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didattica in re
progetto
didattica in rete
otto editore
G. G HIONE , M. P IROLA
WWW. POLITO. IT
INDICE
1.1.
1.2.
14
1.3.
19
19
28
32
33
38
Cavo coassiale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
39
41
Linee coplanari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
52
56
62
Induttori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
65
Condensatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
74
Resistori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
77
79
80
Stub . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
82
1.4.
1.5.
1.6.
1.7.
1.8.
1.9.
82
84
86
88
89
89
92
95
96
Quesiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
99
105
Onde di potenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
105
108
111
116
120
122
124
2.3.
127
2.4.
132
Guadagno operativo . . . . . . . . . . . . . . . . . .
133
Guadagno disponibile . . . . . . . . . . . . . . . . .
137
Guadagno di trasduzione . . . . . . . . . . . . . . .
138
139
Stabilit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
140
143
148
151
2.2.
2.5.
105
2.6.
2.7.
156
Stabilit condizionata . . . . . . . . . . . . . . . . .
161
Guadagno e stabilit . . . . . . . . . . . . . . . . . .
162
Dispositivo unilaterale . . . . . . . . . . . . . . . . .
164
Esempi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
166
166
168
Quesiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
171
177
177
177
184
3.2.
Laccoppiatore direzionale . . . . . . . . . . . . . . . .
189
3.3.
193
200
203
Accoppiatori multiconduttore . . . . . . . . . . . . . . .
207
Laccoppiatore di Lange . . . . . . . . . . . . . . . .
215
Accoppiatori a interferenza . . . . . . . . . . . . . . . .
219
Accoppiatore branch-line . . . . . . . . . . . . . . .
221
Lanello ibrido . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
226
228
Divisori Wilkinson . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
228
3.7.
Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
231
3.8.
Quesiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
232
3.4.
3.5.
3.6.
237
237
242
247
253
253
256
268
Lelettronica per le alte frequenze (radiofrequenze, RF, e microonde) stata resa (nuovamente) popolare negli ultimi anni dallavvento di applicazioni
quali la telefonia cellulare, con frequenze di impiego oltre il GHz. Inoltre la
realizzazione di circuiti elettronici, per lo pi analogici, per le alte frequenze,
che anni or sono si configurava come una sorta di black magic stato anche
in larga parte smitizzata dallavvento di strumenti di Computer Aided Design (CAD) che hanno reso possibile un avvicinamento pi rapido e indolore al
progetto. Detto questo, va comunque tenuto presente che le tecniche di analisi
e progetto per lelettronica RF e delle microonde restano comunque peculiari, ad esempio per luso di elementi distribuiti, di elementi attivi non sempre
convenzionali, e di tecniche di realizzazione (anche integrate) simili solo fino
ad un certo punto a quelle della microelettronica.
Da questo punto di vista il presente testo si presenta con un impianto piuttosto
conservativo: dedica spazio agli strumenti fondamentali di analisi, spesso con
un alto grado di dettaglio, senza per dilungarsi su alcune tecniche manuali di progetto che possono essere oggi sostituite favorevolmente da strumenti
CAD, partendo, come ovvio, da una conoscenza di base delle strutture circuitali e del dimensionamento approssimato dei componenti. Si tenga sempre
presente che lelettronica delle microonde comunque elettronica, vale a dire
unarte di progetto dove linventiva e la conoscenza dei problemi e delle soluzioni specifiche potenziata, ma niente affatto sostituita dalla disponibilit di
strumenti CAD.
Questa prima parte del testo dedicata ad una panoramica sulle tecniche di
realizzazione (ibride e monolitiche) dei circuiti per applicazioni a radiofrequenza e nel campo delle microonde e onde millimetriche e ai componenti
passivi (concentrati, distribuiti, a linee multiconduttore). Viene inoltre dedicato spazio ad argomenti di teoria dei circuiti (parametri scattering, stabilit)
caratteristici del settore delle alte frequenze, con applicazioni importanti alla
teoria degli amplificatori e dei componenti attivi.
Il testo completato da due appendici sulle linee di trasmissione e sulle tecniche di caratterizzazione elettromagnetica delle linee planari quasi-TEM. Ogni
capitolo completato da un elenco di quesiti a risposta multipla e aperti, che
vogliono essere solo un suggerimento per lautoapprendimento o la verifica
dei relativi argomenti.
Giovanni Ghione
Marco Pirola
Torino, Marzo 2002
1.1.
RF,
Con i termini RF (radiofrequenze), microonde e onde millimetriche si intendono campi di frequenze delimitate, in modo preciso, dalla normativa; nelluso comune si
applicano le definizioni seguenti:
per radiofrequenze (o RF) si intendono frequenze comprese fra qualche centinanio di MHz e circa 1 GHz, con lunghezze donda nel vuoto dellordine del
metro, e applicazioni, almeno in origine, nel campo della trasmissione radiofonica, da cui il nome; si tratta di un campo di frequenze, al confine tra lelettronica tradizionale e lelettronica delle microonde, divenuto oggi di notevole
interesse per la diffusione della telefonia cellulare. Le applicazioni cellulari
utilizzano oggi frequenze comprese fra 500 MHz e 2 GHz circa; applicazioni
di terza o quarta generazione faranno uso di frequenze leggermente pi elevate,
fino a 3-4 GHz;
per microonde si intendono frequenze comprese tra 1 GHz e 30 GHz, a cui
corrispondono lunghezze donda nel vuoto che vanno da 30 cm a 1 cm; il
campo di frequenze utilizzato prevalentemente per sistemi di telecomunicazioni sia terrestri che satellitari, per sistemi radar, di prospezione ambientale,
e via dicendo; le microonde corrispondono inoltre al campo di frequenze utilizzate nei sistemi di trasmissione digitali in fibra ottica, operanti alla velocit
di 10 o 40 Gbps;
per onde millimetriche si intendono frequenze tra 30 GHz e 100 GHz circa, a
cui corrisponde una lunghezza donda di 3 mm. Nel campo delle onde millimetriche vi sono ancora applicazioni a sistemi di telecomunicazioni, per quanto,
al salire della frequenza, le applicazioni si facciano pi specifiche e dedicate
(ad esempio: sistemi di navigazione di bordo per autoveicoli, posizionati nella
banda oltre i 70 GHz).
Il campo delle onde millimetriche si estende, in realt, anche oltre i 100 GHz, sconfinando per in una regione in cui le applicazioni sono scarse, o prevalentemente nel
campo della prospezione ambientale. Da 1000 GHz in poi troviamo le frequenze dellinfrarosso e ancora oltre le frequenze ottiche, per le quali ancora possibile parlare
di una elettronica (loptoelettronica) ma con tecnolgie diverse e diverse modalit di
progetto rispetto alla elettronica delle microonde, per le quali possibile individuare
temi unitari in termini di applicazioni, tecniche di progetto dei circuiti, tipi di circuiti, dispositivi attivi utilizzati per il campo di frequenze che va dalle RF alle onde
millimetriche.
Come si accennato la normativa impone suddivisioni interne alle bande di frequenza che appartengono alle RF, microonde, onde millimetriche. Lo schema di denominazione (vecchio) delle banda di frequenza riportato nella Figura 1.1 mentre la
Figura 1.2 presenta uno schema maggiormente dettagliato delle bande di frequenza
comprese fra 100 MHz e 100 GHz. Si noti che la denominazione vecchia ancora
molto utilizzata nelle applicazioni.
Vi sono svariate ragioni per utilizzare il campo di frequenze delle microonde o delle
onde millimetriche. Per quanto riguarda le microonde, al crescere della frequenza la
larghezza di banda disponibile, e quindi la densit di informazione trasmessa, crescono. La trasmissione di segnali a microonde possibile sia su supporto guidante (linea
10
L u n g h e z z a d 'o n d a n e l v u o t o
1 0 0 k m
1 0 k m
1 k m
V L F
1 0 0 m
L F
M F
1 0 m
H F
1 m
V H F
1 0 c m
U H F
1 c m
1 m m
S H F
0 .1 m m
E H F
T ra s m is s io n i
ra d io fo n ic h e
R a d a r
R F
F re q u e n z e a u d io
M ic ro o n d e
In fra ro sso
O n d e m illim e tric h e
F re q u e n z e v id e o
3 0 H z
3 0 0 H z
3 k H z
3 0 k H z
3 0 0 k H z
3 M H z
3 0 M H z
3 0 0 M H z
3 G H z
3 0 G H z 3 0 0 G H z
3 T H z
F re q u e n z a
Fig. 1.1 Bande di frequenza.
L u n g h e z z a d 'o n d a n e l v u o t o , c m
6 0
3 0 0
V H F
0 .1
3 0
U H F
0 .3
1 5
L
1 .0
1 0 7 .5 5
S
2 .0
3 .7 5 3
C
4 .0
X
8 .0
1 .5
K u
1 5 .0
0 .7 5
0 .5
K a
3 0 .0 4 0 .0
0 .3
m m
1 0 0 .0
F re q u e n z a , G H z
Fig. 1.2 Bande di frequenza nel campo delle alte frequenze.
In alto: nuova
11
1 0 2
H
O
A tte n u a z io n e in a ria , d B /k m
1 0 1
1 0 0
H
2
1 0 -1
1 0 -2
1 0 -3
1 0
2 0
3 0
4 0
5 0
6 0
8 0
1 0 0
2 0 0
3 0 0
F re q u e n z a , G H z
di trasmissione) che in aria. Campi di frequenze tipiche sono ad esempio quelli fino
a 10 GHz per i ponti radio telefonici, e le frequenze della banda intorno a 20 GHz
per i ponti radio via satellite. Le microonde si prestano inoltre ad altri usi svariati, sia
nel settore del remote sensing, che nel settore dei sistemi radar, che per usi industriali diversi (riscaldamento, essiccazione, ecc.). Non va infine dimenticato che, a causa
dellaffollamento dello spettro elettromagnetico e delle normative internazionali che
ne disciplinano luso (talora oneroso per effetto di licenze di utilizzo), lo sfruttamento di specifiche bande di frequenza spesso il frutto di un compromesso fra esigenze
tecniche e la disponibilit e il costo.
Per le onde millimetriche il discorso analogo, ma con differenze importanti. Innanzi tutto la trasmissione in aria delle onde millimetriche (ad esempio nella banda
intorno ai 70 GHz) non pu avvenire se non su distanze relativamente brevi, a causa
12
del valore elevato della attenuazione in aria (vedi Fig. 1.3); possibile allora costruire sistemi di telecomunicazione che operano in diversit spaziale, ossia consentono la
comunicazione punto-punto a pi coppie di interlocutori nella stessa banda di frequenza, linterferenza essendo evitata attraverso lattenuazione del segnale da una coppia
allaltra.
Un secondo vantaggio importante delle onde millimetriche la minore lunghezza
donda, che consente di costruire antenne estremamente compatte, in grado di essere montate in modo quasi invisibile su autoveicoli ecc. Questa caratteristica rende le
onde millimetriche particolarmente adatte ai sistemi di comunicazione e sorveglianza
automotivi, ossia installati a bordo di autoveicoli, quali i sistemi radar anticollisione, i sistemi di monitoraggio della condizione del suolo, i sistemi di comunicazione
interveicolare.
A causa della riduzione notevole della lunghezza donda, nel campo delle microonde e delle onde millimetriche possibile realizzare, con dimensioni relativamente
compatte, due tipi di circuiti:
13
1.2.
IL
Nel seguito del discorso lattenzione sar focalizzata sui circuiti a microonde (integrati
o ibridi) realizzati con tecnologia planare, ossia facendo uso di elementi distribuiti
o concentrati realizzati con linee di trasmissione planari. In generale un sistema a
microonde per la trasmissione, la ricezione e lelaborazione di informazioni richiede
tre elementi:1
1. Sorgente di segnali
2. Trasduttore
3. Ricevitore di segnali.
Lelaborazione di informazioni condotta direttamente a microonde in realt modesta, e consiste di solito in semplici operazioni di modulazione e demodulazione, sfasamento, commutazione di canale, e simili; operazioni pi complesse che richiedono circuiti digitali sono realizzate
da moduli operanti a frequenze o velocit pi basse, ossia su un segnale non ancora modulato o
gi demodulato.
14
Nel campo delle radiofrequenze (inferiore al GHz) questi tre blocchi funzionali sono
costituiti da circuiti e dispositivi allo stato solido e a parametri concentrati. Per le
frequenze ottiche la sorgente un laser allo stato solido o un LED (Light Emitting
Diode, diodo emettitore di luce), i trasduttori sono fibre ottiche e i ricevitori sono
fotodiodi.2
Per quanto riguarda le microonde/onde millimetriche i tre blocchi funzionali delineati in precedenza si possono realizzare utilizzando tecniche sia concentrate (basate su resistori, induttori, condensatori concentrati) che distribuite (basate su linee di
trasmissione e componenti realizzati con queste):
Le tecniche a parametri concentrati si possono utilizzare solo in circuiti integrati, a causa delle dimensioni fisiche imposte dalle lunghezze donda, e in
particolare in circuiti integrati monolitici (MMIC, Monolithic Microwave Integrated Circuits); fino a frequenze pari a qualche GHz il circuito monolitico pu
essere realizzato con silicio, oltre qualche GHz e fino a circa 90 GHz si utilizzano circuiti con substrati di arseniuro di gallio (GaAs) e fosfuro di indio (InP).
Gli elementi passivi (resistori e induttori) sono di solito realizzati con tratti di
linea o piste metalliche, mentre i condensatori vengono realizzati, oltre che
con tecniche convenzionali, anche con dispositivi attivi. I dispositivi attivi utilizzati sono i transistori bipolari (BJT) e i MOSFET (Si), oppure, nei circuiti
integrati su GaAs, i MESFET, gli HEMT e i bipolari a eterostruttura (HBT).
Si noti che la banda del cosiddetto lontano infrarosso, corrispondente a lunghezze donda maggiori di circa 10 m, non pu essere utilizzata per costruire sistemi di telecomunicazioni in
quanto non esistono sorgenti coerenti di segnale. Infatti, mentre per le frequenze ottiche possibile utilizzare lemissione da semiconduttori con larghezze di banda proibita dellordine dello
eV (cui corrispondono lunghezze donda dellordine del m), per lunghezze donda superiori
questo meccanismo non pu essere sfruttato per mancanza di semiconduttori adeguati a banda
proibita molto piccola, senza contare il fatto che tali semiconduttori presenterebbero comunque
propriet scadenti a causa della elevata concentrazione intrinseca.
15
I circuiti integrati a microonde, sia ibridi che monolitici, sono circuiti planari, ossia
realizzati su un substrato isolante. Nel circuito ibrido il substrato di materiale dielettrico; dielettrici comunemente utilizzati sono il teflon e i suoi derivati (con costanti
dielettriche relative comprese fra 2 e 4 circa) che danno luogo ai cosiddetti substrati leggeri, e le ceramiche (ad esempio lallumina), meccanicamente rigide e fragili e
caratterizzate da costanti dielettriche relative pi elevate (dellordine di 10); questi ultimi sono detti substrati pesanti. Di solito (ma non sempre) i substrati leggeri sono
poco rigidi, e presentano spessori pi elevati (ad esempio 0.5-2 mm) mentre i substrati pesanti sono pi sottili (ad esempio dellordine di 0.5 mm); in entrambi i casi il
substrato di solito rivestito inferiormente da uno strato metallico che serve da piano
di massa. Per scopi particolari si utilizzano materiali diversi, ad esempio lossido di
berillio nei circuiti di potenza a causa della sua elevata conducibilit termica. Nei circuiti monolitici il substrato semi- isolante un semiconduttore, ad esempio GaAs; in
questo caso la costante dielettrica del materiale circa 13. Circuiti integrati su silicio
fanno uso di substrati poco drogati rivestiti di strati dielettrici isolanti (ad esempio ossido di silicio). Nei circuiti integrati il substrato tipicamente sottile, ad esempio di
spessore inferiore a 300 m.
La differenza sostanziale fra i circuiti ibridi e monolitici costituita da tipo di elementi
integrati e dalla loro scelta:
16
Nei circuiti ibridi a microonde si integrano di solito tutti gli elementi distribuiti ( linee di trasmissione e elementi realizzati con queste); gli elementi concentrati, quali i resistori e i condensatori, sono talvolta integrati, ma spesso,
quando opportuno, realizzati in forma discreta; gli elementi attivi sono sempre
realizzati in forma discreta. I circuiti ibridi fanno di solito uso di un progetto basato su elementi distribuiti, ed hanno pertanto dimensioni proporzionali alla lunghezza donda di lavoro (grandi a bassa frequenza, piccoli ad alta
frequenza).
Nei circuiti monolitici a microonde tutti gli elementi sono in linea di principio
integrati, anche se alcuni fra questi sono poi in pratica realizzati esternamente
al circuito in forma discreta; si pensi ad esempio ai condensatori di blocco,
che spesso presentano valore elevato ed costoso e inopportuno realizzare in
forma monolitica. Il progetto basato su elementi concentrati fino a frequenze
dellordine di 20-25 GHz, in quanto tali elementi si presentano pi compatti,
e permettono quindi di ridurre larea e il costo del circuito. Per frequenze
superiori luso degli elementi concentrati diviene sempre pi difficile a causa
dei rilevanti effetti parassiti presenti, e pertanto anche nei circuiti monolitici si
ricorre ad elementi distribuiti.
17
Costi: circuiti ibridi e monolitici corrispondono a costi di realizzazione e processo ben diversi. La realizzazione ibrida ha un costo maggiore per unit prodotta, ma i costi di predisposizione del processo sono bassi; alla realizzazione
monolitica corrisponde un basso costo per unit prodotta, ma elevatissimi costi
di progetto e tempi lunghi. La realizzazione monolitica quindi adatta solo alla produzione su larga scala (ad es. pi di 1000 circuiti) mentre la realizzazione
ibrida si presta alla produzione di basso volume.
Ripetibilit: i circuiti integrati tendono ad avere prestazioni maggiormente
ripetibili, rispetto ai circuiti ibridi, nellambito ovviamente delle incertezze
dovute al processo tecnologico.
Prestazioni: certe prestazioni possono essere ottenute solo attraverso laccordo (tuning) del circuito realizzato, cosa possibile solo se il circuito ibrido.
Vi sono pertanto categorie di circuiti (tipicamente a banda stretta) che meno
critico realizzare in forma ibrida che monolitica.
18
Fig. 1.5 Esempio di circuito monolitico (amplificatore a tre stadi, prod. Alenia).
1.3.
L INEE
DI TRASMISSIONE
TEM
E QUASI -TEM
Nei circuiti a microonde le linee di trasmissione sono impiegate per trasportare informazione (potenza elettrica) da un punto allaltro del circuito e per realizzare gli
elementi passivi distribuiti come filtri, trasformatori di impedenza, accoppiatori.
19
(ossia strettamente TEM solo a frequenza molto bassa; a frequenze elevate appaiono
anche componenti non trasversali del campo elettromagnetico). Si noti che mentre i
modi di propagazione non-TEM (ad esempio i modi di una guida donda rettangolare)
presentano frequenza di taglio (cio non si possono propagare per frequenza inferiore alla frequenza di taglio), il modo TEM o quasi-TEM opera fino dalla continua. Le
linee di trasmissione quasi-TEM presentano inoltre una infinit numerabile di modi
superiori di propagazione con frequenza di taglio non nulla; tali modi si possono considerare, in prima approssimazione, come i modi della struttura dielettrica (di solito
chiusa con un piano di massa metallico) ottenuta asportando (in una linea semplice) il
conduttore che porta il segnale. I modi superiori di propagazione non hanno, in una
linea quasi-TEM, interesse pratico, ed anzi la loro eccitazione deve essere evitata in
quanto disperdono potenza.
Le linee TEM (o quasi TEM) sono caratterizzate da quattro parametri specifici, che
possibile associare ad una sezione di lunghezza infinitesima della linea secondo il
circuito equivalente a parametri pseudo- concentrati mostrato in Figura 1.6:
L, detta induttanza (serie) per unit di lunghezza,
C, capacit (parallelo) per unit di lunghezza,
R, resistenza (serie) per unit di lunghezza,
G, conduttanza (parallelo) per unit di lunghezza.
La teoria delle linee di trasmissione suggerisce che su di una linea quasi-TEM o TEM
possono propagarsi due modi fondamentali, uno progressivo, laltro regressivo, tale
che la tensione (del modo progressivo) legata alla corrente dello stesso modo dalla
impedenza caratteristica Z0 (indicata anche con Z oppure Zc ), mentre il fasore
associato alla tensione del modo progressivo (regressivo) di unonda armonica nel
tempo si propaga lungo z secondo la legge:
V (z) = V0 exp(z) V0 exp(jz z)
ove la costante di propagazione complessa = + j una quantit complessa la
cui parte reale lattenuazione (dovuta a dissipazione nel conduttore, c e nel dielettrico, d ) e la parte immaginaria la costante di propagazione reale = /vf , vf
20
L d z
I(z)
V (z)
d z
C d z
I(z+ d z)
G d z
V (z+ d z)
d z
Fig. 1.6 Circuito equivalente a parametri concentrati di sezione infinitesima di linea.
velocit di fase. La costante di propagazione si misura in rad/m, mentre lattenuazione in Np/m, neper al metro, oppure pi spesso in dB/cm, decibel al centimetro;
le due unit di misura sono legate dalla relazione3 :
|dB/m = 8.6859
|dB/cm = 0.086859
1.1
1.2
Si ricorda infatti che, data una tensione progressiva V (z), si ha, in presenza di attenuazione:
|V (z + L)| = |V (z)| exp(L)
ove espresso in Np/m e L in m, ossia in unit naturali. Si ha allora, in dB:
V (z)
V (z + L)
= 20 log10
dB
V (z)
= 20 log10 exp(L) = L 20 log10 e =
V (z + L)
= 8.6859L = |dB/m L,
come si voleva dimostrare.
21
Limpedenza caratteristica, definita come il rapporto tra tensione e corrente progressive in un punto della linea, costante lungo un tratto uniforme di linea. La teoria
delle linee, basata sulla soluzione delle equazioni dei telegrafisti, permette di legare
limpedenza caratteristica ai parametri specifici della linea:
R + jL
,
Z0 =
G + jC
mentre per la costante di propagazione complessa vale lespressione:
= + j =
(R + jL) (G + jC).
2
;
g
g = 0 /ne = 0 / e
1.3
R
GZ0
+
+ j LC.
2Z0
2
Si noti che dalla espressione precedente le perdite dovute alla resistenza serie e quelle dovute alla conduttanza parallelo si sommano semplicemente; inoltre landamento
in frequenza delle relative attenuazioni c (perdite nel conduttore) e d (perdite nel
dielettrico) corrisponde allandamento in frequenza di R e G, rispettivamente. Per-
22
tanto se queste ultime sono costanti in frequenza, lattenuazione risulta essere, ad alta
frequenza, costante. Questo in realt non accade in pratica perch R presenta una
dipendenza in frequenza dettata dallo effetto pelle mentre G risulter essere, ad alta
frequenza, proporzionale a f.
Tornando alla parte immaginaria di , questa fornisce la velocit di fase di una linea
TEM o quasi-TEM che si potr esprimere, ad alta frequenza, come:
1
vf = .
LC
La condizione di basse perdite, che si utilizzata per ricavare le espressioni semplificate ad alta frequenza, comunque destinata ad infrangersi a bassa frequenza, dove le
componenti dissipative prendono il sopravvento su quelle reattive. Nel limite continuo
( 0) si ha infatti sempre:
Z0
R
G
RG
per cui la linea si comporta come un attenuatore resistivo. In pratica per la conduttanza parallelo per unit di lunghezza molto bassa nelle linee di trasmissione planari
(ossia le perdite serie prevalgono su quelle parallelo alla frequenze di uso comune),
per cui una approssimazione del comportamento a frequenza bassa ma non quasi nulla
(frequenza intermedia) fornito da:
R + jL
1j R
Z0
jC
C
2
1 + j
RC.
(R + jL) (jC)
2
In altri termini a frequenza intermedia la parte reale e immaginaria della impedenza
caratteristica sono uguali, e altrettanto vale per la parte reale e immaginaria della costante di propagazione complessa. Mentre il comportamento a bassa frequenza o RG
interessa poco nelle microonde perch avviene molto al di sotto della banda di frequenza di interesse, la transizione fra il comportamento a frequenza intermedia o RC
e il comportamento ad alta frequenza o LC in cui limpedenza caratteristica praticamente reale dipende in modo critico dai parametri della linea; pi grandi sono le
perdite (per conduzione nel metallo, di solito dominanti), maggiore la frequenza alla
23
quale avviene la transizione fra i due regimi. In particolare, nei circuiti integrati a microonde la transizione pu avvenire anche alla frequenza di alcuni GHz, e pertanto il
progetto deve tener conto del fatto che le linee possono lavorare nel regime di frequenza intermedia. Un esempio quantitativo di comportamento fornito nellEsempio 1.1.
ESEMPIO 1.1
permettivit efficace pari a 6, attenuazione di 0.5 dB/cm dovuta a perdite nel conduttore, di
0.01 dB/cm dovuta a perdite nel dielettrico alla frequenza f0 = 1 GHz. Supponendo che le
due attenuazioni (dielettrica e nel conduttore) siano costanti in frequenza, valutare i parametri
specifici della linea e di qui il comportamento a frequenza bassa, intermedia e alta, della impedenza caratteristica e costante di propagazione complessa, mettendo in evidenza in quali campi
di frequenza possibile applicare delle semplificazioni.
Supponiamo, per fissare le idee, che alla frequenza f0 = 1 la linea si trovi gi in regime
L/C
vf = 1/ LC = 3 108 / e
Z0 =
da cui, moltiplicando:
24
da cui, essendo c = 0.5 dB/cm = 1/0.086859 = 5.75 Np/m; d = 0.01 dB/cm = 0.115
Np/m, si ottiene:
R = 2Z0 c = 100 5.75 = 575 /m
G = 2d /Z0 = 2 0.115/50 = 0.0046 S/m.
Verifichiamo che a 1 GHz la linea si trovi in condizioni prevalentemente LC. Per questo bisogna
avere:
2f0 L R 6.28 109 4.0825 107 = 2564 575
2f0 C G 6.28 109 1.633 1010 = 1.025 0.0046
condizioni entrambe verificate; si ha quindi in definitiva linsieme dei parametri specifici:
L = 4.0825 107 H/m
C = 1.633 1010 F/m
R = 575 /m
G = 0.0046 S/m.
Landamento in frequenza della costante di propagazione e della attenuazione della linea sono mostrate nella Figura 1.7. Si pu notare come la attenuazione cresca dal valore a bassa
frequenza a quello ad alta frequenza, circa pari a 0.5 dB/cm, mentre la costante di propagazione circa lineare in frequenza. Le regioni di bassa frequenza, frequenza intermedia, alta
frequenza si possono anche identificare per quanto riguarda limpedenza caratteristica, mostrata nella Figura 1.8. Si pu notare come a bassa frequenza limpedenza sia circa reale e RG,
ad alta frequenza di nuovo reale e LC, mentre a frequenza intermedia le parti reali e immaginaria dellimpedenza sono circa uguali, in corrispondenza della regione RC di funzionamento.
Si osservi che landamento tipico mostrato proprio delle linee dotate di conduttanza parallelo
trascurabile (cio di perdite serie prevalenti). Si noti infine che lattenuazione ad alta frequenza
presenta valore costante, in quanto sono comunque costanti la resistenza serie e la conduttanza
parallelo.
25
6 0 0
4 0 0
Im [Z 0]
R e [Z 0]
R e [Z 0], fre q u e n z a in te rm e d ia
Z 0(0 ), b a s s a fre q u e n z a
2 0 0
B a ssa
fre q .
(R G )
0
R e [Z 0]
Z 0( ),
a lta fre q u e n z a
Im [Z 0]
-2 0 0
Im [Z 0], fre q . in te rm e d ia
-4 0 0
F re q u e n z a in te rm e d ia
(R C )
-6 0 0
1 0
1 0
A lta fre q u e n z a
(L C )
8
1 0
F re q u e n z a , H z
1 0
1 0
1 0
26
A tte n u a z io n e , d b /c m ; c o s ta n te d i p ro p a g a z io n e , ra d /m
1 0
1 0
1 0
1 0
B a ssa
fre q .
(R G )
a
b , fre q u e n z a
in te rm e d ia
b
a , fre q u e n z a
in te rm e d ia
b , a lta
fre q u e n z a
0
a , a lta fre q u e n z a
a
1 0
-1
a , b a ssa fre q u e n z a
F re q u e n z a in te rm e d ia
(R C )
1 0
A lta fre q u e n z a
(L C )
-2
1 0
1 0
1 0
1 0
1 0
1 0
F re q u e n z a , H z
oppure l = g /2:
Zi = Z0
ZL cosh(l) + Z0 sinh(l)
.
Z0 cosh(l) + ZL sinh(l)
ZL Z0
ZL + Z0
1 + |L |
.
1 |L |
27
e r= 1
e r= 1
e
e
r
28
c0 =
1
;
L a Ca
1.4
1
.
c20 Ca
1.5
1.6
1.7
=
=
c0 C a r
r
c0 CCa
Ca
c0
vf = c0
= .
C
r
Z0 =
1.8
1.9
1
Z0a
=
c0 Ca e
e
c0
vf =
e
Z0 =
1.10
1.11
29
d ie le ttric o
a ria
d z
W
W
Fig. 1.10 Linea a facce piane parallele con dielettrico non omogeneo.
= 0 e .
1.12
1.13
Un esempio di calcolo della permettivit efficace in una linea quasi-TEM a facce piane
parallele riportato nellEsempio 1.2.
ESEMPIO 1.2
Si consideri una linea quasi-TEM formata da due conduttori metallici paralleli, fra i quali
posto un dielettrico non omogeneo, vedi Figura 1.10. Calcolare la permettivit efficace e
limpedenza caratteristica della linea trascurando leffetto di bordo.
Ipotizziamo che la sezione infinitesima della linea sia formata da due condensatori in
parallelo, di dimensioni h, W , dz, di cui uno in aria con costante dielettrica 0 , laltro con
costante dielettrica r 0 . Essendo C la capacit totale per unit di lunghezza, le capacit dei due
condensatori sulla lunghezza dz risultano:
W dz
0
h
W dz
0 r
C2 =
h
C1 =
30
W
(1 + r )0
h
W
20 .
h
Definiamo allora la permettivit efficace come rapporto fra la capacit con dielettrico e la
capacit in aria; si ottiene:
e =
C
1 + r
=
Ca
2
cio la permettivit efficace la media delle permettivit dellaria e del dielettrico. Per
limpedenza caratteristica si ha:
Z0 =
c0 Ca e
0 0
2W 0
2
= 120
1 + r
2
h
1 + r 2W
r e (0)
(0)
+
e (f)
e
1 + (fin /f)
1.14
31
e ff
(f)
e
M o d o q u a s i-T E M
e
e ff
P rim o m o d o
s u p e rio re (ib rid o )
(0 )
R e g io n e u tile
f in fl
f
ove e sono due esponenti empirici; ad esempio si pu porre = = 1 oppure, come mostrato in seguito nella trattazione della microstriscia, = 1/2 e = 3/2. Una
diversa scelta degli esponenti comporta una variazione del comportamento a frequenza
intermedia.
Si noti che la frequenza di inflessione indica con buona approssimazione qual la frequenza massima per la quale la dispersione diventa consistente e si innescano modi
superiori. In una struttura quasi-TEM i modi superiori di propagazione sono in generale modi ibridi, simili in qualche modo ai modi di propagazione della guida dielettrica
costituita dal substrato.
Per quanto riguarda limpedenza caratteristica, questa non ha esattamente landamento
in frequenza corrispondente a quello di e (secondo la definizione), per cui supporremo, in prima approssimazione, che limpedenza resti costante al valore quasi-statico.
loro volta associate al fatto che questo presenta una permettivit relativa complessa
rc = r j2 = r (1 j tan ) ove detto angolo di perdita del dielettrico. La
conducibilit del dielettrico risulter pertanto essere:
= 2 0 = r 0 tan().
In una struttura TEM (trasversalmente omogenea) lammettenza specifica parallelo si
scrive direttamente:
Y = jC = jrc Ca = jr Ca + r tan()Ca ;
il secondo termine (reale) chiaramente una conduttanza specifica, che si pu scrivere
nella forma:
G = r tan()Ca = Ca /0 .
1.15
In una linea quasi-TEM la 1.15 si complica in quanto solo alcuni dielettrici (il substrato) presentano perdite, non ad esempio laria; resta per comunque vero che la
conduttanza parallelo non costante in frequenza, ma varia in modo lineare con questa. Pertanto lattenuazione dovuta a perdite nel dielettrico cresce linearmente, ad alta
frequenza, con la frequenza. Si noti che non di solito neanche vero che la conducibilit del dielettrico si annulli in continua, in quanto sempre presente un valore residuo
(molto basso, al limite trascurabile) che corrisponde a perdite per leakage in continua.
Le considerazioni svolte fin qui per le perdite parallelo valgono per la maggior parte
dei substrati dielettrici o semiconduttori, riportati nella Tabella 1.1; per il silicio il discorso si complica in quanto spesso tale materiale viene rivestito di uno strato isolante
(ad esempio di ossido) allo scopo di diminuire le perdite parallelo, che possono essere
relativamente elevate a causa della conducibilit non trascurabile del materiale.
33
Materiale
Allumina
Quarzo
Teflon
Ossido di
GaAs
InP
Si
berillio
r
9.8
3.78
12.9
12.4
11.9
tan
103
104
104
103
103
103
102
f/f0
34
Ez (x) = A cosh
1+j
x
=
2
=
1
.
f
1.16
.
Ez (x) = E0
1+j
cosh
t
2
Dalle equazioni di Maxwell ricaviamo che il campo magnetico diretto secondo y e
vale:
Hy =
1 dEz
1
=
j dx
1+j
1+j
sinh
x
2
E0
1+j
cosh
t
2
pertanto, la circuitazione del campo magnetico lungo il percorso nella Figura 1.12
uguale alla corrente totale che fluisce in una striscia di larghezza w, I:
I=
H dl = wHy (t/2) wHy (t/2) = 2wHy (t/2)
1
= 2w
1+j
2
E0 tanh
1+j
t .
2
Z=
V
L
= (1 + j)
I
2w
coth
2
1+j
t .
2
1.17
35
per cui:
lim Z = (1 + j)
L
2w
2 1
2
1+j t
2
L
=
wt
L 1
= (1 + j)
.
2
2w
Ad alta frequenza (vedi Fig. 1.13) la corrente concentrata sulla faccia superiore e
inferiore della striscia, per uno spessore dellordine di (si noti il decadimento esponenziale). Tale comportamento giustifica il nome di effetto pelle. Quando t si
parla di effetto pelle completamente sviluppato e limpedenza della striscia pari alla
met dellimpedenza di ciascuna faccia (infatti le impedenze delle due facce sono poste in parallelo). Per L = w limpedenza di una faccia si dice impedenza superficiale,
in analogia alla resistenza superficiale di uno strato di materiale conduttore; si ha:
1
1.18
= (1 + j)
.
Zs () = Rs + jXs = (1 + j)
2
La resistenza e la reattanza superficiali sono quindi uguali in modulo ad alta frequenza
e proporzionali a f .
Un esempio dellandamento in frequenza dellimpedenza di un conduttore metallico a striscia mostrato, nella Figura 1.14. La reattanza interna, induttiva, cresce linearmente per basse frequenze; diviene poi, nella regione di effetto pelle, uguale alla
resistenza. La resistenza pari al valore in continua fino a frequenze tali che lo spessore della striscia sia molto inferiore alla profondit di penetrazione per effetto pelle
, definita nella (1.16). Per frequenze superiori la resistenza si calcola associando alla
periferia del conduttore una resistenza superficiale (analoga alla resistenza di strato di
uno strato drogato) che risulta, dalla (1.18), pari a Rs = 1/. La profondit di penetrazione per effetto pelle di un conduttore metallico dellordine del m a frequenze
dellordine del GHz. Landamento in frequenza di Rs e mostrato nella Figura 1.15
per vari valori della conducibilit; il valore massimo = 1 108 S/m leggermente superiore a quello tipico dei materiali migliori conduttori (rame e argento hanno
36
x
z
w
y
L
H
s ,
6107 S/m).
Nella tecnologia dei circuiti planari a microonde si impiegano strati metallici compositi realizzati mediante evaporazione o sputtering. Un primo strato molto sottile
(0.1-0.2 m) serve a garantire ladesione di un secondo strato doro sputterato, che
porta lo spessore totale a circa mezzo m. La metallizzazione cos ottenuta troppo
sottile per garantire una bassa resistenza, per cui si procede ad accrescere galvanicamente lo strato metallico con oro, fino ad uno spessore che pu andare da qualche m
a 15-20 m. Si noti che per spessori simili la transizione fra il regime di comportamento quasi-continuo (striscia molto pi sottile di e quindi completamente penetrata
dalla corrente) e il regime di effetto pelle avviene appunto nella regione delle microonde. A bassa frequenza (talora, qualche GHz) pertanto lespressione della resistenza
superficiale tende a sottostimare le perdite.
37
f= 1 0 M H z
1 .0
f= 1 0 0 M H z
0 .8
a b s(J )
0 .6
0 .4
f= 1 G H z
0 .2
f= 1 0 G H z
0 .0
- 0 .4
- 0 .2
0
x /d
0 .2
0 .4
1.4.
S TRUTTURE
MICROONDE
In Figura 1.16 sono riportate alcune strutture guidanti TEM, quasi-TEM e non-TEM
impiegate nei circuiti a microonde. Come si detto le strutture guidanti non-TEM
non sono comuni nei circuiti ibridi e integrati, con leccezione della cosiddetta slot line. La linea di trasmissione di gran lunga pi importante la microstriscia, mentre
le linee coplanari presentano alcuni settori preferenziali di applicazione (ad esempio
nel campo delle onde millimetriche). Strutture chiuse (schermate) quali la stripline
presentano vantaggi in alcune applicazioni particolari, ad esempio nella realizzazione
di filtri e accoppiatori. Nel seguito la trattazione sar dedicata in modo preferenziale a microstrisce e linee coplanari, con un accenno al cavo coassiale, che ha un ruolo
38
1 0
Im p e d e n z a , W /
1 0
1 0
1 0
1 0
-1
R s( f ) /2
-2
R
R (D C )
-3
-4
X
-5
~ R e g im e e ffe tto
p e lle
~ R e g im e c o n tin u o
1 0
-6
1 0
1 0
1 0
F re q u e n z a , H z
1 0
1 0
1 0
fondamentale nella strumentazione. Linee chiuse quali la finline hanno particolare importanza ad onde millimetriche, mentre sempre ad onde millimetriche vengono utilizzate, allo scopo di ridurre le perdite per conduzione, linee quali le microstrisce sospese
o invertite, che diminuiscono la permettivit efficace della linea e di conseguenza le
perdite, a parit di impedenza caratteristica.
Cavo coassiale
Il cavo coassiale non ovviamente impegato per le linee di trasmissione di circuiti
ibridi o integrati, ma trova impiego generalizzato nella strumentazione di misura a microonde e nella interconnessione fra sottosistemi realizzati in forma ibrida o integrata
grazie alle sue buone propriet di attenuazione e di immunit ai disturbi elettromagnetici ( una struttura chiusa). Detti a e b i raggi del conduttore interno ed esterno, il
39
1 0
1 0
ro
u a d
ep r q
m
O h
R s,
d , m
1 0
1 0
1 0
1 0
1 0
1 0
1 0
1 0
1 0
-1
1 0
-2
1 0
1 0 0
1 0
-1
1 0
-2
1 0
-3
1 0 0
1 0
-3
1 0
-4
1 0 2
1 0
-4
1 0
-5
1 0 4
1 0
-5
1 0
-6
1 0 6
1 0
-6
1 0
-7
1 0
-7
s , S /m
1 0
1 0
1 0
1 0
F re q u e n z a , H z
1 0
1 0
1 0
1 0 8
1 0
p e r q u a d ro
1 0
R s, O h m
P ro fo n d ita d i p e n e tra z io n e p e r
e ffe tto p e lle d , m
1 2
55.556r
pF/m,
log (b/a)
b
nH/m.
a
b
.
a
40
G u i d a d 'o n d a
c irc o la re
(n o n -T E M )
G u i d a d 'o n d a
re tta n g o la re
(n o n -T E M )
C a v o c o a s s ia le
(T E M )
S trip lin e
(T E M )
M ic ro s tris c ia
(q u a si T E M )
L in e a
c o p la n a re
(q u a s i T E M )
M ic ro s tris c ia
in v e rtita
(q u a s i-T E M )
M ic ro s tris c ia
s o s p e s a
(q u a s i-T E M )
S lo t lin e
(n o n -T E M )
F in lin e
(n o n -T E M )
mentre lattenuazione dovuta alle perdite nel conduttore vale, per un conduttore di
rame alla temperatura ambiente:
9.5105 f (a + b) r
c =
dB/lunghezza.
ab log (b/a)
c = r (a + b) .
41
t, s
W
e r, ta n d
h
cui sezione mostrata nella Figura 1.17, una linea di trasmissione trasversalmente
non omogenea; quindi il modo di propagazione quasi-TEM.
Formule di analisi
Non esiste una espressione esatta in forma chiusa dei parametri della microstriscia in
funzione delle dimensioni geometriche; peraltro possibile ricorrere a svariate espressioni approssimate e grafici di progetto. Un insieme di tali espressioni approssimate
riportato qui di seguito.
Impedenza caratteristica:
8h
W
60
log
+
,
e
W
4h
Z0 =
1
120 W
,
+
1.393
+
0.667
log
+
1.444
e h
h
W
h
W
>1
h
dove la larghezza efficace della striscia W tiene conto dello spessore t della
striscia:
1.25t
4W
W
h + h 1 + log t
W
=
h
W
1.25t
2h
+
1 + log
,
h
h
t
W
1
h
2
W
1
>
h
2
42
1 + r
r 1
=
+
F
2
2
W
h
r 1 t
4.6 h
h
W
1/2
2
W
12h
+
0.04
1
,
1
+
W
h
W
F
=
1/2
12h
1+
W
W
1
h
W
>1
h
c =
ove:
Rs 32 (W /h)2
,
hZ0 32 + (W /h)2
W
0.667W /h
5 Rs Z0 e
+
,
6.1 10
h
h
W /h + 1.444
1.38
1.25t 1.25
4W
h
1
+
+
log
,
1
+
W
W
t
=
h
1.25t 1.25
2h
1+ 1
+
log
,
W
h
W
1
h
W
1
h
W
1
h
2
W
1
h
2
r e
+ e
e (f)
1 + 4F 1.5
dove il termine 4F 1.5 definisce implicitamente la frequenza di inflessione.
Si ha infatti:
2
4h r 1
W
F =
0.5 + 1 + 2 log 1 +
0
h
43
2
W
4h r 1
0.5 + 1 + 2 log 1 +
k=
c0
h
e f = fin quando 4F 1.5 = 1 ossia quando F = 24/3 = kfin ; pertanto
fin = 24/3 /k.
Formule di progetto
Scopo delle formula di progetto ricavare, date le caratteristiche del substrato, la
larghezza di striscia W necessaria ad ottenere una ben precisa impedenza caratteristica
Z0 . Un insieme classico di formule approssimate di progetto stato sviluppato da
44
2 5 0
2 0 0
e r= 2 .5
Z , O h m
0
1 5 0
e r= 1 0
1 0 0
e r= 1 3
5 0
0 .0 5
0 .1
0 .2
0 .3
0 .5
1 .0
2 .0
3 .0
5 .0
W /h
h
8
4 exp(B)
Z0
B=
60
r + 1 1 r 1
+
2
2 r + 1
0.4516 +
1.19
0.2416
r
1.20
45
3 .5
e r= 1 3
2 .5
e r= 1 0
e ff
1 .5
e r= 2 .5
1
0 .5
0 .0 5
0 .1
0 .2
0 .3
0 .5
1 .0
2 .0
3 .0
5 .0
W /h
0.517
W
2
2
r 1
log(d1) + 0.293
= (d1) log(2d1)+
h
r
r
d=
46
60 2
Z0 r
1.21
1.22
1 0
t = 5 m m ,
s = 4 .1 1 0
f = 1 G H z
A tte n u a z io n e , d B /c m
a
1 0
-1
1 0
-2
1 0
S /m
h = 5 0 0 m m
c
e r = 1 0
ta n d = 1 0
- 3
-3
1 0
-2
1 0
-1
1 0
1 0
W /h
Fig. 1.20 Esempio di andamento della attenuazione dielettrica e nel conduttore per
una microstriscia in funzione di W/h.
r + 1 r 1
=
+
2
2
1/2
2
W
12h
+ 0.04 1
1+
W
h
per W/h 1:
e =
r + 1 r 1
+
2
2
1+
12h
W
1/2
.
Wheeler propone anche il seguente insieme di formule di correzione per tenere conto dello spessore finito della striscia; come ovvio non possibile includere in modo
diretto questa correzione nella fase di sintesi. Si ha:
47
1 + log
2h
t
4W
1 + log
.
t
8h
W
+
W
4h
per W /h 1:
1
W
120
W
Z0 =
1.393 +
.
+ 0.667 log 1.444 +
e
h
h
48
ESEMPIO 1.3
strati (a) CER-10- 0250 e (b) TLY-5-0620, i cui dati sono riportati nella Tabella 1.2. Per la
conducibilit delle metalizzazioni si assuma il valore delloro, 4.1107 S/m, e per il loro spessore t = 7 m. Si tracci landamento della permettivit efficace e dellattenuazione dielettrica
e nei conduttori in funzione della frequenza per i due casi considerati.
formule di progetto di Wheeler; nel caso (a) si ha r = 9.5 da cui Z0 = 50 > 44 2 9.5;
pertanto si utilizza lespressione:
Z0
B=
60
r + 1
1 r 1
+
2
2 r + 1
0.2416
0.4516 +
r
= 2.1025
da cui:
W
=
h
1
exp(B)
8
4 exp(B)
1
= 1.0073
da cui ancora W = 1.0073 0.63 = 0.63 mm. Nel caso (b) la costante dielettrica del
substrato r = 2.2 per cui a maggior ragione sar Z0 > 44 2r ; si ottiene B = 1.16 da cui
W = 3.12h = 3.12 1.57 = 4.9 mm. Utilizzando le espressioni per la permettivit efficace
a bassa frequenza si ottiene nel caso (a) e = 6.41, nel caso (b) e = 1.87.
Valutiamo ora nei due casi leffetto di dispersione in frequenza della permettivit efficace. Nel
caso (a) il coefficiente k che compare nella espressione del parametro F = kf vale:
2
W
4h r 1
0.5 + 1 + 2 log 1 +
= 1.517 1010
k=
c0
h
mentre nel caso (b) si ha k = 3.4823 1010 . Le relative frequenze di inflessione
24/3 / 3.4823 1010 = 7.23 GHz. Il suggerimento quindi che il secondo substrato sia
maggiormente dispersivo (in quanto pi spesso). In realt gli andamenti in frequenza relativi
alla espressione:
e (f )
2
r e
+
e
1 + 4(kf )1.5
riportati nella Fig 1.21, per i due casi (a) e (b), confermano che il caso (b) ha una frequenza di
inflessione inferiore, ma che in compenso il caso (a) presenta una maggiore variazione assoluta
in frequenza della permettivit efficace.
49
1 0
9
8
7
P e rm e ttiv ita e ffic a c e
(a )
6
5
4
3
(b )
2
1
1 0
1 0
f in fl
9
F re q u e n z a , H z
1 0
1 0
f in fl
1 0
1 1
Fig. 1.21 Andamento in frequenza della permettivit efficace delle linee di cui
allEsempio 1.3.
Per quanto riguarda le caratteristiche di attenuazione, per il substrato (a) tan = 0.0035 mentre
per il substrato (b) tan = 0.0009; pertanto, alla frequenza di 1 GHz si ha per il caso (a) d =
0.0076 dB/cm, c = 0.0166 dB/cm; per il caso (b) d = 9.57 104 dB/cm, c =0.0027
dB/cm. Le perdite della linea (b) sono quindi molto inferiori a causa del fatto che la linea (b)
pi larga. Substrati leggeri presentano in generale perdite inferiori rispetto a substrati pesanti,
a parit di impedenza caratteristica. Landamento in frequenza delle perdite dielettriche, metalliche e totali per i due substrati mostrato nella Figura 1.22; le perdite nelle metallizzazioni
prevalgono a bassa frequenza ma vengono superate ad alta frequenza dalle perdite dielettriche.
50
r
h, mm
t, m
/Au
tan
Nome
9.5
0.63
35
0.7118
.0035
CER-10-0250
10.0
1.57
35
0.7118
.0035
CER-10-0620
9.8
1.27
35
0.7118
.0035
CER-10-0500
2.20
1.57
35
0.7118
.0009
TLY-5-0620
2.20
0.78
35
0.7118
.0009
TLY-5-0310
2.20
0.51
35
0.7118
.0009
TLY-5-0200
2.33
1.57
35
0.7118
.0009
TLY-3-0620
2.33
0.51
35
0.7118
.0009
TLY-3-0200
2.50
1.52
35
0.7118
.0019
TLX-9-0600
2.50
0.76
35
0.7118
.0019
TLX-9-0300
2.55
1.52
35
0.7118
.0019
TLX-8-0600
2.55
0.76
35
0.7118
.0019
TLX-8-0300
2.55
0.51
35
0.7118
.0019
TLX-8-0200
2.55
1.52
35
0.7118
.0006
TLT-8-0600
2.55
0.76
35
0.7118
.0006
TLT-8-0300
2.95
0.38
35
0.7118
.0028
TLE-95-0150
2.95
0.25
35
0.7118
.0028
TLE-95-0100
3.20
1.57
35
0.7118
.0030
TLC-32-0620
3.20
0.78
35
0.7118
.0030
TLC-32-0310
3.00
1.57
35
0.7118
.0030
TLC-30-0620
3.00
0.78
35
0.7118
.0030
TLC-30-0310
3.00
0.51
35
0.7118
.0030
TLC-30-0200
3.50
1.52
35
0.7118
.0025
RF-35-0600
3.50
0.76
35
0.7118
.0025
RF-35-0300
3.50
0.51
35
0.7118
.0025
RF-35-0200
3.50
0.25
35
0.7118
.0025
RF-35-0100
51
1 0
to t
A tte n u a z io n e , d B /c m
a
1 0
-1
1 0
-2
c
d
(a )
(b )
1 0
-3
1 0
-4
1 0
1 0
f in fl
9
F re q u e n z a , H z
1 0
1 0
f in fl
1 0
1 1
Linee coplanari
Vengono utilizzate in numerose applicazioni nei MIC ai quali conferiscono flessibilit
nel disegno del circuito. La configurazione di una guida donda coplanare (CPW, Coplanar Waveguide) riportata in Figura 1.23. Le linee coplanari prendono il nome dal
fatto che tutti i conduttori si trovano sullo stesso piano (sulla faccia superiore del substrato di dielettrico); il substrato pu essere chiuso inferiormente da un piano di massa
(linee coplanari con piano di massa inferiore o conductor backed) ma tipicamente le
caratteristiche della linea non dipendono, se non in modo debole, dallo spessore del
substrato. Questa propriet importante in quanto limpedenza di una linea coplanare non richiede un controllo accurato dello spessore di h. Come regola empirica, per
limitare linfluenza di h sullimpedenza della linea dovrebbe essere h > 2b, il che
impone, assegnato il substrato, una limitazione alla dimensione massima della linea.
Bench lintervallo di impedenza realizzabile non subisca limitazioni, in quanto fun-
52
2 b
2 a
m a ssa
t
m a ssa
S
h
e
r
C o p la n a re s e m p lic e
2 b
2 a
m a ssa
t
m a ssa
S
h
e
r
C o p la n a re c o n p ia n o d i m a s s a in fe rio re
2 c
2 b
2 a
m a ssa
S
m a ssa
S
e
h
r
C o p la n a re c o n p ia n i d i m a s s a fin iti
Fig. 1.23 Linea coplanare CPW (Coplanar Waveguide) semplice, con piano di massa
inferiore, con piani di massa laterali di estensione finita.
zione di a/b, substrati sottili richiedono linee strette, aventi alte perdite ohmiche. I due
piani di massa laterali devono essere talvolta connessi con ponticelli per garantirne la
equipotenzialit.
53
Formule di progetto
Nella analisi delle linee coplanari si considerano comunemente i parametri a e b definiti in Figura 1.23, legati alla larghezza della striscia centrale e dello slot come W = 2a,
S = b a. I parametri delle linee di trasmissione coplanari si possono esprimere in
forma chiusa per mezzo della funzione K(k), detto integrale ellittico completo di
prima specie, di argomento k. Si pone poi K (k) = K(k ) ove k = 1 k 2 . Il rapporto K(k)/K(k ), che ricorre spesso nelle formule per limpedenza caratteristica, si
pu approssimare come:
K(k)
1
1+ k
log 2
, 0.5 k 2 < 1
K(k )
1 k
K(k )
1
1 + k
, 0 < k 2 0.5
log 2
K(k)
1 k
1.23
1.24
1.25
r + 1
2
1.26
e =
k = a/b
1.27
r 1 K(k ) K(k1 )
2 K(k) K(k1 )
1.28
1.29
dove:
k = a/b
k1 =
54
sinh(a/2h)
sinh(b/2h)
1.30
1.31
e
K(k)
K(k2 )
+ r
K(k )
K(k2 )
=
K(k)
K(k2 )
+
K(k ) K(k2 )
1.32
1.33
dove:
k = a/b
k2 =
tanh(a/2h)
tanh(b/2h)
1.34
1.35
a
k3 =
b
r 1 K(k3 ) K(k4 )
2 K(k3 ) K(k4 )
1 (b/c)2
1 (a/c)2
sinh(a/2h)
k4 =
sinh(b/2h)
1.36
1.37
1.38
1 (sinh(b/2h)/ sinh(c/2h))2
.
1 (sinh(a/2h)/ sinh(c/2h))2
1.39
Per quanto riguarda gli effetti di dispersione della permettivit efficace, esistono formule di approssimazione analoghe a quelle utilizzate per la microstriscia; ad esempio
per una coplanare con substrato dielettrico di spessore finito si pu porre:
2
r e
e (f)
e +
1 + A(f/fT E )1.8
1.40
55
dove:
fT E
0.54 0.64 log(2a/h) + 0.015[log(2a/h)]2 log(2a/(b a))+
1.41
0.43 0.86 log(2a/h) + 0.540[log(2a/h)]2
= c0 /(4h r 1)
1.42
A = exp
8.68Rs(f) e
c =
480K(k)K(k )(1 k 2 )
1
8a(1 k)
1
8b(1 k)
+ log
+
+ log
a
t(1 + k)
b
t(1 + k)
d = 27.83
0 2 e K(k1 ) K(k)
1.43
1.44
Utilizzando come parametro in ascissa il rapporto a/b, possiamo analizzare gli andamenti dellimpedenza caratteristica e delle perdite: le perdite risultano elevate sia
nel caso a 0, che indurrebbe la resistenza serie a valori estremamente elevati, sia
nel caso a b, che porterebbe i piani di massa ad essere estremamente vicini, aumentando notevolmente il valore delle capacit fra la striscia e i piani di massa. Se
consideriamo un substrato di allumina, landamento dellattenuazione dovuta alle perdite in funzione di a/b presenta due massimi per a/b = 0 e a/b = 1, e un minimo per
a/b 0.5; riportando questo valore sul diagramma dellimpedenza caratteristica in
funzione di a/b, risulta Z0 50 , che risulta essere il caso circa ottimale. Landamento dellimpedenza caratteristica e della attenuazione per una linea su substrato di
allumina sono mostrati nella Figura 1.24 e Figura 1.25, rispettivamente.
56
1 1 0
1 0 0
9 0
8 0
7 0
6 0
5 0
4 0
3 0
2 0
0
0 .1
0 .2
0 .3
0 .4
0 .5
0 .6
0 .7
0 .8
0 .9
a /b
ficiali (ossia di modi di propagazione della guida dielettrica formata dal substrato con
piani di massa). In particolare, per quanto riguarda i modi propri della struttura:
Tutte le linee coplanari possono portare un modo dispari rispetto al conduttore
centrale, tale che il campo elettrico nei due slot ha la stessa direzione (piuttosto
che direzioni opposte, come nel modo proprio della linea coplanare). Tale
modo di propagazione, analogo a quello di due slot-line accoppiate, un modo
quasi-TEM solo se i piani di massa hanno larghezza finita, altrimenti un
modo non-TEM analogo a quello della slot line. Il modo dispari, che pu
essere eccitato in presenza di discontinuit, viene soppresso se i piani di massa
laterali sono connessi a intervalli minori di g /4 mediante ponticelli o ponti in
aria. Si noti che il modo dispari ha tendenzialmente una permettivit efficace
57
0 .7
0 .6
A tte n u a z io n e , d B /c m
0 .5
0 .4
0 .3
a
c
0 .2
0 .1
a
0
0
0 .1
0 .2
0 .3
0 .4
0 .5
0 .6
0 .7
0 .8
0 .9
a /b
simile a quella del modo pari, e pu essere quindi eccitato per accoppiamento
sincrono.
Le linee coplanari con piano di massa inferiore e piani di massa laterali di
estensione finita portano un modo tipo microstriscia in cui tutti i conduttori
hanno lo stesso potenziale. Per sopprimere tale modo sarebbe necessario collegare i piani di massa laterali a quello inferiore, cosa realizzabile ad esempio
attraverso il contenitore metallico. Il modo a microstriscia non peraltro eccitabile attraverso accoppiamento sincrono, dato la sua permettivit efficace
maggiore.
Le linee a microstriscia viceversa non supportano modi propri parassiti della struttura
quasi-TEM. Sia la microstriscia che la linea coplanare presentano invece, in misura
58
= 2n fcTE0
2h r 1
c0 (2n + 1)
=
= (2n + 1) fcTE0
4h r 1
fcTMn =
1.45
fcTEn
1.46
ossia il modo fondamentale TM0 ha frequenza di taglio nulla. Lo stesso tipo di considerazione vale per il modo fondamentale di una strato dielettrico metallizzato inferiormente e coperto, a distanza H, da un secondo piano metallico (Fig. 1.26). La
relazione di dispersione per il modo TM0 per tale struttura si dimostra essere:
1 r e
tanh(2c0 f(H h) e 1)
=
r e 1
tan(2c0 fh r e )
1.47
dove c0 la velocit della luce nel vuoto. Si noti che per H si ottiene la
relazione di dispersione del modo fondamentale dello strato dielettrico di spessore h
con piano metallico inferiore o superiore.
59
M ic ro s tris c ia
G u id a d ie le ttric a g r o u n d e d
H
e
h
r
h
r
C o p la n a re
e
r
C o p la n a re g r o u n d e d
G u id a d ie le ttric a s c h e rm a ta
M ic ro s tris c ia s c h e rm a ta
G u id a d ie le ttric a g r o u n d e d
h
h
G u id a a fa c c e p ia n e p a ra lle le
Uno strato dielettrico metallizzato da entrambe le parti porta invece un modo fondamentale TEM (che implica per una differenza di potenziale fra i due piani metallici) e modi superiori TE e TM con caratteristiche simili ai modi TE e TM dello strato
dielettrico metallizzato da un lato per quanto riguarda la direzione del campo elettrico.
In Figura 1.27 riportato landamento delle curve di dispersione di varie strutture
guidanti su uno strato di GaAs (costante dielettrica 13) di spessore h = 300 m.
riportata la permettivit efficace di una microstriscia da 50 , di una microstriscia
60
c0 tan1 (r )
h 2(r 1)
GHz.
h[mm] r 1
fs
tale
4h
3c0
.
2(r 1)
Infine, linee coplanari con piano di massa inferiore possono presentare accoppiamento sincrono con il modo TM1 della guida dielettrica
con piano di massa inferiore e superiore; tale accoppiamento avviene
alla frequenza di sincronismo:
fss =
c0
h (r 1)
di solito inferiore alla frequenza di sincronismo del modo TM0 della guida metallizzata da un solo lato. La coplanare con piano di massa inferiore presenta
anche la possibilit di accoppiamento sincrono con il modo TEM dello strato
61
1 2
M ic ro s tris c ia ,
5 0 O h m
1 0
C o p la n a re ,
5 0 O h m , b = 3 1 4 m m
C o p la n a re , 5 0 O h m , b = 5 0 m m
M ic ro s tris c ia a d a lta im p e d e n z a
T M 1, g u id a a
p ia n i p a ra lle li
h = 3 0 0 m m
4
T M 0, g u id a d ie le ttric a
s c h e r m a ta , H = 1 .5 m m
h = 3 0 0 m m
2
0
0
1 0
2 0
3 0
T M
4 0
5 0
6 0
F re q u e n z a , G H z
, g u id a d ie le ttric a
h = 3 0 0 m m
7 0
8 0
9 0
1 0 0
1.5.
C OMPONENTI
A PARAMETRI CONCENTRATI
62
consenta di integrare condensatori e resistori, luso di componenti esterni, a parametri concentrati, spesso reso necessario dal fatto che i valori di resistenza o capacit
ottenibili attraverso limplementazione ibrida integrata sono modesti.
Viceversa, nei circuiti integrati a microonde gli elementi concentrati prevalgono e sono realizzati in forma integrata, per quanto non sia impossibile anche qui utilizzare
componenti discreti esterni, ad esempio per gli stadi di polarizzazione. In linea di
massima i circuiti a parametri concentrati presentano un fattore di merito (Q) inferiore a quello ottenibile dai circuiti a parametri distribuiti. Resistori e condensatori
integrati tendono ad avere dimensioni compatte, mentre questo non accade per linduttore integrato che senzaltro il componente pi critico, per dimensioni, valori
ottenibili, comportamento in frequenza, fra quello che compaiono nei circuiti integrati
monolitici a microonde.
In linea di principio, elementi concentrati possono essere ricavati da linee di trasmissione molto corte. Limpedenza di ingresso di una linea corta di lunghezza l, chiusa
su una impedenza di carico ZL , pu infatti scriversi:
Zin = Z0
ZL + Z0 l
.
Z0 + ZL l
R + jL
G + jC
e che:
=
(R + jL)(G + jC)
si ottiene:
Zin =
ZL + (R + jL)l
;
1 + ZL (G + jC)l
63
Valori
Q (10 GHz)
Materiale
Linee ad alta Z0
0.01-0.5 nH
30-60
Oro
Induttori a spirale
0.5-10 nH
20-40
Oro
Tipo
INDUTTORI
CONDENSATORI
Gap in microstriscia
0.001-0.005 pF
Interdigitati
0.01-0.5 pF
50
MIM (sovrapposti)
0.1-100 pF
50
25
Ta2 O5
RESISTORI
Film sottile
5 - 1 k
NiCr, TaN
Monolitici
5 - 1 k
GaAs impiantato
64
R
L
l
W
C
C
(a )
W
R
a
C
W '
s'
(b )
D
i
W
R
S
C
D
C
2
(c )
Fig. 1.28 (a) Induttore a striscia, (b) a loop (ferro di cavallo), (c) a spirale rettangolare,
e relativo circuito equivalente.
Induttori
Il progetto degli induttori per microonde sottoposto a tre limitazioni principali:
1. Il fattore di merito di solito modesto a causa delle perdite ohmiche; questo pu influenzare in modo negativo il progetto di componenti selettivi in
frequenza.
65
2l
W
Lstrip = 2 101 l log
1+
nH
W
2l
W
Rs l
Rstrip = 1.4 + 0.217 log
5t
2(W + t)
1.48
1.49
ove Rs la resistenza superficiale della metallizzazione, t lo spessore della metallizzazione. La capacit parassita si pu valutare in modo approssimato attraverso il modello della linea a microstriscia; alternativamente, il componente pu essere modellato
come una linea a microstriscia corta, ottenendo cos in modo diretto il comportamento in frequenza. Si noti che linduttore realizzato in configurazione passante, ossia
disposto in serie fra lingresso e luscita del componente.
Linduttore a loop (ferro di cavallo) ha induttanza e resistenza parassita fornite
approssimativamente dalla formula di Grover:
8a
Lloop = 1.257a log
2 nH
W
W
Rloop = 1.4 + 0.217 log
5t
66
Rs
a .
W +t
1.50
1.51
2 .5
In d u tto re a s tris c ia
In d u tto re a lo o p
In d u tta n z a , n H
W = 2
4
6
8
1 .5
W = 2
4
6
8
0 m
0 m
0 m
0 m
0 m
0 m
0 m
0 m
m
m
m
m
m
m
m
m
0 .5
0 .5
1 .5
L u n g h e z z a , m m
Le dimensioni sono date in mm. Anche qui possibile ricavare la capacit parassita
verso massa, in modo approssimato, attraverso un modello a linea di trasmissione
(microstriscia) equivalente.
Landamento approssimato della induttanza di una striscia e di un loop (con l = 2a)
mostrato nella Figura 1.29 per diversi valori di W . Si noti che, a parit di lunghezza, linduttanza di una striscia maggiore di quella di un loop; si noti anche che al
diminuire di W linduttanza cresce ma anche le perdite ohmiche. Come ovvio aumentando l linduttanza cresce, ma anche diminuisce la frequenza di risonanza, riducendo
cos la banda dellinduttore.
67
ESEMPIO 1.4
Per quanto riguarda linduttore a striscia si usa il modello seguente (si ricordi che i
L = 2 101 l log
2l
W
1+
W
l
= 0.32 nH
2h
W
1.25t
W
1 + log
= 0.205
=
+
h
h
h
t
da cui W = 0.205h = 0.0615 mm; si utilizza poi la formula per striscia stretta per la costante
dielettrica efficace:
F = 1+
12h
W
1/2
+ 0.04 1
W
h
= 0.144
per cui:
e
1 + r
r 1
r 1 t
=
+
F
2
2
4.6 h
h
= 7.76.
W
Limpedenza caratteristica :
60
W
8h
log
+ 0.25
Z0 =
e
W
4h
= 78.9 .
Z00 = 60 log
W
8h
+ 0.25
W
4h
= 220
che fornisce una induttanza totale lZ00 /c0 = 0.36 nH, in discreto accordo con il valore ottenuto
con il modello concentrato. La costante di propagazione quindi:
68
|X | , W
1 0
1 0
1 0
L in e a a m ic ro s tris c ia
1 0
1 0
M o d e l l o c o n c e n t r a t o d e l l 'i n d u t t o r e
1 0
F re q u e n z a , G H z
1 0 0
2f
ef f = j5.83 108 f
3 108
69
Induttori a spirale
Allo scopo di ottenere induttanze di valore elevato indispensabile ricorrere allinduttore a spirale, Figura 1.28(c), che si realizza in vari modi (spirale circolare, rettangolare, esagonale). Unesempio di realizzazione di un induttore a spirale rettangolare
integrato con ponti in aria mostrato nella Figura 1.31. Tipicamente ogni fabbricante
di circuiti integrati (o foundry) fornisce una libreria di componenti, caratterizzati con
il relativo circuito equivalente (resistenza e capacit parassita), in modo tale che il progetto si riduce ad una scelta fra i componenti a disposizione. Per linduttore a spirale
circolare esistono tuttavia anche formule di progetto approssimate:
a2 n 2
Do + Di
Do Di
Lsp = 39.37
Kg nH, a =
, c=
8a + 11c
4
2
1.7
anRs
S
Rsp = 1 + 0.333 1 +
W
W
C3 = 3.5 102 Do + 0.06 pF
1.52
1.53
1.54
ove Do e Di sono espressi in mm. La capacit verso massa pu essere valutata approssimativamente attraverso un modello di microstriscia rettilinea. I parametri utilizzati
sono definiti nella Figura 1.28(c). In particolare Do e Di sono il diametro interno ed
esterno dellinduttore, W la larghezza di pista, S la spaziatura, n il numero di spire
(che pu assumere anche valori non interi). Si noti che , in prima approssimazione:
Do Di
nW + (n 1)S
2
da cui:
1
n
W +S
Do Di
+S .
2
Il fattore Kg corrisponde alleffetto del piano di massa inferiore. Questa influisce sul
valore dellinduttanza, che diviene accoppiata ad una induttanza immagine con mutua
induttanza negativa; linduttanza totale decresce quanto pi il piano di massa vicino.
Questa diminuzione deve essere tenuta in conto attraverso un fattore di correzione Kg ;
linduttanza reale L quindi pari a:
L = Kg L0
ove L0 linduttanza in aria. Detta W lampiezza della striscia con la quale realizzato linduttore, per W/h > 0.05, unespressione in forma chiusa di Kg data dalla
formula:
70
W
Kg 0.57 0.145 log
h
1.55
dove h lo spessore del substrato. In prima approssimazione lespressione, che ricavata per una striscia, pu essere utilizzata per altri tipi di induttori. Per W/h < 0.05
si ritiene trascurabile leffetto del piano di massa (Kg = 1).
Un modello grossolano ma utile per linduttore a spirale rettangolare infine:
1.56
ESEMPIO 1.5
Si supponga di voler realizzare una famiglia di induttori a spirale con diametro esterno
71
P o n ti in a ria
da cui:
Di = Do 2 (2n 1) W.
Si noti che il valore massimo assunto da n corrisponde a Di = 0, ossia:
Do
1
+
= 5.5 5
2
4W
n=
Si ha poi:
1
Do + Di
= [Do (2n 1) W ] = 0.525 0.05n mm
4
2
Do Di
= (2n 1) W = 0.1n 0.05 mm.
c=
2
a=
W
h
50
300
= 0.83
Rs =
2f
= 0.098 fGHz
2
72
L (nH)
1.70
4.68
7.20
8.57
8.65
f0 (GHz)
12.55
7.55
6.09
5.58
5.56
QL ad 1 GHz
173.6
267.6
311.1
320.4
305.8
L = 39.37
(0.525 0.05n)2 n2
a2 n2
Kg = 32.7
nH
8a + 11c
3.65 + 0.7n
fGHz
C3 = 0.095 pF
Per quanto riguarda il fattore di qualit si ha:
QL =
(10.5 n) n
2f L
= 79.5
fGHz
R
3.65 + 0.7n
1
25.5 73.0 + 14n
=
f0 =
GHz.
(21 2n) n
2 LC3
Linduttanza, il fattore di qualit e la frequenza di risonanza ottenibili per n = 1...5 sono
riportati nella Tabella 1.4.
Si noti che nel modello per effetto pelle il fattore di merito cresce con il quadrato della frequenza; il modello vale come ovvio per frequenze abbastanza inferiori alla frequenza di risonanza. Si
tenga infine presente che le frequenze di risonanza stimate sono ottimistiche sia perch si trascurata la capacit verso massa, sia perch il modello della capacit di reazione approssimato
e indipendente dal numero delle spire.
di sottili strisce piuttosto che di fili circolari. Linduttanza dei fili di collegamento
pu essere interpretata come semplice parametro parassita; tuttavia, tale induttanza si
pu anche sfruttare in modo diretto, ad esempio nella realizzazione di blocchi RF per
lalimentazione.
Un filo di diametro d e lunghezza l (espresse in mm) posto nello spazio libero presenta
induttanza e resistenza:
l
L0,lo = 0.20 log
+ 0.386 l nH
d
Rs l
R=
.
d
+
Llo = 0.2l log
+ log
d
l + l2 + 4h
4h2
d2
h
d
+ l+ 2 l+ 2 2 +
nH
l
4l
l
2l
1.57
1.58
1.59
dove h la distanza tra filo e piano di massa. Linduttanza dei fili di collegamento
non trascurabile; ad esempio, fili distanti dal piano di massa del diametro di 100 m
presentano uninduttanza di circa 500 pH/mm, mentre linduttanza sale a circa 800
pH/mm se il diametro scende a 25 m.
Condensatori
Un condensatore pu essere ottenuto da una linea molto corta, in circuito aperto.
In pratica vi sono tre tipi di condensatori passivi (ossia non ottenuti da giunzioni)
utilizzati nei circuiti a microonde:
i condensatori in microstriscia,
i condensatori interdigitati,
i condensatori MIM (Metallo-Isolante-Metallo),
i condensatori Schottky.
I condensatori in microstriscia sono semplicemente piazzole (metallizazioni) realizzate con il conduttore superiore della microstriscia; presentano elevata precisione (2 %)
74
C
L
R
W
S
C
l
e
h
C
1
(a )
F ilm d ie le ttric o
R
C
e
G
2
C
2
(b )
ma bassa capacit (fino a 0.5 pF). I condensatori interdigitati hanno la struttura mostrata nella Figura 1.32 (a); i valori di capacit ottenibili arrivano fino a 0.5 pF circa, la
precisione peggiore. Per il condensatore interdigitato vale il modello (le dimensioni
sono in mm):
C = e
(N 1)l K(k)
pF
18 K(k )
a
4b
1 k2 .
tri parassiti del modello del condensatore interdigitato si possono ricavare attraverso modelli pi complessi (ad esempio basati sulle linee coplanari multiconduttore).
75
Wl
d
ove W l larea del condensatore, la costante dielettrica assoluta del dielettrico interposto, d la distanza fra le armature. La conduttanza parallelo da attribuire alle
perdite nel dielettrico, mentre gli altri parametri parassiti si possono ricavare da modelli basati su linee trasmissione, che non si riportano per brevit. A titolo di esempio,
un condensatore MIM con dielettrico avente spessore di 1 m (limite inferiore di massima) e costante dielettrica 4 (ad esempio, ossido di silicio) ha una capacit specifica
di circa 35 pF/mm2 . Pertanto possibile realizzare con questa tecnica condensatori di
valore elevato.
Due utili figure di merito per i dielettrici impiegati nella realizzazione di condensatori
MIM sono il prodotto capacit-tensione di rottura:
Fcv = Ca Vb = 0 r Eb
1.60
1.61
76
Dielettrico
Ca , d = .2m
Fcv
Fcq
Deposizione
SiO
275-325
100-500
Evaporazione
SiO2
175-230
++
50-100
Evaporazione, sputtering
Si3 N4
300-400
++
20-40
Sputtering, CVD
Ta2 O5
1000-1200
10-150
Sputtering e anodizzazione
Al2 O3
350-400
400-600
Sputtering, CVD
Polimide
30-40
400-500
Rotazione
Resistori
I resistori planari possono essere realizzati o deponendo un film sottile resistivo sul
substrato dielettrico (resistori a film) oppure attraverso deposizione di film semiconduttori (resistori mesa) o infine drogando il substrato semiisolante (resistori impiantati). Uno schema delle tre strutture fornito nella Figura 1.33; un quadro riassuntivo
delle propriet dei materiali conduttori impiegati nella realizzazione dei resistori
mostrato nella Tabella 1.6.
77
F ilm
re s is tiv o
M e ta llo
S u b s tra to
s e m i-is o la n te
M e ta llo
R e s is to re a film
M e ta llo
R e s is to re
im p ia n ta to
S u b s tra to
s e m i-is o la n te
S u b s tra to
s e m i-is o la n te
R e s is to re m e s a
78
Materiale
Rs , /2
Accuratezza
Stabilit Deposizione
Cr
10-20
3000
Evaporazione, sputtering
Ta
30-200
100-500
++
Sputtering
Ti
10-100
2500
Evaporazione, sputtering
TaN
250-300
150-300
++
Sputtering
NiCr
40-100
200
++
++
Evaporazione, sputtering
GaAs
100-1200 3000
++
Impiantazione, epitassia
1.6.
L AYOUT
79
D C
In g re sso
(c o a s s ia le )
Z
D C
T ra n s is to re
B ia s T
E
U s c ita
(c o a s s ia le )
B ia s T
A d.
G e n e ra to re
e s te rn o
A d a tta to re
d 'u s c i t a
A d a tta to re
d i in g re s s o
Z
L
C a ric o
e s te rn o
a lim e n ta z io n e
V
D
C o n n e tto re
c o a s s ia le
C o n n e tto re
c o a s s ia le
lin e a
T ra n s is to re
lin e a
C a ric o
e s te rn o
G e n e ra to re
e s te rn o
s tu b
s tu b
tive alla connessione di elementi esterni (ad esempio il transistore), alla realizzazione
di stub, e alla realizzazione della alimentazione.
80
Z
Y
C o n n e s s io n e
P a ra lle lo
C o n n e s s io n e
S e rie
C o n n e s s io n i P a ra lle lo
C o n n e s s io n e S e rie
D ire tta
a m a ssa
V ia h o le
W ra p
a ro u n d
utilizzare il cosiddetto via hole, o foro passante, che per richiede un foro metallizzato nel substrato. Si tratta si una tecnologia alquanto complessa ad alte frequenze e per
substrati rigidi, relativamente comune solo nel campo degli integrati. Substrati teneri,
a frequenze relativamente basse, possono invece essere forati con mezzi meccanici in
modo da realizzare semplici connessioni a massa. Linserzione serie invece ( ovviamente) facile. Nelle coplanari (Fig. 1.38) non presenta problemi sia linserzione serie
che quella parallelo; conviene in molti casi utilizzare inserzioni bilanciate di elementi
in modo da non disturbare la simmetria della linea.
81
C o n n e s s io n e
P a ra lle lo s im m e tric a
2 Z
C o n n e s s io n e
S e rie
2 Z
C o n n e s s io n e
P a ra lle lo a s im m e tric a
Z
Stub
In generale uno stub pu essere in configurazione serie o parallelo, in circuito aperto o corto circuito: utilizzando le microstrisce lo stub in serie non realizzabile, e si
sceglie quindi la configurazione in parallelo; per realizzare il corto circuito tra la microstriscia che costituisce lo stub e il piano di massa si potrebbe realizzare un foro
attraverso il substrato o riportare un piano di massa sul lato dello stesso, ma entrambe le soluzioni risultano sconvenienti. Si utilizza allora uno stub parallelo in circuito
aperto. Si nota inoltre che uno stub in corto circuito potrebbe costituire un passaggio
tra lalimentazione continua e la massa, altro motivo per preferire la configurazione in
circuito aperto. Esempi di stub sono mostrati nella Figura 1.39.
Un ulteriore vantaggio nellutilizzo dello stub parallelo in circuito aperto costituito dal trimming: sul circuito sono possibili aggiustamenti dello stub modificando la
lunghezza della microstriscia di cui costituito; questa pu essere accorciata tagliando un pezzo di microstriscia o allungata aggiungendo piazzole unite tra loro tramite
metallizzazioni (Fig. 1.39).
82
S tu b in c o rto
a ttra v e rs o v ia h o le
T
ju n c tio n
T
ju n c tio n
C o n n e tto re
c o a s s ia le
S te p
T
ju n c tio n
S tu b
O p e n
e n d
B e n d
G a p
C o n n e tto re
c o a s s ia le
S tu b in
c irc u ito a p e rto
a g g iu s ta b ile
B e n d
P a c k a g e
In
In
O u t
O u t
quenza (RF-in, RF-out): tra alimentazione esterna in continua e transistore dovr essere allora inserito un blocco in microstriscia (filtro passa-basso) in modo da impedire che la radiofrequenza entri nellalimentatore (ossia, in altri termini, che lalimentatore carichi il circuito a radiofrequenza).
Per realizzare il
83
B
E
C
B
E
E
C
circuito ibrido e i terminali del dispositivo attivo, privo di package, effettuata attraverso fili di collegamento, nel secondo caso si utilizzano contenitori (package) diversi
dai tipici dual-in-line. Scelte possibili sono package a connettori piatti, che possono
venire saldati facilmente alle linee di accesso in microstriscia. Di solito i due terminali
laterali di massa sono realizzati in forma simmetrica, anche se internamente connessi.
84
85
D is c o n tin u ita
C irc u ito e q u iv a le n te
[1 ]
O p e n e n d
[1 ]
[1 ]
G a p
[2 ]
[1 ]
[2 ]
[1 ]
C h a m fe re d
b e n d
[2 ]
[1 ]
[2 ]
[1 ]
S te p
[1 ]
[2 ]
[2 ]
[1 ]
[1 ]
[2 ]
T -ju n c tio n
[3 ]
[2 ]
[3 ]
86
D C
D C
F iltro p a s s a b a s s o
p e r a lim e n ta z io n e
R F -in
R F -o u t
C o n d e n s a to ri
d i d is a c c o p p ia m e n to
R id g e m e ta llic o
c o lle g a to a l p a c k a g e e a lla m a s s a
I segnali RF-in e RF-out che rappresentano lingresso e luscita per le radio frequenze
sono trasmessi allesterno tramite i due connettori, che sono realizzati in modo da collegare la microstriscia del circuito con il cavo coassiale esterno, come rappresentato
nella Figura 1.44. Lalimentazione in continua ottenuta attraverso un semplice filtro
passa-basso in cui linduttore serie ottenuto dalla induttanza parassita del bonding
wire. Il dispositivo e due condensatori di disaccoppiamento sono montati su un ridge
metallico collegato al package esterno; si tratta di una soluzione che permette di ottenere, in un circuito ibrido, una massa di buona qualit per gli elementi attivi e anche
un dissipatore termico efficace.
Il package del circuito ibrido pu assumere aspetti differenti. In molti casi si utilizza un package metallico chiuso; per necessario in certi casi per ridurre il Q del
package e smorzare risonanze parassite ricorrere a package dielettrici, eventualmente
metallizzati.
A differenza del layout in microstriscia, nel layout in coplanare le linee e i componenti sono circondati da un piano di massa. Un problema che i piani di massa a
sinistra e destra delle linee devono essere allo stesso potenziale, il che ottenuto tramite ponticelli distanziati al massimo di una lunghezza pari a g /8, come riportato
87
C o a s s ia le
C o a s s ia le
C o p la n a re
M ic ro s tris c ia
D C
F iltro p a s s a b a s s o
p e r a lim e n ta z io n e
R F -in
P o n tic e lli d i m a s s a
R F -o u t
C o n d e n s a to ri
d i d is a c c o p p ia m e n to
S tu b o p e n
S tu b in c o rto
in Figura 1.45. Si noti peraltro che i circuiti ibridi in coplanare sono abbastanza rari,
essendo la soluzione coplanare maggiormente indicata per i circuiti integrati. Nella
Figura 1.44 anche mostrato lo schema di un connettore coplanare-coassiale.
88
1.7.
I L LAYOUT
INTEGRATO A MICROONDE
I circuiti integrati a microonde presentano aspetti molto diversi a seconda del campo
di frequenza utilizzato. Per applicazioni fino a 10-15 GHz gli elementi distribuiti,
tipici dei circuiti ibridi, sono di solito sostituiti da componenti concentrati, molto pi
compatti in termini di area occupata; inoltre frequente impiegare elementi attivi per
realizzare ad esempio capacit. Al crescere della frequenza gli elementi concentrati
divengono a poco a poco meno convenienti, e gli elementi distribuiti si riducono di
dimensioni. Si pu pertanto dire che per circuiti integrati oltre i 30 GHz la struttura
prevalentemente distribuita, ed totalmente distribuita quando si passa al campo delle
onde millimetriche.
89
s e c o n d o liv e llo
m e ta lliz z a z io n e
c o n d e n s a to re
M IM
a ir b rid g e
lin e a d a 5 0 O h m
in d u tto re
re s is to re
a film s o ttile
a ir b rid g e
v ia h o le
n +
R e s is to re
im p ia n ta to
M E S F E T
S u b s tra to d i G a A s
s e m i-is o la n te
p ia n o d i m a s s a
utilizzati sono di solito concentrati, mentre gli elementi attivi sono integrati nel substrato, che pu essere, a seconda del campo di frequenza, silicio, GaAs oppure InP
(per onde millimetriche). Luso di elementi distribuiti comune solo ad onde millimetriche, dato che per frequenze inferiori questi tendono ad essere troppo grandi
e a sprecare grandi quantit di superficie del semiconduttore. In generale, fra gli elementi concentrati, i resistori e condensatori (di solito realizzati con piste drogate o con
giunzioni Schottky) presentano le dimensioni geometriche minori, mentre gli induttori
presentano dimensioni notevoli. poi pi difficile o costoso realizzare certe strutture,
ad esempio i ponti in aria, che vanno costruiti mediante due livelli di metallizzazione
e sostituiscono i ponticelli di filo, vedi Figura 1.46.
Una panoramica di elementi attivi e passivi di un circuito integrato a microonde presentata nella Figura 1.46. In generale anche per i circuiti integrati si parte da un progetto con elementi ideali (ad esempio induttori, condensatori, resistori ideali), giungendo
cos ad una certa topologia circuitale (Fig. 1.47). Ultimata la fase di layout, si procede ad assegnare ad ogni elemento un circuito equivalente pi complesso, in modo
90
Fig. 1.47 Esempio di amplificatore integrato a pi stadi: progetto con elementi ideali.
Fig. 1.48 Esempio di amplificatore integrato a pi stadi: progetto con elementi reali.
da verificare la presenza e la importanza dei parametri parassiti; si ottiene cos il circuito con netlist modificata di Figura 1.48. Una volta ultimato il progetto si passa al
layout vero e proprio, vedi Figura 1.49; si noti la presenza di grossi induttori a spirale
necessari nelle sezioni di matching e nella alimentazione.
Per quanto i circuiti integrati a microonde coprano oggi prevalentemente il campo di
frequenze fino a circa 40 GHz, sono anche stati dimostrati circuiti integrati a frequenze
pi elevate, nel campo delle onde millimetriche (fino a 90 GHz). Molti circuiti per
onde millimetriche fanno uso di componenti coplanari, come mostrato nellesempio
di Figura 1.50.
91
Fig. 1.49 Esempio di amplificatore integrato a pi stadi: realizzazione finale del layout
integrato.
M E S F E T
R F in
R F o u t
1.8.
C ONTENITORI
92
onde elettromagnetiche e di isolamento fra porte, a causa della accresciuta incidenza dei parametri parassiti e della natura distribuita delle interconnessioni fra linterno
e lesterno del contenitore. Il progetto elettrico del contenitore deve tenere conto del
possibile innesco di risonanze interne, per cui in molte applicazioni si preferisce ricorrere a contenitori a basso Q, ossia dielettrici. Infine il contenitore deve soddisfare
ad importanti requisiti di tipo non elettrico, il cui raggiungimento rende il progetto di
tali componenti difficile perch interdisciplinare.
I contenitori devono soddisfare a molteplici requisiti:
Si tenga presente che in un sistema anche mediamente complesso esistono pi livelli di contenitore: il contenitore del dispositivo, del circuito, del blocco funzionale, ed eventualmente del sistema. Contenitori di differenti livelli presentano problemi meccanici diversi. Ad esempio contenitori di sistemi devono poter essere facilmente rimossi ed aperti per manutenzione e riparazione, mentre i contenitori di
MMIC devono consentire il testing del circuito finale, ma possono essere poi sigillati in modo permanente. infine possibile che circuiti integrati a microonde
vengano montati on chip in circuiti ibridi (cfr. Fig. 1.51). Il package mostrato
di tipo metallico, con connettori esterni coassiali; un esempio di contenitore dielettrico a basso Q (ceramico multistrato con uscita in linea planare) mostrato in
Figura 1.52.
93
M M IC
S u b s tra to
ib rid o
C o n n e tto re
a lim e n ta z io n e
P a c k a g e
C o n n e tto re R F
c o a s s ia le
Fig. 1.51 Montaggio di circuiti integrati in circuiti ibridi.
C o p e rc h io
d e l p a c k a g e
P a c k a g e c e ra m ic o
B a se
m e ta llic a
C o n n e tto ri
R F
C o n n e tto ri
p e r l 'a l i m e n t a z i o n e
S u b s tra to d ie le ttric o
94
A causa della complessit dellargomento e della grande variet dei tipi di contenitori
utilizzati, ci si limiter a dare alcune idee di base sui tre aspetti fondamentali del
progetto: quello elettrico, quello termico, e quello meccanico.
95
C o p e rc h io c e ra m ic o
P a c k a g e c e ra m ic o
c o n tra n s iz io n e c o m p e n s a ta
M ic ro s tris c ia
s u a llu m in a
pareti dei contentitori ceramici, essendo penetrabili, danno luogo alla formazione di
un risonatore dielettrico parassita, che pu essere eliminato metallizzando opportunamente le pareti del contenitore e le superfici di separazione fra il contenitore, la base
e il coperchio.
96
P a rtic o la re
c o n d u tto re in te rn o
c o a s s ia le
S u b s tra to
S tris c ia
S e z io n e d e l
p a c k a g e
C o n n e tto re c o n c o n ta tto a p re s s io n e
C o n n e tto re s a ld a to
C o n n e tto re a b a n d e lla
97
T ra n s iz io n e in a ria
T ra n s iz io n e a ta p e r
T ra n s iz io n e a g ra d in o
T ra n s iz io n e a g ra d in o e rm e tic a
T ra n s iz io n e a g ra d in i m u ltip li
T ra n s iz io n e c o a s s ia le e c c e n tric a
Fig. 1.55 Transizioni fra coassiale 3/7 o connettore SMA e microstriscia su substrato
ceramico.
C o a s s ia le
T
1
T
2
T ra n s iz io n e
M ic ro s tris c ia
98
1.9.
Q UESITI
99
non necessaria
lalimentazione.
7. Due linee di trasmissione planari sono caratterizzate dai parametri:impedenze
caratteristiche Z1 = 50 , Z2 = 100 ; resistenza per unit di lunghezza
R1 = 20 /m; R2 = 40 /m. Le attenuazioni 1 e 2 sono:
i. Uguali
ii. 1 maggiore
iii. 2 maggiore.
8. Due microstrisce hanno la stessa larghezza, la prima ha substrato di teflon,
la seconda di allumina. Lo spessore del substrato uguale. Limpedenza
caratteristica della linea su teflon , rispetto a quella su allumina:
i. Uguale
ii. Maggiore
iii. Minore.
9. Due microstrisce hanno la stessa larghezza e lo stesso materiale di substrato; il
substrato della prima spesso il doppio di quello della seconda. Limpedenza
caratteristica della prima linea , rispetto a quella della seconda:
100
i. Uguale
ii. Maggiore
iii. Minore.
10. Gli elementi passivi distribuiti:
i. Si utilizzano prevalentemente nei circuiti ibridi, a causa delle
dimensioni non trascurabili rispetto alla lunghezza donda
ii. Si utilizzano prevalentamente nei circuiti integrati, a causa delle
piccole dimensioni
iii. Si utilizzano solo nel campo delle onde millimetriche.
11. Il campo delle onde millimetriche:
i. Comprende frequenze superiori a 30 GHz circa
ii. Comprende frequenza inferiori a 30 GHz circa
iii. Comprende frequenze superiori a 100 GHz.
12. A parit di altre dimensioni geometriche, la frequenza massima di impiego di
una microstriscia :
i. Maggiore per substrati sottili
ii. Minore per substrati sottili
iii. Indipendente dallo spessore del substrato.
13. La realizzazione di stub in corto in microstriscia , rispetto a quelli in circuito
aperto:
i. Meno conveniente perch richiede un foro nel substrato
ii. Meno conveniente, perch gli stub in corto irradiano
iii. Pi conveniente, perch gli stub in aperto irradiano e non sono
trimmabili.
14. Una linea in microstriscia consente:
101
102
103
2.1.
R ICHIAMI
Onde di potenza
Si consideri un n-porte (cio un componente dotato di n coppie di morsetti) lineare (vedi Fig. 2.1). Si noti che nella definizione di tensioni e correnti si impiegata
la convenzione degli utilizzatori. In regime sinusoidale lo stato elettrico del sistema
definito dai fasori della tensione e della corrente di ciascuna porta k, Vk e Ik . Nel
campo delle microonde utile associare ad ogni porta una impedenza di normalizzazione Z0k (arbitraria purch con parte reale positiva), e introdurre le grandezze ak e
bk , dette onde di potenza, combinazione lineare di Vk e Ik :
Vk + Z0k Ik
ak =
2 (Z0k )
bk
Ik
Vk Z0k
.
2 (Z0k )
2.1
(Z0k
ak + Z0k bk )
Vk =
(Z0k )
Ik
1
(ak bk ) .
(Z0k )
2.2
La definizione di ak e bk come onde di potenza deriva dalla teoria delle linee di trasmissione. In una linea con impedenza caratteristica Z si propagano infatti due
105
onde, progressiva e regressiva, con tensioni e correnti (V + , V ) e (I + , I ), rispettivamente. Le tensioni e correnti progressiva o regressiva sono legate dalle relazioni
dimpedenza:
V+
V
Z I +
= Z I .
2.3
V
I
= V+ +V
= I+ + I .
2.4
2.5
si ha quindi che ak legato alla potenza incidente, bk alla potenza riflessa, da cui il
nome onde di potenza. Si noti che in una linea di trasmissione le onde progressive e
regressive esistono fisicamente (in quanto vi un fenomeno di propagazione) e possono essere associate alle onde di potenza; in un n-porte lassociazione solo formale,
e pertanto limpedenza di normalizzazione Z0k arbitraria e pu cambiare da porta a
porta. Le 2.1 sono state definite in modo che la 2.5 valga anche se Z0k complessa.
In pratica Z0k si assume di solito reale positiva; dora innanzi si far riferimento a questa scelta e si parler di resistenze di normalizzazione R0k . In questo caso le 2.1 e 2.2
divengono:
106
k + 1
I
n
p o rta 1
1
p o rta (k + 1 )
V
k + 1
n -p o rte
I
k
V
k
p o rta n
p o rta k
V
n
e:
ak
bk
Vk
Ik
Vk + R0k Ik
2 R0k
Vk R0k Ik
2 R0k
= (ak + bk ) R0k
ak b k
=
.
R0k
2.6
2.7
Per quanto riguarda la potenza entrante nella porta k vale sempre la 2.5.
Si osservi dalla 2.6 che se Vk = R0k Ik , allora ak = 0. Questo accade se la porta
k chiusa su una resistenza pari a quella di normalizzazione; si parla in tal caso di
adattamento di conformit o pi in breve di adattamento (che non implica necessariamente adattamento energetico, ossia massimo trasferimento di potenza). In queste
condizioni, risulta anche:
bk = Vk / R0k ,
2.8
per cui bk dipende unicamente dalla tensione alla porta k, non dalla corrente.
107
V1
I1
V
I
2
2
,
I
=
V =
.
.
.
Vn
In
Se lo n-porte lineare e non autonomo, i vettori delle tensioni e correnti sono legati
dalla relazione lineare:
V = ZI + V 0
2.9
2.10
a1
b1
R01
a
b
0
2
2
.
.
.
a=
, b =
, R0 =
ak
bk
.
.
.
.
an
bn
0
108
R02
R0k
0 R0n
Le onde di potenza a e b sono legate da una relazione lineare che pu essere trovata
come segue. Le 2.7 possono essere scritte in forma matriciale come:
V = R1/2 (a + b)
0
I = R1/2 (a b) .
2.11
1/2
1/2
e R0
si ottiene:
1/2
1/2
R0
(a + b) = ZR0
(a b) + V 0
2.12
da cui:
b
1/2
(R0
1/2
ZR0
1/2
+(R0
1/2
+ I )1 (R0
1/2
ZR0
1/2
ZR0
1/2
+ I )1 R0
I )a
V0 .
2.13
(R0
(R0
R0
R0
1/2
1/2
1/2
+ I )1 (R0
1/2
I )(R0
ZR0
ZR0
1/2
1/2
1/2
ZR0
1/2
ZR0
1/2
(Z + R0 )1 (Z R0 )R0
1/2
(Z R0 )(Z + R0 )1 R0
1/2
I) =
+ I )1 =
=
.
2.14
La prima e la seconda della 2.14, e quindi anche la terza e la quarta, sono equivalenti
poich i fattori che compaiono commutano in quanto funzioni della stessa matrice. Si
ottiene poi il vettore dei generatori di onda progressiva b0 come:
1/2
b0 (R0
1/2
ZR0
1/2
+ I )1 R0
1/2
V 0 = R0
(Z + R0 )1 V 0 .
2.15
Z R0
Z + R0
2.16
e:
109
1 b
1 a
I
V
k a
V
I
k a
n -p o rte
(a )
ib
V
V
ja
I
V
n a
ja
1 a
(j+ l)a
k b
m b
ib
m -p o rte
(b )
(i+ l)b
(j+ l)a
1 b
(i+ l)b
k b
n a
m b
b0 =
R0
V0
Z + R0
2.17
2.18
Nelle tabelle 2.1 e 2.2 sono riportate le formule dirette di conversione fra i parametri
impedenza, ammettenza e ibridi per un due porte avente resistenza di normalizzazione
110
1 a
b
b
1 a
b
a
k a
k a
n -p o rte
(a )
(j+ 1 )a
(j+ 1 )a
1 b
ib
m -p o rte
(b )
b
ib
ja
a
n a
ja
1 b
k b
k b
(i+ 1 )b
(i+ 1 )b
m b
n a
m b
R0 a entrambe le porte. Si noti che per uniformit si sono indicati con H i parametri
ibridi non normalizzati, con h quelli normalizzati.
111
S11 =
S12 =
2z12
(z11 + 1) (z22 + 1) z12 z21
S21 =
2z21
(z11 + 1) (z22 + 1) z12 z21
S22 =
S11 =
S12 =
2y12
(1 + y11 ) (1 + y22 ) y12 y21
S21 =
2y21
(1 + y11 ) (1 + y22 ) y12 y21
S22 =
S11 =
S12 =
2h12
(h11 + 1) (h22 + 1) h12 h21
S21 =
2h21
(h11 + 1) (h22 + 1) h12 h21
S22 =
Il passaggio ad una struttura formata dalla interconnessione di m-porte utile in vista della
introduzione delle onde di potenza, associate al concetto di porta.
112
z11 =
z12 =
2S12
(1 S11 ) (1 S22 ) S12 S21
z21 =
2S21
(1 S11 ) (1 S22 ) S12 S21
z22 =
y11 =
y12 =
2S12
(1 + S11 ) (1 + S22 ) S12 S21
y21 =
2S21
(1 + S11 ) (1 + S22 ) S12 S21
y22 =
h11 =
h12 =
2S12
(1 S11 ) (1 + S22 ) + S12 S21
h21 =
2S21
(1 S11 ) (1 + S22 ) + S12 S21
h22 =
V
ja =
Ija =
Vib
Iib .
2.19
In altri termini, la corrente uscente da una porta pari alla corrente entrante nella
porta connessa, la tensione alle porte connesse uguale. Per ogni coppia di porte
connesse vi sono quindi due equazioni topologiche, e pertanto in totale vi saranno
2 l/2 = l equazioni topologiche, che rendono, insieme alle relazioni costitutive,
il problema ben posto.
113
Lo stesso problema pu essere trattato introducendo come incognita le onde di potenza. In una rete formata dalla interconnessione di un totale di l porte vi sono 2l
incognite, le onde di potenza entranti e uscenti in ciascuna porta. Le relazioni costituive di tipo 2.13 forniscono in tutto l relazioni lineari; l relazioni topologiche possono
essere ottenute esprimendo le 2.19 in termini di onde di potenza. Dalla definizione di
onde di potenza alle porte i e j, connesse insieme, si deduce immediatamente che:
R0ja(aja + bja) =
R0ib(aib + bib )
(aja bja)/ R0ja
da cui, risolvendo:
aja
bja
R0ja + R0ib
a
2 R0jaR0ib
ib
R0ja R0ib
bib
2 R0jaR0ib
R0ja R0ib
2 R0jaR0ib
=
R0ja + R0ib
2 R0jaR0ib
2.20
2.21
Nel caso particolare in cui le resistenze di normalizzazione sono uguali per la porta i
e j, la 2.21 si riduce a:
a
ja
bja
bib
aib
2.22
Trasformatore di impedenza
Il problema della interconnessione di due strutture a n-porte pu essere riformulato
in modo circuitalmente pi semplice, nel caso in cui le impedenze di normalizzazione
delle porte connesse non siano uguali, attraverso lintroduzione di un elemento ideale
detto trasformatore di impedenza, che coincide con un trasformatore ideale di rappor114
1 a
1 a
k a
b
a
n a
ja
(j+ 1 )a
1 b
ib
(i+ 1 )b
k b
1 :1
n a
k b
(i+ 1 )b
(j+ 1 )a
1 b
ib
m -p o rte
(b )
n -p o rte
(a )
k a
ja
a
a
1 :1
b
m b
m b
2 R0jaR0ib
R0ib R0ja
R +R
aja
b
ja
R
+
R
0ib
0ja
0ja
0ib
=
.
2.23
ib
R0ja + R0ib
R0ja + R0ib
115
ESEMPIO 2.1
2.24
1
I1 = I2 .
t
2.25
R01
2.26
1
R01
2.27
R02
2.28
1
R02
2.29
I1 = (a1 b1 )
V2 = (a2 + b2 )
I2 = (a2 b2 )
R01 = t (a2 + b2 )
R02
1 a2 b2
a1 b1
=
t
R01
R02
da cui, risolvendo rispetto a b1 e b2 , si ottiene finalmente:
t2 R02 R01
2t R01 R02
a1 + 2
a2
b1 = 2
t R02 + R01
t R02 + R01
2t R01 R02
R01 t2 R02
b2 = 2
a1 + 2
a2
t R02 + R01
t R02 + R01
2.30
2.31
2.32
2.33
V
+
0 1
0 k + 1
V
1
+
k
0 k
Z
V
0 n
I
V
I
1
0 1
V
I
0 k
k + 1
0 k + 1
k + 1
k + 1
k + 1
0 n
V
k
a
a
b
0
a
1
45 b
6
= a
= a
a
2
2
b
1
45 b
6b
1
a
1
+ a
= a
= a
+ b
2.34
117
b
a
0 1
0 k + 1
a
1
b
1
b
a
b
k + 1
0 k
S
b
k + 1
0 n
a
k
2.35
bi
Zi R0i
G0i Yi
=
=
ai
Zi + R0i
G0i + Yi
2.36
in cui G0i = 1/R0i la conduttanza di normalizzazione della porta i e Yi lammettenza del bipolo individuato chiudendo tutte le porte a eccezione della i-esima sulle
corrispondenti resistenze di normalizzazione.
118
a i= 0
0 1
a 1= 0
0 j
0 j
=
+
a
0 i
0 n
S
a n= 0
b
j
Fig. 2.8 Circuito per il calcolo degli elementi (fuori diagonale) della matrice scattering.
Per quanto riguarda gli elementi fuori diagonale della matrice scattering, questi sono
legati alla trasmissione del segnale da una porta allaltra. Per identificarli, si consideri
il circuito in Figura 2.8. Londa di potenza bG uscente dal generatore connesso alla
porta j si ricava dalla 2.17 ponendo Z = R0 :
bG = V0j /2 R0j ;
ma tale onda coincide con londa entrante nella porta j, per cui:
aj = bG = V0j /2 R0j .
2.37
2.38
in definitiva quindi:
Sij |i=j
R0j
bi
Vi
=
=2
.
aj ak =0k=j
V0j R0i
2.39
Per valutare gli elementi fuori diagonale di S quindi necessario valutare rapporti di
tensione con i classici metodi dellelettrotecnica.
119
a '1
b '1
S '
a '2
b "
b '2
a "
=
1
a "
S "
b "
2
2
b2
a1
=T
.
b1
a2
2.40
Nel caso in cui la resistenza di normalizzazione sia la stessa per tutte le porte dei
due-porte collegati, si ha a1 = b2 e anche a2 = b1 , ma valgono anche le relazioni:
a1
b
= T 2 ,
b1
a2
e analogamente:
a1
b1
Se ne conclude che:
b2
a1
= T
b1
a2
120
= T
= T
b2
a2
a1
b1
= T T
b2
a2
da cui risulta che la matrice di trasmissione della cascata di due due-porte T data
dal prodotto di quelle dei singoli due-porte. Il procedimento si pu iterare in modo da
calcolare la matrice di trasmissione della cascata di un numero qualsiasi di due-porte.
immediato ricavare i parametri della matrice di trasmissione da quelli della matrice
scattering; si ottiene:
T =
1
S21
S11
S22
S
2.41
1 T21
S=
T11
1
T
T12
2.42
in cui T il determinante di T .
Si noti che possibile definire, in modo equivalente, una matrice trasmissione da
sinistra a destra piuttosto che, come si fatto, da destra a sinistra. Le due matrici
ESEMPIO 2.2
Dalla definizione:
a1
=
b1
T11
T12
T21
T22
b
2
a2
121
b1
a1
a1
b1
=
T11 /T
T21 /T
T12 /T
T22 /T
b
.
2
a2
Si ha quindi in definitiva: T11
= T11 /T , T12
= T21 /T , T21
= T12 /T , T22
=
T22 /T . immediato notare come la matrice cos ottenuta non sia altro che linversa di T ,
con gli elementi scambiati di posto secondo la legge seguente:
= (T 1 )ji
Tij
i, j = 1, 2.
n
k=1
Pk =
n
(|ak |2 |bk |2 ) = aT a bT b ,
2.43
k=1
2.44
La potenza dissipata da uno n-porte reattivo nulla e quindi Ptot = 0 qualunque siano
le eccitazioni. Dalla 2.44 si deduce quindi che per uno n-porte non autonomo e reattivo
ST S I = 0, e perci:
S1 = ST
2.45
122
2.46
2.47
e quindi, tenendo conto che R1/2 diagonale e quindi R1/2 = (R1/2 )T , si ha:
ZT = R1/2 (I + ST )(I ST )1 R1/2 .
2.48
2.49
2.50
ESEMPIO 2.3
123
I
G
+
V
0
Z
L
|S11 |2 + |S12 |2 = 1
+ S12 S22
=0
S11 S12
S12 S11
+ S22 S12
=0
|S22 |2 + |S12 |2 = 1
da cui S11 e S22 hanno modulo uguale (si noti che la seconda e terza equazione sono
equivalenti). Questo consente di scrivere un vincolo sulle fasi:
11 12 = 22 + 12 + n,
con n dispari, ossia:
11 + 22 = 212 + n.
2.2.
T RASFERIMENTO
CARICATO
124
RL
.
|ZG + ZL |2
2.51
.
ZL = ZG
2.52
|V0 |2
4RG
2.53
ESEMPIO 2.4
PL
RL
|V0 |2
PL
XL
|V0 |2
2RL (XL + XG )
=0
|ZG + ZL |4
.
ZL = ZG
2.54
|V0 |2
.
4RG
2.55
Allo stesso risultato si perviene utilizzando come grandezze descrittive le onde di potenza. Il circuito in Figura 2.10 la connessione di due 1-porta, il generatore reale
125
a
G
b
L
b
G
a
L
G
L
Fig. 2.11 Calcolo della potenza sul carico mediante circuito a onde di potenza.
e limpedenza di carico ZL . Per semplicit, supponiamo che la resistenza di normalizzazione sia la stessa per entrambi gli 1-porta; si pu allora rappresentare il circuito
come in Figura 2.11. La matrice scattering del generatore e del carico coincide con
i relativi coefficienti di riflessione ed indicato con G e L , rispettivamente. Le
grandezze in Figura 2.11 sono date da:
G =
L =
b0 =
ZG R0
ZG + R0
ZL R0
ZL + R0
2.56
R0
V0
.
ZG + R0
Le prime due relazioni derivano dalla 2.36, mentre quella che definisce b0 si pu ricavare dalla 2.15. La potenza PL sul carico si ottiene tenendo presente che il circuito
di Figura 2.11 ammette due relazioni topologiche (continuit delle onde di potenza)
insieme alle relazioni costituive del generatore e del carico:
aL = b G
aG = b L
bG
bL
126
b 0 + G aG
L aL
b0
aL = 1
G L
bL
.
=
b 0 L
1 G L
1 |L|2
.
|1 G L|2
2.57
1
R0
1
= |V0 |2
.
1 |G|2
|ZG + R0 |2 1 |G |2
2.58
Si noti che la 2.58 equivalente alla 2.53. Dalle 2.57 e 2.58 si pu esprimere la potenza
sul carico in funzione della potenza disponibile:
PL = Pdisp
(1 |G |2 )(1 |L|2 )
.
|1 G L |2
2.59
2.3.
A NALISI
127
b
a
G
a
G
b
G
b
L
a
L
b
2
in
G
L
relazioni topologiche :
a1
b1
b2
a2
relazioni costitutive :
bG
b1
b2
bL
bG
aG
aL
bL
b 0 + G aG
S11 a1 + S12 a2
S21 a1 + S22 a2
L aL .
S11
S21
S12
S22
a1
b1
a2
b2
0
= b0
2.60
con soluzione:
a1 = b G = b 0
128
1 S22 L
(1 S11 G )(1 S22 L ) S12 S21 G L
2.61a
b 1 = aG = b 0
2.61b
a2 = b L = b 0
L S21
(1 S11 G )(1 S22 L ) S12 S21 G L
2.61c
b 2 = aL = b 0
S21
(1 S11 G )(1 S22 L ) S12 S21 G L
2.61d
b1
S12 S21 L
S11 S L
= S11 +
=
.
a1
1 S22 L
1 S22 L
2.62
|1 S22 L |2 |S11 S L |2
,
|(1 S11 G )(1 S22 L ) S12 S21 G L |2
2.63
1
1 G in
da cui:
Pin = |a1 |2 (1 |in |2 ) = |b0 |2
1 |in |2
.
|1 G in |2
2.64
129
bipolo autonomo (ossia con tensione a vuoto diversa da zero). Il suo circuito equivalente con onde di potenza corrisponde pertanto ad una relazione
costitutiva del tipo:
b2 = b0 + out a2 .
Si ottiene che b2 = b0 quando la porta 2 chiusa sulla sua resistenza di
normalizzazione, ossia quando L = 0. Si ha allora:
b0 = b0
S21
.
1 S11 G
2.65
Per quanto riguarda il coefficiente di riflessione di uscita, questo pu ricavarsi in modo semplice per simmetria, ossia scambiando la porta 1 con la 2 e
il coefficiente di riflessione del carico L con quello del generatore G . Si
ottiene:
out = S22 +
S12 S21 G
S22 S G
=
.
1 S11 G
1 S11 G
2.66
|S21 |2 (1 |L|2 )
|(1 S11 G )(1 S22 L ) S12 S21 G L |2
2.67
1 |L |2
|S21 |2 (1 |L |2 )
= |b0 |2
.
2
|1 out L |
|1 Lout |2 |1 S11 G |2
2.68
130
|S21 |2 (1 |L|2 )
.
|1 G in |2 |1 S22 L |2
2.69
ESEMPIO 2.5
Dimostrare la 2.69.
Si ha direttamente, dallespressione di aL :
aL = b0
S21
(1 S11 G )(1 S22 L ) S12 S21 G L
S21
(1 S22 L )(1 G in )
da cui finalmente:
PL = |aL |2 (1 |L |2) = |b0 |2
|S21 |2 (1 |L |2 )
|1 G in |2 |1 S22 L |2
ESEMPIO 2.6
ossia, sviluppando:
in in S22 L S11 + S11 S22 L = S12 S21 L ,
da cui, raccogliendo L :
(S11 S22 S12 S21 in S22 )L = (S in S22 )L = S11 in .
Si ha quindi, ricavando L :
L =
S11 in
S S22 in
2.70
131
b
0
b
G
a
G
a
G
G
P
b
G
1
in
in
b
G
G
G
o u t
b
L
a
L
2
2
G
L
Fig. 2.13 Due-porte caricato: circuito equivalente alla porta 1 (in alto), circuito
equivalente alla porta 2 (in basso).
2.4.
G UADAGNI
S22 out
.
S S11 out
2.71
Leffetto che linserimento del 2-porte fra generatore e carico produce sul relativo
flusso di potenza tra generatore e carico si pu quantificare attraverso un insieme di
parametri, detti guadagni di potenza ed espressi dal rapporto di opportune potenze
riferite al carico e al generatore. Si definiscono tradizionalmente tre guadagni in modo
da poter disaccoppiare o meno gli effetti delle terminazioni di sorgente e di carico:
132
Guadagno operativo
Il guadagno operativo si ricava dalle 2.63 e 2.67:
Gop =
1 |L|2
PL
= |S21 |2
Pin
|1 S22 L |2 |S11 S L |2
2.72a
ossia, sviluppando:
Gop = |S21 |2
1 |L|2
S )) .
1 |S11 |2 + |L|2 (|S22 |2 |S |2 ) + 2(L (S11
S
22
2.72b
Si noti dalla 2.72 che il guadagno operativo , per un dato due-porte, una funzione reale
della variabile complessa L ; come mostrato nellEsempio 2.7 le curve a guadagno
costante sono circonferenze del piano L . Si noti inoltre che il guadagno operativo si
annulla sul cerchio unitario della carta di Smith L , ossia per |L| = 1; in tal caso
infatti il carico reattivo e non pu assorbire potenza attiva.
133
ESEMPIO 2.7
Dimostrare che le curve a guadagno operativo costante sono circonferenze nel piano L e
2.73
2.74
da cui:
|L |2 2 L
2.76
C=
Gop (S22
S11 S )
.
2
Gop (|S22 | |S |2 ) + |S21 |2
2.77
2.78
Se si confronta ora lespressione appena scritta con quella di una circonferenza nel piano Z con
centro in ZC e raggio R,
|Z ZC |2 = R2 .
si deduce che se:
R2 =
2.79
S | 2
|S22 S11
134
1 0
2 0
2 0
L o p t
2 0
1 0
1 0
1 0
Fig. 2.14 Cerchi a guadagno operativo costante nel piano L .
|S
21 |
2.80
1 |S11 |2 |S22 |2 + |S |2
2|S21 ||S12 |
2.81
detto coefficiente di Linville. Dalla 2.78 si deduce inoltre che al variare di Gop il luogo dei
centri giace su una retta con coefficiente angolare dato da:
S11 S ) =
arg(S22
(S22
S S11 )
.
(S22 S S11 )
2.82
In conclusione, se verificata la 2.79 le curve a guadagno costante nel piano L sono cerchi
non concentrici, ma i cui centri giacciono su una retta.
135
S21
(K + K 2 1)
>
S12
S21
(K K 2 1)
<
S12
2.83
2.84
da cui, dovendo essere il guadagno operativo reale, si ottiene |K| 1. Si noti che
se fosse K 1 la regione di esistenza del raggio corrisponderebbe ad un guadagno
negativo, che si vedr inaccettabile per problemi legati alla stabilit; vale quindi la
condizione:
K 1.
usuale rappresentare i cerchi a guadagno costante (operativo) sulla carta di Smith, definita per L , come mostrato nella Figura 2.14. Come si vedr in seguito, in
condizioni di stabilit incondizionata (cfr. Sez. 2.5.) del due-porte Gop presenta un
massimo allinterno della carta di Smith L, individuato dalla 2.84, mentre il minimo individuato dalla 2.83 cade fuori dalla carta di Smith e non ha quindi interesse. Il
valore massimo ottenuto annullando il raggio R (guadagno massimo) dato da:
S21
(K K 2 1) .
GopM AX =
2.85
S12
Sostituendo nella 2.78 si pu ricavare il valore di Lopt corrispondente al massimo
guadagno (centro della circonferenza a guadagno costante con raggio nullo):
B2 B22 4|C2|2
Lopt =
2C2
2.86
= 1 + |S22 |2 |S11 |2 |S |2
2.87
C2
= S22 S S11
.
2.88
136
Si noti da ultimo che per K = 1 il guadagno massimo diviene |S21 /S12 |; per motivi
che saranno chiariti in seguito tale valore detto massimo guadagno stabile (MSG,
Maximum Stable Gain).
Guadagno disponibile
Il guadagno disponibile il rapporto tra la potenza disponibile in uscita (Pdisp,L ) e
quella disponibile in ingresso (Pdisp,in). La potenza disponibile allingresso data
da 2.58:
Pdisp,in = |b0 |2
1
1 |G |2
2.89
1
(1 |out
|2 )|1
S11 G |2
2.90
1 |G |2
Pdisp,L
= |S21 |2
Pdisp,in
|1 S11 G |2 |S22 S G |2
2.91a
ossia:
Gdisp = |S21 |2
1 |G|2
.
S ))
1 |S22 |2 + |G |2 (|S11 |2 |S |2 ) + 2(G (S22
S
11
2.91b
2.92
2.93
dove:
B1
= 1 + |S11 |2 |S22 |2 |S |2
2.94
C1
= S11 S S22
.
2.95
Si noti che B1 , C1 e Gopt si deducono da quelle analoghe di B2 , C2 e Lopt scambiando il ruolo delle due-porte. La condizione di massimo guadagno disponibile
corrisponde alla condizione di adattamento energetico alla porta 1 ma anche (per la
definizione di potenza disponibile alla porta 2) alladattamento energetico alla porta 2.
Guadagno di trasduzione
Il guadagno di trasduzione Gt definito come il rapporto tra la potenza attiva sul
carico e quella disponibile allingresso. Dalle 2.89 e 2.67 si ottiene direttamente:
Gt =
PL
Pdisp,in
= |S21 |2
(1 |L|2 )(1 |G |2 )
.
|(1 LS22 )(1 G S11 ) S12 S21 G L |2
2.96
(1 |L |2 )(1 |G|2 )
.
|1 LS22 |2 |1 G S11 |2
2.97
138
G
L
S11
S22
2.98
|S21 |2
.
(1 |S11 |2 )(1 |S22 |2 )
2.99
G = in (L )
L = (G )
2.100
out
139
Gop =
PL
=
Pin
= |S21 |2
Gdisp =
1 |S11 +
|L|2 (|S22 |2
1 |L|2
S ))
|S |2 ) + 2(L(S11
S
22
Pdisp,L
=
Pdisp,in
= |S21 |2
Gt =
|2
PL
Pdisp,in
1 |G|2
S ))
1 |S22 |2 + |G |2 (|S11 |2 |S |2 ) + 2(G (S22
S
11
= |S21 |2
(1 |L|2 )(1 |G |2 )
|(1 L S22 )(1 GS11 ) S12 S21 G L |2
S21
MSG =
S12
MUG =
|S21 |2
(1 |S11 |2 )(1 |S22 |2 )
2.5.
S TABILIT
140
141
grado di instabilit del circuito (detti cerchi di stabilit) che consentono di progettare
limpedenza di carico e/o generatore in modo da garantire il sufficiente margine di
stabilit.
ESEMPIO 2.8
Si supponga di avere un due-porte caricato alla porta 2 con un L tale che in in modulo
maggiore di 1 (alternativamente, Zin con parte reale negativa, Yin con parte reale negativa).
possibile stabilizzare il circuito con una scelta opportuna di G ? In tal caso il circuito lavora
come un amplificatore dal generatore al carico?
(passiva), caricato con una impedenza Zin . La condizione limite di instabilit corrisponde ad
una corrente infinita nel carico ad una certa pulsazione 0 :
IL =
EG
ZL + Zin
ossia a RL (0 ) + Rin (0 ) = 0, XL(0 ) + Xin (0 ) = 0. Pertanto generatore e carico presentano, per la parte reattiva, adattamento energetico, mentre la somma delle resistenze nulla,
ossia la resistenza di ingresso negativa e pari in modulo alla resistenza di generatore. Attraverso una analisi dinamica del sistema (che si pu eseguire ad esempio postulando per la parte
reattiva una struttura a risonatore LC con pulsazione di risonanza 0 ) facile dimostrare che il
sistema stabile se RL (0 ) + Rin (0 ) > 0, instabile se RL (0 ) + Rin (0 ) < 0. immediato dimostrare che la condizione di stabilit implica anche, passando ad una rappresentazione
parallelo, GL (0 ) + Gin (0 ) > 0, o da ultimo, nella rappresentazione con onde di potenza:
|L (0 )in (0 )| < 1
mentre, come evidente dalla discussione che conduce alla 2.57, la condizione limite di instabilit
corrisponde a:
L (0 )in (0 ) = 1.
quindi possibile rendere il circuito globalmente stabile, basta che il generatore sia tale da
imporre la condizione |L in | < 1.
142
Tuttavia, anche nel caso in cui si ha stabilit globale, se |in | > 1 non si ha funzionamento
come amplificatore. Utilizzando infatti la 2.57 si ottiene:
Pin = |b0G |2
1 |in |2
<0
|1 G in |2
dove con b0G si indicata londa associata al generatore di onda progressiva equivalente a
EG , ZG . Questo significa che la potenza non entra nel due-porte, ma viene erogata dalla
porta di ingresso del due-porte e dissipata nella resistenza interna del generatore. Non si ha
quindi un amplificatore convenzionale, ma piuttosto un amplificatore a resistenza negativa in
cui limpedenza interna del generatore serve da carico. Non pertanto possibile utilizzare
questa condizione per progettare un amplificatore convenzionale.
S12
S22
= (1 S11 G )(1 S22 L ) S12 S21 G L = 0 .
2.101a
(1 S22 L )(1 G in )
0.
2.101b
2.102a
S22 L
2.102b
L out
2.102c
G in
1.
2.102d
143
Si osservi subito che due-porte per cui |S11 | 1 oppure |S22 | 1, in cui cio le riflettenze di ingresso o uscita non sono passive quando le porte sono caricate con le
resistenze di normalizzazione, non hanno interesse pratico (in particolare, non sarebbero nemmeno misurabili in modo diretto). Si assumer dora innanzi che |S11 | < 1
e |S22 | < 1; pertanto, se si tiene presente che L e G sono assunti passivi, ossia con
modulo inferiore a 1, le prime due delle 2.102 non sono mai soddisfatte.
Ci si riduce quindi allanalisi del comportamento di G in oppure di L out al variare di L e G . Si noti che il prodotto G in rappresenta lamplificazione totale di
unonda che subisca una doppia riflessione alla porta 1 (da parte della porta 1 e del
generatore); discorso analogo vale per L out alla porta 2. Vi sono allora tre casi
possibili:
1. Se il prodotto dei due coefficienti di riflessione ha modulo unitario, questo significa (intuitivamente) che lampiezza di unonda invariata dopo la
doppia riflessione, ossia che una oscillazione di ampiezza data si mantiene
indefinitamente. Si quindi al limite della stabilit.
2. Se il prodotto dei due coefficienti di riflessione in modulo minore di uno,
lampiezza dellonda diminuisce dopo la doppia riflessione. Si quindi in una
condizione di stabilit.
3. Se il prodotto dei due coefficienti di riflessione in modulo maggiore di uno,
lampiezza dellonda aumenta dopo la doppia riflessione. Si quindi in una
condizione di instabilit.
La condizione di stabilit quindi |inG | < 1 oppure |out L | < 1. Si detto tuttavia che G e L sono passivi; pertanto il due-porte incondizionatamente stabile se:
per ogni L passivo, |in | < 1; oppure
per ogni G passivo, |out | < 1.
Utilizzando la carta di Smith e tenendo presente che la trasformazione fra L (G ) e
in (out ) una trasformazione bilineare fratta che trasforma cerchi in cerchi, si ha
la seguente interpretazione:
144
1. Il cerchio |L | < 1 (|G| < 1) si trasforma in una regione immagine del piano
in (out ) costituita da una circonferenza e dal suo interno o esterno (vedi
Fig. 2.15); se limmagine cade allinterno della carta di Smith, si ha stabilit
incondizionata (Fig. 2.15, alto); se cade parzialmente allesterno, potenziale
instabilit (Fig. 2.15, basso).
2. Alternativamente, il cerchio |in | < 1 (|out | < 1) ha come controimmagine una circonferenza del piano L (G) e il suo interno o esterno. Se la
controimmagine comprende tutta la carta di Smith L (G), si ha stabilit
incondizionata perch sicuramente tutti i L (G ) interni al cerchio unitario
daranno luogo a in (out ) interni al cerchio unitario (vedi Fig. 2.17). Se la
controimmagine viceversa non comprende tutta la carta di Smith L (G ), si
ha potenziale instabilit (vedi Fig. 2.16).
La controimmagine di |out | = 1 nel piano G prende il nome di cerchio di stabilit
di ingresso, mentre si dice cerchio di stabilit di uscita la controimmagine di |in | = 1
nel piano L .2
Come mostrato nellEsempio 2.9, il centro e il raggio del cerchio di stabilit in uscita
(piano L ) e in ingresso (piano G) sono dati da:
LC =
S11 S S22
2
|S | |S22 |
|S12 S21 |
RLC =
2
2
|S | |S22 |
2.103a
2.103b
e da:
GC =
S22 S S11
2
|S | |S11 |
2.104a
145
in
,G
in
,G
G L,G
o u t
G L,G
o u t
Fig. 2.15 Esempio di stabilit incondizionata (sopra) e condizionata (sotto) nel piano
del coefficiente di riflessione di ingresso (uscita).
|S12 S21 |
.
RGC =
2
2
|S | |S11 |
2.104b
Supponendo che |S11 | < 1 e |S22 | < 1, immediato stabilire se la regione stabile
individuata dal cerchio di stabilit (detta in breve cerchio di stabilit) corrisponde
al suo interno o esterno. Infatti, lorigine del piano G (L ) corrisponde nel piano
in (out ) al punto S11 (S22 ), per ipotesi interno al cerchio unitario. Il cerchio di
stabilit di uscita (ingresso) quindi la regione del piano L (G ) delimitata dalle
circonferenze descritte nelle 2.103 e 2.104 che comprende lorigine. A seconda che il
cerchio di stabilit sia esterno o interno alla carta di Smith e includa o meno il centro
della carta di Smith si possono avere i sei casi mostrati nella Figura 2.18.
146
in
o u t
ESEMPIO 2.9
az + b
cz + d
2.105
147
che trasforma circonferenze nel piano z in circonferenze nel piano w. La circonferenza unitaria
nel piano w sar quindi tale per cui:
az + b
cz + d
(az + b)(a z + b )
=1
(cz + d)(cz + d )
2.106
e di conseguenza:
|z|2 + z
(ab cd )
|d|2 |b|2
(a b cd)
+ z
=
.
2
2
2
2
|a| |c|
|a| |c|
|a|2 |c|2
2.107
La 2.107 rappresenta lequazione di una circonferenza nel piano z, come risulta evidente
sommando e sottraendo il fattore:
|cd a b|2
,
(|a|2 |c|2)2
al membro di sinistra della 2.107, che diventa:
c d a b
|a| |c|
= |a|2 |c|2 +
|cd a b|2
.
(|a|2 |c|2)2
2.108
Dalla 2.108 si deduce immediatamente che centro C e raggio R della circonferenza in questione
sono dati da:
c d a b
|a|2 |c|2
ad cb
|a| |c|
2.109
S11
S22
che sostituite nelle 2.109 consentono di trovare le prime due 2.103. Si noti che scambiando L
con G e in con out si dimostrano anche le 2.104.
In s ta b ile
In s ta b ile
S ta b ile
S ta b ile
(b )
(a )
In s ta b ile
S ta b ile
S ta b ile
(c )
In s ta b ile
(d )
S ta b ile
In s ta b ile
S ta b ile
(e )
In s ta b ile
(f)
Fig. 2.18 Possibili casi di stabilit: (a) e (b): stabilit incondizionata; (c) (d) (e) (f):
stabilit condizionata. La carta di Smith definita nel piano del coefficiente di riflessione di sorgente (cerchi di stabilit di uscita) o del coefficiente di riflessione di carico
(cerchi di stabilit di ingresso).
149
K=
1 |S22 |2 |S11 |2 + |S |2
>1
2 |S21 S12 |
2.110
1 |S11 |
1 |S22 |
|S | <
2.111
2.112
2.113
ESEMPIO 2.10
0.5292 j0.6643
0.1375 j0.1346
5.3756 + j2.9848
0.5918 j0.5800
.
ossia quando |LC | > 1 + RLC , che implica a maggior ragione |LC | >
2
2
2
2
2
|S22 | |S | >
|S12 S21 | + 1 |S 11 |
2
|S22 |2 |S |2 + |S12 S21 |
.
2.115
K=
1 |S22 | |S11 | + |S |
>1.
2 |S21 S12 |
2.116
151
R e g io n e
s ta b ile
R
L C
L C
R e g io n e
in s ta b ile
Fig. 2.19 Caso (1): la regione stabile del piano del coefficiente di riflessione di carico
esterna al cerchio di stabilit di uscita.
ossia se |LC | < RLC 1. Questo implica a maggior ragione |LC | < R2LC .
Con ragionamenti analoghi a quelli svolti per il caso (1), si deduce che questa
volta deve essere verificata la condizione:
|S22 | < |S |
per cui la condizione |LC | < RLC 1 equivalente alla coppia di condizioni:
2
|LC | < (RLC 1)2
2.117
.
RLC
> 1
Sviluppando la prima delle 2.117 si ha:
2
2
2
|S | |S22 | |S12 S21 | >
2
2
2
2
|S22 | |S |
|S12 S21 | + 1 |S11 |
da cui si riottiene la condizione K > 1. Per imporrre la seconda delle 2.117 si
parte dallespressione di RLC , poich |S | > |S22 |, si ha:
152
R e g io n e
s ta b ile
R
L C
L C
R e g io n e
in s ta b ile
Fig. 2.20 Caso (2): la regione stabile del piano del coefficiente di riflessione di carico
interna al cerchio di stabilit di ingresso.
2.118
immediato dimostrare che le condizioni K > 1 e 1 |S11 | > |S12 S21 | non sono
solo necessarie, ma anche sufficienti (basta ripercorrere allinverso le dimostrazioni date).
153
>
|S12 S21 | .
>
2.119
1 |S11 |2
1 |S22 | .
2.120
2.121
ESEMPIO 2.11
Dimostrare che linsieme 2.119, 2.120 implica linsieme 2.119, 2.121 e viceversa.
Supponiamo ad esempio che la 2.120 sia vera e che K > 1. In questo caso si ha incon-
dizionata stabilit alluscita, ossia per ogni L a modulo minore di 1 in ha modulo minore
di 1. Dato che |S11 | < 1, il punto L = 0 cui corrisponde in = S11 cade certamente allinterno del cerchio unitario. Questo implica che la circonferenza immagine di |L | = 1 nel
piano in deve avere raggio minore di 1 (infatti, se cos non fosse, esisterebbero carichi che rendono potenzialmente instabile allingresso il due-porte). Procedendo secondo quanto discusso
nellEs. 2.7, con applicazione alla 2.70, si ottiene che il cerchio immagine in (|L | = 1) ha
154
raggio:
Rin =
|S12 S21 |
.
|1 |S22 |2 |
2.122
Una ulteriore condizione, alternativa alla 2.121 oppure alla 2.120 si ottiene sommando
queste due ultime relazioni:
|S12 S21 | < 1
1
1
2
2
|S11 | |S22 | .
2
2
Ricordando che:
S = |S11 S22 S21 S12 | < |S11 S22 | + |S21 S12 |
e utilizzando lespressione precedente si trova:
|S | <
=
1
1
2
2
|S11 S22 | + 1 |S11 | |S22 | =
2
2
1
2
1 (|S11 | |S22 |) < 1 .
2
2.123
1.
155
ma, poich se K > 1 una implica laltra, entrambe devono esserlo. Linsieme 2.123
pu essere quindi usato per testare lincondizionata stabilit del due-porte.
=
in
L
.
out =
2.124
S11 S L
G = in = 1 S22 L
L = out = 22 S S
1 S11 G
Sostituendo la seconda equazione nella prima si ricava una equazione di secondo grado nel G ottimo; in modo analogo si pu ottenere una equazione di secondo grado
nel L ottimo. Risolvendo si ottiene:
Gopt
Lopt
1
2
2
B1 B1 4|C1|
2C1
1
2
2
B2 B2 4|C2|
2C2
2.125
ove i coefficienti B1 C1 B2 e C2 gi definiti in 2.94, 2.95, 2.87 e 2.88 sono qui riportati:
2
B1
1 |S22 | + |S11 | |S |
B2
1 + |S22 | |S11 | |S |
2.127
C1
S11 S S22
2.128
C2
S22 S S11
.
2.129
2.126
La scelta tra i segni + e va fatta in modo da garantire che i coefficienti di riflessione ottimi abbiano modulo inferiore ad uno. Come dimostrato nellEsempio 2.12,
questo possibile se e solo se il due-porte incondizionatamente stabile. In tal caso i
coefficienti di riflessione ottimi sono espressi da:
156
Gopt
Lopt
1
2
2
B1 B1 4|C1|
2C1
1
2
2
B2 B2 4|C2| .
2C2
2.130
2.131
|S21 |
(K K 2 1) .
|S12 |
2.132
Tale massimo corrisponde al massimo di guadagno di trasduzione, disponibile, operativo, in quanto come si detto in condizione di adattamento simultaneo le tre
definizioni di guadagno coincidono.
ESEMPIO 2.12
stabilit incondizionata.
1 |S
2
22 |
|S11 |2 + |S |2
4 1 |S22 |2
|S
2
11 |
|S |2
si ottiene:
1 |S
2
22 |
+ |S11 |2 |S |2
|S
11 |
|S |2 .
2.133
|S
2
11 |
|S |2
1 |S
22 |
+ |S11 |2 |S |2
157
Estraendo la radice quadrata di entrambi i membri, che sono definiti positivi (infatti quello di
1 |S22 |2 + |S11 |2 |S |2
|B1 |
=
>1.
2 |C1 |
2|S22 S S11
|
2.134
Procedendo come al solito scambiando le porte si arriva a dimostrare che se K > 1 allora:
|B2 |
>1.
2 |C2 |
2.135
Si dimostrer ora che, se il dispositivo incondizionatamente stabile allora B1 > 0. Per fare ci
si osservi che se il dispositivo incondizionatamente stabile, il cerchio di stabilit completamente esterno alla carta di Smith, oppure la ricopre completamente (vedi i casi (a) e (b) di Figura
2.18). Nel primo caso sicuramente |S11| > |S | e quindi 2 |S11 |2 |S |2 > 0; sommando
tale relazione con la 2.110 si ottiene subito B1 > 0. Nel secondo caso |S11 | < |S | e il cerchio
di stabilit, dovendo ricoprire tutta la carta di Smith, ha raggio maggiore di uno per cui, dalla
seconda delle 2.104, risulta |S |2 |S11 |2 < |S12 S21 |, e poich per ipotesi di incondizionata
stabilit deve valere la 2.112, 1 |S22 |2 > |S12 S21 |, si ottiene:
|S |2 |S11 |2 < 1 |S22 |2
e quindi:
B1 = 1 |S22 |2 |S |2 + |S11 |2 > 0 .
Di nuovo, con ragionamenti analoghi, si pu dimostrare che la incondizionata stabilit implica
anche che B2 > 0. Tenendo conto dei risultati cos ottenuti si pu scrivere:
Gopt
Lopt
B1
2 |C1 |
B2
2 |C2 |
4|C1 |2
1
B12
4|C2 |2
1
B22
Da queste formule, ricordando le 2.134 e 2.135, evidente che, affinch le due riflettenze abbiano modulo inferiore a uno (terminazioni passive), necessario scegliere le soluzioni con il segno
negativo nelle formule; anche la scelta di segno nella 2.125 quindi forzata e le espressioni delle
due riflettenze passive che massimizzano il guadagno sono le seguenti:
Gopt
1
B1
2C1
Lopt
1
B2
2C2
B12 4|C1 |2
B22 4|C2 |2
2.136
2.137
158
ESEMPIO 2.13
1 |Lopt |2
(1 |Gopt |2 )|1 S22 Lopt |2
2.138
ricavata a partire dalla 2.69 e dalla 2.89 dopo aver imposto le 2.124. Utilizzando la 2.62 si ha:
Gopt =
S
S Lopt
1 S22 Lopt
11
e di conseguenza:
1 |Gopt |2 =
|S21 |2
1 |Lopt |2
=
|1 S22 Lopt |2 |S11 S Lopt |2
|S21 |2
1 |Lopt |2
N
= |S21 |2
1 |S11 |2 + |Lopt |2 (|S22 |2 |S |2 ) 2(Lopt C2 )
D
2.139
in cui C2 stata gi definito nella 2.88. Si esprimeranno ora i vari termini nella 2.139 in funzione
di K. Dalle 2.114 e 2.88 si ha:
|S
2
22 |
|S |2
2.140
159
mentre dalla prima delle 2.87 e dalla 2.81 si ricava facilmente la seguente coppia di relazioni:
1 |S11 |2
1 |S11 |2
B2 (|S22 |2 |S |2 ) .
K|S21 S12 | +
B2
2
2.141
|S22 |2 |S |2
B2
K|S21 S12 |
2
2.142
B22
|S12 S21 |2 (K 2 1) .
4
B
B2
2
K|S21 S12 |
2.143
B2 2|S12 S21 | K 2 1
=
2C2
2.144
dalla quale, essendo il numeratore del membro di destra reale, si ha che anche Lopt C2 reale
e in particolare:
2(Lopt C2 ) = 2Lopt C2 = B2 2|S12 S21 |
Utilizzando le 2.143 e 2.144 si ha inoltre:
1 |Lopt |
|C2 |2
=
B22
+ B2 |S12 S21 |
4
K2 1 .
2.145
K 2 1 |S12 S21 |2 (K 2 1)
=
|C2 |2
B2
|S12 S21 | K 2 1
2
2|S12 S21 | K 1 22
B2
|S12 S21 |2 (K 2 1)
4
2|S12 S21 | K 2 1
.
B2
+ |S12 S21 | K 2 1
2
2.146
Utilizzando le 2.141, 2.142, 2.145 e 2.146 il denominatore D della 2.139 si pu riscrivere cos:
160
B2
B2
+ |Lopt |2 (
K|S12 S21 |)+
2
2
B2 + 2|S12 S21 | K 2 1 =
K|S12 S21 | +
(1 |Lopt |2 )(K|S12S21 |
B2
) + 2|S12 S21 |
2
(1 |Lopt |2 )(K|S12S21 |
B2
B2
+
+ |S12 S21 |
2
2
K2 1 =
K 2 1) =
K 2 1) .
Dopo aver sostituito questa espressione nella 2.139 si perviene finalmente allespressione
cercata del guadagno di trasduzione massimo, identica alle 2.85 e 2.92:
GtM AX =
|S21 |
|S21 |
1
(K
=
|S12 | K + K 2 1
|S12 |
K 2 1) .
2.147
Stabilit condizionata
Nel caso in cui il dispositivo non sia incondizionatamente stabile occorre individuare
le regioni del piano G e L che garantiscono valori di out e in interni alla carta di
Smith e quindi la stabilit del doppio bipolo. immediato riconoscere che i valori cercati di G , L sono quelli rispettivamente immagine dei punti |out | < 1, |in | < 1,
a loro volta interni alla carta di Smith. Le regioni cercate sono in altri termini date
dallintersezione dei cerchi di stabilit con la carta di Smith. I passi da intraprendere
sono quindi, riferendoci ad esempio a G :
identificare la circonferenza che delimita il cerchio di stabilit in ingresso;
determinare se il cerchio di stabilit la zona esterna oppure interna a tale
circonferenza; si ricorda che, poich per ipotesi |S11 | < 1 tale zona quella
che contiene lorigine del piano G ;
determinare lintersezione del cerchio cos identificato con la carta di Smith.
Al solito con ragionamento analogo, scambiando il ruolo delle porte, si arriva a
determinare la regione di L che non d problemi di instabilit.
161
2.148
Guadagno e stabilit
Esiste uno stretto legame fra i cerchi di stabilit e le curve di livello dei guadagni di
un due-porte caricato. In particolare:
le curve di livello del guadagno operativo nel piano L sono collegate ai cerchi
di stabilit in uscita (cerchi |in| = 1 nel piano L );
le curve di livello del guadagno disponibile nel piano G sono collegate ai
cerchi di stabilit in ingresso (cerchi |out | = 1 nel piano G ).
Per fissare le idee, facciamo riferimento ad esempio alle curve di livello del guadagno
disponibile nel piano G . Nel caso di stabilit incondizionata (Fig. 2.21) il guadagno presenta un massimo interno alla carta di Smith, e tende a pi o meno infinito
allesterno di questa (ossia per una terminazione di generatore attiva), sul margine del
cerchio di stabilit, che completamente esterno al cerchio unitario.
162
C e rc h i a
g u a d a g n o
c o s ta n te
Z o n a in s ta b ile
C o n d iz io n e d i
g u a d a g n o
d is p o n ib ile
m a s s im o
G
G
Z o n a
s ta b ile
Fig. 2.21 Curve a guadagno costante e cerchio di stabilit di ingresso per un doppio
bipolo incondizionatamente stabile.
lit diviene tangente al cerchio unitario della carta di Smith e le curve di livello a guadagno costante sono a loro volta tangenti al medesimo punto di tangenza
(Fig. 2.22).
163
C e rc h i a
g u a d a g n o
c o s ta n te
Z o n a in s ta b ile
G
G
Z o n a
s ta b ile
Fig. 2.22 Curve a guadagno costante e cerchio di stabilit di ingresso per un doppio
bipolo al limite della stabilit.
Dispositivo unilaterale
Si dice unilaterale un due-porte in cui nulla la reazione interna dalla porta 2 alla porta
1, ossia S12 = 0. In molti dispositivi a semiconduttore (transistori) tale condizione
vicina alla realt, per cui in prima approssimazione possibile considerare molti
dispositivi come unilaterali. Si introduce talvolta lindice di unilateralit U definito
come:
164
Z o n a in s ta b ile
C e rc h i a
g u a d a g n o
c o s ta n te
Z o n a
s ta b ile
Fig. 2.23 Curve a guadagno costante e cerchio di stabilit di ingresso per un doppio
bipolo condizionatamente stabile.
U =
Per un dispositivo esattamente unilaterale U = 0. Si pu dimostrare che il rapporto fra il guadagno massimo di trasduzione (MAG) e il guadagno unilaterale (MUG,
vedi 2.149) soddisfa alla diseguaglianza:
(1 + U )2 < MAG/MUG < (1 U )2
ossia, per U piccolo, lerrore relativo commesso supponendo il dispositivo unilaterale
dellordine di 4U .
165
tuttavia importante tenere presente che nel caso unilaterale si opera una semplificazione forte sugli aspetti riguardanti la stabilit. Leliminazione della reazione interna rende infatti il dispositivo unilaterale incondizionatamente stabile (ovviamente, se
S11 e S22 hanno modulo inferiore a 1), come si evince immediatamente dal fatto che
K . Lapprossimazione unilaterale ha pertanto senso solamente se il dispositivo
incondizionatamente stabile.
In condizioni unilaterali il problema delladattamento simultaneo alle due-porte si
semplifica.
G = S11
allingresso, e:
L = S22
alluscita. Analoghe semplificazioni hanno luogo nellespressione del guadagno; come si visto in condizioni di adattamento il guadagno massimo (di trasduzione, ma
anche operativo e di potenza disponibile) dato da:
Gumax =
|S21 |2
.
(1 |S11 |2 )(1 |S22 |2 )
2.149
detto guadagno unilaterale massimo o MUG (Maximum Unilateral Gain). Per il massimo guadagno si utilizza invece spesso la sigla MAG (Maximum Available Gain).
Di nuovo, il MUG spesso utilizzato come fattore di merito per dispositivi non
necessariamente unilaterali.
2.6.
E SEMPI
166
|S11 |
ph(S11 ),
|S12 |
gradi
ph(S12 ),
|S21 |
gradi
ph(S21 ),
|S22 |
gradi
ph(S22 ),
gradi
0.2
20
0.05
120
30
0.5
-50
0.75
-60
0.3
70
90
0.5
60
1.05
20
0.05
120
40
0.5
-50
0.5
0.025
180
0.1
0.95
-22
0.04
80
3.5
165
0.61
-13
0.69
-123
0.11
48
1.29
78
0.52
-77
0.1
0.3
1.2
0.3
0.1
1.3
Consideriamo innanzi tutto i primi sei esempi relativi a due-porte non unidirezionali.
La tabella 2.5 riporta i valori del centro (in modulo e fase) e del raggio dei cerchi
di stabilit di ingresso e uscita. Si noti che nel caso 4, |S | = |S22 | e quindi il
raggio del cerchio di stabilit di uscita infinito. La tabella 2.6 riporta i valori di K
e |S |; per i casi in cui vi incondizionata stabilit (indicati con ST, i restanti INST)
anche riportato il valore ottimo delle terminazioni di sorgente e di carico e il valore
del massimo guadagno. Valgono i seguenti commenti:
Nel caso 1 K > 1 e |S | < 1, il dispositivo quindi incondizionatamente
stabile.
Nei casi 2 e 3 si ha instabilit potenziale perch violata almeno una delle
condizioni di stabilit. Nel caso 3 in particolare si ha anche S11 maggiore di 1
in modulo. I parametri del guadagno massimo e delladattamento simultaneo
non sono pertanto definiti.
Nel caso 4 si ha stabilit incondizionata, essendo K > 1 e |S | < 1.
167
|GC |
ph(GC ),
RSC
|LC |
gradi
ph(LC ),
RLC
gradi
3.33
160
6.70
2.40
50
0.80
0.10
107
0.44
0.26
-36
0.41
1.10
-19
0.23
1.02
42
0.74
2.04
0.21
indef.
indef.
inf
1.07
30
0.24
3.45
71
3.12
1.37
127
0.34
1.74
86
0.69
Tab. 2.5 Valori del centro e raggio dei cerchi di stabilit per i doppi bipoli non
unidirezionali di Tabella 2.4.
>
1 e |S |
<
incondizionatamente stabile.
Gli esempi 79 essi si riferiscono a due-porte unidirezionali, sempre incondizionatamente stabili se |S22 | < 1 e |S11 | < 1. Pertanto lesempio 7 incondizionatamente
stabile, gli esempi 8 e 9 potenzialmente instabili. Si noti che in questi ultimi due casi
comunque K < 1, mentre ovviamente sempre S = S11 S22 minore di 1 in modulo
se lo sono sia S11 che S22 . Si noti che nellesempio 7 il dispositivo non ha guadagno,
ossia il suo MAG , in dB, pari a e a 0 in unit naturali (riportate in tabella).
168
|S |
Tipo
|Gopt |
ph(Gopt ),
|Lopt |
gradi
ph(Lopt ),
GM AX ,
gradi
dB
2.57
0.249
ST
0.10
-20
0.48
50
10.8
1.34
2.156
INST
indef.
indef.
indef.
indef.
indef.
0.34
0.673
INST
indef.
indef.
indef.
indef.
indef.
7.50
0.1
ST
0.50
0.07
7.3
0.19
0.572
INST
indef.
indef.
indef.
indef.
indef.
1.12
0.254
ST
0.88
127
0.82
86
8.6
Tab. 2.6 Coefficienti per il calcolo della stabilit per i due-porte bidirezionali; gli
esempi 1, 4, 6 sono incondizionatamente stabili; gli esempi 2, 3, 5 condizionatamente
stabili.
|S |
Tipo
|Gopt |
ph(Gopt ),
|Lopt |
gradi
ph(Lopt ),
GM AX
gradi
0.03
ST
0.1
0.3
0.36
INST
indef.
indef.
indef.
indef.
indef.
0.13
INST
indef.
indef.
indef.
indef.
indef.
Tab. 2.7 Coefficienti per il calcolo della stabilit per i doppi bipoli unidirezionali di
Tabella 2.4.
ziale a bassa frequenza tipica dei dispositivi operanti nel campo delle microonde, ed
legata alla diminuzione di |S21 | con la frequenza.
Nella Figura 2.25 sono mostrati gli andamenti, in scala semilogaritmica, dei guadagni
massimo, unilaterale, massimo stabile, e del modulo quadrato di S21 , che rappresenta
il guadagno operativo quando il dispositivo chiuso sulle sue impedenze di riferimento. Si pu notare come il MAG coincide con il MSG alla frequenza limite di stabilit
incondizionata, sotto la quale il MAG non pi definito. Si noti anche che, nel campo di frequenze in cui il dispositivo stabile, lo MSG maggiore del MAG, cosa non
169
f, GHz
|S11 |
11
|S21 |
21
|S12 |
12
|S22 |
22
1.000
0.949
-29.8
4.825
151.1
0.038
72.1
0.781
-14.4
2.000
0.821
-59.8
4.531
123.8
0.070
56.0
0.696
-28.9
3.000
0.648
-94.2
4.092
97.6
0.092
41.4
0.600
-42.4
4.000
0.512
-133.0
3.516
73.9
0.102
30.5
0.518
-51.8
5.000
0.472
-165.2
3.025
54.7
0.108
25.3
0.444
-57.8
6.000
0.464
176.0
2.714
38.4
0.118
23.7
0.367
-65.4
7.000
0.441
158.2
2.505
22.1
0.134
20.2
0.302
-80.8
8.000
0.411
127.5
2.321
4.0
0.151
15.0
0.281
-105.9
9.000
0.454
91.4
2.093
-15.1
0.168
7.0
0.300
-134.2
10.000
0.551
66.6
1.836
-34.5
0.181
-2.8
0.328
-169.8
strana visto che lo MSG si riferisce ad un dispositivo portato al margine della instabilit. Il guadagno unilaterale MUG sempre alquanto diverso dal MAG, a dimostrazione
del fatto che il dispositivo non in realt unilaterale. Infine il guadagno sulle impedenze di riferimento, che non corrispondono nella regione stabile allottimo, comunque
minore del MAG. Nella regione instabile il guadagno massimo ovviamente infinito, per cui lo MSG va inteso come indicatore di merito del dispositivo, non come il
massimo guadagno effettivamente raggiungibile.
Si supponga ora di modificare il dispositivo in modo da renderlo maggiormente unilaterale, ad esempio dividendo per un fattore 10 lo S12 . Il nuovo dispositivo cos
ottenuto, pur conservando tutti gli altri parametri invariati, presenta caratteristiche diverse. La regione di instabilit si sposta a pi bassa frequenza (vedi Fig. 2.26), mentre
il guadagno unilaterale si avvicina moltissimo al MAG, Figura 2.27. Anche se in questo caso il dispositivo , ad alta frequenza, praticamente unilaterale, non corretto
trascurare la potenziale instabilit a bassa frequenza, che pu dar luogo ad innesco di
oscillazioni spurie a frequenze molto inferiori alla banda tipica di lavoro del disposi-
170
1 .4
K
|D S |
1 .2
0 .8
0 .6
0 .4
0 .2
0
0
6
F re q u e n z a , G H z
1 0
1 2
tivo. Pertanto non quasi mai conveniente supporre unilaterale un dispositivo attivo;
daltra parte, spesso necessario stabilizzare a bassa frequenza i dispositivi, come
discusso nel capitolo dedicato agli amplificatori lineari.
2.7.
Q UESITI
1 0
1 0
1 0
1 0
1 0
M A G
M S G
M U G
|S 2 1 |2
6
F re q u e n z a , G H z
1 0
1 2
Fig. 2.25 Andamento in frequenza dei guadagni per il dispositivo di tavola 2.8. La
regione instabile indicata in grigio. Si noti che in tale regione il MAG non definito.
172
1 2
K
|D S |
1 0
2
1
0
0
6
F re q u e n z a , G H z
1 0
1 2
173
1 0
1 0
1 0
1 0
1 0
M A G
M S G
M U G
|S 2 1 |2
6
F re q u e n z a , G H z
1 0
1 2
Fig. 2.27 Andamento in frequenza dei guadagni per il dispositivo di tavola 2.8, con
S12 modificato. La regione instabile indicata in grigio. Si noti che in tale regione il
MAG non definito.
174
175
176
3.
3.1.
L INEE
177
W
h
e
h
e
H
ranti in regime sinusoidale. Pertanto tensioni e correnti saranno indicate dai rispettivi
fasori associati.
Due linee accoppiate presentano tensioni V1 (z) e V2 (z) e correnti I1 (z) e I2 (z), come
mostrato nella Figura 3.3. Tensioni e correnti possono essere riunite in un vettore di
tensioni V e di correnti I tali che:
V =
V1
V2
I=
I1
I2
La linea definita, per unit di lunghezza, da parametri specifici che descrivono non
solo i fenomeni induttivi e capacitivi propri di ciascuna singola linea (induttanza per
unit di lunghezza, capacit per unit di lunghezza) ma anche laccoppiamento capacitivo (capacit mutua) o induttivo (induttanza mutua) fra le due linee vicine. Dora in
poi supporremo per semplicit (e perch questo il caso pi significativo) che le due
linee siano geometricamente (e quindi elettricamente) simmetriche, e che le perdite
siano trascurabili.
Partendo dal circuito equivalente per unit di lunghezza si pu associare alla parte
capacitiva (descritta da un circuito a di condensatori, vedi Fig. 3.3) una matrice
178
I1(z )
I1(z )
V 1(z )
C 0-C
V 1(z )
I1(z + d z )
0
V 1(z + d z )
m
C
m
I2(z )
I2(z )
V 2(z )
V 2(z )
I2(z + d z )
0
C 0-C
m
V 2(z + d z )
d z
C=
C0
Cm
Cm
C0
3.1
e analogamente si associa alla parte induttiva una matrice induttanza per unit di
lunghezza:
L=
L0
Lm
Lm
L0
3.2
Si ricorda che la matrice capacit per unit di lunghezza (p.u.l.) lega il vettore delle
cariche indotte p.u.l. sulle due linee q a vettore delle tensioni delle due linee V come:
q = CV
mentre la matrice induttanza lega il vettore dei flussi concatenati alle due linee per
unit di lunghezza al vettore delle correnti I come:
= LI.
Tensioni e correnti soddisfano alle equazioni dei telegrafisti generalizzate:
179
dV (z)
= jLI
dz
dI(z)
= jCV
dz
3.3
3.4
LC =
L0
Lm
Lm
L0
C0
Cm
Cm
C0
L 0 C0 L m Cm
L0 Cm + Lm C0
L0 Cm + Lm C0
L 0 C0 L m Cm
180
12 = 2 (L0 + Lm )(C0 Cm )
3.5
22 = 2 (L0 Lm )(C0 + Cm ).
3.6
Prima di passare ad una interpretazione fisica dei due modi di propagazione della linea,
eliminiamo le induttanze per unit di lunghezza introducendo, come gi fatto per la
linea singola, le capacit della linea in aria. Infatti, per una linea in aria tutti i modi di
propagazione si propagano con velocit di fase pari alla velocit della luce nel vuoto,
c0 . Pertanto, per una linea in aria, si ha:
2
1a
=
2
= 2 (L0 + Lm )(C0a Cma )
c20
3.7
2
2a
=
2
= 2 (L0 Lm )(C0a + Cma ).
c20
3.8
Come per una linea singola, le induttanze in aria e in presenza di dielettrico sono
uguali. Ricavando le induttanze per unit di lunghezza in funzione delle capacit in
aria si ottiene finalmente per le costanti di propagazione della linea accoppiata 1 e
2 (il doppio segno si riferisce al modo progressivo e regressivo) ove:
C0 Cm
1 =
c0 C0a Cma
2 =
c0
C0 + Cm
C0a + Cma
3.9
3.10
e1
c0
3.11
2 =
e2 .
c0
3.12
Per ottenere una interpretazione fisica dei due modi aventi diversa costante di propagazione (in valore assoluto) necessario procedere oltre nella soluzione del sistena omogeneo ottenuto dalla equazione dei telegrafisti. Le due equazioni del sistema
sono linearmente dipendenti, essendo nullo il determinante; sostituendo nella prima
equazione del sistema il primo valore di 2 si ottiene per lautovettore V 0 la relazione:
V01 = V02
mentre al secondo valore di 2 corrisponde la relazione:
181
H
E
(a )
(b )
Fig. 3.4 Topologia di campo per modo pari e dispari in microstrisce accoppiate.
V01 = V02 .
Il primo modo di propagazione quindi un modo in cui entrambe le linee hanno
uguale potenziale. Tale modo detto modo pari, e la topologia di campo mostrata,
per due microstrisce accoppiate, nella Figura 3.4. Il secondo modo di propagazione
ha potenziali uguali e opposti per le due linee, e viene detto pertanto modo dispari,
vedi ancora Figura 3.4. Per il modo pari possiamo quindi porre V01 = V02 = V0 , per
il modo dispari V01 = V0 , V02 = V0 .
Allo scopo di semplificare la notazione, introduciamo il concetto di capacit di modo
pari e capacit di modo dispari come la capacit di una linea verso massa, quando
le due linee sono allo stesso potenziale o a potenziale opposto. Con riferimento alla
Figura 3.5, si ottiene che la capacit verso massa di una singola linea , per i due modi:
182
Cp = C0 Cm
3.13
Cd = C0 + Cm .
3.14
2 C
m
V
0
C 0-C
m
C 0-C
V
0
2 C
m
-V
0
C 0-C
m
M o d o p a ri
C 0-C
M o d o d is p a ri
3.15
1 = p =
c0 Cpa
Cd
2 = d =
c0 Cda
3.16
3.17
ep =
3.18
ed
3.19
Si noti che in una linea accoppiata TEM le permettivit efficaci dei due modi sono
uguali e pari alla permettivit del mezzo. Questo non accade, salvo casi particolari, in
una linea quasi-TEM.
Sostituendo le soluzioni trovate per la tensione di modo pari e la tensione di modo
dispari nella equazione dei telegrafisti si trova che per entrambi i modi la corrente progressiva proporzionale al valore assoluto della tensione progressiva V0 . La costante
183
Z0p =
3.20
Z0d
3.21
dove si sono indicate con il pedice a le impedenze in aria. Si ottiene quindi che, indicata con Z0 limpedenza caratteristica di una singola linea (disaccoppiata), le impedenze
di modo pari e dispari stanno nella relazione:
Z0p Z0 Z0d
3.22
dove il segno di uguale vale solamente per linee infinitamente distanti.1 Non esiste
invece una relazione generale sulle permettivit efficaci. Si noti che, in funzione della
spaziatura fra le due linee, limpedenza di modo pari parte da un valore finito per linee
con spaziatura nulla per avvicinarsi dallalto alla impedenza caratteristica della linea
isolata, mentre il modo dispari parte da un valore nullo per avvicinarsi alla impedenza
della linea isolata dal basso (vedi Fig. 3.6).
Si ha infatti Cd C0 Cp ma anche Cad Ca0 Cap da cui segue Cd Cad C0 Ca0 Cp Cap ,
da cui, dalla definizione delle impedenze, segue immediatamente la 3.22.
184
Z
Z
0 p
0 d
S /h
Fig. 3.6 Comportamento delle impedenze di modo pari e dispari in funzione della
spaziatura fra due linee accoppiate.
M ic ro s tris c ia a c c o p p ia ta
C o p la n a re a c c o p p ia ta
S trip lin e a c c o p p ia ta (e d g e c o u p le d )
M ic ro s tris c ia a c c o p p ia ta a ttra v e rs o fo ro
S trip lin e a c c o p p ia ta (b ro a d s id e c o u p le d )
S trip lin e a c c o p p ia ta (b ro a d s id e c o u p le d )
Fig. 3.7 Alcuni esempi di linee planari accoppiate: microstrisce, coplanari e stripline.
broadside coupled; si tratta inoltre di strutture TEM che soddisfano alla condizione di
idealit delle velocit di fase di modo pari e dispari.
185
La microstriscia accoppiata
Le microstrisce accoppiate simmetriche sono il pi comune esempio di linea planare
accoppiata, per quanto luso pratico della struttura sia in realt limitato al caso di
basso accoppiamento, per ragioni tecnologiche; non infatti possibile ottenere valori
di accoppiamento elevato con la spaziatura realizzabile fra le strisce (che deve essere
di solito superiore a 50-10 m).
Detto h lo spessore del substrato di costante dielettrica r , W la larghezza delle strisce,
S la loro spaziatura, definiamo la larghezza normalizzata e la spaziatura normalizzata:
u = W/h
3.23
g = S/h
3.24
La permettivit efficace dei modi pari e dispari allora data dalle formule
semiempiriche:
effp =
r + 1 r 1
2
2
effd =
ap (v)bp (r )
10
1+
v
3.25
r + 1
+ ad (u, r ) eff exp(cd gdd ) + eff
2
3.26
eff
effp
Z0 eff Q4
1
377
eff
effd
.
Z0 eff Q10
1
377
3.27
3.28
r + 1 r 1
=
+
2
2
eff
r + 1 r 1
=
+
2
2
e ancora:
186
12
1+
u
1/2
1/2
12
1+
u
+ 0.04 (1 u)
u1
u1
3.29
3.30
60
Z0 =
log
eff
8 u
+
u 4
u1
1
120
Z0 =
eff 1.393 + u + 0.667 log (1.444 + u)
3.31
u 1.
3.32
0.053
r 0.9
r + 3
r + 1
ad (u, r ) = 0.7287 eff
[1 exp (0.179u)]
2
bp (r ) = 0.564
bd (r ) =
0.747r
0.15 + r
8.4
g
6 0.387
1
g10
+
log
241
1 + (g/3.4)10
1
2Q1
Q
3
Q2 exp(g)u + [2 exp(g)] uQ3
0.638
Q5 = 1.794 + 1.14 log 1 +
g + 0.517g2.43
1
1
g10
Q6 = 0.2305 +
+
log
log 1 + 0.598g1.154
10
281.3
5.1
1 + (g/5.8)
Q4 =
Q7 =
10 + 190g2
1 + 82.3g3
187
g 5
Q8 = exp 6.5 0.95 log g
0.15
1
Q9 = log Q7 Q8 +
16.5
Q2 Q4 Q5 exp Q6 uQ9 log u
Q10 =
Q2
188
1 2 0
S =
1 1 0
5 0 m m
5 0
S = 1 5 0
S = 3 0 0
S = 4 5 0
m m
0 .8
0 .9
S =
1 0 0
9 0
Z
0 p
, O h m
0 d
, O h m
m m
m m
m m
8 0
7 0
6 0
5 0
4 0
S =
3 0
2 0
5 0 m m
Z
0 .1
0 .2
0 .3
0 .4
0 .5
W /h
0 .6
0 .7
Fig. 3.8 Comportamento delle impedenze di modo pari e dispari in funzione del
rapporto W/h per due microstrisce accoppiate su substrato di GaAs, h = 300 m.
3.2.
L ACCOPPIATORE
DIREZIONALE
9 .5
e
e ffp
S =
5 0
S = 1 5 0
S = 3 0 0
S = 4 5 0
8 .5
S =
5 0 m m
m m
m m
m m
m m
8
e
S = 4 5 0 m m
e ffd
7 .5
S =
7
0 .1
0 .2
0 .3
0 .4
0 .5
W /h
0 .6
0 .7
0 .8
5 0 m m
0 .9
Fig. 3.9 Comportamento delle permettivit efficaci di modo pari e dispari in funzione
del rapporto W/h per due microstrisce accoppiate su substrato di GaAs, h = 300 m.
accanto a componenti pi specifici, nellaccoppiatore direzionale sono anche importanti le relazioni di fase fra la potenza incidente e quella uscente dalle porte accoppiate
e in trasmissione, relazione di fase che pu essere a centrobanda di 90 gradi o di 180
gradi.
Laccoppiatore direzionale ha diverse applicazioni nellambito dei circuiti a microonde; viene infatti utilizzato (nei circuiti passivi) nella realizzazione di linee di ritardo,
filtri e reti di adattamento; nei circuiti attivi trova impiego negli amplificatori bilanciati, mixer, attenuatori, modulatori e sfasatori. Va tenuto presente che gli accoppiatori hanno un comportamento che dipende dalla frequenza, ossia presentano comportamento ideale a centrobanda, con un progressivo deterioramento delle prestazioni
man mano che ci si allontana dalla frequenza di progetto. Di solito gli accoppiatori
190
K P
1
T ra s m is s io n e
1
R P 1= 0
A c c o p p ia m e n to
T P
IP 1= 0
P2
K|dB = 10 log10
,
P1
mentre si definisce coefficiente di isolamento della porta 4 (idealmente nullo, o infinito
in dB):
I|dB = 10 log10
P4
P1
P3
T |dB = 10 log10
.
P1
infine possibile definire il coefficiente di riflessione in potenza R alla porta 1
(idealmente nullo, o meno infinito in dB):
R|dB = 20 log10 (1 )
dove 1 il coefficiente di riflessione (in tensione) alla porta 1 dellaccoppiatore.
191
Solitamente gli accoppiatori direzionali sono elementi reattivi, hanno cio una bassa
componente resistiva e dissipano poca potenza; quindi P1 P2 + P3 , il che significa
che la potenza in ingresso si ripartisce tra le porte 2 e 3. Come parametro di merito per
giudicare la bont di un accoppiatore direzionale, viene spesso indicata la direttivit,
idealmente infinita:
D|dB = 10 log10
P2
P4
= I|dB K|dB .
Nella Figura 3.11 vengono illustrati alcuni esempi di accoppiatori direzionali. Gli
accoppiatori si possono suddividere in varie categorie:
Accoppiatori a linee accoppiate semplici; possono essere uniformi o non uniformi. Accoppiatori non uniformi consentono