un filtro passa-basso con una frequenza
superiore della banda passante pari a
10kHz, con un’attenuazione massima di
0.5db e una frequenza inferiore della ban-
da di arresto pari a 18kHz e con un’atte-
filtro, è fisicamente ingombrante; il se- Amin: attenuazione minima nella banda di
nuazione di 20db. Eseguendo i calcoli, si
condo è dovuto all’uscita non bufferizzata arresto;
può vedere che l’ordine del filtro, che
del filtro che, collegata ad un carico, mo- Amax: attenuazione massima nella ban-
soddisfa le specifiche, è di ordine sei.
difica l’impedenza d’uscita e quindi la da passante; Questo significa che occorreranno tre fil-
frequenza dei poli. Per la progettazione del N: ordine del filtro arrotondato in ecces- tri del secondo ordine in cascata come
circuito si utilizzeranno delle configurazioni so al valore pari successivo. mostrato negli schemi precedenti.
a singolo operazionale, in grado di im- Premendo sul bottone “Aggiorna”, il soft- La risposta in frequenza del filtro è mo-
plementare un filtro del secondo ordine ware procederà con il calcolo dei valori di strata in figura 5.
con buone prestazioni e con un numero resistenza (R) e capacità (C) che realizzano Si può verificare che la risposta del filtro
minimo di componenti e come strumento il filtro, indicando i loro valori commerciali. soddisfi i parametri di progetto, control-
di calcolo ci si avvarrà del file excel fornito. Nel caso in cui i valori di R e C risultassero lando che alla frequenza di taglio si abbia
I parametri di progetto richiesti sono i troppo grandi o troppo piccoli, si potrà un’attenuazione di 3db e che alla fre-
seguenti: procedere con l’assegnazione di un valore quenza di arresto si abbia un’attenua-
fp: frequenza superiore della banda differente della capacità C che rappre- zione superiore a quella impostata (in fi-
passante; senta l’unico componente variabile del gura 5 l’attenuazione a 18kHz è legger-
fs: frequenza inferiore della banda di arresto; progetto. Per quanto riguarda la sintesi del mente superiore a 20db).

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Figura 6: esempio di filtro passa-alto del sesto ordine.

Figura 7: risposta in frequenza del filtro passa-alto.

Andando ad utilizzare il software, ci si


rende conto che il valore di resistenza
R/h del primo stadio è pari a 2,7MOhm.
Essendo questo valore elevato, sarà suf-
ficiente cambiare il valore della capacità C
portandola da 1000pF a 10000pF (pre-
mendo successivamente il bottone “Ag-
giorna”) per portare il valore di R/h a
270kOhm che è più accettabile.
Nelle figure 6 e 7 è mostrato lo schema
circuitale del filtro e della sua risposta in
frequenza.

PER approfondire...
ESEMPIO FILTRO PER WOOFER
Filtro Butterworth - Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Filtro_Butterworth In questo esempio progetteremo un filtro
per Woofer, ovvero un filtro passa-basso,
Butterworth Filters - Connexions: http://cnx.org/content/m10127/latest/
con frequenza di taglio di 500Hz e atte-
A Butterworth-Filter Cookbook - Stanford Exploration Project:
nuazione a 1kHz di almeno 25db e con at-
http://sepwww.stanford.edu/sep/prof/pvi/spec/paper_html/node14.htm tenuazione massima in banda passante di
0,5db (circa il 10%).
Mediante l’utilizzo del software si può
vedere che l’ordine del filtro, che rispetta
ESEMPIO FILTRO PASSA-ALTO izione), dovremmo progettare il filtro co-
le caratteristiche esposte, è del sesto or-
Analogamente per un filtro passa-alto me se fosse un passa-basso con fp pari
dine e il circuito che lo realizza è mostra-
che abbia le stesse caratteristiche del a 10kHz e con fs pari a 18kHz. In questo
to in figura 4. E’ lasciato al lettere il cal-
filtro passa-basso visto in precedenza, modo il software calcolerà in automatico
colo dei valori dei componenti. ❏
ma con frequenza fp pari a 10kHz e con fs i componenti necessari per il filtro passa-
pari a 2kHz (8kHz per la banda di trans- basso e per quello passa-alto. CODICE MIP 2755966

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primi passi
➲ primi passi di NICO GRILLONI

I FILTRI
PASSA-basso
U
I filtri passa-basso no dei capitoli più inte- fatto che il marker orizzontale c è posto
e passa-alto realizzati ressanti dell’elettronica di sul valore 1 (si veda l’asse verticale o
base è rappresentato dai delle ordinate dove si legge chiaramente
con condensatori, induttori filtri. Che sono circuiti uti- 1). Su questo asse si riporta infatti il rap-
e resistori sono senz’alto li a “selezionare”, o meglio, a distinguere, porto Vo / Vi fra la tensione sinusoidale ap-
a secondo della loro frequenza, i segna- plicata all’ingresso del filtro e la tensione
i più semplici, economici li che si vogliono far passare più o meno presente in uscita. Se questo rapporto va-
e di facile dimensionamento indisturbati dai segnali che si vogliono le 1 significa che Vo = Vi. Si noti ora che il
attenuare più o meno energicamente. Il li- marker orizzontale d interseca l’asse ver-
mite di separazione è fornito convenzio- ticale a che indica, non dimentichiamolo,
nalmente dalla frequenza di taglio che è la frequenza di taglio, ad un valore pari cir-
quella frequenza alla quale il segnale di ca a 0,707, ossia per V o / V i = 0,707,
uscita ha un’ampiezza pari a 0,707 volte cioè per V o = 0,707 V i. Si legge, infatti, in
l’ampiezza in banda passante. Per mag- alto nella finestra, Yd = 707,2 m, che è co-
gior chiarezza si consideri la figura 1 me dire 0,707. Bene, per convenzione
che riporta la risposta in frequenza di un si ritiene che le prestazioni del filtro siano
filtro passa-basso. accettabili fino a quando l’uscita V o ha
Si notano due aree quella a sinistra della un’attenuazione non superiore a 0,707 Vi.
frequenza di taglio indicata dal marker È allora chiaro perché la zona a destra del-
verticale a e quella a destra dello stesso la frequenza di taglio si definisca banda in-
marker. L’area di sinistra si definisce ban- terdetta. In questa zona infatti si ha un’at-
da permessa dal momento che i segnali tenuazione via via crescente all’aumentare
aventi frequenza compresa fra 1 Hz e la della frequenza. I filtri possono essere
frequenza di taglio (1 kHz) non subiscono sia attivi che passivi intendendosi per fil-
alcuna attenuazione. Ciò lo deduciamo dal tro passivo quel filtro che è composto

Figura 1: curva di risposta in frequenza di un filtro passa-basso. Il marker verticale a, che indica la frequenza di taglio fTH,
separa la banda permessa che si estense da 1 Hz alla fTh di 1 kHz, dalla banda proibita. Alla frequenza di taglio il segnale
di uscita Vo vale 0,707 Vi.

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Figura 2: filtro passa-basso RC con frequenza di
taglio di 1 kHz.

da soli componenti passivi e per filtro at-


tivo quel filtro che ha come elemento di
base un componente attivo (in genere
un amplificatore operazionale). Qui pren-
deremo in considerazione i filtri passivi più
semplici e, in questa occasione i filtri Figura 3: risposta in frequenza del filtro passa-basso di cui alla figura 2. La frequenza di taglio, indicata dal marker
passa-basso realizzati pertanto con re- verticale a, si trova a – 3 dB dal segnale Vo in banda permessa.
sistori, induttori e condensatori. Lo studio
di questi circuiti è particolarmente inte-
ressante e per diversi motivi. Prima di
tutto perché, seguendo un criterio didat-
tico, abbiamo coerentemente anticipato
nei precedenti articoli tutte quelle nozio-
ni utili a ben comprendere il comporta-
mento di questi componenti.
E, in secondo luogo, perché costituisco-
no gli elementi di base per configurazio-
ni circuitali più complesse e di caratteri-
stiche più efficaci. I filtri, sia passivi che at-
tivi si è soliti catalogarli in funzione di
quello che viene definito ordine del fil-
tro. Ma niente paura: l’ordine del filtro
indica soltanto qual è l’attenuazione che
il segnale di ingresso subisce nella banda
interdetta. Più elevato è l’ordine del filtro Figura 4: in questo diagramma del tutto identico al diagramma della figura 3, si è posta in evidenza l’attenuazione di 20 dB
per decade apportata dal filtro in banda interdetta.
e maggiore è l’attenuazione. Ma su ciò
torneremo in seguito.

IL CIRCUITO RC COME FILTRO PASSA-BASSO


Si consideri quindi il circuito di cui alla fi-
gura 2 caratterizzato da una resistenza R
e da una capacità C. Il Lettore che ci ha
seguito fin qui sa già che questo circuito
è un passa-basso. Mentre infatti al cre-
scere della frequenza la capacità di com-
porta sempre più come un cortocircuito (e
quindi diminuisce via via l’ampiezza del-
la Vo), al diminuire della frequenza si ha in
uscita una tensione V o sempre più pros-
sima alla tensione V i applicata. La fre-
quenza di taglio, che indicheremo con
f TH, si ricava con l’espressione:

Figura 5: diagramma di fase. Il marker verticale a pone in evidenza che il segnale di uscita Vo è in ritardo di 45° rispetto al
f TH = 1 / (2 π · R · C) [1] segnale Vi di ingresso.

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primi passi
➲ primi passi

Figura 7: filtro passa-basso LR. È il corrispondente del


filtro passa-basso RC.

Figura 6: lo sfasamento fra ingresso e uscita si può rilevare anche dalla risposta in ampiezza considerando l’intervallo di
tempo t che intercorre nel passaggio per lo zero delle due forme d’onda Vo e Vi.

Figura 8: filtro passa-basso RC con carico RL in uscita.

alla quale si ha un’ampiezza della V o pa-


ri a 0,707 volte l’ampiezza che ha in ban-
da passante. Se in banda passante ha
un’ampiezza pari alla V i applicata, la fre-
quenza di taglio sarà quella frequenza al-
la quale V o = 0,707 V i.
Passando alla scala logaritmica (dei lo-
garitmi decimali) è pertanto necessario
passare ad una dimensione logaritmica del
fattore numerico 0,707 (figura 3).
È allora necessario introdurre il decibel
(dB) che, in tal caso, trattandosi di rap-
porto fra due tensioni (Vo / Vi), ha espres-
Figura 9: risposta in frequenza del filtro di cui alla figura 8 dimensionato per una frequenza di taglio di 2 kHz. sione:

Per il Lettore più esigente diciamo solo Il filtro di cui alla figura 2 è pertanto un n dB = 20 log (V o / V i) [2]
che questa espressione si ricava egua- passa-basso con frequenza di taglio pa-
gliando la resistenza R alla reattanza Xc = ri a 1 kHz come evidenzia il relativo dia- Pertanto, per V o = 0,707 V i, dalla prece-
1 / ωC del condensatore, ossia ponendo: gramma della figura 1. Nella pratica il dente si ha:
diagramma della risposta in frequenza si
R = 1 / ( ω C) = 1 / (2 π · f TH · C) ricava non su scala lineare ma su scala lo- 20 log (0,707 Vi / Vi) = 20 log 0,707 = – 3 dB
garitmica. Per il filtro di cui alla figura 2 si
Ricavando da questa fTH si perviene alla [1]. In altre parole si può quindi affermare
ha quindi il diagramma (detto di Bode)
Da questa si ricava ovviamente la for- che al segnale di uscita attenuato rispet-
esposto nella figura 3. Sulla “costruzio-
mula inversa: to al segnale di ingresso di una grandez-
ne” di questo diagramma, come di quel-
za numerica pari a 0,707, corrisponde
lo proposto nella figura 1, torneremo in
C = 1 / (2 π · f TH · R) un’attenuazione di 3 dB.
seguito.
Che si tratti di un’attenuazione e non di
che consente, nota la frequenza di ta- Qui è sufficiente capire che la curva corri- un’amplificazione lo si deduce dal segno
glio desiderata e il valore attribuito alla re- spondente indica come varia il rapporto negativo che si ha nel calcolo del loga-
sistenza R di determinare il valore da at- Vo / Vi in funzione della frequenza, ossia, in ritmo decimale (per la cui esecuzione è
tribuire alla capacità C per la fTH voluta. Per pratica, come al variare della frequenza sufficiente una qualsiasi calcolatrice). Nel
il circuito di cui alla figura 2 si ha quindi varia l’ampiezza della tensione Vo presen- diagramma di cui alla figura 3 il marker
una frequenza di taglio: te sull’uscita del filtro. Nell’illustrare la cur- orizzontale d è posizionato su 0 dB a cui
va di cui alla figura 1 si è detto che la corrisponde un’ampiezza del segnale di
–6
fTH = 1 / (2×3,14×159×1×10 ) = 1 kHz frequenza di taglio f TH è quella frequenza uscita eguale all’ampiezza del segnale

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Figura 10: risposta in frequenza del filtro di cui alla figura 8.

di ingresso. Dalla [2], per V o = V i si ha in- dB per decade all’attenuazione in dB per ot-
fatti: tava è sufficiente dividere la prima per
3,33. Così l’attenuazione di 20 dB per de-

CODICE MIP 2751408


20 log 1 = 0 dB cade corrisponde all’attenuazione di 6 dB
per ottava (20 / 3,33 = 6), l’attenuazione di
Il marker orizzontale c è posto a – 3 dB dal 40 db per decade corrisponde all’atte-
marker d. L’intersezione del marker c nuazione di 12 dB per ottava (40 / 3,33 =
con la curva individua la frequenza di ta- 12), e così via.
glio f TH pari a 1 kHz.
LO SFASAMENTO
L’ATTENUAZIONE DEL FILTRO Essendo presente nel circuito un com-
IN BANDA INTERDETTA ponente reattivo – in questo caso una
Si consideri adesso il diagramma di cui al- capacità – si ha comunque uno sfasa-
la figura 4 dove i marker verticali a e b so- mento fra la tensione di ingresso e la
no posti, nella banda interdetta, su due tensione di uscita. Questo sfasamento
frequenze che sono l’una dieci volte l’al- si calcola con l’espressione:
tra, ossia, come si suole dire, a distanza
di una decade. Si legge infatti: Xa = 100 tg ø = – ω RC = – 2 π · f TH· · RC
kHz e Xb = 10 kHz. I marker orizzontali c
e d sono posti ai punti di intersezione per f TH = 1 kHz, R = 159 Ω e C = 1 µF, si
della curva con i marker verticali. Si con- ha quindi:
stata che l’attenuazione apportata dal
–6 –3
filtro nel passare della frequenza da 10 tg ø = – (2×3,14×1000×159×1×10 ) = 998,52 10
kHz a 100 kHz è pari a 20 dB.
Si legge infatti: (c – d) = – 20 dB. Quando da cui si ricava ø = – 45°. La tensione V o
l’attenuazione è, come in tal caso, di 20 dB di uscita alla frequenza di 1 kHz è pertanto
per decade, il filtro si definisce del primo or- in ritardo di 45° rispetto alla tensione di in-
dine. All’aumentare dell’ordine del filtro gresso. Il diagramma di fase ricavato in si-
aumenta il tasso di attenuazione. I filtri del mulazione (figura 5) riporta quanto ap-
secondo ordine danno, per esempio, un’at- pena ricavato. Il marker orizzontale c al-
tenuazione in banda interdetta di 40 dB l’intersezione con la curva di fase e il
per decade, del terzo ordine di 60 db per marker verticale a posto sulla frequenza di
decade, ecc... Talvolta, al posto di fare ri- taglio è a 45° dal marker d che indica la
ferimento a una decade si fa riferimento a fase 0 della tensione di ingresso Vi. Lo sfa-
un’ottava, intendendosi per ottava l’inter- samento può anche ricavarsi dal dia-
vallo fra una frequenza e il suo doppio (o la gramma di ampiezza proposto nella fi-
sua metà). Per passare dall’attenuazione in gura 6. La distanza fra i marker verticali a

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primi passi
➲ primi passi

L’ATTENUAZIONE IN BANDA PASSANTE


classificazione dei I filtri possono essere classificati in:
Filtro passa basso: trasmette in una banda di
Il difetto principale dei filtri RC e LR su de-
scritti risiede nell’attenuazione che sem-
frequenza che va da zero a una frequenza

FILTRI
pre apportano al segnale applicato e que-
di taglio f; le componenti con frequenza più
sta attenuazione è tanto maggiore quan-
alta sono attenuate.
to più basso è il valore del carico R L in
Filtro passa alto: trasmette in una banda
estesa da una frequenza di taglio f alla più al- uscita. Su supponga, per esempio di ap-
ta frequenza da trasmettere; le componenti con frequenza più bassa di quella di soglia sono at- plicare al circuito di cui alla figura 1 un ca-
tenuate. Filtro passa banda: trasmette in una banda compresa tra una frequenza di taglio inferiore rico R L di valore pari alla resistenza R,
e un’altra superiore le componenti con frequenza esterna alla banda passante sono attenuate. ossia un carico di 159 Ω.
Filtro elimina banda: anche detto notch, è un filtro che taglia una banda ristretta di frequenza, La frequenza di taglio, essendo il parallelo
inclusa in un certo intervallo delimitato da due valori. Un esempio è il filtro a doppio T Filtro della R con la R L pari a 79,5 Ω, è:
passa tutto: è un filtro che non interviene sull’ampiezza delle frequenze che lo attraversano ma
soltanto sulle loro fasi; è usato per ottimizzare la risposta in fase di un sistema contenente al- –6
f TH = 1 / (2 × π × 79,5 × 10 ) = 2 kHz
tri filtri non compensati.
Fonte: Wikipedia
La risposta in frequenza di questo filtro è
riportata nella figura 10. A –3dB dal-
e b che indica il ritardo t della V o rispetto quenza, alla risposta in ampiezza e allo l’ampiezza che l’uscita ha in banda pas-
alla Vi, è pari a 125 µs. Per ricavare lo sfa- sfasamento sono del tutto identici a quel- sante – differenza (c – d) fra i marker
samento in gradi è sufficiente applicare l’e- li su esposti per il filtro passa-basso RC. orizzontali –, la frequenza di taglio, indicata
spressione: dal marker verticale a, è appunto, di 2
kHz, ma si può notare come l’ampiezza
IL FILTRI RC E LR CON CARICO IN USCITA del segnale in banda passante sia di cir-
ø = 360 · t · f TH
Il filtro RC passa-basso lavora come su si ca 6 dB inferiore all’ampiezza del segna-
è descritto solo in assenza di carico o le applicato il cui livello è 0 dB.
Si ha pertanto:
con un carico resistivo la cui resistenza sia Dall’espressione [2] si ricava:
–6 notevole rispetto alla resistenza R. Se
ø = 360 × 125 × 10 × 1000 = 45°
però in uscita è presente un carico RL, fi- V o / V i = 10
(–6/20)
= 501 mV
Nello stesso diagramma si può anche gura 8, la cui resistenza sia in valore
vedere qual è l’ampiezza della tensione di paragonabile alla resistenza R vale sem- ossia:
uscita Vo alla frequenza di 1 kHz. Si legge pre l’espressione [1] per il calcolo della fre-
(c – d) = 706,6 mV. E non poteva essere quenza purché alla R si sostituisca il V o = 0,501 × 1 = 0,501 V
diversamente poiché alla frequenza di parallelo R // RL. Calcolando infatti con la
taglio di 1 kHz l’ampiezza della Vo doveva [1] la frequenza di taglio del filtro passa- Il segnale di uscita ha quindi un’ampiez-
essere necessariamente pari a 0,707 Vi. E basso di cui alla figura 8, poiché il paral- za pari quasi alla metà dell’ampiezza del
per V i = 1 V di picco doveva quindi ri- lelo R // R L vale 79,5 Ω, si ha: segnale V i in ingresso. Questa attenua-
sultare: V o = 0,707 V. zione è dovuta esclusivamente al basso
–6
fTH = 1 / (2×3,14×79,5×1×10 ) = 2 kHz valore ohmico del carico R L.
IL CIRCUITO LR COME FILTRO PASSA-BASSO Si può quindi concludere che il compor-
La figura 9 riporta la curva di risposta in tamento del filtro sarà tanto più prossimo
Il circuito riportato nella figura 7 è il dua-
frequenza del filtro in oggetto. In questa il al funzionamento a vuoto, ossia in as-
le del circuito di cui alla figura 2. Ciò nel
senso che i due circuiti hanno un com- marker verticale a indica la frequenza di ta- senza di carico, quanto più il carico ap-
portamento perfettamente eguale nei glio f TH che a – 3 dB – indicati dalla di- plicato (R L) sarà elevato. Analogo il ra-
confronti di un segnale applicato. Si trat- stanza (c – d) fra gli omonimi marker oriz- gionamento per il filtro LR.
ta, infatti, di un filtro passa-basso del zontali – è, per l’appunto pari a 2 kHz. Si E d’altra parte questo risultato era scon-
primo ordine la cui frequenza di taglio è legge infatti: Xa = 2 kHz. Analogamente, tato ricordando che il parallelo di due re-
fornita dall’espressione: nel filtro LR, ove si applichi un carico RL in sistenze di cui una molto grande rispetto
uscita, rimane sempre valida l’espres- all’altra è molto prossimo al valore della re-
f TH = R / (2 · π · L) [3] sione [3] relativa al calcolo della frequen- sistenza minore.
za purché si sostituisca alla R il parallelo Se pertanto, nei casi su riportati, si pone
Per i valori attribuiti all’induttanza (159 mH) fra la R e il carico R L. Ovviamente, in en- R L >> R, si può trascurare l’apporto del-
e alla resistenza (1 kΩ) si ha pertanto: trambi i filtri, la presenza di un carico in la R L al parallelo R // R L ed è allora lecito
uscita apporta una diminuzione dell’am- applicare le espressioni [1] e [3]. ❏
–3
fTH = 1000 / (2×3,14×159×10 ) = 1 kHz piezza della tensione Vo rispetto al valore
I diagrammi relativi alla risposta in fre- della stessa a vuoto. Codice MIP 2750065

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primi passi
➲ primi passi di NICO GRILLONI

I FILTRI
PASSA-alto
N
Dopo i filtri passivi el numero scorso si sono descrit- IL FILTRO CR COME FILTRO PASSA-ALTO
ti i filtri passa-basso realizzati con Che il circuito CR esposto nella figura 2
passa-basso si prendono resistenze, capacità e induttanze. sia un filtro passa-alto lo si evince diret-
qui in esame in filtri Si prendono ora in esame i filtri passa-al- tamente dalle caratteristiche del con-
to che, così come da definizione, sono
passivi passa-alto che, densatore che, come è noto (si vedano gli
quei circuiti che lasciano passare indi-
articoli precedenti), non lascia passare
come i precedenti, sono sturbati i segnali la cui frequenza si esten-
alcun segnale in continua (frequenza ze-
de da una frequenza di taglio f TL ad una
di facile dimensionamento ro), mentre all’aumentare della frequenza
frequenza teoricamente infinita. La figu-
si comporta sempre più come un corto-
ra 1 riporta la risposta in frequenza di
circuito.
un filtro passa-alto con frequenza di taglio
La frequenza di taglio di questo filtro si de-
f TL = 1 kHz.
termina con l’espressione:
Qui si vede che i segnali di frequenza in-
feriore alla frequenza di taglio vengono at-
f TL = 1 / (2 · π · R · C) [1]
tenuati e il loro insieme rappresenta per-
tanto la banda proibita o interdetta, men-
tre i segnali di frequenza maggiore della fTL da cui si ricavano le formule inverse:
transitano più o meno inalterati e il loro in-
sieme rappresenta quindi la banda per- C = 1 / (2 · π · f TL · R) [2]

messa. R = 1 / (2 · π · f TL · C) [3]

Figura 1: curva della risposta in frequenza di un filtro


passa-alto con frequenza di taglio fTL = 1 kHz.

Figura 2: filtro passa-alto CR.

16
Per ottenere l’espressione [1] è suffi-
ciente eguagliare la reattanza capaciti-
va Xc = 1 / (2 · π · fTL · C) alla resistenza R.
Dall’eguaglianza:
1 / (2 · π · f TL · C) = R

ricavando f TL si perviene alla [1]. Volendo


per esempio, realizzare il filtro la cui ri-
sposta è riportata nella figura 1 (f TL = 1
kHz), si può fissare il valore da attribuire
alla capacità C e quindi ricavare con la [3]
il valore da attribuire alla resistenza R.
Ponendo quindi C = 1 µF, si ha quindi:

3
Figura 3: la tensione di uscita Vo è in anticipo di 45° rispetto alla tensione di ingresso Vi. R = 1 / (2 × π ×10 × 10 –6) = 159 Ω

Lo sfasamento ingresso-uscita
L’espressione utile al calcolo dello sfa-
samento è:

tg φ = 1 / (ω · R · C)= 1 / (2π · fTL· · R · C) [4]


per
f TL = 1 kHz, R = 159 Ω e C = 1 µF,
si ha quindi:
–6
tg f = 1 / (2 × 3,14 × 1000 × 159 × 1 × 10 ) =
–3
= 998,52 × 10
da cui si ricava φ = 45°. La tensione in
uscita è quindi in anticipo di 45°rispetto
alla tensione applicata in ingresso. Que-
sto sfasamento è visibile nel diagramma
di cui alla figura 3 che riporta la curva di
fase. Qui si vede che il marker orizzonta-
Figura 4: lo sfasamento input-ouput può essere facilmente
le c posto all’intersezione della curva col
rilevato anche dal digramma di ampiezza valutando
l’intervallo (a – b). marker verticale a posizionato sulla fre-
quenza di taglio (1 kHz), indica per l’ap-
Figura 5: filtro passa-alto RL. punto, lo sfasamento di 45°. Si legge in-
fatti: (c - d) = 45. Lo sfasamento può es-
Figura 6: risposta in frequenza del filtro di cui alla figura 5 sere posto in evidenza anche tramite le
dimensionato per fTL = 1 kHz. curve di risposta in ampiezza di cui alla fi-
gura 4. La distanza fra i marker verticali a
e b, che rispettivamente indicano l’istan-
te del passaggio per lo zero delle ten-
sioni Vi di ingresso e Vo di uscita, è pari a
125 µs. Poiché è:
φ = 360 · t · f TH
si ha pertanto:

–6
φ = 360 × 125 × 10 × 1000 = 45°

Nello stesso diagramma si può anche


vedere qual è l’ampiezza della tensione di
uscita Vo alla frequenza di 1 kHz. Si legge
(c – d) = 705,6 mV. E non poteva essere
diversamente poiché alla frequenza di
taglio di 1 kHz l’ampiezza della Vo deve es-

17
primi passi
➲ primi passi

Figura 7: applicando al filtro RL un carico RL si modificano


sia la fase che la frequenza di taglio, ma restano valide le
espressioni di calcolo purché si sostituisca alla resistenza
R il parallelo R // RL.

comporta come un cortocircuito portando


a massa i relativi segnali, ma via via che la
frequenza aumenta l’induttanza si com-
Figura 8: risposta in frequenza del filtro passa-alto di cui alla figura 7. porterà sempre più come un circuito aper-
to e quindi in uscita si presenterà un segnale
la cui ampiezza sarà via via crescente. L’e-
spressione della frequenza di taglio si ricava
sempre eguagliando la reattanza induttiva
XL = ωL alla resistenza R. Si ha quindi:
ωL = R
ossia:
2 · π · f TL· L = R [5]

da cui:
f TL = R / (2 · π · L) [6]
Dalla [5], o dalla [6], si ricava quindi l’e-
spressione utile al calcolo dell’induttanza
L. Si ha:
Figura 9: risposta in fase del filtro passa-alto RL di cui alla figura 7.
L = R / (2 · π · f TL) [7]

Ponendo per esempio, L = 1 mH e desi-


derando una frequenza di taglio fTL pari a
1 kHz, si calcola il valore da attribuire al-
la resistenza R tramite la [5].
Si ottiene:
3 –3
R = 2 × π ×10 ×10 = 6,28 W
Per R = 6,28 Ω e L = 1 mH, applicando al
filtro in esame una tensione sinusoidale Vi
pari a 1 V di picco, si ha la risposta in fre-
quenza di cui alla figura 6. In questa il
marker verticale a indica, come di con-
sueto, la frequenza fTL = 1 kHz a – 3 dB in-
dicati dalla reciproca distanza dei marker
Figura 10: lo sfasamento si può calcolare anche tramite il ritardo della Vo rispetto alla Vi, ossia tramite l’intervallo (a – b) = 87,75 µs. orizzontali c e d. Si legge infatti: (c – d) =
– 3 dB. La fase è fornita dall’espressione:
sere necessariamente pari a 0,707 Vi. E per Il filtro RL passa-alto
tg φ = R / ( ω · L)= R / (2 π · f TL· · L) [8]
una tensione di ingresso Vi =1 V di picco Il circuito RL di cui alla figura 5 è il dua-
doveva quindi risultare: Vo =0,707 V. le del filtro CR nel senso che entrambi Per f TL = 1 kHz, R = 6,28 W e L = 1 mH,
Il filtro CR con carico in uscita hanno lo stesso comportamento nei con-
Se ai terminali di uscita si applica un fronti del segnale sinusoidale applicato. si ha quindi
carico R L rimangono sempre valide pur- Che il filtro RL sia un passa-alto si dedu-
3 –3
ché nelle espressioni [1] ÷[4] si ponga al ce direttamente dalla conoscenza del tg φ = 6,28 / (2 × π ×10 ×10 ) = 1
posto della resistenza R il valore del comportamento dell’induttanza al varia-
parallelo R // R L. re della frequenza. A frequenze basse si da cui si ricava φ =45°.

18
note sui filtri
Le forme più tradizionali di filtri elettronici so-
no quelle di filtri passivi, analogici e lineari,
costruiti usando solo resistori e capacitori o re-
sistori e induttori. Sono noti rispettivamente
come filtri RC e RL a singolo polo. Sono esistiti
per molti anni anche filtri multipolari LC, più
complessi, e la loro descrizione è ben nota nel-
la letteratura tecnica. Anche filtri basati su cir-
cuiti ibridi sono stati realizzati, solitamente uti-
lizzando combinazioni di amplificatori analogici,
risonatori meccanici (quarzi piezoelettrici oppure
MEMS) e linee di ritardo (delay lines). Altri
dispositivi quali linee di ritardo a CCD (Charge Figura 11: l’attenuazione in banda interdetta è di 20 dB per decade. Si legge infatti (c – d) = 20 dB.
Coupled Device) sono adottati quali filtri a tem-
po discreto. Con la nascita del trattamento di- della resistenza R va posto il valore del
Il filtro RL con carico in uscita
gitale dei segnali, sono diventati comuni i filtri at-
Se ai terminali di uscita si applica un ca- parallelo R // RL. Per R = 6,28 Ω e RL = 10 Ω
tivi digitali. Quasi tutte le apparecchiature elet-
rico RL – figura 7 –rimangono sempre va- (R // R L = 3,85 Ω)
troniche utilizzano dei filtri per scopi diversi.
lide le espressioni [4], [5] e [6] ponendo dalla [8] si ricava:
Nelle radiocomunicazioni i filtri passa banda 3 –3

nei ricevitori migliorano la ricezione limitando però al posto della resistenza R il valore tg φ = 3,85 / (2 × π ×10 ×10 ) = 0,6127
l’amplificazione ai soli segnali desiderati. La del parallelo R // R L. Èperò da tenere ovvero:
larghezza di banda dei filtri adoperati nei si- presente che il carico in uscita apporterà φ = 31,4°
stemi di comunicazione varia, secondo le appli- un’attenuazione della Vo tanto più marcata Dalla curva di fase - figura 9 - si ricava in-
cazioni, da meno di 1 Hertz a molti megaherz. Il quanto minore sarà il valore ohmico del- fatti, tramite la reciproca posizione dei
filtro passa basso, applicato all’uscita dei rad- lo stesso carico. Ponendo, per esempio, marker orizzontali c e d, φ =31,33°. Lo
drizzatori di alimentazione dei circuiti elettronici, un carico da 10 Ω come nel circuito di cui sfasamento si può calcolare, come già si è
elimina le componenti alternate della compo- visto, attraverso la risposta in ampiezza.
alla figura 7, la curva di risposta in fre-
nente continua. L’azione selettiva dei filtri viene
quenza diviene quella riportata nella figura Nella figura 10 si vede che l’intervallo (a –
anche ampiamente utilizzata per suddividere l’u-
8. In questa si vede che la frequenza di ta- b) che intercorre nel passaggio per lo zero
scita degli amplificatori audio in più bande rivolte
glio a –3 dB, indicata dal marker verticale delle due tensioni Vi e Vo è pari a 87,75 µs.
a sistemi di altoparlanti differenziati in fre-
quenza di risposta. a, cade adesso a circa 613 Hz. Poiché è:
I FILTRI POSSONO ESSERE CLASSIFICATI IN: Applicando infatti la [5] tenendo conto φ = 360 · t · f TL
▼ Filtro passa basso: trasmette in una banda di che il parallelo R // R L è eguale a 3,85 Ω, si ha pertanto:
frequenza che va da zero a una frequenza di ta- si ha:
–6
glio f; le componenti con frequenza più alta sono φ = 360 × 87,75 × 10 × 1000 = 31,6°
–3
attenuate. f TL = 3,85 / (2 × π × 10 ) = 613,9 Hz
▼ Filtro passa alto: trasmette in una banda
estesa da una frequenza di taglio f alla più alta
L’ATTENUAZIONE IN BANDA INTERDETTA
Dallo stesso diagramma si vede altresì L’attenuazione apportata in banda inter-
frequenza da trasmettere; le componenti con
come in banda permessa il segnale sia detta dai filtri CR e RL è di 20 dB per
frequenza più bassa di quella di soglia sono at-
notevolmente attenuato. Il marker oriz- decade. Ciò si evince anche dal dia-
tenuate.
▼ Filtro passa banda: trasmette in una banda
zontale d dista infatti dal livello 0 dB, livello gramma della risposta in frequenza che è
compresa tra una frequenza di taglio inferiore e del segnale di ingresso, di 4,33 dB (Yd = – pressoché identico per entrambi. Con ri-
un’altra superiore le componenti con frequenza 4,33). A – 4,33 dB, [il segno (–) sta a indi- ferimento infatti alla s, si constata come
esterna alla banda passante sono attenuate. care l’attenuazione], essendo: passando dalla frequenza di 10 Hz –mar-
▼ Filtro elimina banda: anche detto notch, è
ker b –alla frequenza di 100 Hz –marker
un filtro che taglia una banda ristretta di fre- – 4,33 dB = 20 log (V o / V i) a –[ossia considerando l’intervallo fra
quenza, inclusa in un certo intervallo delimitato
due frequenze della quali l’una è dieci
da due valori. Un esempio è il filtro a doppio T corrisponde un rapporto V o / V i:
▼ Filtro passa tutto: è un filtro che non inter- –4,33 / 20 volte l’altra, intervallo di una decade], i due
V o / V i = 10 = 0,607 marker orizzontali c e d individuino, al-
viene sull’ampiezza delle frequenze che lo at-
In banda passante il segnale Vo, per Vi = 1 l’intersezione con la curva di risposta in
traversano ma soltanto sulle loro fasi; è usato
V, avrà quindi l’ampiezza: frequenza, un’attenuazione di 20 dB.
per ottimizzare la risposta in fase di un sistema
contenente altri filtri non compensati. V o = 0,607 V i = 0,607 V Questa attenuazione è caratteristica, co-
Fonte: Wikipedia La presenza del carico modifica ovvia- me si è detto nel precedente articolo,
mente anche la risposta in fase dal mo- dei filtri del primo ordine. ❏
mento che nell’espressione [8] al posto
CODICE MIP 2751061

19
primi passi
➲ primi passi di NICO GRILLONI

Il circuito risonante parallelo

IL FILTRO
PASSA-banda
N
Dopo i filtri passivi ell’ambito della fisica il termine ri- tive reattanze (1 / XL = 1 / XC), ossia quan-
sonanza indica, tanto nella mec- do sono eguali le suscettanze B L e B C.
passa-basso e passa-alto canica, che nell’acustica e nell’e- Poiché, come si è detto, il termine riso-
di tipo RC e RL si prende lettrotecnica, l’esaltazione di un fenome- nanza indica comunque l’esaltazione di un
no. La risonanza meccanica si ha, per fenomeno e quindi, di conseguenza, l’e-
qui in esame il circuito esempio, quando la frequenza di oscilla- saltazione di una grandezza fisica, nel-
RLC che, per peculiare zione di un sistema diviene eguale alla fre- l’ambito dell’elettrotecnica e dell’elettro-
quenza di una sollecitazione esterna che nica la grandezza che può subire un in-
caratteristica agisce sullo stesso sistema. Nel caso, cremento anche notevole sarà o la cor-
di comportamento, viene sempre per esempio, di un terremoto, la rente o la tensione. Nel caso del circuito
massima sollecitazione che una qualsia- RLC serie si ha l’esaltazione della corrente,
definito circuito risonante
si costruzione subisce (col rischio di crol- mentre nel caso del circuito RLC parallelo
lare) si ha quando, per il protrarsi del fe- del quale qui più specificamente ci inte-
nomeno fisico, la frequenza dell’oscilla- resseremo, si ha l’esaltazione della ten-
zione della costruzione eguaglia la fre- sione. Nel primo caso, risonanza serie si
quenza dell’oscillazione sismica. Nel- ha quindi X L = X C, mentre nel secondo
l’ambito dell’elettrotecnica e dell’elettro- caso, risonanza parallelo, si ha B L = B C.
nica la risonanza è presente nei circuiti LC Poiché esplicitando l’eguaglianza XL = XC
e si manifesta, nel caso L e C siano in se- del caso serie si ha [1]:
rie, a quella frequenza alla quale la reat-
tanza induttiva XL eguaglia in modulo (os-
sia in valore numerico) la reattanza ca-
pacitiva XC. Si noti che spesso questi cir-
cuiti sono definiti circuiti RLC dove R – fi-
gura 1 a – è la resistenza che sta a indi-
ed esplicitando l’eguaglanza B L = B C
care le perdite resistive tanto nell’induttore
del caso parallelo si ha [2]:
che nel condensatore. Se invece i com-
ponenti L e C sono disposti in parallelo –
figura 1 b – la risonanza si manifesta
quando sono eguali i reciproci delle rela-

si vede che tanto dalla [1], quanto dalla [2],


per la pulsazione ω o alla frequenza di ri-
sonanza f o, si ricava comunque [3]:

Figura 1: in a il ramo risonante RLC serie e in


b il corrispondente con i tre componenti
passivi in parallelo.

16
Ed essendo ωo = 2 π fo si avrà, sia nel ca- neratore di corrente sinusoidale a fre- corrisponde la frequenza f = f o = 1/T =
so della risonanza serie che nel caso del- quenza variabile e da 1 A di picco il cir- 1,594 kHz, mentre la posizione reciproca
la risonanza parallelo [4]: cuito risonante parallelo di cui alla figura dei marker orizzontali indica il valore di pic-
2 dove si è posto L = 10 mH, C = 1 µF e co della tensione alla frequenza di riso-
R = 1 kΩ, tramite la [4] si ricava la fre- nanza. Si legge: (c – d) = 1 kV.
quenza di risonanza: La figura 4a riporta la risposta in fre-
quenza. Qui si vede che la frequenza di ri-
sonanza f o cade proprio a 1,59 kHz e
che, sempre per f = f o, si ha un punto di
L’espressione [4] sta a indicare che per un massimo per la curva a + 60 dB corri-
3
qualsiasi circuito LC (o RLC) sia di tipo se- Tramite la [7] si perviene al valore della ten- spondente numericamente a 10 = 1000.
rie che di tipo parallelo esiste un’unica fre- sione V AB per f = f o. Si ha così: La curva presenta il caratteristico anda-
quenza f o alla quale si innesca la riso- mento, detto a campana, la cui defini-
nanza. Poiché l’espressione dell’impe- V AB = 1000 × 1 = 1000 V zione appare più appropriata se lo stesso
denza di un circuito RLC parallelo è in diagramma si riporta su scala lineare co-
generale [5]: Questo risultato è evidente nel diagram- me in figura 4b.
ma di cui alla figura 3 che indica l’anda-
mento della tensione V AB fra il punto A e
massa. La distanza fra i marker verticali a
LE CORRENTI IN R, L E C PER F = F o
e b indica la frequenza. Si legge che il pe- Si consideri adesso il circuito di cui alla fi-
riodo T vale: T = (a – b) = 627,5 µs a cui gura 5 nel quale si è disposto un ampe-
rometro in serie a ciascun componente
passivo e un voltmetro in alternata ai ca-
pi della resistenza R.
per la tensione V AB ai capi del parallelo si Tutti gli strumenti misurano i valori efficaci
avrà l’espressione [6]: delle grandezze. In simulazione si hanno
le seguenti letture:

I R = I i = 0,707 A V R = V AB = 707 V
e anche:
I L = 7,064 A I C = 7,069 A

Questi risultati si spiegano facilmente:


poiché, infatti, siamo alla frequenza di ri-
Alla frequenza di risonanza l’impedenza sonanza, la corrente che fluisce nella re-
Z, come nel caso della risonanza serie, Figura 2: circuito RLC parallelo alimentato da un sistenza R è l’intera corrente fornita dal
diviene eguale a R come si ricava dalla [5] generatore di corrente da 1 A di picco. generatore (quindi: IR = Ii), ossia 1 A di pic-
eguagliando le suscettanze, ossia per
[ ω C – (1 / ω L)] = 0. Di conseguenza la
tensione VAB alla frequenza f = fo, assume
allora il valore massimo [7] :

Per questo motivo, con riferimento al cir-


cuito di cui alla figura 1 b, si parla di ri-
sonanza di tensione. Dalla [7] si vede,
infatti, che quanto più è elevato il valore
della resistenza R tanto più elevato è il va-
lore della tensione V AB.
Alimentando, per esempio, con un ge- Figura 3: andamento della tensione VAB nel circuito di cui alla figura 2 alla frequenza di risonanza.

17
primi passi
➲ primi passi

Questo risultato è quanto indicano i due


amperometri in serie, rispettivamente, al-
l’induttanza e alla capacità.
È solo da tener presente che le correnti IL
e I C, sono eguali in modulo, ma essendo
sfasate fra loto di 180° forniscono una ri-
sultante nulla.

IL CIRCUITO RLC COME FILTRO


PASSA-BANDA
L’andamento a campana della curva che
esprime la risposta in frequenza del cir-
cuito di cui alla figura 5 è caratteristico dei
filtri passabanda (o passa-banda) ossia di
quei filtri che attenuano più o meno sen-
Figura 4a: risposta in frequenza del circuito di cui alla figura 2. La risonanza si ha alla frequenza fo = 1,59 kHz. sibilmente i segnali di frequenza com-
presa fra 0 Hz e una frequenza di taglio f1
e fra una frequenza di taglio f 2 e una fre-
quenza teoricamente infinita, mentre con-
sentono il passaggio dei segnali a fre-
quenza compresa fra f1 e f2. La differenza
(f2 – f1) indica l’ampiezza della banda pas-
sante B a – 3 dB.
Questa considerazione è molto utile quan-
do, per esempio, si voglia che ad un ge-
nerico carico R L, che qui possiamo con-
siderare inglobato nella resistenza R,
giungano soltanto componenti di tensio-
ne di ben definita frequenza, ossia di fre-
quenza compresa fra f 1 e f 2.
Si consideri pertanto la curva a campana
relativa alla tensione V R ai capi della resi-
stenza R e riproposta nella figura 6.
Figura 4b: su scala lineare è più evidente il perché della definizione di curva a campana della VAB.
A – 3 dB, indicati dalla posizione reci-
proca dei marker orizzontali c e d, le fre-
co corrispondente a 0,707 A in valore Q = ω o RC [9]
quenze di taglio f 1 e f 2 cadono rispetti-
efficace. Il voltmetro, in linea con quanto
vamente, a 1,497 kHz (marker b) e a
su esposto, indica, ai capi del parallelo, Nel caso in esame, relativo al circuito di
1,656 kHz (marker a), mentre la frequen-
una tensione di 707 V efficaci, ossia di cui alla figura 5, si ha, per esempio dal-
za di centrobanda fo cade sempre a 1,59
1000 V di picco. la [8], essendo ω o = 2 π f o:
kHz. L’ampiezza della banda passante
Ciò che è da chiarire è il valore delle cor- 3
Q = 1000 / (2 × π × 1,591 × 10 × 10 × 10 ) = 10
–3 B, distanza fra i marker verticali, è quindi
renti che interessano l’induttanza e la
pari a 159 Hz. Si legge infatti: (a – b) = 159
capacità. Queste correnti sono molto più
Si può dimostrare, e da qui la definizione Hz. Per ben capire da dove discendano
elevate della corrente fornita dal genera-
del coefficiente Q come coefficiente di questi valori numerici è necessario le
tore e sono, in modulo, ossia come valore
sovracorrente, che è: espressioni pratiche seguenti:
numerico, pressoché eguali fra loro.
È allora necessario introdurre il coeffi-
IL = IC = Q · Ii [10] Formule pratiche
ciente di risonanza, anche definito coef-
Per ricavare le frequenze f 1 e f 2, frequen-
ficiente Q di sovracorrente fornito dal-
Le correnti nei due componenti reattivi, ze di taglio inferiore e superiore del filtro
l’espressione:
per f = f o, valgono quindi Q volte la cor- passabanda a – 3 dB, è sufficiente rica-
rente I i = I R. vare prima la banda passante B con l’e-
Q = R / ωo L [8]
Pertanto, essendo Ii = 0,707 A efficaci, de- spressione:
vono valere:
che per la [2] si può anche porre, in fun-
I L = I C = 10 × 0,707 = 7,07 A B = fo / Q [11]
zione della capacità, nella forma:
18
e quindi calcolare i valori della f1 e della f2
con le espressioni:

B
f1 = fo - — [12]
2

B
f1 = fo + — [13]
2

Nell’esempio in oggetto, poiché è


fo=1,59 kHz e Q = 10, dalla [11] si ottiene:

B = 1590 / 10 = 159 Hz

e pertanto B / 2 = 79,5 Hz
Quindi dalla [12] e dalla [13] si ricavano le
Figura 5: all’analisi strumentale i risultati sono sempre pressoché coincidenti con i dati teorici. due frequenze di taglio.

f 1 = 1590 – 79,5 = 1,51 kHz


f 2 = 1590 + 79,5 = 1,67 kHz

Questi valori si discostano assai poco


da quelli ricavati in simulazione. La banda
passante B = f 2 – f 1, indicata dalla diffe-
renza (a – b), ha ampiezza pari a 159 Hz.
Dal calcolo si ricava:
B = 1670 – 1510 = 160 Hz.
Si può quindi constatare come tutti i va-
lori emersi dalla simulazione coincidano
con i valori calcolati.
A questo proposito si fa notare che le
espressioni [12] e [13] forniscono valori
sempre più prossimi a quelli reali quanto
più la banda passante è stretta, mentre i
Figura 6: la curva a campana è caratteristica dei circuiti passabanda. Il circuito di cui alla figura 5 è infatti
valori teorici si discostano da quelli pratici
un filtro passabanda
quanto più la banda passante è ampia. In
questi casi si farà ricorso ad altre espres-
sioni.

SELETTIVITÀ DEL CIRCUITO RISONANTE


Incrementando il valore della resistenza R
si manifesta una contrazione della banda
passante (aumenta infatti il coefficiente Q),
mentre diminuendone il valore si ha invece
un’espansione. Inserendo nel programma
Spice di simulazione la funzione para-
meter sweep che altro non è che la pos-
sibilità di visualizzare il comportamento di
un circuito al variare in successione del va-
lore di un componente, e consentendo
quindi la variabilità della resistenza R fra
500 Ω e 1,5 kΩ per step di 500 Hz, per la
tensione ai capi di R si ricavano le curve,
Figura 7: all’aumentare del valore della resistenza R aumenta la tensione VAB e, nel contempo, si contrae la banda in scala lineare, di cui alla figura 7.
passante dando così al circuito un carattere sempre più selettivo. Da queste si vede che mentre all’au-

19
primi passi
➲ primi passi

mentare della resistenza R si mantiene


inalterata la frequenza di risonanza, non
solo la banda passante subisce invece
una contrazione via via più marcata, ma
inoltre, per f = f o, aumenta il valore della
tensione ai capi di R (come peraltro era già
evidente dalla [7]). La posizione del mar-
ker orizzontale c, corrispondente a R = 1,5
kΩ, indica, infatti, 63,56 dB, mentre la po-
sizione del marker d, corrispondente
R = 500 Ω, indica 54,01 dB.
Da questa osservazione nasce il concet-
to di selettività del circuito e si può quin-
di concludere che il circuito risonante
parallelo è tanto più selettivo quanto mag-
giore è il valore della resistenza R, ossia
quanto più è elevato il valore del coeffi-
Figura 8: curva della risposta in fase del circuito risonante di cui alla figura 5. Alla frequenza fo di risonanza la tensione ai
capi del parallelo e la corrente di alimentazione sono in fase. Per f = fo il circuito si comporta infatti, come puramente resistivo. ciente di risonanza Q. Queste ultime con-
siderazioni si desumono da entrambe le
espressioni [8] e [9], mentre dalla [11] si
vede come all’aumentare di Q consegue
una contrazione di B.
Si badi bene che dalle due espressioni [8]
e [9], si potrebbe pensare di poter agire
anche sul valore della capacità e/o del-
l’induttanza al fine di modificare la banda
passante e quindi la selettività del cir-
cuito. Ma ciò non è possibile dal mo-
mento che così agendo, in accordo con
l’espressione [4], si modificherebbe anche
la frequenza di risonanza. Volendo che
quest’ultima rimanga costante l’unica
possibilità di modificare la selettività del
circuito, e quindi l’estensione della banda
passante, risiede nel valore da attribuire
alla resistenza R.
Lo sfasamento tensione-corrente
Figura 9: configurazione del circuito risonante parallelo dimensionato in esempio.
Lo sfasamento fra la tensione ai capi del
parallelo e la corrente di alimentazione
è nullo alla frequenza di risonanza.
E non può essere diversamente dato che
per f = fo il circuito si comporta come cir-
cuito puramente resistivo.
Per frequenze minori della frequenza di ri-
sonanza, essendo in questa area il circuito
prevalentemente induttivo (ohmico-in-
duttivo), la tensione sarà in anticipo sulla
corrente, mentre per frequenze maggio-
ri della frequenza di risonanza, essendo il
circuito prevalentemente capacitivo (oh-
mico-capacitivo) la tensione sarà in ri-
tardo rispetto alla corrente.
Ciò è posto in evidenza dalla curva di
fase riportata nella figura 8 dove si vede
che alla frequenza f = fo di risonanza si ha
Figura 10: risposta in frequenza del circuito risonante di cui alla figura 9. Ø = 0, mentre a frequenza tendente a

20
zero come a frequenza tendente all’infinito Dalla [8], noti fo, Q e R si ricava il valore da tensione V R efficace di 176,5 V corri-
si abbia uno sfasamento della tensione ri- attribuire all’induttanza L. Si ottiene: spondenti a 249,5 V di picco, mentre
6
spetto alla corrente I i pari, rispettiva- L=R/(2 π foQ)=1250/(2×π ×100×10 )=1,98 µH l’amperometro in serie alla resistenza R
mente, a + 90° e a – 90°. Dalla [4] si ricava: misura una corrente I i eguale a quella
Esempio erogata dal generatore: 141,2 mA di va-
Si fornisce una guida al dimensionamen- lore efficace corrispondono infatti a 200
to ove si desideri realizzare un filtro passa- mA di picco.
banda che, per esempio, abbia le se- L’amperometro in serie all’induttanza in-
guenti caratteristiche: VR = 250 V di picco, dica una corrente che, in coerenza con l’e-
f o = 1 MHz, B = 10 kHz. Il generatore di Per il valore da attribuire alla capacità C si spressione [10], è pari a Q volte la cor-
ha quindi: rente erogata dal generatore. Si legge
corrente Ii disponibile eroga 0,2 A di picco. 12 2
C = 1/(10 ×4× π ×1,98×10 –6) =12,8 nF infatti, in valore efficace, IL = 14,19 A che
Soluzione
Tramite la [12] e la [13], essendo B / 2 = 5 è in pratica (Q · I i) = 100 × 141,2 mA =
Dovendo essere VR = 250 V ed essendo Ii
kHz, si calcolano quindi le frequenze di ta- = 14,12 A.
= 0,2 A, alla resistenza R deve attribuirsi
glio a – 3 dB. Si ricava: La figura 10 riporta infine la curva di ri-
il valore V R / I i = 1250 Ω. sposta in frequenza. La frequenza di cen-
Dalla [11] si ricava il valore da attribuire al 6
f 1 = 10 – 5000 = 995 kHz trobanda è risultata proprio di 1MHz ed al-
coefficiente Q per f o = 1 MHz e B = 10 6
f 2 = 10 + 2500 = 1,005 MHz trettanto coerenti con i risultati derivati dal
kHz. Si ha: calcolo sono risultate le frequenze di ta-
6 4
La figura 9 riporta il filtro passabanda glio a – 3 dB. ❏
Q = f o / B = 10 / 10 = 100 qui dimensionato. Il voltmetro misura una CODICE MIP 2753346

CODICE MIP 2720184

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