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Nomenclatura composti binari: sono composti contenenti due elementi, il primo con
numero ossidazione positivo e il secondo negativo. L’elemento con numero di
ossidazione negativo viene nominato per primo e prende il suffisso di uro (se è
ossigeno si chiama OSSIDO). L’elemento con numero di ossidazione positivo viene
nominato per secondo con il nome dell’elemento non modificato. Il numero di atomi
viene specificato con mono, di, tri, tetra, penta ecc.
Nomenclatura acidi binari: l’acido è una sostanza che sciolta in acqua produce ioni
H+ (H3O+). Gli acidi binari sono composti da H e un non metallo. Si legge prima
dicendo ACIDO + l’elemento con il suffisso -idrico. Esempio: HF = acido
fluoridrico.
Nomenclatura composti ternari:
OSSIACIDI
Sono formati da idrogeno + elemento + ossigeno. Il loro nome viene costruito
facendo seguire al termine ACIDO, il nome dell’elemento centrale, seguito dal
suffisso oso o ico e preceduto dal prefisso ipo o per, a seconda dello stato di
ossidazione dell’elemento stesso.
Ipo--oso (dall’alto verso il basso aumenta il numero di ossidazione).
--oso
--ico
Per---ico
Nel legame covalente, gli elettroni responsabile del legame sono condivisi tra i due
atomi legati: essi si muovono nel tempo e nello spazio intorno ad entrambi gli atomi.
Il legame covalente si instaura tra elementi non metalli.
Gli elettroni coinvolti nel legame sono solo quelli del livello più esterno di ogni
atomo (elettroni di valenza). A differenza del legame ionico, il legame covalente è un
legame direzionale. Man mano che i due atomi si avvicinano la loro energia
diminuisce fino a raggiungere un valore minimo (energia di legame).
Il legame chimico singolo coinvolge due elettroni che possono provenire da ciascuno
dei due atomi legati, ma anche da uno stesso atomo. Tra due atomi può instaurarsi più
di un singolo legame, infatti si parla di legame multiplo: doppio se nel legame
complessivo tra i due atomi sono coinvolte 2 coppie di elettroni; triplo se sono
coinvolte 3 coppie di elettroni.
Ordine di legame = numero di coppie elettroniche di legame condivise tra i due
atomi.
Regola dell’ottetto: quando si legano tra loro per formare molecole di atomi tendono
ad assumere la configurazione elettronica del gas nobile più vicino (cioè ad essere
circondati da 8 e-). E’ seguita rigorosamente da C, N, O, F.
Fanno eccezione:
- il BORO e gli elementi che lo seguono lungo il gruppo possono dare molecole
deficienti di elettroni.
- Fosforo, Zolfo, Cloro e gli elementi che li seguono possono espandere l’ottetto
perché hanno orbitali vuoti abbastanza vicini di energia.
SLIDE 8 – IL LEGAME CHIMICO PARTE 2
Orbitali Ibridi: gli orbitali ibridi spiegano come un elemento può formare più legami
identici utilizzando orbitali atomici di tipo diverso. Un orbitale ibrido è una
combinazione matematica di due o più orbitali atomici.
Elettronegatività: l’elettronegatività è una misura della capacità di un atomo di
attrarre verso di sé la coppia elettronica condivisa nella formazione di un legame
covalente con un altro atomo. Nella scala di Mulliken l’elettronegatività è data dal
potenziale ionizzazione + affinità elettronica / 2.
Scala di Pauling: si basa sulla misura sperimentale dell’energia di legame di molecole
biatomiche, da cui ottiene contributo ionico al legame. Le elettronegatività sono
calcolate prendendo come riferimento il fluoro, alla cui elettronegatività fu assegnato
il valore 4.
2) PRESSIONE
Per le reazioni in cui deltaV < 0 un aumento di P fa aumentare i prodotti della
reazione, mentre una riduzione di P causa un aumento dei reagenti.
Per le reazioni in cui deltaV > 0 un aumento di P fa aumentare i reagenti della
reazione, mentre una riduzione di P causa un aumento dei prodotti.
Equilibri omogenei: negli equilibri omogenei tutti i componenti si trovano allo stesso
stato di aggregazione.
Equilibri eterogenei: diverso stato di aggregazione degli elementi tra reagenti e
prodotti.
In un equilibrio eterogeneo la pressione parziale e la concentrazione dei componenti
che partecipano alla reazione come solidi o liquidi puri non compare nell’espressione
della KP e KC, perché la oro energia libera non cambia con la pressione o
concentrazione.