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Esercitazione 4: Bilanci di energia con reazione

4.1) Un gas combustibile con la seguente composizione volumetrica:


CO = 13%; CO2 = 8%; CH4 = 70%; O2 9% inizialmente a 400°C viene bruciato completamente
con aria teorica alla stessa temperatura. Se i prodotti escono a 600°C, quale quantità di calore è
stata rimossa dal combustibile per Nm3 di gas alimentato? [Ris: Q= -5805 Kcal]
4.2) Del metano viene bruciato con il 20% di eccesso d’aria, sia il CH4 che l’aria entrano nel
bruciatore a 25°C ed 1 bar. Calcolare la massima temperatura che può essere raggiunta.

Svolgimento
CH4 + 2O2 → CO2 + 2H2O(g)
(
%
ΔH"#$ = Hfprodotti – Hfreag = Σni H"&°
ni = coefficienti stechiometrici positivi per i prodotti, negativi per i reagenti
%
ΔH"#$ = (- 94.052) + (2) (-57.7979) + (- 17.889) = - 191.759 Kcal

Calori di formazione da tabella 3-206 (Perry)


La massima temperatura viene raggiunta quando la reazione è completa e si svolge in maniera
adiabatica e senza lavoro agli alberi. Questa temperatura è spesso chiamata Temperatura teorica
di fiamma
ΔH = Q - L' = 0 T2
Base 1 moli/s di CH4 ΔH = 1 bar
n-.
*+, = 1 moli/s 0
0123 244 ΔHp
n-.
/" = n/" + n/" = 2 + (0.2) (2) = CH4 + aria 2.4
moli/s 298°C
671 -. 8#
%
ΔH"#$ Prodotti 298
n-.
5" = n5" = n/" "9 = 9.029 moli/s 1bar 1 bar
n671
*+, = O ; n 671
*/" = 1 moli/s ; n 671
+"/ = 2
moli/s
n671 244
/" = n/" = 0.4 moli/s

% %
ΔH = ΔH"#$ + ΔHp = ΔH"#$ + Σ ni,p Cpi,p (T2 – 25) = 0

Procedendo per tentativi T2= 2068 K.

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4.3) Del metano viene bruciato con il 50% di eccesso d’aria. Se il CH4 è alimentato a 280°C,
calcolare la massima temperatura che si può raggiungere nel combustore. [Ris: T= 1529°C]
4.4) 100 Kg/h di ossido di carbonio a 200°C ed 1 atm vengono bruciati con aria secca a 500°C,
impiegando un eccesso di aria del 90% rispetto alla quantità stechiometrica. I prodotti di
combustione lasciano la reazione a 1000°C. Calcolare la portata termica nella camera di
combustione supponendo che la reazione sia completa.
4.5) Una corrente di CH4 puro viene inviata ad un bruciatore con aria, entrambi a 25°C ed 1 atm.
Se la temperatura di fiamma è 1300°C e la combustione è completa, quale eccesso d'aria è stato
adoperato?
4.6) Calcolare la temperatura teorica di fiamma di un gas contenente 20% di CO e 80% di N2
quando viene bruciato con aria in eccesso del 100%. Sia il gas che l’aria sono inizialmente a
25°C. [Ris: T=937°C]

4.7) Un reattore per la sintesi dell'etilbenzene (EB) da benzene (B) ed etilene (E) lavora alla
temperatura di 50°C con una conversione del 50% sul benzene. Poichè l'etilene è gassoso, esso
viene assorbito in fase liquida solo nella quantità richiesta dalla reazione. Pertanto la miscela
liquida in uscita dal reattore è costituita esclusivamente da etilbenzene e dal benzene non reagito.
Tale miscela liquida viene inviata ad una colonna di distillazione, il cui prodotto di fondo è
costituito da etilbenzene al 90% molare, che esce da questo impianto come prodotto finale. Il
distillato di testa, costituito da benzene al 90% molare, viene riciclato al reattore.
Per una portata di 100 moli/h di benzene entrante all'impianto, calcolare:
tutte le portate. [Ris: nEIN=90 mol/h; R=88.9 mol/h; nP=100 mol/h]
il calore da sottrarre al reattore per mantenerlo isotermo. [Ris: Q=-2455,.5 Kcal/h]

Utilizzare i seguenti dati termodinamici:


calore di combustione dell'etilbenzene DHc25 = -1091 Kcal/mole
calore specifico del benzene = 0.41 cal/g°C
calore specifico dell'etilbenzene = 0.38 cal/g°C.

4.8) In un reattore adiabatico avvengono le seguenti reazioni:


CO2 + 3H2 → CH3OH + H2O
CO2 + H2 → CO + H2O
Calcolare la temperatura della corrente uscente dal reattore, sapendo che:
Nella miscela dei reagenti il rapporto tra CO2 e H2 è pari a 5/3
Nella miscela dei prodotti il rapporto tra CO e H2O è pari a 0.25.
Tutto l’idrogeno alimentato si consuma.

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La miscela dei reagenti entra nel reattore alla temperatura di 200°C. [Ris: TOUT=317°C]
4.9) Nell'impianto di riscaldamento a gas propano-butano, l'aria di combustione viene
preriscaldata da 5°C fino a 90°C mediante scambio termico con i gas combusti. Tali gas
fuoriescono dalla caldaia a 200°C, mentre vanno al camino a 120°C. La miscela propano-butano
(al 40% in volume di propano) si trova invece a 5°C. Nell'ipotesi di combustione completa e di
comportamento da gas ideale, calcolare:
l'eccesso d'aria utilizzato nell'impianto. [Ris: ecc aria=310%]
la quantità di calore sviluppata in caldaia per Kg di miscela combustibile. [Ris: Q=-
10578 Kcal/Kg]
la quantità di calore in gioco nel preriscaldamento per Kg di miscela. [Ris: Q=1437
Kcal/Kg]
Se lo scambiatore che preriscalda l'aria si guasta, venendo perciò escluso dall'impianto,
calcolare la temperatura dei gas all'uscita dalla caldaia, supponendo che il calore sviluppato alla
caldaia rimanga invariato. (Prova intercorso del 3/11/87)

4.10) L'impianto schematizzato nella figura sottostante produce acido nitrico per ossidazione
dell'ammoniaca. Nel primo reattore ha luogo la reazione
4 NH3 + 7 O2 -> 4 NO2 + 6 H2O
che consuma tutta l'ammoniaca di alimentazione. I gas in uscita vengono raffreddati ed inviati ad
una sequenza di due reattori-condensatori dove l'ossidazione si completa e si produce acido
nitrico in fase liquida secondo la reazione
4 NO2 + O2 + 2 H2O -> 4 HNO3
Dal primo di tali reattori esce una soluzione acquosa di acido al 65% in peso. Nel secondo, in cui
è presente una corrente di riciclo, la concentrazione in peso dell'acido prodotto è del 99%. I gas
in uscita contengono solo l'ossigeno residuo e l'azoto dell'aria.
Supponendo che la portata di NH3 in ingresso all'impianto sia pari ad 1 Kmole/h, effettuare i
seguenti calcoli.

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Calcolare le portate delle due correnti di acido in uscita in Kg/h. [Ris: m1=30.42 Kg/h, m2=50.6
Kg/h.]
Per un eccesso di aria in ingresso (rispetto alla stechiometria complessiva) pari al 30%,
calcolare la portata in Kmoli/h del gas in uscita. [Ris: 10.38 kmoli/h]
Sapendo che tutte le correnti entranti ed uscenti dall'impianto nel suo complesso sono a 25°C,
calcolare il carico termico complessivo Q1 + Q2 + Q3 ai refrigeratori dell'impianto in Kcal/h. In
tale calcolo si trascurino i calori di miscelazione dell'acido con l'acqua. [Ris: Qtot = - 394840
Kcal/h]
(Prova intercorso del 29/10/93)

4.11) (Prova intercorso 05-04-2013)


Un impianto di desolforazione opera secondo il processo Claus, comunemente utilizzato per
produrre zolfo elementare, allo stato liquido, da una corrente di scarto contenente acido
solfidrico.
La corrente di acido viene alimentata ad un bruciatore, dove una parte dell’H2S si converte
secondo la reazione:
H2S + 3/2 O2 -> SO2 + H2O

Nello stesso bruciatore il 90% della SO2 reagisce poi con l’acido residuo secondo la reazione:

SO2 + 2 H2S -> 3/2 S2 + 2 H2O

La corrente di gas caldi in uscita dal bruciatore, priva di ossigeno, è poi inviata ad uno
scambiatore a tubi, dove viene raffreddata a 150°C, e dal quale viene prelevato lo zolfo liquido.

Sapendo che il rapporto molare di alimentazione tra le correnti di gas acido e aria è di 1/1,
calcolare le portate dei componenti in ingresso all’impianto e nella corrente 1 in uscita dal
bruciatore, per una alimentazione di H2S pari ad 1 Nm3/h. [Ris: H2S = 27.13, N2=35.25;
SO2=0.62; H2O=17.49; S2=8.74 moli/h]
Trascurando le perdite di calore verso l’esterno, calcolare la temperatura della corrente 1 (nel
bruciatore tutti i componenti si possono considerare in fase gassosa). [Ris: 1353 °C]

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Lo scambiatore a tubi utilizza come fluido di raffreddamento una corrente di acqua (che non
entra in contatto con la miscela in uscita dal bruciatore), disponibile a 25 °C e 1 atm, che esce
alla temperatura di 300°C.
Calcolare la portata di vapor d’acqua in uscita dallo scambiatore. [Ris: portata H2Ov=1.9 Nm3]

H2S 25°C
Scambiatore Gas
1 150°C
Bruciatore

Aria
25°C

H2O (v) H2O (l) S (l)


300°C 25°C 150°
C

4.12) Un impianto per la produzione di acido solforico (vedi figura sottostante) si compone delle
seguenti apparecchiature principali:
- un forno a pirite (FeS2) per la produzione di anidride solforosa;
- un convertitore per l'ulteriore ossidazione ad anidride solforica;
- un assorbitore della S03.
Poichè la conversione da SO2 a SO3 è parziale, per limitare la perdita di zolfo nel gas esausto
viene effettuato un riciclo.
Si effettui un bilancio materiale completo (su tutte le correnti dell'impianto) basato sulle
seguenti ipotesi:
- nel forno a pirite l'ossido di ferro prodotto è Fe2O3;
- la conversione della pirite è completa;
- l'aria alimentata, tenuto conto anche della reazione da SO2 a SO3, è stechiometrica;
- il grado di conversione da SO2 a SO3 è del 30%;
- la SO3 prodotta è interamente assorbita (e convertita in H2SO4);
- il riciclo è di entità tale che la perdita di zolfo con il gas esausto è pari al 10% dello zolfo
entrante nell'impianto;
- l'acido solforico prodotto esce dall'impianto come soluzione al 50% in peso. [Ris: ySO2gas=0.014,
yO2=6.9*10-3, yN2=0.979; R=28571 mol/h]
Per quanto riguarda i bilanci di energia, rispondere alle seguenti domande:

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supponendo che l'aria e la pirite entrino a 25°C, che la temperatura del gas in uscita dallo
scambiatore Q1 sia di 500°C e che la Fe2O3 sia scaricata a 200°C, calcolare il carico termico di
Q1 nell'ipotesi che altre dispersioni dal forno siano trascurabili. [Ris: Q1=-13800 Kcal/100 mol
FeS2,IN];
supponendo che il reattore di conversione sia adiabatico, e la temperatura di tutti i prodotti in
uscita dall'impianto (gas esausti e soluzione di acido solforico al 50%) e dell'acqua in ingresso
sia 25°C, calcolare il carico termico allo scambiatore Q2. I calori di miscelazione dell'acido con
l'acqua si possono considerare trascurabili. [Ris: Q2= -16017 Kcal/100 mol FeS2,IN];
(Prova intercorso del 5/11/88)

4.13) Lo schema in figura rappresenta una caldaia a vapore in cui il combustibile è il cosiddetto
gas d'acqua, cioè una miscela equimolare di CO e H2. La portata QG di gas combustibile è pari a
200 Nm3/h e la portata QO2 di ossigeno in ingresso è pari 253 Nm3/h. In realtà il comburente
non è ossigeno puro bensì aria e si ricordi che, nell'aria, il rapporto molare azoto/ossigeno è di
79/21. (Non confondete quindi la portata di aria con la portata QO2 del solo ossigeno). La
combustione avviene completamente. Pertanto nei fumi è presente soltanto CO2, H2O, O2 , N2.
Determinare la composizione molare dei fumi. [Ris: yCO2=0.0766; yH2O=0.0766; yO2=0.117;
yN2=0.729]
Sapendo che il gas combustibile e l'aria entrano a 25°C, che i fumi escono dal forno a 200°C,
e che le pareti del forno non perdono calore verso l'esterno, calcolare la quantità di calore Q (in
Kcal/h) assorbita dal fascio tubiero in cui si produce il vapore. [Ris: Q=-4.84*105 Kcal/h]
Sapendo che l'acqua alimentata in caldaia è a 15°C e che il vapore è prodotto ad 1 atm,
calcolare la portata di vapore QV in Kg/h. (Prova intercorso del 29/10/1994) [Ris: Qv=774.6
Kg/h]

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4.14) Il cloruro di magnesio anidro viene prodotto dalla reazione
C + MgO + Cl2 = MgCl2 + CO
MgO viene alimentato a 100 lb/h e viene completamente convertito; il cloro entra al 20% in
eccesso, il carbone (coke) contiene l'85% di C ed il 15% di silice e viene alimentato con il 25%
di eccesso di carbonio. I reagenti sono alimentati a 65°F. I prodotti solidi sono scaricati a 400°C,
mentre i gas uscenti sono a 600°C. Quanto calore si deve fornire al reattore, in Kcal/h?
4.15) Semplificando la reale situazione, un altoforno per la produzione della ghisa è
schematizzato come in figura. Dall’alto si alimentano i solidi, e cioè l’ossido di ferro Fe2O3 ed il
coke C, a temperatura ambiente (25°C) mentre dal basso entra aria preriscaldata. Nell’altoforno
avvengono le seguenti reazioni principali (da considerare interamente spostate a destra):

C + ½ O2 → CO
Fe2O3 + 3 CO → 2 Fe + 3 CO2
CO2 + C → 2 CO

La ghisa (96% Fe, 4% C in peso) esce quindi dal fondo allo stato fuso (a 1220°C), mentre i fumi
(CO, N2) escono dall’alto (a 150°C).
Come si vede dalle reazioni scritte, l’ossido di ferro viene ridotto a ferro metallico dall’ossido di
carbonio (reazione n°2) che si è prodotto inizialmente per ossidazione del carbonio (reazione
n°1). A causa dell’eccesso di carbonio, però, l’anidride carbonica così prodotta si riduce
nuovamente a CO (reazione n°3).
Prevalendo condizioni riducenti, si può assumere che i fumi contengano soltanto CO oltre
all’azoto dell’aria (cioè né ossigeno né CO2).
Si effettuino i seguenti calcoli:
Per una mole di Fe2O3 e per 2,4 moli di O2, si calcolino le moli di C che si consumano nelle
reazioni indicate.
Sempre per 1 mole di Fe2O3, si calcolino le moli di C che vanno nella ghisa.
Alle condizioni così specificate, e per una produzione di 450 ton/giorno di ghisa, si effettui il
bilancio materiale completo (ton/giorno di ossido di ferro e di carbonio, Nm3/giorno di aria,
composizione e Nm3/giorno di fumi).
d) Immaginando infine che l’altoforno sia adiabatico si calcoli la temperatura T0 che deve avere
l’aria preriscaldata (si assuma per la ghisa un calore specifico di 0,15 kcal/kg°C ed un calore di
fusione di 61 kcal/kg).

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4.16) (Prova d’esame del 05/02/2001)
Per motivi di salute pubblica si devono eliminare per combustione residui animali e farine. Il
materiale complessivo consiste per il 50% in peso di prodotti organici con la seguente
composizione elementare in moli: C=1, H=2, O=1 (altri elementi presenti possono trascurarsi),
mentre il restante 50% è acqua. Il calore di combustione della parte organica presa a sé stante
(ossia essiccata) è di 2000 kcal/kg (con l’H2O prodotta in fase vapore).
Nell’impianto di combustione che lavora in condizioni adiabatiche viene utilizzata aria con un
eccesso del 30%. Sia l’aria che il materiale da bruciare vengono alimentati alla temperatura
ambiente di 25°C. Pertanto nel materiale alimentato l’acqua in esso contenuta è allo stato liquido.
Si calcoli:
La composizione dei fumi. [Ris: yCO2=0.113; yO2=0.034; yN2=0.552; yH2O=0.301]
La temperatura in uscita dal combustore. [Ris: TOUT=616°C]
Poiché la temperatura in uscita calcolata al punto b) viene giudicata insoddisfacente ai fini
igienici, viene deciso di bruciare anche del metano così da aumentare la temperatura in uscita di
100 K. Si calcoli pertanto quanto metano deve bruciare in Nm3 per ogni tonnellata di materiale
alimentato. [Ris: 24.4 Nm3]
4.17) Calcolare alla temperatura di 120°C ed alla pressione di 1 atm le variazioni di entalpia e di
energia interna per la seguente reazione:
C2 H4 + H2O → C2 H5 OH
4.18) In un reattore adiabatico avvengono le seguenti reazioni parallele:
C + O2 = CO2
C + H2O = CO + H2
Supponendo che i reagenti entrino alla temperatura di 800°C ed alla pressione di 1 atm, e che
entrambe le reazioni siano complete, calcolare quale rapporto tra le moli di ossigeno e le moli di
acqua bisogna imporre all'alimentazione per far sì che i prodotti in uscita rimangano alla
temperatura di 800°C. (Prova intercorso dell'11/11/86). [Ris: nO2/nH2O=0.31]
4.19) (Prova intercorso del 26/3/2010)
La produzione di acetato di etile (AE) avviene attraverso la reazione in fase liquida di alcol etilico
(AL) ed acido acetico (AC), secondo la reazione
C2H5OH (l) + CH3COOH (l) = C2H5OOCCH3 (l) + H2O (l).

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All’impianto sono alimentate 100 moli/s di una miscela equimolare di reagenti, il reattore ha un
grado di conversione del 30 %. All’uscita del reattore un opportuno separatore consente di
recuperare una parte dei reagenti non convertiti, che vengono miscelati con l’alimentazione
fresca. La corrente di uscita dal separatore contiene tutti i prodotti e la restante parte dei reagenti,
con una percentuale molare di acetato di etile pari all’ultima cifra del vostro numero di matricola
aumentata di 40. (es: ultima cifra 5, concentrazione di acetato = 45% molare).
Calcolare portata e composizione di tutte le correnti presenti nell’impianto.
Il calore necessario per la reazione è fornito da una linea di vapore, disponibile saturo ad una
pressione in atmosfere pari al vostro numero di matricola aumentato di 5. L’acqua di
riscaldamento, che non entra mai in contatto diretto con i liquidi reagenti, passa prima in una
serpentina posta all’interno del reattore, poi in uno scambiatore a tubi concentrici per
preriscaldare i reagenti freschi e fuoriesce dall’impianto liquida a 100 °C.
I reagenti freschi sono alimentati a 25 °C, mentre la corrente 5 in uscita dall’impianto è a 50°C.
Calcolare la portata di vapore trascurando tutte le perdite di calore verso l’esterno.
Calcolare la temperatura, lo stato e l’eventuale titolo di vapore della corrente acqua di
riscaldamento uscente dal reattore ed entrante nel preriscaldatore, sapendo che la corrente 2
fuoriesce dal preriscaldatore ad una temperatura di 90°C.

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4.20) (Seconda prova intercorso, 14.06.2005)
Il calcare (CaCO3, solido) è convertito completamente in calce (CaO, solido) in un reattore
adiabatico. Il calcare è disponibile a 25°C e la calce lascia il reattore a 900°C. L’energia
necessaria viene fornita dalla combustione completa di metano con un eccesso di aria del 50%.
Sapendo che metano ed aria entrano nel reattore alla temperatura di 25°C e che la corrente di gas
(comprensiva della CO2 prodotta nella decomposizione del calcare) esce a 150°C, calcolare la
portata di metano necessaria per produrre 100 kg/h di calce.
4.21) Lo schema mostra un sistema di sicurezza per una stazione di carico del n-butano in auto
botti e vagoni ferroviari. Per evitare che le perdite di n-butano dalle botti possano generare
esplosioni, bisogna fare in modo che la concentrazione di n-butano in aria non superi il valore
critico di 1,9% in volume. A questo scopo, le botti durante il carico sono permanentemente sotto
una cappa di aspirazione. Il n-butano e l’aria aspirati da un ventilatore vengono inviati ad un
bruciatore e si fa in modo che la quantità di aria aspirata sia tale da mantenere la concentrazione
al valore di 1,5% (nel punto di immissione al bruciatore, dove la pressione è di 1,2 bar). Si noti
che, poiché prima del bruciatore è presente un sigillo idraulico, la miscela gassosa all’ingresso
del bruciatore è satura di vapor d’acqua a 25°C. Stante la bassa percentuale di n-butano nell’aria
aspirata, la combustione si effettua con un combustibile aggiuntivo, ad esempio il n-butano
stesso.
Si calcoli:
La portata molare di miscela gassosa (aria+n-butano+vapore) all’ingresso del bruciatore,
sapendo che le perdite di n-butano dalle botti sono di 300 cc/min a 25°C e 1 bar.
La portata molare di combustibile aggiuntivo (n-butano a 25°C) inviata al bruciatore, per
effettuare la combustione con un eccesso d’aria del 50%.
La quantità di calore prelevata dal bruciatore, sapendo che i fumi al camino hanno una
temperatura di 250°C.

4.22) (Prova intercorso del 27/3/2012)


In un reattore per la produzione di NO, ammoniaca viene bruciata con l’ossigeno dell’aria
secondo la reazione in fase gas:

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4 NH3 + 5 O2 = 4 NO + 6 H2O
Solo il 60 % dell’ammoniaca alimentata al reattore viene convertito, per questo motivo a valle
del reattore sono presenti delle apparecchiature di separazione, che consentono di recuperare tutta
l’ammoniaca non reagita e riciclarla in testa al reattore. Sapendo che l’aria viene alimentata con
un eccesso del 30 %, e che la portata di ammoniaca fresca alimentata all’impianto è di 1 Nm3/ora
Calcolare portata e composizione di tutte le correnti dell’impianto.
b) Calcolare il carico termico complessivo Q1+Q2, sapendo che l’ammoniaca e l’aria sono
alimentate a 25°C, dalle apparecchiature di separazione i gas escono a 200°C mentre l’acqua esce
liquida a 50°C.
NO, O2, N2
200°C

Aria
25°C
Q1 Q2
NH3
H2O
1 Nm3/h 50°C
25°C

4.23) (Prima prova intercorso del 14.10.2000)


Una miscela di 3 componenti A, B, C viene alimentata ad una colonna di distillazione con lo
scopo di separare il componente pregiato A dagli altri due. Nella alimentazione alla colonna le
frazioni molari sono xA=0.5, xB=0.3, xC=0.2. Nel prodotto di fondo si vuole recuperare il 95% di
A. Sempre nel prodotto di fondo, le frazioni molari di B e di C sono XB=0.01, XC=0.005.
Effettuare il bilancio materiale sulla colonna per una alimentazione di 100 moli.

La corrente di testa viene inviata ad un bruciatore per effettuare una combustione completa.
Sapendo che A è glicol etilenico, B è n-decano, e C è n-ottano, ed inoltre che l’aria utilizzata per
la combustione è in eccesso del 20%, si calcoli:
La composizione molare dei fumi.

Supponendo che l’alimentazione al combustore e l’aria in ingresso siano a 25°C e che i fumi
siano a T=500°C, si calcoli:
Il calore Q ottenuto al combustore.

Si supponga infine che tale calore sia utilizzato per la produzione di vapore d’acqua saturo a 6
atm a partire da acqua a 25°C:

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Calcolare la quantità di vapore prodotto.

4.24) Il calcare (carbonato di calcio) può decomporsi in calce (ossido di calcio) e anidride
carbonica secondo la reazione endotermica CaCo3 = CaO + CO2. Nell’impianto della figura
sottostante, il calcare viene alimentato ad un forno-reattore insieme con carbone (carbonio).
Quest’ultimo brucia con l’ossigeno dell’aria secondo la reazione esotermica C + O2 = CO2
(∆H°combustione = - 96.650 Kcal/mole). Sia il calcare che il carbone che l’aria entrano nell’impianto
alla temperatura di 25°C ed il reattore può considerarsi adiabatico. Inoltre, l’operazione è
condotta in modo che il calcare si decomponga interamente ed il carbone bruci interamente così
che in uscita l’unico composto solido è la calce.
Supponendo che anche la calce ed i gas in uscita siano a 25°C, calcolare quanti chilogrammi di
calcare si decompongono per ogni chilogrammo di carbone bruciato.

calcare + carbone N2, C2, O2 in eccesso

aria calce

Con riferimento allo stesso impianto sapendo che nella realtà i gas escono a 300°C e la calce a
700°C, sapendo inoltre che l’aria è alimentata con un eccesso del 20%, si calcoli di quanto cambia
in percentuale la risposta al precedente quesito. (Per semplicità si consideri l’aria come composta
di solo azoto ed ossigeno nel rapporto molare 4:1.)
4.25) In un reattore si brucia metano secondo la reazione: CH4 + 2O2 + à CO2 + 2H2O
La miscela gassosa metano-aria deve essere alimentata al reattore alla temperatura di 600°C ed
in proporzioni stechiometriche. Per raggiungere tale temperatura l’aria è preriscaldata al di sopra
dei 600°C prima di essere miscelata con il metano, che viene alimentato alla temperatura di 25°C.

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Si determini la temperatura alla quale l’aria deve essere preriscaldata.
Si calcoli il calore scambiato nel reattore per ogni kg di metano bruciato, nell’ipotesi che la
reazione sia completa e che la temperatura dei gas in uscita sia pari 200°C.

4.26) Uno strato di carbon coke (15% di ceneri) del peso di 4000 kg si trova inizialmente ad una
temperatura di 1400°C. Attraverso tale strato, vengono insufflati 360 kg di vapore d’acqua,
ottenendo 448 kg di CO, 40 kg di H2 ed una certa quantità di CO2. Si calcoli la composizione del
gas di uscita e la temperatura finale del coke, sapendo che:
1. La temperatura media del gas ottenuto è pari a 1000°C
2. Il vapore viene alimentato a 120°C, saturo
3. La perdita di energia per irraggiamento è pari a 100.000 kcal.

4.27) (Prima prova intercorso del 12.04.2016)


Il dimetilcarbonato (DMC C3H6O3) è considerato un reagente “green”, poiché è biodegradabile
e non tossico. Il DMC può essere prodotto industrialmente tramite carbonilazione ossidativa
catalitica del metanolo, secondo lo schema riportato in figura. Metanolo liquido reagisce con CO
e O2 in un reattore-evaporatore che lavora a 120°C e 1 atm, secondo la reazione
2CH3OH + CO + 1/2O2 = C3H6O3 + H2O
I prodotti di reazione e le sostanze non reagite, tutti allo stato gassoso, vengono inviati ad un
condensatore, all’uscita del quale il CO residuo viene in parte riciclato al reattore ed in parte
spurgato. La corrente liquida in uscita dal condensatore viene inviata ad un separatore, nel quale
DMC e H2O vengono separati dal metanolo non reagito, che viene riciclato in testa al reattore,
dove viene miscelato con la corrente di metanolo fresca.
Sapendo che l’O2 alimentato, con una portata molare pari a 1,5 moli/h, si consuma tutto nella
reazione e che la percentuale in peso del DMC nella fase liquida in ingresso al separatore è pari
al 35%, si calcoli:
1. Il grado di conversione del metanolo nel reattore.
2. L’eccesso di CO in ingresso al reattore rispetto all’O2, sapendo che le moli di CO nella
corrente di spurgo sono pari a 5 moli/h e che la percentuale molare di CO all’uscita del reattore
è pari al 31%. Si compili quindi la tabella con le portate molari di tutte le correnti dell’impianto.
3. Il carico termico Q1 nel reattore-evaporatore, sapendo che i reagenti vengono alimentati
al reattore alla temperatura di 25°C e che all’uscita si raggiunge una temperatura di 120°C.
4. Il carico termico Q2 al condensatore, all’uscita del quale si raggiunge una temperatura di
50°C.

Si utilizzino i seguenti dati termodinamici per il DMC:


DHfg=-115 Kcal/mol
l50°Cvap=9450 cal/mol
cpg = 27,9 cal/mol K

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4.28) Prima prova intercorso del 15.04.2014
La reazione di metanazione è oggetto di rinnovato interesse come possibile metodo per la
riduzione delle emissioni di CO2. Nell’impianto schematizzato in figura, la seguente reazione di
metanazione della CO2
CO2 + 4H2 = CH4 + 2 H2O
viene condotta in due reattori adiabatici aventi rispettivamente conversione pari al 30% ed al
40%. A valle dei reattori vi sono due separatori che riciclano i reagenti. La corrente P2 in uscita
dal secondo separatore viene inviata ad uno scambiatore utilizzato per vaporizzare una corrente
esterna di H2O che non entra in contatto con i prodotti della reazione. L’alimentazione fresca
all’impianto è stechiometrica e viene divisa in due correnti equimolari inviate ai due reattori.
Utilizzando una base di calcolo di 100 moli di miscela fresca CO2/H2 in ingresso all’impianto.

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Si eseguano i bilanci di materia su tutte le correnti dell’impianto;
si calcoli la temperatura T1 in uscita dal primo reattore considerando che la temperatura di
ingresso al reattore sia di 25°C;
c) si calcoli la quantità di acqua vaporizzata mH2O considerando che l’acqua esca in condizioni
di vapore saturo ad 8 atm.

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