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Biologia 01 – Modello atomico a orbitali

La chimica è la scienza che studia la composizione della materia, il suo comportamento e le sue
trasformazioni. Si suddivide in:
 Chimica inorganica, che si occupa dello studio dei composti inorganici (composti non formati da
atomi di carbonio).
 Chimica organica, che studia i composti del carbonio.
Comprende al suo interno la chimica biologica (o biochimica) studia le
biomolecole (carboidrati, amminoacidi, proteine, lipidi, acidi nucleici).

Atomo

Struttura
L’atomo è l’unità fondamentale della materia.
Il suo nome deriva dal termine greco “atòmos” e vuol dire indivisibile1.
Le sue dimensioni sono nell’ordine dei picometri (10-12 metri). Un atomo è composto
da un nucleo e da uno o più elettroni attorno ad esso.
Il nucleo è posto al centro della struttura ed è molto ridotto se confrontato con la
nube elettronica che lo avvolge (circa 100'000 volte più piccolo). È formato da due
tipi di particelle: protoni e neutroni.

 I protoni sono particelle cariche positivamente (carica elementare = +1). Il loro numero si chiama
numero atomico.
Ogni elemento della tavola periodica ha un suo numero atomico, che lo distingue da tutti gli altri
(es.: per H è 1, per He è 2, e così via…).

 I neutroni sono particelle la cui carica netta è 0. La loro massa supera di poco quella dei protoni. Di
solito in un nucleo ce ne sono tanti quanti i
protoni. Se invece ci sono più protoni che
neutroni, il nucleo sarà più instabile e in
questi casi si parla di isotopo di un
elemento. La somma del numero di
protoni e neutroni si chiama numero di
massa.
Uno stesso elemento quindi può avere più
isotopi, se il suo numero atomico rimane sempre quello, ma varia il suo numero di massa

 Gli elettroni sono particelle minuscole (la loro massa è 2.000 volte inferiore a quella dei protoni)
con carica negativa (carica elementare = -1). Sono molto importanti in quanto essi determinano il
comportamento chimico (capacità di reagire con altri composti, di formare ioni,…) di un elemento.
In passato venivano descritti come piccole sfere che ruotano attorno al nucleo su orbite precise.
Oggi, invece, si sa che gli elettroni non si comportano solo come particelle, ma anche in parte come
onde2. Per via di questa doppia natura, essi non percorrono traiettorie precise, ma occupano alcune
regioni dello spazio attorno al nucleo che vengono chiamate orbitali. L’elettrone non si trova mai in
un punto preciso dell’orbitale, ma è come se fosse “disciolto” al suo interno.

1
In realtà è possibile dividere i componenti del nucleo dell’atomo in particelle ancora più piccole dette quark. Tuttavia ques te si
riaggregano in tempi brevissimi, riformando la particella originaria. Si considera l’atomo come unità fondamentale della materia
proprio perché i quark non riescono ad esistere autonomamente, ma devono per forza aggregarsi.
2
Le onde sono fenomeni ripetitivi che trasportano energia senza trasportare la materia. Basti pensare alle onde marine che non
spostano le particelle d’acqua, ma semplicemente le fanno oscillare in sequenza ordinata. Oltre alle onde meccaniche come il
suono e le scosse sismiche, esistono anche onde elettromagnetiche come la luce.

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Modello atomico ad orbitali
Il modello degli orbitali prevede che attorno al nucleo ci siano diverse zone di spazio, entro cui è possibile
trovare gli elettroni. Queste regioni di spazio sono appunto gli orbitali. Ogni orbitale contiene al massimo 2
elettroni
 Una prima suddivisione dello spazio presente
nell’atomo è data dai livelli energetici. Un
livello energetico è una zona che comprende
più gruppi di orbitali. Questi livelli sono
numerati in ordine crescente a partire da
quello più interno. Il numero associato ad
ognuno di essi si chiama numero quantico
principale (N) (ad esempio N = 1 è il livello più
vicino al nucleo). Man mano che si procede
verso l’esterno i livelli acquistano sempre una
maggiore energia, il che significa che gli
elettroni all’interno dei livelli più lontani dal
nucleo sono più energetici e possono fuggire dalla forza attrattiva del nucleo con più facilità.
Ogni livello energetico contiene un numero diverso e preciso di elettroni, secondo la formula 2 x N2
(quindi, per N = 1  2 x 1  2 elettroni)
 All’interno di ogni livello energetico ci sono vari gruppi di orbitali. Gli orbitali che fanno parte di uno
stesso gruppo hanno tutti la stessa forma, ma orientamento spaziale diverso. Un gruppo di orbitali
è identificato dal numero quantico secondario (L), che permette di descrivere la forma dell’orbitale.
A seconda dei valori di questo numero si identificano quindi 4 forme di orbitali chiamate: “S”
(orbitali sferici  L = 0), “P” (orbitali bilobati  L = 1), “D” (orbitali quadrilobati  L = 2), “F”
(orbitali a otto lobi  L = 3).
Tuttavia va notato che non tutti i livelli energetici contengono tutte e quattro le forme di orbitali: L,
infatti, varia con N, e assume i valori interi compresi tra 0 e N - 1.
Quindi, dato che N = 1, L = 0, il primo livello contiene solo orbitali S; dato che N = 2, L = 0 e L = 1, il
secondo livello contiene sia S e P, e così via…
Va da sé che per N = 5 e superiori, quel livello energetico avrà tutti i tipi di orbitali.
 All’interno di ogni gruppo di orbitali, sono presenti singoli orbitali tutti della stessa forma, ma
orientati in modo diverso nello spazio: i diversi orientamenti vengono espressi con l’uso del numero
quantico magnetico (M).
M può assumere, per ogni gruppo di orbitali, tutti i valori compresi tra – L e + L, compreso lo zero.
Per orbitali sferici (L = 0) esiste solo M = 0.
Questo significa che un elemento con N = 2, avrà L = 0 (un orbitale sferico, 2 elettroni) e L = 1 e
quindi M = -1, 0, +1 (3 orbitali P, della stessa forma, con 2 elettroni ciascuno  6 elettroni totali).
 In ogni orbitale sono presenti 2 elettroni. Questi elettroni, oltre a ruotare attorno al nucleo,
ruotano anche attorno a loro stessi (un po’ come la Terra ruota attorno al suo asse e attorno al Sole
contemporaneamente). Il verso della loro rotazione è espresso dal numero quantico di spin (Ms),
che assume solo due valori: -1/2 (rotazione da destra a sinistra, simbolo “↓”) e +1/2 (rotazione da
sinistra a destra, simbolo “↑”).3
Secondo il principio di esclusione di Pauli, non possono esistere due elettroni con le stesse
“coordinate quantiche” (N, L, M). Due elettroni, per stare nello stesso orbitale devono quindi avere
un numero di spin opposto.

3
Il concetto di spin è molto complesso. Empiricamente si manifesta come la deviazione dal loro percorso che subiscono gli
elettroni se immersi in un campo magnetico. Ogni carica elettrica muovendosi genera un campo magnetico, lo spin può
essere immaginato come il diverso orientamento che la calamita-elettrone può avere.

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Riempimento degli orbitali
In definitiva il numero massimo di elettroni che possono
trovarsi in un gruppo di orbitali S è 2, in un gruppo P è 6,
in un gruppo D è 10, in un gruppo F è 14. Un singolo
orbitale si può scrivere in modo sintetico indicando prima
il livello energetico di cui fa parte, poi il gruppo (quindi la
sua forma) e, in apice, il numero di elettroni che
contiene. Ogni atomo ha un numero di elettroni diverso,
quindi riempie un numero diverso di orbitali. L’insieme di
orbitali riempiti in un atomo si chiama configurazione
elettronica. Essa si ricava in questo modo:
 Si identifica il numero di elettroni di un atomo (è
indicato sulla tavola periodica).
 Si dispongono i diversi elettroni in un diagramma che rappresenta
gli orbitali (riportato a lato) fino a quando non li si è posizionati
tutti.
 L’ordine di riempimento degli orbitali non segue i livelli energetici:
non necessariamente ad esempio l’intero livello 3 dovrà essere
riempito per iniziare a riempire il 4. Il corretto ordine di
riempimento è riportato nella figura a lato.
 I singoli elettroni si indicano con una freccia verso l’alto o verso il
basso che rappresenta lo spin. Quindi se in un singolo orbitale ci
saranno due frecce, queste avranno per forza verso opposto.

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