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Modulo 1
Radiazione e radioattività
Con il termine radiazione si intende il trasferimento di energia da un punto
all’altro dello spazio senza movimento di corpi macroscopici e senza supporto di
un mezzo di propagazione materiale.
RADIAZIONE
INCIDENTE x x
L’energia trasportata dalla
radiazione si misura solitamente
in elettron-volt (eV)
1 eV = 1.6 10-12 ergs
e-
Tipi di radiazioni
Le radiazioni si distinguono in corpuscolari e elettromagnatiche sulla base del loro
comportamento prevalente:
Le radiazioni corpuscolari sono costituite da particelle sub-atomiche che si spostano
con velocità assai elevate, spesso prossime alla velocità della luce.
A seconda della massa e della carica possono essere classificate in tre gruppi:
1) particelle leggere elettricamente cariche: le più importanti sono elettroni e
positroni
2) particelle pesanti elettricamente cariche: nuclei di atomi di basso numero
atomico (protoni, deutoni, nuclei di elio, etc.)
3) particelle elettricamente neutre: neutroni
Anche se per molti scopi la radiazione elettromagnetica può essere rappresentata come un'onda,
dobbiamo, invece, a volte considerarla come composta da particelle dotate di una certa quantità di
energia. Questi pacchetti di energia, denominati fotoni o quanti, viaggiano alla velocità della luce.
La quantità di energia portata da un fotone dipende dalla frequenza (proprio la stessa della
rappresentazione ondulatoria), secondo la relazione:
E=hxν
dove h è la costante di Planck, h = 6.61x10-34 joule x s.
Il nucleo atomico
Il nucleo di un atomo è composto di protoni e neutroni
𝐴
𝑍𝑋𝑁
T1/2 = t Ln(2)
Il tempo di dimezzamento
La trasformazione di un atomo radioattivo produce un altro atomo, che può a sua
volta essere radioattivo o al contrario stabile.
Il tempo di dimezzamento di un isotopo radioattivo è una grandezza fisica e
rappresenta il tempo necessario a far sì che la metà degli atomi radioattivi
inizialmente presenti subisca una trasformazione spontanea è chiamato tempo di
dimezzamento (o emivita).
Isotopo Emivita
F-18 110 min
Tc-99m 6 ore
I-131 8,02 giorni
Co-60 5,3 anni
Cs-137 30 anni
Decadimento alfa
La particella α è uno ione di elio formato da due protoni e due neutroni che si
legano nel nucleo
Nel decadimento α il numero atomico del nuclide genitore è ridotto di 2 e il
numero di massa di 4
Interessa solitamente gli elementi pesanti (Z > 83)
Una transizione α può essere seguita da emissione di raggi γ. Le particelle α sono
monoenergetiche
Decadimento beta
Ogni reazione nucleare nella quale variail numero atomico Z ma non il numero di
massa A, si classifica come decadimento β e può essere di tre tipi:
Decadimento β –
Decadimento β +
Cattura elettronica (CE)
Decadimento β-
Avviene quando un nucleo è ricco di neutroni (il rapporto N/Z è superiore a quello del
nucleo stabile), decade attraverso l’emissione di particelle β– insieme ad un neutrino ν. Il
neutrino è un’entità praticamente priva di massa e carica necessaria per conservare
l’energia nel decadimento.
La particella β– è emessa con un energia variabile da 0 fino all’energia di decadimento (che
è la differenza in energia tra il nuclide genitore e quello figlio).
A
Z X A
Z 1 X
Decadimento β-
Il decadimento β– può essere seguito da emissione di raggi γ se il radionuclide figlio si
trova in uno stato eccitato. Dopo il decadimento β– il numero atomico del radionuclide
figlio è maggiore di 1 rispetto al radionuclide genitore.
Spettro di emissione β-
Le particelle beta sono emesse ad energia variabile in modo continuo con spettri
caratteristici. L’energia media dello spettro è solitamente 1/3 di quella massima. L’energia
massima può andare da alcuni keV ad alcuni MeV.
Decadimento β+
Il decadimento β+ consiste nella trasformazione di un protone in un neutrone ed è utilizzato da
nuclidi con difetto neutronico; la trasformazione avviene con emissione di una carica positiva,
il positrone β+ e di un neutrino ν.
L’elemento prodotto da un decadimento beta positivo, rispetto all’elemento genitore presenta
numero di massa A uguale, numero atomico Z diminuito di un’unità, numero di neutroni N
aumentato di un’unità e il numero di protoni diminuito di un’unità.
A
Z X A
Z 1 X
1Bq = 1 disintegrazione/secondo
Alcune conversioni:
1Ci = 37 GBq
1 mCi = 37 MBq
1 µCi = 37 kBq
Interazione della radiazione con la materia
Interazione di particelle α con la materia
Sono particelle cariche che interagiscono mediante interazioni Coulombiane con gli atomi
del mezzo che attraversano
Essendo particelle pesanti di grosse dimensioni, la loro traiettoria è pressocchè lineare nella
materia
La ionizzazione (energia trasferita al mezzo) è costante nella fase iniziale e ha un aumento
verso la fine del percorso della particella per poi diminuire rapidamente (range finito)
Particelle a da ~5 MeV hanno un range di ~3.5 cm in aria, equivalente a 35 µm di tessuto
(strato protettivo delle cellule morte della pelle è di ~70 µm)
Interazione di particelle β- con la materia
Effetto fotoelettrico
Effetto Compton
Produzione di coppie
L’effetto fotoelettrico
L’effetto fotoelettrico avviene quando un fotone X o γ interagisce con un elettrone
legato, cede completamente la sua energia e l’elettrone viene espulso con energia
cinetica pari alla differenza tra l’energia del fotone incidente e la sua energia di
legame.
L’effetto fotoelettrico
L’effetto fotoelettrico è la rincipale interazione che si sfrutta nel range di energie
utilizzate in radiodiagnostica per produrre immagini
Risulta predominante per energie comprese tra 100 KeV e 2 MeV e nelle
sostanze con Z intermedio
Produzione di coppie
Si verifica solo se l’energia dei fotoni incidenti è superiore a 1,02 Mev (energia a riposo
dell’elettrone)
E’ predominante solo per raggi γ di elevata energia
Il fotone scompare e al suo posto appare una coppia elettrone positrone
Il positrone si annichila nel mezzo e al suo posto vengono prodotti due fotoni
Interazione di raggi x , γ
Radioisotopi più utilizzati in medicina