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CAPITOLO 8 “ LA STRUTTURA DELL’ATOMO”

Il legame tra luce e struttura elettronica della materia presenta un comportamento

CORPUSCOLARE: ONDULATORIO
-Fotoni che sono -Onde Elettromagnetiche:
pacchetti di energia onde che si propagano nel
MODELLO DI BOHR elettromagnetica vuoto
➔ L'elettrone percorre
solo determinate orbite circolari

➔  Quanto un elettrone ruota


su un'orbita stazionaria non assorbe
e non emette energia

➔  Le orbite sono quantizzate


Qualunque corpo ha una
cioè sono nettamente separati
doppia natura che possiamo
e si possono contare.
rappresentare attraverso
l’equazione di de Broglie

il numero quantico principale:


determina la distanza media degli elettroni dal
nucleo e la maggior parte della loro energia.
Orbitali con lo stesso numero quantico
principale costituiscono un livello energetico

Salto maggiore=emissione di un fotone


di energia maggiore

ENERGIA DI 1° IONIZZAZIONE:
è l’energia necessaria per rimuovere
un elettrone dall’atomo stesso, allo stato gassoso
LIVELLI E SOTTOLIVELLI

➔ Gli elettroni si trovano su orbite quantizzate, cioè con un


determinato contenuto energetico, per cui si riconoscono
sette livelli energetici con i diversi orbitali di appartenenza
dell'elettrone (il numero quantico principale, n, può
assumere valori compresi tra 1 e 7).

➔ Un sottolivelloè una “regione energetica” che contiene uno


o più orbitali, dipendentemente da cosa ci indicano i valori dei
numeri quantici

CONFIGURAZIONE
ELETTRONICA
Per configurazione elettronica  Principio di
degli elementi si indica la disposizione indeterminazione di
degli elettroni negli orbitali, sottolivelli Heisenberg:
e livelli energetici di un atomo Secondo il quale la
POSIZIONE e la QUANTITA’
DI MOTO sono inversamente
proporzionali.

EQUAZIONE D’ONDA E
L’ORBITALE
L’orbitale non è un luogo fisico
preciso, ma indica soltanto una
probabilità; in altre parole, si tratta
di uno strumento matematico per
calcolare una probabilità.

IL NUMERO QUANTICO
SECONDARIO
Il numero quantico secondario, divide i livelli elettronici
in gruppi di orbitali, chiamati sottolivelli. Fissato un valore di n,
l può assumere solo i valori interi da 0 a (n– 1). Per l = 0
avremo il sottolivello s, per l = 1 il sottolivello p, per l = 2 il sottolivello d,
per l = 3 il sottolivello f.
NUMERO QUANTICO MAGNETICO
Gli orbitali p, d, f, invece, possono avere diverse orientazioni, ciascuna delle quali è stabilita
dal valore del terzo numero quantico, chiamato numero quantico magnetico, m.

NUMERO QUANTICO DI SPIN


Il numero quantico di spin, ms, è il quarto numero quantico. Esso viene indicato con le
lettere ms e possiede soltanto due valori: ms =+1/2 ms=−1/2
In questo modello l’elettrone-onda si comporta come una piccola trottola che
Se l’elettrone-onda ruota in senso orario, avrà per convenzione la freccia rivolta verso l’alto;
se ruota in senso antiorario, la freccia sarà rivolta verso il basso.
L’importanza dello spin dell’elettrone nella determinazione della configurazione elettronica
dell’atomo porta il fisico austriaco Wolfgang Pauli (1900-1958) a enunciare, nel 1925, il
principio di esclusione.

Rappresentazione della configurazione elettronica secondo il modello a orbitali

PRINCIPIO DI PAULI Un orbitale non può essere occupato da più di due elettroni e,
  se questi occupano lo stesso orbitale, i loro spin devono appaiarsi.
• 1. l’orbitale è vuoto e si rappresenta con un quadratino vuoto ;
• 2. l’orbitale è semipieno e si disegna nel quadratino una freccia ↑ ;
• 3. l’orbitale è pieno e si disegnano nel quadratino due frecce, orientate in versi
opposti ⇅

Prima di disegnare le frecce, vi sono


tre regole da tenere presenti:
1. ogni orbitale può contenere al massimo due elettroni, purché con spin opposti (principio
di esclusione di Pauli). Le due frecce di ciascun quadratino devono puntare in versi opposti,
una verso l’alto e l’altra verso il basso;
2. si occupano prima gli orbitali a più bassa energia e poi quelli a energia maggiore
(principio della costruzione progressiva o di Aufbau);
3. se vi sono più orbitali della stessa energia, prima si colloca un elettrone su ciascun
orbitale vuoto e poi si completano gli orbitali semipieni

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