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La teoria atomica di Dalton

1. Tutta la materia è composta da atomi indivisibili. Un


atomo è una particella estremamente piccola che
mantiene la sua identità durante le reazioni
chimiche.

2. Un elemento è un tipo di materia composto da un


John Dalton (1766-1844)
solo tipo di atomo. Tutti gli atomi dello stesso “Un nuovo sistema di filosofia chimica”
elemento hanno la stessa massa e le stesse proprietà. (1808)

3. Un composto è un tipo di materia costituito da atomi


di due o più elementi chimicamente uniti in
proporzioni fisse. Due tipi di atomi in un composto si
legano in proporzioni espresse da numeri semplici
interi.

4. Una reazione chimica consiste nella ricombinazione


degli atomi presenti nelle sostanze reagenti in modo
da dare nuove combinazioni chimiche presenti nelle
sostanze formate dalla reazione
Struttura atomica
• 1850 Scoperta raggi catodici

• 1896 Scoperta della radioattività da parte di H. Becquerel


(FR)

•Studi sulla radioattività fatti da Marie e Pierre Curie:


scoperta del polonio e del radio

•1897 J. J. Thomson (U.K.) scopre che i raggi catodici erano


elettroni di cui determina massa e carica

• Scoperta dei raggi X da parte di W. C. Roentgen

• 1909 E. Rutherford (U.K.) identifica il nucleo negli atomi


Elettricità e Radioattività

L’osservazione di Marie Curie contraddisse le ipotesi di Dalton che gli atomi sono indivisibili.
Se gli atomi possono frammentarsi allora devono esistere delle particelle più piccole degli
atomi; cioè gli atomi sono formati da particelle subatomiche più piccole degli atomi stessi
I Raggi Catodici

Applicando un voltaggio sufficientemente alto un raggio catodico fluisce dall’elettrodo negativo


(catodo) all’elettrodo positivo (anodo)
I raggi catodici
•Viaggiano in linea retta
•Causano la luminescenza dei gas
•Riescono a scaldare oggetti metallici fino all’incandescenza
•Sono attratti da piastre cariche positivamente
•Possono essere deflessi da un campo magnetico
Misura del rapporto carica/massa: Esperimento di Thomson

Applicò contemporaneamente un campo elettrico e un campo megnetico ad un fascio di


raggi catodici

Bilanciando l’effetto del campo elettrico e quello del campo magnetico Thomson calcolò il
rapporto carica/massa per le particelle del fascio

Egli trovò lo stesso rapporto carica/massa in esperimenti in cui utilizzò 20 differenti metalli
come catodo e parecchi tipi di gas.

Gli elettroni sono presenti negli atomi di tutti gli elementi


Misura della carica dell’elettrone: Esperimento di Millikan

Millikan calcolò la carica su varie goccioline.

Gocce differenti avevano cariche differenti, ma ognuna era un


multiplo intero di 1,6 x 10-19 C

1,6 x 10-19 C= unità fondamentale di carica = carica dell’elettrone

Fu possibile così calcolare la massa dell’elettrone.


Modello atomico di Thomson
Poiché l’atomo è elettricamente neutro, la carica negativa data
dagli elettroni deve essere bilanciata da una carica elettrica
positiva.

Thomson pensò che questa carica positiva dovesse essere


contenuta indistintamente in modo uniforme, nella vasta
regione di spazio dell’atomo non occupata dai minuscoli
elettroni. Questo modello atomico viene definito "ad anguria"
o a “panettone”
Il Nucleo degli atomi: L’esperimento di Rutherford
La Struttura dell’atomo

Una nuvola di elettroni carichi negativamente, in rapido movimento occupa pressochè


tutto il volume atomico e circonda il minuscolo nucleo centrale.
Il nucleo contiene pressochè tutta la massa dell’atomo ed è costituito da protoni carichi
positivamente e neutroni elettricamente neutri.
La Struttura dell’atomo: Il modello planetario
orbita

sole

pianeta
forza centrifuga = forza di gravitazione tra sole e pianeta

orbita

nucleo
+
-
elettrone
Paradosso della stabilità dell’atomo
Modello Atomico Semi-quantistico: Esperimenti Cruciali

• Spettri a righe degli atomi – Balmer, Rydberg et al.

• Radiazione del corpo nero – M. Planck

• Effetto Fotoelettrico – A. Einstein

MODELLO ATOMICO DI BOHR


Onde elettromagnetiche
E = hn

Variazione del
campo magnetico

Variazione del campo


elettrico
Parametri caratteristici di un’onda

Ampiezza (A) : spostamento massimo dell’oscillazione dalla


condizione di assenza di perturbazione. L’ampiezza è in
relazione con l’intensità della radiazione.

Lunghezza d’onda (l) : distanza tra due massimi(o minimi)


successivi (dimensioni→m)

Frequenza (n) : numero di oscillazioni complete che passano


per un dato punto nell’unità di tempo (dimensioni→s-1)

Velocità : distanza percorsa da un’onda nell’unità di tempo


v = lx n
Velocità della luce nel vuoto: c = 2,99792458 x 108 m/s
Parametri caratteristici di un’onda

Al diminuire della lunghezza d’onda la


frequenza aumenta

Una radiazione con frequenza alta ha una


lunghezza d’onda piccola e viceversa.

Maggiore è la frequenza, maggiore sarà


l’energia associata alla radiazione.

E = hn
Lo Spettro Elettromagnetico

luce visibile
lunghezza d’onda = colore
luce bianca
frequenza lunghezza d’onda energia
n (in hertz) l (in centimetri) hn (in eV)

1025 10-15 1010


raggi gamma

1020 10-10 105


raggi X
ultravioletto
1015 10-5 1 luce
infrarosso visibile

microonde 1010 1 10-5

105 105 10-10


onde radio

1 1010 10-15
Le Onde Stazionarie

Un'onda stazionaria è un'onda che non si propaga, ma rimane sempre nella stessa zona di
spazio. Non c’è propagazione, ma solo un'oscillazione nel tempo

Una corda fissata alle estremità è un esempio di onda stazionaria.


Essendo fisse le estremità, sono possibili solo determinati tipi di vibrazione
Onde stazionarie
Un’onda stazionaria possiede almeno 2 nodi (estremità della corda)

L’ ampiezza dell’onda in corrispondenza dei nodi è zero

La distanza tra due nodi successivi è sempre l/2

Sono possibili solo certe lunghezze d’onda: poiché le estremità della corda
sono fisse, sono possibili solo le oscillazioni per le quali la lunghezza della
corda L corrisponde ad un numero intero di semi-lunghezze d’onda.

L=n(l/2) con n numero intero


Onda stazionaria Circolare
Saggi alla fiamma
Il colore della fiamma è generato da una forte emissione di radiazione da parte di
un elemento ed è considerato come una prova della presenza di quell’elemento nel
campione
Spettro della luce bianca prodotto dalla
rifrazione di un prisma

Spettro di emissione a righe dell’idrogeno


Spettri di emissione a righe

400 nm 500 nm 600 nm 700 nm

Idrogeno

Mercurio

Neon
Lo spettro dell’atomo di idrogeno:
La serie di Balmer (1885)

R = cost. Rydberg = 1,0974x107 m-1


1/l = R(1/(2)2 – 1/n2) n >2
Per n =3 - lunghezza d’onda della riga rossa
Per n= 4 - lunghezza d’onda della riga verde
Per n= 5 - lunghezza d’onda della riga azzurra
Per n= 6 - lunghezza d’onda della riga blu

Spettri di assorbimento e di emissione del sodio


Spettro della radiazione emessa da un corpo nero

Per la fisica classica

Un corpo nero è un oggetto ideale in grado di assorbire tutta la radiazione che lo colpisce,
con qualsiasi lunghezza d’onda, senza rifletterla. Per la legge della conservazione
dell’energia un corpo nero è in grado di riemettere tutta la radiazione che ha assorbito.
Spettro del corpo nero e la quantizzazione
dell’energia (M. Plank 1900)

Nel 1900 Max Planck ipotizzò che fossero gli atomi (oscillatori) dell’oggetto incandescente a originare,
vibrando, la radiazione elettromagnetica emessa. Ciascun oscillatore ha una frequenza fondamentale di
oscillazione (n) e la radiazione emessa ha solo valori discreti di energia (en). La radiazione emessa può
presentare solo determinate energie espresse dalla relazione E = nhn.
Einstein e l’ Effetto Fotoelettrico

• Non vengono emessi elettroni a meno che la radiazione non raggiunga una frequenza
superiore a un certo valore soglia caratteristico del metallo;
• Gli elettroni vengono emessi immediatamente qualunque sia l’intensità della
radiazione;
• L’energia cinetica degli elettroni emessi aumenta linearmente con la frequenza della
radiazione incidente
Einstein e l’ Effetto Fotoelettrico
Per spiegare l’effetto fotoelettrico, Einstein fa delle ipotesi sul modo in cui la
radiazione elettromagnetica si propaga e viene assorbita:
1. La radiazione elettromagnetica di frequenza n è composta di particelle (fotoni) che
viaggiano alla velocità della luce.

2.Ciascun fotone possiede una quantità di energia che è correlata alla frequenza della
radiazione: e=hn

3. La luce è emessa o assorbita solo emettendo o assorbendo dei fotoni (quanti di


energia);

4. Un quanto di luce, quando viene assorbito da un metallo, rilascia tutta la sua energia
ad un solo elettrone.
Modello atomico di Bohr- Il Modello planetario quantizzato

- Nel movimento intorno al nucleo, l’elettrone non


può assumere qualunque posizione, ma deve
muoversi secondo orbite discrete (Stati stazionari).

forza forza centrifuga


attrattiva tra
nucleo ed
= della rotazione
dell’elettrone
elettrone intorno al nucleo

- l'elettrone può orbitare intorno al nucleo in modo


circolare senza perdere energia, quando il raggio
dell'orbita soddisfa la seguente relazione:
Niels Henrik Bohr
Copenhagen 7.10.1885 – mvr = nh/2p
Copenhagen 18.11.1962
Nobel per la Fisica 1922
h= costante di Plank = 6,626 x 10-34 J∙s

(QUANTIZZAZIONE DELLA QUANTITA’ DI MOTO)


Modello atomico di Bohr- Il Modello planetario quantizzato

- L’elettrone quindi può trovarsi solo ad alcuni specifici


valori di distanza dal nucleo, ed ha solo certi livelli
energetici permessi

Energia potenziale dell’elettrone


nell’n-esimo livello

n= numero quantico principale


R = costante di Rydberg = 1,097x 107 m-1
h = costante di Plank = 6,626 x 10-34 J∙s
c = velocità della luce = 2,99792458 x 108 m/s

Niels Henrik Bohr


Copenhagen 7.10.1885 - - L’atomo non emette energia quando i suoi elettroni
Copenhagen 18.11.1962
Nobel per la Fisica 1922
si trovano in uno stato stazionario. L’atomo irraggia
energia solo quando per qualche motivo uno dei suoi
elettroni passa da uno stato stazionario all’altro.
Modello atomico di Bohr Il raggio dell’orbita deve
soddisfare la condizione:
mvr = nh/2p
Stati Eccitati

Stato Fondamentale
Minima distanza dal nucleo

 L’energia di un elettrone ha valore negativo


 L’energia attrattiva tra corpi di carica opposta è negativa
 All’aumentare di n il valore dell’energia diventa meno negativo (l’energia aumenta)
 Al crescere del valore di n la distanza dal nucleo aumenta

Raggio di Bohr = raggio della prima orbita elettronica = 0.529Å


La teoria di Bohr e gli spettri degli atomi eccitati

I livelli energetici dell’atomo di idrogeno sono quantizzati:


Possono essere acquistate o liberate solo certe ben precise quantità di energia.
L’atomo compie una transizione in un altro stato soltanto assorbendo o
cedendo un fotone la cui energia è pari alla differenza di energia tra i due stati.

E fotone = E stato A- E stato B = hn


La teoria di Bohr e gli spettri degli atomi eccitati
LIMITI DEL MODELLO ATOMICO DI BOHR
Interpreta con successo lo spettro atomico dell’idrogeno (H) e di specie
monoelettroniche (He+), ma non è in grado di interpretare spettri atomici
polielettronici.

DIFETTO FONDAMENTALE:

l’elettrone in questo modello non obbedisce (giustamente) alle leggi della


fisica classica, ma queste leggi sono usate per definire la sua orbita
stazionaria (POSIZIONE) e la sua energia (VELOCITA’), ovvero
attribuisce all’elettrone un comportamento definito (r e E).
Dualismo onda-materia
Ad ogni particella, di massa m che
si muove con velocità v, è associata
un onda di lunghezza l:
h
l
mv
Louis Victor Duc de Broglie
Dieppe 15.8.1892 - Parigi 1987
Nobel per la Fisica 1929
elettroni
h = 6,626 x 10-34 J∙s

Conseguenza:
Ad ogni elettrone in un atomo può essere associata un’onda
stazionaria circolare localizzata intorno al nucleo.
Principio di Indeterminazione di Heisenberg (1927)
“La misura simultanea di due variabili coniugate, come posizione e
quantità di moto (velocità) oppure energia e tempo, non puo essere
compiuta senza un'incertezza ineliminabile.”

In altre parole per un oggetto estremamente piccolo, come l'elettrone, è


impossibile determinare con accuratezza, nello stesso tempo, sia l'energia
che la posizione.

Dx·Dv  h/(4pme)
Dove: h = 6.626 x 10-34 J·s (costante di Planck - valore estremamente piccolo!)
me = 9.1 x 10-31 Kg).
Dx = incertezza nel determinare la posizione
Dv = incertezza nel determinare la velocità (Energia)

Se voglio determinare con assoluta precisione la posizione di un


oggetto materiale, diminuirà Dx e di conseguenza aumenterà Dv,
cioè l’incertezza sulla velocità
Principio di Indeterminazione di Heisenberg (1927)
Per vedere un oggetto occorre illuminarlo con una radiazione di l
confrontabile o inferiore alle dimensioni dell’oggetto.

Nel mondo macroscopico la lunghezza d’onda


della luce visibile e’ sempre ampiamente al di
sotto delle dimensioni degli oggetti osservati, i
quali risultano quindi sempre nitidi e ben risolti.
Il principio di indeterminazione perde di
importanza nel campo MACROSCOPICO

Particella traiettoria
atomica deviata
Nel mondo microscopico già la luce visibile può
avere energia non trascurabile rispetto a quella di
particelle microscopiche, al punto da poter
modificare in modo significativo quella dell’oggetto
fotone
osservatore osservato. In tal caso la semplice osservazione
ottica del sistema ne perturba lo stato.

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