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Un’altra osservazione chimica fondamentale è data dalla legge della composizione definita e
costante (o legge delle proporzioni definite, elaborata da Joseph-Louis Proust): in un composto
chimico gli elementi sono sempre combinati in rapporti in massa costanti e definiti. Si può pertanto
esprimere, per ciascun composto, la percentuale in massa (indicata con wt%) di ciascun elemento: si
calcola dividendo la massa di un elemento per la massa del composto che lo contiene, dopodiché si
moltiplica per 100.
ES. 2.1] La pechblenda è il composto dell’uranio industrialmente più importante. L’analisi indica che
84.2 g di pechblenda contengono 71.4 g di uranio, il resto è ossigeno. Calcolare la massa di uranio
ottenibile da 102 kg di pechblenda [8.65×104 g]
ES. 2.3] L’argento esiste in natura come isotopo 107Ag e 109Ag. I due isotopi hanno massa di 106.90509
e 108.90476 Da, rispettivamente, e abbondanza del 51.84 e 48.16%. Calcolare la massa atomica
dell’argento esprimendola con 5 C.S. [107.87 Da]
Occorre anche spiegare perché i protoni non si respingono all’interno del nucleo. Infatti, essendo
soggetti ad una piccola forza di attrazione gravitazionale (≈10‒34 N) e ad una grande forza di repulsione
elettrostatica (≈102 N) dall’altra, essi dovrebbero respingersi violentemente. Esiste tuttavia un’ulteriore
forza di attrazione, detta forza nucleare, capace di tenere vicini tra loro i protoni.
Questa forza attrattiva si manifesta solo a distanze di ≈10‒15 N e vale tra protoni, tra neutroni, tra
protoni e neutroni.
CHIMICA @PoliTO (F. Bella) – Capitolo 2 – 2020/2021 18
Tavola periodica degli elementi
Alla metà del XIX secolo si erano accumulate enormi quantità di informazioni concernenti le reazioni, le
proprietà e le masse atomiche degli elementi. Parecchi ricercatori notarono regolarità ricorrenti o
periodiche, e proposero schemi per organizzare gli elementi secondo alcune proprietà fondamentali. Nel
1871 Dmitrij Mendeleev pubblicò uno schema che elencava gli elementi secondo massa atomica
crescente e avente disposizione per cui elementi con proprietà chimiche simili occupavano la stessa
colonna. Ne derivò l’attuale tavola periodica degli elementi, organizzata in questo modo:
Ogni elemento ha una casella che contiene il numero, il simbolo e la massa atomica. Le caselle sono
disposte in ordine di numero atomico crescente da sinistra verso destra.
Le caselle sono disposte in una tabella di periodi (righe orizzontali) e gruppi (colonne verticali).
Ogni periodo ha un numero da 1 a 7, mentre i gruppi vanno da 1 a 18.
I gruppi 1, 2, 13-18 contengono gli elementi dei gruppi principali, mentre i gruppi 3-12
contengono gli elementi di transizione. Al di sotto del corpo principale della tavola sono collocate
due serie di elementi di transizione interna, che si inseriscono tra gli elementi del gruppo 3 e del
gruppo 4.
Gli elementi di un gruppo hanno proprietà chimiche simili, mentre quelli di un periodo hanno proprietà
chimiche differenti.
ES. 2.5] Assegnare le nomenclature a Cu2O e CaO. [Monossido di dirame; ossido rameoso / Ossido di
calcio; ossido di calcio]
ES. 2.6] Assegnare le nomenclature a P2O3 e SO2. [Triossido di difosforo; anidride fosforosa / Diossido
di zolfo; anidride solforosa]
Ossidi di Mn e Cr: hanno comportamento anfotero, ossia formano ossidi basici o ossidi acidi a seconda
del N.O.
24 +2 CrO Monossido di cromo Ossido cromoso
O.B.
Cr +3 Cr2O3 Triossido di dicromo Ossido cromico
+2,+3,+6 +6 CrO3 Triossido di cromo Anidride cromica O.A.
+2 MnO Monossido di manganese Ossido manganoso
O.B.
25 +3 Mn2O3 Triossido di dimanganese Ossido manganico
Mn +4 MnO2 Diossido di manganese Diossido di manganese
+2,+3,+4,+6+7
+6 MnO3 Triossido di manganese Anidride manganica
O.A.
+7 Mn2O7 Eptaossido di dimanganese Anidride permanganica
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Idrossidi
Composti ternari formati dalla reazione ossido basico + H2O → M(OH)x
Nomenclatura IUPAC: prefisso–idrossido di + M Gruppo ossidrile: (OH)–
Prefissi: di–, tri–, …
ES. 2.7] Assegnare le nomenclature a Fe(OH)2 e RbOH. [Diidrossido di ferro; idrossido ferroso /
Idrossido di rubidio; idrossido di rubidio]
ES. 2.8] Assegnare le nomenclature a HClO4 e H2SO4. [Acido tetraossoclorico (VII); Acido perclorico /
Acido tetraossosolforico (VI); acido solforico]
ES. 2.12] Assegnare le nomenclature a AlBr3 e Ag2S. [Tribromuro di alluminio; Bromuro di alluminio /
Solfuro di diargento; solfuro di argento]
ES. 2.15] Calcolare la massa molecolare di Fe2O3 ed esprimerla con 4 C.S. [159.7 Da]
CHIMICA @PoliTO (F. Bella) – Capitolo 2 – 2020/2021 44
Miscele: classificazione e separazione
Le sostanze pure non sono quasi mai presenti nel nostro ambiente, ma la materia esiste di solito sotto
forma di miscele. Queste possono essere:
Miscele eterogenee: hanno una o più superfici di separazione visibili (a occhio nudo o con un
microscopio) tra i suoi componenti. Ne consegue una composizione non uniforme. Es: rocce
costituite da singoli granuli di differenti minerali, latte, sangue, ecc.
Miscele omogenee: non hanno superfici di separazione visibili, perché i componenti sono miscelati
come singoli atomi, ioni e molecole. Ne risulta una composizione uniforme. Es: zucchero disciolto in
acqua. Una miscela omogenea è anche detta soluzione (solvente + soluto), e questa può essere
liquida, gassosa (es: aria) o solida (es: cera).
Per studiare le proprietà delle sostanze, i chimici hanno ideato molti procedimenti
per separare una miscela negli elementi e nei composti da cui è costituita:
Filtrazione: separa i componenti di una miscela sulla base di differenze tra le
dimensioni delle particelle. Si usa spesso per separare un liquido da un solido.
Può essere condotta sotto vuoto, riducendo la pressione dentro il recipiente in
cui si filtra e accelerando il flusso del liquido.
Cristallizzazione Distillazione
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Miscele: classificazione e separazione/3
Estrazione: si basa su differenze di solubilità, partendo da un materiale che viene frantumato con
un solvente che estrae (scioglie) i composti solubili. L’estratto viene ulteriormente separato con
l’aggiunta di un secondo solvente che non si scioglie nel primo. Segue agitazione in un imbuto
separatore, dove alcuni componenti vengono estratti nel nuovo solvente.
Cromatografia: si basa su differenze di velocità di migrazione dei componenti di una miscela
quando vengono solubilizzate in un fluido (fase mobile) che si muove su un supporto solido (fase
stazionaria). Un componente che non dà interazioni chimico-fisiche con la fase stazionaria avanzerà
più velocemente di un componente in grado di dare interazioni con quest’ultima.
Estrazione Cromatografia
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Miscele: classificazione e separazione/4