Spoglio e
trascrizione dei dati
Elaborazione dei
dati
La media aritmetica
La media aritmetica semplice M di n valori è
il rapporto fra la loro somma e il loro numero n:
N
i=1
xi
x =
n
x1 x 2 ... x n
M x1 , x 2 ,..., x n
n
Dati i seguenti valori : 5 , 8 , 5 , 6
5 8 5 6 24
M 6
4 4
La media aritmetica ponderata
Quando ciascuna modalità si presenta con una certa
frequenza o peso, è più vantaggioso calcolare la
media aritmetica considerando le frequenze (assolute
o relative): in tal caso si parla di media aritmetica
ponderata perché ogni valore entra nella media con il
suo peso, cioè la sua frequenza.
La media aritmetica ponderata M di n valori è:
x1 n1 x 2 n 2 ... x n n n
M x1 , x 2 ,..., x n
n
dove n n1 n 2 ... n n
Indici statistici di
variabilità
• Campo di variazione o range R
• Varianza
• Scarto quadratico medio
• ….
R= x max -x min
La varianza
La varianza è la media aritmetica degli scarti
dalla media al quadrato, 2 (sigma quadrato).
2
x1 M x2 M
2 2
... xn M
2
n
2 2 2 2
Es. 1 allievo :
2
3 6 4 6 5 6 9 6 2
8
5
Allievo 1 3 4 5 9 9 6 8
Allievo 2 6 6 6 6 6 6 0
Allievo 3 2 4 7 8 9 6 8,5
Scarto quadratico medio
Lo scarto quadratico medio o deviazione
standard è la radice quadrata (positiva) della
varianza.
2
x1 M 2 x2 M 2 ... xn M 2
n
sqm o
1^ prova 2^ prova 3^ prova 4^ prova 5^ prova MEDIA Varianza Deviazione
standard
Allievo 1 3 4 5 9 9 6 8 2,83
Allievo 2 6 6 6 6 6 6 0 0,00
Allievo 3 2 4 7 8 9 6 8,5 2,92
Coefficiente di variazione
• Il coeff.di variazione è dato dal
rapporto tra deviazione standard e
media moltiplicato per 100.
Gli errori sperimentali si combinano tra loro in modo da rendere ogni nuova misura
più o meno diversa dalla precedente.
L’incertezza della misura sperimentale non può mai essere eliminata completamente
perciò il valore vero di una quantità è sempre sconosciuto.
È possibile definire i limiti entro cui il valore vero di una quantità misurata cade con
un dato livello di probabilità.
•E’ sempre indispensabile effettuare una stima dell’affidabilità dei dati sperimentali
anche se la stima dell’accuratezza dei dati sperimentali non è sempre facile
DEFINIZIONI
Media:
x
i
i
x
N
Mediana: avendo ordinato le misure in ordine crescente o decrescente
Nel caso delle misure: 10, 10, 12, 13, 13, 13, 15, 18, 25, 26, 26, 27,
28, 28, 35
di N valori x
i 1
i
sperimentali x
N
x
1 18,45 111,52 media
2 18,53 N 6
3 18,58 media 18,59
4 18,63
5 18,65 18,30 18,40 18,50 18,60 18,70
6 18,68
Precisione
La dispersione dei valori misurati
intorno al valore medio
• deviazione standard
• varianza
• coefficiente di variazione
Accuratezza
Rappresenta lo scostamento tra il valore misurato ed il
valore vero o accettato
In altri termini è una misura della bontà dell’accordo tra il
risultato, xi, o il valore medio dei risultati di un’analisi, ed il
valore vero o supposto tale, xt.
Xt= valore vero…. Risultato che possiede un certo numero di cifre significative
E’ espressa in termini di errore assoluto o errore relativo
E xi x t
• Errore assoluto: oppure E x xt
x xt x xt
• Errore relativo:Er oppure Er 100
xt xt
18
TIRO AL BERSAGLIO
Né
accurato Non accurato
né
ma preciso
preciso
localizzata
Ma
casuale
Accurato
ma
non Accurato
preciso e
dispersi preciso
Tipi di errori nei dati
sperimentali
Errore sistematico o errore determinato: è un errore ricorrente (riproducibile) che può
essere rivelato e corretto (strumentazione non tarata, errori di metodo, errore personali) e
influenza l’accuratezza dei risultati ACCURATEZZA: indica la vicinanza della misura al
valore vero (accettato)
ERRORE SISTEMATICO
xm x0
xm x0
Analisi di
18,30 18,40 18,50 18,60 18,70
standard
Calibrazione
xm x0
I punti mostrano gli errori assoluti dei risultati (Xi-Xt) replicati ottenuti da 4 analisti
Linea blu rappresenta la deviazione media assoluta dei dati dal valore vero (Xm-Xt)
Analista 1 accurato e preciso Analista 2 accurato ma poco preciso
Analista 3 preciso ma poco accurato Analista 4 poco accurato e poco preciso
Errore casuale (o indeterminato)
Provoca la dispersione dei dati sperimentali intorno
al valore medio. Riflette la precisione di una misura
xm xt xm xt
18,30 18,40 18,50 18,60 18,70 18,30 18,40 18,50 18,60 18,70
Il trattamento statistico dell’errore casuale
xi
i1
N
x i
2
i1
N N
Normalmente, queste due ultime equazioni valgono per N > 20.
La deviazione std. di un campione
N
i=1
(xi - x)2
s = (N-1)= gradi di libertà ovvero il
N-1 problema inizia con N dati
Indipendenti. Dopo aver calcolato
la media rimangono solo N-1 dati
• La varianza = s2 indipendenti perché se si conoscono
N-1 dati e la media è possibile
• deviazione std. relativa = s / x calcolare l’N-esimo dato.
N , 2
e x 2 / 2
2
Distribuzione di probabilità teorica
Frequenza che piu’ si avvicina alla curva di
relativa Max= frequenza sperimentale
media
σ (deviaz. standard) determina
l’ampiezza della curva
ai due lati della media
Valori osservati
Distribuzione normale o di Gauss
con diversa deviazione standard
Per una distribuzione gaussiana ideale il 68,3% delle misure è compresa all’ interno
dell’ intervallo ±; il 95,5% ±2; il 99,7% ±3.
35
Esempi
i 1 5
xi
2
xi xi x m
i
xm x m 23.512
5 i
23.23 s
5 1
21.29
s 3.311
20.66
100
29.05 RSD% s RSD% 14.083
xm
23.33
36
z
Intervallo di fiducia = x
N
Il t di Student è lo strumento statistico usato per esprimere gli
intervalli di fiducia e confrontare i risultati di diversi esperimenti.
Es. confronto tra le medie di due popolazioni di dati.
Esempio di calcolo degli intervalli di fiducia
Caso A
z
1.96 0.005
x
Intervallo di fiducia (95%) = = 0.084 = 0.084 0.006%
N 3
0.078 0.09
s = 0.005%
t s
4.303 0.005
x
Intervallo di fiducia (95%) = = 0.084 = 0.084 0.012%
N 3
0.072 0.096
µ
Categorie di errori nei dati sperimentali
Errore grossolano (o occasionale)
Si verifica occasionalmente, è spesso grande e provoca un
significativo scostamento di un singolo dato (outlier) da tutti
gli altri
x0