Sei sulla pagina 1di 1

QUANTO MECCANICO E L’EFFETTO FOTOELETTRICO

Il modello che oggi accettiamo è il cosiddetto quanto meccanico, dove vediamo l’atomo con un
nucleo dove vi sono protoni e neutroni, intorno al nucleo invece vi è una nuvola di elettroni (non
sappiamo con precisione i punti precisi in cui si muovono). Si passa da un modello planare ad una
tridimensionale.
L’orbitale quindi è una regione di spazio intorno al nucleo in cui col 90% possiamo trovare
l’elettrone.
Quindi dove trovo una maggiore densità elettronica, quella è la regione di spazio dove con una
maggiore probabilità posso trovare l’elettrone. L’elettrone si potrà trovare in vari punti.
L’effetto che mette in evidenza la natura corpuscolare è l’effetto fotoelettrico. La radiazione
elettromagnetica ha una natura ondulatoria e corpuscolare e la legge di Planck ci dimostra la
doppia natura collegando la frequenza con l’energia; tale energia è suddivisa in pacchetti più
piccoli cioè quanti; i quanti dipendono dalla frequenza.
Quando una lamina metallica viene colpita da una radiazione luminosa, quest’ultima rimane
caricata positivamente perché emetteva elettroni. Ha interagito con l’interazione luminosa, grazie
a questa interazione qualche elettrone degli atomi che compongono la lamina metallica si è
caricata di energia e ha avuto la capacità di vincere l’attrazione gravitazionale col nucleo del
proprio atomo allontanandosi, lasciando quindi la lamina metallica positiva. Però si notò che se si
colpiva questa lamina con una qualsiasi radiazione che avesse una frequenza bassa, anche se si
aumenta l’intensità della radiazione ma non la frequenza, l’effetto fotoelettrico non si
manifestava. Se si colpiva la lamina con una radiazione con una certa frequenza, chiamata
frequenza soglia, che è caratteristica per ogni tipo di metallo, se invece la radiazione utilizzata
aveva una radiazione superiore alla frequenza soglia, allora la lamina riusciva ad essere positiva, ed
aumentando l’intensità di tale radiazione aumentava anche la quantità di elettroni e anche la
quantità di corrente elettrica che fu utilizzata in questo esperimento.
In definitiva, ogni metallo per poter essere caricato positivamente, ha bisogno di essere colpito da
una radiazione di una certa frequenza. La materia del metallo poteva interagire con la radiazione
elettromagnetica, vuol dire che la radiazione elettromagnetica oltre a possedere una natura
ondulatoria possedeva anche una natura corpuscolare essendo formata da corpuscoli, che
potevano interagire con la materia e conferendo alla materia energia, così che l’elettrone che
acquistava tale energia, poteva vincere l’attrazione col nucleo atomico e allontanarsi dall’atomo,
quindi dalla lamina. I corpuscoli sono i quanti di energia.

Potrebbero piacerti anche