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C H I M I C O P E R M E T T E N D O D I R I C AVA R E I M P O R TA N T I I N F O R M A Z I O N I P E R
L A R E A L I Z Z A Z I O N E D E I P R O C E S S I C H I M I C I , Q U A L I L A S P O N TA N E I TÀ , L A
P O S I Z I O N E D E L L' E Q U I L I B R I O, L E C O N D I Z I O N I P E R L A M A S S I M A R E S A ,
ECC.
Reazioni esotermiche ed endotermiche
Durante una reazione chimica, si rompono e/o si formano dei legami chimici. Di
conseguenza l'energia interna dei prodotti differisce da quella dei reagenti. Per il
principio di conservazione dell'energia, al procedere della reazione, se l'energia
risulta in eccesso, è trasferita all'ambiente come calore (o anche in altra forma:
radiazione luminosa, onde di pressione, ecc.), mentre, se è in difetto, avviene un
trasferimento di calore al sistema reagente (non adiabatico, ovviamente).
• Si dicono esotermiche le reazioni che decorrono con un trasferimento di calore dal sistema
reagente all'ambiente.
calorimetri.
sistema, allora dal primo principio risulta che il calore scambiato a pressione
temperatura.
Se l'entalpia dei prodotti è inferiore a quella dei reagenti, il DH della
reazione sarà negativo. Quindi per il principio di conservazione dell'energia
un'eguale quantità di calore sarà ceduta all'ambiente e la reazione sarà
esotermica e, nel caso opposto, endotermica
La legge di Hess e l'entalpia di reazione
Cgrafite + 1/2O2(g)CO(g)
Non è agevole determinare il DH in quanto è inevitabile la contemporanea
formazione di CO2.
"il DH della reazione inversa è pari a quello della reazione diretta con il
segno cambiato"
1) Cgrafite+ O2(g) CO2(g) DH1= - 393,5 kJ
Generalmente si utilizzano gli indici (s), (l), (g) per indicare lo stato
solido, liquido o gassoso.
Entalpia di reazione
Sono queste le condizioni a cui sono disponibili la maggior parte dei dati termodinamici relativi
alle reazioni chimiche.
Quando una proprietà o una funzione termodinamica è ricavata a 1 bar si dice standard e la si
nota con un cerchietto in alto a destra. DH0, DU0 indicano variazioni di entalpia e di energia
interna standard, cioè a 1 bar.
Le sostanze, i reagenti e i prodotti che partecipano ad una reazione in condizioni standard sono
considerati puri, nel senso che il DH0 si riferisce alla trasformazione che ha come stato iniziale i
reagenti puri, cioè non mescolati, e come stato finale i prodotti puri, sempre non mescolati.
Per i parametri termodinamici delle miscele, in generale, si deve tenere conto degli effetti del
mescolamento a partire dalle sostanze pure.
Disponibilità dei dati e temperatura di riferimento
L'adozione di 1 bar come pressione dello stato standard è recente e molti dati sono
ancora riferiti allo standard precedente di 1 atm (comunque la differenza è spesso
trascurabile dato che 1 atm = 1,01325 bar). La temperatura di 298,15 K, a cui sono
effettuate molte determinazioni, è scelta perché prossima a quella dell'ambiente e in
questo testo la indicheremo con Ta.
scrittura DH°Ta così indica una variazione di entalpia in condizioni standard (1 bar) e a
Così, per gli scambi termici, si è visto che per calcolare l'entalpia dell'acqua in sistemi
non reagenti è conveniente assumere che l'entalpia sia nulla per l'acqua liquida a 0°C.
Stato di riferimento
Si è visto come sia agevole ricavare le entalpie di reazione sfruttando la proprietà di funzione
di stato.
Sarebbe più conveniente disporre delle entalpie delle singole sostanze per poter calcolare
agevolmente i DH di reazione. Ma l'entalpia, come l'energia interna da cui deriva, non è
conoscibile in valore assoluto.
A questo problema si ovvia con l'entalpia standard di formazione ( ΔĤf ), definita come
l'entalpia della reazione di formazione di una mole di un dato composto a partire dagli
elementi nel loro stato di riferimento.
Lo stato di riferimento è quello più conveniente per le misure, quasi sempre il più abbondante
e il più stabile allo stato standard, così, p. e., per l'ossigeno è la molecola biatomica allo stato
gassoso, per il carbonio è la grafite e non il diamante, decisamente meno abbondante.
Come esempio consideriamo ancora la reazione :
Inoltre il DHf degli elementi nel loro stato di riferimento è posto uguale a zero
per qualsiasi temperatura, dato che, considerando l'ossigeno come esempio,
l'entalpia della reazione:
O2 (g) O2(g)
Impiego delle entalpie standard di formazione
n-C4H10(g)2C2H4(g) + H2(g)
aA + bB -> cC + dD
risulta:
Calorimetri e bombe
H = U + PV
che per una trasformazione finita diventa
DH = DU+D(PV)
dove D(PV) indica la differenza nel prodotto PV tra la fine e l'inizio della
trasformazione.
D(PV) = (D ng) RT
Per una calorimetria di precisione, il termine espresso dalla (10.9) rappresenta la
correzione più rilevante, eventualmente aggiustata per la non idealità dei gas, per
l'acqua che non condensa e per la CO2 che si dissolve nell'acqua liquida. Come vedremo,
è comunque piccola rispetto al DU di combustione.
Lo stato standard
aA + bB → cC + dD
Utilizziamo i DG° di formazione. Tenendo presente che il DG°di H2 è nullo, dalla Tab.
ricaviamo:
• DG° fTa(CO, g) = - 137,2 kJ/rnol
• DG°fTa (CH3 OH, g) = - 162,3 kJ/rnol
DG°r = 1DG°(CH3OH,g) -1 DG°a(CO,g) =1 mol(- 162,3) kJ/rnol -1 mol (- 137,2) kJ/rnol =-25,1 kJ
Il DG° di reazione, calcolato nell'esempio precedente, è risultato negativo, quindi
la sintesi del metanolo in condizioni standard a 25 °C è spontanea.
Ciò non significa che avvenga in queste condizioni. Infatti il processo industriale
opera sotto pressione, a più alta temperatura e in presenza di un catalizzatore.
Ricordando la definizione di energia di Gibbs (5.78), per cui G = H - TS, per una
reazione alla pressione standard e alla temperatura T, possiamo scrivere:
DG°rT=DH°rT -TDS°rT
Per la (10.16), il DG° di reazione ad una data temperatura, si può calcolare dai
rispettivi DH° e DS° alla stessa temperatura. Via a cui si può ricorrere in assenza
dei DG° di formazione.
Il DS° di reazione
Il calcolo del DS° di reazione è un po' diverso da quello del DH°.
Per molte sostanze sono note le entropie standard a 298,15 K (25 °C),
elementi compresi (attenzione a non fare confusione con l'entalpia o l'energia
di Gibbs di formazione).
Risoluzione
Ricaviamo dalla Tab. le entropie standard per tutte le sostanze coinvolte, elementi compresi:
S°a (CO, g) = 197,7 J/(K • mol) S°a (H2, g) = 130,7 J/(K • mol) S°a (CH3OH, g) = 239,9 J/(K • mol)
DSr°a = 1 S°(CH3OH,g) - 1 S°(CO,g) - 2 S°a(H2,g) = 1 mol 239,9 J/(K mol) - 1 mol 197,7
J/(K • mol) - 2 mol 239,9 J/(Kmol) = -219,2 J/K
Reazioni ordinanti e disordinanti
Nel precedente esempio il DS° della sintesi del metanolo è risultato negativo
come era prevedibile in base alla variazione del numero delle moli gassose
per cui possiamo dire che trattasi di una reazione ordinante (v. § 5.4.3).
Similmente una reazione con Dv > 0 avrà sempre DS°X > 0 e sarà detta
disordinante.
Il DG° di reazione al variare della temperatura
Per il DH0 abbiamo visto già come procedere con l'equazione di Kirchhoff
(10.11). Per il DS°, le entropie standard alla nuova temperatura si calcolano
secondo una trasformazione isobara (5.30). Quindi il DS° per l'isobara dalla
temperatura Ta a T di n moli di una sostanza è:
_
Dove con CP si indica il valore medio della funzione cP=cP(T) nell'intervallo
Ta-T. Per il DS° di reazione si può ricavare, con un procedimento simile a
quello utilizzato per l'equazione d Kirchhoff (10.11), la relazione:
esempio
Calcolare il DG° di reazione a 200 °C per la sintesi del metanolo:
Per calcolare il DG° di reazione è necessario avere DH° e DS° a 200°C (T).
c P vi cPi vi cPi
P R
473,5
-219,2 J K (-35,03) J K ln -235,38 J K
298,5
Possiamo ora calcolare il DG° di reazione a 200°C (T) con la
Ma se avessimo voluto fare un calcolo rapido anche se approssimato, evitando di calcolare il DCP?
Per le reazioni dei principali processi della Chimica Industriale sono reperibili relazioni che danno
DG° in funzione della temperatura.
In ogni caso, il segno di DH°rT e DS°rT non cambia con la temperatura, quindi
l'andamento del DG° di una reazione con la temperatura sarà rappresentato
da una linea monotona (sempre crescente o sempre decrescente) che
possiamo diagrammare per un'immediata valutazione del campo di
temperature in cui la reazione è favorita termodinamicamente v. Fig.
1. DH° > 0 e DS° < 0. La reazione è endotermica ed ordinante, è già sfavorita a bassa temperatura e lo diventa ancor
di più all'aumentare della temperatura. Per esempio 2 HCl -> Cl2(g) + H2(g) (DH°rTa = 184,6 kJ; DS°rTa = -20,0 J/°K).
2. DH° < 0 e DS° < 0. La reazione è esotermica ed ordinante, è favorita fino a T2, temperatura a cui si annulla il DG0, al
di sopra, DG° è positivo e la reazione è sfavorita. L'ossidazione di SO2 a SO3, la sintesi dell'ammoniaca e del
metanolo, già vista, le poliaddizioni rientrano in questo caso.
3. DH° > 0 e DS° > 0. La reazione è endotermica e disordinante, inizialmente sfavorita, diventa favorita al
di sopra di T3, temperatura a cui si annulla il DG. Molte piroscissioni, molte reazioni di cracking, lo steam
reforming del metano, le deidrogenazioni sono di questo tipo.
4. DH° < 0 e DS° > 0. La reazione è esotermica e disordinante, favorita già a bassa temperatura, lo diventa
sempre più all'aumentare della temperatura. Le combustioni, tipiche reazioni esotermiche, se
decorrono con aumento del numero delle moli gassose, rientrano sicuramente in questo caso; p. e.
CH3OH(g) +1,5 O2(g) —> CO2(g) + 2H2O(g).
Nei casi 2) e 3), in cui il segno di DH° e DS° è concorde, ponendo nella
(10.16) DG° = 0 è possibile ricavare la temperatura indicativa a cui il DG°
cambia di segno e quindi l'intervallo di temperatura in cui la reazione è
termodinamicamente favorita.
dG = VdP-SdT
Se la sostanza pura è un gas ideale e la temperatura è costante, ponendo
nella precedente V = nRT/P, abbiamo:
Energia libera molare per i gas ideali
Per una trasformazione isoterma, dalla pressione P° = 1 bar alla generica
pressione P, la variazione di energia di Gibbs si ottiene integrando la precedente
relazione:
Nella (10.19) ĜT è l'energia di Gibbs molare del gas ideale alla temperatura T e
alla pressione P e Ĝ°T quella alla pressione standard (1 bar), sempre alla
temperatura T.
Consideriamo ora una generica reazione chimica, in cui reagenti e prodotti
siano gas ideali:
aA + bB->cC + dD
DĜrT=DĜ°rT + RTlnQp
DG° e costante di equilibrio
Come si è visto nel Cap. 5 (5.80), per una trasformazione a T e P date e in
assenza di lavoro utile, il segno di DGrT indica se la reazione procede
spontaneamente verso destra (< 0) o verso sinistra (> 0), oppure, quando è
DGrT = 0, indica che la reazione è all'equilibrio. In quest'ultimo caso la (10.22)
diventa:
DĜ°rT+ RTln(Qp)e = 0
dove con (Qp)e si è indicato che le pressioni parziali sono quelle d'equilibrio.
Ma in queste condizioni il quoziente di reazione coincide con la costante d'equilibrio,
per cui:
DĜ°rT=- RTlnKa
DG°rT Ka EFFETTO
All'equilibrio la reazione è spostata verso i prodotti
<0 >1
Il suo valore coincide con la Kp (in funzione delle pressioni parziali) quanto
più il comportamento dei componenti il sistema si avvicina a quello di gas
ideali. Per semplicità assumeremo in tutti gli esempi un comportamento
ideale dei componenti presenti.
Esempio
Negli esempi precedenti abbiamo ricavato per la sintesi del metanolo i DG°r
Dati
Poiché Ka non dipende dalla pressione non è necessario imporre il vincolo della
pressione costante, altrimenti presente. Si ottiene
prende il nome da Jacobus Henricus van't Hoff (chimico olandese, premio Nobel per
la Chimica 1901,1852-1911) che la introdusse.
La relazione è equivalente alla
Così pure se si fa un'integrazione definita tra due temperature (T1 e T2) si ritrova la
(10.25), sempre trascurando la dipendenza dalla temperatura di DH°. Pertanto le
(10.24) e (10.25) rappresentano le forme integrate nell'equazione di van't Hoff
Costante d'equilibrio e pressione
Abbiamo visto come Ka sia indipendente dalla pressione, come pure lo sia Kp se il
Se si considera una reazione tra gas ideali, ciò avviene solo se la reazione decorre con
Consideriamo la sintesi del metanolo che comporta una diminuzione del numero delle moli
Se aumenta la pressione, è necessario che la pressione parziale del metanolo aumenti molto di
più di quelle del CO e dell'idrogeno affinché Kp rimanga costante.
L'influenza della pressione si può evidenziare meglio introducendo le frazioni molari. Infatti,
secondo la legge di Dalton per i gas ideali, risulta:
pi = xi P
Dove pi è la pressione parziale del generico componente i, x, la sua frazione
molare e P è la pressione totale. Sostituendo la (10.28) nella (10.27), otteniamo:
Riordinando diventa:
Dove con Kx si è indicato la costante d'equilibrio in funzione delle frazioni molari. Quindi se la
Kp = Kx P Dng (10.29)
Dove con Dng si è indicata la variazione nel numero delle moli gassose della reazione.
Sostituendo quest'ultima nella (10.23), otteniamo:
In tal caso l'argomento del logaritmo diventerà facilmente inferiore a uno e quindi
negativo, favorendo così una maggiore spontaneità della reazione.
dato che i moderni catalizzatori sono attivi al di sopra di 200 250 °C, e sotto
Calcolare la pressione a cui bisogna operare per avere Kx > 1 a 200 °C.
Quindi, a 200 °C, la reazione comincia ad essere favorita al di sopra di 6,5 bar.
Resa termodinamica
condizioni.
Dati
È necessario prima calcolare Kx per una resa all'equilibrio del 70% e quindi
calcolare con la (10.30) la pressione corrispondente.
Dove, per la generica reazione aA -> bB, hB è la resa del reagente A nel
prodotto B, n°B sono le moli di B formatesi alla resa data, n0A, le moli iniziali di
A, a e b i rispettivi coefficienti stechiometrici.
Per la sintesi del metanolo
Dati
e il DH ° di reazione,
DĜ°rTa = 1 mol • (- 137,2) kJ/rnol - 1 mol • (- 50,5) kJ/rnol - 1 mol • (- 228,6) kJ/rnol = 141,9 kJ
DĤ°rTa = 1 mol • (-110,5) kJ/rnol - 1 mol • (- 74,6) kJ/rnol - 1 mol • (- 241,8) kJ/rnol = 205,9 kJ
Hro 1 1
lnK aT2 lnK aT1
R T1 T2
DH° fortemente positivo (205,9 kJ), quindi con un contenuto energetico dei prodotti
alquanto più elevato di quello dei reagenti