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SPETTROSCOPIA DI ASSORBIMENTO ATOMICO

Questa tecnica la pi utilizzata nella chimica analitica per la determinazione quali quantitativa di specie inorganiche; basata sullesame dellassorbimento di una radiazione elettromagnetica dopo che questa passa in un mezzo in cui il campione sia presente come atomi o ioni monoatomici. Quando un atomo viene posto nelle condizioni di acquistare energia elettromagnetica di intensit adeguata, uno o pi elettroni esterni posso infatti abbandonare gli orbitali in cui abitualmente si trovano, per venire promossi ad orbitali pi ricchi di energia. Di conseguenza latomo, che si trovava nella sua configurazione elettronica normale (o stato energetico fondamentale) raggiunge un livello energetico pi ricco di energia e quindi meno stabile (stato eccitato). Da questo stato eccitato latomo decade rapidamente, tornando allo stato fondamentale e restituendo allambiente lenergia appena acquistata .

Questo processo di decadimento energetico, che consiste nel ritorno degli elettroni eccitati agli orbitali primitivi, avviene prevalentemente per via termica, nel senso che lenergia accumulata viene dispersa mediante urti con particelle che si trovano nelle vicinanze degli elettroni eccitati: questo dunque un meccanismo di rilassamento non radiante (quenching)! Dato che ogni atomo dispone di un numero suo proprio di elettroni, situati su determinati orbitali, possibile spettri di assorbimento atomico caratteristici, costituiti da una serie di righe, dette righe di risonanza, la cui intensit proporzionale alla probabilit della transizione elettronica corrispondente. Il termine riga di risonanza sta ad indicare in generale tutte le transizioni che partono dal livello fondamentale. Le righe di risonanza primaria per metalli alcalini come Li, Na e K sono, ad esempio, costituite da doppietti che corrispondono alla transizione dellelettrone dallorbitale s allorbitale p ( s p). Il motivo per cui si osservano doppietti e non semplici linee risiede nello spin dellelettrone, che viene associato abitualmente al suo movimento di rotazione. Dato che gli spin possibili sono 2, abbiamo anche due livelli energetici possibili, molto vicini, per lelettrone nellorbitale da cui si effettua il salto. Le righe che si osservano, inoltre, non sono veramente monocromatiche ma hanno un unampiezza di circa 2*10-3 nm , e lallargamento della riga spettrale deriva dalla somma di tre contributi:

ALLARGAMENTO DI LORENZ: gli atomi si urtano continuamente e le collisioni fanno variare, anche se di poco, i livelli energetici degli atomi stessi (di conseguenza lassorbimento delle radiazioni avviene a frequenze non rigorosamente esatte, ma entro una ristrettissima gamma di queste). Dato che gli urti sono casuali, si avr una banda (banda molto ristretta di frequenze) con andamento gaussiano.

ALLARGAMENTO DOPPLER: gli atomi assorbono stando in movimento; ne consegue, in base alleffetto Doppler, una variazione nella frequenza della radiazione assorbita. Gli atomi, pi precisamente, hanno velocit diverse, cos vedranno i fotoni spostati verso il rosso o verso il blu, assorbendo fotoni di energie diverse nel sistema di riferimento dell'osservatore. Pi alta la temperatura alla quale sottoposto latomo, pi grande la differenza di velocit, e pi larga sar la linea. L'effetto Doppler un cambiamento apparente della frequenza o della lunghezza d'onda di un'onda percepita da un osservatore che si trova in movimento rispetto alla sorgente delle onde. Quindi, se la sorgente della radiazione in movimento rispetto all'osservatore, allora le righe dello spettro si spostano in funzione della velocit relativa. Questo avviene perch cambia il numero di onde intercettate nell'unit di tempo, come si vede dalla figura in basso. Se la sorgente si avvicina all'osservatore, la frequenza osservata aumenta (osservatore a sinistra). Se invece si allontana, allora la frequenza osservata diminuisce (osservatore a destra).

ALLARGAMENTO NATURALE: secondo il principio di indeterminazione di Heisenberg (il principio sostiene che non possibile conoscere simultaneamente la posizione e la velocit di un dato oggetto con precisione arbitraria; inoltre quantifica esattamente l'imprecisione) esiste una precisa relazione tra il tempo che unatomo trascorre in un determinato stato quantico e lenergia di tale stato. Lenergia non ha un valore ben definito, ma si colloca in un intervallo di possibili valori: h E t 2 E 0 per t ----------- stato eccitato E per t 0 ----------- stato eccitato

SPETTRI A RIGHE

Una linea spettrale una linea scura o chiara in uno spettro altrimenti uniforme e continuo, la conseguenza di un assorbimento o emissione di fotoni in una stretta gamma di frequenza. Le linee spettrali sono il risultato di interazioni tra un sistema quantistico (di solito atomi, ma qualche volta molecole o nuclei atomici) e singoli fotoni. Quando un fotone ha l'energia corretta per permettere un cambio nello stato energetico del sistema (nel caso di un atomo solitamente un salto orbitale di elettrone), il fotone assorbito. Poi sar riemesso spontaneamente, o nella stessa frequenza dell'originale o in cascata, dove la somma dell'energia dei fotoni emessi sar la stessa del fotone assorbito. La direzione dei nuovi fotoni non sar in relazione alla direzione del fotone originale. A seconda della geometria dellatomo, della fonte del fotone e dellosservatore, sar prodotta o una linea di assorbimento. Se latomo tra la fonte del fotone e l'osservatore, si osserver un calo nell'intensit di luce nella frequenza del fotone incidente, poich i fotoni riemessi saranno in direzioni diverse dell'originale. Questa una linea di assorbimento. Le linee d'assorbimento sono estremamente atomo-specifiche, e possono essere usate per identificare facilmente la composizione chimica di tutti i mezzi che la luce pu attraversare. Altri meccanismi, oltre l'interazione atomo-fotone, possono produrre linee spettrali. A seconda dall'interazione fisica (con molecole, singole particelle, ecc.) la frequenza dei fotoni coinvolti varia ampiamente, e le linee possono essere osservate lungo tutto lo spettro elettromagnetico, dalle onde radio ai raggi gamma. Una linea spettrale si espande su una serie di frequenze, non su una sola frequenza. Le ragioni di questo allargamento sono diverse: allargamento naturale, allargamento doppler, allargamento di Lorenz. LO SPETTRO DEL SODIO Abbiamo detto che ogni elemento ha un determinato numero di elettroni, che lo caratterizza. Poich nello stato fondamentale gli elettroni occupano gli orbitali disponibili secondo una specifica configurazione (quella di minima energia), linsieme delle possibili transizioni elettroniche verso orbitali pi esterni caratteristico di ciascun elemento.

Ogni transizione corrisponde allassorbimento di una precisa energia e produce una riga spettrale con una caratteristica lunghezza donda. Prendiamo ad esempio le transizioni che si osservano per sodio, potassio e litio.

Ora, lo spettro emesso dai vapori caldi di una sostanza pu essere costituito da un singolo colore, come accade per il giallo nelle lampade a vapore di sodio, il rosso nelle lampade al neon, il bluverde nelle lampade a vapori di mercurio. In questi casi lo spettro consiste di varie righe, ciascuna relativa a una specifica lunghezza d'onda, separate una dall'altra da regioni di completa oscurit.

Prendiamo in considerazione lo spettro caratteristico dei vapori di sodio (Na, 11 elettroni, configurazione: 1s2 2s22p6 3s1; lelettrone interessato alla transizione quello di valenza, ovvero quello che si trova nel guscio pi esterno) Questo contiene il cosiddetto doppietto: due righe di lunghezza d'onda molto simile, 588,99 e 589,59 nm, dette rispettivamente D2 e D1, non distinguibili dall'occhio umano, ma osservabili con uno spettroscopio ad alta risoluzione. 4

In questi casi solo uno spettrografo ad alta risoluzione riesce a distinguere le righe, strettissime ed estese a una percentuale molto ridotta dello spettro, che per il resto appare completamente buio.

La maggior parte dell'intensit dello spettro dei vapori di sodio concentrata nel doppietto. Tuttavia, ad alte temperature, quali quelle indotte da un arco elettrico o da una scintilla elettrica, nello spettro compaiono numerose altre righe pi deboli, determinate da stati atomici eccitati, ovvero corrispondenti a transizioni elettroniche fra orbitali pi periferici rispetto al nucleo.

Parlando della serie principale, responsabile dello spettro pi importante del sodio, vediamo che le linee tendono ad accumularsi e a farsi meno intense nella parte dello spettro a inferiori a 590 nm. Questo perch la transizione 3s 3p la transizione pi probabile, essendo gli orbitali pi vicini. Gli orbitali pi esterni, invece, sono lontani dallorbitale occupato dallelettroni di valenza e molto vicini tra di loro; lenergia necessaria per simili transizioni molto pi elevata rispetto a quella principale e questo le rende, appunto, transizioni via via meno probabili.

RELAZIONE TRA ASSORBIMENTO ATOMICO E CONCENTRAZIONE


Per determinare la quantit di un elemento si pu atomizzare il campione in cui contenuto, eccitare i suoi atomi con radiazioni di opportuna lunghezza donda e misurare lentit della radiazione assorbita (pi precisamente, flusso radiale). Alle normali temperature di esercizio(che sono relativamente basse) la maggior parte degli atomi si trova nello stato fondamentale e una parte, sia pur minima, pu trovarsi uno stato termicamente eccitato; questi atomi, perci, non partecipano al processo di assorbimento che si intende misurare. In particolare, lentit degli atomi eccitati alla temperatura operativa data dallespressione:

% atomi eccitati

N eccitati = N stato fondamentale

E KT 100 = e

100

Tale percentuale per bassissima! Lassorbimento, che dipende dal numero di atomi nello stato fondamentale, direttamente proporzionale allintera popolazione di atomi presenti sul cammino ottico della radiazione e quindi alla concentrazione dellelemento nel campione ( se latomizzazione viene ottenuto con una fiamma) oppure alla quantit dellelemento (se latomizzazione viene ottenuta con sistemi senza fiamma). In queste condizioni lassorbimento atomico sia pure in un intervallo di linearit abbastanza ristretto segue una legge analoga alla legge di Beer, descritta per lassorbimento molecolare. Per un generico elemento eccitato da una radiazione monocromatica i cui atomi siano dispersi in fase gassosa abbiamo che:

A = xb N

Dove: x il coefficiente spettrale di assorbimento atomico b lo spessore dello strato assorbente ( il cammino ottico) N il numero totale di atomi liberi Ovviamente:

I A = log 0 I

I0 = radiazione entrante (riferimento) I = radiazione uscente

CONSIDERAZIONI GENERALI
Gli spettri a righe vengono oggi impiegati non solo per condurre unanalisi qualitativa, essendo tali spettri caratteristici per ogni atomo (e questo dovuto alla specifica distribuzione energetica degli orbitali), ma soprattutto per condurre unanalisi quantitativa. In particolare, ricordiamo che la spettroscopia di assorbimento atomico viene impiegata nellanalisi farmaceutica per effettuare la determinazione dei metalli residui nei farmaci provenienti da processi di fabbricazione. Questa tecnica altamente specifica (e questo un indubbio vantaggio), ma ha dei limiti: applicabile solo ad elementi metallici ciascun elemento richiede una diversa sorgente di radiazione (lampada a catodo cavo)

Gli spettrometri di assorbimento atomico (AAS)


La spettrometria di assorbimento atomico (AAS) ancora oggi, a pi di 40 anni dalla sua introduzione come procedura analitica, una tecnica irrinunciabile per qualunque laboratorio di analisi, nonostante l'introduzione di tecniche alternative basate sull'emissione in plasma (ICP). Questo dovuto principalmente alla sua elevata specificit e selettivit, nonch al fatto che una strumentazione d'uso relativamente semplice. Nella spettrometria AAS, l'intervallo utile di lunghezze d'onda dipende dalla sorgente della radiazione, dai componenti del cammino ottico e dal rivelatore. In pratica il campo spettrale va da 852,1 nm, la lunghezza d'onda pi sensibile per il cesio, a 193,7 nm, la lunghezza d'onda pi usata per l'arsenico: lo spettrometro per AAS opera perci nel campo spettrale degli spettrofotometri UV-vis. L'insieme di tutte le parti ottiche e meccaniche necessarie a generare, guidare, disperdere, selezionare e rivelare l'energia radiante viene definito SPETTROMETRO.

Nella versione monoraggio la sorgente emette solo le radiazioni (pressoch monocromatiche) dellelemento che ci interessa.

Nello strumento a doppio raggio le differenze sono limitate alla presenza ed alla funzione del raggio di riferimento. Come si noter, qui il raggio di riferimento non passa attraverso la zona di atomizzazione! Il suo compito, infatti, non quello di passare attraverso il bianco (il che sarebbe impossibile perch la fiamma non assolutamente uniforme in ogni suo punto, quanto quello di compensare le variazioni di intensit della sorgente o di sensibilit del rivelatore o, infine, le fluttuazioni del sistema elettronico in genere. 9

La qualit di uno spettrometro , in gran parte, funzione del rapporto segnale/rumore (S/N), che dipende principalmente dalla capacit di trasmettere la radiazione; la qualit dipende perci dalla capacit di adattare il fascio luminoso: alle dimensioni della sorgente luminosa, al sistema di atomizzazione e all'apparato di dispersione spettrale, nonch dal numero e dalla qualit dei pezzi che compongono il sistema ottico.

LE SORGENTI
In AAS la sorgente di radiazioni un dispositivo in grado di generare radiazione elettromagnetica, generalmente mediante una scarica elettrica nel vuoto o in un plasma a bassa pressione. Le sorgenti poste in contenitori sigillati con un gas di riempimento stazionario sono chiamate lampade. In AAS si preferiscono sorgenti che generano radiazioni a linee discrete in grado di emettere le linee spettrali di uno o pi elementi: di questo tipo le pi usate sono le lampade a catodo cavo e lampade a scarica senza elettrodi. Le sorgenti a spettro continuo trovano applicazioni, in genere, solo nella correzione del fondo. La predilezione per le sorgenti a spettro discontinuo essenzialmente dovuto al fatto che con sorgenti a spettro continuo in genere si ottengono bande molto larghe rispetto alle bande di assorbimento atomico.

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Se la sorgente continua lenergia della radiazioni che raggiungono il rivelatore (energia proporzionale alle aree S e S0), in presenza o meno di assorbimento atomico, praticamente uguale! In queste condizioni risulta difficile misurare con adeguata precisione lentit dellassorbimento. Quando invece la sorgente emette uno spettro a righe, la misura dellassorbimento non comporta problemi perch S e S0 sono molto diverse fra loro. I tipi di sorgente discontinua (o meglio di radiazioni il pi monocromatiche possibili) sono tre:
LAMPADE A CATODO CAVO LAMPADE A SCARICA ELETTRONICA DI GAS LAMPADA A SCARICA DI RADIOFREQUENZA

LAMPADE A CATODO CAVO (HLC)

Da sempre le sorgenti pi usate. Esse contengono un catodo cavo, generalmente cilindrico, composto dallo stesso elemento da analizzare, o da una sua lega. L'anodo in genere di tungsteno o nichel. Il cilindro di vetro porta una finestra di quarzo trasparente, ed riempito con un gas inerte (neon o argon) a una pressione di 1 kPa.

Il meccanismo di funzionamento semplice. Se si applica agli elettrodi una differenza di potenziale di 100-200 V si verifica una parziale ionizzazione del gas di riempimento (ad esempio Argon). Gli ioni positivi Ar+, accelerati dal campo elettrico, urtano il catodo e provocano lespulsione di atomi di metallo (cio analita) allo stato fondamentale: questo fenomeno detto sputtering e porta alla formazione di atomi vaporizzati, i quali collidono successivamente con altri atomi di Ar+, eccitandosi. In seguito alleccitazione e al conseguente rilassamento questi atomi energia luminosa come banda spettrale a righe discrete.

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Nelle moderne lampade HCL si ottiene un aumento di intensit di emissione, separando il processo di sputtering catodico dal processo di eccitazione degli atomi. In commercio esistono due tipi di lampade a catodo cavo:
LAMPADE A SINGOLO ELEMENTO:

con queste si possono effettuare analisi di singoli elementi, e per questo sono adatte ad analisi di routine. con queste possibile analizzare pi elementi in successione. Il catodo in questo caso ricoperto da pi elementi (ovviamente compatibili) in lega. Sono pi versatili delle prime perch consentono un certo risparmio, ma comportano anche una diminuzione della sensibilit dellanalisi e danno anche origine, talvolta, a problemi di sovrapposizione delle righe spettrali.
LAMPADE A MULTIELEMENTO:

Linvecchiamento delle lampade e il loro esaurimento dipende ovviamente dalla velocit con cui lelemento vaporizza. Dal punto di vista analitico, importante che il rivelatore possa legger soltanto lintensit luminosa uscente, e non anche quella che si genera inevitabilmente nella fiamma (in seguito alla riemissione energetica di tipo radiante da parte degli atomi o delle molecole eventualmente presenti nella fiamma stessa). Tale emissione indesiderata ovviamente continua, e rappresenta perci un problema. Il rivelatore viene messo in condizione di riconoscere solo la radiazione che ci interessa effettuando una modulazione del segnale entrante; questa modulazione pu essere ottenuta o per mezzo di un settore rotante (chopper, cio per via meccanica) o alimentando la sorgente con corrente alternata. In conseguenza di ci la corrente di alimentazione prevista per ogni lampada: continua per gli strumenti a modulazione meccanica (monoraggio con chopper) alternata nellaltro cado (biraggio)
LAMPADE A SCARICA ELETTRODICA DI GAS

Sono costituite da unampolla di vetro in cui posto il metallo insieme a due elettrodi. Una adeguata differenza di potenziale fra i due elettrodi fa scaturire una scarica elettrica che provoca la vaporizzazione del metallo e ne eccita gli atomi, i quali emettono le relative righe spettrali. Attualmente sono state soppiantate dalle lampade a catodo cavo

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LAMPADE A SCARICA IN RADIOFREQUENZE


Sono costituite da un bulbo di vetro nel quale si trova la bobina di un generatore di radiofrequenza. Allinterno del generatore si trova poi un bulbo di quarzo sigillato contenente a sua volta lelemento da analizzare. Lenergia generata dal campo di radiofrequenza vaporizza lelemento e ne eccita gli atomi provocando lemissione dello spettro caratteristico con una intensit superiore a quello generato dalle lampade a catodo cavo.

GLI ATOMIZZATORI
ATOMIZZAZIONE IN FIAMMA
La tecnica di atomizzazione in fiamma la pi antica tra le tecniche AAS ed ancora indispensabile in qualunque laboratorio di routine. Il dispositivo pi utilizzato un bruciatore a premiscelazione e a flusso laminare.

Il processo si basa sulla nebulizzazione di una aliquota di campione(sempre in soluzione) in una fiamma, la quale deve avere abbastanza energia per vaporizzarlo e atomizzarlo il campione. La soluzione viene aspirata attraverso un nebulizzatore pneumatico, la cui velocit di aspirazione deve essere regolata ed ottimizzata ogni qualvolta si inizi unanalisi; la velocit non deve superare un certo valore perch altrimenti si avrebbe un abbassamento della temperatura della fiamma, riducendo cos lefficienza dellatomizzazione e quindi, la sensibilit dellanalisi.

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Dal nebulizzatore la soluzione viene introdotta come spray di aerosol fine nella camera di premiscelazione. dove l'aerosol del campione viene mescolato con una miscela combustibile comburente. Il gas comburente (rappresentato da aria o protossido di azoto) serve per mantenere viva la fiamma, ma funge anche da gas di trasporto per il nebulizzatore; esso ha quindi due entrate, una nella camera di premiscelazione e una nel nebulizzatore: ci consente di variare il flusso del nebulizzatore senza variare il flusso alla testata. Ricordiamo che l'uso di una camera di premiscelazione evita di avere linee che portano il combustibile e l'ossidante insieme; inoltre nella camera di premiscelazione presente un dispositivo che serve per abbattere le goccioline di soluzione troppo grosse. La miscela ottenuta viene quindi trasferita nel bruciatore vero e proprio dove avviene la volatilizzazione e l'atomizzazione. I materiali con cui sono costruiti i dispositivi del bruciatore sono studiati per essere i pi inerti possibili, cos il nebulizzatore di acciaio inox mentre la testata di titanio. Possono essere usati vari tipi di fiamma a seconda dellelemento da analizzare: aria-acetilene (2300 C), aria-idrogeno (2050 C), protossido dazoto-acetilene (2800 C) e aria/argon-idrogeno (300800 C). TIPO DI FIAMMA Aria acetilene Aria idrogeno Protossido dazoto acetilene Aria - propano TEMPERATURE RAGGIUNTE 2300 C 2050 C 2800 C 1900 C ELEMENTI ANALIZZABILI La pi usata, per tutti i metalli Metalli alcalini Per elementi difficilmente ionizzabili perch tendono a dare composti indissociati (ossidi) abbandonata

I requisiti di un bruciatore devono essere i seguenti: sicurezza operativa in un ampio intervallo di rapporto ossidante/combustibile alta stabilit termica e ridotto tempo di riscaldamento resistenza alla corrosione geometria della fiamma stabile e conforme alla geometria del fascio lunghezza massima possibile per sfruttare al massimo la legge di Lambert-Beer bassa tendenza a formare incrostazioni anche con soluzioni con solidi sospesi.

FORNETTO DI GRAFITE

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Questo sistema di atomizzazione senza fiamma chiamata a fornetto di grafite. Si tratta di un sistema interamente automatizzato, che consente di abbassare notevolmente (1000 volte) i limiti di rivelabilit, inoltre consente di lavorare su aliquote molto piccole di campione. Un piccolo volume di campione (20 100 l) viene introdotto nel tubo di grafite, posto sul cammino ottico della radiazione emessa dalla sorgente. Nel tubo fluisce un gas inerte, che espelle laria rendendo latmosfera non ossidante e quindi adatta a far rimanere gli atomi del campione allo stato fondamentale. Il tubo (essendo di grafite, cio un materiale inerte ad alta conducibilit) viene riscaldato elettricamente secondo un programma a tre stadi, condotti a temperature crescenti, che portano in successione a: evaporazione del solvente incenerimento atomizzazione La misura di assorbimento viene fatta sui vapori atomici che si liberano rapidamente nello stadio finale del riscaldamento. Il segnale che si ottiene un picco la cui area (altezza) direttamente proporzionale alla concentrazione dellanalita presente allo stato atomico nel tubo di grafite. I vantaggi associati allimpiego di questa tecnica sono: aliquote molto piccole di campione limiti di rivelabilit ridotti tempi brevi di analisi (da 2 min a 30 sec)

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SISTEMA A VAPORI FREDDI

Il campione viene fatto reagire con un potente riducente (SnCl2 o NaBH4). Gli atomi di mercurio (Hg0) vengono allontanati dalla soluzione facendovi gorgogliare dellaria, che viene successivamente essiccata e indirizzata sulla cella a tubo orizzontale di uno spettrofotometro attraversata dalla radiazione. Con questo metodo possibile rilevare tracce di mercurio fino a 9 ng/l.

SISTEMA DI CAMPIONAMENTO A IDRURI VOLATILI


Si preparano gli idruri dei metalli da determinare (As, Se, Sb, Bi, Ge, Pb, Sn, Te) per reazione con NaBH4 in recipienti sigillati. Gli idruri vengono trascinati, mediante correnti di Argon, su una fiamma argon-idrogeno su cui vengono bruciati. Il segnale un picco, la cui altezza direttamente proporzionale alla concentrazione del metallo nel campione. Con questa tecnica: i limiti di rivelabilit si abbassano fino al di sotto dei g/l. si riducono le interferenze dovute alle matrici

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SISTEMI DI CORREZIONE DELLASSORBIMENTO DI FONDO

Come noto, affinch si realizzi il processo di assorbimento atomico necessario che la specie chimica interessata venga trasformata in atomi individuali, a partire da ioni. Il campione nebulizzato viene aspirato nel bruciatore dove si miscela con il combustibile e il comburente. Sulla fiamma il solvente evapora ed il sale disciolto fonde, evaporando poi a sua volta. Fino a questo punto lelemento in esame si trova legato ad un anione, risultando una molecola che non presenta il fenomeno dellassorbimento atomico. Lenergia della fiamma (o del fornetto) permette per la dissociazione in atomi, e la successiva eccitazione. Lenergia termica fornita acquista perci unimportanza fondamentale. La fiamma aria acetilene in genere sufficiente per atomizzare la maggior parte degli elementi determinabili via assorbimento atomico. Fiamme meno calde aumentano le interferenze perch lenergia che forniscono insufficiente allatomizzazione completa. Il numero di atomi che si formano nella fiamma determina la quantit di luce assorbita. Se un componente qualsiasi presente nella soluzione modifica il comportamento (e il numero) degli atomi che arrivano alla fiamma, le letture di assorbanza possono risultare anche molto diverse.

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quindi molto importante che le soluzioni standard usate per costruire la retta di taratura siano il pi possibile simili alla soluzione da analizzare. Abbiamo capito che durante un'analisi mediante spettrofotometria di assorbimento atomico possono verificarsi numerose interferenze; queste vengono distinte in: interferenze spettrali interferenze non spettrali. INTERFERENZE NON SPETTRALI Queste interferenze vengono distinte in interferenze chimiche, fisiche e da ionizzazione

Le interferenze chimiche
Le interferenze chimiche sono spesso dovute a reazioni indesiderate quali: la formazione di sali insolubili nella fiamma,che non rendono possibile l'atomizzazione del metallo in esame, perch termicamente molto stabili lincompleta atomizzazione dovuta a inadeguate condizioni della fiamma. Se si conduce unanalisi spettroscopica mediante utilizzo di atomizzatore a fiamma, questo tipo di interferenza pu essere eliminato: 1) scegliendo la fiamma che meglio si adatta al problema del momento, in modo da ottenere la temperatura ideale e creare intorno all'analita l'ambiente pi idoneo 2) usando un metallo che fornisca uno ione competitivo. In questo caso le soluzioni dell'analita vengono addizionate cio con un catione che, rispetto al catione in esame, subisca preferibilmente l'azione dell'anione interferente rendendo cos disponibile l'analita. 3) proteggendo l'elemento in esame mediante formazione di un complesso organico assai stabile (spesso con EDTA) che impedisca, o comunque riduca, le reazioni parassite tra il catione e gli anioni interferenti. Il complesso cos trattato, al momento dell'atomizzazione nella fiamma, sar cos circondato da una nube di sostanze riducenti che vanificher le aggressioni da parte di anioni interferenti. Un esempio dato dal fatto che la presenza di fosfati interferisce nella determinazione del calcio, perch si forma il pirofosfato, che non si dissocia (lassorbimento diminuisce). Questa interferenza pu essere eliminata: usando una fiamma pi calda aggiungendo una piccolissima quantit di lantanio, che d un fosfato pi stabile di quello di calcio. aggiungendo un eccesso di EDTA che complessa il calcio, dando il chelato CaEDTA che si decompone facilmente e rapidamente in fiamma, e quindi non interferisce. Se invece si ha la formazione di composti refrattari allatomizzazione quando si conduce unanalisi mediante impiego di fornetto di grafite, tale interferenza pu essere eliminata mediante: uso di grafite trattata piroliticamente 18

aggiunta di un modificatore, cio un reagente che rende pi volatile la matrice e meno lanalita

NaCl + NH 4 NO3
1400 C 210C

matrice

analita

NaNO3 + NH 4 Cl
380C 330 C

matrice

analita

Le interferenze fisiche
Queste derivano dalle caratteristiche fisiche della matrice in cui si trova lelemento da analizzare. Se la soluzione pi o meno viscosa degli standard, o se ha una tensione superficiale diversa, il comportamento nella fase di nebulizzazione sar differente. Di conseguenza non sar possibile stabilire una correlazione fra il numero di atomi che raggiungono la fiamma provenendo dal campione o dalle soluzioni standard. Sapendo che gli acidi (es. H3PO4) o il saccarosio fanno aumentare la viscosit, e che i solventi organici (es. etanolo) fanno diminuire la viscosit, migliorando la resa di nebulizzazione, ci si pu comportare di conseguenza, preparando gli standard opportunamente, in modo che siano il pi possibile simili al campione (questo mediante limpiego del metodo dellaggiunta).

Le interferenze da ionizzazione
La fiamma aria acetilene, avendo elevate temperature, pu causare una parziale ionizzazione degli atomi di elementi alcalini e alcalinoterrosi. Per ovviare a questo problema si usa aggiungere al campione e agli standard un diverso metallo alcalino (agente schermante) in concentrazione massiccia; in tal modo sar questultimo a ionizzarsi principalmente, creando al contempo, a causa del grande eccesso di elettroni nella fiamma, unatmosfera riducente che inibir la ionizzazione dellelemento che interessa.

INTERFERENZE SPETTRALI Le interferenze spettrali sono date da sovrapposizioni di segnali di assorbimento da parte del campione e delle eventuali sostanze interferenti alla lunghezza d'onda desiderata (per esempio interferenze date da altri metalli che presentano una linea spettrale situata in prossimit della riga di risonanza propria dell'elemento in analisi). Anche fumi e sostanze organiche causano un assorbimento non riconducibile solo all'analita, e quindi possono comportare errori notevoli. Possono essere di vario tipo: 1) interferenze spettrali da emissione 2) interferenze spettrali atomiche 3) interferenze spettrali molecolari 4) interferenze spettrali di scattering 5) interferenze non specifiche

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Interferenze spettrali da emissione


Avvengono quando la radiazione emessa dallelemento eccitato sovrappone quella della lampada. Questo si pu evitare usando luce pulsata.

Interferenze spettrali atomiche


Avvengono quando nella matrice si trova un elemento, diverso dallanalita, che d una riga spettrale vicino alla riga analitica; questo causa un aumento dellassorbanza. Le sovrapposizioni non sono molto frequenti perch la lampada fornisce bande passanti molto strette (0,002 nm).

Interferenze spettrali molecolari


La presenza di specie molecolari presenti nella fiamma pu generare notevoli errori nellanalisi. Per esempio la presenza di calcio nella matrice di un campione di bario pu provocare un errore (in eccesso) nella determinazione del bario. Infatti, la specie molecolare CaOH assorbe 554 nm, molto vicino alla riga di assorbimento del bario (553,6). Questo tipo di interferenza pu essere minimizzato usando fiamme con temperature pi elevate, migliorando lefficienza di atomizzazione.

Interferenze spettrali di scattering


Nella fiamma possono esservi particelle solide o gocce di soluzione non perfettamente vaporizzate che provocano fenomeni di diffusione della luce (scattering), aumentando lassorbimento. Lintensit della radiazione diffusa inversamente proporzionale alla quarta potenza della lunghezza donda. Questo fatto pu creare problemi a lunghezze donda piccole (< 250 nm). Questo tipo di interferenza pu essere minimizzato cambiando il rapporto combustibilecomburente Per ottenere una completa distribuzione della matrice. Non si pu ovviare a questo problema in caso di analisi di un metallo volatile in matrice termoresistente.

Interferenze non specifiche (disturbo di fondo)


Le interferenze derivanti dall'assorbimento di radiazioni da parte di molecole e radicali presenti nella fiamma sono dette anche non specifiche. Questo assorbimento si somma a quello specifico del solo analita ed detto assorbimento del fondo. L'assorbimento di fondo si manifesta sulla radiazione di risonanza emessa dalla lampada, quindi risulta modulata dal chopper: l'unico modo per eliminarlo l'utilizzo della lampada al deuterio nel caso che la lunghezza d'onda dell'analisi sia nell'UV, o mediante l'effetto Zeeman nel caso che si lavori con il fornetto di grafite munito dell'apposito dispositivo, o pi semplicemente con il metodo delle aggiunte.

Correzione dellassorbimento di fondo


Metodo delle linee Per eliminare il rumore di fondo (r.d.f) si misura il segnale del r.d.f. misurando lassorbanza vicino al picco dellanalita. 20

Per ottenere il valore di assorbanza dellanalita ripulito dal r.d.f si sottrae lassorbanza del r.d.f allassorbanza dellanalita misurata. Sistema a sorgente continua Si colpisce il campione con radiazioni pulsate emesse da una sorgente continua (bande passanti di 0,2 nm) e da una lampada a catodo cavo (bande passanti di 0,002 nm). Il rivelatore legge sia il valore di assorbanza dellanalita, colpito dalla radiazione proveniente dalla lampada a catodo cavo, insieme al rumore di fondo; sia il valore di assorbanza dellanalita colpito dalla radiazione emessa dalla lampada continua, che avendo bande passanti grandi, legge solo lassorbanza dovuta al valore del r.d.f e non quello dellanalita che troppo piccolo, quindi insignificante. Effetto Zeeman Quando si applica un forte campo magnetico alla radiazione emessa o assorbita, si ottiene uno sdoppiamento della riga caratteristica. Dopo lazione del campo magnetico si ottengono due picchi in pi a distanza simmetrica dalla riga caratteristica, tutti e tre sono di luce polarizzata. La luce polarizzata avendo una sola componente, si misura direttamente al luce depurata dal r.d.f..

Sistema Smith Se aumento il flusso della corrente alla lampada, essa aumenter la propria luce (fino ad un valore massimo). Aumentando di colpo la corrente alla lampada, otterr uno sdoppiamento della lunghezza donda di lavoro dellanalita, che adesso assumer valore molto basso, quindi non misurer lassorbanza dellanalita, bens il r.d.f.. Basta sottrarre allassorbanza del campione il segnale del r.d.f misurato, e otterremo il segnale pulito.

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Determinazione del Ca e del Mg presenti in una soluzione per emodialisi


(METODO DELLA CURVA DI TARATURA)
PESO ATOMICO PESO ATOMICO

Ca 40 Mg 24 10,7 mg / 100 ml STANDARD Mg 11,4 mg/ 100 ml

CONCENTRAZIONE SOLUZIONE STANDARD Ca CONCENTRAZIONE SOLUZIONE DILUIZIONI:

10 ml di entrambe le soluzioni vengono diluiti a 100 ml (soluzioni standard diluite)

Vengono preparate almeno tre soluzioni standard di riferimento dellelemento che deve essere determinato, diluendo le soluzioni standard gi diluite come segue:

VOLUME PRELEVATO

(ml) 0 5 10 15 20 25

VOLUME FINALE (ml) 100 100 100 100 100 100

LETTURE AAS CA++ 0,002 0,154 0,310 0,379 0,619 0,772

LETTURE AAS MG++ 0,005 0,168 0,341 0,519 0,685 0,835

Conoscendo questi valori di assorbimento e conoscendo le concentrazioni dei diversi campioni di soluzione standard posso costruire una retta di taratura. la soluzione per emodialisi stata diluita da 5 a 250 ml prima dellanalisi per il Ca: si effettua la lettura dellassorbimento atomico del calcio dandoci un valore di 0,343 la soluzione per emodialisi viene diluita da 10 a 100 ml prima dellanalisi per il Mg: si effettua la lettura dellassorbimento atomico del magnesio dandoci un valore di 0,554

CALCOLI

Inizialmente entrambe le soluzioni erano state diluite da 10 a 100 ml (fattore di diluizione = 10), quindi la concentrazione del Ca2+ nella soluzione standard diluita di 1,07 mg/ 100 ml: ottengo cos il primo punto della retta di taratura, ottenuta diagrammando lassorbimento in funzione della concentrazione. Per il secondo punto della retta consideriamo che 5 ml della soluzione standard sono stati diluiti a 100 ml (fattore di diluizione = 20), quindi la concentrazione del calcio in questa soluzione di (1,07 / 20) = 0,0535 mg / 100 ml. 22

Si procede cos per i punti 3, 4, 5 e 6, ricavando i seguenti valori, posti in funzione di quelli di assorbimento:
CONCENTRAZIONE

(mg / 100 ml) 0 0,0535 0,107 0,160 0,214 0,267

ASSORBIMENTO 0,002 0,154 0,310 0,379 0,619 0,772

RETTA DI TARATURA
1 ASSORBIMENTO 0,8 0,6 0,4 0,2 0 0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 CONCENTRAZIONE

Lequazione di questa retta : y = 2,664 x 0,007

Dallequazione e dalla lettura dellassorbimento del calcio nella soluzione per emodialisi (0,343), abbiamo che la concentrazione del calcio nella soluzione campione :

0343 = 2,664 x 0,0007 x = 0,1314 mg / 100 ml


La soluzione per emodialisi per era stata diluita da 5 a 250 ml (fattore di diluizione = 50), per cui la concentrazione di Ca nella soluzione iniziale non diluita :

[(0,1314 mg / 100 ml ) 50] = 6,57 mg / 100 ml = 65,7 mg / l 65,7 mmol (Ca ) / l = = 1,643 mmol / l 40
2+

La concentrazione della soluzione iniziale quindi 1,643 mmol/l.

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Determinazione del Pb nel mannitolo


(METODO DELLINCREMENTO STANDARD)
CH2OH H H HO HO CH2OH OH H H

Si conduce la determinazione del piombo (Pb) nel mannitolo, il cui limite OH FU di 0,5 ppm.

Per prima cosa si deve preparare una soluzione standard contenente 104 mg / 100 ml di piombo in HNO3 0,01 M. 10 ml di questa soluzione si diluiscono a 100 ml (fattore dil. = 10) Si prepara una soluzione sciogliendo 100 mg mannitolo in 250 ml di H2O. 4 aliquote da 50 ml ciascuna di questa soluzione si mescolano con 0 ml, 0.5 ml, 1 ml e 1.5 ml di soluzione standard diluita. A ciascun campione vengono aggiunti 2 ml di una soluzione satura di pirrolidinditio carbammato di ammonio (APDC) I campioni vengono estratti con 10 ml di metilisobutilchetone. La fase organica si separa e si analizza con AAS Si ottengono le seguenti letture:
CAMPIONE

1 2 3 4

LETTURA 0,057 0,104 0,156 0,217

CALCOLI

La soluzione standard diluita di Pb contiene:

104 [ Pb] sol . standard = mg / 100 ml = 0,0104 mg / 100 ml = 10,4 g / 100 ml 10


100 g di mannitolo sono stati disciolti in 250 ml di acqua; di questa soluzione vengono prelevate 4 aliquote da 50 ml che contengono ciascuna 20 g di mannitolo. La quantit di piombo aggiunto ai 4 campioni : 1) 0 10,4 = 0 g 2) 0,5 10,4 = 5,2 g

g 4) 1,5 10, 4 = 15,6 g


3) 110,4 = 10,4 24

Lequazione della retta ottenuta ponendo le quantit di Pb aggiunte (y) in funzione della lettura (x) :
LETTURA QUANTIT DI Pb AGGIUNTO

(x) 0,057 0,104 0,156 0,217

(y) 0 g 5,2 g 10,4 g 15, 6 g

y = 0,010 x + 0,054
Il valore di x per (y = 0 ) ci da il contenuto di Pb nel campione: x= 0,054 = 5,4 g di Pb in 20 g di mannitolo 0,01

In ppm (cio in 1g per grammo di sostanza) vediamo che il campione contiene (5,4/ 20) 0,27 ppm di piombo, ed quindi conforme alla Farmacopea ufficiale.

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