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Dott.

ssa Valentina Oliveri


Email: valentina.oliveri@unict.it
La solubilità nelle soluzioni liquide
La solubilità è la quantità massima di soluto che si può sciogliere
in un’unità di volume o di massa di solvente.
La concentrazione della soluzione satura è una misura della
solubilità di una sostanza.

Aggiungendo un soluto
solido a una soluzione
satura, questo si separa e
forma un corpo di fondo,
detto precipitato. Nel caso
di soluti aeriformi, si
formano bollicine di gas.

https://s.deascuola.it/minisiti/genesis/solubilita/
La solubilità nelle soluzioni liquide
La natura del soluto e la temperatura influenzano la sua solubilità

A ogni valore di temperatura esiste in genere un limite alla quantità di soluto che può
essere disciolta in una certa quantità di solvente.
L’ ulteriore aggiunta di soluto ne comporta semplicemente la deposizione sul fondo della
soluzione (corpo di fondo).
Si tratta di una soluzione satura poiché a questa temperatura non è possibile disciogliere
altro soluto.

La solubilità di un soluto è generalmente definita dai grammi di soluto che, disciolti


in 100 g di solvente, a una certa temperatura, rendono satura una soluzione.

A 20 °C, per esempio, in 100 g di acqua


possono essere disciolti non più di 36,0 g di
cloruro di sodio;
La solubilità nelle soluzioni liquide
È importante specificare la temperatura perché questa influenza la solubilità di un
soluto. Altrimenti definire una solubilità non ha senso!
La solubilità nelle soluzioni liquide
Per la maggior parte dei soluti solidi, la solubilità aumenta all’aumentare
della temperatura. Sciogliere un solido è un processo endotermico, deve
essere assorbito calore per demolire il reticolo cristallino.

Riscaldando la miscela, si può disciogliere una maggiore quantità di soluto.


La solubilità dei gas
Per i gas, in generale la solubilità in acqua diminuisce all’aumentare
della temperatura. Si tratta di un processo esotermico.
La solubilità dei gas
La dissoluzione dei gas in acqua è un processo esotermico; quindi, la solubilità dei
gas nei liquidi polari diminuisce sempre con l’aumentare della temperatura (basti
pensare a cosa accade alle bevande gassate).
Il fenomeno di dissoluzione può essere rappresentato all’equilibrio come segue:
La solubilità dei gas
La solubilità di un gas in un liquido non è influenzata soltanto dalla temperatura
ma anche dalla pressione. I gas dell’aria, principalmente azoto e ossigeno, non
sono molto solubili in acqua a pressione ambiente, ma con l’aumentare della
pressione la loro solubilità aumenta.
L’equilibrio che descrive questo processo è:
La solubilità dei gas
Immaginiamo di aumentare la pressione sul sistema e quindi di ridurre il volume
disponibile per il gas. Così facendo alcune molecole sono costrette a passare dalla
fase gassosa alla soluzione. Un aumento della pressione del gas aumenta quindi la
sua solubilità.
La solubilità dei gas
Se riduciamo la pressione sulla soluzione, parte delle molecole disciolte ritorna allo
stato di gas. Questo è ciò che osserviamo quando stappiamo la bottiglia di una
bibita gassata: il diossido di carbonio disciolto si libera in conseguenza
dell’abbassamento di pressione.
Lo stesso fenomeno si verifica durante la risalita di un magma in un camino
vulcanico: i gas disciolti al suo interno, diminuendo la pressione a mano a mano
che esso giunge in superficie, tendono a liberarsi e trascinano con sé il magma
stesso, dando luogo a un’eruzione.
La solubilità dei gas
Nel caso di gas che non reagiscono con il solvente, esiste una semplice relazione fra
pressione e solubilità, detta legge di Henry.

Legge di Henry
A una data temperatura, la concentrazione di un gas in un liquido è
direttamente proporzionale alla pressione parziale del gas sulla soluzione.

Nell’equazione, Cgas e Pgas sono, rispettivamente, la concentrazione e la pressione del


gas. La costante di proporzionalità, kH, chiamata costante della legge di Henry, è
specifica per ciascun gas.
L’equazione è valida solo per bassi valori di concentrazione e pressione e per i gas che
non reagiscono con il solvente.
La solubilità
Le proprietà colligative
Una proprietà colligativa è una proprietà che dipende soltanto dal
numero di particelle di soluto presenti in soluzione
(concentrazione), e non dalla loro natura.

➢ Abbassamento della tensione di vapore


➢ Innalzamento del punto di ebollizione
➢ Abbassamento del punto di congelamento
➢ Pressione osmotica
La tensione di vapore delle soluzioni: la
legge di Raoult
LA PRESSIONE DI VAPORE DELLE SOLUZIONI È MINORE RISPETTO
AL SOLVENTE PURO

Tutte le soluzioni liquide di soluti non volatili (soluti che non possono evaporare
dalla soluzione) hanno una pressione di vapore più bassa rispetto al solvente puro.
Nel caso di soluzioni diluite, la legge di Raoult, afferma che la pressione di vapore
della soluzione, Psoluzione, è pari al prodotto tra la frazione molare del solvente,
Xsolvente, e la sua pressione di vapore allo stato puro, P°solvente.
La tensione di vapore delle soluzioni: la
legge di Raoult
La frazione molare che compare nella legge di Raoult si riferisce al solvente
e non al soluto.
Ma l’effetto del soluto, qual è?
È possibile dimostrare che:
pressione di vapore del solvente puro

variazione della pressione di vapore


La tensione di vapore delle soluzioni: la
legge di Raoult
La legge di Raoult si spiega considerando un liquido all’equilibrio:

Le molecole del soluto, che non possono


evaporare, rendono perciò più difficoltosa la
«fuga» delle molecole del solvente nella fase di
vapore, mentre non interferiscono con il
processo inverso.
Di conseguenza, la pressione di vapore di una
soluzione risulta più bassa rispetto a quella del
solvente puro.
Le proprietà colligative
I soluti influenzano altre proprietà delle soluzioni, come i punti di congelamento e
di ebollizione.
I punti di ebollizione e di congelamento di una soluzione di un soluto non volatile,
per esempio, sono rispettivamente più alto e più basso di quelli del solvente puro.

Acqua pura

Sol. acquosa
Innalzamento ebullioscopico
Il punto di ebollizione di una soluzione è maggiore di quello del solvente puro
perché la soluzione ha una tensione di vapore inferiore a quella del solvente puro.
vapore inferiore a quella del solvente puro.
I punti di ebollizione dell’acqua pura e della soluzione possono essere estrapolati,
rispettivamente, dalla linea blu e da quella rossa. A qualsiasi valore di pressione, la
soluzione bolle a una temperatura più alta rispetto all’acqua pura.

La differenza fra il punto di ebollizione della


soluzione e quello dell’acqua pura è detta
innalzamento del punto di ebollizione (o
innalzamento ebullioscopico), indicato dal
simbolo Δtb.

teb.soluzione – teb.solvente = Δteb = keb  m

Δteb = variazione del punto di ebollizione


keb = costante ebullioscopica
m = molalità soluzione
Abbassamento crioscopico
La differenza fra il punto di
congelamento dell’acqua pura e quello
della soluzione è detta abbassamento
del punto di congelamento (o
abbassamento crioscopico), indicato
dal simbolo Δtf o Δtc.

Il punto di congelamento di una soluzione è minore di quello del solvente puro perché le
particelle di soluto possono impedire a quelle del solvente di fissarsi al cristallo di solvente
puro.

tcong.soluzione – tcong.solvente = Δtc = kc  m

Δtc = variazione del punto di congelamento


kc = costante crioscopica
m = molalità soluzione
Innalzamento ebullioscopico e abbassamento
crioscopico
Kc (o Kf) e Kb (Keb) sono due costanti di proporzionalità chiamate, rispettivamente,
costante crioscopica molale e costante ebullioscopica molale. I valori di entrambe le
costanti sono caratteristici per ogni solvente.
Le unità che esprimono le due costanti sono °C m-1.
Innalzamento ebullioscopico e abbassamento
crioscopico

In presenza di elettroliti che, per ogni mole liberano più di una


mole di particelle, si deve introdurre il coefficiente i (detto
coefficiente di Van’t Hoff) che indica le moli totali di ioni
liberati in soluzione da una mole di soluto.

Δteb = keb  m  i
Δtc = kc  m  i
Innalzamento ebullioscopico e abbassamento
crioscopico
I SOLUTI IONICI HANNO UN EFFETTO PARTICOLARE SULLE
PROPRIETÀ COLLIGATIVE

La costante crioscopica molale dell’acqua è 1,86 °C m-1. Possiamo quindi pensare


che una soluzione 1,00 m di NaCl congeli a -1,86 °C; al contrario, essa congela a
-3,37 °C. La presenza del sale abbassa il punto di congelamento di circa il doppio.
NaCl(s) in acqua si dissocia in ioni:

Se gli ioni si separano completamente, NaCl 1,00 m ha, in realtà, una


concentrazione di particelle di soluto pari a 2,00 m, cioè il doppio della
concentrazione data.
Determinare il punto di congelamento (temperatura di
fusione) di una soluzione che contiene 100 g di glucosio
(C6H12O6) in 1.0 kg di acqua. La costante crioscopica
molale dell’acqua è 1,86 °C m-1

massa (C6H12O6) = 100 g Δtc = kc  m=1.86 °C m-1 0.56 m=1.03 °C


𝑚 100 𝑔 Temperatura di fusione=Tf


n (C6H12O6) = = = 0.56 𝑚𝑜𝑙
𝑀𝑀 180 𝑔
𝑚𝑜𝑙
Tf=0 °C-1.03 °C
0.56 𝑚𝑜𝑙
𝒎𝒐𝒍𝒂𝒍𝒊𝒕à = = 0.56 𝑚
1.0 𝑘𝑔
Determinare il punto di congelamento di una soluzione che
contiene 100 g di CaCl2 in 1.0 kg di acqua. La costante
crioscopica molale dell’acqua è 1,86 °C m-1

massa (CaCl2) = 100 g Δtc = kc  m  i=1.86 °C m-1  0.901 m 3 =5.02 °C

𝑚 100 𝑔 Temperatura di fusione=Tf


n (CaCl2) = = = 0. 901𝑚𝑜𝑙
𝑀𝑀 111 𝑔
𝑚𝑜𝑙
Tf=0 °C-5.02 °C
0.901 𝑚𝑜𝑙
𝒎𝒐𝒍𝒂𝒍𝒊𝒕à = = 0. 901 𝑚
1.0 𝑘𝑔
La pressione osmotica
L’osmosi è il flusso di un solvente che attraversa una membrana
semipermeabile e raggiunge la soluzione più concentrata.

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La pressione osmotica
Le membrane presenti nei sistemi viventi sono semipermeabili, cioè possono essere
attraversate solo da alcune specie chimiche e non da altre; in altri termini,
presentano una permeabilità selettiva.

Il passaggio selettivo di piccole molecole o ioni attraverso le membrane è chiamato


dialisi.

Una membrana che si comporta in questo modo è detta membrana da dialisi.

L’osmosi è un caso limite della dialisi: soltanto le molecole del solvente riescono ad
attraversare una membrana osmotica.
La pressione osmotica
Nell’osmosi:
• l’acqua si muove da una soluzione più diluita (o dal solvente puro) verso una
più concentrata.
• può esserci un aumento di volume nella parte più concentrata
La pressione osmotica
La pressione che deve essere esercitata sulla
soluzione, separata dal solvente da una membrana
osmotica, per impedire il flusso osmotico è
chiamata pressione osmotica della soluzione.

La pressione osmotica delle soluzioni acquose


diluite è proporzionale sia alla temperatura
assoluta, T, sia alla concentrazione molare, M:

Equazione di van’t Hoff


 =MRT
M = molarità
R = costante universale dei gas
T = temperatura assoluta
La pressione osmotica

Se la soluzione presenta un elettrolita, è necessario introdurre il


coefficiente i.

= M  R  T  i

Le soluzioni che presentano uguale pressione osmotica si


dicono isotoniche. Se due soluzioni hanno diversa pressione
osmotica, si dice ipotonica quella a concentrazione minore,
ipertonica quella a concentrazione maggiore.

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La pressione osmotica
Grazie all’osmosi si attua il trasporto dei fluidi nel nostro
organismo o il trasferimento della linfa dalle radici alle
foglie nelle piante.
Le pareti delle cellule animali e vegetali sono membrane
semipermeabili.
La pressione osmotica
La pressione osmotica
Calcola la pressione osmotica di una soluzione 3,0 M di
glucosio alla temperatura di 30 °C.

 =MRT

𝑚𝑜𝑙 𝑎𝑡𝑚 × 𝐿
 = 3,0 × 0,0821 × 303 𝐾 = 75 𝑎𝑡𝑚
𝐿 𝑚𝑜𝑙 × 𝐾
Una soluzione contiene 1.0 g di emoglobina disciolta in
acqua sufficiente a formare 100 mL di soluzione. La
pressione osmotica a 20 °C è di 2,75 mmHg. Calcolate la
molarità dell’emoglobina e la massa molare
dell’emoglobina.
Una soluzione contiene 1.0 g di emoglobina disciolta in
acqua sufficiente a formare 100 mL di soluzione. La
pressione osmotica a 20 °C è di 2,75 mmHg. Calcolate la
molarità dell’emoglobina e la massa molare
dell’emoglobina.
 =MRT

2.75 𝑚𝑚𝐻𝑔: 760 𝑚𝑚𝐻𝑔 = 𝑥: 1 𝑎𝑡𝑚 Π = 3.62 × 10−3 𝑎𝑡𝑚


Π 3.62 × 10−3 𝑎𝑡𝑚 −4
𝑚𝑜𝑙
𝐸𝑚𝑜𝑔𝑙𝑜𝑏𝑖𝑛𝑎 = = = 1.50 × 10
𝑅 × 𝑇 0.0821 𝐿 × 𝑎𝑡𝑚 × 293.15𝐾 𝐿
𝑚𝑜𝑙 × 𝐾
𝑛
𝐸𝑚𝑜𝑔𝑙𝑜𝑏𝑖𝑛𝑎 =
𝑉
𝑚𝑜𝑙
n (Emoglobina) = 𝑀 × 𝑉 = 1.50 × 10−4 × 0.100 𝐿 = 1.50 × 10−5 𝑚𝑜𝑙
𝐿
𝑚 𝑚 1.0 𝑔 4
𝑔
n (Emoglobina)= 𝑀𝑀 𝐸𝑚𝑜𝑔𝑙𝑜𝑏𝑖𝑛𝑎 = = = 6.7 × 10
𝑀𝑀 𝑛 1.50 × 10−5 𝑚𝑜𝑙 𝑚𝑜𝑙

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