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Nozioni di base
n=c/L
• L'energia dei fotoni [E] è direttamente proporzionale alla loro frequenza, secondo la
formula:
E=hxn
ove h è la costante di Plank pari a 6.61 x 10-34joule sec.
Atomo
L'atomo è la più piccola parte della materia che conserva le proprietà chimiche di un elemento;
è composto da un nucleo centrale, circondato da elettroni che orbitano attorno ad esso.
Nucleo
(A = Z + N)
o Il protone (p+) possiede una massa circa 1835 volte maggiore di quella dell'elettrone e
carica elettrica positiva unitaria, uguale a quella di un elettrone ma di segno opposto.
Il numero di protoni, detto Numero Atomico o Z, determina il numero di elettroni
orbitali dell'atomo elettricamente neutro e l'elemento chimico. Ad esempio, ogni atomo
che contenga un solo protone, indipendentemente dal numero di neutroni o di elettroni,
è idrogeno, come ogni atomo con 43 protoni è un'atomo di tecnezio.
o Il neutrone (n°) possiede massa circa1837 volte maggiore di quella dell'elettrone e
non possiede carica elettrica. < /li>
o Il neutrino e l'antineutrino sono due particelle di massa prossima allo zero e carica
elettrica neutra. Non possono essere considerati dei costituenti del nucleo ma vengono
emessi da questo in corso di vari processi radioattivi.
o I nucleoni si caratterizzano dal punto di vista energetico mediante i 4 numeri quantici:
n numero quantico principale che determina l'energia del nucleone nell'orbita
l numero quantico azimutale che caratterizza la forma dell'orbita
numero quantico che esprima la direzione di rotazione del nucleone sul suo asse
j (spin)
Legame nucleare
o La forza che mantiene unite le perticelle nucleari è la forza nucleare (o forte). Essa,
agendo entro distanze paragonabili alla dimensione del nucleo, prevale sulla forza
elettrica che provocherebbe la repulsione tra i protoni, elettricamente positivi.
o Con l'aumentare della massa atomica aumentano le distanze tra i protoni che iniziano a
sentire l'effetto della repulsione elettrostatica. Pertanto, aumentando il numero di
massa A, per la stabilità nucleare è necessaria una prevalenza di neutroni rispetto ai
protoni.
o L'energia di legame necessaria alla coesione dei nucleoni proviene dalla trasformazione
di parte della massa di questi ultimi e corrisponde alla differenza fra la massa che
hanno quando sono legati tra loro e la somma delle masse che avrebbero se non
fossero legati. Tale massa mancante è trasformata in energia di legame secondo la
relazione di equivalenza massa<->energia, scoperta da Einstein
E = m x c2
dalla quale deriva che una unità di massa atomica (amu), pari ad un dodicesimo della
massa arbitraria assegnata al 12C, corrisponde a 931 MeV di energia.
Elettroni
Legame elettronico
o Nella configurazione energetica più stabile gli elettroni orbitano attorno al nucleo
occupando le orbite più interne che sono a più basso contenuto di energia.
L'energia che lega gli elettroni al nucleo è maggiore per quelli che occupano le orbite più
vicine rispetto a quelli più periferici; inoltre, a parità di orbita, è maggiore per gli
elementi con alto Z che hanno una carica nucleare positiva maggiore. Tale energia di
legame è uguale all'energia necessaria per rimuovere completamente l'elettrone
dall'atomo.
o Gli elettroni possono spostarsi verso orbite più periferiche o addirittura abbandonare
l'atomo se viene loro ceduta energia. Quando ciò accade l'equilibrio energetico
perturbato viene ripristinato per mezzo dello spostamento degli elettroni da orbite a più
alto contenuto di energia verso le orbite a più basso contenuto di energia e la
liberazione dell'energia in eccesso sotto forma di radiazione X "caratteristica" o in
alternativa con l'emissione di un elettrone di Auger.
Isobari
o Sono isobari elementi differenti (diverso Z) che presentano lo stesso peso atomico
(uguale A). In altre parole presentano lo stesso numero di nucleoni, ma diverso numero
di protoni e diverse caratteristiche chimiche. Non trovano impiego in Nedicina Nucleare.
Isotoni
o Sono isotoni elementi differenti (diverso Z) che presentano lo stesso numero di neutroni
(diverso A). Differiscono dunque anche per le caratteristiche chimiche. Non trovano
impiego in Nedicina Nucleare.
Isomeri
DECADIMENTO RADIOATTIVO
Il tempo che trascorre affinchè un nucleo instabile decada è soggetto ad una legge
probabilistica e caratteristico per ogni radionuclide. Si definisce emivita o tempo di
dimezzamento il tempo che deve trascorrere affinchè la metà dei nuclei di un dato
radionuclide vada incontro a decadimento. Tale tempo può variare tra le frazioni di secondo a
milioni di anni.
Formula di decadimento
Attività
Decadimento alfa
o Il passaggio di una particella alfa attraverso un mezzo provoca, a causa della carica
elettrica +2 e della massa 7400 volte maggiore di quella dell'elettrone, la ionizzazione
di un gran numero di atomi (ionizzazione primaria) per attrazione degli elettroni. Ne
consegue la creazione di un gran numero di coppie di ioni, consistenti in ioni negativi
(elettroni liberi) e ioni positivi (l'atomo al quale è stato rimosso l'elettrone), che
possono produrre un'ulteriore ionizzazione del mezzo (ionizzazione secondaria).
IONIZZAZIONE ALFA
o Il processo di ionizzazione primaria causa una lenta perdita di energia cinetica da parte
della particella alfa, che continua la sua corsa riducendo gradualmente la velocità finché
si lega a due elettroni e si trasforma in un atomo di elio, con carica elettrica neutra.
Poiché in aria ogni ionizzazione richiede in media 34 eV, una particella alfa con energia
di 3.4 MeV produrrà circa 100.000 ionizzazioni e percorrerà circa 2 cm prima di fermarsi
e diventare elettricamente neutra.
o La Ionizzazione Specifica in aria è pari a 60000 ionizzazioni / cm (per una
radiazione di 1 MeV).
o Il percorso di una particella alfa, a parità di energia cinetica, è molto più breve di quello
di radiazioni con massa minore. La radiazione alfa presenta quindi basso range di
azione ma alta densità di ionizzazione.
In aria il range medio di una particella alfa non supera i 4-5 cm, riducendosi
drasticamente con l'aumentare della densità del mezzo, tanto che la radiazione alfa
non riesce ad attraversare una barriera come la pelle.
o Oltre alla ionizzazione del mezzo attraversato, la particella alfa può provocare
l'eccitazione di atomi, con il passaggio di un elettrone orbitale ad un orbita più distante
dal nucleo portandosi in uno stato energetico più elevato, immediatamente seguito dal
ritorno dell'elettrone ad un orbita più vicina al nucleo e ad uno stato di minore energia.
Tale energia viene emessa sotto forma di fotoni X o di radiazione luminosa.
Decadimento Beta
Una particella beta è un elettrone ad alta velocità che fuoriesce da un nucleo in disintegrazione.
Tale particella può avere carica negativa unitaria (ß-, decadimento beta negativo), o carica positiva
unitaria (ß+, decadimento beta positivo). In ogni caso la massa è identica a quella dell'elettrone.
n° = p+ + ß- + antineutrino
Il range medio di una particella ß- può arrivare fino ad alcuni metri in aria e fino ad alcuni
millimetri nei tessuti molli.
IONIZZAZIONE BETA-
Le particelle ß- possono, inoltre, interagire con i campi elettrici nucleari, subendo una
deviazione della traiettoria e una riduzione dell'energia cinetica, con la contemporanea
produzione di un fotone "X" di Bremsstrahlung (frenamento).
L'energia dei fotoni di Bremsstrahlung corrisponde alla perdita di energia cinetica della
particella ß e si distribuisce in uno spettro continuo esteso tra 0 e l'energia della radiazione
ß- incidente.
o Quando il nucleo è instabile per difetto di neutroni, un protone in eccesso emette una
particella ß+, chiamata positrone, e si trasforma in neutrone secondo la formula:
p+= n° + ß+ + neutrino
Il decadimento ß+ è più probabile rispetto alla cattura elettronica per gli elementi con basso
numero atomico.
Il decadimento ß+ provoca una transizione isobarica: il numero Z si riduce di una unità e
l'atomo si trasforma in un elemento chimico differente, situato a sinistra nella tavola di
Mendelejev mentre resta invariato A.
o I radionuclidi che decadono per emissione ß+ sono usati in medicina nucleare per la
Tomografia ad Emissione di Positroni (PET).
Cattura elettronica
Quando il nucleo è instabile per difetto di neutroni un elettrone degli orbitali più interni può
venire catturato dal nucleo dove un protone si trasformerà in neutrone secondo la formula:
p+ + e- = n° + neutrino
La cattura elettronica è più probabile rispetto al decadimento ß+ per gli elementi con alto
numero atomico.
La cattura elettronica provoca una transizione isobarica identica a quella causata dal
decadimento ß+: il numero Z si riduce di una unità e l'atomo si trasforma in un elemento chimico
differente, situato a sinistra nella tavola di Mendelejev mentre resta invariato A.
Il riarrangiamento degli elettroni orbitali, che si spostano verso l'orbitale più interno rimasto
privo di un'elettrone e quindi verso orbite a minore contenuto di energia, provoca la liberazione
dell'energia in eccesso sotto forma di radiazioni X "caratteristiche".
Transizione Isomerica
E' il passaggio di un isomero, in stato metastabile, alla sua forma più stabile, con liberazione
dell'energia nucleare in eccesso mediante l'emissione di un fotone gamma.
Rappresenta un cambiamento nello stato energetico del nucleo, senza una modificazione dei
componenti dello stesso.
Si può considerare come la conclusione, leggermente ritardata nel tempo, di un processo di
decadimento che abbia lasciato il nucleo in condizione di eccesso di energia.
L'ampio uso di radionuclidi metastabili in medicina nucleare è motivato dalla quasi totale
assenza di radiazione corpuscolata associata al loro decadimento e dalla loro emivita relativamente
breve. Queste caratteristiche sono radiobiologicamente favorevoli e permettono somministrazioni di
quantità relativamente elevate con bassa dose di esposizione.
Esempio di transizione isomerica è il decadimento del 99mTc, il radionuclide attualmente più
usato in medicina nucleare. Il 99mTc deriva dal 99Mo che decade a 99mTc per emissione ß, con
tempo di dimezzamento di 2.7 giorni. Il 99mTc decade a sua volta, per transizione isomerica, a
99Tc, con un'emivita di 6 ore. Sono disponibili in commercio piccoli generatori 99Mo → 99Tc che
ne permettono l'impiego in tutti i centri di medicina nucleare.
FOTONI X e GAMMA
Derivano dalla diseccitazione energetica di nuclei instabili che liberano l'energia in eccesso sotto
forma di radiazioni gamma. I fotoni gamma come i fotoni X sono radiazioni elettromagnetiche: non
hanno massa né carica e viaggiano alla velocità della luce (300000 km/sec).
L'unica differenza tra i fotoni gamma e i fotoni X è la loro origine: i gamma sono prodotti a seguito
di riequilibri energetici del nucleo, mentre gli X originano da riequilibri energetici del mantello
elettronico dell'atomo.
I fotoni X e gamma trasferiscono la loro energia alla materia che attraversano, per mezzo di
complesse interazioni con i nuclei e gli elettroni atomici. Alcune di queste interazioni provocano la
fuoriuscita di un elettrone orbitale da un atomo, con conseguente ionizzazione, o la creazione di una
coppia elettrone-positrone. A loro volta, questi elettroni producono ionizzazione del mezzo. Il
fenomeno della ionizzazione è alla base del meccanismo per il quale le radiazioni ionizzanti
producono effetti radiobiologici e possono essere rivelate.
Tra le varie possibili interazioni dei fotoni gamma con la materia, solo alcune possono essere
di qualche interesse in medicina nucleare:
• Effetto Fotoelettrico
• Effetto Compton
• Produzione di coppie
• Conversione Interna
• Produzione di elettroni Auger
Effetto Fotoelettrico
• Accade quando un fotone, di energia medio-bassa, interagisce con un elettrone delle orbite
più interne (in genere dello strato K) cedendo tutta la sua energia. Il fotone scompare e
l'elettrone acquista energia cinetica pari alla differenza dell'energia del fotone incidente [Efi]
con quella di legame dell'elettrone. La ionizzazione provoca riassestamento degli altri
elettroni con emissione di radiazioni X caratteristiche o con l'emissione di un elettrone di
Auger (più probabile per elementi a basso Z).
• L'effetto fotoelettrico è più probabile per mezzi ad alto Z e per fotoni a bassa energia
secondo la formula:
• Il fotone Compton può essere deviato in qualsiasi direzione, anche retrodiffuso; maggiore è
l'energia ceduta all'elettrone, maggiore è l'angolo di deflessione (formato dalla traiettoria del
fotone primario con quella del fotone secondario). Inoltre, maggiore è l'energia del fotone
incidente, maggiore è l'energia ceduta all'elettrone.
Produzione di coppie
• Detto anche effetto fotonucleare, accade per fotoni di energia superiore a 1.022 MeV,
corrispondente alla massa delle due particelle che vengono generate dal fenomeno.
• Il fotone, interagendo col campo di forza del nucleo, scompare con la contemporanea
creazione di 2 particelle: un elettrone e un positrone; tutta l'energia oltre la soglia di1.022
MeV è distribuita in ugual misura tra le due particelle sotto forma di energia cinetica.
L'elettrone così prodotto può provocare ionizzazioni, mentre il positrone va incontro ad
annichilazione, con la conseguente produzione di 2 radiazioni gamma di 0.511Mev dirette
in direzioni diametralmente opposte.
• Questo fenomeno riveste poca rilevanza per la medicina nucleare perchè radionuclidi di così
alta energia non sono comunemente utilizzati in questa disciplina.
Conversione interna
• Accade quando un raggio gamma prodotto dalla diseccitazione nucleare, uscendo dal
nucleo, interagisce con un elettrone degli strati più interni (di solito K), trasferendo tutta la
sua energia a quest'ultimo e provocando la ionizzazione dell'atomo. L'elettrone acquista
energia cinetica e può provocare altre ionizzazioni. Il cambiamento della configurazione
elettronica con il riassestamento degli elettroni che si portano verso lo spazio rimasto
vacante, provoca l'emissione di radiazioni X "caratteristiche".
• La reazione accade più frequentemente con materiali ad alto Z.
• Ha rilevanza in medicina nucleare e in radiobiologia per il calcolo della dose assorbita.