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Dott.

ssa Valentina Oliveri


Email: valentina.oliveri@unict.it
Dualismo dell’elettrone: onda-particella
Bohr introdusse il “principio di complementarietà” (1927):
L’aspetto ondulatorio e particellare della luce e delle particelle sono
inscindibili, nel senso che per una completa comprensione dei
fenomeni coinvolgenti queste entità è necessario considerare le due
nature. Inoltre nessun esperimento potrà mostrare
contemporaneamente le due nature ma solo una delle due. Per
esempio se in un esperimento con due fenditure, con il quale
possiamo osservare un fenomeno di interferenza (natura
ondulatoria), vogliamo determinare attraverso quale fenditura passa
il fotone con un sistema di misura qualunque (natura corpuscolare)
l’immagine di interferenza scompare.
L’elettrone e la meccanica quantistica
La meccanica quantistica descrive il comportamento di elettroni, fotoni e
altre particelle microscopiche, basandosi su leggi statistiche.
Le leggi della meccanica quantistica determinano la probabilità con cui può
verificarsi un evento che coinvolge particelle microscopiche: possono per
esempio fornire indicazioni statistiche sulla posizione o la velocità delle
particelle.

Dimensio
ne
La meccanica quantistica

Relazione di De Broglie: 𝜆=
𝑚 ∙𝑣


Principio di indeterminazione:Δ𝑝 ∙ ∆𝑥 ≥
4𝜋

Equazione di Schroedinger:
La meccanica quantistica
Come il dualismo onda-particella influenza il modello atomico?

Il principio di indeterminazione di
Heisenberg afferma che non è possibile
conoscere a ogni istante, contemporaneamente,
la posizione e la velocità di un elettrone.

Δ𝑝 ∙ ∆𝑥 ≥
4𝜋
Δx incertezza sulla posizione
Δp incertezza sulla quantità di moto p
p=m×v
L’elettrone e la meccanica quantistica
Se si decide di conoscere l’energia di un elettrone con una BORN
piccola incertezza, si deve accettare il fatto che l’incertezza
sulla sua posizione nello spazio sarà molto elevata.

Probabilità di trovare un elettrone


con una certa energia in un certo
spazio

Poiché le informazioni sul moto dell’elettrone possono essere solo di


tipo probabilistico, con la meccanica quantistica il concetto di orbita
di un elettrone è superato e inadeguato. → orbitale
Funzione d’onda
• Il comportamento dell’elettrone può essere descritto come un’onda stazionaria

un’onda stazionaria è un’onda che non si propaga, ma rimane


sempre nella stessa zona di spazio però oscilla nel tempo

I punti ad ampiezza nulla vengono detti nodi

Solo alcune vibrazioni sono possibili:


𝜆
𝑛×
2
Dove n è un numero intero detto numero quantico

Per descrivere il moto dell’elettrone nello


spazio tridimensionale però servono almeno
tre numeri quantici.
Funzione d’onda
• Ogni funziona d’onda è associata con un certo valore di energia

• Il quadrato della funzione d’onda è correlato con la probabilità di trovare un


elettrone in un dato spazio. Questa probabilità è detta densità elettronica.

• La regione dello spazio in cui si ha la massima probabilità di trovare un elettrone


con una certa energia è detta orbitale.
Orbitale atomico
La funzione d’onda per un elettrone in un atomo descrive l’orbitale atomico.

Per il principio di indeterminazione:


SE conosciamo l’energia dell’elettrone, possiamo soltanto conoscere la
regione dello spazio dove l’elettrone ha massima probabilità di trovarsi.

Ciascuno degli orbitali atomici è


descritto da 3 numeri quantici.
Numeri quantici e orbitali
I numeri quantici permettono di descrivere efficientemente gli orbitali.

L’orbitale è una funzione d’onda elettronica caratterizzata (cioè


contiene 3 numeri) da una particolare terna di valori di n, l e m detti
numeri quantici.
Numeri quantici e orbitali
Numero quantico principale n:
(n = 1, 2, 3…,∞)
definisce il livello energetico dell’elettrone che è proporzionale
alla distanza dal nucleo. Il valore di n definisce anche la
dimensione dell’orbitale: maggiore è il valore di n, più grande è la
dimensione dell’orbitale. Definisce il livello elettronico.
Numero quantico secondario o di momento angolare l
(l = 0, 1,…, n-1)
determina le caratteristiche geometriche dell’orbitale (sottolivello
energetico). Differenti valori di l corrispondono a diverse forme di
orbitali. Definisce un sottolivello.
valori di l 0 1 2 3
lettera s p d f
Numeri quantici e orbitali
Numero quantico magnetico m
(m = -l, 0, +l)
definisce quanti orbitali della stessa forma,
ma con orientazione diversa,
possono coesistere in un sottolivello.
N.B: Gli orbitali di uno stesso sottolivello differiscono solo per
l’orientazione spaziale, non nell’energia.

Numero quantico di spin ms


(ms = ± ½)
indica il valore di spin che può essere
assunto dall’elettrone.
Energia dell’elettrone
• L’energia dell’elettrone nell’atomo di H dipende solo dal
valore di n.
• In atomi polielettronici, l’energia dell’elettrone dipende
sia da n che da l.
Numeri quantici e orbitali

n coincide col numero dei sottolivelli nel livello in oggetto


2l+1= numero degli orbitali nel sottolivello in oggetto = valori che può assumere ml
n2 =numero di orbitali in un livello elettronico
Forma degli orbitali atomici
Rappresentazione degli orbitali atomici

Grafico di distribuzione radiale


Nuvola elettronica Superficie di confine
Forma degli orbitali atomici
Lo spazio intorno al nucleo entro il quale si ha una certa probabilità
di trovare l’elettrone, si chiama superficie di contorno o di confine.

La forma delle superfici di contorno e i volumi da esse racchiusi


variano da un orbitale all’altro:
• la forma è determinata dal numero quantico secondario l;
• il volume dipende dal numero quantico principale n.

La superficie di contorno degli orbitali s è una sfera il cui volume aumenta


all’aumentare del numero quantico principale n.

l =0
Forma degli orbitali atomici
La superficie di contorno degli orbitali p è un doppio lobo che si espande
lungo gli assi x, y e z. Questo è dovuto alla presenza di un piano nodale.

La superficie di contorno degli orbitali d è a quattro lobi, 4 regioni di


densità elettronica, 2 superfici nodali.
Forma degli orbitali atomici
Numeri quantici e orbitali
Principio di Esclusione di Pauli
La scoperta del quarto numero quantico, portò Pauli a enunciare il
principio di esclusione, secondo il quale in un orbitale possono essere
presenti al massimo due elettroni con spin opposto, cioè antiparallelo.
↑+½ ↓-½

Lo spin è una proprietà intrinseca dell’elettrone


che si manifesta quando l’elettrone, sottoposto
all’azione di un campo magnetico disomogeneo,
assume due diversi stati energetici.
https://www.youtube.com/watch?v=Ch2nz8Ujr
nk
L’atomo di idrogeno

Quando l’atomo di idrogeno è nel suo stato


fondamentale, l’elettrone è più vicino al
nucleo e l’orbitale 1s è caratterizzato dalla
terna di numeri quantici:
n = 1, l = 0, ms = +½ o –½
Diagrammi a caselle degli orbitali

• L’orbitale si rappresenta con una casella


• L’elettrone si rappresenta con una freccia

Atomo di idrogeno

Atomo di elio
Massimo numero di elettroni
Il massimo numero di elettroni in uno strato è 2n2
La configurazione degli atomi polielettronici
Obiettivo: Prevedere la distribuzione degli elettroni negli
atomi con più di un elettrone
La rappresentazione completa degli orbitali occupati da tutti gli
elettroni in un atomo o in uno ione in ordine crescente di energia si
chiama configurazione elettronica.

Notazione spettroscopica o spdf

Per scrivere la configurazione elettronica di un atomo si applica il


principio di Aufbau (o costruzione).
La configurazione degli atomi
polielettronici
La successione degli orbitali in cui sistemare gli elettroni in ordine di energia
crescente è:

n+l

A parità di n+l si riempie


prima l’orbitale con valore di n
più basso.

Regola della diagonale


La configurazione degli atomi
polielettronici
Il numero atomico Z dell’elemento indica il numero di elettroni da
sistemare.
La configurazione degli atomi
polielettronici
La somma degli esponenti che compaiono nella configurazione
elettronica deve corrispondere al numero Z.

Gli elettroni occupano


prima gli orbitali a
energia più bassa, poi
quelli a energia più
elevata.
La configurazione elettronica degli
atomi polielettronici
Secondo la regola di Hund, se ci sono
orbitali allo stesso livello energetico,
prima si colloca un elettrone su ciascun
orbitale vuoto, poi si completano gli
orbitali semipieni.

Nella configurazione elettronica più


stabile di un atomo, gli elettroni
appartenenti a un medesimo
sottolivello tendono ad assumere lo
stesso spin.
La configurazione elettronica degli
atomi polielettronici
Notazione del
Le configurazioni gas nobile
elettroniche sono spesso
scritte in forma abbreviata.

Nella forma abbreviata


si possono distinguere
gli elettroni interni e
gli elettroni di valenza.
La configurazione elettronica degli
atomi polielettronici
Configurazioni elettroniche e tavola periodica

1 periodo
2 periodo
3 periodo
4 periodo
5 periodo
6 periodo
7 periodo

Gli elettroni più esterni si trovano negli orbitali indicati.


La configurazione elettronica degli
atomi polielettronici
Elementi del blocco s
Tutti gli elementi del I gruppo hanno un elettrone nell’orbitale s dello strato n-
esimo, dove n è il numero del periodo dove si trova l’elemento

ns1

Tutti gli elementi del II gruppo hanno due elettroni nell’orbitale s dello strato n-
esimo, dove n è il numero del periodo dove si trova l’elemento

ns2
La configurazione elettronica degli
atomi polielettronici
Elementi del blocco p
Gli elementi dal gruppo 3 A al gruppo 8 A hanno tutti la configurazione
elettronica generale:
ns2 npx x=1,2,3,4,5,6
La configurazione elettronica degli
atomi polielettronici
Elementi del blocco d e f
Elementi di transizione (d)
Elementi di transizione interni (f): lantanidi e attinidi

Eccezioni:
Configurazione secondo la regola diagonale
1s2 2s2 2p6 3s2 3p6 3d4 4s2 1s2 2s2 2p6 3s2 3p6 3d9 4s2

Configurazione reale

1s2 2s2 2p6 3s2 3p6 3d5 4s1 1s2 2s2 2p6 3s2 3p6 3d10 4s1

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