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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Tensione nominale
Viene calcolata trascurando l’intaglio o la causa della sovrasollecitazione con teorie classiche
Come, ad esempio, quella di de Saint Venant. E importante ricordarsi che lo stato tensionale va
comunque riferito alla minima sezione resistente. Presentiamo ora alcuni esempi classici nello studio
di costruzione di macchine.
ESEMPIO: ALBERO (MAT. DUTTILE) CON SPALLAMENTO
A
r
d D
A
Sez A-A: vicina al raccordo
Figura 3.1
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
P P
sez. A-A
A
Figura 3.2
P P
A
Figura 3.3
Figura 3.4
La cava causa concentrazioni di tensione e la sezione trasversale indebolita sarebbe quella tratteggiata
ma benché le dimensioni delle cave sono unificate in base al diametro dell’albero:
dovrei estrarre le dimensioni da tabelle
calcolare Wf o Wt (complesso)
Anche per questo tipo di intaglio conviene riferirsi alla sezione “comoda” (circolare piana):
i coefficienti correttivi terranno poi conto di questa semplificazione.
Tensione teorica
Studia il problema geometrico reale, pur considerando ancora il materiale elastico lineare
Si può esaminare con la teoria dell’elasticità, che in genere permette di trattare geometrie anche
complesse a patto di idealizzare il materiale.
Tecniche operative differenti possono essere:
metodi sperimentali:
- estensimetri
- effetto moiré, interferometria
- olografia
- fotoelasticità
metodi numerici
- elementi finiti
- boundary elements
- celle
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
n t t
t
Rsn
Figura 3.5
58
3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Sono riportate le tensioni nominale e teorica, entrambe riferite alla sezione indebolita.
L’esame va condotto separatamente per materiali duttili e fragili, e per carichi statici o affaticanti.
CARICO STATICO, MATERIALE DUTTILE
1. assumendo un legame costitutivo elastico-perfettamente plastico, la tensione non può
superare la tensione di snervamento
2. quando, in seguito all’applicazione del carico, la tensione teorica supera Rsn, la parte
di picco di tensione teorica che oltrepassa Rsn si ridistribuisce sulle zone adiacenti
(ridistribuzione delle tensioni) e la nuova curva diventa la distribuzione della tensione
3. la risultante deve sempre restare la stessa, per equilibrare il carico
Carichi statici
Se tensione teorica Rsn allora la distribuzione delle tensioni agente nel componente coincide con
quella teorica.
Se tensione teorica > Rsn allora la tensione massima agente sul componente è uguale a Rsn e la
distribuzione delle tensioni sarà diversa da quella delle tensioni teoriche.
Fattore di forma Kt
Alcuni autori lo indicano con k:
teorica
Kt t
nominale n
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Figura 3.6
Albero con spallamento raccordato (a) flessione; (b) carico assiale; (c) torsione. Figura tratta da R.C. Juvinall,
K.M. Marshek - “Fondamenti della progettazione dei componenti delle macchine” - Edizioni ETS, 1991- Pag.
133
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Figura 3.7
Albero con gola (a) flessione; (b) carico assiale; (c) torsione. Figura tratta da R.C. Juvinall, K.M. Marshek -
“Fondamenti della progettazione dei componenti delle macchine” - Edizioni ETS, 1991- Pag. 134
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Figura 3.8
Albero con foro radiale. Figura tratta da R.C. Juvinall, K.M. Marshek - “Fondamenti della progettazione dei
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Figura 3.9
Barra con spallamento raccordato (a) flessione; (b) carico assiale . Figura tratta da R.C. Juvinall, K.M.
Marshek - “Fondamenti della progettazione dei componenti delle macchine” - Edizioni ETS, 1991- Pag. 136
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Figura 3.10
Barra intagliata (a) flessione; (b) carico assiale . Figura tratta da R.C. Juvinall, K.M. Marshek - “Fondamenti
della progettazione dei componenti delle macchine” - Edizioni ETS, 1991- Pag. 137
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Figura 3.11
Piastra con foro centrale (a) flessione; (b) carico assiale . Figura tratta da R.C. Juvinall, K.M. Marshek -
“Fondamenti della progettazione dei componenti delle macchine” - Edizioni ETS, 1991- Pag. 138
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Figura 3.12
Estremità a T di una barra soggetta a carico assiale. Figura tratta da R.C. Juvinall, K.M. Marshek -
“Fondamenti della progettazione dei componenti delle macchine” - Edizioni ETS, 1991- Pag. 139
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Figura 3.13
Distribuzione delle tensioni di trazione in una barra in materiale duttile non intagliata ed intagliata
Nella barretta non intagliata posso aumentare il carico F finchè FF per cui:
F F
Rsn
A A
poi la sezione cede per snervamento.
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
E bene subito definire quali sono le differenze fra lastre(spessore sottile) e piastre.
Nelle lastre i carichi agiscono sul piano.
Nelle piastre i carichi agiscono fuori dal piano
Nelle LASTRE:
tensioni costanti lungo lo spessore
stato di tensione piano
Nelle PIASTRE:
tensioni variano lungo lo spessore (di solito a farfalla perchè flessione = effetto prevalente)
Figura 3.14
Andamento sforzi lungo le sezioni di simmetria
r 2 3r 4
n 1 2 4
2x 2x
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
sez. A-A
C
A A
d
w
Figura 3.15
P
nominale
: area sezione indebolita
teorica max
è in B, circonferenziale
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
d
0
w
In B si conosce il valore esatto
Kt = 3
t max 3n
In C = - nominale (compressione)
Osservazione I.
d
per 0 (cioè senza foro) Kt = 1
w
d
per 0 (cioè foro piccolissimo) Kt → 3
w
Osservazione II.
Per foro piccolissimo lungo A-A
A A
x x: distanza dal centro del foro
Figura 3.16
r 2 3r 4
n 1 2 4
2x 2x
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
3
per x r 1.225 r 2n
2
infatti:
r 2 3r 4 4 1 2
n 1 2 n 1 2 n
4
2 x 2 9r 3 3
σmax
A
θ x
r σθ σnom
a B a b
σr
(a)
(b)
Figura 3.17
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Figura 3.18
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Rsn
carico scarico
ipl
- Rsn
Figura 3.19
Se spessore e diametro del foro sono molto piccoli rispetto alla larghezza della lastra, l’andamento
degli sforzi elastici è:
y
0
r2 3r 4
y el 0 1 2 4
r 2x 2x
3 r2 r4
x x el r 0 2 4
2 x x
0
Figura 3.20
Quando y el MAX
Rsn la distribuzione degli sforzi cambia.
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
IPOTESI SEMPLIFICATIVE:
1. Studio solo la sezione minima
2. Nella sezione trascuro σx e considero solo σy (N.B. dal momento che σx è trazione, col criterio
di Guest-Tresca lo sforzo efficace è comunque solo σy, con altre teorie dovrei tenere conto
anche di σx)
3. Lo sforzo nominale nella sezione è:
w
n 0
wd
supponendo: σn >Rsn σy sarà in campo plastico dal bordo fino a x = xipl (inizio plasticizzazione)
e poi elastico (v. fig.).
Lo stato di sforzo nella zona elastica è ancora dato dall’equazione di prima, traslando ora di una certa
quantità, t, in modo che sia:
r2 3r 4
'y 0 1 4
2x t 2x t
2
Figura 3.21
SCARICO
Supponiamo ora di scaricare la barretta. Ricordando il diagramma , bisognerà togliere dalla
distribuzione di sforzi elasto-plastico 'y , la distribuzione (ipotetica) che dà la stessa forza risultante
sulla sezione in figura, bisognerà togliere la linea a tratti da quella continua. Il risultato è in figura
di pagina 79.
N.B. Lo stato di sforzo rimasto (detto autotensione o coazione) ha:
R0 e M 0
il segno degli sforzi vicino al foro (dove ho σt max e la plasticizzazione era iniziata) è di segno
opposto a quello degli sforzi in fase di carico.
N.B. Tutto questo vale se y el MAX
2 sn , altrimenti sul bordo del foro anche allo scarico si avrebbe
una zona in cui σy = -σsn.
N.B. σ0 xipl quando xipl = w/2 (metà larghezza della lastra) plasticizzazione totale σy
(uniforme) σnominale che provoca lo snervamento completo della sezione.
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
a
max n 1 2
b
Inglis (1913)
a
max con
b
Figura 3.22
in una fessura molto sottile perpendicolare all’asse di sollecitazione (cricca) esiste una
concentrazione di tensione molto elevata.
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Mf
A B
d
w
Mf h
Figura 3.23
Concentrazione tensione in A
Mf
sapendo che n
W
con W , modulo di resistenza a flessione dell’area indebolita
si ha:
Mf d 6 Mf d
n, A 3
w d
3 3
h
2
w d3 h
12
d
se definisco così σn,A Kt è sempre per ogni : Kt,A = 2
h
N.B.: questa è unica situazione in cui Kt non dipende dalle dimensioni del foro.
Concentrazione tensione in B
In realtà σmax è vicina a B.
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Mf
Se definisco: n tensione flessionale in B sulla sezione indebolita dal foro.
W
Mf w 6 Mf w
n,B 3
w d 2
3 3
h
w d h
3
12
con la quale si ha: Kt,B = 1
La condizione perchè t A t B è che:
K t A n, A K t B n ,B
Cioè, sostituendo:
Mf d Mf w d
2 1 3 2d w 0.5
w d h
3 3
w d h
3
w
6 6
d
SE: 0.5 t A t B e viceversa.
w
d
dovrò effettuare la verifica in A o in B a seconda del rapporto .
w
Piastra forata
Figura 3.24
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Mf 6 Mf
n 2 (area indebolita dal foro)
w d 2 h w d
h
6
In pratica: w >> d
d d
per 0.1 e 0 1
w h
formula approssimativa:
0.68 d d
K t 1.85 1 ancora accettabile fino a 0.2 (sottostima), dopo
d h
0.8 w
h
tabelle.
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Sovrapposizione di intagli
Spesso negli organi di una macchina si incontrano più disturbi geometrici, abbastanza vicini da
interagire tra loro (es: cava per chiavetta vicino a spallamento, più fori affiancati o allineati in una
lastra).
Intagli in parallelo
Consideriamo il caso: lastra piana tesa con un foro circolare di diametro d ed un’ulteriore intaglio
semicircolare di raggio r .
Figura 3.25
La presenza dell’intaglio aumenta il valore della tensione più di quanto non farebbe il foro da solo.
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Chiamiamo:
K t1 il fattore di forma dell’elemento in presenza del solo
foro circolare
r K t 2 il fattore forma di una lastra tesa intaglita lateralmente
A
Figura 3.26
In generale, il fattore di forma K t1, 2 dell’elemento con intagli multipli non potrà essere dedotto
direttamente dai valori K t1 e K t 2 .
I due fattori di forma interagiranno tra loro e produrranno una nuova distribuzione di tensione.
Anche se non c’è una regola generale, vediamo alcuni casi di particolare importanza nella
progettazione.
K t1
Quindi, in prima approssimazione, si può considerare che l’intaglio semicircolare si trovi in una
regione tesa da un carico e di conseguenza la tensione teorica in A vale:
K t1 K t 2
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Figura 3.27
Se l’intaglio è invece disposto in serie rispetto al flusso di tensione, punto B, il fattore di forma dovuto
alla sovrapposizione degli intagli sarà diverso dal caso precedente.
Figura 3.28
Dal momento che al punto B il fattore di forma dovuto al solo foro è K t1 = –1, con il raggionamento
analogo a prima:
K t1, 2 = K t1 K t 2 = -1 3.06 = -3.06
Consideriamo ora il caso: albero cilindrico con una gola circonferenziale, soggetto a un momento
torcente T. Vi sia inoltre un piccolo foro cilindrico sul fondo della gola.
Figura 3.29
Se non ci fosse il foro, lo stato di tensione sul fondo della gola sarebbe di tensione tangenziale e dai
grafici in letteratura (oppure ad esempio con la formula interpolare
K t K1 K 2 s K 3 s 2 K 4 s 3 , in cui s 1
d
D
variabile ausiliaria, Ki in tabella in funzione
di t):
r D
K t1 K t1 ,
d d
La concentrazione di sforzo vicino al piccolo foro radiale può essere modellata utilizzando un
elemento infinito soggetto a tensione tangenziale con foro circolare K t 2
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
B
Figura 3.30
K t B 4
ancora dai grafici in letteratura
K t A 4
K t1, 2 = K t1 K t 2
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
CASO 2: le dimensioni caratteristiche degli intagli non sono molto diverse tra loro.
In questo caso non è più possibile calcolare il fattore di forma complessivo come prodotto dei singoli
fattori di forma.
Nel caso, ad esempio, il punto A1, in cui si ha la massima tensione teorica per il solo foro circolare,
non coincide con il punto A2, in cui si ha la massima tensione teorica a causa del secondo intaglio.
max 2
max 1
A1 A2
Figura 3.31
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Intagli in serie
In questo caso gli intagli si presentano allineati rispetto al flusso di tensione per quella sollecitazione.
Distinguiamo i casi:
Se distanza tra gli intagli 23rmax
posso trascurare la sovrapposizione:
Kt = Kt max singolo
Se invece gli intagli sono più vicini
non esiste una regola generale.
In alcuni casi però la presenza di intagli vicini tra loro in serie ha un effetto benefico. Siamo in
presenza del cosidetto effetto ombra.
Un modo intuitivo per rendersene conto è quello fa ricorso all’analogia idrodinamica, che permette di
considerare le isostatiche come linee di flusso di un campo vettoriale.
Per esempio:
Figura 3.32
L’addensamento delle linee di flusso in questo caso è >> che nel caso:
Figura 3.33
Figura 3.34
Grazie all’effetto ombra, dunque, la presenza di più intagli, opportunamente disposti, migliora la
resistenza a fatica rispetto al caso del solo intaglio principale.
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Figura 3.35
Figura 3.36
Figura 3.35
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
a) b)
Figura 3.36
Albero a gomiti.
a) b)
c) d)
Figura 3.37
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
1 4
2 3
Figura 3.38
Figura 3.39
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Accoppiamento a chiavetta
Figura 3.40
Carichi affaticanti
Prove sperimentali dimostrano che un componente intagliato resiste ad un carico affaticante critico
maggiore (anche se di poco) di quello che si aspetterebbe nello stesso componente se la tensione
effettivamente presente fosse quella teorica.
I risultati sperimentali mostrano anche che il parametro dominante è il gradiente di tensione in
prossimità del picco di tensione ( raggio intaglio) e che l’altro parametro importante è il rapporto tra
la dimensione media dei grani del materiale e il raggio dell’intaglio.
Per carichi affaticanti si definisce il:
FATTORE DI EFFETTO DI INTAGLIO
F
Kf
F
dove:
F = limite di fatica nominale (provino liscio con pari sezione netta)
F = limite di fatica effettivo (nel provino intagliato)
K f 1
q
Kt 1
combina: - forma K t
- materiale q
Osserviamo che:
q =0 K f 1 la presenza dell’intaglio non influenza la resistenza del pezzo
Figura 3.41
Carichi statici Ke Kt Ke 1
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Esempio:
C40 bonifica duttile
C10 cementazione fragile
C20 di passaggio
In generale (teorema di Volterra) le tensioni massime sono in superficie (o -per esempio trazione
semplice- uniformemente distribuite).
Questo giustifica la suddivisione degli acciai in duttili o fragili a seconda delle caratteristiche
superficiali
Conseguentemente a questo, l’acciaio da cementazione si dice fragile perchè è fragile in superficie,
quello da bonifica si dice duttile perchè lo è in superfice.
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Abbiamo già visto il caso di fatica alternata. Per un ciclo di fatica generico i fenomeni di
adattamento locale possono essere più sensibili
Bisogna separare gli effetti di forma legati a m da quelli legati a a
Definisco due coefficienti di intaglio:
uno per m
uno per a
Bisogna distinguere:
1. MATERIALI DUTTILI
Sappiamo che:
Sono sensibili a Kf a fatica alternata
Kst =1 per sollecitazione statica
Si vede anche sperimentalmente che i diagrammi diventano:
Figura 3.42
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
Figura 3.43
questo è come dire, a pari m, le componenti alternate a (provino non intagliato) e a ( con
intaglio) stanno tra loro in un rapporto che non dipende da m
si ammette Ke =1 per la m
si applica Ke =Kf alla a
il diagramma di Smith si riduce e diventa:
Figura 3.44
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3-Effetto di intaglio________________________ ______________Costruzione di Macchine
max
min
R
R/Kt
a (0)
a (0)/Kt
R/Kt R m
a (0)/Kt
a (0)
Figura 3.45
Questo comportamento vale anche per leghe come duralluminio o acciaio 18-8 per loro non è molto
valida l’approssimazione a rette.
Questo almeno per tensioni medie piccole rispetto alla tensione di plasticizzazione
Nel campo della resistenza a termine, il comportamento dei provini intagliati tende ad avvicinarsi a
quello dei provini non intagliati
Nel campo della resistenza a termine gli effetti di ridistribuzione delle tensioni tendono a farsi sentire
anche per quanto riguarda la componente alternata anche per questa Kf 1.
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