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Legge della conservazione dell’energia
Quello che accadde alla materia, accade anche all’energia: nel trasformarsi da una forma
all’altra l’energia si conserva.
In una trasformazione, la somma delle energie del sistema e dell’ambiente è uguale prima
e dopo la trasformazione stessa.
(L’acqua di una cascata, con l’energia legata al suo movimento, sposta sassi, trasporta
materiali sospesi, produce calore per attrito = l’acqua perde energia per trasferirla
all’ambiente circostante).
L’energia può compiere lavoro e produrre calore. Quando l’energia compie un lavoro si
produce sempre una certa quantità di calore. Mentre il calore prodotto da una certa
quantità di energia non può mai essere riconvertito integralmente in lavoro (l’energia si è
«degradata» a calore → ha assunto una forma disordinata, cioè una forma non più adatta
a essere sfruttata per compiere lavoro).
In un’esplosione l’energia chimica contenuta nei reagenti si trasforma in energia termica e
in energia cinetica delle masse di gas messe in rapido movimento. È proprio così che nel
motore a scoppio tali masse di gas provocano il movimento del pistone oppure in un
airbag assicurano la sua espansione istantanea.
Le reazioni chimiche che avvengono con cessione di energia all’ambiente sono dette
esoergoniche (esotermiche se viene ceduto solo calore) e formano prodotti di contenuto
energetico più basso.
Le reazioni chimiche che avvengono con assorbimento di energia dall’esterno sono dette
endoergoniche (endotermiche se viene assorbito solo calore) e formano prodotti di
contenuto energetico più alto.
Le quantità reciproche dei due elementi che reagiscono non sono casuali, ma
devono rispettare una ben precisa proporzione: il rapporto di combinazione (Rc).
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Dalton: Legge delle proporzioni multiple
Due elementi possono formare composti diversi: esempio carbonio e idrogeno possono
formare sia metano (CH4) che etilene (C2H4); ossigeno e idrogeno possono formare sia
acqua (H2O) che acqua ossigenata (H2O2), ma le quantità che utilizzano per farlo mostrano
una stretta correlazione.
Quando due elementi formano più di un composto, le masse dell’uno che reagiscono con la
stessa massa dell’altro stanno tra loro secondo rapporti esprimibili con numeri piccoli e interi.
Dalton: Legge delle proporzioni multiple
Dalton: teoria atomica
Le teorie di Lavoisier, Proust e Dalton sono spiegate dalla teoria atomica.
Le relazioni tra le masse degli elementi che partecipano a una reazione per formare un
composto sono spiegabili con gli atomi (i costituenti della materia).
Cinque punti della teoria atomica di Dalton:
1) Tutta la materia è costituita da atomi inalterabili e non divisibili in parti più
piccole (prende spunto dal filosofo Democrito che aveva ipotizzato la natura
corpuscolare della materia).
Dalton: teoria atomica
2) Tutti gli atomi di un elemento sono uguali tra loro e hanno la stessa massa;
atomi di elementi diversi hanno masse diverse.
3) Nelle reazioni chimiche gli atomi si uniscono e si dividono gli uni dagli altri, ma
non vengono né creati, né distrutti, né divisi in parti più piccole, né convertiti in
atomi di altro tipo. (Spiega la legge di Lavoisier).
Dalton: teoria atomica
4) Gli atomi dei vari elementi si uniscono in rapporti costanti per formare le
molecole. (Corretta interpretazione della legge di Proust).
5) Gli atomi di due elementi possono combinarsi in rapporti diversi per formare
differenti composti. (Legge delle proporzioni multiple di Dalton).
Tavola periodica degli elementi
Nel 1869 il chimico Mendeleev classificò gli elementi sia sulla base delle loro
caratteristiche fisiche e soprattutto sulla caratteristiche chimiche.
Vide che le proprietà degli elementi si ripetevano con regolarità periodica e ordinata →
chiamò il suo schema Tavola Periodica degli Elementi.
Oggi sappiamo che le proprietà chimiche, che avevano guidato Mendeleev nella stesura
della prima classificazione moderna degli elementi, sono dovute alla parte più esterna
degli atomi, costituita soltanto da elettroni (piccole particelle di carica negativa).
Il numero degli elettroni è diverso da elemento a elemento e proprio la loro quantità e
disposizione determina tutta la varietà dei comportamenti che gli elementi della materia
presentano.
Nella tavola attuale, gli elementi sono ordinati in base al numero progressivo dei loro
elettroni.
La disposizione degli elementi nella tavola è disposta in colonne, chiamate gruppi, e in
righe di diversa lunghezza, chiamate periodi.
Primo gruppo: metalli alcalini.
Gruppo 17: alogeni (generatori di sale: questi elementi si legano ai metalli formando Sali).
Gruppo 18: gas nobili (gas con scarsa tendenza a legarsi con altri elementi).
Tavola Periodica
Più in generale, gli elementi sono classificati in tre grandi
categorie:
• Metalli: più abbondanti, hanno un aspetto lucente e possono
condurre corrente elettrica e calore. Sono solidi a temperatura
ambiente, tranne il mercurio che è liquido. Sono duttili e
malleabili: possono essere tirati in fili e ridotti in lamine e si
deformano facilmente senza rompersi. Sono raggruppati nella
parte centrale e sinistra della tavola e sono costituiti da atomi
che perdono facilmente elettroni.
3 particelle fondamentali:
- Protone: carica positiva: + 1,602 · 10-19C
- Elettrone: carica negativa: - 1,602 · 10-19C
- Neutrone: carica nulla
He = Z= 2 → 2 protoni e 2 elettroni;
C (Carbonio) = Z = 6 → 6 protoni e 6 elettroni;
O (Ossigeno) = Z = 8 → 8 protoni e 8 elettroni;
Na (Sodio) = Z = 11 → 11 protoni e 11 elettroni;
I neutroni tengono uniti i protoni nel nucleo e determinano la massa dell’atomo.
Il numero dei neutroni (N) presenti in un atomo NON è caratteristico di un elemento.
Il numero totale di particelle presenti nel nucleo (generalmente dette nucleoni) viene
definito Numero di massa (A).
A= n + Z
Esempio: Ossigeno ha Z = 8 e A = 16 → n= A – Z → n = 16 – 8 → n = 8
L’ossigeno, quindi ha 8 neutroni e 8 protoni e 8 elettroni.
Per rappresentare un elemento con il suo numero atomico (Z) e il suo numero di massa
(A), si utilizza il simbolo:
Ioni
Uno ione in cui il numero di elettroni è ridotto rispetto a quello dei protoni è detto catione
ed è di segno positiva (ha carica positiva).
Uno ione in cui il numero di elettroni è superiore a quelli dei protoni è detto anione ed è di
segno negativo (ha carica negativa).
In entrambi i casi si scrive il segno e il valore della carica in alto a destra del simbolo
dell’elemento.
K+
Cl-
Ione con carica positiva: Catione
Se un atomo perde un elettrone; il numero dei protoni sarà maggiore di quello degli
elettroni e quindi l’atomo avrà carica positiva.
C → A: 12; Z: 6 → 6 elettroni, 6 protoni e 6 neutroni
Se perde un elettrone il Carbonio avrà: 5 elettroni, 6 protoni e 6 neutroni e quindi ha
carica positiva. C+.
N → A: 14; Z: 7 → 7 elettroni, 7 protoni e 7 neutroni
Se perde un elettrone l’azoto avrà: 6 elettroni, 7 protoni e 7 neutroni e quindi ha carica
positiva. N+.
Ione con carica negativa: Anione
Se un atomo acquista un elettrone; il numero degli elettroni sarà maggiore di quello dei
protoni e quindi l’atomo avrà carica negativa.
C → A: 12; Z: 6 → 6 elettroni, 6 protoni e 6 neutroni
Se acquista un elettrone il Carbonio avrà: 7 elettroni, 6 protoni e 6 neutroni e quindi ha
carica negativa. C-.
N → A: 14; Z: 7 → 7 elettroni, 7 protoni e 7 neutroni
Se acquista un elettrone l’azoto avrà: 8 elettroni, 7 protoni e 7 neutroni e quindi ha carica
negativa. N-.
Isotopi
Gli isotopi di un elemento sono atomi che hanno ugual numero di protoni, ma diverso numero
di neutroni.
Quindi gli isotopi di uno stesso elemento hanno massa diversa.
Gli isotopi dell’idrogeno contengono rispettivamente 0, 1 e 2 neutroni e si indicano: 1H, 2H e 3H.
Tutti e tre hanno lo stesso comportamento chimico, poiché hanno lo stesso numero di protoni e
di elettroni (da cui dipendono le proprietà chimiche di un elemento).
Invece, le proprietà fisiche sono diverse a causa del diverso numero di massa.
Per esempio, l’acqua formata da deuterio e ossigeno (detta «acqua pesante») ha una temperatura di
fusione di 3,82 °C e una densità maggiore → il ghiaccio formato da 2H2O immersa in acqua va a fondo.
Reazioni nucleari
I radionuclidi sono elementi che hanno nuclei con un rapporto protoni/neutroni
sbilanciato o con numeri atomici alti e per questo sono instabili.
Per bilanciare la reazione di prima è sufficiente aggiungere un 2 alla formula del cloruro di
idrogeno:
H2 + Cl2 → 2 HCl
Per ogni molecola di idrogeno che reagisce ne occorre una di cloro e se ne formano due
di cloruro di idrogeno.
Bilanciare una reazione
Per bilanciare una reazione chimica procediamo per gradi, seguendo alcune regole:
1) Scrivere le formule dei reagenti a sinistra e quelle dei prodotti a destra, separandoli con
una freccia; se vi sono più reagenti o più prodotti, le rispettive formule sono separate dal
segno +;
2) Contare quanti atomi di ogni elemento vi sono da entrambe le parti dell’equazione. Gruppi
di atomi che compaiono inalterati prime e dopo la freccia sono considerati come blocco
unico.
3) Iniziare il bilanciamento a partire dall’elemento presente nel minor numero di composti
(non conviene partire da idrogeno e ossigeno) usando i necessari coefficienti
stechiometrici: i numeri interi che si scrivono davanti alle formule di ogni composto nelle
reazioni chimiche.
Se esso vale 1 viene sottinteso. Il bilanciamento deve essere ottenuto variando solo i
coefficienti e non gli indici di formula (ciò significherebbe ricorrere a sostanze diverse e quindi
cambiare la reazione).
4) Si procede bilanciando uno alla volta tutti gli altri elementi cambiando, se necessario,
soltanto i coefficienti stechiometrici.
5) Dopo aver bilanciato tutti gli elementi, controllare che i coefficienti utilizzati abbiano il valore
minimo possibile (esempio: se tutti i coefficienti sono divisibili per 2 si deve semplificare).
Nella scrittura delle equazioni chimiche si utilizzano simboli speciali, che permettono di
trasmettere in modo sintetico una grande quantità di informazioni.
N2 + H2 → NH3
N2 + H2 → 2 NH3
N2 + 3 H2 → 2 NH3
Le prime leggi della chimica: Unità A3: da pagina 68 a 79
Tavola Periodica: Unità A4 pagine da 108 a 110
Composizione dell’atomo: Unità B3 pagine da 181 a 185
Reazioni nucleari: Unità B3 pagine 189 e 190
Bilanciamento delle reazioni chimiche: Unità B1 pagine da 124 a 126