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Le reazioni chimiche

Le reazioni sono rappresentate mediante un’equazione chimica in cui si pongono i reagenti


a sinistra e i prodotti a destra con i loro nomi e classi di appartenenza e i corretti indici
numerici e bilanciare il numero di atomi nei reagenti e nei prodotti seguendo la legge di
conservazione della massa seguendo tre regole:bilanciare prima i metalli e non metalli
diversi da H e O,bilanciare come gruppo gli ioni poliatomico (es SO4) che compaiono in
entrambi i lati dell'equazione e poi bilanciare H o O se presenti
(foto esempi equazioni bilanciate)

I vari tipi di reazione


In base a come gli atomi o gruppi atomici presenti nei reagenti si riorganizzano nei prodotti
di distinguono le reazione in:
-REAZIONI DI SINTESI (A+B=AB) sono le classificazioni delle reazioni 1
Sono reazioni in cui da due o piú sostanze si ottiene un solo composto

Quando in una reazione un elemento si combina con l’ossigeno molte volte si tratta di una
reazione di combustione in cui si sviluppa una notevole quantitá di calore.La reazione di
molto metalli con l’ossigeno porta alla corrosione del metallo stesso come accade quando il
ferro si arruginisce,ció é dato dal fatto che tutti i metalli combinati con l’ossigeno formano un
ossido tranne i metalli nobili
-REAZIONI DI DECOMPOSIZIONE (AB=A+B)
Si ha una reazione di decomposizione quando un unico reagente si decompone in due o piú
prodotti

La reazione é favorita dalle temperature elevate.


Tra queste reazioni sono significative quelle che portano alla liberazione di ossigeno
gassoso o anidride carbonica per es quella del perossido di idrogeno(acqua ossigenata) e
del KClO3(clorato di potassio) in cui la liberazione di O2 forma una grande schiuma.Quasi
tutti i carbonati e i bicarbonati si decompongono liberando CO2.La decomposizione del
carbonato di calcio si chiama calcinazione
-LE REAZIONI DI SCAMBIO SEMPLICE (A+BC=AC+B)
Un elemento libero sostituisce uno degli elementi del composto
Perché ció accada é necessario che l’elemento libero (A) sia piú riattivo di quello spostato
(B)

-LE REAZIONI DI DOPPIO SCAMBIO


I due reagenti si scambiano gli ioni;lo ione positivo di uno si combina con lo ione negativo
dell’altro e viceversa

Queste reazioni sono caratterizzate dalla formazione di gas di composti molecolari come
l’acqua o solidi poco solubili(precipitati)

Agl(ioduro di argento)poco solubile in acqua precipita nella provetta


Le reazioni di doppio scambio hanno anche azioni pratiche per es per eliminare il calcare
con prodotti acidi,l’acido disgrega il carbonato di calcio perché libera CO2 dallo ione
carbonato
Le reazioni di doppio scambio piú significative sono le reazioni acido-base(tra un acido e
una base) note anche come reazioni di neutralizzazione perché le proprietá degli acidi
vengono annullate/neutralizzate da quelle delle basi

Acidi e basi sono elettroliti che in soluzione acquosa liberano ioni H+ e ioni OH-,l’azione di
neutralizzazione é un’equazione ionica,gli ioni che non partecipano detti ioni spettatori
(Na+ e Cl-) possono essere eliminati dall’equazione chimica e l’equazione
risultante/semplificata si chiama equazione ionica netta
I sistemi scambiano energia con l’ambiente
La termodinamica si occupa dei possibili trasferimenti di energia che interessano la
materia,la termochimica é il settore della termodinamica che studia gli scambi di calore che
avvengono durante una reazione chimica.
La porzione di materia che si distingue dall’ambiente é il sistema che puó essere
aperto,chiuso o isolato:
-sistemi aperti:scambiano con l’ambiente esterno sia materia che energia(es il nostro
corpo) perché consuma cibo,lavora e produce calore che cede all’ambiente
circostante.Oppure le provette da cui reazione si forma un gas(materia) che puó compiere
un lavoro(energia),la temperatura si abbassa e viene assorbita energia dall’ambiente
-sistemi chiusi:scambiano con l'ambiente circostante solo energia e non materia per es
una bottiglia d’acqua e una bottiglia chiusa di vino possono cedere o assorbire calore
dall’ambiente circostante raffreddandosi o scaldandosi a seconda di dove siano posti ma
non possono liberare gas o far uscire liquidi
-i sistemi isolati:non hanno alcun contatto con l’ambiente esterno e non scambiano con
esso né materia né energia es thermos

Trasformazioni esotermiche e endotermiche 2 classif


I cambiamenti che producono o assorbono energia si verificano nei passaggi di stato,nella
formazione delle soluzioni e nelle reazioni chimiche;le reazioni che avvengono con
produzione di calore cioé che trasferiscono energia dal sistema all’ambiente si
chiamano esotermiche mentre sono dette endotermiche le reazioni che assorbono
calore dall’ambiente.
Le reazioni esotermiche determinano il riscaldamento sia del sistema che dell’ambiente es
come la combustione del carbone o la respirazione cellulare in cui le cellule bruciano il
glucosio per produrre energia necessaria alla loro sopravvivenza

Sono piú rare le reazioni endotermiche che assorbono calore


Per capire cosa succede ad un sistema quando scambia energia bisogna ricordare che tutte
le sostanze possiedono energia sotto forma di energia cinetica che a livello microscopico
prende nome di energia termica(la somma di energia cinetica di tutte le sue particelle) e
energia potenziale chiamata energia chimica e dipende dalla posizione reciproca degli
atomi in una molecola o di una molecola rispetto all’altra é quindi immagazzinata nei legami
chimici delle particelle di un corpo.
Quando avviene una reazione chimica si formano nuove sostanze e cambia la posizione
reciproca degli atomi e delle molecole che costituiscono i reagenti,nei prodotto l’energia
chimica sará minore se si formano legami piú deboli e maggiori se si formano legami piú
forti.In tutte le reazione esotermiche diminuisce l’energia chimica del sistema e
aumenta quella termica il risultato é la trasformazione di energia chimica in
termica,mentre nelle reazioni endotermiche aumenta l’energia chimica e diminuisce
quella termica,il risultato é la trasformazione di energia termica in chimica.

Perché avvengono le reazioni chimiche?


Alcune reazioni hanno elevata tendenza ad avvenire ovvero i reagenti si trasformano
facilmente nei prodotti mentre altre no.Nelle reazioni che avvengono in soluzione acquosa la
trasformazione dei reagenti si verifica quando:si formano prodotti solidi,si forma come
prodotto l’acqua,uno o piú prodotti sono gas,avvengono trasferimenti di elettroni
Ció che determina la facilitá con cui avviene una reazione é la tendenza a formare legami
piú forti e la tendenza a formare sistemi con maggior disordine(entropia)

La velocitá di reazione 3 classif


Le reazioni possono avere velocitá molto diverse e questa tematica é affrontata dalla
cinetica chimica.
La velocità di reazione é la variazione dla concentrazione molare dei reagenti o dei
prodotti nell’intervallo di tempo.

La concentrazione del reagente diminuisce con il procedere della reazione poiché esso si
trasforma in prodotto e di conseguenza la variazione della concentrazione del reagente nel
tempo sará negativa mentre la velocitá di reazione sará positivo.La variazione della
concentrazione del prodotto nel tempo é invece positiva

reversibile:
La velocitá di reazione é una grandezza intensiva perché non dipende dalla dimensione del
sistema ma solo dalla concentrazione molare dei reagenti edei prodotti;quando il reagente
é in concentrazione maggiore la reazione é piú veloce mentre se la concentrazione del
reagente diminuisce cala la velocitá con cui si trasforma il prodotto.Per determinare la
velocitá di reazione basta quindi individuare una grandezza misurabile del sistema che varia
in base alla concentrazione dei reagenti o dei prodotti come la massa,il volume o le
variazioni di colore
I fattori che influiscono la velocitá di reazione
Sono:
-la natura dei reagenti:ovvero dipenede dalle sue proprietá chimiche e fisiche (per es
calcio,zinco e magnesio sono tutti metalli ma la loro reattivitá con HCl é diversa)
-la concentrazione:se aumenta di uno o piú reagenti,anche la velocitá di reazione
cresce(es incendio che si ravviva col venti che aumenta la concentrazione di ossigeno)
-la temperatura:un abbassamento della temperatura rallenta le trasformazioni chimiche(per
es i cibi si conservano piú velocemente se refrigerati mentre si cuociono piú volocemente in
friggitrice).
-la superficie di contatto tra i reagenti:due sostanze reagiscono tra loro piú velocemente
se la loro superficie di contatto é piú estesa
-la presenza di catalizzatori:é piú vantaggioso rispetto all’aumento della temperatura per
aumentare la velocitá di reazione perché piú specifici e accellerano alla reazione prescelta.I
catalizzatori piú specifici sono gli enzimi,proteine che catalizzano le reazioni biologiche negli
esseri viventi e rende possibili le reazioni anche a pressione atmosferica e basse
temperature

L’energia di attivazione
Per capire per quali motivi alcuni fattori influenzano la velocitá di reazione si sfrutta la teoria
cinetico-molecolare
-LA TEORIA DEGLI URTI
Agitate dal moto termico le molecole dei reagenti si urtano senza sosta ma purché
reagiscano devono avvenire contemporaneamentre 3 condizioni:
-deve verificarsi un certo numero di urti tra le molecole dei reagenti:per aumentare il
numero di urti possiamo aumentare la concentrazione di molecole o di ioni reagenti oppure
aumentare la temperatura da cui deriva un aumento della frequenza degli urti
-le collisioni devono avvenire con un’orientazione appropriata:se colpiscono
l’orientazione sbagliata non sono urti efficaci
-le particelle devono avere energia cinetica sufficiente per compiere la trasformazione
-LA TEORIA DELLO STATO DI TRANSIZIONE
Se l’energia non é sufficiente anche un urto puó concludersi con un semplice rimbalzo della
molecole senza apportare alcun cambiamento.Occorre superare una soglia di energia che
faccia avvicinare gli atomi alla distanza di legame durante gli urti in quanto le molecole e gli
atomi sono circondati da elettroni e quando si avvicinano le nuvole elettroniche si
respingono.Questa soglia é detta energia di attivazione ed é l’energia minima che occorre
per in iniziare una reazione rompendo alcuni legami dei reagenti
Profilo energetico in cui l'energia di attivazione è rappresentata come il salto energetico che
va dal livello dei reagenti allo stato di transizione
Lo stato di transizione é una fase intermedia della reazione in cui i legami tra i reagenti si
stanno rompendo e stanno formando quelli tra i prodotti,corrisponde la formazione di un
composto intermedio chiamato complesso attivato che ha un contenuto energetico
superiore sia a quello dei reagenti che a quello dei prodotti,a causa del suo elevato
contenuto energetico é molto instabile e si converte rapidamente in prodotti di reazione.
L’energia di attivazione é quindi la differenza tra l’energia del complesso attivato e quella dei
reagenti,una volta superato questo stato di transizione,l’energia scende nuovamente fino al
livello dei prodotti.Il dislivello energetico corrisponde alla variazione /\H che nelle reazioni
esotermiche é negativo mentre in quelle endotermiche é positivo.
In molti casi la formazione dei prodotti della reazione ha piú stadi di transizione(reazione
elementare) come la reazione di formazione dell’acqua

Se avvenisse in un unico stasio vorrebbe l’urto contemporaneo di tre molecole ma essendo


che gli urti efficaci sono poco probabili(come detto prima) la reazione dovrebbe essere
piuttosto lenta ma in realtá la combustione dell'idrogeno è una reazione molto veloce che si
svolge in piú stadi che implica piú collisioni in cui per passare dai reagenti ai prodotti
bisognerá superare diverse barriere energetiche di cui la piú alta é l’energia di attivazione
che corrisponde allo stadio limitante perché determina la velocitá di reazione

-COME AGISCE IL CATALIZZATORE


I catalizzatori servono per accellerare una trasformazione chimica in cui bisogna aumentare
la velocitá dello stadio limitante diminuendo la sua energia di attivazione,i catalizzatori
infatti accellerano la reazione chimica facendola avvenire lungo un percorso
alternativo la cui energia di attivazione é inferiore rispetto a quella del percorso non
catalizzato.I reagenti e i prodotti del processo catalizzato sono gli stessi della reazione non
catalizzata e il valore /\H della reazione non cambia e il catalizzatore pur prendendo parte
della reazione chimica accellerandola,non si consuma durante la trasformazione.
I catalizzatori omogonei operano nello stesso stato fisico dei reagenti mentre i catalizzatori
eterogenei operano in uno stadio diverso da quello dei reagenti e dei prodotti

L’equilibrio chimico
Allo stato dell’equilibrio chimico si arriva quando nelle reazioni chimiche non si ha mai la
completa conversione dei reagenti in prodotti che sono presenti contemporaneamente e la
loro concentraziome non cambia nel tempo
-L’EQUILIBRIO DINAMICO
Considerando la trasformazione fisica dei cubetti di ghiaccio in un bicchiere d’acqua in
ghiaccio fonde ma contemporaneamente un po’ d’acqua solidifica saldando i pezzi di
ghiaccio perché congela una parte di acqua intorno ad essi,si osserva che me molecole di
ghiaccio H2O passano in continuazione allo stato liquido bilanciate da altrettante molecole
d’acqua H2O che si trasforma in ghiaccio,si tratta di una trasformazione reversibile in
equilibrio dinamico e le velocitá delle trasformazioni opposte sono uguali.Poiché l’equilibrio
che abbiamo descritto comporta il passaggio di stato tra solidi e liquido definito equilibrio di
fase.
Le situazioni di equilibrio reversibile e dinamico non sono frequenti in natura poiché
richiedono sistemi chiusi(privi di scambi si materia con l’ambiente)mantenuti alla stessa
temperatura dell’ambiente esterno,se queste condizioni sono garantite il sistema rimane in
equilibrio e non hanno piú luogo variazioni osservabili a livello macroscopico
-L’EQUILIBRIO CHIMICO:ANCHE I PRODOTTI REAGISCONO
Un equilibrio chimico si ha quando un equilibrio dinamico si instaura in una trasformazione
chimica non si hanno fasi diverse della stessa distanza ma a sinistra i reagenti e a destra i
prodotti.
Si verificano di solito nei sistemi chiusi.Un esempio é se data una certa concentrazione a
temperatura ambiente non avviene alcuna reazione perché gli urti tra molecole non sono
sufficientemente violenti per superare la barriera dell’energia di attivazione ma a
temperatura piú alta inizia la decomposizione che non procede peró fino alla sua
completezza perché appena iniziano a formarsi i prodotti le loro molecole iniziano a urtarsi
per dare di nuovo il reagente ad una velocitá tanto piú elevata quanto maggiore é la loro
concentrazione.Dopo un po’ di tempo la velocitá di reazione di formazione del reagente
diventerá uguale alla velocitá di decomposizione e le concentrazioni dei reagenti e dei
prodotti rimarranno costanti e ha raggiunto l’equilibrio a meno che intervenga un elemento
esterno.
A T e p costanti,un sistema chimico chiuso é in equilibrio se la concentrazione(o pressione)
dei reagenti e dei prodotti é costante nel tempo.Non é da confondere con la situazione di
inerzia;anche se le concentrazioni dei reagenti di una miscela rimangono costanti,non vi é
abbastanza energia per avviare la reazione
-LA COSTANTE DI EQUILIBRIO
All’equilibrio esiste una relazione che lega la concentrazione dei prodotti a quelle dei
reagenti

Le parentesi quadre esprimono la concentrazione in mol/L delle specie coinvolte e il


numeratore é elevato al quadrato perché il coefficente stechiometrico di Hl é 2.La costanza
del rapporto é verificats in 5 prove fatte su concentrazioni diverse,il valore atteso per la
formazione del prodotto é detto costante di equilibrio.
Queste e altre osservazioni hanno portato alla formulazione della legge dell’equilibrio
chimico nota come legge dell’azione di massa
In un sistema chimico all’equilibrio,a una data temperatura e una data pressione,il rapporto
tra il prodotto delle concentrazioni molari e dei prodotti e il prodotto delle concentrazioni
molari dei reagenti,elevate ciascuns al proprio coefficiente stechiometrico,é costante.
Regole per ricavare la costante di equilibrio:
-le concentrazioni dei prodotti si pongono al numeratore e quelle dei reagenti al
denominatore.Tutte le concentrazioni sono in mol/L e sono indicate in parentesi
quadre
-le concentrazioni vanno elevate a potenza con i risoettivi coefficienti di reazione e poi
moltiplicate fra loro.
A seconda della reazione il valore Keq puó essere grande(>1),piccolo(<1) o intermedio(=1).Il
valore numerico della costante di equilibrio ci fornisce un’indicazione diretta di quanto la
reazione si sia spostata verso la formazione dei prodotti una volta raggiunto l’equilibrio.
-Se la costante é molto grande significa che la concentrazione dei prodotti(che si trova al
numeratore) é molto maggiore rispetto a quella dei reagenti e la reazione procede fino al
completamento e l’equilibrio é spostato a destra
-Se la costante é piccola significa che si sono formati pochissimi prodotti e che la reazione
ha raggiunto l’equilibrio spostato verso sinistra;le concentrazioni dei reagenti sono maggiori
di quelle dei prodotti
-Se la costante=1 all’equilibrio le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti sono
praticamente uguali
Nel caso di una reazione eterogenea la concentrazione di un qualsiasi solido o liquido puro
é costante non é dunque necessario riportante le concentrazioni
LA COSTANTE DI EQUILIBRIO E LA TEMPERATURA
Il valore di Keq varia con la temperatura;per ogni temperatura esistono all’equilibrio un
diversi valore di Keq e diverse concentrazioni tra reagenti e prodotti.Es:due fiale di vetro
sigillate contengono la stessa miscela all’equilibrio di due gas,il terroassido di diszoto(N2O4)
che é incolore e il diossido di azoto(NO2)che é rossi bruno

A temperatura ambiente le due fiale hanno una colorazione identica perché contengono le
stesse concentrazioni di gas all’equilibrio ma quando introduciamo una fiala in acqua
bollente la colorazione rossa si intensifica quindi la concentrazione di NO2 é
aumentata.Mentre se introduciamo l’altra filiale in acqua fredda abbiamo una diminuziome
della colorazione rossa che restimonia la diminuzione di NO2.
La reazione é endotermica perché l’aumento della temperatura ha provocato l’aumento del
prodotti,in generale nelle reazioni endotermiche il valore di Keq aumenta all’aumentare della
temperatura,nelle reazioni esotermiche invece diminuisce all’aumentare della temperatura
Il principio si Le Châtelise
Se variamo uno dei fattori che influenzano l’equilibrio
chimico(volume,pressione,concentrazione e temperatura);il sistema inizialmente in
equilibrio,perturbato da un’azione esterna reagisce in modo da ridurne o annullarne l’effetto
ristabilendo l’equilibrio

L’EFFETTO DELLA VARIAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE


L’aggiunta l la sottrazione dal reagente o dal prodotti distrugge temporaneamente lo stato di
equilibrio;per ripristinarlo,il sistema reagisce in modo da consumare parte della specie
aggiunta ció permette di mantenere costante il valore di Keq per es

Se aumentiamo la concentrazione di N2O4 per ristabilire l’equilibrio una parte delle molecole
aggiunte si trasformerá in NO2 e l’equilibrio si sposterá a destra.Cambiando le
concentrazioni Keq rimane invariata purché la temperatura rimanga costante prima e
dopo l’aggiunta
Regola:aggiungendo un reagente a un sistema all’equilibrio,l’equilibrio si sposta nella
direzione che consente la scomparsa di una parte del reagente aggiuntive la
formazione del prodotto.Viceversa se aggiumgiamo un prodotto al sistema
all’equilibrio provochiamo una reazione opposta
L’EFFETTO DELLA VARIAZIONE DELLA PRESSIONE O DEL VOLUME
Le variazioni di pressione e volume che di solito non influenzano le reazioni tra liquidi o
solidi;possono condizionare quelle che coinvolgono i gas purché su verifichino variazioni nel
numero di moli e delle sostanze gassose

All’equilibrio la siringa contiene la miscela dei due gas,se si riduce il volume della siringa il
colore diventa piú chiaro
Diminuire il volume ha aumentato la pressione,per ristabilire l’equilibrio due molecole di NO2
si uniscono per formare una di N2O4 in questo modo diminuisce il numero di particelle e la
pressione che esercitano sulle pareti del recipiente
il principio di Le Chatelier:l'aumento di pressione di un sistema gassoso all'equilibrio
comporta lo spostamento dell'equilibrio nella direzione in cui è presente il numero
minore di molecole; viceversa, se aumentiamo il volume a disposizione (diminuzione
della pressione), favoriamo lo spostamento dell'equilibrio nella direzione in cui è
presente il numero maggiore di molecole.
L'EFFETTO DELLA VARIAZIONE DELLA TEMPERATURA
Abbiamo già visto con la reazione N₂O4) 2NO2 che la temperatura fa variare il valore della
costante di equilibrio; in accordo con il principio di Le Châtelier, fornendo calore a un sistema
all'equilibrio ha luogo la reazione che va nella direzione che implica assorbimento di calore
(reazione endotermica). Se la reazione verso destra è endotermica, verrà favorita la
formazione dei prodotti; viceversa, se tale reazione è esotermica, fornendo calore la
reazione tornerà indietro.
Se si riscalda un sistema all'equilibrio, si favorisce la reazione endotermica; se invece si
raffredda, si favorisce la reazione esotermica.
L'INFLUENZA DEL CATALIZZATORE
non ha alcuna influenza sulla posizione dell'equilibrio, poiché non compare nell'equazione di
reazione. Non influenza il valore della Keq agisce sulla velocità di raggiungimento
dell'equilibrio, accelerando in egual misura sia la reazione diretta sia quella inversa. In alcuni
casi la presenza del catalizzatore è indispensabile perché la reazione abbia luogo a una
velocità apprezzabile

bilanciare def

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