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Svolgimento
CH4 + 2O2 → CO2 + 2H2O(g)
(
%
ΔH"#$ = Hfprodotti – Hfreag = Σni H"&°
ni = coefficienti stechiometrici positivi per i prodotti, negativi per i reagenti
%
ΔH"#$ = (- 94.052) + (2) (-57.7979) + (- 17.889) = - 191.759 Kcal
% %
ΔH = ΔH"#$ + ΔHp = ΔH"#$ + Σ ni,p Cpi,p (T2 – 25) = 0
4.7) Un reattore per la sintesi dell'etilbenzene (EB) da benzene (B) ed etilene (E) lavora alla
temperatura di 50°C con una conversione del 50% sul benzene. Poichè l'etilene è gassoso, esso
viene assorbito in fase liquida solo nella quantità richiesta dalla reazione. Pertanto la miscela
liquida in uscita dal reattore è costituita esclusivamente da etilbenzene e dal benzene non reagito.
Tale miscela liquida viene inviata ad una colonna di distillazione, il cui prodotto di fondo è
costituito da etilbenzene al 90% molare, che esce da questo impianto come prodotto finale. Il
distillato di testa, costituito da benzene al 90% molare, viene riciclato al reattore.
Per una portata di 100 moli/h di benzene entrante all'impianto, calcolare:
tutte le portate. [Ris: nEIN=90 mol/h; R=88.9 mol/h; nP=100 mol/h]
il calore da sottrarre al reattore per mantenerlo isotermo. [Ris: Q=-2455,.5 Kcal/h]
4.10) L'impianto schematizzato nella figura sottostante produce acido nitrico per ossidazione
dell'ammoniaca. Nel primo reattore ha luogo la reazione
4 NH3 + 7 O2 -> 4 NO2 + 6 H2O
che consuma tutta l'ammoniaca di alimentazione. I gas in uscita vengono raffreddati ed inviati ad
una sequenza di due reattori-condensatori dove l'ossidazione si completa e si produce acido
nitrico in fase liquida secondo la reazione
4 NO2 + O2 + 2 H2O -> 4 HNO3
Dal primo di tali reattori esce una soluzione acquosa di acido al 65% in peso. Nel secondo, in cui
è presente una corrente di riciclo, la concentrazione in peso dell'acido prodotto è del 99%. I gas
in uscita contengono solo l'ossigeno residuo e l'azoto dell'aria.
Supponendo che la portata di NH3 in ingresso all'impianto sia pari ad 1 Kmole/h, effettuare i
seguenti calcoli.
Nello stesso bruciatore il 90% della SO2 reagisce poi con l’acido residuo secondo la reazione:
La corrente di gas caldi in uscita dal bruciatore, priva di ossigeno, è poi inviata ad uno
scambiatore a tubi, dove viene raffreddata a 150°C, e dal quale viene prelevato lo zolfo liquido.
Sapendo che il rapporto molare di alimentazione tra le correnti di gas acido e aria è di 1/1,
calcolare le portate dei componenti in ingresso all’impianto e nella corrente 1 in uscita dal
bruciatore, per una alimentazione di H2S pari ad 1 Nm3/h. [Ris: H2S = 27.13, N2=35.25;
SO2=0.62; H2O=17.49; S2=8.74 moli/h]
Trascurando le perdite di calore verso l’esterno, calcolare la temperatura della corrente 1 (nel
bruciatore tutti i componenti si possono considerare in fase gassosa). [Ris: 1353 °C]
H2S 25°C
Scambiatore Gas
1 150°C
Bruciatore
Aria
25°C
4.12) Un impianto per la produzione di acido solforico (vedi figura sottostante) si compone delle
seguenti apparecchiature principali:
- un forno a pirite (FeS2) per la produzione di anidride solforosa;
- un convertitore per l'ulteriore ossidazione ad anidride solforica;
- un assorbitore della S03.
Poichè la conversione da SO2 a SO3 è parziale, per limitare la perdita di zolfo nel gas esausto
viene effettuato un riciclo.
Si effettui un bilancio materiale completo (su tutte le correnti dell'impianto) basato sulle
seguenti ipotesi:
- nel forno a pirite l'ossido di ferro prodotto è Fe2O3;
- la conversione della pirite è completa;
- l'aria alimentata, tenuto conto anche della reazione da SO2 a SO3, è stechiometrica;
- il grado di conversione da SO2 a SO3 è del 30%;
- la SO3 prodotta è interamente assorbita (e convertita in H2SO4);
- il riciclo è di entità tale che la perdita di zolfo con il gas esausto è pari al 10% dello zolfo
entrante nell'impianto;
- l'acido solforico prodotto esce dall'impianto come soluzione al 50% in peso. [Ris: ySO2gas=0.014,
yO2=6.9*10-3, yN2=0.979; R=28571 mol/h]
Per quanto riguarda i bilanci di energia, rispondere alle seguenti domande:
4.13) Lo schema in figura rappresenta una caldaia a vapore in cui il combustibile è il cosiddetto
gas d'acqua, cioè una miscela equimolare di CO e H2. La portata QG di gas combustibile è pari a
200 Nm3/h e la portata QO2 di ossigeno in ingresso è pari 253 Nm3/h. In realtà il comburente
non è ossigeno puro bensì aria e si ricordi che, nell'aria, il rapporto molare azoto/ossigeno è di
79/21. (Non confondete quindi la portata di aria con la portata QO2 del solo ossigeno). La
combustione avviene completamente. Pertanto nei fumi è presente soltanto CO2, H2O, O2 , N2.
Determinare la composizione molare dei fumi. [Ris: yCO2=0.0766; yH2O=0.0766; yO2=0.117;
yN2=0.729]
Sapendo che il gas combustibile e l'aria entrano a 25°C, che i fumi escono dal forno a 200°C,
e che le pareti del forno non perdono calore verso l'esterno, calcolare la quantità di calore Q (in
Kcal/h) assorbita dal fascio tubiero in cui si produce il vapore. [Ris: Q=-4.84*105 Kcal/h]
Sapendo che l'acqua alimentata in caldaia è a 15°C e che il vapore è prodotto ad 1 atm,
calcolare la portata di vapore QV in Kg/h. (Prova intercorso del 29/10/1994) [Ris: Qv=774.6
Kg/h]
C + ½ O2 → CO
Fe2O3 + 3 CO → 2 Fe + 3 CO2
CO2 + C → 2 CO
La ghisa (96% Fe, 4% C in peso) esce quindi dal fondo allo stato fuso (a 1220°C), mentre i fumi
(CO, N2) escono dall’alto (a 150°C).
Come si vede dalle reazioni scritte, l’ossido di ferro viene ridotto a ferro metallico dall’ossido di
carbonio (reazione n°2) che si è prodotto inizialmente per ossidazione del carbonio (reazione
n°1). A causa dell’eccesso di carbonio, però, l’anidride carbonica così prodotta si riduce
nuovamente a CO (reazione n°3).
Prevalendo condizioni riducenti, si può assumere che i fumi contengano soltanto CO oltre
all’azoto dell’aria (cioè né ossigeno né CO2).
Si effettuino i seguenti calcoli:
Per una mole di Fe2O3 e per 2,4 moli di O2, si calcolino le moli di C che si consumano nelle
reazioni indicate.
Sempre per 1 mole di Fe2O3, si calcolino le moli di C che vanno nella ghisa.
Alle condizioni così specificate, e per una produzione di 450 ton/giorno di ghisa, si effettui il
bilancio materiale completo (ton/giorno di ossido di ferro e di carbonio, Nm3/giorno di aria,
composizione e Nm3/giorno di fumi).
d) Immaginando infine che l’altoforno sia adiabatico si calcoli la temperatura T0 che deve avere
l’aria preriscaldata (si assuma per la ghisa un calore specifico di 0,15 kcal/kg°C ed un calore di
fusione di 61 kcal/kg).
Aria
25°C
Q1 Q2
NH3
H2O
1 Nm3/h 50°C
25°C
La corrente di testa viene inviata ad un bruciatore per effettuare una combustione completa.
Sapendo che A è glicol etilenico, B è n-decano, e C è n-ottano, ed inoltre che l’aria utilizzata per
la combustione è in eccesso del 20%, si calcoli:
La composizione molare dei fumi.
Supponendo che l’alimentazione al combustore e l’aria in ingresso siano a 25°C e che i fumi
siano a T=500°C, si calcoli:
Il calore Q ottenuto al combustore.
Si supponga infine che tale calore sia utilizzato per la produzione di vapore d’acqua saturo a 6
atm a partire da acqua a 25°C:
4.24) Il calcare (carbonato di calcio) può decomporsi in calce (ossido di calcio) e anidride
carbonica secondo la reazione endotermica CaCo3 = CaO + CO2. Nell’impianto della figura
sottostante, il calcare viene alimentato ad un forno-reattore insieme con carbone (carbonio).
Quest’ultimo brucia con l’ossigeno dell’aria secondo la reazione esotermica C + O2 = CO2
(∆H°combustione = - 96.650 Kcal/mole). Sia il calcare che il carbone che l’aria entrano nell’impianto
alla temperatura di 25°C ed il reattore può considerarsi adiabatico. Inoltre, l’operazione è
condotta in modo che il calcare si decomponga interamente ed il carbone bruci interamente così
che in uscita l’unico composto solido è la calce.
Supponendo che anche la calce ed i gas in uscita siano a 25°C, calcolare quanti chilogrammi di
calcare si decompongono per ogni chilogrammo di carbone bruciato.
aria calce
Con riferimento allo stesso impianto sapendo che nella realtà i gas escono a 300°C e la calce a
700°C, sapendo inoltre che l’aria è alimentata con un eccesso del 20%, si calcoli di quanto cambia
in percentuale la risposta al precedente quesito. (Per semplicità si consideri l’aria come composta
di solo azoto ed ossigeno nel rapporto molare 4:1.)
4.25) In un reattore si brucia metano secondo la reazione: CH4 + 2O2 + à CO2 + 2H2O
La miscela gassosa metano-aria deve essere alimentata al reattore alla temperatura di 600°C ed
in proporzioni stechiometriche. Per raggiungere tale temperatura l’aria è preriscaldata al di sopra
dei 600°C prima di essere miscelata con il metano, che viene alimentato alla temperatura di 25°C.
4.26) Uno strato di carbon coke (15% di ceneri) del peso di 4000 kg si trova inizialmente ad una
temperatura di 1400°C. Attraverso tale strato, vengono insufflati 360 kg di vapore d’acqua,
ottenendo 448 kg di CO, 40 kg di H2 ed una certa quantità di CO2. Si calcoli la composizione del
gas di uscita e la temperatura finale del coke, sapendo che:
1. La temperatura media del gas ottenuto è pari a 1000°C
2. Il vapore viene alimentato a 120°C, saturo
3. La perdita di energia per irraggiamento è pari a 100.000 kcal.