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A.A.

2014 – 2015 Maurizio Piccinini

Fisica Generale B
Primo principio della
termodinamica

Scuola di Ingegneria e Architettura


UNIBO – Cesena
Anno Accademico 2014 – 2015
A.A. 2014 – 2015 Maurizio Piccinini

Energia e sistemi termodinamici


Teorema delle forze vive: Il lavoro compiuto da tutte le forze che agiscono
LAB = TB − TA su un sistema meccanico qualunque, nel passaggio da una configurazione
A ad un’altra B, è uguale alla corrispondente variazione dell’energia
cinetica di tale sistema.

Teorema della conservazione dell’energia meccanica: Per un sistema


meccanico sottoposto a vincoli tutti ideali ed a forze non vincolari tutte
conservative, l’energia meccanica E si conserva, ossia la somma fra
LAB = U ( B ) − U ( A)
l’energia cinetica T e l’energia potenziale totale V, rimane costante

Sistemi termodinamici: In un sistema isolato


- Aperto: può scambiare energia e massa con l’ambiente. l’energia si conserva
- Chiuso: può scambiare solo energia con l’ambiente circostante.
- Isolato: non può avvenire alcuno scambio con l’ambiente

Un qualunque sistema isolato è dotato di una


energia interna
la quale rimane costante quale che sia lo stato dinamico del sistema.
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Energia e sistemi termodinamici


Quale legge regola lo scambio di energia interna tra un sistema
termodinamico non isolato e l’ambiente circostante?

Dalla sperimentazione su trasformazioni


adiabatiche (in particolare dalle esperienze Primo principio della termodinamica
di James Prescot Joule, 1818 - 1889) risulta
che: Per ogni coppia di stati di equilibrio di
un sistema termodinamico qualsiasi
In analogia con la trattazione matematica delle esiste almeno una trasformazione
forze conservative, si può definire la funzione di adiabatica che va dal primo al secondo
stato energia interna U in questo modo (fissato uno
oppure dal secondo al primo. Quando le
stato di equilibrio arbitrario 0) :
trasformazioni adiabatiche che vanno da
− Lad se esiste una trasf. adiabatica da 0 ad A
U A =  ad 0A uno stato all’altro sono più di una, il
+ L A 0 se esiste una trasf. adiabatica da A ad 0 lavoro corrispondente, detto lavoro
adiabatico, è lo stesso per tutte, ossia
U = energia interna dipende soltanto dallo stato iniziale e da
ad ad ad
L =L +L
if i0 0f funzione di stato quello finale, e non dalla particolare
definita a meno di una trasformazione adiabatica che li collega.
Lad
if = U i − U f
costante

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Energia e sistemi termodinamici

Lad
if = U i − U f
Energia interna δ Lad = −dU
- Il lavoro compiuto da un sistema termodinamico lungo una trasformazione adiabatica è uguale
all’opposto della variazione della sua energia interna ∆U = Uf – Ui .
- U rappresenta il contenuto energetico di un sistema termodinamico.
- U è una funzione di stato, con un valore specifico corrispondente ad ogni stato di equilibrio.
- U è una grandezza estensiva.
- Per un sistema idrostatico sarà: U = U ( p, V , T ) Energia interna

f ( p, V , T ) = 0 Equazione di stato

ma …

Quale legge regola lo scambio di energia interna tra un sistema


termodinamico non isolato e l’ambiente circostante?

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Calore
Lad
if = U i − U f ⇒ Lad
if + ∆U = 0
Dalla sperimentazione su trasformazioni
non adiabatiche (sistemi contenuti da pareti LΓif ≠ Lad
if ⇒ L Γ
if ≠ −∆U
diatermiche) risulta che:
LΓif1 ≠ LΓif2 ( ∆U = U − U ) f i

LΓif + ∆U if = Q Γ Cos’è Q?

Se mettiamo in contatto termico fra di loro due sistemi termodinamici, inizialmente in


equilibrio a temperature diverse, isolati meccanicamente (quindi non in grado di
svolgere/subire lavoro verso/dall’esterno), questi si trasformano evolvendo verso un
nuovo equilibrio e cambiano il loro stato. In particolare la temperatura dell’uno
∆U = Q
scenderà e quella dell’altro salirà fino a raggiungere un valore comune. Per uno
qualunque dei due sistemi si potrà quindi scrivere:

• L’interazione termica comporta uno scambio di energia.


• Il calore (Q) è l’energia scambiata tra i sistemi (tra un sistema e l’ambiente) secondo
la modalità termica.
• Q è una grandezza estensiva ed ha le dimensioni di una energia

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Primo principio della termodinamica

L’energia interna di un sistema termodinamico può variare in due


∆U = Q − L modi:attraverso lavoro esterno e/o per scambio di calore.

Q>0 • Il primo principio della termodinamica esprime il


L>0
principio di conservazione dell’energia.

U • Il primo principio consente di definire operativamente


Q<0 la variazione di energia interna ∆U = – Lad (Q = 0), e
quindi il calore Q = L + ∆U = L – Lad.

L<0 • Il primo principio pone la questione se sia possibile


ottenere lavoro sfruttando scambi di calore.

In una trasformazione ciclica ∆U = 0 ⇒ Q = L: il calore complessivamente scambiato


dal sistema è uguale al lavoro totale fatto dal sistema.

Ciclo termico: Q=L>0


Ciclo frigorifero: Q=L<0
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Primo principio della termodinamica


• Accanto alla unità di energia del SI (1J), per motivi storici si usa la caloria (cal):
• 1 cal = 4,186 J. Rappresenta il calore che deve ricevere 1 g d’acqua a pressione
atmosferica per aumentare la sua temperatura da 14,5 oC a 15,5 oC.
(1 Cal = 103 cal = 4186 J)
• Il primo principio rappresenta l’unificazione della trattazione dei fenomeni meccanici e
termici.
• Dal primo principio discende l’impossibilità di realizzare il moto perpetuo di prima specie
(creazione di energia).
L’affermazione fatta …

Un qualunque sistema isolato è dotato di


energia interna
la quale rimane costante quale che sia lo stato dinamico del sistema.

…può essere riformulata dicendo:

La somma delle energie interne di tutti i sistemi termodinamici che in un dato processo
interagiscono tra loro rimane costante durante il processo.

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Primo principio della termodinamica

Legge di conservazione dell’energia allargata a comprendere i fenomeni termici, valida


in generale, senza ipotesi restrittive.

∆Ecin + ∆E pot = 0 ∆U = Q − L

∆U + ∆Ecin + ∆E pot = Q − L

Per un numero intero di cicli termodinamici:

∆Ecin + ∆E pot = Q − L

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Primo principio della termodinamica


Espressione matematica del … nelle trasformazioni
primo principio… dU = δ Q − δ L quasi – statiche.

La variazione dU della funzione di stato U è un differenziale esatto, mentre quelle relative a


Q ed L, che non sono funzioni di stato, dipendono dalla trasformazione.

Nei processi a volume costante, δ L = pe dV = δ Q – dU = 0


⇒ δ Q = dU Q = ∆U

Definendo la funzione di stato entalpia: H = U + pV


dH = dU + pdV + Vdp

Nei processi δ L = pe dV = δ Q – dU = dH – dU
a pressione esterna costante,
⇒ δ Q = dH Q = ∆H
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Capacità termica – calore specifico


Q Rapporto tra il calore scambiato dal corpo con
Capacità termica media: Cm = l’ambiente circostante e la corrispondente variazione
∆T
di temperatura.

δQ
C (T ) = Capacità termica alla temperatura T (estensiva).
dT

C C
Calore specifico (intensiva): c= Calore molare (intensiva): c=
m n

c dipende:
•dalla sostanza;
•dal tipo di trasformazione attraverso la quale avviene lo scambio di calore;
•dalla temperatura alla quale avviene lo scambio [cacqua(15oC) = 1 cal/(gK)].

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Capacità termica – calore specifico


Temperatura di equilibrio di due sistemi interagenti solo termica-
mente, che non scambiano calore né lavoro* con l’ambiente.
T1 T2
C1 e C2 siano costanti nell’intervallo di temperature coinvolte ed
indipendenti dalle condizioni della trasformazione.

∆U = Q − L = 0 = ∆U1 + ∆U 2 = Q1 + Q2

Q1 = − Q2 C1T1 + C2T2 lim Te = T1


Te = C1 →∞
C1 + C2 T1
Q1 = C1 (Te − T1 )
T1 − Te
Q2 = C2 (Te − T2 ) C2 = C1
Te − T2 Tx

Con il “calorimetro delle mescolanze” si possono misurare i valori Cx di


Joule vari sistemi, riferiti ad una sostanza campione (normalmente l’acqua).

* il risultato non cambia anche se i sistemi scambiano lavoro con l’ambiente. 11


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Capacità termica – calore specifico


dU = δ Q − δ L Sistemi idrostatici
 ∂V   ∂V 
δ L = pdV dV =   dp +   dT
 ∂p T  ∂T  p

 ∂U   ∂U   ∂U  
 ∂U   dp +  + p  dV
  dp +   dV   
∂  ∂ p  ∂p V  ∂V p 
dU ( pV,V )
p V
  ∂U 
 ∂U    ∂U   ∂V    ∂V  
) +   dT
∂U
dU = dU ( p, Tdp δ Q =    + p   dp +   + p   dT
dU∂p(VT, T )  ∂T  p  ∂ p T  ∂p T    ∂T  p  ∂T  
p
 ∂U   ∂U 
   ∂U    ∂U 
  dV +   dT    + p  dV +   dT
 ∂V T  ∂ T V   ∂V T   ∂T V

H = U + pV
1  δQ  Calore molare a 1  ∂U 
cV =   volume costante
cV =  
n  dT V n  ∂T V

1  δQ  Calore molare a 1  ∂U   ∂V   1  ∂H 
cp =   cp =   + p    cp =  
n  dT  p pressione costante n  ∂T  p  ∂T  p  n  ∂T  p
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Proprietà dei gas ideali


Energia interna

Espansione adiabatica (Joule)


Pareti adiabatiche e immobili

Q=0
L=0 }
∆U = 0

Sperimentalmente: lim ∆T = 0 ∆V ≠ 0, ∆p ≠ 0
p →0

U (V f , T ) = U (Vi , T ) 
 U = U (T )
U ( p f , T ) = U ( pi , T ) 

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Proprietà dei gas ideali


Capacità termica dU = δ Q − δ L
Volume costante:
dU
(δ Q )V = dU = dT
dT 1 dU
cV = dU = n cV dT U = n cV T + cost
1  δQ  n dT
cV =  
n  dT V
H = U + pV Pressione costante:

(δ Q ) p = dU + pdV
dH = n c p dT 1 d (U + pV ) 1 dH
cp = = 1  δQ 
n dT n dT cp =  
n  dT  p

Primo principio per le trasformazioni quasi – statiche dei gas perfetti.

δ Q = n cV dT + pdV d ( pV )
c p = cV + c p = cV + R Relazione di Mayer
δ Q = n c p dT − Vdp ndT
d ( pV ) = pdV + Vdp = nRdT
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Proprietà dei gas ideali


Trasformazioni adiabatiche quasi – statiche

n cV dT + pdV = δ Q = 0 cp
V dp pV γ
γ = =− dV dp ln =0
γ =−
n c p dT − Vdp = δ Q = 0 cV p dV V p p0V0γ
1−γ
γ
pV γ = costante TV γ −1 = costante Tp = costante
Equazioni di Poisson
Lavoro adiabatico:
cV 1
LAB = ncV (TA − TB ) = ( p AVA − pBVB ) LAB = ( p V − pBVB )
c p − cV γ −1 A A
T = PV nR
R = c p − cV Trasformazioni politropiche δ Q = n cV dT + pdV

pV α = costante α =0 isobara
p α >1
cα =
1 δQ 
  = cV +
pdV
α =1 isoterma n  dT α ndT
dpV α + pαV α −1dV = 0
α =γ adiabatica R
Vdp + α pdV = 0 α =1
α =∞ isocora cα = cV +
Vdp + pdV = nRdT V 1−α
pdV = α pdV + nRdT ⇒ pdV ( ndT ) = R (1 − α ) 15
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Proprietà dei gas ideali


Alla luce della teoria cinetica …

La temperatura è proporzionale all’energia cinetica media delle molecole.


Nel modello del gas perfetto l’energia interna del gas, coincidente con l’energia cinetica
totale delle sue molecole, dipende soltanto dalla temperatura.

3 1 dU 3 5
U = nRT cV = cV = R cp = R
2 n dT 2 2

Per il teorema di equipartizione dell’energia: g g+2


cV = R cp = R
2 2

g = no di gradi di libertà:
molecole monoatomiche, g = 3;
molecole biatomiche, g = 5;
molecole poliatomiche, g = 6.
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Primo principio – Riepilogo

Espressione matematica generale del primo principio… ∆U = Q − L


… e nelle trasformazioni quasi – statiche. dU = δ Q − δ L
Nei processi a δ Q = dU … e in quelli a pressione δ Q = dH
volume costante … esterna costante

Capacità termica δQ Calore C Calore C


C (T ) = c= c=
alla temperatura T: dT specifico: m molare: n

Calore molare a 1  ∂U  Calore molare a 1  ∂H 


Sistemi idrostatici cV =   cp =  
volume costante n  ∂T V pressione costante n  ∂T  p

H = U + pV 17
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Primo principio – Riepilogo gas perfetti

U = U (T ) dU = n cV dT ∆U = n cV ∆T
Per qualsiasi
trasformazione!
H = H (T ) dH = n c p dT ∆H = n cP ∆T

Dalla teoria g g+2


cV = R cp = R c p = cV + R Relazione di Mayer
cinetica… : 2 2

Trasformazioni adiabatiche quasi – statiche

γ
cp
pV = costante γ = Equazioni di Poisson
cV
1
Lavoro adiabatico: LAB = ncV (TA − TB ) LAB = ( p V − pBVB )
γ −1 A A

H = U + PV = U + nRT = H (T ) Politropiche: cα = cV + R (1 − α )
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Trasmissione del calore


• Conduzione: trasporto di calore senza movimento macroscopico di materia.
Legge di Fourier: Il trasporto di calore per conduzione è riconducibile
alla mobilità dei componenti del sistema e/o alle
T T-dT
dT vibrazioni reticolari (nel caso dei solidi). La
δ Q = − KdS dt dS conduzione dipende quindi dalla fase del materiale.
dx Nei conduttori la conduzione termica è spesso
dx associata all’effetto termoelettrico.
Conducibilità termica

• Convezione: trasporto di calore tramite un fluido che interagisce con il materiale (solido)
da raffreddare (il calore scambiato tra solido e fluido va valutato con la legge di Fourier).
Legge di Newton:
Q = h A (T − T∞ )∆t T T∞
A
h=h(aria, acqua, T, geometria, ecc.)

• Irraggiamento: trasporto di calore per onde elettromagnetiche.


Legge di Stefan: ε = ε(superficie radiante, freq. radiaz.) Q = ε σ AT 4 ∆t

σ = 5,67 x 108 Wm-2K-4 costante di Stefan - Boltzmann


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Lavoro adiabatico

Sperimentalmente risulta:
Lad
IA = 0
VB VB VC VF
I LadAB = ∫ pdV Lad
IABF = ∫ pdV = LICF = ∫
ad
IDF = ∫
pdV = Lad pdV
VA VA VI VD
P
Lad
BF = 0

C D
F
B

V
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Esperimento di Joule
Bilancio energetico dell’esperimento
1 
2Mgh = ∆U + 2  Mv 2  − Lattr
2 
Bilancio energetico della misura dell’attrito
1 
2mgh = 2  mv 2  − Lattr
2 

∆U = ( M − m)(2 gh − v 2 )

∆U = lavoro equivalente al Q∆T


necessario per ottenere ∆T = 1° C

M - m = 10 kg
∆U ≈ 390 J ∆U = Q∆T = C ∆T ⇒ C ≈ 21000 J/ o C
h = 2m Dopo 54 “discese”
C Valore preciso:
si osserva ∆T = 1oC
v = 0,3 m/s c = ≈ 4.2 J/(g oC ) c = 4,186 J/(goC)
macqua = 5 kg ∆U ≈ 21000 J m = 1 cal
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Primo principio della termodinamica


Legge di conservazione dell’energia allargata a comprendere i fenomeni termici, valida
in generale, senza ipotesi restrittive.

dEcin = δ L = δ Lc + δ Lnc dU + dK + dV = δ Lnc = δ Lint


nc + δ Lext
nc
cm sist
dEcin = dEcin + dEcin dU + dK + dV = δ Q − δ L + δ Lext
nc

δ Lc = δ Lint
c + δ Lext
c
cm
dEcin sist
+ dEcin = δ Lint
c + δ Lext
c + δ Lnc

cm sist
dEcin + dEcin + dVint + dVext = δ Lnc

∆U + ∆Ecin + ∆E pot + ... = Q − Lt + Lnc = Q − L


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