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STORIA D'ITALIA
PUBBLJC,HE
ROMA
NELLA SEDE DELL' ISTITUTO
PALA ZZO D EI FILIPPI N I
P IA ZZA Ot,LL' O ROL O G I O, 4
1942- xx
CODICE TOPOGRAFICO
DELLA
CITTÀ DI ROMA
A CURA
01
VOLUME SECONDO
ROMA
T I POGRAFIA DEL SENATO
1942-xx
AVVERTENZA
R. V ALENTINI e G. ZUCCHETTI.
Cf. H. AcHELts, Die Martyrologim, ibre Geschichle u11d ihr Werl, Berlin, 1900,
passim; A. PROFUMO, La memoria di s. Pietro 11el/a regiom Salario-No111e11/a11a
in R0m. Q11ar/a/sc/1rift, XXI Supplementheft, Rom, 1916; J. P. KmscH, Der
stadlromisc/Je c/Jristlicbe FÙlkale11dtr im A//ertum, Miinster in W. 1924; lo., Die
Grabstiitlen der. rom. Miirtyrer und ibre Stellung im liturgiscben Miirtyrerk11lt11s
in Rom. Quartalschr. XXXVIII, 1930, PP· 1o8-1 1; P. STYGER , Die rom. Kata-
kombt11, Berlio, 1933; lo. Rom. Miirlyrergrufte, Berlin, 1935, I, p. 7 e passimi;
H. LIETZMANN, Geschicbte der a/Jen Kirche, lii, Berlin, 1938, p. 237 segg.; V. L. K EN ·
NEDY, The Saints of l/u Cano11 of tbe Mass, Roma, 1938, limitatamente al
cap. The C11ll of /be Marlyrs, p. 75 segg.; A. FERRUA , Filocalo, l'amante della
bella lettera in Civiltà Cattolica, XC, 1939, I, p. 3 5.
12 DEPOSITIO EPISCOPORUM
DEPOSITIO EPISCOPORUM
2. lanuar. 8
(1) Il papa Dionisio (259-68) so· ma11a, voi. II, Istituto di Studi Ro-
stenne, nello sviluppo del dogma cri- mani, 1939). L'esistenza di questo ci-
stiano, una strenua lotta contro il Sabel- mitero pot rebbe risalire, secondo le
lianismo e il Subordinazianismo (cf. E. vedute di G. LA PIANA (Rivista di
CASPAR, Gescbic/1/e des Papsllwns, I, archeologia cristiana, IV, 1927, pp. 179-
p. 91 sgg.; F. X. SEPPELT, Der A11f- 180), all'età di papa Vittore. La cripta
slieK des Papsllums, 1931, p. 63 sgg.). L', da Ponziano (t 235), che però vi
Della sua deposizione nel cimitero di fu deposto dopo la traslazione della sua
Callisto, oltre la testimonianza di que- salma dalla Sardegna, sino ad Eutichiano
sto indice, fa feJe il nome inciso nel ca· compreso \t 283), eccetto Cornelio,
talogo della tavola marmorea posta da servì ufficialmente come luogo di se-
Sisto III (G. B. DE Rossi, Roma sotter- poltura dei pontefici romani, nove in
ranea cristiana, Roma, li, 1867, pp. 33- tutto. (Cf. STYGER, L 'origi11e del ci111ite1·0
48; cf. anche Martirologio Ge,.011imia1I<> di S. Callisto mli' Appia in Rendiro11ti
in Acta Ss. nov. II, 11, p. 428). Seb- della Po11tifitia Accademia Roma11a di
bene non sia stato rinvenuto l' epitafio, Archeologia, IV, 1926, pp. 127 e 146-
questa deposizione nell'area prima, 153; Io. Papstkr)'pta 11ml Caciliagruft
cubicolo L', può ritenersi quasi sicura ili der Kallistkatakombe at1 der flia
(cf. STYGER, Dit 1·òmischtt1 J(atakombe11, A ppia in Zeitschrift f ur katholiscbe Thto·
pp. 36 e 48). Nelle fonti la data della logie, LVI, 1932, p. 67 sgg.; Io. Rò111.
deposizione oscilla tra il u .v1. » e il Miirt1•r. 1, p. 82: E. jos 1, il cimitero di
".vn. kal. ian. », ma viene comune- Callisto, Roma, 1933; G. DE ANGELIS
01ente accettato il 26 decembre. Il o' 0SSAT, La geologia delle catacombe
cimitero di Callisto, sul lato ovest del- 1'0ma11e, Città del Vaticano, 1938- 9,
1'Appia (via delle Sette Chiese), prese P· r 51 sgg.
il nome dal diacono Callisto, in seguito ( 2) Anche questo papa venne pre-
papa, che ne tenne l' amminislrnzione sumibilmente tumulato (275) nel cu-
(P11ilosopbu111e11a, IX, 11, 141 in HippolJ- bicolo L•. La tomba non è stata trovata,
tus Werkt, t. 111, p. 248, ed. P. WEND· ma l' indicazione ci è data, oltrechè dal
LAN D, Lipsiae, 1916) ed esegui pa· nostro testo, da l Martirologio Gero11i·
recchi lavori nel tratto dove si formò miano (29 decem bre), e la presenza di
la cripta papale (cf. G. W1LPERT, la Felice nella cripta dei papi è del tutto
cripta dei papi e la cappella di Stmta credibile (cf. STYGF.R, Die rò11•. Katak.
Cecilia 11el cimitero di Callisto, Roma, p. 48). Durante il suo episcopato sorse
1910, p. 15 sgg.; STYGER, op. cit. p. 34 l'eresia dei Manichei, e nella tarda tra-
sgg.; lo. Riimiscbe Miiftyrergrufte, I, dizione manoscritta delle sue gesta,
p. 77 sgg. ; C. CECCHELLI, Tre depo1·- egli app:ue come martire (cf. Caral.
tati i11 Sardeg11a estr. d.i Sardeg11a Rt>- codicum hagiograpb. Bibl. civit. Cart10·
•
DEPOSITIO MARTYRUM
2. la nuar. B mll1lades V
PRlD. JOUS APRIL. Iulii in via Aurelia, miliario .111. , in Calisti <•>.
1. loll V mllarlo V
Quirino. Una iscrtz1one darnasiana, calis (I, pp. r41 e 205) invece, cioè
pervenutaci mutila (Epigr. n. r 1), vien verso il v1 o vn secolo, vien fuori,
d.t taluni (DE Rossr, foscriptiones c'1ri· per il cimitero, il nome di Calepodio,
stia11ae 14rbis Romae uptimo saeculo a111i- il possessore o fondatore della cata·
quions, Il, p. 108 n. 59) ritenuta come comba, che risale almeno all'inizio
dettata per il papa Marco; ma c'è chi dcl secolo m (cf. STYGER, Die ròm.
ne dubita, o crede il contrario (Du- Kalak. p. 292). Anche nella fonte
CllESNE, Lib. Pontif. I, p. 204 nota 1 3; romana di cui si valse il primo redat·
S. COLOMBO, Appunti Danuuiani in tore del Martirologio Gero11imia110, il
Didaskaleio11, l, 1912, pp. 36 1-7). Se- cimitero dove riposava Giulio dovette
condo lo SCHAEFER (Die Bede11t1mg &c. avere una indicazione diversa da quella
p. 343) 1 Marco nell'epigramma darna- di Callisto, se il codice Bernensc ha
siano sarebbe rappresentato come uno « Romae in cimiterio Calepodi via Au-
dei primi asceti. L'indicazione dcl • relia tertio miliwo• ( Acta Ss. nov.11,
cimitero, sull'Ardeatina e sull'Appia, è 11, p. 184). Questo cimitero dunque,
originata dalla sua posizione tra le due designato nei più antichi testi come di
strade, per cui prevalse il nome del- Calepodio, venne poi nominato anche
l'una o dell'altra. Cf. STYGER, Vie ròm. dal papa Callisto, perchè quivi era la
Katak. p. 293 ; KrRSCH, Der sladtròtn. sua tomba. In qual modo Callisto mo-
c'1risll. Fesi. p. 1o6; A cta Ss. nov. ll, risse è incerto; la fama Jel martirio è
11, p. S43 n. 1. basata sulla Passio, un' inveniionc del
( 1) La successione cronologica di secolo vu. Rimane però da chiarire
questi due ultimi papi, in un ordine come mai fu sepolto nel cimitero di
del tutto diverso da quello seguito fino ' Calepodio, anzichè nella cripta dei
:il decimo nome della lìsta, è stata papi sull'Appia (cf. CASPAR, op. cit. I,
già messa in rilievo (p. 4). Altro p.39; SEPPELT, Der Aufstug des Papslt.
segno, che distingue dalle precedenti p. 4 3). Ippolito, che raccolse a carico
questa deposizione, consiste nel più di Callisto imputazioni anche incon-
dettagliato ragguaglio, della via e sistenti, tace sulla causa della morte
del miliare. La designazione auten- di lui (cf. CECCHELLI, Tre deportati in
tica della catacomba dovette essere Sardegna, p. 24). Nella nostra Depo-
• coerncterium Calcpodii, ad sanctum sitio la denominazione del cimitero deve
• Calixtum, via Aurelia,,_ Nella essere stata scambiata con la designa-
Depositio MarlJrnm essa è solo pre· zione simile della catacomba della via
cisata dal miliare : «in via Autelia Appia (cf. KIRSCH, Der slad/romische
« rniliario .m. ». Nel liber Po11/ifi- cbristl. Fesi. p. 103).
bEPOSlTIO MARTYRUM 17
M ENSE IANUARIO •
.xm. KAL. FEB. Fabiani, in Ca listi <1 >, et Sebastiaoi, in Catacumba6 <1>.
5 .xu. KAL. FEB. Agnetis, in N'omentana <•>.
1. manlrum V 2. lann V lud"a A 4 . catacumbia Il
MENSE FEBRUARIO.
MENSE MARTIO.
MENSE MAIO• 5
. xnn. KAL. IUN. Partheni et Caloceri, in Calisti, Diocletiano
.v1111. et Maximiano .vm. coss. <i>.
2, 4. Martias corr. Martll B z. ca tcdra 8 Jl 5. lnnuarlo V 7. co~. om. JlA
MENS E IUN IO •
sembra al DuFOURCQ. ( fitu de sur lts dei corpi, o listituzione della festa io
Gt sla Marlyr. pp. 185-6) soddisfa- loro onore. Con laiuto del Martiro·
cente, percbè il giorno indicato nel logio Gero11imia110 (29 giugno, cod. di
nostro testo, « .xm1. kal. iun. », corri- Berna), possiamo restituire i1nostro testo
sponde a quello della morte segnato cosi: « Romae natale sanctorum apo-
nella Passio (cf. FRANCHt DE' CAVALIERI, cc stolorum, Petri via Aurelia io Vati·
S. Bassi/la in Studi e Tesli n. 27, cc cano, Pauli vero via Ostiensi, utrum·
pp. 12 3-4; DELEHAVE, Trois dnles du "que in Catacumbas, Basso et Tusco
cale11d1 ier rotnai11 in A 11alecta Boli. « consulibus » ; Ja intendere che il
XLI, 1928, pp. 50-s e Acta Ss. nov. natalizio di san Pietro era celebrato
11, u, pp. 261-2). I due martiri erano nella sua tomba in Vaticano e quello di
venerati nella regione di Eusebio dcl san Paolo sulla via Ostiense ; mentre la
cimitero di Callisto (cf. anche .\fa rti- celebrazione di entrambi aveva luogo
rnlogio Gero11imiat10, 19 maggio e 20 ad Catacumbas (cf. K1RSCH, u feste
luglio). lvi, aU' ingresso di un cubi- degli apostoli s. Pitlro e s. Paolo nel
colo, si vedono ancora i loro nomi Martirologio Gero11imia110 in Riv. ardi.
graffiti da antica mano in scrittura crisi. II, 1924, pp. 57-61 ; KENNEDY,
maiuscola, e sopra, in scrittura corsiva Tbe Sai11ts &c. pp. 96-1 01). Quivi nel
mescolata con capitali, la data « tertio 191s furono intrapresi scavi e scoperti
« idus Fefrua " (DE Rossi, op. cit. Il, avanzi di una costruzione della metà
p. 211 e tav. XXXIII, 5), che avrebbe circa del m secolo, in forma d' un por·
carattere liturgico (cf. STYGER, Rom. tico con una corte (lriclia), che dovè
.\{Jrtyr, I, p. 123). Secondo il LIETI· servire al popolo adunato per il rito
MANN (Petrus u11d Paulus i11 Rom, Ber· del refrigerio. I graffiti greci e latini
lin-Leipzig, 1927, pp. 114-8), le due date che si leggono sulle pareti, conte nenti
19 maggio e 11 febbraio indicherebbero invocazioni agli apostoli Pietro e Paolo,
la morte e la traslazione, senza che perb sono prova inoppugnabile che si cre-
sia possibile distinguere quale debba :Il· deva alla reale presenza dei loro corpi
tribuirsi ali' una, quale ali' altra. L-a da· in quel luogo (cf. MA NCINI e MARUCCHI
tazione di questa parte della regione in 1oti:zie degli scavi di antichità, 1923,
di Eusebio viene precisata dn una iscri· p. ~ sgg.). Alcuni ammettono una
zione, nella quale il diacono Severo dice temporanea deposizione delle reliquie
di avervi preparato un c11bic11lwn d11plex dei due Apostoli ad Catac1m1bas nel
all'epoca di papa Marcellino (cf. K1RSCH, 258, duran te la persecuzione di Vale·
Pitture profane 11e//a catacomba dei ria no (DucHESNE, Lib. Pontif. I, p. civ;
Ss. Pietro t Marctlli110 in Riv. arch. crisi. l o. La •memoria Apostolo1u111 • dt la
X, p. 280; STYGER, op. cit. I, 11 J-6). via Appia in .\ fem. Po11tif. Accad. Rom.
(1) Abbiamo qui la prima testimo- Archeol. I, 1, 1923, p. 1 segg.; MARIJC·
nianza di un culto ufficiale dci due cm, La memoria upolcrale degli Apo·
Apostoli, accompagnato dalla data 258, stoli rnlla via Appia alltslata dal feriak
indicante o la traslazione delle reliquie del quarto secolo e dalla iscri1Jo11e del
20 OEPOSITIO EPISCOPORUM
M ENSE IULIO .
MENSE AUGUSTO •
. vm. rnus AUG. Xysti, in Calisti <1 >; et, in Praetextati, Agapiti et
Felicissimi (1).
Monteverde, presso I' odierna via Ales· sizione, anche nel Martirologio Gero-
sandro Poerio), e per analogia con 1111111a110 ( 6 agosto). Sisto II, ce lo
altre appellazioni si può congetturare fa sapere CIPRlANO (Epist. LXXX),
prendesse il nome dal fondatore o dal fu decapitato nella catacomba di Cal- ,
possessore del terreno. Un Ponziano, listo con i suoi diaconi (cf. FRANCHI
ricco cristiano di Trastevere, è ricor- DE' CAVALIERI, Un rece11te studio rnl
dato nella Passio di san Callisto ( Acla luogo del martirio di s. Sisto Il,
Ss. oct. VI, p. 441). Di Abdon e p. 147 sgg.; DELEHAYE, Recherches Sflt'
Sennen nulla sappiamo, non avendo le Ug. Rom. p. 42 sgg.; KENNEDY, The
la loro Passio alcun valore storico: i Sai11ts &c. pp. 118-9;Sl'YGER, Rom. Màr-
nomi ne attesterebbero l'origine orien- tyr. I, p. 89). Il suo nome ricorre nelle
tale. Il pit1 antico documento che si acclamazioni graffite che si leggono
abbia su di essi è la nostra Deposilio; ali' ingresso della cripta dei papi (MA·
una identica notizia ricorre anche nel RUCCHI, le catac. rom. p. 190; Sl'YGER,
Martirologio Gero11i111ia110, al 30 luglio op. cit. I, p. 91). Di lui parlano anche
(cf. KtRSCH, Der stadtrom christl. Fesi. due iscrizioni che nella cripta pose
pp. 2 5-6; B. MANNA, Co111fibi1ti allo il papa D.>.MASO. L'una (Epigr. n. 1:2;
studio del cimitero di Po11zia110 sulla viti STYGER, op. cit. II, tav. 47 a; cf. SCHAE·
Porl1u11se in Bulltlli110 della Co111111is- FER, Die Bedeulrmg &c. pp. 182-6)
sio11e Archeologica Co111u11ale di Roma, ritrovata sul posto, in piu pezzi, e ri-
LI, 1924, p. 163 sgg.; DELEHAYE, Re- composta ed affissa nella cripta stessa;
c/Jerc/Jes sur le légeridier Romai11 in A11a- l'altra (Epigr. n. 1 3; cf. SCHAI!l'ER, op.
lecta Boli. LI, I93J, pp. 38-41). Una cit. pp. 175-82) tramandataci dalla sil-
pittura del VI o vn secolo, nella cripta ai' loge Palatina, e di cui si sono rinvenuti
piedi della scala d'entrata della cata· solo piccoli frammenti. Lo Schaefer
comba, rappresenta i due martiri ve· ritiene che in questa iscrizione debba
stiti d'una specie di costume orientale, riconoscersi un documento storico per
con in testa un cappuccio a forma di il martirio di Sisto Il.
berretto frigio, e in atto di ricevere (2) Agapito e Felicissimo furono
la corona dal Cristo; li molto proba- diaconi di Sisto Il e suoi compagni di
bilmente era il luogo della loro primi- martirio (cf. FRANCHI DE' CAVALIERI,
tiva sepoltura (cf. WILPERT, l e pitture U11 rece11~ studio ml l11ogo del martirio
delle catacombe roma11e, Roma, 1903, di Sisto II, p. 172 sgg.). I loro nomi
pp. 79-80 e tav. 258; lo. Die romischen si leggono in un graffito del cimitero di
Mosaikm u11d Malereie11 der kirc/iJiche11 Pretestato insieme con quello di Gennaro
Bauten vom IV. bis Xlii. fahrhrmderl, (v. p. 21 nota 2), e in un altro ancora,
Freiburg im Br., Il, 1916, pp. 46-7; nel luogo in cui essi dovevano esser ve-
STYGER, Rom. Mìirtyr. I, p. 279). Sul nerati (STYGER, Rom. Màrtyr. II, tav. 58;
cimitero v. STYGER, Die ròm. Katak: cf. Jos1, le iscrizio11i damasiam i11 Pre-
pp. 278-8 1; DE ANcEus o' OssAT, op. testalo in Riv. arcb. crisi. IV, pp. 254-5).
cit. p. 1 3 sgg. In onore Ji questi martiri papa DAMASO
( 1) Lo stesso raggruppamento dei compose un carme, conservatoci dalla
tre martiri, col luogo della loro depo· silloge Turonense (Ejligr. n. 2~}, e la
DEPOSITIO MARTYRUM 23
pietra originale è stata ritrovata in due tero al settimo miglio della via Ostiense,
pezzi, quasi integra, nel 1927, nel pavi- in località detta Mezzo Cammino, fu.
mento della chiesa di S. Nicola ai Ce- rono rinvenuti dal Bosio, poi scampar·
sarini (cf. Jos1, op. cit. p. 234 sgg.; STY· vero. Tornarono di nuovo alla luce
GER, op. cit. II, tav. 59 a; SCHAEf'ER, nel 191 S (cf. N. Bull. m·cb. crisi. XXII,
Die Btdeut1111g &c. pp. 186-9). 1916, pp. 101-2, 233-8; XXIII, 1917,
(1) Cf. Martirologio Gero11imiauo p. 120; FoRNARI, Le recenti esplora'{_ioni
(8 agosto). Il cimitero di Albano, 11el cimitero di S. Ciriaco in Méla11ges
ov'erano sepolti i quattro martiri (cimi- cit. p. 57 sgg.). La chiesa di S. Ciriaco
tero di S. Senatore), fu scoperto nel sulla stessa via è menzionata nel Librr
1720. Nella cripta è una pittura del Po11tificalis, II, p. 14 S.
v secolo, che rappresenta il Redentore (3) «luli:tnac et Smaragdi» (cf. Acta
in mezzo a un gruppo di sei santi. Due Ss. nov. II, 11, pp. 424-5).
sono gli apostoli Pietro e Paolo, gli altri (4) li diacono Lorenzo fu sepolto,
potrebbero essere i nostri quattro mar- secondo la Passio, nella proprietà di una
tiri (cf. MARucc1:11, Le catacombe d' Al- vedova cristiana Ciriaca « io agro Ve-
ba110 in N. B111/. arcb. crisi. VIII, r902, « rano », sulla via Tiburtina (A11aùct11
p. 89 sgg.; F. LANZONI, Le diocesi d' Ita- Boli. LI, p. 93; v. anche Martirologio
lia, Faenza, 1927, I, pp. 118-9). Gero11imia110, 10 agosto; cf. DELEHAYE,
(2) Nei manoscritti della secondn ibid. p. 49 sgg.; KENNEDY, The Saillts&c.
recensione gallicana del Martirologio p. 24 sgg.). Sul luogo della deposi-
Gero11i111ia110 (8 agosto) si legge : « et zione mancano dirette indic:izioni let-
"in via Salaria Ostiensi »; il che ha terarie. Nelle vicinanze del probabile
fatto pensare, erroneamente, alla trasla- sepolcro di s:in Lorenzo sono state rin-
zione dall'una all'altra via (DE Rossi venute numerose iscrizioni greche e
in B11ll. nrch. crisi. r869, pp. 68-9), l.ltine, le quali dimostrano che il ter-
mentre sembra che i santi abbiano reno nel 1 e 11 secolo era adibito n
riposato fin dal principio sulla Ostiense sepoltura. Esso prendeva il nome da
(cf. OucHESNE, Les légendes de /' A li a Lucio Vero (ager Ver111111s), e venne in
Semita in Méla11ges d' are/i. et d'hist. possesso dei cristiani. In una perse-
XXXVl, r916-7, pp. 50-1; DELEHAYE cuzione il fisco occupò ivi il fondo di
in Acta Ss. nov. 11, li, p. 425). L' e- una Ciriaca (Lib. Po11lif. I, p. 182), che
spressione «. v11. ballistaria" del nostro passò nella tr;idizione come fondatrice
testo significherebbe la settima caserma- della catacomba, chiamata anche dal
fortilizio costruita a guardia dcl corso suo nome (cf. STYCER, Rom. Miirl_vr.
del Tevere, contro incursioni di navi I, p. 173 sgg.). Questa catacomba era
nemiche (cf. PROFUMO, La memoria di scavata dove si estende 1' attuale cimi-
s. Pietro, p. 48). Gli avanzi di un cimi- tero di Roma.
DEPOSITIO EPISCOPORUM
( 1) Cf. Martirologio Gerot1imia110 che pare siano stati due, tra il 390-s
(13 agosto). 11 cimitero di S. Ippolito e verso gli anni 402- 3 (J. V1vES, Pru·
sta sulla sinistra della via Tiburtina, da- dmtiana in Home11atge a A. Rubiò i
vanti a quello di S. Lorenzo. Si ritiene L'ucl1. Miscellània d' '1t11dis literaris
che Ippolito sia il prete novaz:ianista /1istorics i linguistics, Barcelona, 1936,
e antipapa, deportato in Sardegna in- voi. Il, p. 1 sgg.). La rinnovazione di
sieme col papa Ponziano, durante la questa chiesa sotterranea, per opera
persecuzione di Massimino il Trace. del prete Leone e di Damaso, è ricor-
Morto, come Ponziano, vittima del data in una iscrizione acrostica t lHM,
lavoro nelle miniere e delle febbri, Damasi epigr. n. 82). Dopo i danni
quando già era tornnto al dogma cat· subiti dai Goti, fu restaurata, verso il
tolico, fu ritenuto martire. La data Sl8, da uo prete Andrea, al tempo di
1 3 agosto starebbe a significare la papa Vigilio (ibid. n. 83; cf. K1RScH,
memoria della traslazione a Roma Dit Grabslàtten der rèimischen M4rl)'rtr
di entrambi i martiri nel 23 s o 2 36 1111d ihre Stell11ng im lilurgiscben M4rty-
(cf. DuFOURCQ, Etudi mr les Gesta ierlrnltus, p. 125; STYGER, R8m. MdrlJr.
Mar t. pp. 203-8; DELEHA YE in Acta Ss. I, pp. 187-8).
nov. Il, 11, pp. 439-40 e Recbercbes, (2) Cf. Martirologio Geronimiano
p. 58 sgg. ; STYGER, Die r6m. Katak. (13 agosto). Nel cimitero di Callisto,
p. 196; CECCRELLI, Trt deportati i11 Sar- all' ingresso della cripta dei papi,
degna , p. 28 sgg.). Nel terreno sovra- dove Ponziano fu deposto, tra i
stante il cimitero si è ritrovata una graffiti, se ne legge uno relativo a
statua d'Ippolito, oggi nel museo Late· lui ( cf. DE Rossi, Roma sott. Il, p. 80;
r:inense ( cf. G. Bov1N1, La statua di sa11- W1LPllRT, La cripta dei papi, p. 19).
t' Ippolito del Museo Lateranense in Bui/. Si è ritrovata pure, frantumat:i in più
Com. LXVIII, r94r, p. 109 sgg.). Su pezzi, l'iscrizione, in greco, originale,
Ippolito, DAMASO conosceva soltanto che dovè chiudere il sepolcro del
una tradizione, che egli non volle nè p:ipa, con un' aggiunt:i posteriore che
avvalorare nè infirmare : « Haec audita lo qualifica ma rtire (STYGER, Rom.
refe)rt Dam[asus, «probat omnia Chri- Miirtyr.1, p. 82e11, tav. 45b; cf. ~iA
stuS» (Epigr. n. 37; ScHAEFER, Die RUCCHI, Osseroa~ioni sull' iscri:_i011e di
Bedeutung &c. pp. 194.9; Joc;1, Quattro papa Po1qia110 recentemente scoperta e
nuovi )rammenti del carme di Damaso su q11elle degli altri papi del l/l secolo
i11 onort di s. Ippolito in Ri'll. arcb. crisi. in N. Bull. arcb crisi. XV, 1909,
XIII, p. 23 r sgg.; lo. Altri tre fram- p. 3S sgg.).
menti del carme Damasiano in onore di (3) Cf. Martirologio Geronimiano
s. Ippolito ibid. XVI, 1939, pp. 320-2). (22 agosto). Per I' incertezz:i sulla
Della cripta d'Ippolito, che ha la forma personalità di questo manire v. DE-
d'una vera chiesa, e che è stata ritro- LBllAYE in Acta Ss. Il, lf, p. 457 e Les
vata negli scavi del 1882-3, ci ha origi11es du. c1ilte des martyrs, p. 289;
lasciato una descrizione PRUDENZIO e per la sua co11fessio collegata con
(Peristephanon, Xl, vv. 153 sgg.), il l:i cripta dell'apostolo Paolo, STYGER,
quale la visitò nei suoi viaggi a Roma, Rom. Miirtyr. I, p. 72.
DEPOSITIO MARTYRUM
MENSE SEPTEMBRE.
( 1) Anche il Martirologio Geroni- tav. LI, nn. I 6-7). Inoltre nella de-
miaM (28 agosto) indica il sepolcro molizione di alcuni muri sovrastanti
di Ermete nel cimitero di Bassill:i. il cimitero si sono trovati due piccoli
Dalla Passio, priva di ogni fondamento frammenti di marmo appartenenti al
storico, risulterebbe che Ermete fu carme damasiano su sant' Ermete
prefetto di Roma, martirizzato sotto (cf. Jos1, !oc. cit.).
Adriano (Acta Ss. mail I, pp. 375-8); (2) Ercolano e Taurino (e forse
ma il nome è di schiavo o di affran- Aconzio, cf. Acta Ss. nov. 11, 11,
cato, e tradisce un'origine greca, ri- p. 489) figurano anche nel Martirologio
sultante altresl da un carme di DAMASO, Gero11imia110 allo stesso giorno; Aconzio
che si presume scritto in onore di e Nonno al 2 5 luglio (cf. KtRSCH, Die
lui (Epigr. n. 52; cf. Josr, Scoperta di stadlriim. ehristi. Fesi. pp. i 99-:1.00).
due frammenti del carme damasia110 1'11 Di Aconzio non abbiamo altra testi-
011ore di s. Ermete in Riv. arcb. crisi. monianza; soltanto, sappiamo da Aus1-
IX, 1932, p. 147 sgg.). Il pontefice LIO (Libellus in defe11sio1u111 sacrae ordi-
0
notizie storiche, e da non confondere da lui ivi fatti eseguire (Epigr. n. 96;
con l'omonimo martire di Nicomedia cf. DE Rossi in Bull. are/i. crisi. cit.
(cf. DELEHAYE in Acta Ss. nov. II, u, pp. 32-4; S0tAEFER, loc. cit.; STvGi,R,
p. 497 n. 1). Il sepolcro era sulla via op.cit. I, p. 239 e Il, tav. 85 c.). La loro
Labicana nel cimitero ch11mato ad camera sepolcrale è oggi identificata.
Duas Lauros (cf. Martirologio Gero11i· Si tr:itta di una doppia cripta; nella se-
miano, 9 settembre), presso il mausoleo cond.1, in una nicchia chiusa da una la-
di sant' Elena (oggi Tor Pignattara); e stra di marmo, vennero riconosciuti,
il santo è ivi rappresentato nella pittura risparmiati dal fuoco, i resti mortali di
di un cubicolo (fine secolo 1v o inizio Giacinto, con qut:sta epigrafe: op lii IO\'S
del v) sotto il Salvatore e gli apostoli SEPTE8R YACINTH\'S MARTYR (G. M(AR·
Pietro e Paolo, e insieme con gli alt ri CHI], Afo1111mmli dtlle arti crisi. pri-
tre martiri principali della cJtacomba milivt nella metropoli del clistia11tsi1110,
(WILPERT, le pitture delle catacombe, Roma, 1844, p. 238 sgg.; DE Rossi
pp. 4\~ -6 e tav. 252). Conosciamo i11 8111/. arc11. crisi. cit. p. 28 sgg.,
anche liscrizione che a lui dedicò STYGER, op. cit. l', p. 237 e 11, uv. 85 b).
papa DAMASO ( Epigr. n. 31). Il marmo Del sepolcro di Proto si è rinvenuto un
originale, trasferito Jal cimitero dell.1 avanzo di architr.ive con la iscrizione
via Labicana alla chiesa di S. Mar- votiva SEPULCRUM PROTI M[artyris]
tino ai Monti, è andato perduto nel se- (MARCHI, loc. cit.; STVGER, op. cit. I,
colo xv111. Damaso sapeva che Gorgonia p. 237). Un'altra epigr.ife, conserv:ita
era stato prete (cf. ScnAEFER, Die 8t- dalla silloge di Einsiedeln, ricorda che
de11t1111g &c. pp. 203-5; STVGER, Rom. un prete Leopardo ornò il sepolcro
Màrlyr. I, pp. 211-2). di Giacinto martire (DE Rossi, I11srr.
(I) cr. Martirologio Gero11i111ia110 clii ist. Il, p. 30 n. 73: cf. Jos1, Stpul-
( 11 settembre). Proto e Giacinto, crnm HJaci11tlii martir'is Leopard11s pre-
secondo la tarda e leggendaria Passio sbyler ornavit in Rom Quartalsclir.
di sant' Eugenia (MIGNE, P. L. XXI, XXXII, 1924, p. IO sgg.).
coll. 1105-22), sarebbero stati i mae- (2) Nel cimitero di Callisto, nella
stri evangelid di Bassilla, condannati cripta di SJn Cornelio, vi sono pitture,
a morte con essa (cf. 01:: Rossi, l11 p.1rc della seconda metà del secolo v1,
cripta dei ss. Proto e Giaci11/o in 81111., nelle quali accanto a san Cornelio è
are/i. crisi. 1894, pp. 30-1 ). Sul loro rappresentato san Cipriano, il martire
sepolcro il papa 0AMA5<> pose un'iscri- vescovo di C.1rtagine (WrLPERT, l t
7.ione, metà dcli.• quale oggi si con- pitt111e dtlle catac. pp. 459-62 e tav.
sen •a nella chiesa dei Ss. Quattro 256). La r1gione di un tale avvicina·
Coronati (Epiv n. 19, cf. SCHAEFER, memo sta nel fatto che essi furono in
Die 8ede11trwg &c. pp. 205 sgg.. \'Ìt.l c:ongiunti d'amicizia e la loro festa
SnG~R, Rom . .\ fiìrl)r. I, pp. 238-9); ricorre\'a nello stesso giorno, sebbene
e un'altra relativa ai due martiri pose morissero in anni diversi (cf. Acta Ss.
anche il prete Teodoro, contemporaneo nov. Il, 11, p. 505; KBNNEDV, Tbt Sairlts
in circ~ di Damaso, a proposito di lavori &c. pp. 119-23). Cipriano fu anche
DFPOSITIO ~fARTYRC~i
M~NSE OCTOBRE.
PRIU. rnus ocTon. Calisti, in via Aurelia , miliario .111. <».
5 McNSE NOVEMBRE.
. v. rous NOVEMB. Clementis, Semproniani, Claudi, Nicostrati, in
Comitatum Ci>.
?viENSE DECEMBRE.
Testi n. 24, 1912, pp. 64-5). Anche sul stato fatto romano dal suo martirio.
significato da attribuire alla espressione Egli in realtà nei primi mesi del 250
« in Comitatum >> non si è concordi : doveva trovarsi in esilio a Roma, e
mentre da taluni vi si vuol vedere patì il ma rtirio sotto Decio, o in un'altra
designata Sirmio (DucHESNE, op. cit. persecuzione successiva, come quella
pp. 233 -4 ; DELEHAYE, Étude sur lt Ug. di Valeriano (cf. FERRUA, S. Sa1tir-
Rom. p. 68); da altri vi si riconosce, 11ino martire cartagimse-romano in Ci-
più giustamente, un appellativo del ci- viltà Cau. XC, 1939, li, p. 436 sgg.).
mitero ad Duas Lam·os, dove i Quattro Le indicazioni dell'epigrafe damasiana
Coronati avrebbero avuto la loro se- però sono discordi da quanto si
poltura, e derivato dalla vicinanza al legge nella Passio Sisinnii, che il
latifondo imperiale, che li si estendeva PROFUMO (La memoria di s. Pietro,
(cf. DE Rossi in Bull. arei!. crisi. 1879, p. 61) ritiene più antica del pontificato
p. 76; G. ToMASSETIJ, La campagna di Damaso. Quindi, io Roma, su Satur-
romana, Roma, IIJ, 1913, pp. 389-90; nino già esistevano due storie difformi,
R. KANZLER, L'ultima scoperta di Au- l'una accanto ali ' altra (cf. ScHAEFEll,
gusto Bevig11a11i. Graffiti storici ml Die Bedmtu11g &c. pp. 228-32).
cimitero dei Ss. Marcelli1io e Pietro iu (2) Nel codice «in Pontum »; ma
Studi Romani, I, 1913, pp. 190- 1). la vera lezione deve essere « in Portu »,
( 1) Il cimitero di Trasone, sulla via come nel Martirologio Gero11imiano al
Salaria Nuova (sotto villa Savoià), 22 Jello stesso mese. Se Ariston poi
avrebbe preso il nome da un ricco per- sia da identificare con quello ricordato
sonaggio, proprietario del terreno, che nella Passio di san Sebastiano.(A eta Ss.
ivi seppell\ molti martiri, fra cui il vec- ian. Il, p. 63 S), rimane incerto (c( DE-
clùo Saturnino (Acta Ss. ian. Il, pp. 369- LEHAYE ibid. OOV. II, Il, p. 661 n. 34;
371). A questo DAMASO dedicò un elo- R. AIGRAIN in Dictio1111afre d' /Jisloire et
gio ( Epigr. n. 46), da cui si ricava che, de géoKraphie ecclisiasliq11es, IV, 192 5,
dapprima cittadino di Cartagine, era coli. 198-9).
I PAPIRI DI MONZA
Cf. MURATORI, op. cit. p. 191 sgg.; FR1s1, Mem. della Cbiesa Monz.. cit.
p. 61 sgg. e Mem. Stor. di Mon'{a cit. I, 20, II, 1 sgg., 111, 1 1; MARINI, op. cit.
pp. 377-8o; DE Rossi, op. cit. pp. 133-4; G. BoNAVENIA, La silloge di Verd1111
, · e il papiro di Monz.a, Roma, 1902; SEPULCRI, op. cit. in Arch. Stor. Lomb. p. 241
sgg.; MARuccm, li valore topografico della silloge di Vtrd1111 e dtl papiro di
Mon'{a in N. Bull. archeol. crisi. IX, 1903, p. 344 sgg.; CH. DIEHL, Manuel d'art
Bna11ti11, Paris, 192), voi. I, pp. 310-2; A. PROFUMO, La memoria di San Pietro
nella regione Salario-Nomwlana, pp. 91-2; CABROL-LECLERCQ. Dici. d'nrcb.
cbril. ti de liturgie, I, 1924, col. 1737 sgg.; C. CECCHELLI, Noie ico11ograjiche
su alcune ampolle Bobbiesi io Riv. arch. crisi., 1927, p. 11 ); G. CASATI, Le
catacombe roma11e e il papiro di Mon'{a io Rivista di Mo11'{a, I, 1933, luglio
PP· 21-4.
I PAPIRI DI MONZA
I PAPIRI
PITTACIA
I.
ffi oleo sancti Petri apostoli <•>
IL
[sancti Panc]rati <»
sancti Arte[m]i <i> sancta Sofia cum tres fi[/Jias [s11as1<•)
[sancta Can]dida <sl et sancta Paulin[a) <6> sancta Lucina <1l
[sanct1] Processi sanct[i MJa[rliniJani <8> 5
( 1) Il pittacio elenca soltanto l'olio memorie dei martiri rnlle vie A1trelia t
della confessione di san Pietro, al quale Cornelia, pp. 68-9.
1a 110/11la associa quello dell'altro gra nde (4) Questo gruppo è indicato sulla
apostolo Paolo. Se questi oli furono via Aurelia e sull'Appia, ed i nomi
raccolti insieme, bisognerebbe pensare della madre e delle figlie si presentano
al luogo ad Catac11mbas sull'Appia, dove nella orma latina e greca (E. Fu-
entrambi gli Apostoli erano celebrati. SCIARO I, in Rii'. arcb. crisi. I, 1923,
Ma è probabile che la raccolta si i'ni- pp. 17 3-4, ne vorrebbe far due gruppi
ziasse proprio alla basilica di S. Pietro agiografici distinLi). Il fatto che nes-
~on l'olio del principe deg li Apostoli, suna fome lit urgica antica conosce una
e che poi la devot.1 pietà di Giovanni festa o commemorazione di queste
a~sociasse, nella 110/11la, al primo anche sante; che esse non sono menzionatt:
l'olio dcli' apostolo Paolo, se pure rac- nel Martirologio Gero11imia110; che,
colti in momenti diversi. La lista non infine, manca a loro riguardo una pre-
poteva ragionevolmente prendere più cisa indicazione di sepoltura, fa ri te·
autorevole inizio. nere che il culto di questo gruppo
(2) 11 primo s:rntuario al secondo leggendari<.> derivi da una falsa inter-
miglio della via Aurelia, per chi usciva pret:tzione di pitture o iscri zioni, di
dalla rorta omonima, era il· cimitero cui però oggi non rimane alcuna trac-
di S. Pancrazio, su cui sorgev,1 la b:i- cia nelle regioni cimiteriali conosciute
silica eretta in onore Jd celebre rn:irtire (cf. Kmsc11 Le 111d111orie &c. pp. 70-1;
roman o. STYGER, Rò111. Miiflyr. I, p. 2 7 1; A.
(3) Nella catacomba presso la ba- B1c io1. MAtR in Lex. f. 17ieol. 11. Kirche,
~ilica di S. Pancrazio, in due cripte, IX, 1937, col. 672). Il gruppo si ri-
cr.mo le sepolture di Artemio e di sua trova in una delle tavole affisse oel
figlia P.1olina (Paolino di altre fonti portico di S. Silvestro i11 Capitt, e con-
non pare .ltlendibile). cr. ){ lllSCll, Le tenenti la Notitia 11ataliciomm dei santi
DI MO NZA 37
1. Not. Alcuni hanno lei/o No111fo, o//ri Notitia. Il &pu/crl preja1 Notula, a1-
pog~iondosi od uno trouri1ìnne fatta 11d t fJ .S:J 1npra un f n(lliO la1ciato in bianco in
1
11na Bibbitr, anco ra e1i1/enle 11e//'arcl1. Capilo/ore d1 Mo11;a e segnala g -
I
trasferiti dalle loro tombe primitive a cr. Le mm1orie &c. pp. 74-s;
KJRSCll,
questa chiesa (cf. DE Rossi, 8111/. are/i. L•ErtMANN, Pttl'lls 1111d Pa11/11.s, p. 179
crisi. 1882, pp. 39-40). sgg. ; STYGER, Die riim. Katak. p. 2 1.
(S) Nella Passio dei santi Pietro (8) Processo e Martini2no furono de-
e Marcellino, Candida a ppare 111 rela· capitati e sepolti sulla via Aureli2 presso
zione con i due martiri dcli' Aurelia un acquedotto, che sarebbe da idcnti-
Artemio e Paolina (cf. KrRSCH, Lt mt- fic2re con quello di T raiano (Acta Ss.
m orie &c. pp. 68-9; STYCER, Die r6111. iul. I, p. 270). Il cimitero che da loro
Katalt. p. 281). prendeva il nome costituiva una re-
. (6) Cf. nota 3. gione a sè, estenden tesi sotto pane
(7) I test i agiografici non ci aiutnno della villa Doria Pamphili, tra la via
a ricostruire un a tradi zione veramen te Aurelia e la basilica di S. Pancr:Ìzio,
storica intorno ad una santa Lucina in vicinanza del già casino dei Quattro
romana. li suo culto sembra che abbia Venti (cf. STYCER, Die riim. J-:atak.
la fonte nella Passio dei santi P rocesso pp. 287-9). Nel Martirologio Gmmi-
e Martiniano. In verità un ceno nu- 111ia110 (2 luglio) le tombe dei due m ar-
mero di matrone romane, tutte Lucine, tiri sono indicate «in cimiterio Damasi•,
att raverso le narrazioni agiografiche parole che il K1RSCH (Le memorie &c.
prendono una parte considerevole nel p. 73) vorrebbe sopprimere, ritenendole
culto dd martiri. Nessun calendario un' aggiunt:t poste riore; mentre il Du-
però o martirologio segnala una festa CllESNE e il DELEHAYE ( Acta Ss.nov.II,
di santa Lucina romana prima di Adone. . li, p. 348 nota 4) non contestano il va-
I PAPIRI
III.<•>
(l)
[sancti GJris:mtis
[sancii /]ason . .
[sancti Satu)r(11]ini . . . . . <J>
IV.
ffi sancti L ca11rtnli] <il
san cti ( YJpp(o/iti] 5
V.
sancti Yr .. Jgion sanctus Iohannis
et Paulus <6 >
1-3. Il ,l/nri11i, e/te vide il pillncio qrtandfl l'inchio1tro era me110 111anito, le1u:
Scs G .. rlsa ntl& Sc&.ju Darlas Scs Maurus I Srj J • • uaon et alil SCi multa milia I Sci . .
Saturninl et Se •. a(u)pìn lo '1•
lore di tale testimonianza. Sul cimitero serva lievi tracce della primitiva scrit·
sorgeva nel iv secolo una chiesa, che tura.
fu concessa ai Montanisti, in quanto (2) La Passio di Crisante e Daria
i due martiri, ritenuti Frigi, sarebbero conferma eh' essi, con Mauro e Gia-
stati seguaci di quella setta (A NONYMVS sone, furono sepolti sulla via Salaria
AUCTOR Pratdrstinali in MrGNE, P. L. (Acta Ss. oct. XI, p. 48 3; cf. Marti-
LIII, col. 616); ma poi venne resti· rologio Gero11imia110, 29 novembre).
tu ita al culto cattolico, e GREGORIO MA- Insieme con questi martiri riposava
GNO vi pronunciò una omelia nel giorno anche un !numero di mili/es, su cui le
commemorativo dei martiri, il che la- fonti sono discordi; ma che dietro la
scia supporre una chiesa di dimen- testimonianza di DAMAso(Epigr.n.43),
sioni piuttosto ampie (Ho111il. i11 Eva11- può esser fissato in sessantadue, come
gtli,1 , ll, 32 in MtCNE, P. L. LXX\'J, dovette leggersi nell'antico testo del
col. 1232). Cf. KtRSCH, Le memorie &c. Martitologio Gero11imia110 (c( l<IRSCH,
pp. 71-4; STVCER, Ròm . .\.ffirlJr. I, Der stadtrom. kristl. Festkal. p. 93).
pp. :i72-3. Del santuario, sorto sulla sepoltura dei
(1) Con questo g ruppo di martiri due primi, p:irla GREGORIO or TouRs
passiamo sulla via $3larL\ !\uova, e più (Liber i11 gloria mnrl)'rum, cap. 38 in
precisamente al cimitero di Trasone. M. G. H., Srript. rtr. Merovillg. I, p. S12).
Il pittacio, come oggi si presenta, con- il quale ricorda gli abbellimenti dovuti
DI MONZA 39
[snn ]c[li]Grisanti
tsancl]ae 0 (a)riae
sancti Mauri
sancti Iason
5 [et a)ii[iJ sancti multa milia
sane ti Sat[11r)nini
sa net i (A11pi)nionis Ci>
sancti Systi
[sancl]Ì L(a111rcnti
r o [sa11].:t i cYppJoliti
7. Il nr11/1•0 ('Omp/elamenln ., .1pf11ggia a/111 lellur.1 che .r~('f J:W il Marini del
pillacio ,, J.
VI.
. . . . . [san]cta S[apiJentia Cl) sancta Spes sancta Fidcs sancta
[Caritas sancta] C[ae]ci[/i]a <~> sanctus Tarsicius (s)
. . . . et mu[/taJ mi[ii)a sanctorum'
VII.
sanctus Systus (8> sanctus Libcralis sanctus
\ 'III.
sancta Felic[itas <•>wm septcm filios su]os s.rnctus Bonifatius sanctus Hermis
sanctus cPrJotus sanctus .... sanctus M1aximilianus<» sanctus Crispus <1>
[sanctus H er]culanus (4) • • • • . . sancta BaJsilla 5
la sepoltura, passiamo all.1 Sai.tria s11bt11'bio in 811/l. Ca111. XXX VII, 1909,
Vecchia, al cimitero ad cliv1m1 C11cu· pp. 113- 5; MARUCCHI, Noti-z_ie in N.
meris. La chiesa era dedicata a Gio- 8111/. arc'1. crisi. XV, pp. 139-40).
vanni; nel sottosuolCJ riposavano Dio- « Liberatus » o « Liberalis n ci è noto
gene, Bonifaziano, Fisto, Blasto, Lon- soltanto a traverso due carmi, che
gino, Ludna, Liberato, Mauro ( cf. Mar- ·costituivano evidentemente uu solo
tirologio Gero11i111iano, 17 e 24 giugno). epigramma, trascritti nel secolo \'Il sulla
Del primo conosciamo anche l'iscrizione via Saluia \'ecchi:i dall'autore delta
posta sul suo sepolcro dopo la deva- silloge l:.aurcsamense quarta (DE Rossi,
stazione che la catacomba soffri da l11scr. clnist. Il, p. 101 n. 23 e p. 104
parte dei Goti (DE Rossi, l11scr. christ. n. 38). Dal testo si ricava che fu patrizio
II, p. 83 n. 25 e p. 100 n. 13; IHM, e console; ma il suo nome non figura
Damasi epigr. n. 99). li suo nome, con nei Fasti, onde si e indotti a suppor re
quelli di Blasto e Longino, è inciso che si tratti di uno di quei consoli suf-
io un antico cippo marmoreo adope- feti o designati, ùi cui molti nomi sono
rato come bar.e di :iltare nell:i chiesa sconosciuti (cf. DI:. Hoss1, lnsig11i sco-
di S. Marcello al Corso, e pri m:i con- perll 11el cimitero 1/i P1iscilla per le tsca-
tenente le reliquie dci detti martiri, va~io11i fallt mg/i 1J1111i 1888- 9 in 8111/.
ivi trasportate nel secolo vm. L'epi- arcb. crisi. 1888-9, pp. 54-5; DELEHAVI:.
grafe (secolo Xt o xu) deve ricordare in Acta Ss. nov. 11, 11, pp. 207 e 659).
una reposizione o una ricognizione ( 1) In questo pittacio, e corrispon-
(cf. G. GA·rrr, NotizJe di rtce11ti tro- dente sezione della 110111/a, vengono in
vamenti di a111ic'1itd i11 Roma e 11el certo modo confusi i martiri delle due
DI MONZA 43
sancti Proti
sancti Iacynti
sancti Maximiliani
sanctus Crispus
1 5 sanctus Herculanus
VIII!.
Lsedes nb]i p[rius] sedi[t sanctu]s Petrus et oleo (•)
.. sanctus A/Jex:mder [sanJctus Martialis C» sanctus [Mar].:ellu1s)
. . sanct]i Silvestri sancti Felic[is] sancti Fi[/Jippi et a[/iv-
rnm mu/t]orum sanctorum
X.
ffi sancti Seva[sli]ani sanctus Eu[tycius C1J sanctus QJuirin[11]s 5
sanctus Valerianus <~> [sanclus Tibttr]tius sanctus Maxim[11Js s:111ctus
Orba[n11Js sanctus Ja[111ta]rius
( 1) Il DE Rom ( La cattedra dir. Pietro accede re all'opin ione del de Rossi, non
nel Vaticano e quella dtl cemetuo Ostria- manca di ri levare la difficoltà che offre
110 in 811/1. arcb. crisi. 1867, pp. 37-40), ed la soluzione del problema, il quale po-
altri che lo han no seguito, ri feriscono trebbe forse esser chiarito da ulteriori
questa memoria dell 'apostolato di Pietro scavi nell a regione più antica de l cot·
al cimitero Maggiore sulla via Nomen- meterium M aius. Negli itine rari del
ta na ; di parere decisam ente contrario v11 secolo nessun accenno a questa cat·
è il MARUCCm (le catac. rom. pp. 466-7), tedra di s:rn Pietro.
che la colloca invece n el cimitero di (2) Alessandro, Marziale, e il Vitale
Priscilla s ulla Salaria Nuova. lo realtà, della 110111/a, presun ti figli di Felicita,
ne l cimitero Maggiore esiste una cat- ve nn ero d eposti nel cimitero dei Gior-
tedra scava ta n el tu fo, e in quello di dani. Al raccoglitore degli oli s fuggi
Priscilla , nella basilica di S. Silvestro, che questi tre martiri fossero i figli di
una nicchia , pare destinata :iJ altra Felicita, che egli credette di aver visi·
cattedra; ma d i queste SI! ne conoscono tato tutt i insieme nel cimitero di
ben undici, cosicchè le due sopra indi- Massimo.
cate, mentre non costitui scono una par- ( 3) Sul martire Eutichio noi posse-
ticolarità di quei cim iteri. non possono diamo l'elogio di DAMASO ( Epigr. n. 27),
altresì esser considerate come prova pervenutoci nella lapide originale, che
di una locale tradi?.io ne di una " sedes è stata ritrovata nella basilica di S. Se-
« s:rncti Petri '" Lo STYG ER (Die 1·ò 111. bastiano. Del martirio del santo, Da·
Katak. pp. 21 7 , 220- 1), che sembrà maso parl a attraverso una rivelazione;
DI MONZA 45
sancti Sevastiani
IO sancti Eutycii
sancti Quirini
sancti Valeriani
sa net i Tiburtii
sancti Maximi
sancti O rba(niJ
sancti fanuarii
Xl.
[sàn]cta Petronilla <•) sanctus Nereus sanctus Acilleus
[san]ctus Da[m)asus sanctus Marcellianus
[sanctttS] Marcus
XII.
t hic . de spong
sanctus lis sanctus a . 5
ia et oleo sanct
rum multa
ubile l omissione degli oli dei diaconi sformata in figlia di san Pietro; trasfor-
Ji Sis to li, Felicissimo e Agapito, che mazione antica e già attestata dalla
pur riposavano in questa regione cimi- Praxis Pell'i, il trattato gnostico ante-
t eriale. riore ad Ireneo, che si è scoperto nel
(1) Siamo sulla via Ardeatina. Pe- 1896 (cf. OurnuRCQ, t111de mr les Ges Ia
tronilla solo per il nome è st:ita tr:t· Ma r I)''" p. 254). Ess:i, almeno d:illa
DI MONZA 47
metà del IV secolo, ebbe una speciale cimi/eri e il De /ocis sa11clis mnrtymm
venerazione nella catacomba di Domi· chiamano di S. Petronilla. Più a nord,
tilla. Presso di lei erano sepolti Nereo dall'altra parte della via, tra l'Arde.i·
ed Achilleo (nella 110/ula per un errore t ina e l'Appia, era la basilica in cui
distanziati) e sopra le loro tombe S9r· riposava papa Damaso, e, non lungi di
geva una chiesa, che il Catalogo dei Il, l'altra dei san ti Marco e Marcelliano
TAV. I.
PAPIRO DI .MONZA.
IL CATALOGO DEI CIMITERI DI ROMA
Cf. DF. Rossi, Roma sol/. I, pp. 130-r, lo. in B11ll. arch. crisi. cit. p. 44 sgg.;
STEVENSON in N. 811/l. a1Cb. crisi. p. 2 ss sgg.; M. card. RAMPOLLA DEL TIN-
DARO, Di 1111 catalogo cimittriale romano in Atti li Congruso Interna~. di arcll.
rtist. lt1111to i11 Roma 11ell'aprilt 1900, Roma, 1902, p. 85 sgg.; STYGl!R, Il monu·
mento apostolico dr/l'Appia in Disserl. Po11/if. Accad. Rom. Arclleol. ser. 11, t. XIII,
1918, p. 25 sgg.; A. HARNA CK, Die missio11 u11d Ausbreil1111g des Chrisle11l1m11,
Lcipzig, 1924, Il, p. 799 sgg.; KtRSCH, Die Grabstattm der romiscl1w Murly1er,
p. r 16 sgg.; 1\. B. SCHUCllERT, Dir romisclie Kal111ro111beu-Maltrei im Wa11del der
J\1111stkritik in Rom. Q11altulscl". XXXIX, 1931, p. 7 sgg.; L. l-IERRMANN, D11
GolgMb11 011 P11lali11, Bruxelles; 1934; C. MERCURELLI, Il sarcofago di 1111 ce11t11·
rio11e prrlo1ia110 crist1a110 in Riv. are/i. crisi. XVI, pp. 93-4.
60 IL CATALOGO
{ 1} Cf. p. 13 nota 1. Mercè gli scavi La notizia dell'esecuzione sulla via S1-
eseguiti dopo il 1889-90 si è potuto 1:1ria non pare attendibile; ma il luogo
rilevare che la basilica di S. Silvestro, della sepoltura è confermato dagli iti-
donde si accedeva per una scala, risa- nerari del vu secolo. Questo Giovanni
lente al 1v secolo, alla catacomba, era c:ra segnato anche nel Martirologio
costituita da due edifici absidati, posto Geronimiano, al 24 giugno, come il
l'uno di fronte all'altro ed eretti sulle Battista e l'Evangelista, dai quali venne
fondamenta di un'antica vili.i degli Acili forse assorbito (cf. DELEHA YU in Acta
Glabrioni. Intorno aveva oratori e mau· Ss. nov. li, 11, p. 334).
solei (cf. os Rosst, La b.isilica di S. Sil- ( 4) Cf. p. 28 nota 1. La ba sili ca
vestro sul cimitero t!i Priscilla io Bull. di S. Saturnino, distrutta da un incendio,
arch. crisi. 1890, p. 97 sgg. ; MARUèCHI, venne riedificata da Felice IV all a fine
La basr1ica papaù del cimitero di Pri- del primo trentennio dcl secolo v1 (Lib.
scilla in N. Bull. arch. crisi. XIV, 1908, Po11tif. I, p. 279); più tard i, andata di
p. 5 sgg. e Le calac. rom . p. 508 sgg.). nuovo in rovina, fu ricostruirn e deco -
(2) Cf. p. 20 nota 2. Secondo il rata con pitture da Gregorio IV (ibid.
sistema adottato in questo catalogo, II, p. 74). Il ToRRIGlO (i n 811l/. Com.
deve anche qui alludersi ad un edificio XIX, 1891, p. 147 nota) affcrm:i di
sorgente sul cimitero, dcl quale non averne ved1;1ti nel marzo dcl 1629 gl i
ci è però rimasta altr.i notizia (cf. Jos1, avanzi, cioè la tribun.i semici rcolare,
li « Coemel. jorda11ort1m », p. 57 sgg.). le mura e la porta, e che era lu nga
(3) Il cliv11s C11rnmuis si sa rebbe 16 dei suoi passi e brga poco meno,
trovato tra le moderne vie Paisiello, senza però il tetto. I vestigi e parte
Porpora e $pontini. Il prete Giovannj, delle antiche parietine erano state ~ià
qui ricord·\10 1 sarebbe stato fa1to deca· scgn:ilatc dal Bos10 (Roma soli. p. 488),
pitarc dall'imperatore Giuliano d3vanti circa ad 800 p:issi dalla porta Collina,
al simu l.1cro del Sole nel clivo suddetto. sopra la strada pubblica, andando verso
Lo afferma la Passio sancii Pi111e11iì (in il ponte Salario; il luogo riteneva sem-
DEl.EHAYE, t111de s11r le Ugm. Rom. pre l'antico nome di Saturnino, seb-
p. 262), la quale attesta pure che fu bene dal volgo si dicesse, corrottamente,
sepolto nello stesso luogo fra altri mar- Santa Citronioa. Cf. STYGER, Dii r 6m.
t iri ( « iuxta concilium martyrum " ). Katalt. p. 260.
DEI CIMITERI DI ROMA 6r
r. bassille V her m
A C hermcm L veterl L vetcre om V E 2. int cr] ad V E
duas LE lauros corr. su laurws V pctrum et marcelllnum V E 2-3. et pctrum om. CL
grrsso illlerna{. di Archeologia crrstia1111, Pare che sulla cripta sotterranea rac·
Roma, 1934, p. 315 sgg.; Josr, Riltn•i chiudente i martiri ~ereo, Achilleo
archeologici sugli scavi di S. Stbast1ano e Petronilla, sia stata costruita una
ibiJ. p. 32; sgg.; A. PRANDr, La 111111101 ia grande mtmoria, prima di Costantino
Apostolormn irz Catacumbas. Libro I. cresciuta in una basilica sotterranea
l/lustra\iolle del rilievo e studio atebi· cd abbelli ta di una iscrizione metrica
tellot1ico del complesso mo1w111t11tale, Città dam asia na in onore di Nereo e Achilleo
del Vaticano, 1936; [C. CELI), La me- (Epigr. n. 8). È questa la prima testi·
moria npostolica sull'Appia in Civiltà monianza storica che noi possediamo
Cali. LXXXVII, 1936, Il, p. 483 sgg., sui detti martiri, e l'elogio di Damaso
lii, p. 387 sgg. non concorda con la Passio, che è una re-
( 1) Cf. p. 12 nota 1. La basilica dazione della prima met:\'del v secolo o
di S. Sisto si vuol riconoscere nella del principio del v1. 0Jta la povertà del·
ulla tricbara posta accanto all'ingresso l'espressione poetica damasiana, non è
dcl cimitero di Callisto, e la CO· probabile vedere nell'elogio un accenno
st ruzio ne si fa da taluni risalire al a Nerone, per far risali re i due marti ri
p;ipa FabiJno (DE Rossi, R11ma so/I. li, al 1 secolo, e ditlicilmente essi appar-
pp. 6-9, III, 1877, pp. 468- 7 r ; cf. MA· tengono alle persecuzioni anche del u.
RUCCll r, La questio11e del sepolcro drl Due frammenti dell',iscrizione si ri o·
pnpa Zrffì rÌlto e del martire Tarsicio ven nero nel sepolcro dei due marti ri,
in N. Bull. are/i. crisi. XVI, 1910, scoperto nel 1 873, ma p.ire si tratti
p. 205 sgg. e Le catac. rom. p. 184), di una tarda copia (cf. SCHAEPER, Die
da altri al tempo della pace (W11 PliRT, Btde11t11ng &c. pp. 3 14-8). Sopra que·
La cr ipt11 dei papi, p. 93 sgg.). sta primitiva basilica ne fu eretta, verso
( 2 ) li cimitero di Domitilla, che IJ fine del I\' secolo, una più gr;iode
prese il nome da Flavia nomitilla seminterra12, a tre navate, durante il
moglie di Flavio Clemente e figlia di pontificato di Sirkio (390-5). in onore
una sorellJ degli imperatori Tito e Do- di sao ta Petronilla tcl. MAR UCCHI, Lt
miziano, giJce all'ovesl dcli' Ardeatina wtac. rom. PP· I 5 s-6). Nel giro dell':lb-
sulla vi.1 delle Selle Chiese, e crebbe: side si trova un trisomo mur.ito, dove
intorno :id una pree~istente necropoli si suppone fossero primitivamc ntc se-
p.1gana del 1 secolo. Secondo la polti Nereo, Achilleo e Petronilla, e
Ptlssio lcggend:i ria di Nereo e Achilleo, dinrnzi, in una colonna del ciborio,
questi sarebbero stati seppelliti in un si ha la raffigurazione del martirio
terreno di Domitilla sulla via Arde.1· di Achilleo, col nome del m•trtire.
tina, a un miglio e mezzo da Roma, Cf. STYGER, L'origiiu del etmitero di
presso la tom bJ di Petronilla (Acta Ss. 'Domitilla S11lf A•dtalina in Re11d. Po11tif.
mai1 lii, p. 11; cf. MARUCClll, .Wo1m- Acca.I. Rom. Arc/uol. V, p. 89 sgg.;
me11ti dtl cimiltro di Domitilla sulla t'Ìll Die rom. Jiatak. p. 6 3 s~g. e Rom.
.-lrdeati11a in Roma so/I. ci ist. Nuova Miirt)'r. I, p. 163 sgg.;A. M.ScHNEIDliR,
se rie, Roma, I, 1909-1..1, p. 15 7 sgg.). Dr1 Ei11ga11gzum Hypogae1rn1 Fla-
IL CATALOGO
v i orn m in Rom. Mili. XLIII, 1928, Paris, 1908, p. 576), si trova a nord
p. 9 sgg.; R. KRAUTHEIMER-W. FRANKL, di quello di Callisto. Il W1LPERT (Ei11
Ruent discovel'ies in Cl1urchts ili Rome wichliger F1md 1:011 der K r_1·pta du Hti-
in America11 journal of Archaeol. XLIII, lige11 Marcus m1d Ma 1·cellia11us in Rom.
1939, PP· 397-8; OE ANGELIS o'OssAT, Q11artalschr. XXXVIII, p. 1 sgg.) ri-
op. cit, p. 110 sgg. conosce la primitiva camera sepol-
(1) In questo e nell'articolo se- crale dd due martiri in una rt:gionc
guente il DE Rossi (Roma sol/. I, p. 132) dell:i catacomba di Basileo sotto il giar·
riconosce l'u nica indicazione inesatta dino che è presso il chiostro di S. Cal-
del documento, perchè il cimitero di listo, come prove rebbe il ritrovamento
Balbina fu sotto la basilica di Marco, io quel luogo di un mattone graffito con
diversa da quella di Marco e Marce!· i nomi di en trambi i snnti; lo STYGER
liano, e propone di restituire il testo (Die ròm. Katak. p. 295) non crede di
cosi: « Cymeterium Balbinae ad san· pote rsi pronunciare in proposito. lnac·
« ctum Marcum » e (< Cymiterium Ba- cctt.1bile sembra l'ipotesi dd Marucchi,
• silei ad sanctum Marcum et Marce!- che vuol ravvisare nello stesso lu0go
« liaoum l>. Meno attendibile ci sembra la cripta dei martiri Greci (cf. KtRSCH,
l'opinione del Ot.:CHESNE (in Acta Ss. Die Grabstéittm &c. p. 128; W1tPllRT,
nov. Il, 11, p. 324 nota 9), il quale, La scoperta delle basiliche cimiteriali dei
basandosi sulle parole dd Martirologio Sa11ti i'Ylarco e Mal'cellia110 e Damaso in
Gtro11im1a110 « Romae cimiterio Bai- N. Bull. arch. crisi. IX, 1903, p. 4 3 sgg.;
« bioae via Ardeatina Marci et Mar- MARUCCHI, Discussioue critica sul luogo
« celliaoi » ( 18 giugno, cod. di Berna), recentemente aJtrib11ito ai sepolcri del papa
pensa che tanto il santuario di Marco Damaso e dei martiri Marco e .\1arcel-
e Marcelliano quanto la basilica di lia110 prmo la via A rdtali11a in N. B11ll.
Marco si trovasse ro nel cimitero di <Jrcb. crisi. Xl, 1905, p. 212 sgg.; Io.
Balbina; perchè ciò contrasterebbe col Brevi osseri•11zio11i archeologiche sulla
si3tem a seguito in qucst' indice, dove 1mova pianta della cripta della delle Co-
di ogni cimitero si indica sempre un /o1111e in Riv. arcb. crisi. Vll, p. 16 sgg.).
solo santuario, il principale. La Passio La chiesa dei Ss. Marco e Marcelliano
di san Sebastiano pone la sepoltura di è ricordata negli itinerari del v11 secolo
Marco e Marcelliano sulla via Appia, e nel Liber Po11tijicalis (I, p. 385 ).
al secondo miglio, nel luogo chiamato Era un ,edificio sopra terra, e i due
ad A1-enas (Acta Ss. ian. Il, p. 642). martiri g iacevano sotto un grandioso
La divergenza che si riscontra nei testi alta re.
quanto alla st rada (Appia o Ard1:atina) (2) La basilica costruita da pap:i Mar·
è più apparente che reale. estendendosi co, e dove egli riposava (Lib. Pontif.
il cimitero tra I.! due strade. Ad ogni I, p. 202; cf. Martirologio Geronimiano,
111odo il cimitero di Basileo, un mar- 6 ottobre), è indicata dal nome di
tire sul quale si hanno scarse e con- Ba !bina in una iscrizione della metà
tradittorie notizie (cf. QuENTIN, Les circa del v secolo (WI LPERT, Beilrtige
marlyrologes historiq11es du 111oye11- dge, ~11r chrisllichen Archtiologie in Rom.
DEl C IMIT E RI ÙI ROMA
Quartalschr. XV, 1901 , p. 41 nota 3). che appaiono come chierici, con ton-
Più tardi per la basilica invalse la su ra, tunica e pallio (cf. STYGER, Rom.
denominazione di Ma.reo, e soltanto .\1iirl)''· I, p. 266). l o onore di questi
questa conoscono gl'itinerari. Fu re· martiri, papa Damaso pose un' iscri·
staurata da Gregorio lii (Lib. Pontif zione (Epig r. n. 7). Ji cui si è rinvenuto
I, p. 420) e da Benedetto lII (ibid. 1111 frammento, oggi nel museo Late·
II, p. 147). Se ne vedevano ancora r:10ense (A.Sn.v ACNI, foscriptiones cbri·
gli avan zi nel 1640, quando di Il furono stia11ae urbis Romae septimo saec11lo anli·
tratti « molti pili antichi et altre sepol· q11iores, n. 6or6), e dalla quale risulta
«ture .. (WILPERT, op. cit. p. 42). che un presbitero Vero abbelli la pie.
(1) La personalità di Commodilla ci cola basilica, adornando il tumulo eJ i
sfugge del tutto; essa doveva, sicura- /i111i11a (cf. ScHABFER, Dit Btdt11/1111g &c.
mente o quasi, essere la proprietaria pp. 349-52). Un'altra iscrizione, gi unta
del terreno. Le iscrizioni più antiche a noi dimezza ta ~STYGER, op. cit. I,
del cimitero risalgono al 1v secolo. p. l 6S e Il, ta v. 9 1; S1LVAGN1, op .
.Alla tomb:i. dei due martiri (sui quali cit . n. 6Ql 7), ci fa sapere che forse
e( (DELEHAYf] , Lts sainls du cimitiére un prete felice apportò alla tomba
de Commodilk in A11alecla Bo//. XVI, nuove migliorie al tempo di papa Si·
1897, p. 17 sgg.) dava accesso origi· ricio (384-99). Più tardi Giovanni l
oariamente una scala, distrutta per (5 23·6) rinnovò il cimitero, probabil·
allargare la galleria, in cui i martiri mente la basilica che vi sorgeva sopra,
giacevano, in piccola basilica (sul luogo e Leone Ili (795- 816) ne ripa rò il tetto
della sepoltura si veda anche il Marti· ( Li/I. Po11tif. I, p. 276 e 11, p 2). Cf.
ro/ogio Geronimill'llO, 30 agosto). Pare STYGER, Die riim. Katak. p. 270 sgg.;
che al termine di questa fosse deposto B. BAGATTI, li cimitero di Co111111odilla
Felice, Adautto al principio, sotto la pit· o dei martiri Felice ed A darillo presso
t ura della Trnditio clat1iu1n. li cimitero, In v ia Ostierm, Città del Vaticano,
che sta nel colle a sinistra della via 1936; FERRUA, Le Ire Ro111e solltrrarl'e
Ostiense in vicinanza dell a basilica di in Civiltà Cali. LXXXIX, 1938, III,
S. Paolo, fu ritrovato dal BoLDETTI nel P· 406 sgg.; DE ANCELlS o'OssAT, op.
1720 (Osservazio11i rni cimiteri, Roma, cit. p. 58 sgg.
1720, pp. 342-3). il quale penetrò nella (2 ) Anche il Martirologio Ge1011i-
cripta dei due martiri; ma dopo pochi mia110, al 25 decembre, attest:a che
giorni la volta della cripta franò. Nel s:rnt'Eugenia era deposta «via Latina in
1903 si riprese l' esplorazione e la basili- « cimiterio Aproniani 11 (A cta Ss. oov.
chetta sotterranea fu di nuovo rimessa Il, 11 , p. 9 n. 34). Il nome di Aproniano
in luce. Si presenta di forma irregolare, ricorre come commeatariensc negli
con un arcosolio nel foodo e due ab- Acta Marcelli (Acta Ss. ian. II, p. 370);
sidi laterali. Le pareti sono affrescate ma non si rinviene prima di Beda al·
con pitture, nelle quali si vedono rap· cuna traccia di culto prestato ad un
presentati anche Felice eJ Adauuo, SJnt' Aproniano (cf. DELEH AYE, t111de
sur le Ug. Rom. p. 29), nè la Passio di cola casa campestre ddla vigna Arrnc:I·
sant' Eugeni:i indic:i Aprooiano come lini (cf. STEVENSON in Bull. are/!. crisi.
proprietario dell'area cimiteriale. Ess:i 1881. p. ws; MARUCCHI, Le catac. rom.
dice che la santa fu sepolta « non loogc p. 75; STYGER, Rom. Mtfrt_n-. I, p. 273).
u ab Urbe, via Latirrn, in praedio eius (2) li cimitero stava suUa destra
«proprio» (MIGNE, P. L. XXI, col 1122; della via Portuense, un po' più distante
cf. DELEHA YE, op. cit. p. 17 t sgg.). Pare di quello di Ponziano; ma non è stato
che il cimitero di Aproniano debba ritrovato. Il nome, pervenutoci sotto
ravvisarsi a due miglia da Roma sulla le tre forme i11salatos, i11salsatos, i11pha-
via Latina. Ancora nel 1894 un in- latos, rimane inesplicabile. La conget-
gresso alla catacomb.1 era aperto nella tura del TOMASSE·rr1 ( N. 81111. arc/J. c1·isl.
vigna S.mt::imbrogio, ora della Ponti· V, 1899, pp. 78-<J), il quale vorrebbe
licia Commissione Archcologic:i; ma risalire a una forma primitiva ad i11J11·
in quel!' anno venne chiuso, firio a che latos,che richiamerebbe qualche rnppre-
nel marzo Jel 1937 um fr.urn sulla scntazione dci martiri Abdon e Sennen
sinistra della via latina, ali' :mg0lo di con mitre frigie, non persuade comple-
vi;1 Correnti, rivelava di nuovo l' e~i tamente. Quanto :!Ila basilica di S. Fe-
~tenza Ji quella regione c.1tacombale. lice, si ritiene che sia quella costruita
La bJsilica sul sepokro di sant' Eu- al terzo miglio della via Portuense da
genia si può rite11ere fosse già sorta nel Giulio I (cf. DucuEsNE, Lib. Po11tif. I,
\'I secolo; sotto il pontificato di Gio- p. 206 nota 8); e il Felice da cui essa
vanni VII (;05-7) era da lungo tempo s'intitolava non era il paoa Felice Il,
« distecta atque di ruta» ( Lib. Po11tif. I, ma un qualche martire celebre, che
p. 385). Verso la fine dcl secolo v111 diede il nome, come già vedemmo
fu restaurata da Adriano I, che vi fondò (voi. I, p. 31 5), anche all~ porta Por-
:rnche un monastero per donne (ibid. tuensc e a,1 un tratto della via ( cf.
1, pp. 509 e 5 1o). li luogo preciso KtRSCH, Le memorie dei mar/ili sulle
della sua situazione non è St•ttO ancora •11ie Aurrlia e Corntlia, p. 76 sgg. ). li
ritrovato. Sul cimitero e sulla basilic::i cimitero di Felice (la basilica?) fu rin·
cf. FERRUA, Una 111101;11 c11tacomba sulla novato più tardi d:t Nicolò I (Lib.
via Latina in Gi!iltà Catt. LXXXIX, Po11tif. Il, p. 16 1).
Il, p. 151 sgg.; Jost, Cimituo cristia110 (3) Cf. p. 21 noti 3. Alla b'lsilica
mila i•i11 Latina in Rit•. arc/1. crisi. t!i AOdon e Sennen accennano gli iti-
XVI, p. 19 sgg. e p. 197 sgg ;, XVII, nerari e anche il Liber Po11tific11lis, che
P· 7 sgg. la dice restaurata da Adri:rno 1 (Lib.
( 1) Cf. p. 16 not.1 1. Lo l>asilic:i Po11/if. I, p. 509) e da "icolò I (ibid,
sull:i tomba di Callisto fu costruita dal li, p. 161; qui si usa la parola e< cymi-
p:ip:i Giulio I (337-52). Si ritiene che • terium »). D:i quest' epoc:i se nl!
gli avanzi siano incorporati nella pie- perde ogni tr:icci:i.
NOTITIA ECCLESIARUM URB IS ROMAE
Cf. DE Rossi, op. cit. pp. 136-8, 144-5, 117-50, 155-6; J. Zr.rnNGFR,
Dit Beridite 1iber Ro111pilgn·. a11s 1/em Fn111Jmireiclu bis ~11111 )11/ir1 800 in Ro111.
Quartalsc/J1. Xl Supplèmcntheft, 1900; G. ScH°!'IEIOl-.R, (;/i 1111/111'1'1/ rrilnio di
c11111pila~io11e degli a11tic/1ì il111nari delle ralaco111bt R11111a11t in N. llrtll. aich.
crrst. XV, l<)OQ, p. 79 sgg; B. PiiSCI, L' il111trario Ro111111111 di Si~rric<> arciv.
Ct111te1 />11n• e la lista dti papi d11 /11i pc>rta/11 in lughiltn 111 in Rit·. 111< /i. crisi.
XIII. 1936, p. 43 sg~.; \\'. J. MooRl, Tiu Sr...:011 Pil!(1i111s lo Rcmu a11tl the Sebo/a
S1no1111111, Fribourg, 1937.
NOTITIA ECCLESIARUM
[D ENTRO R oMA.]
1. Nel marf?ine superiore notitia ccclestarum urbi• romr 2-3 di paf{. 73. le prime
cinque linee del codice (Prlonum-Valentinus) 11>no state riscrille 1opra a//rellartle abrate.
3. tamcn cod.; il de Rosti (Ro'ma sol/. c risi ., I p. 175) annoia • fortasu tantum•
( 1) Sembra che verso la fine del Pauli ibid. n. 27, p. 4 3 sgg.; KiRSCH,
111 secolo l'abitazione di un tale Bi- Die riimische11 Titelkirchen im Altert11m,
0
sante sul Celio fosse convertita in una Padcrborn, 1918, p. 29; DELEHAYE,
domus ecclesiiu, cioè in un luogo desti- fit11de surle Lég. Rom. pp. 126-8). Con
nato alle riunioni liturgiche. Più tardi, chi siano da identificare questi due mar-
nel 1v secolo, un locale del palazzo tiri, è oggetto di controversia: vi si vuol
venne adattato ad oratorio, ed ivi vedere gli apostoli Giovanni e Paolo,
furono deposte, insieme con qudle di oppure Giovanni Battista e lapostolo
altri martiri, reliquie dt'i santi Gio- Paolo, opinione quest'ultima avvalo-
vanni e Paolo, le quali poterono facil- rata dal fatto che tra il quarto e il
mente far acquistare a quell'oratorio quinto secolo molte chiese furono con-
privato una grande celebrità e faTlo, sacrate io Italia in onore del Battista e
riguardare come una tomba dei mar- di Pnolo, e le loro reliquie furono ricer-
tiri. Non molto dopo, sullo scorcio catissime in O riente e in Occidente (cf.
di quel secolo, o piit probabilmente al LA NZONI, I titoli presbiteriali di Roma
principio del v, Pammachio, un nobile antica nella storia e 11ella legge11da in
e ricco romano, a cui inviarono lettere, Riv . arch. crisi. Il, p. 209). Quando si
san Gi rolamo, sant' Agostino, san Pao- perdette il ricordo delle vere reliquie
lino da Nola, e che la leggenda ci deposte ncll' oratorio del Celio, la
presenta figlio di Bisante, innalzò sul leggenda immaginò che Giovanni e
posto, a sue spese, una grande e sun- Paolo fossero due martiri romani, uccisi
tuosa basilic:i, come attesta un' iscri- nel proprio palazzo. La basilica è in-
zione, dei tempi forse di Leone I dicat.1 col titolo di Bizante in una
( 440-61 ), conservataci dalla silloge di iscrizione del tempo di Innocenzo 1
Lorsch, e che si leggeva ;,. illtroit11 ( 40 2-17; DJEttL, !user. lat. clirist. vet.
ecclesiae (DE Rossi, !user. christ. li, n. 1776 ), di Bizante e anche di Pam-
p. t 50 n. 20 ; !HM, Damasi epigr. n. 106). machio nel concilio di papa Simmaco
Di lì a qualche tempo nacque la leg- del 499 (A rta sy111iodornm /Ja/Jitar-Uw
genda della Passio, che è oper:f della Ro11111e in M. G. H., A11ct. 1111ti1J. XU,
fine ·del v o degli inizi del v1 secolo, p. 411 n. 4 , p. 412 n. 19, p. 413
e dove la casa di Pammachio diventa nn. 32, 33), di Giovanni e Paolo nel
quella dei santi Giova nni e Paolo secolo successivo ( Lib. Pontif. I, pp. 262,
(cf. DuFOURCQ, t1111le sm· lts Gesta 287; M. CoLAGROSSI , Di u11 111011f1-
mart yr . p. 146 sgg ; FRANCHI o~' t11e11lo scoperln presso il sepolC1·o apo-
CA v ALIERI, Di 1111a probabile (onte drlla stolico dell'Appia in N. Bill!. arc/J.
leggenda dei ss. Giovmwi e P.iolo in crisi. XV, p. 58; DE Rossi, luscr.
Studi e Testi n. 9, 1902 , p. 55 sgg. e Drl christ. I, p. 5 14 n. 112 3 ; Jos1 in
testo della P a s si o ss. [ oh 111111 i s et Atti del I Il Co11gresso fotuna :{_. di
TAV. JI.
[VIA FLAM/N/A.]
Deinde iotrabis per U rbem ad aquilonem; donec pervenies
ad portam Flamineam, ubi sanctus Valentinus martir quiescit via
Flaminea, in basilica magna, quam Honorius reparavit <•>, et alii
5 martires in aquilone plaga sub terra<».
•
NOTITIA E'CCLES !ARU~
papa et rnartir in altero loco, et fili i <1) eius sub terra deorsum .
Deinde eadem via pervenies ad ecclesiam Sancti Saturnini papae <»
et martiris; in altera ecclesia Daria virgo et martir pausat et Cri-
santus marcir. Postea pervenies eadem via ad speluncam ubi
sancta Hila ria <i> martir; deinde eadcm via ad Sanctum Alexandrum 5
martirem: ibi pausant Theodo\us et Eventus <+>, et longe in interiore
spelunca Alexander martir requiescit. Postea ascenùens eadem via
3. crisanti cod.
[ ViA N o MHNTANA.]
bile Pudcn tc, il qu.tle trasformò la a fogliami, alcune lettere rosse, che, per
propri.\ c1s:1 del vico PJ trido in .:hies.1: essere quasi affatto cancellate, non potè
i loro corpi avrebbero a \'UtO sepoltura leggere(Ro111a sol/. I, p. 438). Vi pène-
presso il padre, nd cimitero di Pri· trò di nuovo l'ARMELLINt nel 1876, e in
scilla (cf. KtRSCH, Dir 10111. Tittlkircbe11, quelle lettere riuscì a leggere la pa-
pp. 149-5 1; LANZONI, 1 li/oli presbìlt- rola EMERENTIANETIS; onde ritenne di
liali, p. 224 sgg.). essere in presenza della cripta della
(1) Emcrcnzian:t è <lett:t dall:i leg· santa. Il corpo di lei sarebbe stato,
gend.1 ~orelb di bttc di s:mt' Agnese, sui primi tempi della pace, trasferito di
m:irtiri1.1.1t,1 poco dopo questa, e de post 1 li nella basilica eretta appositamente
«in confìnio agelli bc:itissimac virginis sopm terr,1 (Scnperta della cript11 di
« Ar.:nctis » ( .4rta Ss. ian. II, p. 717). s. E1111re11-zi111111 1 Rom:i, 1877). Ma
li cimitcnl in cui fu sepolt.1 st:iva sull 1 con trario 3 quc5ta ipotesi si e did1 i:1-
\'i,1 Nomentana, ed è chirnuto nelle r:1to lo Jos1 (Cot111tloi11111 mai11s in Ri11.
:111tid1e fonti « maim », for\c pe rchè il 11rc/1. rdst. X, p. 7 sgg.), facendo ossi.: r-
più gr.inJ c <lellJ \'i.1, o in r;1 pporto al nrc che di tJlc tr.1~lazione non si ha al·
vicino e :issai più piccolo dmitero di cuna memori.i nè indizio, e che la cripta
S. A ~nc~e. Il nome risult.1 da un frn111- dctt:1 di sa nta Emerenziana e le poche
111cnto d'i ~criziooc dcl \'I secolo cir..:~1, g:illcric ad c~.1 adi.1.:enti sono posteriori
rnrovJto nelle demoli1ioni dcll'antic.1 .lllc gallerie 1ld p1:1no superion.', e pre-
chics 1 di S. S.1lva1orc pres'o pon1c cisamente dcl secolo IV, come l'unic.1
Hotto nel Tr.1st1:vere, ma pro\·enientc sc.11.1 per la qu:i le :id esse si discendeva.
seni'\ dubbio d.tl cimitero dell:t Nomcn- Dunque è impossibile che in quel luogo
t.ul.l: '(\'! KAL. OCTOll. Mi\llr\'RORO[m sia stato il sepokro di sant.1 Emcrcn-
ili ci111i) fl R\' MA!ORl. \ tCTOR!S FELl[cis 1i~na, che dobbiamo in\'ece ritenere
p11pitu l 11/tll/rÌ ?] F. \Il lH'-:TIA!':ETtS r r fosse all'aperto, nel punto ove sorse
AL~XA-.:[,lti] (in Bui/. Ccm. Xl, 1883, l:i basilic:i. >=i:Il:i cripta non si do-
l l\". XX; StLYAGl-:l, l11scr. christ. vrebbe riconoscere che un comune
11. 1274; cf. Sn·c~ll, UiJ111 ••\ forl:>·1·. I, cubicolo sepolcrale del 1v secolo, in
p. 227); e dal i'vfa,.til olo,~io Gero11i111ia11(1 cui veni ,.a ri.:ord:it:i la martire dcl
( 16 settembre), che ci,(,\ rn.:he una inJi- I11ogo, forse soh a nto col suo nome seritto
cazione più p.irticolan: dcl luogo: in rosso (cf. anche STYGER, Dit 11ìm
« Rom:u: 'i.1 1'omcntana a.I C_1prea1n in f.'11/ak. p. 21 9). ~cl 1932 (cf. j ost, op.
"cimitcrio maiore \ 'ictoris. Fdicis, Ah:- ci t. p. 7 s~g.) è st~t:i t rov:ua nel ci-
" xandr i, l':ipi.1c, Emcrcnti:metis» (cf. Dc mitero una r:ipprcscntazione di due
Rossi, /)(/ l11og,1 appe/1111011 11 C" p 1·e 11111 defunti genuOcs'i ai piedi di una sa nta,
in /1111/. C(l111. cit. p. 24 I ~gg.) . Fin nell:t quale prob:ibilmentc è d.1 rico-
Jal 16..>1 il l3os10 penetri> in um cripta nos.:e ri.: Emeri.:nzi:in.1.
di que>to .:ìmitcro, do\'c vide intorno (2) Il cimitero e il compl.:sso mo·
a una grln mcchiJ, l.l\'Or.ltJ di stucco numentale, conosciuto con il nome di
URBlS ROMAE 79
[VIA TIBU.RTIN.4.]
2 . Messius] meditus cod.; la corr. e del Froben , settdlo dal de Rossi. lledus)
U11'allra ma110 sci·i•.<e i11 mar11 i11c con SCl(llO di richiamo Claudius (d. A c la Ss . oct. Vili ,
p. J 19). 5. speciosiore) quls specloriorem coJ. li de Rom (op. cii. I, p. 139) rite11e11a
che il sen.w {se 11011 le precise parole Jell'originale) f osse; • in quurum (illa) quac
speciosior est pausat •
LI, pp. 94, 96), sarebbe stata la nutrice stiani, istantaneamente si converti, e fu
di lui, e « iuxta corpora sanctorum decapitato (cf. QuEN"rtN, Les 111arly1'01.
« Yppoliti et ceterorum » l'avrebbe se- /Jist. p. 533 sgg.; F RANCHI DE' CAVA·
polta, dopo il manirio, il prete Giu- LIERI, S. Gmesio ·di Areiate &c. io S l11di
stino. Cf. anche .\farlirologio Gero11i- e Tesi i n. 65 , 193 5, p. 203 sgg.). Il
mia110, 2 2 febbraio. DELEHAIE (Acta Ss. nov. Il, Il, p. 464
( 1) Anche Trifonia e Cirilla figu- n. 1) ritieni: che si tratti di un solo
rano nella Passio di sant' l ppolito, Genesio, que llo di Arles, del qua le a
rispetti vamente come moglie e figlia Roma si venera va la me moria (cf. anche
di Decio, e ambedue sepolte nella P. RoASENDA, li mimo romano Gemsio
stessa cripta in cui riposava Ippolito in Didaskaleio11, n. s., VII, fase. 20,
(A11al. Boli. cit. pp. 97-98). Ma è 1927, p. 93 sgg.). A Genesio IÌl de-
stato osservato che la qualifica attri- dicat a una chiesa od oratorio sopra
buita alle due donne rispetto a Decio terra, di ~ui Gregorio III (7 31 - 41) re-
non trova alcun riscontro nella storia, staurò il tetto (Lib. Po11t1f. I, p. 419),
e che il nome di ti po ~ervile portato e che si è voluto riconoscere nei muri
d a Trifonia rende poco credibile che incorporati in un casale poco distame
ella fosse moglie dell'imperatore; tutto dall'ingresso del cimitero di S. Ippolito
al' piu potrebbe essere st:ita concubina, (DE Rosst, Il cimitero di S. Ippolito
come l'affrancat11 Marcia di Commodo presso la via Tiburlilla e fa sua pri11-
(cf. DE Rosst in Bull. arcb. crisi. I 882, cipale criptn storica ora dissepolta in
pp. 26- 7 ; DUFOURCQ, fitude sur /es 811//. arcb. crisi. 188~, pp. 23, 52-3;
Ges la Martyr. p. 202). Le tombe MARUCCHI, Le catac. rom. p. 370;
di santa T rifonia e Cirilla, e cosi pure cf. STYGER, Rom. Miirlyr. I, p. 19 1).
quella di Concordia, sono scomparse. (3) Una pri ma chiesa a cielo aperto
Sotto Leone I V (8.-17-55) si ricorda sopra il sepolcro di san Lorenzo fu
una traslazione d' Ippolito « cum suis edificata dall' i111peratore Costan tino, e
« familiis » alla basilica dei Quattro comunicava per mezzo di una do ppia
Coron ati ( lib. Pontif. Il,p. 11 s; cf. STY- scala col sotterraneo in cui giaceva il
GER, Rii111. Miù-lyr. I, p. 191). corpo dc l martire(Lib. Po11tif. I, p. 18 r).
(2) Conosciamo due santi di questo Il papa DAMASO pare vi ponesse un' i-
nome, commemorati nello stesso giorno scrizione conservata ci dalle sillogi di
(25 agosto) : il famoso martire di Arles Lorsch e di Pietroburgo (Epigr. n. p;
e il leggendario mimo romano che, pa- cf. SCHAEFER, Die Bede11/1111g &c. p. 220
rodiando davanti a Diocleziano i cri- sgg.). e tra gli anni 384- 41 7 un pre-
URBIS ROMAE 8r
1 . in hoc occidentur rod.; cf. 1ù Ro11i, or. dt. p. 1 39 nota alla linea :J, 3- ecdula]
eccrlsla cod.
1 iaca in N. 811/1. arc/1. crisi. I, 1895 1 tina (Acta Ss. iul. IV, p. 3)9: cf.
pp. 82-83) hanno rite11uto che il "cu- DELEHAYh ibid. nov. II, 11, p. 338 11. t;
« biculum parvum » fosse fuori dell'in· STYGER, op. cit. I, p. 201 ).
gresso della basilica m t)?giore, che (3) Romano, secondo l:t Passio(A11a-
guarda ponente, e dove, nel fare i lecta Boli. LI, p. 91 ), fu decapitato • foras
fondamenti dcl muro di cinta del « muros portae Salariac » e seppellito
campo santo attuale, fu rinvenuta «in cripta in agro \'erano 11 (cf. Marll·
l'abside di una cappella con numerose rologio Gero11imia110, 9 ago:.to). :\ell.1
tombe ed iscrizioni, e perfino un fram- Passio è qualificato« mi lesi; (A11al. cit.
mento di epigrafe dam:t~iana; avanzi, p. 90)1 nel Uber Po11tificalis (!, p. 155),
in seguito, di nuovo distrutti o sepolti. dove si trova, insieme con Crescenzio,
li MARUCClll preferiva invece porre nel gruppo dei personaggi martirizzati
il cubicolo presso il portico della basi- Jopo pap:i Sisto, è detto • ostiarius ».
lica pelagiana (ibid. p. 8 ~ ). (4) li Librr Po11tijicalis (!, p. 252)
( 1) Nelb Passio di s.int:t Ciriaca, mar- attribuisce la costruzione di questa
tire sono Decio, è detto: ttCorpus vero chiesa, << iuxta basilicam Sancti Lau-
<• cius christiani in pracdio eiusdcm « rentii •,.i Felice Ili (483-92). L' ~i
« sanctissimac mart vri~ ~epclierunt in sten7.a di una chiesa dedic1tJ ad .\gapito
« ;tgro Verano non longc :i corporé in questo luogo, potrebbe giustific:mi
«beati Lauremii a parte occidentali » con i nessi della leggend:1 popolare di
(Acta Ss. aug. I V, p. 404). L:t chiesa san Lorenzo, che cominciò a crescere
"sursunl» ~ forse la chic':t • mai0r • tìn dal secolo 1v, mm1cciando di
di S. Lorenzo? travolgere la tradizione storica sul
(2) Giustino e Crescenzio f,mno martirio di papa Sisto Il e dei suoi
anch'essi p.trte di quel gru ppo di se- compagni (cf. FRANClll DI'' C.WALlhRI,
polture tra Lorenzo ed Ippolito che C:11 rtcmtt stiulio sul illogo drl 111arli1 io
rimane ancora da scoprire (cf. STYCF.R, di sa11 Sisto II, pp. 17-1-S ). La chiesa fu
Rom. ,\1u1 f)'r. I, p. 191 ). Il primo era restaurata da Adrirno I e Leone Ili
un prete che figura ncll.1 Passio di san (l1b. Po11tif. !, p. 507 e Il, p. 33), nrn
Lorenzo, e che fu sepolto « in 4rypta noo se ne conosce la ~ituuione precisa.
«in agro \'erano» (Acta Ss. St:pt. \', Secondo la nostra fonte, si tro\•ava dopo
p. 475); il sccon lo nd U/Yr P111/i- S. Lorenzo per chi andava verso Roma,
jirnlis (I, p. 15 S) è chiamato « lector » , come :ifTermano anche gli altri due
e viene martirizzato, con Loren1.0 t•d itiner:1ri 1 e sulla collina. Il FoRNARI (Re·
altri, quakhc giorno Jopo Sisto Il l1qJ011e c11ca tma 1111ut•11 1 tgill11e ci111ilt·
(cf. Yarti1 o/oj!i1> Gei 1mi111ia110, 4 agosto). tialt a S. LNm\O in R1t·. 11rcb. crisi. \'I,
Un "Crt:s,cns » e un • lustinus • sono pp. 183-61 crcJene dì averne rinvenute
ricordati pure tra i sette fr:nelli nella le tracce. Cf. pure CtCCHliLLI, Notertllt
Pamo di santa Sinforos<1; ma questi topog1'aficlu su c/Jiest ro111a11e in Riv.
riposavano :il 1x miglio della via Tibur- arch. aist. XIV, pp. 347-8.
U R B I S R O ;\I A E
[VIA LABICA.V.4..]
[VIA LATINA.]
eadem via ad speluncam: hic requiescit <1 > t eadem via sancta
Eugenia virgo et martir in cubiculo ecd esiac pausar, et in altero
loco Emisseus <» martir.
[VJA À PPIA.]
s
Ni comedia (Acta Ss. nov. Il, li, pp. 15, cando qua lsiasi indicazione d i luogo,
S17 n. 20, 62 5, 636 n. 15; cf. FRAN- non poss iam di re se siano da a ttribu ire
CHI DE' CAVALIEIU, Del martirio di al nostro. Cf. Josr, Cimitero &c. in
s. Trofimo e di alcune epigrafi crislia11e Rii·. arcb. crisi. XVI, p. 29.
dell'Asia Mi11ore in Studi ,, Testi n. 49, ( 3) San Quirino fu vescovo di Siscia
p. 101 sgg.; Jos1, Cimitero &c. in Riv. (Sisst:k) in Pannonia; avrebbe sofferto
arcb. crisi. XVI, p. 27). U n alt ro Tro- il martirio nel 3o8, a Sa va ria, e sarebbe
fi mo sa rebbe stato vescovo di Arles, stato là sepo lto in una basilica presso
e ci appare come il primo a postolo la «porta Scarabatensis » (cf. St. PAU·
della Gallia, sped ilo vi dallo stesso s~n LOVICS, La basilica di S. Q11iri110 11el-
Pietro. Il tardo ma rtirologio di Adone l'a11/ica Sav11ria in Corv ina, Rassegna
lo identifica con un discepolo d i san italo-1111gliuese, 1938, n. 3, pp. 227-8).
Paolo (cf. S. L EONIS MAGNI Epislolae Quando nel v secolo i barbari invase ro
in MJGNE, P. L. LI V, col. 88 1; KrnscH 1.1 Pannonia, i cristiani, fuggendo, por-
in Lex. f. Tbeol. 11. Kirche, X, col. 306). tarono seco a Homa il corpo di san
( 1) Qui e' è evidentemente una la- Quirino, « qucm \'Ì:l Appia, milliario
cuna. Secondo il DE Rossi (Roma sol/. « tertio sepelie ru n t in basi lica a posto·
I, p. 149), dove va essere ricordato S te- « lorum Pctri et Pauli, ubi aliquando
fano col suo d ero, co me negli altri due cc iacuerunt, et ubi s. Sebastianus ..
itinerari. « requiescit, in loco qui dkitur Gta-
(2) « Emisseus » è corruzione, per cc cumbas »(Acta Ss. iun. I, pagina 375;
« Nemeseus », « Nemesius » . Un mar- v. anch e Martiroloi;i•• Gero11i111ia110,
ti re di questo nome, sepolto « iuxta 4 giugno; cf. QuENTIN, Maityr. bis/.
« locum ubi decollatus est, in via La- p. 274). PRUDENZIO celebrò questo VC·
" tina non longe ab Urbe >>, apparisce scovo in Peristerha11011, V JI. La qualifica
negli Atti di s:ioto Stefano papa (A cta di papa ch e si dà qui nel nostro testo al
Ss. a ug. I, p. 142). Sulla sua perso- martire, non rico rre negli altri due iti-
na lita stori.:a però non abbiamo no- nernri. li mausoleo di san Qui rino (la
tizie sicure, e nem meno fonti litur- cosi detta Platouia) si trov ;1 ,Jietro l:i
g iche. La s illoge di Lorsch ci ha basi lica di S. Sebastiano. E un edificio
conserva to due distici che vennero posti di forma irrt!gobre, co~truito al pri n·
sulla to mba di un martire Nemesio ci pio del v secolo o neg li ult imi anni
(IHM, Da111asi epigr. n. 80); ma, man · dd rv, in cui si scopri una iscrizione
86 NOTITIA ECCLESIARUM
z-3. lntrabls-lbl) Agg. i11 margine aalla llessa mano, con UfrllO di richiamo
5. d1aconus cod.
a grandi lettere bianche su fondo rosso, (2) La «spelunca magna» è una re-
in versi esametri, mutila, col nome di gione del cimitero di Pretestato, ne.Ila
Quirino (cf. A. DE WAAL, Dil Apostel- quale un descenso, a destra del mo-
grufl ad Catacumbas in R iim. Quar- derno quadriportico, immette diret-
talschr. IJl Supplementheft, i894, p. 100; tamente. Vedasi la descrizione in
STYCER, Rom. Miirtyr. I, p. 153). Le STYCER, Die rom. Katak. p. 1 S4 sgg,
· reliquie del martire pare siano state de- (3) È controverso se il papa Urbano
poste in una cripta quadrata di circa fosse sepolto nel cimitero di Pretestato
due metri di lato, rivestita di lastre di o in quello di Callisto. Alla seconda
ma rmo, e situata sotto il pavimento, opinione inclinò il DE Rossi (Roma
verso il mezzo. Cf. DucnESNE, la « me- sott. II, pp. sz-4), in base specialmente
« moria Aposlolorum » de la via Appia, al ritrovamento nella cripta dei papi
pp. 8-w; FoRNARI, S. Sebastia110 «extra di un frammento di coperchio di sa r·
« momia » pp. I 5-19; STYCER, op. cit. cofago COll l'iscrizione OYPBANOC E[ 7t(-
P· 'SI sgg. OX07tOç]; la prima trova invece con-
(1) La sepoltura di Tiburzio, Vale- ferma nella Passio di sant'Urbano papa
riano e Massimo era nel cimitero di (Acta Ss. maii VI, p. 1 l) e nel Liber
Pretestato. li Martirologio Gu011imitwo Po111ificalis (I, p. 143). li Martirologio
presenta due diverse indicazioni: «in CÌ· Gero11i111ia110 (25 maggio) dice: «in
<<mite.rio Praetextati » (r 1 aprile), <<in « coemeterio Praetextati natale UrbJni
« cimi terio Callisti» (2 1 stesso mese). «episcopi '" senza che sin possibile
li DE Rossi (Roma sotl. li, pp. 131-6) capire se si tratti del papa o d'un
pensò a una tra~lazione; ma il DELE· vescovo omonimo. Cf. WJLPERT, la
HAYE (Acta Ss. nov. II, 11, p. 201 n. 13) cripta dei papi &c. pp. 17-8, 33-4;
crede che la seconda indicazione topo- 0 1,LEHAYE in Acta Ss. nov. Il, 11, p. 262
grafica sia stata inserita per errore. n. 44. e p. 273 n. 3S; Jos1, Il cimitero
Dagli itinerari t!el vn secolo e da un di Callisto, p. 21; STYCER, Die riim.
passo della vita di Adriano I nel libu Katak. p. 49 e Rom Miirt)'r. I, p. 81,
Po11tificalis (I, p. S09) pare si possa ri- Il, t3 V. 49 C.
cavare una traslazione di questi tre mar- (4) Nella Passio dei santi Alessan-
tiri e dei seguenti, Urbano, Feli cissimo, d ro, Evenzio e Teodulo si parla di un
Agapito, Quirino, Genna ro, Zenone Quirino, padre di santa Balbina, se-
dalle loro cripte in tre chiese cimiteriali polto sulla via Appia cc in coemeterio
giacenti l'una presso l'altra (cf. STYCER, «Praetextati» (Acta Ss. maii I, p. 378);
Die rii111. Katak. p. 163), di cui però e in un frammento d' iscrizione, a ca-
non è stato possibile, lino ad ora, sta- r:nteri del secolo v, rinvenuto nel detto
bilire con ~icurezza la posizione (cf. cimitero, è ricordato t ra i marti ri ivi
MARUCCHr, Le catac. rom. p. 299). venerati anche Quirino (cf. MARUCCHr,
URBlS ROMAE
Ossen:a~ioni sulr iscri~ione dtl papa Po11· a quella dd papi, e lo STVGER (Papst-
iJa110 &c. p. 45 e tav. I n. 2). Di lerypta 1md Céiciliagriift, p. 75 sgg. e
lui si fa pure menzione nel Martiro- Die riim. Katak. p. 51 sgg.) ritiene di po-
logio Gtro11imia110 (30 aprile). Cf. tervi distinguere cinque periodi. Con
STYGER, Rom. Mari) r. I, p. 136. un primo si risalireb~ anteriormente
( 1) La vicinanza con Felicissimo e all'epoca della grande pace. In un se-
Agapito conferma quanto abbi.imo detto condo, che giungerebbe all:i fine del
indietro (p. 21 nota 2), che in questo 1v secolo, cominci:ino nella cripta gli
Gennaro sia da vedere uno dei diaconi adornamenti in marmo e in mos:1ico
di Sisto Il, piuttosto che uno dei sette a somiglianza di quanto si era fatto
figli di Fdicita (cf. STYCER, Die 1ò111. nella cripta dei papi. Nel terzo si
Katalr. p. 164). procedette :id ampliamenti. li quarto
(2) Zenone, del qualc nulla sappia· periodo si lascia riconoscere dni lavori
mo di sicuro. di rinnovamento, probabilmente in se-
(3) Nel \'li secolo, dunque, Cecilia guito alle profanuioni dei Go1i (410)
era ancora venerata nel cimitero di e dei Vandali (4 55): i mosaici scom-
C.1llisto. Al principio del secolo 1x p1rsi \"cancro sostituiti con pitture, che
in\•ece il suo corpo non era più a posto. non hanno alcunJ relazione con santa
Qu:indo nel!' 817 il pap.l Pasquale I ne Cecilia, e che ci riport:ino ali' età di
fece ricerca, non riusci a trovarlo; ma Simmaco, t ra I.i fine del v e l'inizio
avendo nell' 821 ordinato nuove inda- dcl v1 secolo. Il quinto periodo, per
gini, lo rinvenne, a quel che attesta il la prima volta, compreadc monumenti
Liba Po11tificalis (Il, p. 56), «io cimi· di Cecilia. Gli affreschi che la uffi-
u terio Pr:ietextati ». E cosi credono il guraao, le incisioni graffite. sono in·
DucttllSNE (ibid. p. 65 nota 20), il QuEN· ùizio di un culto Jocalt: della s:inta.
TIN (in Dictio1111airt d' arclu'ol. cbrét. Questa rinnovazione fondamcntak, che
rt de lit. Il, li, 1925, coli. 2733-5), il non si limitò alle sole pitture, può ri-
DELEllAYE (Ét11dt sur k Ug. Rom. portarsi al IX ~colo, senza che si ~ppia
pp. 88-93), supponendo che il corpo però se anteriore o posteriore :ti pre-
si:t stato trasportato, in un momento sunto ritrovamento delle reliquie di
imprecisabile (forse ai tempi dell' inva- Cecilia da parte di Pasquale I.
sione longob.trùa), da un cimitero dcl· (4j Questo ignoto papa Giuliano
I' Appi.i ad ua :iltro. li DE Rossi al sembra debba identificarsi col Giulboo
contrario (Roma sott. Il, p. 136), il ricord:ito nel .\{art1rofogio Gero11i111ia110
KJRSCH (Die htilit,e Cààlia i11 dtr al 9 agosto (cf. 01 LEHAYE in Acta Ss.
1ò111is<ht11 Kircbe dts Altert11111s, Padcr- nov. il, 11, p. 429 n. 27); e secondo
born, 1910, pp. 54-7), FRANCHI OR' In ricostruzione fattane dal OF Rossi,
CAVALIERI (Reet1iti st11d1 i11tor110 a s. Ct· il nome doveva leggersi anche nell:i
cilia in St11di e Testin . 24, pp. 22-}, 37) last ra marmorea che Sisto III pose nella
pensano che Cecilia sia rimasta sem- cripta dei papi (Roma sott. 11, pp. H -
pre nel cimitero di Callisto e sia stJt:I 48, 64-5, 226-7). Cf. anche SnGt:R,
li ritrovata. La sua cripta era vicin,1 Rom. Màrl)'· I, pp. 87, 90·
88 NOTIT I A ECC L ESIARUM
( 1) Fabiano. Per la forma cf. DE dti papi, p. 105 sgg.) vorrebbe ricono-
Rossi, Rom. sol/. Il, p. 62. scere nella cella trichora situata a una
(2) Nel marti rologio di FtoRo di certa distanza dalla cripta dei papi,
Lione, al 4 marzo : " Roma e via Ap- in direzione d'occidente; il MARUCCHt
« pia sanctorum martyrum oètingt!n- (La questione del sepolcro del papa Zef-
« torum qu i sunt positi in cimiterio ad firi110, p. 205 sgg.) nell'altra cella tri-
« sanctam Caeciliam » (QUENTJN, Les chora che si trova proprio sopra la
martyrologes hist. p. 328), e cosi auche cripta dei papi. Cf. p. 40 nota 5.
ADmrn, che h:i però « Dcccc » (ibid. (4) Il cimitero di Santa Sotere era
p. 46 3). Nel De locis « Dccc» . Non tr.1 l'Appia e l'Ardeatina, ma non è
essendo stato ritro,·ato nel cimitero un stato ritrovato; come pure non è ri-
luogo che potesse contenere un:i cosi masta traccia della basilica che vi sor-
ingente moltitudine, si è giustamente geva sopra, e Ji cui il papa Stefano II
pensato ad un poliandro, in cui fossero (75 2-7) restaurò il tetto caduto (Lib.
stati messi gli scheletri tolti foori dai Po11tif. I, p. 444). La vergine Sotere,
sepolcri (per adoprar questi una seconda antenata paterna di s:mt' Ambrogio, è
volta) e collo~ati l'uno ~ccanto all'.tlt ro dJ questo celebrata per la b.:llezza delle
in file sovr,1pposte e divise da strati di forme, la nobiltà della stirpe e il co-
terra. Col tempo si cominciò a rite· raggio tDt exliortatiom virgi11itatis, XII,
n.:rc quell'ossa rio per una sepoltura in 82; De virgi11ibm, 111, 6). Nel Martiro-
ma~sa di martiri (cf. DE Rossr, RcJ11111 logio Gero11i111ia110 ricorre più volte, e
sol/. Il, pp. 155-61; WrLPErtT, La cripta al 6 f~bbraio con queste parole: "Romae
dei papi, pp. 75-80). «via Appia in cimiterio eiusdem natale
(3) Zefirino venne deposto, come af· « Soteretis (Soteris) virginis » (cf. DE-
ferma il liber Po11/ificalis (I, p.139), «in LEHA YE, Trois dates d11 cala11drier ro-
"cymiterio suo, iuxta cymiterium Ca- 111ai11, p. 59 ~gg.). V. anche DE Rossr,
« listi, via Appia». li luogo rim:ine sco- Roma soli. IIl, p. 5 sgg.; J. W1rr1c, S.
nosciuto; 111:1 dovette essere identico Soteris 11111/ i/J1·e Grabsliille in Rom.
con le cosi dette cripte di Lucina, per- Q11Mlalschr. XIX, 190>, p. 50 sgg. e
chè nelle vicinanze di quel complesso p. 105 sgg.; i\hRuCCtn, La cella tricorn
sotterraneo non esiste altro cimitero detta di Sa11ta Solere in N. Bull. are/i.
di epoca tanto anrica (cf. STYGrlR, R6111. crisi.XIV, p. 157 sgg.
MiirlJ1'. I, p. 8o). In seguito il suo (S) Qi.;alcuno ha voluto identificare
corpo fu trasportato in un oratorio SO· questa chiesa, ricordata nella presente
pra terra, che il WILPERT (La '1·ipta not3 marginale (che il DE Rossi, Roma
URBIS ROMAE
[ViA ARDEATINA.]
( V1A Osr1ENSE.]
soli. I, p. 149, ritiene fuori di posto) e Damaso, come risulta dal Liber. Ponti·
nell:i topografia di Einsiedeln, co n la ficalis (1, pp. 212-3), e alla qua le apportò
basilichetta tuttora esistente presso la. migliorie anche Giovanni VJI (ibid. I,
scala del cimitero di Callisto. Ma p. 385). Cf. WJLPERT, La scoperta delle ba·
l'identificazione è tutt'altro che sicura siliche ci111iteriali dei Sa11ti Marco e Mar-
(cf. STYCER, Ròm. Mtirtyr. I, p. 90). celliallo e Damaso, p. 43 sgg. ; M11RUCCHI,
Osserva il DucHESNE (lettera in WrL- Discussio11e critica ml luogo 1·ece11te111wte
PERT, La c1·ipta dei papi, pp. 82- 4) allribuito ai sepolcri del papa Damaso
che nel vn secolo la storia dd papa e dei martiri Marco e Marullia110
giustiziato sulla cattedra episcopale nel presso la via Ardeatina, p. 191 sgg. ~
cimite ro di C:1llisto, non si applicava più WILPERT, Beitrtige z111· cbristlicbm Ar-
a Sisto II, il quale ne aveva un'altra, chiiologie in Rom. Q11artalschr. XXII,
che lo faceva morir suppliziato, coi I 9o8, p. 124 sgg.; MARUCCHI, Esame
suoi due diaconi, sul cliviis del tempio di 1111 op11scolo di mo11s. G. Wilpert ri-
di Marte, presso l:i purta Appia; e qui g11arda11/e a/ermi miei studi rnlle Cata-
appunto, a sinistra, uscendo dalla porta, combe ro111a11e, Roma, 1909, p. S1 sgg.
sarebbe stato l'oratorio di cui parlano i STYGER, Die rom. Ktttak. p. 293.
testi su detti. Esso dovette esser fondato (2) Il sa n Felice del cimitero di Co m-
nel v11 od vm secolo, quando racconti modilla è sem pre congiunto con il
come h1 passione dei santi Lorenzo, commartire Adaucto. Qui rimane iso-
Sisto e Ippolito godevano di gr;;n cre- lato e pon a l'attributo di vescovo.
dito. Anche di questo oratorio però ( 3) L' a postolo Paolo fu sepolto in
non è rimasta traccia. un' :m~a cimiteriale ali' aperto a poca
( 1) Del sepolcro di Damaso sap- distanza dalla via 0;,tiense, nella pro-
piamo solo che doveva trovarsi sulla prietà d' una matro na cristian a Lucina
sinistra della via Ardeatina, nei pressi ( cf. STEV ENSON, Osserv az.io11i sulla topo-
dcl cimitero di Callisto. Era in una grafia della v i11 Ostie11se e rnl cimitero
basilica sopra terra o seminterrata, iYl!t f11 sepolto l' apostolo s. Paolo in N.
oggi scomparsa, costruita dallo stesso B111l. arch. crisi. lll, 1897, p. 283 sgg.
cerne ecclesiam Sanctae T eclae <•> supra montem posi tam, in qua
corpus cius quiescit in spelunca in aquilone parte.
[VIA PonuENSE.]
e L'area dì l11rn1a sulla t•i11 Ostimse parte. Cf. P. FR. KEHR, Italia Po11t1f.
ibid. IV,p. 6osg~.; [C~Lt), Sulle memorie I, pp. 164-5; B. TKIFONE, lt carte dtl
t 1no1mmt11ti dei ss. apostoli Pietro e 11w11asttro di S 111 Paolo di Roma in
Paolo a Roma m Civillò Catt. LXXX\'!, Arcb. Soc Rom. di sl<Jr. patr. XXXI,
1935, 111, p. 582 sgg.; Io. L'area del 1908, p. 167 sgg.; PESARINt, La basi-
sepolcro di s. Paolo detta "di L11ci1111 » lica di S. Paolo rnlla via Ostiense prima
sulla Ostiwse ibid. LXXXVII, 1936, dtnt i1111011a'{io11i del sec. XVI in Studi
I, p. 129 sgg.; DE ANGELIS o'OSSAT, Romani, I, p. 386 sgg.; I. ScHUSTER, La
op. cit. p. 49 sgg.). Sulla tomba del basilica e il 111011asltro di S. Paolo fuori
martire, co~tantino elevò una basilica le mura, Torino, 1934; E. Ln' AGSINO,
di modeste proporzioni ( Ub. Po11tìf. Sa11 Paolo sulla via Ostimse, Roma,
J, p. 178). Nel 386 Valentiniano Il, s. d.
Teodosio ed ArcaJio diedero ordine al ( r) Si ha notizia di parecchie sante
prefetto Sallustio di ricostruirne una con questo nome, senza che sia possibile
pili grandi.' (Episl. 1111ptra/orum po11ti- determinare la Tecl.i a cui qui si allude.
fic11111 alio111m in Cor~. Script. Ecc/es. Pii1 famos.i di tutte fu la discepola di
Lai. XXXV, p. 46 n 3) e l'opera fu san Paolo, che era però sepolta :i Se-
condotta a termine sotto Onorio (StL· leucia (cf. STYGER, Rom. Mi.irlyr. I,
VAGNI, lt11cr. clirisl. n. 4780). Una p. 28 3). Il cimitero, già conosciuto dal
targhetta di bronzo, destinata ad essere BowETII (OsunJa'{ùmi sopra i cimilui,
sospesa al collo forse d'un cane da pp. 548-9), che non seppe dargli un ap·
pecoraio, con questa iscrizione • ad ba- pellativo, è stato identificato dall'AR·
" silica apostoli Pauli et dominorurn MELLINI (Das wiedtrgtfundene Orato-
« nostrorum, Felicissimi pecor[ariì] »,è rium 11. Ccnnetuium der H. Tbtela in
dal de R~si riportata ali' epoc:i della Ròm. Q11arlalsclir. III, 1889, p. 343 sgg.
cost ruzione ordinata dai tre Augusti e IV, p. 159sgg.)con quello sulla piccola
(ibid. n. 4779). In seguito Galla Pia· collina presso il Ponticello di S. Paolo.
cidia, sorella di Onorio, continuò la Il complesso sotterraneo consta tli due
decorazione della basilic:t sotto gli parti: la cripta e il cimitero; e la data
auspici dcl papa Leone I, collle.risulta può ricavarsi d:i alcune iscrizioni ritro-
dilli' iscrizione lungo il gi ro dcli' arco vate i11 situ, di cui la più antica risale
trionfale (ibid. n. 4784). Altri lavori forse al 354 e un'altra agli anni 381·
eseguirono, nello stesso secolo, un 388. Anche gli affreschi, con rappre-
prete Felice e un levita Adeodato sentazioni bibliche, possono riferirsi :il
(ibid. n. 4783), e tra la fine del secolo VI secolo 1v. Il carattere esotico di tutto
e il principio dcl vn un Eusebio (ibid. l'insieme e 11 nome di Tc:cla lasci:mo
n. 4794). Parecchi papi rivolsero le con probabilità supporre che il cimitero
cure loro alla manutenzione e all'ab- appartenesse ad orientali (cf. STYGER,
bellimento di questa basilica, che l'in· op. cit. I, pp. 283-4). V. anche DE
cendio Jel 1!h3 distrusse in grandissima ANGELIS o'OSSAT, op. cit. pp. 70-2.
lJRBIS ROMAE
1-4. Le parole tra pareittesi so110 seri/le parte 11ell'il1tcr/. e parie i11 margine
da/1.1 steun mano che ha fallo l'ag&iuntn preceJn1te. 4. \Ìctorc cod. 6. Discendi~]
Ln prima s nel/ 'interi.
(1) Chi sia stato questo Alessandro, p. 434); sebbene nella copia dell'mo i11-
\'Cner:ito nella chiesa di S. Felice non si cis.1 in marmo, e tuttora conservata, si
s:t (cf. DE Rossi, Roma sol/. I, pp. 182-3 ). legga « monasterium S. Aristi " (StL-
(2) La Sabina, che compare qui in \' AGNJ, /user. e/iris/. n. 4790). D'al-
un'aggiunta al codice, pare sia da tra parte, accettando la lezione Aristo,
identific.ire con quella del!' antico titolo come personalità diversa dall'Edisto
del!' Aventino. Un.1 martire di questo martire laurentino, scomparirebbero i
nome nou figura nel martirologio ro- vincoli di parentel,1 con le due martiri
mano del 1v e v secolo, e la sua feste\ insieme con lui ricord.tte nella leggenda,
è semp re celel.irata nell.1 chiesa del- e non si vedrebbe la ragione per l.l
1' Aventino, non già nelle catacombe. qu3le l'autore ddb nota marginai.:
Ed ali' Aventi no taluni riferiscono l'e- avesse potuto associare con Aristo, sulla
spressione della Passio (Acta Ss. 3ug. via Portuense, una martire venerata a
VI, p. 504) « oppidum Venùincnsium" Bolsena e un' ahrn in Sabina rcf. DE-
(= A,•entincnsium »);cosa che farebbe LEHA VE, S. HMi sie t'I S. Oreste in A 11t1·
riportare in Roma anche le altre indi- ltc/11 Boli. XLII, 1924, p. p 5 sgg.; LA'I·
cazioni topografiche dello stesso docu- 7.0NJ, Le d10crsi d'Italia, I, pp. 102-3,
mento. Con ciò verrebbe contradctta 536-41, 348-50).
l'opin ione del Dufourcq, e di altri, da (4) Anche il Mnrtirolcigio Ccro11i-
noi rift:rita nel voi. I, p. 246 nota 2. mia110 indic:t santa Candida: « :td Urs(1m
Cf. I<rnscll, Die 10111. Titelki1c/ie11.pp.99 "Pilt:atum" (3 ottobre), "in 'imiterio
e 165-6 e in Lex. f. Tbeol. 1t. J<irclit, « l'ontiani » (2 dccembre); e di una
IX, col. 51; LANZON t, T tifo/i pres/11te- matrona Can<lid.1, che avrebbe sepolto
rit1li, pp. 251-2; DFLEHA\'F. in Arta Ss. il .:orpo di s;in Pime11io, si parl.1 nella
nov. II, 11, p. 475 addita111t11/11. P11ssio di lJllCsto santo tin D1:.n11A YE,
(3) 11 SA \ ·10 (S. E.listo od 01 esu r op. cit. p;1g. 263). Il DELEHAYE (ibiJ.
co111pa~11i 11111rtiri di La11rm/tl in R1•111. p. 140) non crede di poter identific~re
Q1111rtalsc/.or. XXIX, p. 29 sgg.) ri- questa con la C.indid.1 del m.1rtirologio;
conos..:ercbhc nrl gruppo agiografico ma non ritiene tull.l\'Ìa improbabile
qui ricnrddto s,1 111 ' Edisto, con 1.1 fl?(li.1 che l'agiografo abbia pt:nsato alla s:tnta
Cristina e l.1 sua domc;tica Vittori:1, che ripos:l\'.t nel cimitr10 a1I Ursu111
uccisi .1 L:tun:mo. e più t.mii tr.isror· Pilt11/11111 :1 fianco Ji Pimenio. La bJ-
Liti a Ronu. L' n « mon.1Mcri11111 S. I le· 'ilk.1 \'Cune rinnov::it.t da AdriJno I
"Jisti " pr.:sso I.i chiesa <li S. Paolo (Li/i. l'v11t1f. I, !'· 509). Cf. SnccR,
.1pp.1re in m1.1 ,1,m.11ione fatta d.1 CRF- Dit 10111. l\11t.1k. p. 2tl 1 e Ro111 .•\!.11 t_1 1.
GORJO 1 nel 6»4 (Regi1/1. tpist. t. Il, '· p. 2lli.
~OTITIA ECCLESIARUM
(VfA ÀURJ!UA.)
(1) Secondo la Passio, il prete Pi- (3) Del papa Anastasio (399-40 1)
menio sarebbe stato sepolto «in cripta, cosi dice il Li/ler Po1itificalis (I, p. 218 ):
« in cimiterio Pontiani ad Ursum P i- t< sepultus est in cymiterio suo ad
« leat um » (DELEHA Yll, Étude cit. p. 263, « Ursum Piliatum ». L'espressione
cf. p. 124 sgg.; Martirologio Gero11i- «in cymiterio suo>>, s ta ad indicare,
mia110, 2 decembre). In questo cimi tero, come osserva il Duc11ESNE (ibi<l. p. 21 9
sopra il muro di chiusura dcl cubicolo nota S), che Anastasio aveva nel
sepolcrale di Milix e Pimenio, si vedono grande cim itero di Ponziano la sua
ancora le immagi ni dei due martiri: tomba in un luogo speciale. Questa
il primo col vestito proprio della corte però non si è rin\'enuta. Cf. Marli-
bizantina, il secondo con l'abito dell e rologio Gero11imiauo, 19 decembre.
figure sacre (cf. W1LPE1ff, Le pillure &c. (4) Nel cimitero di Ponziano, Pol-
pp. 45 3-4 e t av. 255, 1). li nome di lione è rappresentato in un affresco, fra
Pimenio si legge anche nella iscrizione i san ti Marcellino e Pietro (cf. W JLPERT,
delle rel iquie trasferite alla chiesa di Le pillw·e &c. p. 453 e tav. 255, 2).
S. Silvestro i11 Capite; e in due altre Fu probabilmente un martire panno·
iscrizioni ritrovate sotto l'altare mag - nico, in Ponziano soltanto venerato,
giore di S. Salvatore i11 Co1·te nel Tra- o di cui si trovava ivi qualche reliquia,
stevere (cf. B11ll. arcb. crisi. 1891, pa- perchè dietro la pittura che lo rappre-
gina 149 sgg.). senta non v'è alcun posto per il suo
(2) O ltre alla rappre~entazione di sepolcro (cf. MANNA, Co11fributi n/lo
cui abbiamo p:irlato nel la nota prece- studio del ci111iltro di PonzJa110 sulla
dente, Mii ix figura pure nel!' affresco, vin Porlumst, p. 179; STYG llR, Ròm.
che decora la parete di prospetto del Miirl)•r-. I, p. 277 ).
sepolcro di Abdon e Sennen, a fianco ( S) Anche della sepoltura di q11es10
<l ei due martiri: qui port:t, come sol- papa (401-17), che il Liber Po11-
dato, la tunica succ inta e la clamide tificalis (1, p. 222) dice essersi tro-
(cf. W!LPERT, Le pitture &c. p. 79 e vata « in cym iterio ad lJrsum Pi lea-
tav. 258). Il nome ricorre in un graffito " tum » ( cf. Martirologio Get'011ì111iauo,
del cimitero <li Ponziano ( cf. DE Ross i 12 marzo), non i: rimasta traccia.
in 811/1. arch. crisi. 189 1, p. 150), e (6) È il cel.,bre giovi netto, cono-
nelle iscrizioni di S. Sil vestro i11 Capite sciuto soltanto attraverso la Passio leg-
e <li S. Salvatore i11 Corte citate. genJaria, che pa re debba riportarsi al
URBIS ROMAE 93
2. parte reaedificavll) par tcrc ocdifìcuvit cod. 5. filli cod. 6-7. manlanu• cod.
7. In ripetuto due volte.
\' I secolo (cf. FRANCHI oF.' CAVALil:RI. parla di una rinnovazione integrale
Drlla lrggwda di s. Pa11c1·a\iO 10111ano in ( "a solo»); ma non c'è discordanza
Studi e Tuli n. 19, p. 77 ~gg.). Avrebbe col «magna ex p:irtc »del nostro testo,
sofferto il martirio al tempo dì Diode· perchè alcuni muri del I\' secolo sembra
zbno, sull'Aurelia, e Octavilla lo sep- siano stati consen•atì. La chies1, che
pellì nella vìcìna catacomba «in sepul- esiste sempre 'ullo ~ tesso posto, i: st 1tJ
« çhro novo» (cf. Martirologio Gtro- ri fott'1 in tempi moderni. cr. PESARll'I,
11i111ia110, 12 maggìo, cod. di llern:1). La '' ipta stpolrralt di s. Pa11cra~io t la
Sul sepolcro del martire forse sor· sua basilica sulla v ia A111tlia in N. Bui/.
geva una piccola chiesa fin dal 1v se· arcl1. crirt. XXVIII, p. 71 sgg. ; Fu-
colo, poi ingr~ndita d:i papa Simmaco SCIARDI, Catacombe, basilica t c011vwlo
( lii•. Po11tif. I, p. 262). GR1,coR10 0 1 di Sa11 Pa11cra'{io, Roma, 1929; STYGER,
Tou11s dice che la tomb:i di P:in- Rom. Martyr. I, pp. 269-7 1.
crJzio era collocata al di I.\ d~i CJn· (1) «:\rthc.:111iu11111.
celli posti sotto l'arco del coro (Liber (2) Cf. p. 36 nota 3.
i11 gloria 111art)'r111n, cap. 38); e la basi- (3) Cf. p. 36 nota 4.
lica dovev.i essere :ibbast:1111a spazio~a. (4) I due pontdici I-dice I (t 2 j 4 l
perchè \'Crso lo stesso 1empo G1uco1Ho e Felice Il (t 365 ), che, st:indo 111che
~I ACl'W convocò h il popolo, pronun- :ille noti1ie le~gc11d.1ric accolte nel
dando un'omeli 1 in occ.1sio11c della Liber Po11tifi(lllis (I, pp. e 58, 21 1 ) , erano
lesta dcl santo (Homil. 111 Eu1111geli11, vc.:ner.iti nel \ ' I \CColo in una b:isilk.1
Il, 27 inM1C'IF. P. L. LXXVl, col.1 204). .11 secondo migli11 della viJ Aureli:i.
01101 io I trovò la basilic:1 cc vc1ust.11e ! Ma è noto che Felice I fu se polto sulla
« conrect.1111, extra corpu~ mart \·ris ne.' via Appia nel ci111i 1ero di Callisto, e
1• glectu :11niquitatis extrnctam » ; e non è conosciuta nè ;1111111i~sibile un:i
«abrasa vctustat is mole, ruìn:1q ue mi- 1rn~l :11icmc sulJ',\urcli.1. Invece qui
" n mtc • .i fundamentis novitcr plebi \'erme re.1lmente seppellito Felice 11.
"Dd construxit, et corpu~ nurt\•ri\, r.letto papa dopo che Lib<..rio nel 355
u quoJ "" obliquo :iu:ac iaccl>.ll, alt.iri lu mand:110 in i:~ilio d:ill' imperatore
"insignibus ornato mt!t.11li~, lorn pro· Costanzo, non fu riconos.:iuto d:il po·
"prio colloc:wit " (DE Ro~c;1 , Insci . polo, e qua11Jo Liberio tornò, nel 358,
c/mrt. Il, p. 24 n. 28 e p. 15 6 11. 5). l·gli dovètte ritir.1r~i, n.:: 'i p:trli) piu
And1t: il Liber Pc>111iji(tl/i< ( I, r. )24) di lui. fu propria111\:J\l c! .111tip:1p:i, però
94 NOTITIA ECCLESIARUM
[ V1A CoRNEUA.]
cimìlerialr della vili Aurelia in Rit'. nrrb. Un'altra iscrizione, posta nell'abside,
crisi. IX, pp. 1 io- 3; STYGHl, Rii111. es:1lt,1va la magnificenza delJ'opera di
Miirtyr. l, p. 273. Costantino, e di uno dei suoi figli
( 1) li pipa Giulio I non era morto (Costante) che l'aveva completat:1 (ibid.
m:1rtire (cf. f<IRSCH, Le 111em. dei 111a1·- n. 409~) . Il Ubn Po11tificalis non ci dà
titi s11/lt v ie A111 elir1 e Cornelia, p. 8"1). della chie::s.i un.i descrizione sistema-
(2) La via \'nticana è la via Cor- tica, e troppo fuggevoli notizie o cir-
ndia, presso b qu:ile:: fu sepolto san coscritte a semplici particolari ci hanno
Pietro dopo il martirio. Sulla tomba lasciato PAOLINO 01 NOLA (Epislll/ae,
di lui, costituita, a qu:rnto sembra, da Xlii, 13, eJ. HARTEL) e PRUDENZIO
C R R I S H O ~I :\ E 95
(Perisl1pha1w11, Xli, vv. 31 - 2); meglio Cìt·iltti Cuti. L.\XX\'I, Il, pp. 247 sgg.
informato, attraverso il diacono Agi- e ;87 s~g.; Jll, p. 167 sgg.; M. Cu-
lulfo. sembra GRLCORIO 01 T ouRs ( L1b. RATI, Docw11e11ti t 1 iarcbt per la storia
in glorill marlyrum, Cdp. 28; cf. Ou· dell'a11tica basilica l'utira11a . I. T1BERt1
CllESNE, Le Li ber Po 11tifie11 li s ALPHAR '"' 1 Dt B111ili<ar Vatic1111ar a11-
w Ga11lr a11 vie si}clt in JW1111g. J'a1 eh. ti~uiss1ma ~t 111n 111 Slt11rtura in Studi e
ti ,/' lnst. Il, 1882, pp. 2 77-8). Le Ji- 'Jesti n. 26, 1914; llu11 sHs, Le chuse
11u:ns1oni Jcll'cdificio ci sono pervenute di Roma 11el mtdio rt•o, Firenze, 1927,
Jtlra1:erso un frammento Ji antologi.1 p..pi!; A. MuNoz, S. Pìrlro ùz Vali·
cpigrJlica dcl \'Il secolocirc.1 (coJ. PJri~. e 1110, Roma, s. d.; CutRAMY, Sawt-
1\071. c. 61). Della primiti1:J forma Puirt de Ro11u, l'.ms, [1933); H.CHRIST,
della f.icci.1ta .1bbiamo una r:tpprc- Z11r E1klàr1111;: dts T-Jor1111ge11 C,11md-
stnta7.ionc in un codice di Farfa Jd risses ~r h'o11st.mlir1iuhtt1 I'ttt1 sin rdu
secolo x1 (Eton College n. 124; cf. 111 Rom in Rh•. 111c/1 crisi. Xli, p. 193
( 1) Nel Liber P011lijicalis (I, p. 261 ): (6) Nel vestibolo che univa la chiesa
« sancti Cassiani et sanctorum Proti di S. P etronilla alla basilica Vaticana.
«et Yacinti» . L'ALFARANO (CERRATI, op. cit. p. 132)
(2) Errore, per « Sossi i » (cf. Lib. lo iodica «a dextera parte dicti vesti·
Ponti/. I, p. 261); un diacono dell:l (\ buli in angulo ad occideotem ».
chiesa di Miseno ricordato negli Atti (7) L'oratorio costruito da Paolo I
di san Gennaro (Acta Ss. sept. V I, (Lib. Ponti}. I , p. 465 ; cf. DE Rossi ,
pp. 866, 870; cf. DE Rossi, foscr . christ. foscr. cbris t. II, p. 22 S n. S). Portò il
Il, p. 246 n. 8 a) nome di S. Ma ria in Oratorio e anche
(3) L'altare di S. Martino « a nte de Ca11cellir, dai cancelli di bronzo che
« Sanctum Andream » è menzionato ne precludevano l'ingresso alle donne
nel Liber Po11tificalis, 11, p. 33. (cf. P. M ALLI O, Descriptiobasilitae Vati-
(4) L'altra rotond3, la più occiden· canae in DE Rossi, lmcr. chrisl. Il,
tale, in cui erano stati sepolti Maria p. 20 3 n. 9; M. VEGIO, De rebus an-
moglie di Onorio, Teodosio 11 ed altri tiquis memorabilibus basilicae S. Petri
membri della famiglia im periale, fu co- Romae in Acta Ss. iun. VII, n. 125;
minciata a trasformare in chiesa da l ALi'ARANO, p. ..p).
papa Ste fano II per trasferirvi, dalla v ia (8) Non se ne ha altrove notizia.
Ardeatina, il corpo di santa Petronilla, l9) Corrispond~ all'oratorio di S. A-
secondo un desiderio espresso dal re driano, dove fu seppellito il papa A-
dei Franchi Pippino il Breve. Il tra- driano L lvi per un certo tempo venne
sferimento avvenne poi sotto il succes- custodi ta la cattedra di san Pietro (cf.
sore Paolo I, nel 757 (cf. DuCHESN-E,. CERRATI, op. cit . p. 41 note 1 e 2).
Vaticana, pp. 390-1 ). Fu distrutta , a ( 10 ) Il CERRATI (op. cit. p. 40 nota 1)
causa dell 'erezione della nuova tribuna dice: u credo s i debba supporre non
m eridionale di S. Pietro. tra g li anni «appoggiato al muro ma elevato in
151 4-9 (cf. K oErnE, o p. cit. p. 13). «mezzo alla navata: in tal modo si
(S) Da qui a Teodo ro si indicano «capisce come il pellegrino, giunto là,
i sei altari che si trovavano entro la «avesse a sin istra l'altare di $. Leone,
chiesa di S. Pet ron illa, e che con le «e che dovesse tornare a passarvi vi-
due porte venivano a corrispondere <il le « cino quando dall'oratorio di S. Leone
celle di quest'altra rotonda oclachora. «si avvia va verso l'altar maggiore»-
URBIS ROMAE 97
( 1) L'oratorio della Santa Croce luogo dove fu aperta nel 1300 la porta
costruito da papa Simmaco (lib. Po11- santa. Giovanni VII lo aveva deco·
tif. I, p. 261) e che anche MALLIO (in rato di mosaici (Lib. Pontif. I, p. 385).
DE Rossr, Inscr. cbrist. Il, p. 2o6 ( S) Il portico di Petronilla non
n. 28) indica • iuxta fontcm ». Già è menzionato altrove, ma se ne può
fatiscente al tempo di leone 111, venne determinare la posizione, sapendo che
da questo papa rifatto e decorato di la c:ippella di S. Gregorio era situata
marmi preziosi e mosaici (Lib. Ponti/. presso la b:isilic:i, a destra del portico
Il, p. 17). Fu distrutto sotto Nicolò V di entrata. Di quest:i si ha ricordo
(cf. VBGIO, n. 116). anche nel liber Pontificalis (Il, p. 196):
(2) Il fonte battesimale rimontava « oratori um Beati Gregorii ubi eius
a papa Damaso (cf. os W AAL, Das « lectus habetur, iuxta ecclcsiam prin·
Baptisterium des Papstes Damasus bei « cipis apostolorum ». Quanto agli un·
St. Peter in Rom. Quartalscbr. XVI, dici ahari, poich~ sembra impossibile
1902, pp. 58-61; FBRRUA, Dei primi potessero esser contenuti io cosi piccolo
Ballisleri parrocchiali e di quello di spazio, si è dal DE Rossi congettu-
S. Pitlro in particolare in Civiltà Cali. rato (lnscr. cliri$I. 11, p. 228 nota 20)
XC, ll, p. 1 50 sgg.). Leone III lo che si trov.1ssero nella contigua basi·
ampliò per adattarlo ai cresciuti bisogni lica di S. Vincenzo; e il DucHESNE (Vati-
del tempo, e lo abbelli (lib. Po11tif. II, ca110, pp. 420-1), riprendendo una
p. 17). All'età del Vsc10 (n. 116) era tale congettura, e notando che dopo
distrutto; ma si vedevano ancora i ca- Stefano V non si fa più parola d'un:i
nali sotterranei. Dell'altare di S. Gior- cappella di S. Gregorio nel luogo sud-
gio non si ha altra memoria. detto, non crede improbabile che 1:1
(3) 1 due oratori di S. Giovanni chiesa di S. Vincenzo fosse identica
Battista e di S. Giov:inni Evangelista all'oratorio detto del letto di S. Gre-
furono costruiti da Simmaco " ad fon- gorio, e che vi sia stato un cambia·
• tem » (lib. Po11tif. I, p. 262), e cono· mento di nome, tra il Ix e il xli secolo.
sciamo le iscrizioni che vi erano appo- (6) Il Dli Hosst (Imcr. r/Jrist. II.
ste (StLVACs1, foscr. chi ist. nn. 4137, p. 228 nota ai nn. 21-23) pensa che
4138). Cf. CSRRATI, op. cit. p. 49 nota 2. pos:.a alludersi all'immagine della Ver-
(4) Dice • curre •, perchè l'ora- gine che si trovava nel portico frontal.:
torio era lont11no dalla parte della della basilica e di cui parla l'ALFARANO
basilica fino ra descritta, e ,cioè nel (p. 117).
URBIS ROMAE 99
Cf. DE Rossi, op. cit. 1, pp. 135-8, 145, 150-3, 156; ScHNEIDER, Gli
autori e il criterio di compila-zìo11e degli a11tichi itillerari &c. cit. p. 79 s~g.;
G. MoRIN. Le plus ancieu Com es ou lectiomzaire de l'Eglise Romaine ia Revue
Bé11édictim, XXVII, 19w, p. 41 sgg.; KIRSCH, Origi11e e carattere p1·indtivo delle
slaiJ011i liturgiche di Roma in Rmd. Pontif Accad. Rom. Arcbeol. lll, 1925,
p. 123; lo. Vie Statio11skircbett des .'vi issale Roma1111111 mii eitler U11tusucl11mg
ubu Ursprung 1md E11twic'/cl1mg der liturgischen St11tio11sfeier, Ecci es i a Orans,
XIX Band, Freiburg im Br., 1926; Io. L'origine des Statio11s Uturgiques d11 Missel
• i
Romain ia Ephemerides Lilurgicae XLI, 1927, p. 137 sgg.; R. HIERZECGER, Col-
l ec ta und SI a ti o. Vie ròmischen Statio11protessio11e11 im f ruhe11 Mittelalter in
Zeitschrift fur katboliscbe Theologie, LX, 1936, p. 511 sgg. Per le pitture delle
chiese romane nei primi secoli cf. W1tPERT, Vie romischen Mosaikw u11d Ma-
lereiw der kirchlicht.11 Bauten vom IV. bis X/Il. jalirlnmderl, Freiburg im Br.,
1916; E. KrrzING ER, Ròmische Malerei vom Begi1111 des 7. bis 'Z"' Mille des 8.
j abrlmnderts, Mùnchen, : 936.
Cod. Topog-r., Il .
106 DE LOCIS SANCTIS MARTYHUM
[ Vu eORNJ:.LJA.]
Prìmum Petrus in parte occidencali cidtatìs iuxta Y1am Cor-
neliam ad miliarium primum 1n corporc requie~cit, et pontilìcalis 5
ordo, cxcepto numero pauco, in coJem loco in tymbis propriis
requ icscit <•>.
lbi quoque iuxta eandem viam scdis est Aposcolorum, et mensa
et recubitus eorum Jc marmore facta usque hoJic apparet; mensa
quoque, modo altare, quam Petrus manibus suis fecit, ibidem est. 10
luxta eandem quoque viam, sancta Rufina, san..:ta Secunda <», s.incta
1.Dava11ti a que1tv titolo, 11el margillr. 1111'a11/ica 1110110 lta scritto dc li bro <.:
sanctorum R martìrum C I· Prlmum] K prrmette C, aJ indicare il rri11dpio del
para/!"ra/o, poiche 111 qlie1to cod1u 1 cap(>l'trll •11>n sono sempre dutìnti, come 1n1•ccc nel
cod. 11108. 4-5. corntlium Il corneltom C 8. eanJcmI n 11el/'111/erl. A apos1ulorum C
9. odic C 11. lux1a) K premei/e 11el/'i11terl. C cadem A 8 C
( 1) Le tombe dei papi si :iggrup- ed il'i scpoltc (Acta Ss. iul. lii, p. 31).
parono intorno alla 111t11101 ia dcli' Apo Lo Sn.\'ENSO'I (in KRACS, Rtal-E11c_1-
stolo fino .11 236, tranne per quelli kfopt1die dtr ilir istliclw1 Allei 1/11l111tr, 11,
che 111or1rono lontani da Roma. Da p. 128) vuol riconoscere la chiesa delle
quell'anno sappiamo che per quasi un Ss. Rufina e Second.1 in :tlcune rntichc
secolo i pJpi vennero deposti nellJ rovine tra il nono e il decimo miglio
criptn dcl cimitero di C1llìsto; m.1 dell:i \'iJ Corndia. A quel che n.trr:t
poi, ,rnchc raggiunta l,1 vi ttoria dcl un.1 fonte non controllabile: con tcs1i
c rìs1i:incsimo, si continuò a seppellirli .rntcnticì, ess.t s.1 rcbhe stata erctlJ d.1
nei cimiteri suburbmi. Con Leone I Giulio I e rinnovata da Damaso (cf.
sì ritorn.1 alla sepoltura in Vaticano, Bos10, 1<0111u sol/. p. 117'. L,1 basi-
scbbc11c l'uso regolare .:ominciassc lica Jc:I iv se.:olo fu rifatta da papa
con Simplicio (.181), r.1t1.1 appen.1 Adriano I ( Lib. Po11tif. I, p. 508 l, e
quJkhc cccc1ione. CL S n-c1:.R, Vie dil'cnnc poi sede dì una diocesi subur-
riim. l\a/11L p. 48 sgg. hi.::iria, rkord.1ta lìn d:il ~crnlo \, ~h.:
( 2) Il ,\f,1r/11 ol,>gio (,uo11i111ia11CJ, .11 portò i nomi ,fi l.ori11111, di Sell':t Can-
10 luglio: « Vi,1 Corndì:t 111ìliarìo \liii dida e di Sa111.1 H111i11.1 ( cf. TOMASSI 1 n,
« Rulinac <!t Sccund.1c » ; e la Passio f.11 C//lllpag1111 Y<!lll. JI, 1910, pp. 41\7- 8 ;
11:1rr.1 che le due sorelle furono 111.ir- l\i,11K, !111li11 Po111y· 11, pp. 24-7; K1Rsc 11,
tirizz:ite in una sch·a «in \"Ì.1 Corndi:i Lt 111<111ont clri 111. 11ir, mite 'l!te llmd1a
u ab urbe Roma mili.mo dc.:imo, in ( L'CJ111di11, pp. 9.1-6; LAS2.0:0.I, Lt ,fio·
« lundu qui dì.:ìtur Buxo» (oggi Boccca) f<'SI, J, pp. 506 7 ).
QUAE SUNT FORJS CJVITATIS ROMAE 107
[VIA A URELIA.]
[ V1A P oRTUENSE.]
l VIA OSTIENSE.]
dem basilicae oratorium est Stephani <1> martyris; lapis ibi, quo
lapidatus est Stephanus, super altare est positus.
Inde haud procul in meridiem mon:isterium est Aquae Sal\'iae,
ubi caput sancti Anastasi est, et Locus ubi decoll.nus est Paulus <»;
2. stdanus A C :J. l nde] K prtmtllt ntll'intt r f. C haut A C 4. ca pud e
anastl 8 decolatus e
( 1) Di un monastero intitolato a mazione dell' Ost iense, si fa risalire d:t
S. Stefano, non lungi dalla fronte della tal uni a Narsete, da altri a Onorio I.
basilica, il Sl!Vl!RANO (Memorie sacre Nd secolo v11 veniva chiamato mona·
delle sell' chiese di Roma &c., Roma, stero dei Cilici, dalla patria dei mon:tci
t68o, I, pp. 384-5) credette di aver ri- che vi soggiornavano ( MANS1, Conci/. X,
trov:tto alcuni :tv:mzi: cioè la porta, col. 903, a. 649); e nella Vita di sn11
due colonne di marmo e i resti della Nilo (M. G. H., Script. IV, p. 61 7) t:
tribun:t. Esso è ricordato in una let- scriuo cc g raecanicae gemi sempcr a<l-
tera di GREGORIO 1dcl604 (Regisir. epist. « dictum » . Questo carattere greco co-
t. Il, pp. 4 33-4); ed è indicato dalla for- stitul il principale motivo per deporvi il
mol:i 87 dcl L1ber di1mws Rom. po11lif. capo del martire persiano Anastasio, por-
(<lei tempo forse di Gregorio Il, 7 t s- 31) tato a Roma, come si è detto, verso la fine
• intro atrio beati Apostoli Pauli» del pontifi~ato J i Onorio I, o poco dopo.
(ediz. StCKEL, p. t 14 ; cf. KEttR, flalia Da ciò venne al monastero l'appellativo
P<mlij. I, p. 170). Onde può precisar- di S. Anastasio, già in uso nella vita di
sene l'ubicazione, davanti la facciata Adriano I ( Lib. Pontif. I, p. s12) e negli
della basilica, su d'un fianco del qua- atti del concilio di Nicea del 787, dove i
dril:ttero porticato (cf. ScHlJSTER, La vicari di papa Adriano afferma rono che
basilica t il monastero di S. Paolo f11ori le l'immagine e il capo del mart ire cu-
m11ra, p. 13). ~ella formola cit. risulta stodivansi in Roma •in monastcrio »
già abban<lon:uo, e viene commesso al (MANSI, op. cit. XIII, col. 58o). L:i dc·
preposto dcl cenobio di S. Cesario di nominazione Aq11a Salt•i11 compare nel
provvedere anche al suo mantenimento. Liber Po11tificalis, per la prima volta,
I due monasteri figurano uniti in carte nella biografia di BeneJeuo Ili (li,
Sublacensi del 961 e 967 (Regesto S11bla- p. 145). Che alle Acque Salvie fosse
ce11se del secolo x1 a cura di L. ALLODI e stato decapitato san Paolo è riferito
G. Li,v1, n. 139 p. 190, n. 127 p. 177), in negli Alti apocrifi dfgli Apostoli (R. A.
una delle qua lì si legge «monastcrium... Ltl'SIUS, Die apokr.1'jllit11 Apostelg1Scl1i-
« S:rncti Stephani et Ces~rii qui vocatu r c/Jlw 1111d Apostrllege11de11, voi. li, par. 1,
« Qu:muor Angulos », appellazione de- 1887, p. 399) e in GREGORIO I (Re·
rivante dal quad riportico. Finalmente gistr. episl. t. II, p. 434 ). Cf. G. A.
ritorna il semplice titolo J i S. Stefano SARTORIO, L'abba~ia ciste rcimse dflle
in un privilegio di GREGOR IO VII, con Tre Fonta11e in N1101•a A11tologia , 1 set-
dicitura identica a quella della lettera tembre 1913, p. JO sgg.; F. ANTO·
di Gregorio I (TRIFONE, l e carlt dtl NELLI, I primi monasteri di 11101111ci 01 it11·
111n11astrro di S. Paolo in Arc/J. Soc. tali i11 Roma in Riv. arc/J. Cl ist. V,
Rom. di stor. patr. XXXI, p. 279). Da pp. 109-14 ; S. Paolo e le Tre Fo11ta11e.
allora non se ne trova più sicura not izia. XXI I ucoli di storia messi ;,. luce da
( 2) li monJstero aJ Aq11as Sa/1.•ias, 1111 111011aco cisterce11se trappista, Roma,
posto sulla via Laurentina, una dira - 1938-41.
I IO DE LOCIS SANCTIS MARTYRUM
prope quoque basilicae Pauli ccclesia Sanctae Teclae est, ubi ipsa
corpore iacet. Et non longe inde ecclesia Sancti Felicis est, ubi
ipse dormit, cum quo, quando ad caelum migravit, pari te r pro-
pera ba t Ad a u c tu s <•>, et ambo requiescunt in uno loco; ibi
quoque et Nemescus <» martyr cum plurimis iacet. 5
[VIA ÀRDEATINA.]
[ ViA APPIA.]
(I) Cf. DAMASO, Epigr. n, 7. interpretati que~ti versi che erano nel -
(2) Un :\emcsio sulla via Ostiense nell'epigrafe dettata da DAMASO (Epigr.
t: ricorJ.110 anche in GuCLIFLMO MAI .· n. 9) per I.i sua tomba, e dove con
MESBURIENSF., e si è \'Oluto ricono- Marta si allude alla sorella di Lazzaro:
sct:rnc il s.:polcro in un locu lo nella
~ohcre qul potuit le.calia \!incula mortis,
basilicbctt:l del cimitero di Commo-
Post rcnebr.u fratrcm, post tCT'ria Juminasohs
dilla; ma, sembra, senza ragione (cf. AJ surcros ttttum M..1.rthae donare sorori.
B.~CArn, li cimitero di Commodilla,
pp. 56-8). Cf. Sc11Nh1DF.R, Gli a11k>ri e il Cl'ilerio
(3) La sorella di papa Damaso chiil· di compila~Jo11t degli anticbi iti11era1 i
mavasi Irene. Si sono erroneamente dellr rata c. rom. p. 8 3.
QUAE SUNT FORIS CIVITATIS ROMAE I I I
(VJA LATINA.]
Iuxta v1am vero Latinam ecclesia est Sancti Gordiani, ubi ipse
r 5 cum fratre Epimacho in una sepultura; ibi quoque Quartus et
Quintus; ibi Sulpicius et Servilianus <i> et sancta Sofia<~> et
Trophimus cum multis martyribus sepulti dormiunt.
Et iuxta eand~m viam basilica Tertuliani <1 > est, ubi ipse cum
multis martyribus iacet. Ecclesia quoque Sanctae Eugeniae iuxta
eam viam est, ubi ipsa cum matre sua in uno tumulo <» iacet; ibi
sanctus StefanusCll papa cum toto clero suo numero .xxvm. (~) mar-
tyres dormit ; ibi sanctus Nemeseus, sanctus Olimphius, sanctus 5
Simpronius, sanctus Theodolus, sanctus Superius, sanctus Oblo-
teris, sanctus Tiburticaous<s> martyres suot sepulti [et eadem via
ec (c]lesia est Sancti Stephani protomartyrisJ (6>.
1. E1] K premette C basilica nell'foterl. A tertullanl est bastlica 8 C stepbanus B
5. dormii om B dorm C olymphlus C 6. sympronfus C thcodutus 8 C 7. Le pa-
role tra parentesi agg. nell'interl. da una prima mano i11 C
l' antico titolo del sepolcro dei due (cf. DUFOURCQ, Étude sur les Ges ta
santi, quivi trasportato dal loro cimi- Martyr. p. 194).
tero; I' iscrizione era stata già letta (5) Tutti questi martiri fanno parte,
dal MANUZIO <<in horto aedis S. Mi· tranne « Obloteris » e « Tiburticanus »,
« chaelis regionis Leoninae». Cf. Jos1, del gruppo ricordato intorno a santo Ste-
in Riv. arc/J. crist. XVI, p. 30. fano, e sono dalla Passio(ActaSs. aug.1,
(4) Una Sofia martire romana, de- p. 142) fatti deporre sulla via Latina
posta sulla via Latina, è sconosciuta. o presso la stessa. Siccome tali nomi
Cf. p. 36 nota 4 e Jos1 io Riv. arch. non figurano. eccetto Nemesio, negli
crisi. XVI, p. 31. altri due itinerari, può sospettarsi di
(r) «Tertullini ». La Passio indica un'aggiunta, derivata dalla Passio.
Tertullino sepolto «in via Latina, se- In questa, invece di « Exsuperius »,
« cundo milliario... in crypta arenaria» si legge « Exsuperia» .
(Acta Ss. aug. I, p. 143). Il cimitero (6) Demetria Anicia costruì questa
non è stato però ritrovato. Cf. FERRUA, chiesa sopra un suo fondo, al tempo
Una 1111ova catacomba &c. pp. 153-4; di Leone I (440-6 1). Nel secolo IX
Jos1 in Riv. arc/J. crist. XVI, p. 31 doveva essere ancora officiata, perchè
e XVII, p. 36. una epigrafe ricorda l' erezione del
( 2) Non è esatto che giacessero campanile sotto Sergio li ad opera di
«in uno tumulo '" se per tumulo va un Lupo « grigarius » (Museo Naz.
intesa una stessa arca sepolcrale (cf. MA- delle Terme), e perchè nel lìber Pon-
RUCCHI in N. Bull. arch. crisi. XIV, tijicalis (II, p. 116) si rammentano i
p. 180 e in Roma so/I. crist. Nuova doni offerti alla chiesa da Leone IX.
se rie, I, pp. 68-70). Pare ancora rappresentata in una icno-
(3) Qui I' autore equivoca con la grafia di Roma del secolo xm (DE
basilica, al terzo miglio della via La- Ro$s1, Pia11te ic11ografiche e prospettiche
tina, eretta io onore del protomartire di Roma, p. 84 e tav. I). Tornò. alla
Stefano, e non del papa deposto « in luce nel 1857-8 (cf. L. FORTUNATI, Re-
«Callisti » (cf. ]osi in Riv. arch. crisi. laz.io11e gmera/e degli scavi e scoperte
XVJ, p. 31). Identico errore s'incontra fatte lungo la via Latina, Roma, 1859).
nella vita di Leone IV (Lib. Po11tif. II, Negli scavi fu rinvenuta in frantumi
p. 116 ). I' epigrafe dettata da Leone per De-
(4) Le fonti dissentono su questo metria (DIEHL, Imcr. lat. c/Jrist. vel.
numero. che sembra vada ridotto n. 176 5).
QUAE SUNT FORIS CIVITATIS ROMA E 113
[ Vi11 LABICANA-PRENESTINA .]
IO eVr... TtBURTINA .]
2 . l uxta) K premei/e C 3 tacei nell'Inter/. A;- açç., parte nd riso, parie t1t'll'inlt'rl.,
in C 4. tyburttus A 6. simplfcius t' collocato a/tajinedt'I paraçrafo, dopo llcet (r 7), In C
6. cruptls 8 sub terra om. A 7. lactnl B I-# rarolt' tra pare11tn1 a!ff!· nel ma•·K· 1u·
puiore del cod. da una prima ma1to in(.; a luxta é premt'llO K 11. luxla) K prt'11tt'lle e
Le parole Ira parmlt'n agg. da 1111a prima mano, nello I/USO rigo t' in marçine, ;,, e
( 1) Questo nome ricorre soltanto qui romane in 811/l. arch. c/1rist. 1865, pp. 9-
e in GucuELMO MALMESBURlllNSE. Nel 10; O. Iom, Il cimitero di S. Castolo M.
Ma,.tirologio Gero11imia110 (9 ottobre): Roma, 1904 ; A. BARTOLI , Fra111mwti
" Homae inter Duos Lauros Genuini"· di sarcofago cristiano ri11vm11ti a S. Ca·
(2) Cf. p. 2 7 nota 3. stulo sulla via Labica11a in N. 8111/. arc/1.
( 3) Il vescovo e martire Str:1tonico crisi. XIV, p. 127 sgg.). Nel Martiro-
ci è ignoto. Sappiar110 soltanto che le logio Gero111mia110 al 12 gennaio: • Ro-
sue reliquie furono trasportate Ja Pa- cmae via Lavicana •. Castolh ("condo
squale I nella chi.:sa di S. Prassede ( v. l'acuta restituzione del Ducttl!SNS, in
iscrizione in MARUCCHI, Basiliq11ts ti Igli· Acta Ss. nov. Il, 11, p. J8); al 16
us de Romt, Paris- Rome, 1909, p. 325). marzo: « Romae in cimi terio elusdem
(4) Il cimi tero di S. Castolo fu sco- «via Lavicana natale sancti Castuli•;
perto nt:l 1672 da RAFFAELio F AllR IITTI ;11 30 novembre Ca~tolo è ricordato
( fosuiptiom1111 a11tiq11nr11111 q11ae i11 aedi· senza l'indicazione della via. Anche
b11s paternis asurva11t11r expliwtio, Ro· secondo la Passio (Arta Ss. nrnrt. Ili,
mac, 1702, p. 556) presso port a Mag· pp. 61 i-2) la sepoltura di Castolo si
giore, fra la via Prenestina e la Labicana, sarebbe trovat:t sulla via Labicana.
in vicinanza dell'acquedotto di Cl3udio. Un carme in onore Ji lui ci è stato
LI fu trovata un'iscrizione in cui si di· tramandato dalla silloge Turonensc
cc\·a che alcuni defunti er:rno se polti (IH\I, Damasi tpigr. n. 81 ). Cf. STYGER,
\ 1icino al martire san Castolo. Altre Rom. Martyr. I, p. 212.
scoperte vennero fatte nel 1861 ( cf. 01:. (S) la chiesa è indicata « iuxta por-
Rossi, Rivista generale dtllr rscava\_ÌOlli " tam Sancti L:rnrentii » in GRECO·
t ricerc/ie che ora si fa11110 11elle cataco111be RIO MAGNO (Dialogi, IV, 56) e « foris
(VIA N OMENTANA.]
5 luxta viam Numentanam est Sanctus Nicomedes (•) et iuxta ean-
dem viam basilica Sanctae Agnes mirae pulchritudinis, ubi ipsa
corpore iacet, propeque ibi soror eius Emerer.tiana, in alia tamen
basilica dormit. Ibi quoque [in] siogulari ecclesia Constantia, Con-
stantini filia, requiescit <•l; sanctusque Alexander, sanctus Felicis,
ro sanctus Papia <il, sanctus Vietar et alii multi ibi dormiunt.
(3) Dagli Atti leggendari di san Mar- (2) Dalla Notitia te&I.
cello si apprende che Papias e Mauro (3) Cf. p. 38 nota 2.
erano due soldati, i cui corpi vennero (4) Dalla Notilia rccl.
sepolti «io via Numcntana .. . ad oym· ( 5) M artirolngìo Gei 011i111ia mi (3 1
« phas beati Petri, ubi baptizabat »(Acta decembre) : « Romae via Salaria in
Ss. ian. II, p. 371). I due santi ricorrono « cimiterio Iordanorum Donatae, Pau·
anche nel Marlirologio Gero11imia110 al « linae, Rogatae, Domioandae, Sero-
16 settembre; e sarebbero attest,1ti in- " tinae, Saturninae, Hilarbe ». Le sette
fine, ~condo il DE Rossi ( Bull. arcb. vergini, senza i nomi, sono ricordate
&risi. 1877, p. 10), da una iscrizione, anche nel Libtr Po11tificalis (1, p. 509).
oggi nel museo Lateranense, trovata Ma intorno ad esse siamo completa-
presso le terme di Diocleziano, nella mente ali' oscuro, nè sappiamo a quale
quale si nominano Papro e Ma11roleo11e persecuzione debbano riportarsi. Tut-
(SILVAGNI, ltis<r. clirisl. n. 1478); ma tavia si è osservato che il supplizio
l'identificazione non sembra al QuENTIN delle sette vergini canoniche e diaco·
( Marlyr. /iist. p. 278) molto sicura. nes~c è un fatto che si constata, oltre-
Papias comparirebbe in una iscrizione chè a Roma, anche a Sirmio, a Co-
mutila del t:Of"mtleri11111 ,\ faius , se è rinto, ad Aocira, e ad esso fa riscontro
giusto il completamento che oc è stato nel genere maschile il massacro dei
fatto (cf. p. 78 noia 1); Mauro è forse sette diaconi romani nel zs8 (cf. Acta
identico al suo omonimo dcl cimitero Ss. nov. Il, n, p. 17 n. 4).
di Trasone (cf. KJRSCH in Ltx. f. Theol. (6) Dalla Notitia rccl.
"· Kirche, VII, 1935, col. 9). (7) Dalla Notitia eccl.
(1) Dalla Notilia eccl. (8) Dalla Notilia tccl.
QUAE SUNT FGRJS CIVITA TIS ROMAE 11 7
ipse manyr iacet clonge in terra) <6>. Ibi sunt sanctus Crispus et
sanctus Herculanus et sanctus MaximilianusC7l et sancta Basilessa et
[in altera spelunca] <8> sanctus lacintus et sanctus Protus [sanctus
Victor] (9) et sanctus Leopardus <10> cum multis martyribus sepulti.
a. sa ncta Fimitls aG'f!· nel/' interi. da una uconda mano in C 2. sanctus phillppus
unus dc v11 om. A 3. le parole tra parente1i agg. nel/' interi. da una seconda mano
i n C CCCLXII 8 4·5· michahrlls 8 7· tnde] K premei/e C haut A C undem agg-.
in fine di rir;o da una seconda maiio in C 8. crupll$ B pamphilius A 9. lacet 8 Et] K
premette C 11.le parole Ira parentesi tlfl'G'· nell'i11terl. da tma seconda mano in C so ni]
est A e 12. Corr. da una lt'COnda mano lii basilissa e 13. Le parole tra parentesi Of!fl·
nell'interl. da uno seconda ma110 in Ce cancellata /'et che precede; a In è premu10 K
l aclnctus 8 13-4. sanctus victor as1r· nell'intei·I. da u11a seconda mano i11 C
[VIJ FLJ.l/IN/A.]
e alla cui munificenza si debbono re- cui sorgeva, Costantiniana dal fonJato-
stauri m:llc chie;c e nei cimiterl. Il rc, e finalmente di S. Giovanni,. pare
suo nome si legge in una iscrizione dagli oratori dei Santi Giovanni Battista
ricordante i l.ivori da lui l'Seguiti sulla e Giovanni Evangelista, annessi 21 con-
tomba del martire Giacinto (STYGER, tiguo battistero. Devastata dai \' an
Ro111. Martyr. I, pp. 239-40). Uo Leo- d.1li di Genserico (455), fu restaurat.1
pardo, ~condo un tardo testo leg- da Lt:onc I (Lib. Pont. I, p. i3q); il
gendario, sarebbe stato martirizz.ato successore llaro e poi Giovanni IV
in Roma sotto Giuliano, ma sepolto cost ruirono oratori attorno al b;1tti-
ad O tricoli (cf. Acta Ss. sept. Vili, stero (ibid. I, pp. 242, 330); Adria-
p. 417 sgg. ; DuFOURCQ. Ét11de sur les no I, Sergio Il (ibid. 1, p. 507; II,
Gesta Martyr. p. 229). pp. t 1-27, 91) eseguirono nuovi re-
( 1) Mauro non figu ra .altrove, in StJ uri nella basilica, che più tardi
questo cimitt:ro nè in questo aggrup- \'enne in gran parte distrutta dal
pamento agiogr:ifico. terremoto dell' 896. Riedificata da
(2) « Longinus ». Sergio III (ibid. Il, p. 236), restaurata
(3) Dalla Notiti11 teel. e decorata da parecchi dei papi che
(4) Fu fondata dJ Costantino sui \'ennero Jopo, raggiunse un alto g rado
castn1 11ova Snuia11a e sopra un gran- di splendore al tempo del giubileo
dioso edificio app.1rh:nuto ai Laterani, dcl 1 300 sotto Bonifacio VIII. Fu in
e dedicata al Sllv.uorc. Fu detta basi· seguito rovinata dJi due incendi dcl
lica Ltteranense o Laterana dal luogo in secolo XIV ( 1308, 1361 ), e riparata la
QUAE SUNT FORIS CIVITATIS ROMAE 1r9
prima volta da Clemente V, la seconda l'arco trionfale si legge ancora l' iscri-
da Urbano V e Gregorio XI. Quasi zione «Xystus epìscopus plebi Dei » ;
tutti i papi successivi rivolsero le mentre l'altra, metrica, che conteneva
loro cure alla basilica Lateranense; la dedica alla vergine Maria, e stava
ma essa dai tempi di Innocenzo X, nella p:irte interna dell'ingresso, ci è
che la fece rinnovare dal Borromini, pervenuta solo attraverso le sillogi
fino a Leone XIII, che sostitul la vec- epigr:ifiche (UE Rossi, Inscr. cbrist. II,
chia abside con un 'altrn costruita Jal- p. 71 n. 42, p. 98 n. 6, p. 139 n. z8).
1' architetto Vespignani, è venuta per- s
La dedicazione è segnata al agosto nel
dendo il suo aspetto antico. Cf. Marlìrologio Gero11imia110. Dal seco-
RoHAULT DE FLERY, Le Latra11 au lo v1, se la copia lapidaria della dona-
MoJen-dgt, Paris, 1877; PH. LAUER, zione di Flavia Santippe del secolo IX
Le Palais de Latran, Pari'S, 1911; OR- (MARIN I, Papiri diplomatici, p. 141
TOLAN I, S. Gi01Ja1111i in Laterano, n. XCJ e p. 299 sgg.) riproduce esatta-
Roma, s. d.; WILPERT, La decora~ione mente l'antico originale, e secondo
costa111inia11a della basilica Laterauense altri dai tempi di Sisto Ili o addirit-
in Riv. arch. crisi. VI, p. 53 sgg.; KR.WT- tura fin dall'inizio, la chiesa prese il
HEIMER, La fa;ade a11cie1111e dt Sai11t- cognome ad Prnesepe, da un oratorio
Jean de Latra11 tì Rome in Revue ar- o cripta in cui si vedeva una imita-
chiologiqut, 193), pp. 231 -5. Intorno zione del presepe di Betlemme (cf.
alle esplorazioni compiute di recente GRISAR, A11alecta Rom. I, p. 577 sgg.;
sotto il pavimento della chiesa cf. Jost, G. FERRI Le carte dell'archivio Libe-
Scoperte nella Basilica Costa11tilliana ·al riano in Arcb. Soc. Rom. di s/M. patr.
Laterano in Riv. arcb. crist. XI, p. 335 XXVII, 1904, PP· 151-2; E. LAVA-
sgg.; c. MERCURELLI, Scavi sotto la CNINO e V. MoscHINI, S. Maria Mag-
Basilica Lateranense in Palladio, III, giore, Roma, s. d., pp. 6-7; A. Scuu-
1939, pp. 184-6. CHF.RT, S. Maria Maggiore ~" Rom. I.
( 1) Generalmente si identifica con Die Grimdu11gsgeschicbte der Basilika
la basilica costruita dal pa pa Liberio 1111d die 11rspru11glicbe Apsisa11l11ge, Città
presso il macello di Livia ( Lib. Pontif. del Vaticano, 1939, p. 16 nota 4). In
I, p. 208), che Sisto III avrebbe rin- questa nostra lista s' incontra per la
novata e dedicata alla Vergine; sebbene prim:i volta l'appellativo « Maior »,
qualcuno si mostri propenso a cre- che è r imasto fino ad oggi. Più tardi la
dere che Sisto I Il non restaurasse chiesa è stata detta ancht: «ad Nives»,
la preesistente basilica di Liberio, ma nome che allude alla leggenda della
costruisse, a un:i certa distan7.a da que- fondazione di S. Marfa Maggiore da
sta, una nuova fabbrica ab imis ( cf. pane di papa Liberio dopo cadut:i la
G. BLAs1orr1, La basilica di S. Mar-in neve sull'Esquilino in piena estat<.:
Maggiore a Roma in Boll. d' Arte del (cf. GRISAR, op. cit. p. 585 nota 2).
Ministero della P. lstnqJ011e, 19 r4, Fu restaurata da Adriano l, Pasquale I,
p. 20 sgg. e p. 136 sgg.; lo. La basi- Eugenio III, e in modo anco r più note-
lica di Liberio su/l' Esq11ili110 erronea- vole sotto Nicolò IV, quando fu data
mente idw tifica/a con la basi/ic11 di all'interno quella disposi zione di parti
S. Maria Maggiort in Atti IV Co11- che la chiesa conserva tuttora. Deco-
gresso Naz.. Studi Romani, II, 1938, razioni vi eseguirono Callisto JIJ, Ales-
p. 351 sgg.; CECCHELLI, S. Maria ì11 Tra- sandro VI, Sisto V e Paolo V. L:i
stevere, Roma, s. d., pp. 161-2). Nel- facciata moderna ì: dovuta a Bene-
120 DE LOCIS SANCTIS MARTYRUM
ormai perduto il suo posto di privilegio. lita da Giovanni VII (lib. Po11tif. I,
Fu resta urata eh Leone III, e di que- p. J85), che ne decorò tutto il presbi·
st 'epoca è tutta l'ossatura superstite; terio, facendo s tendere uno strato d' in·
da un Azo, presbitero del titolo, nel tonaco sopra gli affre~chi anteriori; altre
1140-3; da Sisto IV; dal cardinale pitture vi furono eseguite al tempo di
Roberto de Viue nel 1s 1o; dal car- Zaccaria, e in una :ippare la figura
dinale Bernardo de Sandoval Royas, di un Teodoto, probabilmente fo zio 1
che ne ricostrul la facciata nel 16o5; di Adriano I, che offre alla Vergine
da Urbano Vili, che rifece di nuovo la cappell.1 (protesi) da lui decor.tta;
la facciata, dopo appena ventisette anni; :iltre ancora sotto P:iolo I e Adria-
e dal cardinale Nufio da Cunha, che nel . no I e io epoche posterio ri. La chiesa
172 1-22 ne ridusse l'interno alla forn1a pare fosse ' abbandonata verso la metà
attuale. Cf. DuCHESNE, op. cit. p. 387 del IX secolo, re, tando :illora al culto
sgg.; G RISAR, A11altcta Rom. I, p. 19s soltanto l'atrio, in cui vennero ritro-
sgg.; K1RscH, Dù rom. Tittlkircbt11, v1ti dipinti che possono assegna rsi
pp. 18 - 23, 16o-2; PH. B. W HITf.HEAD, al secolo Xl (d. P. ToESCA, Storia
"/1ie cburch of St. Anastasia in A11ter. delr arte italuwa, Torino, I, 1927,
journ. of A r&haeol. 1928, p. 405 sgg.; p. 213 ). Dice il liber Pontijicalis, nella
E. jUNYENT, la mai.<on romaitit J11 11/re vita di Benedetto lii, dte Leone IV
de Sainle A11astasie in Riv. arcb. crisi. a ve va costruitodalle fondamenta • viam
VII, p. 91 sgg ; KRAUTtlEIMER, op. « iuxta Sacram • la basilica • beatae
cit. I, p. 43 sgg. $. Anastasia, davanti cc Dei Genitricis qui(/) vocatur Antiqua •
ali.i quale: si apriva la grande piazza (II, p. 145), e poco appresso che Bene-
dcl foro Bo:irio e dove si rico llcga var.o detto fece un dono • in basilica beatae
le strade provenienti dall'interno e dal cc Dei Geoitricis quae olim Antiqua
mare, era il punto di riunione (col/teta) « voc.a batur, nunc autem sita est iuxta
per le pro~essiooi che si dirigeva~o «via Sacra• (loc. cit.; il DucHESNE
verso la chies:a duv' e ra fissata la statio crede sia da supplire: e nunc autem
(cf. HtERZEGGER, Col/ec ta und Sta l i o, e Nova dicitur qua e•). Nella vita poi di
s
p. 35). Nicolò I si afferma che Leone IV aveva
( 1) Di questa chiesa, costruita sulln edificato dalle fondamenta la chiesa
biblioteca a nnessa al tempio del Divo • virginis Mariae quae primitus Antiqua
Augusto, si ha. la primn menzione in « nunc autem Nova vocatur » (ibid.
quc:sto nostro testo, ma la sua origine II, p. 1 58). Inoltre in parecchie carte
d.:ve risalire alla fine del v secolo del Tab11lari11m S. Mariae Nova.e,
(cf. W. DE GRuNEISEN, S11i11te Marie del secolo x1. la chiesn ha il titolo
A11tiq11e avec le co11co11rs de HueLSEN, « vir~inis Mari ac: dominae nostr:ie quae
G10RG1s, fEDERICI, DAVID, Ronie;1911, « olim Antiqua vocabatur nunc autem
pp. 4 38- 9, 4 50; E. TEA, la basilica u Nova•. Tutto ciò fece ritenere ad
di Sa11ta Maria A111iq11a, MiL'lno, 1937, alcuni che S. Maria Antica fosse da
pp. J J, J6). Dopo l:i metà del se- identificare con S. Maria Nova, oggi
colo VI la basilica subi una r.1dicale S. F rancesca Romana; altri invece si
trasformazione, che la ridusse al tipo dichiararono di opinione contraria. Noi
bizantino, e verso la metà del secolo intendiamo le parole del Liber Po11tifi-
successivo venne rinnovata nelle pit- calis nel senso che Leone I V ricostr uì
ture e nelle iconografie. Poi fu :ibbel- poco distante, presso In via Sacra, la
Basilica quae appellatur Vincula Petri, uhi habetur catena qua Pc-
trus ligatus est <1 >.
secolo \'lii ne compare un:i nuova, e in PROCOPIO ( Dt bello Gotb. I, 2$, 19-
« titulus Eudoxiae •, qua~i per un ri- 20), che afferma essere cosi dai Ro-
torno retrospetti\'O .1lla costruz_ione di mani chiamate le Parche. Più tardi la
Sisto lii, dovuta spe~i alm cnte alla mu- chiesa fu dttta i11 T1ib11s Foris. Oggi è
nificenza di Eudossia. M.1 la denomi- scomparsa, in seguito al ripristino
nazione delle catene dopo il mille pre· della Curia. Cf. M. DArrOLI, Appu11/i
v.ile ed è quell.1 che è restata nel per la storia di S. Adria110 11ell't1il mo·
tempo. Alla chiesa, gtà restaurata da den1a in Are/i. Soc. Rom. di s/or. pntr.
Adrbno I ( Lib. Po11tif I, p. 508), fu. XLIII, 19201 p. 323 sgg.; HUELSl!N, Le
rono apportati, nei secoli xv e xn, no· cl1iesr, pp. 260-1; Cl!CCHELLI, La Curia
tevoli mut~menti d.1i lavori di Sisto IV che risorge in Capitolium, giugno 1933;
e Giulio I I. !'Jegli sc:ll'i del 1876 KRAUTHEIMl:.R, Corpus basi/. I, p. I
vcnnc ritrovato sotto i ~ radini dell 'al sgg.
l'.1har maggiore un anti.:o sarcofago (2) Il « titulus Chrysogoni » già ri-
dd 1v ~ccolo con reliquie dei fratelli corre nel concilio del 499 (Acta Sy11ho-
M:1cc:1bci. Cf. ARMllLLISI, Le cbiest, tlorm11, pp. 411-2 nn. 9, 14, 26); per il
pp 260-3, 1416; MARUCCHI, Basi/i· periodo anteriore non possediamo alcun
ques &~. pp. 311-9; K1RSCH, Die 1om. ricordo. In due iscrizioni invece del
Tittlkircl1t11, pp. 4)- 52; lo. S. Putro 521 e 522 l°'ILVAGNI, fosrr. cbrisl.
ad Vinrnla in Rii-. a•cb. crisi. li, nn. 4279, 428o) il titolo è chiamato
pp. 80-3; GRISAR, Arrbeolo;?ia in Ci- « S.incti Crisogoni »,e cosi nel!\! sotto-
i•iltil Ca//. XLVIII, 1897, XI,p.7 19 sgg.; scrizioni al concilio dcl 595 (GREGO·
FERRUA, Della ftSla dei ss. Maccabei e RIO I, Registr. rpist. t. I, p. 367). Al
di u11 a11/ico sermone 1" foro onore ibid. secolo \'I appart(ngono pure due :iltre
LXXXIX, Ili, pp. 321-7. iscrizioni, nelle quali il titolo viene in-
(1) L:i chiesa di S. Adriano, fonda t.1 dic.tto «beati martyris Crisogoni » e
da Onorio I nell'aula della Curia (Lib. Il s:tncti m:irtyris rCrisogooiJ » (SILVA·
/'1•11/if. I, p. 321) scnn alcuna altl'ra· GNI, op. cit. nn. 4 312, 4 367; Dé Rossi,
iion~ dd fabbricato, ed eretta in dia- Roma sott. III, pp. 519 1 521). Un culto
conia Ja Adriano I, che la restaurò (ibid. del martire aquileiense Crisogono sa-
I, pp. 508-9). Pasqu1le Il I.i dedicò rebbe stato importato a Roma nella
di nuovo nel 1101 (ibid. I I, p. 30>), e metà del v secolo, e poi al principio
un' altra consacrazione ebbe luogo nel del \'I localiaJtO nel titolo omonimo,
1228 (foRC1:.LLA, /sc1. li, p.49). L'edi- sostituendo il nome del fond:1tore
ficio allora vennc moJifi.:ato, ed altri (cf. D1JFOURQ.fi111dtsurles Cesta Mar-
cambiaP1enti subi nel 1589 e nel 1656 '·' r . .p. 121; KENl\l:.DY, 711e Saints &c.
(ibid. Il, p. 52 n. 147 e p 54 n. 153 l pp. 129-30). L:t chiesa primitiva po·
Portav:i l':tppell.itivo d1 in Trihus F11tis, 1rebbe ris,11ire al primo terzo del 1v se-
Jalle s1:uue delle tre Sibille, che PLINIO colo; subi via via Jlcuni cambiamenti, e
(N11t111a/is Hisloria, XXXIV, 22) ci dice nel secolo v111 Gn.:go rio III l,1 restaurò
essersi trovate presso gli antichi Rostri, e decorò di pitture, costruendovi vicino
cioè vicinissime :ill.1 Curh. L'appel· anche w1 monaMero (Lib. Po11tif. I,
!azione Tria Fata ricorre già in Ci· p. 418). Il cardinale Giovanni da
PRl\~O nel 250 (Episl. XXI, p. 531) Cr.:ma edificò una nuova chiesa sopra la
QUAE ·suNT FORIS CIVITA TIS ROMA E 127
p. i 5) e altre volte in seguilo, tantoche (2) Chiesa eretta, s1ando alla tra·
oggi poco rimane dell' antico edificio. dizione, « iuxta Pallacinis-e dal papa
Cf. c. HUl!LSEN, c. CECCHELLI, G. Marco nel 336, molto probabilmeote
G10VANNONI, u. MONSERET DE V1L· sopra la sua abitazione privata, adibita
LARD, A. MuNoz, S. A gata dei Goti, per le adunanze del culto (lib. Po11tif.
Roma, i924 ; HuELSEN, Le chiese, I, p. 202). ' Un ulector de Pallacinc»,
pp. 166- 7; KRAUTHEIMER, Corpus basi/. ricordato io una iscrizione del 348 circa
I, p. 2 sgg. (DIERL, lnscr. lat. christ. vet. n. 1267 b),
(1) La chiesa fu fondata dal papa potrebbe essere stato addetto a questa
Simplicio (lib. Ponti{. I, p. 249), se- chiesa, che in seguito troviamo men-
condo alcuni sul t/Jolus del Macellum zionata nelle sottoscrizioni dcl concilio
Mag1111m, e finita di decorare da Gio- del 499 come «titulus Marci• (Acta Sy-
vanni l e Felice IV (cf. MARI NI in MAI, 11hodorum, p. 414 on. p,64)ed in quelle
Scr. 11tt. 11011a coli. V, 15 3 nn. 1-3; DE del S95 come ctitulus Sancti Marci•
Rossi, foscr. cbrist. Il, p. 1 52 on. 29 e (GREGORIO I, Registr. episl. t. 1, p. 367).
32). Venne dedicata di nuovo da Teo· Fu restaurata da Adriano I (lib. Pontif.
doro I (MARINI in op. cit. V, 152 n. 4; I, p. 500) e rinnovata da Gregorio IV,
DE Rossi, op. cit. II, p. i 52 n. 30), dopo abbattuta dalle fondamenta l'an-
restaurata da Adriano I (Ub. Po11tif. tica costruzione che minacciava rovina
I, p. 5 io), da Innocenzo Il (ibid. 11, (ibid. li, p. 74). L'edificio fu radical·
384), e ricostruita ex i11trgro da Ni- mente trasformato d:i Paolo Il nel se-
colò V (FoRcELLA, Jrcr. VIII, p. 208). colo xv, e l'interno subì modificazioni
Nella seconda metà del secolo x v1 per iniiiativa di Nicolò Sagredo (se-
venne in qualche parte ri.lttata da colo xvn) e del cardinale Angelo Maria
Gregorio XIII (ibid. p. 2 10), che la con- Quirini (secolo xvm). Cf. PH. DENGEL,
cesse al collegio Germanico- Unga rico. Palasi 11nd Basi/ilta Sa ri Mar co ;,, kom,
Oggi si chiama S. Stefano Rotondo, Rom, 191 3; K n~scn, Die 1òm. Titelkir-
denominazione che non ricorre nelle cbeu , pp. 87-90; F. llERMANIN, Sa11
fonti medioevali. Cf. DE Rossi, La basi· Marco, Roma, s. d.
lica di S. Stefa110 Roto11do "' il 111011as1,ro ( 3) « Marcellini » sta per « Marcelli ».
tli S. Erasmo in Studi e doet1111mli di La fondazione della chiesa viene attri-
storia e diritto, VII, 1886, p. i 11 sgg.; buita a papa Marcello dagli Acta Mar·
ARMELLINi, Le chiese, pp. 1S7-62, 14 S7 · relli (Acta Ss. ian. II, p. 373) e dal
14 58; MARUCCHI, Basiliques &c. pp. 219- libtr Po11tifealis ( I, p. 164), che, dipen-
2 3: A. STEINHUBER, Gescbicbte du Colk- dendo dagli Acta leggendari, non co-
gi11111 Germa11icum-Hu11gt1rrcu111 ili Rom, stituisce uoa fonte attendibile. La più
Freiburg i. Br. I, 1906, p. 143 sgg.; antica menziooe si riscontra in una
llUELSEN, Le chiese, p. 474; KRAUTHEI· lettera del prefetto di Roma Simmaco,
MER, Sa11to Stefa110 R0Jo11do a Roma e dell'anno 418 (Epist. imp. po11tif. alio-
la cbiesa del Sarl/o Sepolc1 o a Gernsa· rum, p. 60), ed il titolo figura nelle
l1111111e in Riv. arch. crisi. Xli, p. s1 ~gg. sottoscrizioni del concilio del 499 come
Basilica
Basilica
Basilica
Basilica
5 Basilica
In his omnibus basilicis per certn tempora puplica m tio geritur.
A =
5
Oxford, Al! Souls Coli. 35, sec. xrv.
B' = Londra, Brit. Mus. H arlelan. 447 1 sec. xm.
B• = Londra, Brit. Mus. Royal 13. B. 19, sec. XIII.
B3 = Oxford, Bodleian. L ib. 712, sec. xiv.
C' = L ondra, Brit. Mus. Royal 13. D. 2 sec. xn.
1
Cf. DuPrus HARDY, prcfaz. all'ediz. cit.; STUBBS, prcfaz. all'cdiz. cit.; M. MA-
Nll'rus, Gtscl1icbte der lntefoiscbw Lileint11r des Millelallus, Munchcn, lii, 19p,
r· 466 sg_~.; DE Rossi, op. cit. I, pp. 134- 5, r46, 153-4, 156; ScHNELOtR,
Gli autori e il criterio di compila'{_. degli a11ticbi ititterari &. cit. p. 79 sgg.; Jos1. la
t•1a Salaria Vetus e i suoi cim itui cristiani io Riv. arc/1. crisi. I, pp. p-3.
1. I titoli 10•.o Indicali soltanto i11 C' 4. ollm om. 8 1 • 1 ·1 Cl sunl] dlcuntur
A'·'·J 8" 1 hominu A'·'·J 6. dt-in.,uam] de urbano quldtm B'·"J 7. primo om A 1-f
8. pos1-archieplecopl om. A 1- f 10. glorfat ) gFc A 1-J IJJ 11. vttus1ç AJ 12. Quei/o
titolo anche in C:J
Fundit avarus opes. sed 11bundat; focncrAl ;dem 1 anche dei tempi avvenire. Ne l nostro
Sed bene custodii si .1 uper u1ra locat.
Quis 1tladio C.·1Cl ar, quis sollicituJinc consul,
poeta l'accorato rimpianto d'una Roma
Quis rhetor lingua, quac mc-a U$tra manu ~ignora del mo11do, possente per armi,
Tanta dcdcre michi ? Stud ii' et Jcgibus ho rum leggi, cultura, si compone nella rasse-
Obcinui tcnu; crux dcdlt una polum. gnazione al volere divino, che umiliava
Cf. P. E. ScHRAMM, Kaiser, Rom 1md la città pagana per solleva rla all'apo·
Renovatio, Leipiig, 1929, I, p. 296, che geo di una dominazione immortale,
riporta una traduiione dei d ue carmi, non sul cor po, ma sullo spirito, me-
in verità, non semp re felice; e MANI· diante la fede nel Cristo.
TIUS, Gescbichte der lat. Lit. des Mili. (1) Dunque la grandezza di Roma è
III, pp. 863-4. I versi di Ildeberto sor· concepit a come la risultante di valori
gono dal contrasto, spontaneo in uno spirituali e politici : la protezione cele·
spi rito educato al culto di Roma, tra ste connessa alla forza delle armi e
un passato di incomparabile grandezza alla s:ipienza delle leggi.
e l'umiliazione del presente, quanJo (2) Lo sfrenato desiderio della domi-
la città soffriva ancora delle ingiurie nazione spinge Cesare alla soppres·
di Enrico IV e degli orrori del sac· siom~ di Pompeo per non averlo col·
cheggio normanno. La senti ta anti- lega nell' imperi11111, e soffoca in lui la
tesi nel mondo interiore del poeta, voce del padre, che toglie alla figlia
prende la forma del cont rasto tra due il proprio marito.
coscienze universali e contra rie, di cui (3) Secondo Ildebeno la preminenza
Romn impersonava la sintesi e la di Cesare si affermò attraverso tre
sovrapposizione: paganesimo e cristia· principi politici: con la forza contro i
nesimo, natu rale e sopr:mnaturale, ter- nemici; con la inflessibilità della legge;
restre e celeste. Antitesi e sovrap· con l'accaparramento di amici, anche
posizione che nell'abito mentale de l attraverso la corruzione.
tempo si concretano in simboli: l'aquib (4) Il sorgere e grandeggiare della
e la croce, Cesare e Pietro, partico- potenza è attribuito alla cu ra degli
larmente cari alle creazioni umanistiche amichi padri, alla fusione delle stirpi
qo GUGLIELMO DI MALMESBURY
sopravvenute nel Lazio, al Tevere co- (3) L' antica plastica fogg iò i numi
me via del commercio marittimo. in cosi mirabile perfezione di forn1e,
( 1) Le ricchezze materiali di tutto il che essi stessi non sdegnerebbero tanta
mondo concorse ro all ' abbellimento di scultorea bellezza; cd il loro culto
Roma, insieme con l'arte dei più con· sorse dalla venerazione verso il magi·
sumati maestri. stero dcli' arte.
( 2) L'immortalità di Roma trionfa (4 ) Felice città se non avesse pa-
della forza del Fato, incapace di di- droni, o se i suoi signori sentissero
struggere a pieno quanto aveva no la vergogna di mancar tanto spesso
messo insieme uomini degni di un di fede! Il poeta ha presenti i tradi-
destino immortale. Le gigantesche menti della nobiltà, tanto a Grego-
rovine restano per Ildeberto come rio VJI, quan to ad Enrico IV. Il mar-
segni di una tecnica inim itabile e chio della venalità grava va su i baroni
irraggiungibile. romani, per concorde giudizio degli
GESTA. REGUM ANGLO~UM
(PRIMA PORTA.]
Prima porta Cornelia, quae modo dicitur porta Sancti Petri <•>,
et via Cornelia. Iuxta eam ecclesia Beati Petri sita est, in qua
IO corpus eius iacet, auro et lapidi bus parata; et iam nullus hominum
scit numerum sanctorum martyrum, qui in eadem ecclesia pausant.
In eadem via est altera ecclesia, in qua requiescunt sactae virgines
storici, anche prima che tale tendema di A11relia110 e di Probo in Bull. Com.
prendesse le precise forme del tradi· LIX, 1932, pp. 78-9). Oggi non ne ri-
mento nella lolla tra G regorio VII ed mangono tracce. L'appellativo uS. Pe-
Enrico IV. In una glossa alla bio· ce tri »,come fu già detto (voi. I, p. 31 S
grafia di Gelasio Il è stigmatizzata la nota 4), deve attribuirsi alla porta Au-
m:ilafede dei Frangipani con questa relia sulla sinistr:l del Tevere, in corri-
espressione: uCencii Fraiapaoe,qui fra i:i spondenza dcl ponte Elio. Ciò risulta
«fide rectius voc:arentur- (l.M. MARCII, da PROCOPIO (De btlfo Gotb. I, 19, 4), il
Liber Po11tijica/is &c. Barcinone, 19 15, quale distingue un:i porta Aurelia deua
p. 166). L'HAUR~.Au (op. cit. p. 66), :anche di S. Pietro, dati' altra transti·
meno a ragione, vede nell'ultimo di stico benna detta Pa ncraziana (I, 13, 1),
un :iccenno agl'i mperatori Enrico 111, facendo implicitamente intendere che
IV e V. la pt ima era al di q ua dcl Tevere; e
( 1) La porta Cornelia, di cui si fa l:i <;Onferm:i di questa ioterpretazione
qui solo ricordo e che prendeva nome emerge anche dai riferimenti topogr:i-
dalla vi.i omonim:i, si apriva sulla ri va fici del cap. 11 dello stesso Procopio.
destra del Te vere, nd muro di forti· Non è d:i escludere però che in una et:\
ficazione che univa, ad ovest, il mau- non precisabile, m:i anteriore alla com-
soleo di Adriano al fiume. Della port a pilazione dell'itinerario di Guglielmo
:ibbiamo due rappresentazioni : una an- Malmesburiense, l:i design:izione «S.Pe-
teriore ad Alessa ndro VI, l'altra se- << tri » fosse passata alla po rta Cornelia,
condo la ricostruzione da lui · rattanc che, mediante un portico, da,•a accesso
(G. B. G1ovESALE, Le porte del reci11to alla basilica Vaticana.
GUGLIELMO DI MALMESBURY
[ SECUNDA PORTA.]
[TERTIA PORTA.]
[QUARTA PORTA.]
Quarta porta et via Salaria, quae modo Sancti Silvestri dicitur <i>.
Ibi iuxta viam sanctus Hermes requiescit, et sancta Vasella et Protus
[QUINTA PORTA.)
Àt<Jap(a, che s'incontra in alcuni ma- mente demolita. Sotto le due torri si
noscritti di PROCOPIO (De bello Go/11. scoprirono due tombe, di Q. Sulpicio
I, 18, 19; 22, 9), p~re riferibile, non a Massimo e di Cornelia figlia di Lucio
questa, ma alla porta Pinciana, pros- Scipione e moglie di Vatieno (d.
sima al qu artiere ge nera le di Belisario PLATNER-AsHav, op. cit. pp. 478-9,
(c(. RICHMOND, op. cit. p. 185). La 486- 7). Nel 1873, sul luogo da essa
port:i fu, come le altre, protetta da occupato, fu eretta una nuova porta
due torri semicircolari, ornate a somi- dal Vespignani; a sua volta abbattuta
glianza di quelle della Nomentana e La- nel 1921. Cf. RrcHMOND, op. cit.
tina, e costruita sopra un disegno stereo- p. 185 sgg.; G10VI!NALE, op. cit. pp. 70-2.
tipo. In uo secondo momento, al tempo ( 1) Si trovava tra la seconda t la
di Onorio, le torri vennero sopraelevate terza torre a destra di chi esce da
t! la loro parte inferiore fu ricoperta con porta Pia e fu chiusa dal papa Pio IV,
travertino. Grande oscuri tà involge la quando nel 1564 costruì la nuova porta,
storia della porta nelle età successive, che da lui prese il nome. A differenza
ma un largo rifacimento di m attoni, delle altre porte di Aureliano, questa
forse determinato dal collasso dell'arco ha gl i stipiti in opera laterizia e, a
in travertino, pare attribuibile a ll'epoca detta del Hicbmond, sarebbe l'unica
di Belisario. Già ro vinata dal tempo, porta originale di questo tipo giunta
fu g ravemente danneggiata dal bom- fino a noi. L'architettura semplice e
bardamento del 1870, e successiva- dimessa e ra io relazione con la me-
GESTA REGUM ANGLORUM
[SEXT A PORTA.]
diocre importllnza della No mentaoa, zione fatta incidere dal senato e dal
una via a carattere vicinale. La torre popolo di Roma in o nore di Arcadio
a nord è ancora con servata in gran e O norio « ob instauratos Urbis aeter-
parte ; ed è costituita da una base cu- " nae muros, portas ac turres, egestis
bica , su cui si eleva una costruzione « imme nsis rude ri bus»; 1: ad orn amen to
semicircolare; l'altra, a sud, poggia della porta stessa furono da l prefe tto
sopra uno dei sepolcri delhl via No Macrobio Long iniano posti i simulacri
mentana , che nel 1827 fu riconosciuto dei due imperatori (C./. L. Vl,n. l l<)O;
per quello del g rande or:1tore Q uinto RICHMOND, op. cit. pp. 32-3). La
Aterio.Cf. R1cHMON D,op.cit .p.93 sg~.; porta subi danni nel 1410 per un bom-
G10VENALil, op. c it. pp. 7i-4. A quest a ba rdamento di q uattro giorni contro i
porta, e non all:i porta Maggiore, va Napoletani di re Ladislao, che ivi s i
riferito l'appd lativo «della Donna'" erano a sserragliati (ANTONIO DI P IETRO,
che troviamo in testi posteriori (SI· Diarimn Rom. p. 55); e le torri quadr:rn·
GNORILI, Descdplio urbis Romar; To- golari, che ogg i si vedon o, sono dovute
MASSE"rTI, Del sale e foc11tico &c. p. 361 ; al cHdinale Alessandro Farnese. Altri
AN"rDNto 01 PIETRO DELLO SCHIAVO, restauri furono eseguiti d al cardinale
Diarium Rom. pp. 17 e 9 7). AntnnioCa rafa, al tempo di Sisto V, per
( t) Cosi chiamata dalla vicina basi· la sistemazione d ello speco de ll 'acqua
lica di S. Lorenzo, a cui di lì si acce- Felice. Cf. H1c HMOND, op. cit . p. 170
deva. Una porta per la qua le Aureliano sgg.; GIOVENALE, op. cit. pp. 58-62;
aJoperò il preesistente a rco cost ru ito da LuGu, op. cit. Il, p. 194; L. MARIANI,
Augusto per convogliare sopra la via Ti- lavori di sistemazione alk porle di Roma
bunina le acque Marcia-Te pu la-Giu lia. in Bui/. Com. XLV, 19 18, p. 207 sgg.
Nella cortina originale di travertino, I l ) Questo « eius » n on va riferito a
che sta fra le due torri , si legge l'iscr i- Cirilla , ma a Ippolito (cf. p. 79 nota l).
[SEPTIMA PORTA.)
[0CTAVA PORTA.]
(NONA PORTA.)
Nona porta Metrosi <•> dicitur (2), et coram istis ambabus via
Latina iacet.
[DECIMA PORTA.]
cinta, ed anche oggi, quantunque il nome della via che vi passava sotto ;
chiusa, conserva la parte esterna quasi più ta rdi dalla parte interna della cinta
intat ta. Secondo il RICHMOND (op. cit. vi si appoggiò una to rre, a guisa dì
p. 159) la ricost ruzione dt!lla porta controporta, probabilmente per ospi tare
potrebbe essere attribuita a Masse01.io, un corpo di guardia. Nel 115 7 la torre
secondo altri :ilio stesso Au reliano o ad dovette. esser riparata, come si può ar·
Onorio (GIOVENALE, op. cit. pp. 66-7 ; g uire da una iscri zione eh<! vi sì vede
LUGLI, op. cit. Il, pp. 212-4). Il re mura ta e che ricorda rest;1uri eseguiti in
Ladislao la foce murare nel maggio dcl que l tratto delle mura (cf. /uvml. Mo11.di
1408 insieme con altre porte della città Roma dei Cultori di arrbitel/ura, Roma,
(cf. ANTONIO DI PIETRO, Diarimn Rom. 1908- 12, p. 427 ). La porta si crede
pp. 30- 1); fu poi riaperta, definì· sia stata chiusa al tempo di Callisto Il
tivamente chiusa quando nel 1574 ( 1 122), qua odo la Marrana venne intro·
venne rimpiazzata, un po' ad est, con la dotta in Roma per un canale scoperto,
porta S. Giovanni attuale. Cf. RICH· fatto passare sotto la porta stessa. Fi·
MONO, op. cit. 144 sgg.; GIOVEN ALE, g ura ancora come chiusa io documenti
op. cit. p. 65 sgg.; MARIANI, op. cit. e piante dei secoli successi vi. In questi
P· 194. ultimi anni sono stati riaperti al t raf·
( 1) « Metrobi » o « Metrovi ». fico alcuni nuovi fornici, a un li -
(2) La porta Metrobia (questa sembra vello molto più a lto. Cf. ToMASSETn,
la forma più esatta, cf. RICHMOND. op. op. cit. IV, pp. 13-s; R1cHMOND, op.
cit. 142; G1usEPPE e FRANCESCO ToMAS· cit. pp. 142-4; G1ovEN"ALE, op. cit.
sE:rn, La campagna romana, IV, 1926, pp. 68-9.
pp. 13- 4 \ non è chiaro donde derivi (3) La porta Lati na conservò q ue-
il suo nome, che si è pensato di ricon- sta denomina zione antica per tutto il
nt!tte.re con « Metrobius" e « Metro- medio evo; solo in do=umcnti dcl
" bianus ", personaggi ricorrenti in secolo Xlii s'incontrn l'appellativo cc Li-
iscrizioni del tardo Impero (C. I. L. III, « bera >>. In documenti pii.t tardi le due
on. 972, 973, 1028). Da principio fu, indicazioni, la vecchia e l:i nuova, si
come la porta Asina ria, una posterula alte.mano, finchè il nome classico pre-
senza proprie torri, e non si conosce vale, come dimo strano le pia11te icno·
GUGLIELMO DI MALMESBURY
[UNDECIMA PORTA.]
Undecima porta et via dicitur Appia <1 >. lbi requiescunt sanctus 5
Sebastianus et Quirinus, et olim requieverunt ibi Apostolorum
corpora . Et paulo propius Romam sunt martyres Ianuarius, Ur-
grafiche edite tra i secoli xv1- xvm. va llo, e sopraelevate di due piani.
È una delle porte meglio conservate cd La parte intermedia, con i due fornici,
e bbe fin dall'origine un solo fornice. venne a restringersi in misura del-
Delle due torri rotonde che la fian- l'ingrandimento delle torri, e il cam-
cheggiano, quella di ovest è in gran mino di ronda del primo piano rimase,
parte antica, quella di est invece e com'era, coperto, mentre nel piano
stata intieramente ricostruita sulle vec- superiore le porte delle torri davano
chie linee. L'ampiezza del fornice accesso ad un nuovo cammino di ronda
aureliano, eccezione che si riscontra scoperto e protetto da merli. Nello
solo in questa porta, è stata in un tempo stesso tem po venne costruita una
successivo ristretta, sia a scopi difen- corte interna, a cui servì come retro-
sivi, sia per agevolare le manovre della porta larco dell'acqua Antoniniana.
sa racinesca di chiusura. Sulla fronte In seg uito le torri furono rivestite per
esterna, nel cuneo in chiave dell'ar· l'altezza Jei primi dm: piani con basi
milla, è s.:olpito il monogramma co- quadrangolari, in basso di marmo; e
stantiniano, mentre nel cuneo dellii fu ricostruita b parte intermedia, tra-
fronte interna è incisa la croce bizan- sform ando la porta bifora in mono-
tina. Dai più si ritiene che gl' impor· fora. Ad Onorio si attribuiscono i
tanti restauri fatti alla porta si debbano principali lavori. È da notare che la
attribuire ad Onorio (TOMASSETTI, op. croce di antico tipo .:on le invocazioni
cit. IV, p. 8; PLHNER-ASHBY, o p. cit. greche ai santi Conone e Giorgio, scol-
p. 409; Lucu, op. cit. Il, p. 22:2); pite sulla chiave dell'arco interno, ci
il GiovENALE (op. cit. p. 96) li crede fanno risalire ad una età molto ante-
invece di Narsete. Fu dal principio dcl riore all'anno 536 (cf. R1CHM01'D, op.
secolo xv in pvi varie volte chiusa per cit. p. 108); e con ciò rimane infir-
ragioni belliche e sanitarie; e chiusa ri- mata la teoria di coloro che ammet ·
mase dal 1808al 1911,salvopochi mesi tono uoa restaurazione della porta per
del 1827. Cf. RtCHMOND, op. cit. p. 100 opera di Belisario. Adattamenti a Ila
sgg.; GIOVENALE, op. cit. p. 9 1 sgg. torre di est sembrano attribuibili al
(1) La porta Appia originale era a secolo xv; i merli della parete fra
due fornici e aveva ai fianchi due le due torri sono fattura moderna, da
torri semicircolari, di ti po simile a porre tra gli anni 1747-1821. Altri
quello delle porte Ostiense, Nomen- restauri ai merli, al parapetto e alla
t ana e Latina. In un secondo periodo torre di ovest sono stati eseguiti t ra il
le torri furono prolungate in avanti I926-27. Cf. RICHMOND, op. cit. p. 121
prendendo una forma a ferro di ca· sgg.; GIOVENALE, op. cit. p. io6 sgg.
GESTA REGUM ANGLORUM 149
IO [ 0 E VIA ARDEATINA.1
Inter viam Appiam et Ostensam est via Ardiatina Cll, ubi sunt
Marcus et Marcdlianus. Et ibi iacet Damasus papa in sua ecclesia;
et non longe sancta Petronilla et Nen:us et Achilleus et alii plures.
r q ulnllnus C' •·J 2. no n longc C"J 4. cu tlchianus n' ·"J C"J a n1cros .4 1- f
BJ C'"·J S· colocerus l'" ·J 7. ecc lesia om. R'"·I C'·I sancte C' " sancta nm. Cl
ti. O•llenscm 8'" e• o•tlensa m (;J a rdeati na BJ cr.>.; 13 pe1 ronel la A 1- f
(1) Ouato fu vescovo Vesceritano la porta Ardea tina, che conco rda anche
in Mauretania e dopo il 428 il suo corpo con quello della lista di Einsiedeln,
venne t rasferito io Roma e sepolto nella può forci ritenere che in questo tempo
catacomba di Callisto. Il suo nome la porta fosse già chiusa . Essa si tro-
si ritrova nella tavola marmo rea di vav:i fra la dodicesima e l:t tredicesima
Sisto lii tra i vescovi stranieri; e un torre ad ovest della porta Appia; pare
affresco, che lo rnppresenta nella cri pta fosse simile alle primitive Metro bia e
di Cornelio, sta :t dimostrare la de- Asinaria, a un solo fo rn ice e sen za
vozione che riscoteva. Negli scavi torri proprie; e scomp:irve nel 1 SJ8,
del 1863 vennero alla luce nel cimitero q uando il Sanga llo l.1 incorporò nel
di Callisto SPtte frammenti di una suo bastione, costruit o per incarico di
iscrizione relativa ad Ottato, il quale P.aolo lii. POGGIO 8RACCIOLINI (De
sarebbe Hato anch e in relazione episto- l·arielale fo rl1111ne in URLICHS, Cud. 11rb.
la re co n sant' Agostino a proposito della Rom. top. p. 242) riferisce di aver letto
generazione delle anim e (AGOSTI NO, su questa porta, ~ llora chiusa, la fa-
Episl11lae, P. IV, p. 137, ed. A. Gow- mosa iscrizione di Arcadio ed Ono rio
BACHER; cf. STYGER, Rom. Màrl)·r. I, rig uardante il restauro delle mura, delle
pp. 1o6 e 11 7-8). porte e delle torri; ma alcuni mettono
(2) Uno sconosciuto santo, che con in dubbio l'esattezza di tale in forma-
Sebastiano e Quirino, è r:1ppresentato zione. Cf. H UELSEN, La porta Ardea-
nella cripta di Cecilia (cf. STYCER, tiria in Rom. Mili. IX, 1894, p. p 1 sgg . ;
Rom. Martyr. I, p. 85). RICHMO ND, op. cit. pp. 21 7-9; G1ovE-
(3) Il silenzio del nostro testo circa NALE, op. cit. pp. 62-3.
GUGLIELMO DI MALMESBURY
[ D UODECIMA PORTA.]
(1) Questa porta che, al pari del- dell'arco urbano quanto dcl suburbano,
l'.\ppia, è una delle più grandiose Jella e ri prodotta in grande dimensione sul
cinta Aureliana, (u in origine a due fi anco della torre orientale. Uno degli
forn ici, fiancheggiJti Ja Jue torri semi· archi del!J controporta fu chiuso, ma
circolari. In un second o periodo, forse non si sa se questo avvenisse allora o
al tempo di Massenzio, fu aggiunta una nel successivo periodo p.1pale. Non
controporta, anch'essa a due fornici, e sembra poi ammissibile che il POGGIO
vennero rin forzate cd elevate le torri. (De t 1arirtate forl1111ae loc. cit.) abbia
In un terzo periodo, sotto Onorio, per letto sulla port:i Ostiense 1.1 già r icordata
ragioni Ji sicurezza, h pona esterna epigrafe di Arcadio ed Onorio, inquan-
fu trJsformat.1 in monofora, e fu rico- tochè 11 parc:te l.ipiJc:a non ne presenta
struita e modificata la parete frontale traccia, nè è possibile supporre sia stata
fr:i le torri. Queste furono innalza te ricostruita dopo la vbit:1 del Poggio,
di un piano e rinforzate alle basi con il quale forse confuse la porta Ostiense
una copertura Ji tr J ve rti no bianco. Le con la Portuense (cf. RICHMOND, op.
trasformazioni subite d.llla port.i nel- cit. p. 5}). La denominazione di porta
l'ct.i bizantin.i pare possano riJur~i al Ostiense ricorre già nel I\' secolo io
rafforzamento della base della tor re AMMIANO MARCELLINO (XVII, 4, 12);
orh:ntale e alla wstituzionc di feritoie quella Ji porta S. Paolo, nella descri-
aJ un certo numero di finestre (cf. iione del Tevere dello PSEUDO-ETICO
lhc ttMONu, op. cit. p. 109 sgg.; LUGLI, (voi. I, p. 315) e in PROCOPIO (De
op. cit. II, p. 241 sgg.). Secondo il bello Gotb. II, 4, 3, 9), e dcri\'ava dalla
G10VENALE invece (op. cit. p. 102 sgg.) vicina ba,ilica dell'Apostolo. Nel 1410,
le radicali trasformazioni della costru- essendti la porta tenut:i dai soldati Ji
zione sarebbero da attribui re :i Narsete, Ladislao, fu bombardata e guastata
il quale avrebbe sostituito alla porta dalle milizie della ChieSJ (AsTONIO
bifora Ji Aureliano una monofora; DI PIETRO, Diarium Rom. P· ss>; più
avrebbe costruito la camera di manovra tardi, nel 14 5 1, venne restaurata da
eJ i sovrapposti casotti di guard ia, e Nicolò V. C( RICHMOND, op. cit. 109
restaurato radicalmente le torri. Con- sgg.; G1ovENALll, op. cit. p. 96 sgg.
troprova di ciò sarebbe la croce bizan- (2) Questi martiri sono erronea-
tina incisa nel cuneo in chiave, tanto mente posti nella chiesa di S. Tecla.
GESTA REGUM ANGLORUM
(TERTIADECIMA PORTA.]
[QUARTADECIMi\ PORTA.)
5
Quartadecima porta et via Aurelia, q~ae modo porta Sancti
Pancratii dicitur <1>, quia iuxta eam requiescit in ecclesia sua;- et alii
forma attuale da Pio IX. In PROCOPIO KIRSCH, Le nwnorie dei martiri sulle
( De btllo Goth. I, 18, JS; 23, 1; 28, 19) 11ie Aurelia e Corntlia, p. 86 sgg.
è già chiamata portJ di S. Pancra zio e (2) ~ella Pussio dei santi Giovanni
P.incraziana, dalla chiesa del m a rtire e Paolo è detto che Crispino, Crispi-
omonimo, ed evidenteme nte la sostitu- niano e Beuc:detta furono sepolti sul
zione fu adottata per evitare la confu- Celio «in domo loan ni s et Pauli. non
sio ne con la porta Aurelia u S. Pt:tri »; u longe ab ipsis » (Acta Ss . iun. VII,
m:i l'antico nome di Au relia ricorre p. :2}0· 1). L'episodio di questi tre santi
ancora nella lista J i Ei nsieJdn e in altri è ritenuto, nella Passio, una intrusione ;
documenti di epo.:a posteriore. Cf. no nostante si sia creduto di a'•e r ritro-
R1c11Mo so, op. cit. pp. 221-3; G10\·E· vato l.1 fossa in cui essi eran sepolti,
NALE, op. cit. pp. 74-6. e si voglia riconoscere 1,1 loro presenza
(1} Il Ma,-/irologio Gero11i111ia110 al nelle due celebri scene di martirio che si
1o g iugno: « Ron1ae, via Aurelia, 111i- vedono ncll.1 confessione superiore della
« liario Xlii i narnle Basilidi ~ », e al 12 « dom us C aelimontana •l (cf. GASDiA,
gi ugno:« Rom.te, ,.i:t Aurelia, miliari o v Lu cas11 pag1mo-cristia1111 del Ctlio,
• Basilidis ». Il numero più esJttO PP· 64- 5, 137, so8 sgg., SH >·
sembra «d uodecimo• del nostro iti - ( }) Primo e Feliciano, a quanto
nerario, per.:hè corrisponde al sito della afferma la Passw, sarebbe ro stati sepolti
ci ttà di Lorium (pre~so l'odierno Ca· « aJ arcus Numentanos ... iuxta a n:-
stel di Guido), nel cui territorio sor· « narium ». Alcuni anni appresso in
gcv.1 la chiesa eretta sull.1 tomba de l loro onore fu costrui ta una basilica «ab
martire Basilide. In quella regione, « 11rbe· Roma milliario quartodecimo »
a destra dell'Aurelia, sono stati anche ( Arta Ss. iun. Il, p. 152 ) . Il Martiro-
rinvenuti vestigi d1 un cimitero sotter- log1t1 Gtro11imia110 (9 giuguo) indica il
raneo (cf. STEVl-.NSO'll in KRAUS, Real- luogo di sepoltura • via ~omentana
E11c)•lrlopadit dtr cbristl. Allertb1imer, 11, e ad a rcas miliario xv ab Urbe ».
p. 1:28 ; ARM ELL!N!, Gli a11tichi rimitrri Del cimitero si sono voluti veder degli
cristia11i di Roma e d' ltaliu, Roma, indiz i sotto la chies:i dei Ss. Primo
t893, p. 61 S sgg.). La Passio di B:isi· e Feliciano presso Mentan:i (cf. Bo-
lidc ci è pervenut.1 in tre recensioni StO, Ro ma .<oli. p. .p6 ; STEVENSON,
(Acta Ss. iun. lii, pp. 6- 11). C( Raoco11to co11ftr. soc. ml/ori are/i. crist.
GESTA REGUM ANGLORUM 1 53
Co;i. Topo&r., I l. Il
SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO
I N A DR IA NIO (J).
( 1) Il ponte dell a via Salaria, sul· torie sui Goti. Si trovava <l ava nt i al
l'Aniene, distrutto Ja Totila nel 547, ponte Neroniano (cf. Lucu, I 1110 11 .
fino alla superficie delle acque, e rico- a11t. di Ro111a, 11, p. 310; Ili, p. 94).
struito da Na rsete nel 565. (6) L'iscrizione lu veduta un tempo
(2) Il ponte Elio. io S. Giovanni e Paolo sul Celio; un
(3) Il mausoleo di Ad riano. altro esemplare giaceva nel secolo X\· 1
(4 ) L'arco maggio re e trionfale della io una strada tra il Campidoglio e il
basilica Vaticana. foro Traiano.
(5) L'arco di Arcadio, Onorio e Teo- (7) Nel fornice tuttora esistente in
dosio eretto dal senato e dal popolo un cortile di uno stabile al n. 14 di via
Romano per co mm emora re le loro vit- del Na zareno.
SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO
5
[C. I. L. VI, n. z 66o].
IN COLUMNA TRAlAN I.
I N THERMIS DlOCLE'flAN!.
IN PORTA PRAENESTINA.
(1) Il ti tolo del bJgno non è :ihri- e Graziano, per cur.1 di Flavio Eupraxio,
meoti conosciuto (cf. M oMMSèN, Epigrtz· prefetto della città.
phischt A11altlte11 io Btriçhte uber d1t (4) Sull'Avemioo.
Vtrha ndlu11Ke11 dtr kg/. siidis. Gn<il- (5) Sulla via AureliJ.
sc/1afl der Wissensçhafte11, JI, 18 50, (6) Quello eretto da Caligola nella
pp. 188, 308). spina del ci rco Ji Gaio e Nerone.
(2) La chiesa a pie' Jel Palatino. (7) L'iscrizione riguarda il clivo di
(3) Di questo foro sappiamo solo Marte.
quel che si ricava dall'iscrizione:· che l8) L'arco di Tito, commemorante
cioè fu dato in dono al popolo Romano l'impresa contro i Giudei. Si apriva
dagli imperatori Valentiniano, Valente nel mezzo del lato curvo del circo.
166 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO
IN SEPTIZONIO.
I N MONUMEN TO (•).
[!bid. p. 2 5 n. 33 a]. 5
IN CAPITOLIO Cs>.
[/bid. VI, nn. 89, 937,' 938].
IN CA PITO LIO.
Ao TrnER[1M).
[/bid. VI, n. 77 JJ.
lN ABSIDA AD FONTEM.
. IN THEATRO POMPEI!.
( 1) li monastero di S. Andrea, poi CIANI, Ancitnl Rome i11 tbe lig/11 of mi>-
detto di S. Gregorio, che il papa Grego- dern discuveries, p. 197. Sulla biblio
rio Magno fondò verso il 58o nella sua teca cf. H. I. MARROU, A11to11r de la
cas.1 (cf. lluELSF.N, Le cliitse, pp. 256-7), bibliot/Jlqrit du pope Agapit in Mlla11g.
e che divenne un cent ro attivissimo d'arch. et d'/1ist. XLVlll, 1931, p. ll4
di cultura e di evangelizzazione. Si sgg.; F. M1LKAU - G. LEYH, H,wdbucb
chiamò mo11astrl'i11111 Clibuscauri, clivi der Bib/iotheknuissmsc/,aft, Leipzig, Ili,
Scauri, i11 clivo .'ìr1111ri, e simili, dal 1910. pp. 102-3.
nome della strad:1 che sali va dalla ( 2) Si danno misure relative a loca•
valle tra il Palatino e il Celio su que- li tl, probabilmente della via Flam inia.
st'ultimo colle. Nella seconda metà ( 3) Iscrizione identica a quell:i della
<ld secolo x il monastero porta ancora nota 29, salvo che, nell'intitolazione,
la Juplice intitolazione di S. Andrea e Severo AlessJnJro è sost ituito a Com
S. Gregorio ( Reg. Sublacmu, p. 125 modo.
n. 81 e p. 116 n. 73 ), poi quest'ul- (4) ~cl monumento sepolcrale del
tima prevalse (cf. G1usAR, li 1no1111slero celebre :rnrig:i circense Publio Elio Gutta
primitivo di S. Gregor;,, Ma~noal Ctlio in Calpurn iano dei tempi di Adriano o J i
Cit·iltà C1111. LIII, 1902, VI p. 711 sgg.; Antonino Pio. A questo monumento
MAR ucc111, Bt1siliq11es &c. p. 212 sgg. ; sembrano esser appartenute le lastre
HuELSEN, Lrrbirse, loc.cit.; V. MOSCHINI, mJ rmoree con rilievi di quadrighe in
S. Gregoiio al Celio, Roma, s. d. ). Le cors.i, rinvenute tra il materiale di co-
grandiose mur.i in rovina non lungi struzione, quando nel 1877 fu distrutta
dalla chiesa, che sembrano designare la torre destr.-1 della porta Flaminia (cf.
lo spazio di un'ampia s:ila, p:ire siano V1scoNTI e VESPIGNANI, Delle scoptrle
i resti della biblioteca di Gregorio. avve1111/t ptr la dtmoli:{_io11t dtllt torri
Un disegno dt questi avanzi t rovasi della porla Flaminia, pp. 200-1 ; GA rr1,
in J. H. PARKER, A catalogue of JJOO No1ti:{.it di rtetnli lrtn•anrenti di 011/icllittl
historical Pl1otographs of A11tiq11ilies in Roma e nel suburbio in Bull. Ccm.
i11 Ro111e a11d /111ly, 1879 e in LAN- XXX IX, 191 1, pp. 187-9l).
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA
I N ADRIANIO.
5 IN SEPULCHRO Y ACJNTHI.
[DE Rossi, Inscr. christ. II, p. 30 n. 7J].
IN VIA PINCIA.
(1) Questi martiri erano sepolti sulla PROCOPIO, De bello Gol/i. I, l3, 3->).
via Pinciana, che imm etteva nella Sa· (3) E Ardeatina.
)a ri a Vecchia. (4) Il sepolc ro di Nereo e Achilleo
(l) Forse una pittura, iscrizione od era sulla via Ardeatfoa.
edicola a ricordo della restitu?.ione della (5) È qui indi cata, come si è g ià
vista ad un cieco. Si potrebbe pen- detto, la strada da percorrere per la
sare al miracolo operato da Dio, per visita alle tombe deg li ApostoH. Tor-
mezzo di sant' Alessandro, sulla nutri ce nrndo dalla basilica Va ti cana, si entra
del figlio di sant'Ermete (Acta Ss. maii in città per la porta di S. Pietro. si
I, p. 377); ma la leggenda non presenta va verso Cam po dci Fiori, poi, g irando
alcuna relazione coi riferimenti topo · sotto il Campidogl io, si passa per S. An-
g rafici del nostro testo. L'arco ci è sco- gelo in Pescheria e il teatro di Marcello,
nosciuto; quanto :il muro, potrebbe al· si prosegue lungo la riva sinistra dcl
ludersi al cosi detto «muro rotto», del Tevere e si arriva alla port.1 Ostiense
quale si raccontavano cose mirabili (cf. e a S. Pao lo. D,dla via Ostiense, per
la strada dellt: Sette Chiese, si va ali' Ar- << Damasi vocatur ». In origine era
deatina e ali' Appia, fino al cimitero di orientata con l:i. fronte sulla via del
S. Seb:istiano. Si rientra quindi per la Pdlegrino. Allorchè nel secolo xv
porta Appia, e per la via che conduce il cardinale Riario fece costruire il
alle terme di Caracalla e al circo Mas- pal:i.zzo, detto poi della Cancelleria,
simo si arr iva a S. Anastasia. essa fu distrutta, rit:dificata con un
( 1) La chiesa di S. Lorenzo «in Da- orientamento diverso, e incorporala nel
« maso» costruita dal papa Damaso, che palazzo stess~. Cf. MARUCCHI, Basiliques
anche il liber Po11tijicalis ll, p. 212) &c. pp. 419-22; KIRSCH, Die rom.
indica « iuxta theatrum »;e che fu chia- Titelkircbtn, pp. 84-7;' HuELSEN, le
mata pure «in Prasino » dalla scuderia chiese, P· 284; LAVAGNINO, Il palano
di una delle fazioni del circo, la pra- drlla Ca1icelleria t la cbiesa di S. lo-
si11a, esistente li presso. Altra prova rm;zo ili Damaso, Roma, s. d.
sul fondatore di questa chiesa forni- (2) La chiesa di S. Angelo i11 foro
scono due iscrizioni damasiane: l'una Pisciu111 (in Pescheria), costruita, come
collocata probabilmente nell'abside, e attesta un'iscrizione (in GRISAR, A11a-
che ricordava la dedica del tempio a ltcla Rom. I, pp. 173-s e tav. II! n. S)
Cristo, grazie all'ausilio di san Lorenzo da Teodoto, zio di Adriano I, nel 7 S5
(Epigr. n. 55) ; l'altra, anch'essa scom- o 770. Il MuNoz (U11 angolo di Roma
parsa, posta « in introitu ecclesiae » medioevale in L'Urbe, aprile 1942, p. 6
(ibid. n. s7). Dalla dicitura di questo sgg.) ne vorrebbe riportare la prima
secondo epigramma, in cui si accenna origine ai seéoli v-v1, basandosi sulla
alla costruzione di edifici per gli ar- , tecnica muraria dell'arco che trovasi in
chivi, non è chiaro se Damaso ingran- asse con la porta principale della chiesa
disse un precedente locale già desti· e che Joveue essere eretto in funzione
nato a questo scopo, o ne edificasse uno di essa. Da principio fu dedicata al-
del 1utto nuovo, presso la casa del padre i' apostolo Paolo (cf. iscriz. cit.). Il
eretta a titolo. L'archivio era quello del cardinale Andrea Peretti la rinnovò
titolo, perchè l'archivio principale 1.lclla internamente nel 1611; un successivo
Chiesa doveva presumibilmente essere restauro si ebbe nel 1741 per opera
stato già collocato nel palazzo Latera- del cardinale Girolamo Colonna ; e un
nense (cf. MILRAU-LEYH. op. cit. III, restauro generale tra il 1869-70. Cf.
pp. 52-3). Il nuovo titolo fu chiamato, MARUCCHt, Basiliq11es &c. pp. 422- 5;
dal fondatore, « titulus Damasi » (Acta HUELSEN, Le chiese, p. 196; G. BoGGI
Synhodorum, p. 411 n. 1S), poi « titufus Bos1, la diaconia di S. A11gelo in Pe-
«Sancti D:i.masi» (GREGORIO I, Regislr. scheria, Roma, 1929; KRAUTHEIMER,
episl. t. I, p. 367). Quando in se- Corp11s basil. I, p. 66 sgg.
guito il nome di san Lorenzo venne (3) Nell'interno del portico di Ot-
dato alla chiesa, fu aggiunto «in Da- tavia, dove era stata costruita l:i chiesa
« maso», per distinguerla dalle altre di S. Angelo, sorgeva in :i.ntico il tempio
chiese dedicate allo stesso santo. GRE· di Giove Statore, e il nome doveva
GORIO MAGNO nei Dialogi (IV, 32) essere stato esteso agli avanzi che dentro
la inJica : « aecclesia beati Laureoti il portico ancora rimanevano.
« martyris, quae ex nomine conditoris (4) Di Marcello.
DESCRIZIONE DELLE MUR:.A DI ROMA
et Miltiades.
3. ostensls cod.
del circo Massimo, secondo A. P1GANIOL in Roma, che aveva per suo pat rono
(Lts origi11es du Fornm 13oariwn in sa n Menna (DE Rossi, lnscr. r/Jrist.
Mélang. d'arch. et tl'/iist. XXIX, 1909, II, p. 4ss; cf. DucHESNE, Le s1111·
pp. 129-30),segu!to da A. VON GERKAN ct11aire d' Aboukir in Bull. de la Soc. arrh.
(Der Lauf der rom. Stadtma11tr vom d' Alexa11drit, III, 1910, u. s. pp. 4-5).
Kapitol :(llm Avmtin in Rom. Mitt. Verso lo stesso tempo GREGORIO MA-
XLVI, 1931, pp. 168-9). GNO pronunciò nella chiesa una delle
( 1) Deve essere la scala Cassii del Cata· sue omelie (Ho111. i11 Eva11g. II, 35 in
logo regionario(cf. voi. I, p. 143 nota 2). MIGNE, P. L. LXXVI, col. 12 59), dalla
(2) Menzionato soltanto qui. Era quale si ricava che essa trova vasi a una
forse in con nessione con l'aqua Mer- certa distanza dalla città: «Quia Jon-
curii, che aveva le sorgenti nelle vici · « gius ab urbe digressi sumus, ne ad
nanze di porta Capena (Ov1DJO, Fasti, « reverteodum nos tardior hora prae-
V, 673) e che correva parallela :i.I circo « pediat » &c. Un restauro vi esegui
Massimo fin presso la chiesa di S. Ana- Leone III (Lib. Po11tif. Il, p. 2). Dopo
stasi:i, dove veni va raccolta in due ba- il secolo Xlii se ne perde ogni tra ccia
cini comunicanti fra loro (cf. L.~NClANI, (cf. DucHESNE, Lib. Po11t1f. Il, p. 34
I Come11/ari di Frnnti110, pp. 221-3); nota io; HU ELSEN, Le cliieu, p. 387).
LUGLI, I monum. ani. Il, pp. 272-3). (4) « Adauctum "·
L'ordine delle voci però lascerebbe pre- ( 5) Emerita (Merita) e D~gna ven-
sumere il « balneum » a sud-ovest del· gono ricordate come deposte in Com-
lAventino. modilla. Alcuni (Ka nder, Bonavenia,
(3) Menna (e più esattamente Me- Wilpert) ne riconoscono la sepoltura
nas) fu un celebre martire egiziano, nel sepolcro a forno, regione dell'are-
di cui le reliqu ie riposavano presso Ales· nario; altri (Marucchi, Bagatti) lo ne-
sandria e il culto si era largamente ga no. Allo st~to delle cose sarà pru-
diffuso in Oriente e in Occidente (cf. dente concludere che il sepolcro ci è
LECLERCQ in Dictio11naire d'arch . c/Jrét. ancora sconosciuto. Cf. BAGATTI, Il
et de li/11rg. XI, 1, 1933, col. 324 sgg.). cimitero di Commodilla, p. 83.
Il primo· ricordo della chies:i si ha in (6) Si passa alla via Ardeatina.
una iscri?.ione del 589, fatta incidere (7) « Sanctam Soterem ».
da una corporazione di Alessandrini (8) Si entra nell' Appia.
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA 173
(1) L'acquedotto derivato da lla Mar· vero e di Commodo, che devono essere
eia ·e che attraversava lAppia sul· state dentro le mura Au reliane, in vici-
l'arco detto impropri amente di Druso, nanza immediata dell:i pona.
presso la poru, ali' interno. La deno· ( 3) Probabilmente l'arco di Dr uso
mioazione di e Iovia • venne da qual- (cf. voi. I, p. 91 nota 4, e HUELSEN, La
che resta uro eseguito da Diocleziano. pianta, p. 416):
La e forrua lovia •, corrispondeva a Ila (4) Chies:i ricordata nei Dialogi di
«forma Antonini:ma », la qu:1le però, SAN GREGORIO (IV, cap. 17) e nelle
come è noto, andava alle terme di sottoscrizioni al concilio Romano del
Caracalla, anzichè « usque :id ripam >>. 59 5 (GREGORI O I, Registr. tpist. t . I,
La discordanza si è voluta d:1 taluno p. 367); e secondo il K1RSCH (Dit rom.
spiegare con una reale differenz.i di Titflkirc/Jen, p. 12), che l'identifica col
meta delle due « forma e» (LUGLI, I mo· «titulus Crescentianae•, :inche in quelle
num. aut. II, p. 357); da altri con la dd concilio del 499· La restaurò A·
supposizione che le parole « et currit driano I ( Lib. Po11tif. 1, p. 5o8>, In-
• usque ad ripam • siano fuori di po- nocenzo III (ibid. 11, p. 452), Sisto IV,
sto e vadano riferite ali' acqua Appia, e le diede l'aspetto moJuno il cardin:ile
di cui si p:trla sopra, a p. 71 r. 4 ( AsHRV, Filippo Boncomp;igni nd secolo xv11.
171t AqULducts of Ancimt Romt, p. 50). Gli scavi hanno dimostmtoche l'attuJle
A noi sembra più verosimile pensare chiesa deve essere st:lla costruita ndla
che la «forma lovia» andasse in re:ihà navata mediana dell'antica, la cui str ut-
alle terme di C1rncalla, ma poi si tura mur:irb presenta le caratteristiche
scaricasse nel Tevere, oppure che, ca- degli eJifici dd v secolo e il cui pa-
dute le terme in disu~o. il corso del- vimento gi:ice qualche metro più in
l'acqua che le alimentava, fosse deviato b:i.sso dell' odierno. Cf. ARMELLINI, Le
verso la riva dd fiume. cbitu, pp. 633-5 , 1451 - 2; MARUCClll,
( 2) Secondo il LANCIANI ( L' iti11. Basiliquu &c. pp. 168·9; HuELSEN, Le
col. S1 5) si tratterebbe for, e di un chiest , pp. 4 70-1 ; K1RSC ll, A11~eigrr f1ir
mausoleo di bizzarra architettur.1 sulla christlicbe Arcluiologie in Rorn. Quartal·
destra dcli' Appia iotramurane:i; se- schr. XLIII, 1936, pp. 296-7; A. Zuccm,
condo l'HUELSEN (La pianta, p. 416) Roma Do111e11ica11a, Firenze, 1938, I,
si potrebbe invece pensare alle rovine di p. 323 sgg.; BIANCHI in Osm valore
un grande nicchione delle ter me di Se- Rornano, gennaio 2, 3, 11, 12, 1939.
174 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO
(1) Davant i .1 S. Sisto stava, ed esi- zato, da I.eone III ( Lib. Po11lij. Il,
ste tuttora, la chiesa dei Ss. Nereo ed p. H ; cf. Resoconto adu,,. Soc. conftr.
Achilleo, pur essa antichissima, poichè arrluol. crisi. io N. Bull. arch. crisi. X1,
si tr0\'3 già menlionata come u titulus pp. 274-5; KRAUTHEI M ER-FRA~KL,
u Fasciolae • nell'epitafio dcl lettore Rtce11I discoverirs ifl Churches in Rome,
« Cinnamius Opas » del 377 (StLVAGNI, pp. 392- 4); in seguito andò i~ abban·
lnscr. cllfist. n. 48 1S) e come ude dono, e fu di nuovo restaurata d:i Si·
u Fasciola» in altre due iscrizioni, di sto 1V, e un secolo più tardi dal Baronio.
cui la sccond:a è de llo stesso secolo o Cf. MARUCC HI, Basiliq11es &c. pp. 163- 8;
dcl principio dc l seguente (B11/l. arrh. K IRSCH, Die ròm. Tiltlkircl1e11, pp. 90- 4;
crisi. I875, pp. 50- 4; 1879, p. 92), rin- ll uELSEN, Le cl1itse !oc. cit.
venute nella basilica dd Ss. !\ereo ed (2) Il portico potrebbe essere, se·
Achilleo sulla via Adeatina, e che pro- condo il LANClANJ (L'ititz. col. p5),
v:ino l:i relnione esistita tra il nostro fino ad un d:ito punto, quello fronteg·
titolo e la basilica cimiteriale. L'uso gi.rnte le terme Antonioiane.
del «de» st:i evidentemente ad indi· (J) « Septcm viae » si ritiene da
care che non si tr:illa del nome della taluni corru zione di « Septizonium »,
fond.micc, m.1 di designazione localt:. e propriamente una traduzione errata
La tradizione che vuol ricollegare il della forma popolare « Sept(iz)odium »
nome all:i fasc iola perduta d:i san =È7tTÒ'. 68o( (cf. HUELSEN, Topogr. I, 111,
Pietro sulla via Nov11, men tre, evaso p. 100 nota 134 ; PLATNER - ASHBY,
d:i l carcere, fuggiv<1, deriva da un mo- op. cit. p. 475) ; ma poichè il Setti·
ti vo della leggend.i popolare cristiana, zonio è ricordato subito dopo, ere·
3Ccolta d!!ll'autore della Passio dei diamo più verosimile l'opinione di
sant i Prncesso e ~fartiniano (Acta coloro che vogliono riconoscervi un
Ss. iul. I, p. 270). Il padre del pap.1 nodo di sette vie presso il Scttizonio,
Felice Ili (483-92) era "presbiter de corrispondenti probabilmente alle sette
« t itulo Fasciolae » ( Lib. Po11tif. I, "ie attuJli che conducono all'arco di
p. 252) e il titolo figura più tardi Costa111ino, al Laterano (clivus Scaun),
nelle sottoscrizioni al concilio del 499 alla porta di S. Sebastiano (via Appia),
(Ac/11 S)'11/Jotloru111. pp. 413-4 nn. 40, a S. Balbina, alla porta S. Paulo, al
41, 53). Invece nel concilio del 595 Vclabro (lungo il circo Massimo) e
app:ire il « titulu~ Sanctorum Nerei et alla chie~:1 di S. Bonaventura (cf.
«Achillei» (GllECORIO I, Reffis/,-, episl. Duc11ESNE, Lib. Po11tif. Il, p. 40
t. I, p. )67), che deve esser venuto nota 49).
fuori nel secolo v1, con la sostitu- (4) Questa di.iconia è ricord ata nel
zione, al titolo originario, del nome dei Liber Pontificalis (Il, pp. 11, 2 1, 79)
Jue 5anti a cui era deJic:ita la basilica con l'appdlati,·o «in \'Il vias•, e nel
cimiteriale, con la quale il santuario secolo Xli è detta « S. Lucia Palatii in
intramurJneo tro\'av:isi, come si è detto, « cyrco iuxta Septa Solis » (KEHR, /tal.
in rdazione. }:cl secolo IX la chies;i Po111if. I, p. 4 ; H. W. KLEWITZ, Die E11·
fu ricostrui t:i, in vicinanza dell'antica slrl1u11g tltS K11,.Ji,,alko/Jegi11ms in Zeil·
e ad un livello semibilmente rial· sclmft der Savig11y-Stiftu11g, Kan. Abteil.
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA 1 75
I N VIA OsTENSI.
[/bid. n. 261.
XXV, 1 9~6, p. 120). Doveva sorgere ladistru~io11e dei suoi avan~i sotto Sisto V
fra il caput Circi (parte curva del circo in Bull. Com . XVI, 1888, pp. 297-8;
Massimo) c il Settizonio. Già innanzi BARTOLI, I documenti per la storia del
la fine del secolo xvi era caduta in Setli'{onio Severia110 e i diseg11i inediti di
rovini\ ; ma i suoi ruderi crede lo StE· Martm v1111 Heemskerik in Boli. d' A rie
VENSON, che durassero in piedi ancora del Ministero della P. Istrn~ione, 1909,
per qualche tempo, e ne sa rebbe docu- p. 253 sgg.; lo. La diaco11ia di Sa11ta
mento l'epigrafe in versi leonini di un Lucia ili Setti~ottio in Arch. Soc. Rom. di
vetusto affresco della Vergine col bam- stor. patr. L, 1927, p. 59 sgg.; H uELSEN,
bino, ricordata assieme alle rovine di Lt chitsf., p. 305).
una chiesa nella silloge epigrafica del (1) Fra il circo Massimo e il Pal:i-
Bos10-SEVERANO: « Prope Septisolium tino non v' era strada a cielo aperto,
«in ruinis cuiusd:1m templi, in vinca: ma serviva d:i strada l'ambulacro este-
« Maximus ecce Pate r gremio q11e111 fert ri ore terreno del ci reo ( cf. LANCIANI
«pia Mater» (// Settiz.onio Severiano e L'iti11. coli. 515-6).
176 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO
ITINERAR I O
2. I titoli e le indicn1io11i l1< s., IH o. 10110 di re11ola i11 inchio1tro rouo. 3. 111 u. -
IN s. cod., inverten.fo le due indica1io11i. 4- 5. Cypresus cod.
MA RTINELLI, Roma ex elh11ica sa&ra posto per tutto il medio evo accanto
exposita, Romae, 16SJ, p. 36>) dice che alla chiesa di S. Marti na. Cf. sulla
la chiesa di questo nome si t rovava in statua L. ou ]AROIN, Del simulacro tibt·
faccia al palazzo Mattei e che fu di- ri110 di Marf orio e delle sta trte a.ffi11i
strutta allorchè venne fa bbricato, nel in Mem. Pontif. Accad. Rom. A rcheol.
secolo xvi, il monastero di S. Caterina III, 1932, p. 35 sgg., il quale crede
dci Fuaari. L' HuELSl!N (Le chiere, che si tratti di un simulacro del T e-
pp. 29 1-2) respinge la congett ura dcl vere, collocato in antico nel Comizio.
Marchetti Longhi, che la identifica con (3) Cf. voi. I, p. 17J nota 3.
gli avanzi trovati nel 1911 sotto il cortile (4) La chiesa dei Ss. Qui rico e Giu-
del palazzetto di Venezia, e crède che litta, di cui si trova qui la prima men-
fosse situata so pra la ro vina del circo zione, e che si fo da taluni risalire ai
Flaminio, sotto l'attuale palazzo Petroni. tempi di papa Vigilio ( 538-55). Poi-
( 1) Diaconia che sorgeva nel luogo chè il Libe1· Po11ti/icalis non ne parla
dei Rostri del periodo imperiale, presso mai, si pensa che in un primo tempo
l'arco di Settimio Severo, a pie' dcl potesse a\·ere un'altra dedicazione. No-
tempio della Concordia, e chiamata tevoli restauri vi eseguirono Sisto I V
anche dei Ss. Sergio e Bacco. Di- e nel 1 584 il cardinale Alessand ro de'
strutta anteriormente all'assunzione al Medici, poi papa col nome di Leone Xl.
pontifica to di Ad riano I , fu da questo Nei tem pi successivi se ne cambiò total ·
papa ricostruita in for ma più ampia mente il carattere e anche l'orienta-
e con maggior decoro (lib. Po11tif. I, mento. Esiste tuttora in via di Tor
p. S12). Alla fine del secolo Xli il de' Conti. Cf. A. RAVA, Santi Quirico
cardinale Lotario dei conti di Segni, a e Giuliltn in 81111. Com. LXI, 1933,
sue spese, ne rinno,·ò le p:ireti, il tetto, p. 217 sgg.; L. MoNTALTO, llldagini t
l'altare, il presbiterio: divenuto pap.1, ipotni sulla china dei Ss. Quirico e
vi fece costrui re din:inzi un portico :i Gi11/it111 in Bolletti110 dtl R. Istituto di
colonne. Nel secolo xv la chiesa fu archeologia e storia dell'arte, VI, 19 36,
restaurata ancora da Sisto IV. Essendo p 127 sgg.; G1ovANNONI, La chiesa dei
ridotta in cattive condizioni, Pio IV la Sa 111i Quirico t Giulittn i11 Roma estr.
fece abbattere del tutto, pare nel 1562. d:igli .411i del Il Conveg110 Nar... di
Cf. Al<MELLINI, Le cbiese, pp. 659-61, storia dell'architel/ura (Assisi, 1937).
1445 - 6; KEHR, !tal. Po11tif. I, p. 102; (5) Di queste immagini di Paolo e di
1-luELSEN, Le chieu, pp. 46 1-2. santa Ma ria, non si ha altrove notizia.
(2) L'Hu1·LSEN ( Ln pia11ta, p. 408) Nel mosaico dell'abside di S. Agata
ritiene giustamente, col Fea, il Bunsen, dei Goti, distrutto nel 1859, era rappre-
il Becker e altri, c}ie si debba inten· sentato il Salvatore con i dodici apo·
dere il celebre simulacro di Marforio, stoli. L'HuELSliN (l.a pia11ta, p. 394)
PER AR CUM(4).
IN SINISTRA. Sancti Apollinaris<s>. h: o. Circus Flamineus <6>; ibi 5
Sancta Agnes <1>.
I, p. 507), dove si dice che il papa «geli, qui ponitur iuxt:t titulum Pu-
restaurò la chiesa di S. Lorenzo« quae « dcmis » (cf. p. 130 nota 1 ). Il
« appellatur ad Formonsum »; e due sito preciso risulta dalla pianta del
altri ricordi sono nella vita di Leone lii BUFALINI (FR. EttRLE, ln pia11ta di
(ibid. II, pp. 11, 120), dove la chiesa Roma di Leo11ardo Bujalini, dtl 1J;1,
è detta " in Formonsum » e et quae Roma, 191 1, foglio O). L'edificio
« ponitur in Formonsis ». Si crede fu distrutto quando Sisto V costruì
che l'appellativo possa veni re dal nome la via rettilinea tra il Quirinale
del fondatore. In seguito si disse (Ss. Domenico e Sisto) e l'Esquilino
S. Lorenzo «in Panisperna >>; altr.i (S. Maria Maggiore); ma le vestigia
denominaziom: oscura, da riconnettersi rimasero ancora per parecchio tempo.
forse con le distribuzioni di pane e l descrittori della Roma sacr.t della fine
prosciutto che ivi si sarebbero fatte dcl secolo xn e del principio del xvn
al popolo. La chiesa fu rinnovata le adJitano sull'angolo Jel ouadrivio, a
completamente dal cardinale Gi~como destra, andando da via Urbana verso
Colonna sul principio del secolo xiv; S. Maria Maggiore (cf. LANCIANt, M i-
e trasform:tta ancom sotto i pontifi- scella11ta topog rafica io B11ll. Com. XIX,
cati di Pio IV e V e di Gregorio XIII. pp. 307 - 8; lo. Storia dtgli scavi di
Un ultimo restauro si ebbe nel 1892-3. Roma, IV, pp. 130-1; HUELSEN, Le
Cf. P. ANDREA DA R occA 01 PAPA, .Me- chitse, pp. 249-50).
morie sloricht della chiesa e monastero di (2) «Ad Viocula » è da tener sepa-
S. lorw<,o i11 Pa11isper11a, Roma, 1893; rato dal te rmine precedente.
MARUCCHJ, Basiliques &c. pp. 374-S; (3) Dal ponte Elio si va verso l'at-
H uELSEN, Le chiese, pp. 292-3 . - li tuale piazza Colonna; si segue quindi
luogo dove san Lorento fu martirizzato una linea un po' a sinistra del Tritone,
non è ben conosciuto. La Passio (in si taglia diagonalmente il qua rtiere di
A11altcla Bo/I. LI, p. 91) pone il mar· Villa LuJovisi e si arriva alla porta
tirio nelle terme di Olimpiade (sulle Salaria.
quali cf. voi. 1, p. 21 s nota s). (4) L'arco di Arcadio, Onorio e
( 1) Restaurata dal papa Sergio I Teodosio.
(lib. Po11tif. I, p. 375), ai tempi del (S) Di questa chiesa, dedica ta al ce-
quale era già « per multa tempora lebre martire ravennate, ignoriamo le
« •. distecta ». Nella vita di Leone lii origini. t:. ricordata, oltrachè nel no-
(i biJ. II, p. 24) si fa menzione del
monastero « S. Euphcmiac et Archan- Per le noie (6) e (7) v. pag. ••g.
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA 181
stro anonimo, nella vita di Adriano I nella vita di Leone III (Lib. Ponti/ II.
(lib. Po11tif. I, p. 504). Secondo la de- p. :21); come basilica in quella di Gr~
scrizione dell' UGONIO (Historia ddle gorio IV libid. II, p. 75). :E:: detta nei
sla-zio11i di Roma che si celtbra110 la Qua- documenti medioevali «in Platana »
dragesima, Roma, 1 588, p. 285 r e v) o « iuxta templum Agrippae » (cf.
aveva tre navi, appoggiate in parte H UELSEN, le chiese, p. 2 51 ). Può darsi
sopra colonne e in parte sopra pilastri e che la diiesa fosse restaurata, nel 991,
muri, sostituiti alle colonne mancanti. da Stefania, moglie di Alberico II, poichè
Era preceduta da un portico chiuso in una isc rizione sull'architrave, sopra
assai grande, e per entrarvi si scende- due delle colonne della fila a sinistra,
vano alcuni gradini. Benedetto XIV si leggeva che erano state donate da
la fece rieJificare nel 1748 dal Fuga. essa (A. KrRCHER, Historia Eustachio-
Cf. ARMELLINI, Le chiese, pp. 421-3, Mariana, Romae, 1665, p. 15 5 sgg.).
1256; HUELSEN, le chiese, pp. 200-1; Fu riconsacrata nel 1196 da Cele-
KRAUTHEIMER, Corpus basi/. I, p. 77. stino III (FORCF.Lu.., lscr. Il, p. 385
(6) Non circo Flaminio, ma stadio n. 1177) e ri..:ostruita al principio del
di Domiziano. secolo X\"111. Di antico non rimane
(7) Chiesa ancora esistente in piazza oggi che il campanile, il quale deve
Navona e menzionata per la prima essere opera dd secolo xn o xm. Cf. MA-
volta qui nel nostro itinerario. Si ha RUCCHI, Hasi/iqr1es & p. 510; L. T. To-
notizia di una consacrazione fatta da PIN11 Storia Eustachia11a, Roma, 1895;
Callisto II nel 112 3 (FORCELLA, lsc;. IX, HuELSt,N, op. cit. pp. 251 - 2; KRAUT-
p. S13). In una bolla di Urbano III HliIMER, Corpus basi/. I, p. 216 sgg.
( 1 186), in cui si annoverano le filiali (1) L'obelisco del campo Marzio
Ji S. Lorenzo in Damaso, è Jetta « Je (v. voi. J, p. 148 nota 6), a proposito del
« griptis Agonis » (HUELSEN, Le chiese, quale PLINIO (Nat. Hist. XXXVI, 72-
p. 132). Ave va l'ingresso nel lato 7 3) scrive: « Ei, qui est in campo, divus
opposto all'.attualc, cioè sulla odierna « Augustu~ aJdiJit mirabilem usua1
via dell'Anima, da dove per mezzo «ad deprendendas solis umbras die-
di una scala si scendeva all'oratorio. « rumque ac noctium ita magnitudi-
Sopra fu costruita l'attuale chiesa ba- " nes, strato lapide ad longituJinem
rocca da Innocenzo X. Cf. ARMELLINI, « obelisci, cui par fi eret umbra bru-
le cbiest, pp. 469-70, 1230 ; ' MARUC- • mae confectae die sexta hora paula-
cm, Basiliq11es &c. pp. 416-9; j uBARU, « timque per regulas, quae sunt ex
Safote-A g11is vierge ti martJ•re de la « aere inclusae, singulis diebus dccre-
voie No111w/a11e, p. 109 sgg.; HUELSEN, « secret ac rursus augesceret, digna
Le chiese, p. 168; KRAtJTHEIMER, Corpus « cognitu res, ingenio Facundi Nevi
basi/. I, p. 40. « mathematici. Is apiéi auratam pi-
(1) Di essa si fa menzione come « lam adJidit, cuius vertice umbra
diaconia fin dal tempo di Gregorio Il «colligeretur in se ipsam, alias enor-
(KEHR, Italia Po1itif 1, p. 97 on. 1-2) e « miter iaculante apice, ratione, ut
SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO
mmlario Gregoriano (ed. L11rrtMANN, via del Quirinale (oggi XXIV Maggio),
p. 18 n. 19); probabilmente in un per la discesa del Grillo, fino al foro
epigramma di Damaso (SILVAGNI, Se Romano; secondo I' HuELSEN (Lu
il carme Damasiano d1 s. Felice ap· pia11la, p. 399) invece, e con maggiore
parle11ga veramenù a Nola in Riv. aderenza ai monumenti indicati sulla
arch. crisi. XII, p. 219 sgg.); e nel destra del percorso, si sarebbe se·
Liber Po11tijicalis (!, p. 500), dove è guita l'attuale via della Dataria, via
detto che, essendo ormai in rovina, della Pilotta, e per il foro Traiano
Adriano I la rinnovò. Pare che con· si sarebbe arrivati a quello Rom:rno.
servasse ancora il suo nome primitivo ( 2) La chiesa porta il nome del
nel I 547 (cf. ARMl!LLINI, Le chitSt, fondatore, sul quale manca ogni no-
p. 417), ma nel catalogo dcl 1 s)5 non tizia storica, e che col tempo venne
si trova più nominata. Stando alla confuso con il martire omonimo.
pia11ta del BUFALINI (foglio LM), la Nelle sottoscri zioni al concilio del 499
chiesa si elevava tra porta Pinciana figura come oc titulus Cyriaci » (Acta
e la Trinità dd Monti. Cf. ARMELLISI, S)t1bodoru111, p. 41 2 nn. 21, 22); in
op. cit. pp.•p6-7, 1292; HuELStoN, quelle in,·ecc del S9S come« titulus San·
Le cbiese, p. 2 52. « cti Quirilci » (GREGORIO J, Rrgislr.
(2) Le te,rme S:illustiane ricorrono epist. t. I, p. 367). Fu restaurata da
negli Atti dei santi (cf. jOROAN, To· Adriano I (Lib. Po11/lf I, p. SOì ) e
pogr. II, p. 124). Per la piramide consacrata di nuovo sotto Urbano Il
pare debb:i intendersi l'obelisco S:illu· (l\EHR, Italia Pontif. 1,p. 61). Col tempo,
stiano (v. voi. I, p. 290). che sarebbe essendo ormai fJtiscente, Sisto I\' ne
qui indicato sulla destra della strada, portò altrove il titolo. !: ricordata
mentre stava indubbiamc:nte sulla sini· ancora m:lla :lassa di Pio IV, ma in
stra. Il LANCIANI (L'iti11. coli. 460-1), un catalogo Jelle chiese del tempo di
data questa considerazione, ha pen· Pio V è detta rovinata (cf. RAVA,
saio a un edificio a più ordini rientranti, S. Ciri.zco i11 Tbermis in Roma, 1928,
da collocare nei gi:lrdini di S1Jlustio, p. 165). In un documento del 1010
ovvero a un sepolcreto piramidale nel (FEDELE in Arcb. Soc. Rom. 1/i slor.
trou co dell.l Sabri:t, compreso fra le pntr. XXVII, p. 44) è indicata « intro
porte Salaria e Collina; ma è stato confu- « thermas Dioclitiano »; io un altro del
tato d:ill'HU"-LSEN (Lu pianta, pp. 395-6), 1309 (F"-RRI ibid. XX X, 1907, p. 144
il quale ritiene che si tratti proprio n. 103) sono menzionate due pene di
dell'obelisco, trasferito nel codice dalla vigna dentro la citt3 •ad thcrmas Dio-
parte sinistra della strada alla destra. « cletianas, iuxu medium modiulum,
(1) Dalla porta Nomentana si per- « positum ante portam ecclesie Sancii
corre una line:i corrispondente all'at· « Ciriaci ». Nel secolo xr11 se ne ve·
tuale via XX Settembre. Alla fine devano ancora gli avanzi. Il loNIGO
di questa, secondo il LANClANI (L' iti11. (in HuELSEN, I.e cl1iese, p. 246) dice:
coli. 461 - 3), si sarebbe contin uato per oc giace bora quasi distrulta dcnt ro la
DESCRIZIONF. DELLE MURA DI ROMA
3. Constantinl] Nel cod. segue tu/la 1/ersa colonna In via Numentann - Nicomedis
«vigna dei Padri di S. Maria degli (P. AOINOLFI, Roma nel/' età di meno,
~ Angeli)) j e il MARTINELLI (Roma. ex Roma, Il, 188 I, p. 94 nota 7) e S. Agata
et/mica sacra exposita, p. 354): "vesti· «in Equo Marmoreo» nel catalogo delle
« gia cernuntur in vinca monachorum diaconie, del secolo xu, contenuto nel
« Carthusianorum, ca parte qu:i, tr:ins- cod. Vat. Reg. 712 (KEHB, Italia Pontif.1,
" actis horreis Urbani octavi, pro- p. 5). L'HuELSEN (op. cit. p. 399) pensa
« ceditur per viam Piam ad urbis possa essere identica con la «chiesa
"portam ». La pianta delle terme Dio· « ruinata nella vigna delli Giannucci >>,
clezianee attribuita ad ANTONIO DA che viene annoverata subito dopo S. Vi-
SANGALLO il vecchio (BARTOLt, Mo· tale nel catalogo delle chiese di Roma
11umenti antichi di Roma nei disev1i sotto il pontificato di Pio V (in Hua-
degli Ujfit.,i, Firenze, voi. I, tav. XCVI) SEN, Le chiese, p. 97 n. 31 ); e ag-
ci mostr:i la chiesa dent ro le ~erme, giunge che la « vigna di Gi rolamo
fra l'angolo nord dell'edificio centrale " Ginucci notaro » corrisponde quasi
e un'esedra (il « medius modiolus ») esattamente al sito del pubblico giardino
del recinto esterno; e da varie altre sul Quirinale. La posizione della chiesa
prove si può rite nere che veramente all'estremità dcli' Alta Semita, presso la
si trovasse entro il recioto delle terme, Consulta, è confermata anche dall'ap-
ali' incirca dove ora è l'angolo del partenenza ad essa, al pri ncipio dcl
palazzo delle Finanze, tra via Pa- secolo xm, della chiesuola di S. Salva-
strengo e via Cernaia. Cf. KIRSCH, tore de Cornulis, situata in vicinanza
Die 1·6m. Titelkirche11, pp. 7 5-7; HuEL· ai cavalli marmorei (PorrttAST, Reg.
SEN, Le cbiese, pp. 24 5-6; RA VA, op. • Po11tif. Rom. I. n. 2 53 1). Cf. HuELSEN,
cit. ; KRMJTHEIMER, Corpus basil. I, Le chiese, p. 166; HuELSEN, CECCHELLI,
pp. 115-17. G1ovANNONI &c. S. A gata Jt i Goti,
( 1) S. Agata de Caballo sul lato p. 61 sgg.).
merid ionale dell'Alta Semita, verso la (2) Il monastero annesso a S. Agata
sua estremità occidentale, e non la cele- de Subura e da cui questa traeva anche
bre basilica suburra M (cf. HuELSEN, il cognome ili Monasterio. Molti, sulla
La pia11la, pp. 397-9). i: ricordata base d'un p:isso del Liber Po11tijicalìs
nel Chro11icon di BENEDETTO o r S. AN- \I, p. 402), lo credono edificato da Gre-
DRRA DEL SoRATrE (p. 164) e in una gorio Il (7 15- 31); ma l'attribuzione
bolla di Celestino III del r 192 ( Bull. non è sicura. La prima menzione sto-
Val. 1, p. 15), dove si dice che trova- rica s'incontra nella vita di Leone III
vasi in « regione Caballi Marmorei». (ibid. 11, pp. I s. 22). Cf. HUl!LSEN,
La chiesa è chiamata S. Agat:i «de CECCHELLI, G10VANN0:-<1 &c. S. A gata
« Caballo » in un istrumento del 1291 dti Goti, p. 47 sgg.
( 1) Qui l' itinerario segue l' antica tunquc il LANCIANI (L'iti11. col. 467)
vi.i Fl.Lminia intramuranea, chiamata fJccia o~scrvarc che, dalla caduta del-
per un tratto via Lata, fino ai piedi dd l'Impero in poi, lt: riparazioni periodiche
Campidoglio, dove passava la grande dell'acquedotto si arrestano tutte al
arteria di comunic;iziooe tr J la basi- Trivio, mc111re la rimanente parte degli
lica di S. Pietro e quella di S. Gio- archi, attraverso la pianura campense,
vauni ( « via Lateranenis » ). fu definitivamente abbandoD:ita.
(2) Parola oscura, di cui si tt:ntò di (5) TI LANCIANI (L'iliti. coli. 468-
trovare una rassomi,dianza col «pari- 473 ) congiunge « Iterum per porticum
<< torium » della bolla di Benedetto V11I « usque » con "Ad Apostolos >> e pensa
del 1018 (MIGNE, P. L. CXXXIX, col. che il portico possa esser quello della
1621 n. r) e col << fundum paritorum" di stazione Jc:l l.1 prima coorte dei vi-
una concessione enfiteutica di Leone ve- gili. L' HuELSEN invt:cc (La pia11t11,
scovo di Velletri del 946 (Arcb. Soc. pp. 400-1), seguendo il Bccker e lo
Rom. di stor.patr. Xli, 1889, p. 74); ma Jordan, unisce « lterum-usque » con
queste località erano situate in cam· « via[m] Lateninense[m]" che segue
pngna, fuori di Roma. Noi, conside- nella colonna di destra, e crede non
rando .:he il « Pariturium » viene a inverosimile si alluda alla « porticus
trovarsi nella regione i11 L11ci11is, cosi « Saeptorum ». Questa seconda opi-
detta, secondo taluni, dal culto alla nione è certamemc la più attend ibile,
Jea protettrice dei parti, potremmo salvo che, dovendosi la posizione dei
pensa re a qualche cosa in relazione << Saepta >1 spostarsi, come si è visto
con questa divinità; perest:mpio, un'i~ti-. nel voi. I, verso via dcl Seminario,
tuzione assistenziale per le partorienti il portico lungo la via Lata dev'essere
o un edificio di statistica delle nascite, stato un altro; cioè qudlo di cui si sono
una volta funzionante sul Cispio (d. scoperti a più riprese gli avanzi, dalla
D10N1s10 o' A l.ICARNASSO, A 11tiq11itales via dcl Caravita fino all'asse della via di
Romanae, IV, 1 5, 5). S. Marco (cf. Gu. GArr1,Saepta !11/ia &c.
(3) Pare che qui si possa ricono- in Bui/. Com. LXU, 1934, pp. 126-8).
scere la po,.liet1s Vipsania (cf. vol. I, Nè si vede la necessità di rimanegghrt:
p. 111 nota 3). il testo, come propone l'Huelsen, sup·
(4) Cosi chiamavasi il tronco delle ponendo un disordine negli articoli.
arcuazioni della Vergine dal Trivio al Anche poco prima ci vien dato l'intiero
castello di via dcl Seminario. Questo percorso del portico fino all'estremo
stato dell' acquedotto è da supporre limite segnato dalla colonna di Anto-
risalisse ad epoca anteriore ai restauri di nino, tornando poi sui monumenti
Adriano I (Lib. Pontif. l, p. 520); quan- situati in questo tratto. Qui abbiamo
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA
un caso analogo: si dà prima l'inticra (2) Questa parte del\ 'itinerario che
lunghezza del portico fino al suo sbocco ha affaticato i topografi, tanto da indurre
sulla vi:l Lateranense, e si ritorna poi I' HUE!.SEN (La pianta, p. 402) ad UD
su questo percorso per additare i mo- cambiamento nell'ordine delle voci,
numenti che si tro,·avano sulla destra acquista, :i nostro avviso, chiarezza
e sulla sinistra. qualora si riferisca alla colonna destra
(1) Il tempio di Minerva Chalcidica del testo I' indicazione «Via subtus
(v. voi. I, p. 127 nota 2), sulle rovine del « montem ». Ne risulterebbero due
quale fu costruita la chiesa di S. Maria tracci:iti autonomi per raggi ungere la
i11 Minerva o mpra Mitierua111. La tradi- Suburra dalla porta Tiburtina. Il
zione vuole che questa chiesa esistesse primo :indrebbe, a un dipresso, dalla
già ai tempi del papa Zaccaria (741- p), porta suddetta alla odierna pi:izza Vit-
che l'avrebbe data alle monache Basi- torio Emanuele, donde si spingerebbe a
liane di Costantinopoli, riparate a Roma S. Maria Maggiore per tornare indietro
durante le persecuzioni degli Icono- fino a S. Eufemia sul vico Patricio.
clasti ; ma il primo ricordo sicuro è li secondo, dalla porta Tiburtina, se-
quello che troviamo qui nell'itinerario guendo I' ~icquedotto della ~:t;cia-Te
Einsidlense. Nella seconda m età del pula-Giulia, raggiungerebbe !:i porta
secolo Xlii passò in possesso dei Do- Viminale, e scendereb'be per il vico
menicani, i quali nel 1280 (breve di Ni- Patricio alla Suhurra, indicando al
colò Ili del 24 giugno, Po..-rHAST, Reg. pellegrino chiese ad una cert:i distanza
Po11t1f. Rom. Il, n. 21723) cominciarono dal percorso.
a trasformare l'antico modesto edificio (3) Di questa chiesa, oggi scomparsa
nel magni fico tempio tuttora esistente. e di cui non si conosce la precisa
Cf. P. T. MASETTI, Memorie istoric/Jedel/a posmone, si vuol vedere un ricordo
c/iiesa di S. Maria sopra Mi1u1·1111, Hom:i, nella vita di Leo ne JlI (lib. Po11lif.
1855; ARMELLINI, Le cbiesc, pp. 592-8, Il, p. 24); cosa però neg:ita dal CEC·
1361-4 ; FR. J. J. BERTHIF.R, L'église CHELLI (Note su chirse e case romane
de la Mi11troe à Rome, Rome, 1910 ; spuialmmte del mtdio evo in 811/l. Com.
R. SPINELLI, S. Maria soprn Minerva, LXIV, 1937, pp. 236-7). Rimane
Roma, [1924]; HuELSEN, Le chine,
pp. 346-7. Per la noia (~) v , p•g. scg.
r88 SILLOGE EPIGRAFICA.. ITJNERARlO
7. In via - Laurentii) Sulla 1U1M linea nelle due colonne del codice.
Fons Sancti Petri, ub1 est carcer Molinae. Mica Aurea (1>. San-
eius (a). ctae Mariae.
qualsiasi rapporto del martirio di san dcnominJzionc si estese col tempo Jll:t
Pietro col Gi:rnicolo, credono che que- zona sottopost:t al Gianicolo, in cui si
st' indic:izionc dcli' itinerario sia st.lta trova vano le due chiese sopra indicate.
spostata: essa dovrebbe riunirsi al Sul signifi~ato della parola «mica»
gruppo dei monumenti del foro Ro- v. ,·ol. I, p. 91 nota 7. Il G.-.111 però
mano che viene poco dopo, e rÌ· (op. cit. p. 397) suppone che qui si di·
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA
cesse «mica aurea» la sabbia dd luogo, Noi. Scaui, 1900, pp. 12 sgg. e 230-1;
oppme che umica aurea» esprimesse G10nNALE, Ricercbe arc/Jitet1011iclie della
sost antivamente il concetto di quakhe basilica di S. Ctrilia in Trastevere io
cosa che u micat aureo fulgore». Cos111os catholiws, 1902, p. 648 sgg.;
( t) Chiesa fond:lla, secondo 1:1 tra- Io. Scavi i11111111{1 a/111 basilica di Satrla
dizione, sulla casa in cui la santa subi il Cwlia i11 Trastever1 in N. Bull. arc/J.
marttno. li titolo gi~ esisteva al prin· cml. IJJ, pp. 2~9-54; \·. StANCHI CA-
cipio del v secolo, per~bè ricordato GLIESI, 5. Cecilia e la sua basilica 11el
nel M artirologio Gtro11imia110 (22 no· Trastevere, Roma, 1912; K1RSCH, Die hl.
vembre), e in un cpitafìo frammentario, Cacilia i11 der rii111, Kirclu cit.; lo Die
da tabile tra il 379 e il 464 {DtEHI, ròm. Titelkird1e11, p. 11 3 sgg.; KKAUTllEI·
illscr. lai. chrisl. vtl. n. 3 36). I pre- MER, Corpus basil. I, p. 9 5 sgg.
sbiteri del « titulus Sanctae Caeciliac,. (2) Il ponte Emilio.
si sottoscri vono :ii concili del 499 (Acta (3) !\on si conoscono le origini
S)liho.lorum, pp. 41 1, 414 on. 3, 54) Ji quest.1 chi..:sa che, stando al mo-
e 595 (GREGORIO I, Registr. epist, t. r, SJico Ji cui è adorna l'JbsiJe, deve
p. 367). Nel IX secolo, ess.:ndo la risalire all't:tà bir.antina, cioè a circa
chiesa orma i in rovina, Pasquale J la il secolo v11. Fu rit:Jifìcata da Ni-
ricostru\ più splendida che in pas· colò V, forse in più piccole dimensioni,
salo, e a breve distanz:i d:iU' :inti:a .iJ eccezione della tribuna, e restau-
( Lib. Po11tif. II, p. 56). I restauri eh.: r.ita più tarJi ( 1674) dal cardinale
vi furono eseguiti nel 1 59') dal cardi- BJrberioi. Cf. ARMt:LLINI, le cbitse,
aak Sfondrati, nel 1724 dal cardinale pp. 649-p, I 46o ; MARUCCHI, Basili-
Acquavi va e nel 18 23 d~I carJin.1le ques &c., pp. 243-6; HuELSEN, lt
Doria ne cambiarono il carattere. ~/Jiese, p. 489.
li primitivo titolo sarebbe stato innal- (4) Non è ben chi.1ro a quale arco
zato sopra una grande abita zione si allud3. Il LASCIASI (L'ititi. col. 483)
romana, appartenente ad una cristiana pens.i possa trattarsi di uno degli
Cecilia, che l'avrebbe donata alla arcus /atertcii della basilica Giulia
comunità. Col nome della donatrice gil fatiscente, anzi cadut:i in rovina,
si sarebbe poi confusa la marùre che il popolo chiamJva arcus Romuli.
della catacomba di S. Callisto sulla L' HuELSES (La pia11ta, p. 404) segna
via Appia. Cf. P. CROSTAROSA, Sco· invece l'arco di Severo; certo a torto,
perle i11 S. Cecilia i11 Trastevere in perchè ques1 'arco nell'itinerario è sem-
N. Bull. arch. crisi. V, p. 261 sgg., VI, pre designato col proprio nome, e
1900, p. 143 sgg., p. 265 sgg.; GAT"rt, pcrchè si trovava dopo l'u umbilicum ».
192 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO
ti110, r oratorio di s. Silvesll'O e il titolo pp. 31-4; HUliLSEN, Lechiese. pp. 382-3;
costa11tinia110 di Equi:{iO in Arch. s()(. VTELUARD1 op. cit.
Rom. di stor. patr. XXXV, 191 :i, p. 412). ( t) Da qui al monastero di Onorio
Poi il nome di S. Silvestro cadde e l'ordine delle voci si presenta inver-
r imase solo quello di S. Martino, coo tito. - Il • palatium iuxta l hcrusalcm •
l'appellativo in Mo11tib11s, che già ve- è il palazzo Sessoriano, già di pro-
diamo io uso nel secolo xu, e che si prietà imperiale forse fio dall'origine;
conservò in seguito. La chiesa di S. Sil- certamente' fin dal secolo 1v. Le
vestro fu restaurata da Adr iano I (Lib. tegole con bolli recanti i nomi di Com-
Po11tif. I, p. 505) e nuovi restauri vi modo e di Settimio Severo fanno fissare
ve nnero eseguiti nel secolo Xlii (cf. la data della costruzione tra il 180 e
V1 ELLtARD,op. cit . p. 102 sgg.) ; la sala il 21 t circa; la tecnica muraria ri·
liturgica primitiva, dopo secoli di ab- sponJerebbe a quella usata nel primo
bandono, fu restituita al culto verso quarto dcl m secolo ( cf. KRAUTHl!lMER ,
la metà del Seicento (cf. A. FILIPPINI, Corpus basi!. I, p. 177). Da princi-
Ristrello di tutto quello che appartime pio, quando non esistevano ancora le
aTl'anticliità e ve11eratione della chiesa mura Aureliane, tutto il complesso
dri Ss. Silt•eslro e Marti110 de' Mo11/i dovette costituire una \'llla suburbana,
di Roma, Roma, 1639, p. 7 sgg.). La sul tipo di tante altre che sorgevano
chiesa Ji S. Martiuo, ricostruita come lungo le grandi strade dell'agro Ro-
si è detto dl Sergio Il, e condotta a mano. La parola « Sessorium » ricorre
termint: per la parte decorativa dal in un passo, corrotto, di PLUTARCO
suo successore Leone IV ( lib. Po111;j. ( Galba, 18,3), nel quale viene indicato
Il , p. 131 e iscriz. cit.), ebbe dei rc- come luogo delle esecuzioni capitali, e
Mauri sotto Innocenzo Jll; ma poi negli scolii dello PssuDACRONE (Schol.
seg uì un periodo di oscurità fino al in Horati11m, Epod. 5, 100; Serm. I, 8,
secolo x vi, quando vi dedicarono le 14). Il re Teoderico, ment re era in
loro cure i cardinali Ca rafa, Bo rromeo, Roma nel 500- 1 , vi fece decapitare un
Paleotto, e :il secolo x v11, allorchè fu suo ufficiale (ANONIMO V ALESI ANO in
promosso, per opera del p. Filippini, un .\.{. G. H., Chro11. mi11. I, p. 324 n. 69).
rinnovamen to artistico della basilica. Cf. LUGLI, I 111011. aut IJI, pp. 486-9<>).
Altri lavori furono eseguiti nel 1676, (2) Questo « palatium Pilati» è
nel 1741 1 nel 1780, nel 1793, fino :il segnato nell'itinerario sulla colo nna
mod erno restauro dovuto al •Fondo sinistrn, prim:i di S. Maria Maggiore,
culto. Cf. SILVAGNI, op. ci t. p. 329 e l'HuELSEN (la pia11ta, p. 405) lo
sgg.; I 1>. Il titolo costa11ti11ia110 di Eqr1itio colloca nell'altura del Cispio. Ma io
in N. 811/l. arr/J. crisi. XIX , p. 167 sgg.; un testo di Mirabilia e Indulgenze
W1LP"-RT, Die rom. Mosaikw 1111d .\ fa. contenuto nel codice Vat. L.:u. 4265
lrrrim, I. pp. 322-n; K1Rsc11, Die (secolo xiv ), a proposi to della chiesa
1 0111. T itellrircbw, pp. 41-5; lo. I sn11- di S. Croce in Ge rusal emme s1 legge
tua1 i d~111rstiri di martiri 11ei titoli ro (c. 214 v): «Ex alia parte versus
mani rd altri simili sa11t1UJ1 i rulle chitst « SJactum Johannem in Laterano est
cristia11e t 11ellr case prhmtr di fedeli
in Re11d. Po1it1J. Arrad. Ro111. A1 chtol.11, p., •• not• (i) v. r•g. seg.
« domus Pylati »; onde abbiamo cre- I, p. 179), forse nella cappella di sant' E-
duto di dover trasportare l'indicazione lena. Cf. GRISAR, A11alecta Rom. I,
sulla colonna destra. Dalle Memorie p. 556 sgg.; G. B1As10TTI e S. PEsA-
(p. 10) di FL. VACCA risulta che dinanzi RINJ, Pillure del Xli serolo scoperte nella
alla chiesa dei Ss. Quattro Coronati, basilica di Sa11/a Crnce i11 Gernsalwmze
scavandosi in certi canneti, si trovò, a Roma in Studi Roma~ii, I, p. 260 sgg.;
tra frammenti di marmo ivi trasportati ORTOLANI, S. C1·oce in Gerusalemme,
per ridurli in calce, un epitatio di Roma, s. d.; HUELSEN, Le c/Jiese,
Ponzio Pilato. Il ricordo di Pila to in p. 243 ; KRAUTH EIMER, Corpus basil. 1,
Rom a e spiegabile con l'atteggiamento p. 165 sgg. .
della primitiva trad izione cristiana nei (r) Di piazza Vittorio Emanuele.
riguardi del procuratore romano, che (2) L'anfiteatro Castrense.
non solo lo assolse da ogni complicità O) 11 monastero fondato da l papa
sulla morte del Cristo, ma ne fece un Onorio I nella sua casa presso il La-
cristiano, almeno nel suo convincimento te rano, in onore degli apostoli Andrea e
interiore (TERTULLIANO, Apologelic11m, Bartolomeo ( Lib. Po11tif. I, p. 324), re-
XXT, 24, ed. H. HOPPE; cf. HERRMANN, staurato più tardi da Adriano I (ibid. l,
Du Golgolha n11 Pala /hz, p. 9). p. 506), e ricordato nella vita di
( 3) La chiesa di S. Croce in Gerusa- Leone Ill (ibid. II, p. 22). Pare si
lemme. fu fondata da Costantino uin pa- trovasse nel luogo ove oggi sorge l'o-
tc latioSessoriano»(lib. Po11tif. I, p. 179) spedale di S. Gio\·anni, presso il batti-
e restaurata da Gregorio II (ibid. I , stero della basilica; ivi esiste ancora
p. 40 1), Adriano I (ibid. I, p. 508) e una cappella ded icata a sant' Andrea.
Lucio II (ibid. II, p. 385 ), che la rin- Cf. DuCHESNE, Lib. Po11tif. I, p. 327
novò completamente. Benedetto XIV nota 21 e li, p. 4 3 nota 80; HuF.LSEN,
la trasformò nella chiesa atluale. Il Le c/Jiese, p. 195.
suo nome ufficiale era « Hierusalem », (4) Propriamente Labicana.
come si ricava anche d:i una iscrizione ( 5) Abbiamo trasportato, contrari:i-
di Valentiniano, P lacidia ed Onoria (DE mente a quanto si legge nel codice,
Rossi, fo scr. christ. li, p. 4 35 n. 107), « Sancta Hdena. Sanctus Marcellinus
dagli atti del sinodo romano del 501 «et Petrus » sulla sinistra e la <t Forma
(A eia Syubodornm, p. 4 28) e da passi <t Claudiana » sulla destra, perchè ta le
0
del Liber Pontijicalis ( locc. citt. e II, era la loro posizione rispetto alla via
pp. 12, 20, 121, 195); denominazione Labicana. In rapporto :illa vera via
che si riattaccava evidentemente con Prenestina, le voci sarebbero and::1te
la reliquia della croce ivi deposta (ibid. tutte sulla destra.
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA 195
Per ar cum.
Circus Flamineus ; ibi Sancta Sancti La.urentii in Damaso.
Agnes.
5 Thermae Alexandrioae. Tbeatrum Pompei.
Sancti Eustachii. Rotunda. Cypre[sJsus.
Tbermae Commodianae. Sancti Laurentii.
Minerviam <2 >; ibi Sancta Ma- Capitolium.
ria in Minerva <i>.
10 Ad Sanctum Marcum. Sancti Sergii; ibi Umbilicum
Romae.
Forum Traiani et columna eius. Saocti Georgii <•>.
Tiberis <s>. R. <6> PER AR CUM SEVERI.
Sancti Hadriani. Forum Roma num <1>. Sancta Maria Aotiqua.
1 5 Sancti Cosmae et Oamiani. Ad Sanctum Theo<lorum.
Palatius Neronis < >. Aeclesia Palatinus.
8
(r) Dal ponte Elio all'arco di Se· delle chiese, del secolo xm, è ricordato
vero nel Foro, si segue lo stesso cam· un S. Giorgio «a Sancta Adrian o n
mino del primo itinerario; quindi si (H UELSEN, L e chitst, p. 23 n. 292),
attra,·ersa il for<> Homano, percorrendo che, dal punto di vista topografico, coin·
la via Sacra, si gira a destra il Co· ciderebbe con l'ordine di questo itine·
!osseo, e per la via dei Ss. Quattro si rario ; ma non se ne ha da altre fonti
arriva a S. Giovanni io Laterano, e di documentata l'esist~nza.
qui alla porta Asinaria. (5) V. p. 177 nota 2 .
(2) « Minervium ». (6) Forse <e Recto». Cf. HuELSEN,
(3) L'appellativo cci o Minerva» non La pia'1ta, pp. 408-9.
può riferirsi a S. Lorenzo i11 Palla· (7) «Forum Romanum », nel CO·
ci11is dell'altra colonna, corue sta nel dice, è segnato nella colonna sinistr2.
codice. Doveva essere unito qui a (8) Al LANCIANI ( L'itill. col. 494)
S. Maria, o essere scritto in margine, sembra debba intendersi la basilica di
e fu messo dal copista fuori di posto. Costantino.
(4) Generalmente in questa indica· (9) Questa voce va ~cparata dalla
zione suol ravvisarsi S. Giorgio al Ve· seguente «Ad Vincula ».Qui si all ude
labro, che però resta molto lontano dai alla chiesa dei Ss. Pietro e Paolo
pressi del Foro. Nel catalogo parigino iri via Sacra, che il Liber Pontifealis
SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO
(I, p. 465) indica « iuxta templum Ro- coll. 499- 500); ma etrambe le ipotesi ·
« mae ». Fu edificata da Paolo J (loc. non appaiono soddisfacenti.
cit.), e deve essere scomparsa assai (3) Chiesa che dovette esser co-
presto, forse quando venne fondata struita, tra la fine del rv e il principio
la basilica di S. Maria Nova. Però del v secolo, nel luogo dove esisteva
essa manca già nel catalogo delle chiese un titolo eretto sulla casa di una ma-
di Roma del tempo di Leone Ili. Cf. trona Emiliana. Fino al termine del
DucHESNE, Le Forum chréti111, pp. 15- v secolo il titolo mantenne il suo antico
19; LANCIANI, L'itin. colL 494·6; HuliL· appellattivo di « tìtulus Aemilianae»
SEN, La pianta, p. 409 e Le chiese, (Acta Synhodomm, pp. 412-3-4 on.
p. 422; PRANDI, Vicende edilitie della 16, 38, 60); dal v1 secolo entra in uso
ba1ilica di S. Maria Nova in Rend. Pont. la denominazione « Quatuor Coronato-
Accad. Rom. Archeol. XIIJ, 1938, p. 228. «rum» tGREGORIO I, Registr. epist. t. I,
( 1) L'arco di Tito eretto nel settore p. 367), senza che però la più antica
più alto della Sacra via, a ri cordo venisse completamente dimenticata.
della presa di Gerusa lemme. Non tro· La chiesa è ricordata già come centro
viamo accenno al monumento negli del culto di questi quattro martiri nel
scrittori classici, a meno cbe alla inci- Martirologio Geronimiano (8 novem-
piente costruzione non alluda MARZIALE bre). Onorio I la riedificò (Lib. Po11tif.
(De speclac. JI, 2). Ad ogni modo, I, p. 324), Adriano I la restaurò (ibid.
l'iscrizione, tuttora esistente, ci fa sa- I, p. s12), e Leone IV tibid. II, p. 1 1 S)
pere che era dedicato soltanto a Tito; la rinnovò dalle fondamenta, abbellen-
l'attribuzione anche a Vespasiano deriva dola. Incendiata dai Normanni nel
da inesatta interpretazione di essa : 1084, fu ricostruita, ma in minori
e S. P. Q R. divo Tito, divi Vespasiani proporzioni, da Pasquale II e dedi-
e fìlio, Vespasiano Augusto», Il LAN- cata nel 1116 (ibid. 11, p. 305; cf.
CIANI (L'iti11. col. 496) mette in r ilievo FORCELLA, Iscr. VIU, p. 289 n. 717;
il particolare cbe il pellegrino non KEHR, Papsturkundet1 Ì1I • Umbrien in
passa sotto l'arco, ma lo gira dalla Nachricbtm von der kii11igl. Gesfllschaft
parte di ponente; a meno che anche der Wissenscbaften ~" Giitlinge11, Phil-
qui, osserviamo noi, non sia avvenuto hist. Klasse, 1898, p. 379 n. 5). Sue·
uno spostamento della voce. cessivi restauri vi eseguirono il cardi-
(2) La località rimane ignota. C'è nale spagnolo Alfonso Car illo sotto
cbi ha creduto ri conoscervi una se- Martino V, il papa Pio IV, e nel 162 3- 4
c.onda nomenclatura dell'a rco di Tito, il cardinale Giov. Garzia Millini, che
e chi ba ricongiunto il vocabolo al fece cambiare la decorazione dell' ab-
Chartu/arium (cf. LANCIANI, L' ili11. side, distruggendo gli affreschi .di Pa·
DF.sCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA 197
squalc II, e trasformare !:i cripta. del pontefice ; fu il ce ntro culturJle per
Cf. I. Gu1RAUD, Le li/re des Sai11ts Qua- la preparJzionc al s:icerdozio e alle
Ire Couro1111és au moye11-dg' in fi11ules alte dignità ecclesiastiche, con scuole,
d' /Jist. du moyw-iige dédiis à Gabriel biblioteca ed archivi. Vi eseguirono
Mo11od, Paris, 1896, p. 2 35 sgg.; Mu Noz, lavori Zaccaria, Adri.1110 1, Leone Ili,
Il restauro della chiesa e del chiostro Gregorio IV. D:mneggi:tto certamente
dei Ss. Quattro Coronali cit.; KlRSCll, anch 'esso dal terremoto che sotto Ste-
Die ròm. Tìulltircben, pp. 3 Mi HUELSEN, fano VI rovinò gran parte della basi-
Le chiese, pp. 427- 8. lica, dovette essere restaurato da Ser-
( 1) La residenza dei papi, insl;li- gio II; più tardi lo abbellirono lo-
lata nel palazzo dell'aotica e illu- nocenzo Ili e Bonifacio VIII. l\el
stre famiglia romana dei L:iterJni, che secolo xiv fu due volte devastato dal
sotto Costantino faceva parte dcl do- fuoco ( 1308 e 136 1), e i papi al loro
minio imperiale e che da lui fu do11,1to ritorno da Avignone, trov:indolo forse
alla Chiesa. Nel palazzo del Laterano, in cattive condizioni, semirono il biso-
chiamato domus Faustae (la sccon J:i gno di t rasferirsi al Vaticano. Final-
moglie di Costantino), il papa Mil- mente Sisto V demolì quJnto rimaneva
ziade raccolse nel 313 un concilio, JeU 'antico « patriarchium >>, facendo
in cui furono condannati i Donatisti erigere il palazzo attuale. Cf. Ro-
(OPTATO 01 M1LETO, De scbismale Do- HAULD DE FtEURY. le l atra11; LAUER,
11alistarum, I, 23 in M1GNF. P. L. Xl, op- cit.; G10VE.'<ALE, li Battistuo Lale-
col. 93 1) ; ma, come osserva il LAUER ra11tme 11elle reu11ti illdagi11i dtlla Poni.
( le palais de Latra11, pp. 26-7). non Commissione di A rc/Jeologia Sacra,
risult~ da ciò che la Chiesa Romana Roma, 1929, pp. 48-5 '-
ne sia stata in possesso fin d'allora; (2) Dal Settizonio, per la via dei Ss.
può darsi benissimo che, in occasione Giovanni e Paolo, ~i sale alla piazza
del concilio, l'impera trice abbia sem- della Na vice Ila e da qucst.a si )Cende
plicemente messo a disposi l ione del a porta Metrobia. Quindi, per l'oJiema
papa un locale del suo pal. izo, di vi:i di Druso, ~i pJSsa sulla via Latina
dimensioni sufficienti per accogliere e la sinistra dell' Appia.
l'assemblea dei vescovi. Solo con Sil- (3) «Chvuscauri ».Con questa indica-
vestro i papi avrebbero cominciato ad zione deve intendt'rsi non già la strada,
abitare in Late rano (LAUER, op. ci t. che non poteva esser segn1lata sulla
p. 36). Per un tempo abbastanza lungo destra, ma il monastero di S. Andre:a,
il « patriarchium » costituì la sede del .1 quale in altri documenti del tempo
governo della Chiesa, con gli uffici della è chiamato, come si è vi)tO (p. 168
gerarchia cen trale e l'a bitazione privata nota 1), « monasteri um Clivuscau ri '"
SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERARIO
IN Circus Maximus.
SINISTRA. IN DEXTERA. Sancta Lucia.
Mons A\'entinus. Septizonium <». Palatinus.
Et sic per porticum usque ad Sanctam Anastasiam.
Item in eadem via <1> extra ci- 5
vitatem:
Ad Sanctum hnuarium. Sancta Petronella. Nerei et A-
chillei.
Marci et Marcelliani. Ad San-
ctum Soterum. 10
Ubi Systus martirizatus est. Sancti Cornelii, Xysti, Faviani,
Sancta Eugenia. Antheros et Militiadis.
Ad Sanctum Theodorum (4). Ad Sanctum Sebastianum.
rito nella silloge epig rafica (p. 17-i), (3) I sepolcri qui elencati non ern no
abbiamo trasferito dalla destra alla lut ti sulla via Appia: ncll' aln destra
sinistra la chiesa dd Ss. Nereo ed si comprendono santua ri che sorgevano
Achilleo. anche presso lArdeatina, e lala sini·
(1 ) "Pu \"Il \ ' IA S » , che nel co- st r:i viene estesa fi no all.1 destra della
dice è scritto di seg uito a « FORMAM » , Latina.
senza Sl·gno di pun1eggi:itura, ,va stac· (4) Cf. p. 199 nota 4.
ca 10 da ciò che preced~; cf. p. 174, dove (S) Qui l'amanuense ha confuso i11·
s: legge << lnde ad VII vias ». sieme le colonne di destra e di sinistra,
(l) Il Scttizonio, indicato nel testo e il passo viene dato da noi ~ccondo
sulla sinistra, si trov:iva invece sul l.l la restituzione dcl DE Rossi (Roma
destra, come il Palatino (cf. p. 175). sol/. I, p. 15 5).
DESCRIZ10:-.IE DELLE MURA DI ROMA 20 1
A <•> porta Sancti Petri cum ipsa port:i usque portam Flami-
•
DESCRIZIONE DELLE MURA DI ROMA zo5
dalla questione del numero, resa sempre all'età onoriana, mentre la primitiva
più ardua dalle mutazioni a cui le mura porta è scomparsa. Non se ne conosce
sono andate soggette, ritorni.imo alla il nom1: originario, ma vi passava sotto
comune interpretazione, che vedeva la strada che, partendo dalla porta Vi·
nelle « fenestrae maiores » quelle delle mi nale, divideva poi con la Tiburtina,
torri e delle cortine di raccordo, e nelle alla quale congiungevasi, il traffico per
« fenestrae minores »le feritoie. Anzi- Tivoli-Sulmona-Adriatico. In seguito,
tutto per non violentare la dicitura del avendo la Tiburtina preso sempre ma g·
testo, e poi perchè la descri zione eviden· giore importanza, la strada più a nord,
temente ha per oggetto lo stato esterno venne meno frequent ata e forse passò
delle mura, in ordine alla loro efficienza d'uso. Non è però determinabile
difensiva; senza dir che il termine t<fe- quando la porta fu chiusa ; certo essa
" nestrae maiore!s » a significa re le grandi ebbe sempre un'importanza secondari:i,
arcate delle gallerie ancora visibili, ap- anche se in quakhe momento storico
pare tull'altro che proprio. il traffico locale salì ad una certa consi·
( I) Le torri oggi esistenti sono J1:razione. La porta non ebbe mai
quindici ; il RICHMOND (op. cit. p. 269) torri. Fu restaurata da Belisa rio;
propone di leggere t< xx1111 >1 in luogo subi modificazioni per dar luogo al
di « XXVllU ». passaggio dello speco dell'acqua Felice,
(2) Il numero è giusto, qualora si sotto Sisto V; e nel 1628 nuovi rc-
escludano le due torri della porca: quindi st:iuri vi apportò Urbano Vili. Cf.
anticamente lo sta to delle mura e'ca RICHMOND, pp. 181 -4; GIOVENALE. Op.
diverso, o la lista è erm1a, il che è più cit. PP· 63-5.
verosimile (RICHMOND, op. cit. p. 269). (4) li numero delle torri dall:t porta
(3) Tra la Nomentana e la Tibur· Chiusa alla Tiburtina è di diciotto; nel
tinl è omessa la «porta Cl a usa u, come settore delle m ura rimanenti non è
poi si omettono l'Ardeatina e la Sctti- facile trovare il posto per trentanove
miana, perchè certamente fuor d'uso e torri, quante ne mancano pt:r raggiun·
dimenticate. L:i « Clausa », adiacente gere il «LVII». Il R1CHM01'D (op. cit.
al lato meridionale del castro Pretorio, p. 269) crede sia caduto un « X>> , e si
nella sua forma attuale può risalire debba correggere « Y.LVll ».
206 SILLOGE EPIGRAFICA. ITINERAR10
A flumine T yberi usque ad portam Portensem: tu rres .1111. < >, pro- 1
mata agli stessi criteri era sta ta già emessa dal no-
vembre 346 (ib id. XVI, 10, 3). Una funzione quasi
statale degli antichi templi vien documentata fino al
370 1 nel quale anno fu pubblicata nel Pantheon una
ordinanza imperiale ad Olibrio, prefetto di Roma, sulla
ammissione dei libertini in talune corporazioni. Per
l'occasione il Senato era stato convocato nel Pantheon,
secondo l'antico costume di radunarlo talvolta nei
tem pli (ibid. Xliii , 3, 10; cf. O. SEECK, Regesten d.er
Kaiser u. Péipste, p. 8). Del resto, anche contro il
divieto imperiale, ancora vivevano i cul ti di Ves ta, Mitra
e Cibele, radicati in particolari centri di superstizione.
Verso il secolo v la visione topografica nella nostra
fonte diventa più vasta e le denominazioni antiche
con tinuano ancoraa ricorrere: il templum Ma muri,
la ca t h ed r a 1api d e a F 1or i a n a, la regione
.e a p u t T auri che si stendeva SUI giardini di
T . Statilio Tauro, il p a 1a ti u m Licinia n u m , le
E LE SUE CONTINUAZIONI 2I I
LIBER PONTlFICALIS
altri. aureo F KM B C1 • 2 6
11 - 2 . vulcano K 8 E
4-5. d,>dlt] divldit K E"J cymitcria] minisl•ria tiJ·J ·J d Jioccsc• ;t>·6 et dloccsls 86
7. fcch - Aurdia om. F K 7-S. ubi - es1) •epultu• est in cimherio suo via Aurllla F K 8. mi.
liarlo·ll nm. I\ g. eu1ychlanus Af.6 eu tichlanus 8 1 E' eu1hychlanus BJ CCCLXII A2.J 8 1
9- 10. manus su:is A 1 84 11. regiones -d inconibus om. F 14-5. cum presb. - hymnls om. F K
( 1) Abbiamo qui la più <llltica n otizia (3) Non si ha notizia dì una perse-
della organiuazione pn:sbiteriale, come cuzione sotto Eutich iano. La con tu-
sotto Fabiano si è incontrata quella della sione potrebbe esse r nata da quaalo è
costituzione diacona le (cf. CASPAR, op. detto neg li itinerari del v 1 1 secolo, cht:
cit. I, p. 54). Secondo il DucHESNE(lìl>. in S. Silvestro, sulla via S:ilaria, si vene·
Pou/if. I, p. 157 nota 3), qui paroc/Jia sta· rava una tomba coi resti di 362 o )65
rebbc per diocesi episcopale, e cliousis martiri (cf. Duc HESNE, Lib. Po111if 1,
nd senso di diocesi metropolit ana o pri- p. 159 11ot.1 2 e Co\WAR, op. cii. I.
ma?.iale. Quindi a Dionigi viene attri - p. 84 nOt~ I).
buita, prima l'istit uzione di un governo ( 41 Ripetizione di <1ua11to è stato già
presbiterble sulle chiese 11 rbane e sui detto a riguardo di p;1pa Fal>i:rno.
cimiteri del suburbio, e poi la delimita- < 5) La vita di M.trcellino dipende da
zione delle diocesi episcopali, comprese un ,1 perduta Passio, come pure dagli
nell.1 circoscrizione primaziale del papa. Acta dipende l':iltra di Marcello, scritti
(2) Anche in questo luogo si i! fatta che fanno pa rte d i u11 ciclo di rom a 11,i
confusione tra il papa Felice e un santo sacr i raggruppantisi intorno alla ma-
omonimo; il p:ip:i fu sepolto nel cimi- trona Lucina (cf. CASPAR, op. cit. I,
tero di Callisto. PP· 97-8).
228 IL "UBER PONTIFICALIS "
(1) Dal carattere modesto del se- 1880, p. 8; OuCHESNE, Etude .w r le Li-
pokro di questo papa. in contrapposi- be1· Po11tif icalis, Paris, 1877, p.77).
zione con le sepolture dei vescovi nella (3) Il Liber Po11tijicalis attribuisce
catacomba di Callisto, è nato il sospetto l' istituzione dei titoli a parecchi papi,
che un martire sconosciuto sia stato e considera il numero venticinque come
scambiato per il papa Marcellino (cf. risa lente a un'antica t rad izione li,
CASPAR, op. cit. 1, p. 99 nota 1). Ad pp. 122, 143, 244). Questo passo do-
ogn i modo, se trattasi realmente del vrebbe essere inteso ne l senso che
papa, la ragione della sepoltura nel ciascun titolo abbraccia va una parte
cimitero di Priscilla, deve ricercarsi, della comunità cristiana a somiglianza
come per il suo successore Marcello, di diocesi, cioè di p:irrocchia, e senza
nella confisca del cimitero di Callisto che i limiti coincidessero con quelli
fatta fin dal 303 da Diocleziano (cf. . delle regi oni civili (cf. V1 ELLIARll, ltS
STYGER, Rom. Màrlyr. l, pp. 115- 6). origines du li/re de Sainl-Mar/in aux
( 2) Questo cimitero, secondo la testi- Monls, p. 3 ; CASPAll, op. cit. I, p. 54).
monianza di alcuni codici, si sarebbe Nelle sottoscrizioni :il concilio del 499
chiamato di Novella, nome che rico rre (Acla S) 11/Jodoru111, pp. 410- 5) s' incon·
0
(t) La mJggior parte Jei ma no· e SAN GIROLA MO; ma su ciò cf. ,-ol. I ,
scritti Jell.i seconda redazione ri por· p. 97 nota 5.
tano Ji nuovo la stt:ssa notizi1 alla fi ne ( 2) :-.lome Ji deriv.uiooe ignotJ,
dell.1 biogra fi.i di Silvestro, però con che qui Jesigna un qua rtiere sull' Esqui-
nou:voli varianti drca le don1tiooi che lino. Cf. H uEtSEN . Topogr. I, 111, p. 3J6
il papa avrebbe fo tto al titolo. Q.)1anto nota 34 e PLAT NEK- A SHBY, op. ci t.
alle terme presso le quali il titolo sor- pp. 488-9.
geva, la prima \'ella sono chiam Hte (3) Co11osciamo una chiesa di $. Sai·
u Oomitian1e» , ~ome nel testo di un v.11ore ad D11os A111a11tes, da ide ntificJ rsi
concilio apocrifo attribuito al papa Sil- forse con S. Salva tore presso l'odierna
vestro (CH. Po1SNEL in Mélang ti' arcb. piazz:i del Collegio Rom:ino (d. H UEL·
t i d' bisl. VI, 1886. p. 4); la seconda SEN, Le cl1itse, p. 6o 1); ma nel passo dcl
si aggiunge. ali' appellati vo Domiziane, L1br1 Pontificalis sembren:bbc si allu·
«qui cognomin:mtur T raianae ", come de~se .1 una località sull' Esquilino
nel Conslit11t11 111 Silvestri, un apocrifo (cf. Duc11F.sNE. Ub. Po11w. 1. p. 188
si111mJchiano ( ~1 1G\IE, P. L VII I. noi.I 12 .
col. 83 2). A Domiziano sembrerebbe ro {4) La volta dell'abside in lamine
attribuirle anche il Cbronograpb~s a. Jf 4 d'oro.
E ·LE SUE CONTINUAZIONI 231
Iuuus (337- 52) - Fecit basilicas .11. : una in urbe Roma iuxta
(J) Di questo ba ttistero nan 'è ri- tistcro in S Ag nese è provata da qu anto
masta traccia. Qualcuno ha voluto si legge nel Liber Po11tificalis (I, p. 227),
riconosce rlo nel mausoleo di Costan- che cioè nel 419, t rovand osi il papa Bo-
tina, per l:i decor:izione musiva a ca- nifacio impedito l'accesso al Laterano
rattere ba ttesimale, e per il fatto che dal suo competitore Eulalio, ccelebra vit
vi si sono rinvenute la vasca e con- e baptismum Paschae io b:r.silica Beatae
dutture per I' a.:qna ; ma tale ipotesi " m:irtyris Agnae • ( cf. FERRUA, Dei pri-
è rc:spi11ta dal CECCHELLI (5. Agntse mi Bauisttri parrocchiali &c. pp. 147-8).
f1101 i le mura e S. Coslar•\n, pp. 28-30). ( 2) D:indogli la dignità di un pub-
Ad og11i modo, la presenza di un bat· blico cimitero della Chiesa.
E LE SUE CONTINUAZION I 233
CD E 1-4. capite - Aurelia) sepultusque est K l iux r" • T ralnna 0111. B CD forme E
1ratanl F A2 E 4. Aurelia ... In mitiario secundo B C ()E 5. fech - requ lcsci t 0 111. K
unam JIJ f.6 8 2 ·1 CD E 5-6. beato· et alla om. F allam ;tJ /Jf C2 E o.
"ia · requlesch
et om. H C D ardeatina A2 et ) hic I\ 7. In catacumMs et dedlcavlt plaMman E
6-8. et In ca1atymbas ubi l1cuerunt corpora sanctorum a postolorum pctrl et paull, In quo
loco platomam ipsam ubi i1cuerun1 corpora s1nct1 ver.ibus C\orna"h A et alla In catl-
cumbas ubi iacueruut corpora sanc1a apos1olorum oetri el paoli in quo loco pla1omam
ipsam ubl lacuerunt corpora sancta versi bue exornavlt 8 C /) li-9. e1 - sutt 0 111. F
7. pla1onlam e• F. pla1omum K 9. ard~atlna A e•
ç>-10. cum matre sua cl germana F
om. I\ 11 . via Salarla 01n. I\
(1) Que~•c parole, sul presumo mar- vata dalle sillogi epigrafiche (DAMASO,
ti rio di Fdke 11, rassomigliano molto, Epigr. n. 26).
osse rva il DucHESNe ( Lib. Po11tif I, (4) Negli s.:a vi del r903, pr~ticati
p. cxxv), a una fi na le di passione, e nel la r1:g ionc 111edi.111a del cimitero di
devouo ri ferirsi a uuo sconosciu to mar- Marco e M.ircclliano, tra il mJteri ale
tire Felice, di\•erso dal papa omonimo. di sterro n n nc alla luce un pezzo
(:i l L a chiesa di S. Lorenzo in Da· dcli' iscrizione sl'polcrale metrica, che
maso presso il teatro di Pompeo. L'al- D.iniaso a ve va composto per sua ma-
tra pare si trovasse presso quella di dre: « Hic Damasi m ater posuit Lau·
Marco e Marcellia no; ma il preciso " rentia membra» ( WI LPERT, L11 sco-
luogo dove essa sorgeva, col sepolcro ptrta &c. in .V. 811/l. 111 cb. crisi. I X,
del papa, non è conosciuto. pp. 52-5; MARUCCHI, Omn•a\ioni sto-
( 3) Si cr. il DuCHES:-IE ( l11 ,,, t lii or i a rie/Jr e<I epigrafic/Je sulla iscri\Ulllt ret m ·
A po s I o lor 11 m de la 11ia Appia, /e111e11fe scopt1 lrt della madre dtl p.1pa
pp. 3-5), che ha rip reso in esame Damaso ibid. p. S9 sgg.; Io. Discussio11e
h t radizione manoscritta del passo. critica &c. ibid. Xl, p. 193 sgg.). L'iscri-
Sembr:t che « platoma" significhi la zione per la sorella ci è pervenuta in-
lastra di marmo su cui era incisa tegra nel codice di Lorsch (Epigr.
liscrizione. Quesu ci è stata conser- n. 10).
E LE SUE CONTINUAZIONI
1. ordlnatur - iuli om. F K lul ie A 1 " F. 1 3-5· fecit - Silvan i om. F K 3-4. iux1a -
Felicilalls om. A65. via Salaria om. K 7-8. dedicavi! - Geticum om. F K 9. via sa-
laria om. K 1cr-10 di pag. see. feci I - construxil om. F 1cr-1 t. qua e - c0gnomina·
t>a1ur om . K 11-10 d i pag. Uf!. ubi - cons1ruxit 0111. K 12. domos A' e• urbem BI<? F.
urbem romam A 13. balneo B'·f ·6 C1 E pistrl no H2 domos At.f B4 13-,,. sici11um
A l.i 86 ll sicl11ium 8 2 C 1 rs-3 di pafi. sei(. Feci! - cxornavit om. lJ CV E
( 1) Non già nella basilico di Giulio competitori dovette molto allont.111a rsi
(in Later.1110), bensl in quella di S. ~lar da l~oma (cf. Ducm.S'.'IF., Lii>. P1•11lif. I.
cello (cf. (ASPAR, op. cit. I, p. 36 1). p. 229 not 16; CASPAR, op. cit. I, p. 363
Q ui l'errore è st ato gene rato dall a iden · not ar; STYGrrn, Rom . Miit'lyr. I, p. 247).
tica noti zia che rn:orre nella vit:i di (3) Nelle :ilrre fomi Sil:rno, fig lio di
Bonifacio Il (c( DucHESNE, Lii" Po11t1f. relicit,1.
I, P· L XI !). \4) Generalmente vi si riconosce
(2) Allorchè, in seguilo alle com- l'altuale S. Ma ria in Tr:istevere, che
peti zioni con L mtipapa Eula lio, rice- Cckstino avrebbe dedicato in seguilo
vette l'ordine imperiale di abbandonare a ri11no,·amemi ed ilizi. Con tro questa
la cinà. È sembrato a t.duno che il comune opinione, il CECCHELLI (5. .'vla-
luogo di esilio fosse t roppo vic1110, t 1·ia i11 Trasltvtre, p. 2)) ri tiene piL1
che proba bilmcnlc i rest auri eseg uiti probabile identificarvi la basiiic:i di
nella c:naco111ba dal pon tefice possano Giulio presso il roro T raia no.
ave r fatto sorge r l' idea di una sua (5) Due località sconosciute, che
per111ancnz:1 costi; per quanto dalla però, dall'accenno al « Sicininum »,si
susseguente na rrazione biogr:1fica ri- possono collocare sull'Esquilino, nelk
sul ti che ne l'uno 11è l'alt ro dei due adi:icenze di S. Maria M:iggiorc.
IL " LIBER PONTIFICALIS "
di nazionalità illi rica, sotto il pontifi· Rom A rcluol. :-cr. 11. t. X111, p. l 19 sgg.;
cato di Celestino I, come si ricJv:i Io. L11 basilica di Su11tu Sa/1i11a ;,, Roma,
dall'antica iscri zione io mos;iico tuttora Milano, i919; lo. L'lglise de Sai111t
esistente, nel!' interno, sopra la grande S11bi11e à Rome, Homa, 1924 ; Jo. fl re·
porta centrale (in BERTtmm. l'rglise stauro della bnsi1ica dì Sa nta Sabina,
de Sai11 lt·Sabiue à Rome, Roma, 1910, Homa, 19 38; K IRSCB, Die riim. Titel·
p. 248). Al tempo di Sisto III può kirrbm, pp. 96- 100; Io. An\eìgrr fur
essere s1.11a condotta a termine, quando cbrisllicbe A rclui(lfogie in Rom. Qriartal-
Pietro era già salito alla dignità ve- sclirift, XLIII, p. 2•n; LANWN1, 1 titoli
scovile. A questo Pietro però s1 do- presbiteriali, pp. 213 .j, 2) I ·2; MARROU,
vrebbe sohJnto l'ampliamento di un Sur ùs origi1us ./11 Jilre 'omain de Safole
preesistente luogo di culto d1e pren· Sabine in A rcb. Fratrum l'ratdicutorum,
deva il nome d.11la fond~tricc Sll>ina. Il, 1932. p. 316 sgg.; MALE, Études sur
Gli sca,·i eseguiti sotto la chiesa hanno /es lglises ro111u111ts. L'iglise Sai11te·
rimesso in luce gli ava nzi di una c.1s:1 S11bi11e io Rw11e des Veux Mo11Jes, 1 juio
privat,1 del 11 o Ili secolo. Per tutto 19 38, p. S5~ sgg.; I. T AU RISANO, Sa11/a
il secolo v, come fanno fede un epi· Sabina, Ho ma, s. d.
t,1fio conscrv~ to in S. Paolo fuori le ( 1) L'opl!ra di Leone I .ivrebl,c, tra
mu ra (S11..VAGNI, ln scr. cbrisl. n. ) 1 S4 ) l'altro, rigu.i rd:i to I.i decorazione i1!
e le sottoscrizioni al concilio del 499 mosJico della primitiva fa.:ciata costao-
(Acta S,r11hodor11111, p. 41 2 n. 30, p. 4 11 tin i.u1a. Ne so~tenncro le spese, come
11. 58; dh·ersamentc a p. 411 n. 8), diceva l'epig r:ife, il già prefetto e con·
il titolo è chiamato «S~bi n aen; ma nel sole ordinario i\hri111a110 e l.1 sua .:oo·
v1 secolo la chiesa si trova gi.'I dedicata sorte Anastasia (S1L\ \Gs1, lnscr. cbrisl.
.t santa Sabina (GREGORIO, I, Rt;:islr. n. 4 t02). Il soggetto puo vedersi nel
epist. t. I, pp. 109 e 367; S1t.VAGN1, codice Farfensc: del collegio di Eton
op. cit. n. 6o88), anche qui per una (G1<1SAR, A11alec/a Rom. I, pp. 479-8 1).
evidente iJen tificazione della fonda- ( 2 ) f l;ivori Ji Leone I in S. Paolo con-
t rice dcl tit olo con una mart ire omo· sistettero nel rifacimento dcl tetto eroi·
nima. Fu restau rata da Leone lii, Eu- lllto, non si sa prccis.1111cnte per quale
genio Il e da alt ri pontefici, lino :t che cau5J (S1LVAGS1, lnsr'. cbrisl. n. 4783;
sotto ~isto V perdette l'antico Jsrcuo, PE~A KINI, Ut111 pagi1111 1111wa 1ulli1 storia
che le Ili restituito in tempi rc<cnti tiella basili•a di Sa11 l'11cJlo sulla via
dJ Antonio .\lunoz. Cf. BERTHll R, op. Oslimse in Dìsurl. Po11/. Accad Rom.
cit .; MuNoz, Indagini s11ll11 chiesa di Arrbrol.ser. 11, t. Xlii, p. 203 ~g.); nellJ
Sa11ta Sabilla s11/f Aw11tino in Studi restit uzione dell'acqu,1 ~Ila fontana del·
Romani, Il, p. 329 sgg.; Io. Studii l'atrio(SIL\'AGX1,op.ci1.11. 47SS); e ncl-
sulle basiliche romane di S. S11bi1111 t 1'.1ver portato a termine l'opera di Teo-
di S. Pramde in Dissert. Poni. A ccad. do~io e di Valentiniano {ibid. n. 4784).
lL "LIBER PONTIFICALIS "
biana (Bibliothera Casùumis, III, Flori- 111analmente i titol:iri delle chiese d~lla
legium, p. 192), sar.:bbestata una costru- · · VI e VII regione(i titoli - diamo sempie
zione o un complesso di costruzioni nei delle i11dicazioni app rossima1 ive - di
giardini dell'imperatore Licinio Gal· Giulio, di Crisogonn, di Ceéilia, di Da-
lieno(cf. GRJ.\IAL, Les H or ti Tau1' i a 11 i maso, di Marco); in S. Paolo quelli della
pp. 280-2). Secondo la Passio, Bibiana I (di Sabina, di Prisca, di Ball'ina, di Fa-
fu sepolta nella sua casa, accanto alla sciola e forse .ti S isto); in S. Lorenzo
madre e alla sorella ~io cubiculo Romae qut:lli della III (d i Prassede, dr Eu~ebio,
«ad caput Tauri, iuxta palatium Lici- di Pudente, degli Apostoli, di Equizio,
« niaoum, ad formam Claudianrn. di Marcellino e Pietro, di Clemente).
( 1) Con questo decreto sulla orga- ( 2) Lo stesso persnnaggio che fu
nizzazione parrocchiale, Simplicio in- incaricato da Leone I di ri parare la
tendeva collegare strettamente il st:r- basilka di S. Paolo, e di cui nel mona-
vizio religioso delle catacombe con stero rimane ancora l'iscrizione sepol-
quello delle basiliche maggiori poste crale (S1LVAGNr, lnscr. chrisl. n. 4958).
fuori della città: S. Pietro, S. P:iolo e (3) Dov'era sepolta la sua fam iglia.
S. Lorenzo. Data l'affluenza dei Ro- ( 4) Augustea.
mani e dei pelleg rini in queste basiliche, (5) L'epitafio in SILVAGNI, l11scr.
il servizio spirituale era troppo grave christ. n. 4149.
perchè potessero disimpegnarlo i preti (6) Questa attività edilizia in S. Pie-
titolari, anche se esenti dall'ufficiatura, tro va connessa con le difficoltà che
affida ta a monaci. Per ovvia re all'in- Simmaco incontrò nei primi anni. del
conveniente, Simplicio stabili, io base pontificato (501-6) per p:trte degli ade-
alla divisione delle region i ecclesia- rent i all'anti papa Lore nzo, che gli im-
stiche, che in S. Pietro restass~ ro setti- pedirono di abitare nel Laterano.
244 IL " LIBER PONTIFICALI$ "
1. sancii A 5.-6. quas-omnes) quc omnia A'"f·6 B"J DEG 7. sancii 8 2 exor-
navit BJ C2 cantarum AJ 9. omne A2 8 2 E6 G 10 . gradus A 2 ·i·6 8 2 C' D sancii A
pelrl apostoli A 11. gradus 8 2 12. gradus A 2 8 2 14. gradus A'-' 8 2 16. fundo Ci
E6 G lardario A2 ·6 17. fonte construxit CJ 9>.;.4 E'·6 G
(1) Simmaco, non potendo celebrare pera di Simmaco resta in una iscrizione
il battesimo pasquale nella basilica La- ch'era collocata• in dextro atrio » (ibid.
teranense, ebbe cura di costrui re io Va- Il, p. 53 o. ))·
ticano quegli stessi oratori che erano (3) La forzata dim ora in S. Pietro
attorno al battistero di S. Giovanni, o bbligò Simnnco a costruirsi presso la
e che avevano, per il loro significato basilica due residenze, che furono la
simbolico, un nesso con il rito della prima origine del palazzo Vaticano.
iniziazione. (4) Questo secondo can1aro era sulla
( 2) Il quadriportico pare esistesse fin pia zza, davanti alla gradinata che dava
dal tempo di Simplicio (DE Rossi, accesso all'atrio,e sembra fosse connesso
l11scr. christ. Il, p. 148 o. 13). Del con luoghi di decenza per comodita
cantaro ci danno più tardi notizie i dei pellegrini affluenti alla basilica. È
Mirabilia (jORDAN, Topogr. II, p. 626) descritto da PIETRO MALuo (DE Rossi,
e P1ETRO M ALL IO (DE Rossi, lnscr. lmcr. chrisl. II, p. 220 n. 103 ).
christ. II, p. 220 n. 102 e p. 428 nota 67), (5) La basilica è indicata «io colle
secondo i quali esso allora consisteva «Pino» in una bolla di Leone IX, dove
in una grande pigna di bronzo, donde si ricorda anche la «casa Larda ria io al
sgorgava l'acqua, cadente io un bacino secondo miglio Jell' Aurelia (ScHIAPA-
contornato da colonne porfiretiche, con RELLI, Le caru a111iche delfaah. Capit.
ornamenti di animali. Ricordo dell'o- di S. Pietro ù1 Valicano in Arcb. Soc.
E LE SUE CONTINUAZIONI 245
fecit autem in eodcm loco balneum <1>. Item aput Bcatum Paulum
apostolum: in basilicam renovavit absidam, quae in ruina inmi-
nebat, et post confessionem picturam orna,•it et camcram fecit
et matroneum ... ; et ant~ fores basilicae grados fecit in atrium
5 et caot[h)arum; et post absidam aquam introduxit, ubi et balneum
a fuodamento fec it <2>. Intra civitatem Romaoam, basilicam
Sanctorum Silvestri et Martini a fund:m1ento construitit iuxta
Traianas ...h>. Ad Beatum Iohannem et Paulum fccit grados post
absidam <~>. Item ad Arch.ingelum Miclucl basilicam ampliavit
10 et grados fecit et introduxit aquam <s>. Item a<l Sanctam Mariam
oratorium Sanctorum Cosmae et Damiani a fondamento con-
1. ad l ' 1. basilica B"J C' E G rulnam B CD E 4. matron lum C' gradui AJ.6
R. 1hermas (1trmas) 1raianas C"J ·~ E bu1os E6 G sanc1os. A' gradus A' ·' B' E"6
10. sradu& A' B' J E 1 ·6 &anela mJrla A 1
Rom. di stor. patr. XXIV, p. 471). guiti :ia Eusebio (cf. p. 89 noia 3).
Il cimitero intitol:ito alla stessa santa, La fontana, collocata nel piazzale anti-
si dice, nella biografa di Leone IV stante all'ingresso principale della basi-
(lib. Po11tif. Il, p. 114), che trov:1v.1si lica, con l'iscrizione esaltrnte l' o pera
fuori porta S. Pancrazio, e nei Mirnl>ilia di Leone l , è ricordata anch e nella sil-
(JoROAN, Topogr. 11, p. 618) «ad gi ro· loge epigrafica, non di Cola di Rieozo,
tt lunl». Pare che la basilic:i, gi:\ di- come rit enn e il DE Rossi (biscr. christ.
ruta al tempo di Adriano IV (ScmA· 11, p. p8 o. 10), ma, pare, di Poggio
PARELLI, op. cit. p. 298), sorgesse sullJ 13racciolini (cf. StLVAGN I, lnscr. christ.
sinistra dell'A urelia, qu:asi nel sito del J, p. XXXI n. 8).
cimitero dei Ss. Processo e Martiniano, (3) A Simmaco deve attribuirsi la
e vada ricercata probabilmente nel cost ruziooe ex 11ovo della chiesa di
colle su cui sta il p:alazzo della Villa '>. Martino e un ampliamento dell'at-
P:unphili (cf.S1LVAGNI, La lopogrnji.1 Cl· tigua chiesa di S. Silvestro (cf. V1EL-
1111teriale della via Aurelia, p. 1 r 2 nota 1 ). 1 IAKD, les origi11es du tilre de Safot-
( 1) Si dove trattare forse di un in- Marti1i a11x Mo11/s, pp. S3-5). La le-
g randimento di un santuario già esi- zione « basilicam Sanctorum Silvestri
stente, perchè la necessità di un b.1gno «et Martini », data qui dai codici della
lascia supporre che il luogo fosse già seconda redazione della vita di Sim ·
molto frequentato (cf. KtRSCH, le me- maco, riflette l'appellativo corrente
morie dti martiri sullt vie A11r'1ia e all'età dei loro trascri1tori, cioè nel
Com e/in, pp. 65-6). secolo 1x o più tardi (cf. StLVAGNJ,
( 2) Non è possibile precisare la pane La basilica di S. Martino, p. J72).
di :ibbdlimentoo ricostrU1ione spellante (4) Per questa scala, costruita dietro
a Simmaco, ma la prese nza del cantaro, l'abside della chiesa dei Ss. Giovanni e
esistente già dal tempo di Leone I, e Paolo sul Celio, cf. GASOIA, la casa
del bagno ci viene confermat:i dalla paga110-crislia11a del Ctl10, pp. 220-1.
iscri zione io cui si parla dci lavori ese· (5) Cf. p. 130 nota 1.
IL "LIBER PONTIFICALIS"
HoRMISDA (5r 4-23) - sepultus est in basilica Beati Petri apostoli <il.
3. qui A' 8 C1 /) iam E' 2-4. Hic - lnminebat om. A D 7. In - apostoli] apud
bcatum Petrum F K 8. in - arostoli] apnd beatum Petrum F K 9.-12. refecit - l'ttrl
om. F K 11. adaucti Af·6 adauti Bf 13-3 di pag. ug. Hlc - refec it om. K
14. In - Sacra om. F
BoN IFATIUS II (530 -32) - ordinatur ... in basilica Iuli <1> - sepultus
5 est in basilica Beati Pctri apostoli (4).
3. in - Petri] apud beato pe1ro F, elle jìrii1ee con questa vita. ad bcatum pc1rum K
8. clcricu~ - Pnulum om. K ad 02 de Af 6 9. translu1um est romam KAl ·6 u'que
0111. K 11. fn 111·bc roma Ar.J 12. m1111ilionlbu~ Af.6 u6 C' D 12-~. rcp:1ra1lo11e AJ·f.6 E,
rcrar»tioncm gli altri. 14. extcrminata Af·6 U" 6
(1) Si ri tenev:i che Felice IV avesse nell,t parte ovest del pntl'Ìarr/1i11m e
trasform:ito in chiesa l'antico edificio prospiciente sul rn111p11s L11ùrnnmsis
rom:ino mediante la costruzione del- (attuale piazza di S. Giovanni). Si trnv.1
l'abside, ma sembra che questa risalg:i menzionata ;anche in una lettera di
:il t\' secolo. Felice l'avrebbe soltanto GREGORIO I (Rtgistr. tpisl t. Il, p. 365).
decorata col mos:iico ancora esistente. La denominaziont: esatta s:1rebbe, se-
la~cianJo intatto il resto dell'edificio condo il LAUER(T.t pnl. de l.11tra11, p. 39),
(cf. KRA UTHE IMER, Corpus basi/. I. "b;.1sili~a Iuli a», da Giulia, figlia di
pp. r 42-3 e l'iscrizione dedic:itoria in Nerva e moglie di Vero, o da Elena
DF.Hoss1, Musaici). Il tnnplum 111·/lis Flavia Giulia, figli:i di Costantin o.
Romae è quello di Venere e Roma e ( 4) L'epitafìo in Sn.VAGNI , lnscr.
non la basilica di Costantino, come christ. n. 4 r 53. Un frammento nelle
pensò il DucHESNE ( Templum Rm11ne &c. grotte Vatic:1nc (0. DuFRLSNF., les
in .\1tla11g. aarch. ti d'hist. VI, p. 25 cr.vptn Vt1ticams, P.iris, r 9 02, p. 64
sgg.; cf. Rull. Com. XXVlll, 1900, n. 124).
p. 303 nota 3). (5) L'epitafio in SIL\'.o\G..;1, lnscr.
{2) L' epatafio io StL\'AGNt, lmcr. ciirist. n. 4 t 54·
rl1rist. n. 4152. (6) La chiesa dcl Celio.
(3) Una sala per ricevimenti ufficiali (7) L'epitafio non ci ~ pcn·enuJo.
lL " LlBER PONTIFICALlS "
Gothis <1 > -· Abiit Vilh<;arius in palatio Pinciano <2 > - falsi
tcstes ... dixerunt quia nos vicibus invenimus Silverium papam
scripta mitteotem ad regem Gothorum: « veni ad portam, qui
« appellatur Asinariam, iuxta Lateranis, et civitatem tibi trado »
- Tunc ( Vilisarius] fecit.. Silverium papam venire ad se in 5
p:ilatium Pincis ... ; ingressus lohannis, subdiaconus regionarius
primae regionis, tulit pallium de collo eius ... Tunc Xystus,
subdiaconus regionarius regionis sextae, .. nuntiavit ad clerum,
dicens quia domnus papa depositus est.
(1) Sì è già avuta occasione di ri· viene indicata dalla chiesa <li S. Maria
conia re le devastazioni compiute dai in Trivio (presso la fontana di Trevi),
Goti nelle c:uacombe. Le epigrafi che che un'iscrizione metrica, superstite,
p:nlano dei restauri allora eseguiti, di bassa et~, attribuisce, non sap-
hanno accenti di esecrazione per questi piamo coa quanta ragione, a Belisario
barbari che « Moverunt sanctis bella (cf. HuELSEN, Le chiese, pp. 365-6).
«nefanda prius,, ; e qua e là si accenna Pare sia quello stesso xenodochio
al « furor hostilis », al cuo re sacrilego, che nella vita di Leone III (lib.
alla « effera rabies », all'offesa fatta al Po11tif. II, p. 12) è chiamato o. Fir-
sacro diritto dei morti (DE Rossi, /mcr. mis » ed attaccato a un oratorio di
ch1'ist. II, p. 100 n. 18, p. 137 n. 20, S. Maria.
p. 83 n. 25, p. 100 n. 13 e n. 18, p. 84 (4) Presso la tomba del papa Marcello
n. 29). nella t>asilica di S. Silvestro sulla via
(2) Da privato possesso dei Pinci, Salaria. Le sue benemerenze nei re-
divenne in seguito proprietà imperiale. stauri delle catacombe della Salaria, più
La udomus Pinciana» è ricordata in delle altre danneggiate dai Goti, forse
C1.ss1000RO (Variae, III, 10), il quale non sono sufficienti, come qualcuno
ci fa sapere che le decorazioni mar- vorrebbe credere, a spiegare perchè
moree, st:iccate dall'edificio, vennero, egli non abbia trovato posto tra i suoi
pe r ordine di Teoderico, trasportate antecessori nel portico di S. Pietro.
dai catabolensi a Ravenna. Certo non risultano segni di culto, presto
(3) L'area di questo xenodochio o tardi, a lui auribuito.
E LE SUE CONTINUAZIONI 2 49
(1) L'iscrizione cont~mporanea, an· la serie delle dispos izioni per il culto
cora esistente sull'architrave della porta delle catacombe, e reagisce ad una
d'ingresso, ricorda l'opera iniziata da tendenza all'abbandono, manifestatasi
Pelagio e il compimento di papa Gio- dal momen to in cui cessarono in quelle
vanni, riconoscendo ad ambedue ugual le tumula zioni normali. Cf. DE Rossi,
merito (DE Rossr, lnscr. christ. li, Roma sotl. I, p. 218 sgg.; III, p. 527 sgg.
p. I 39 n. 27). ( 5) Per il compimen to dell 'edificio
(2) L' epitafio in StLVAGNI, lnscr. iniziato da Pelagio, si vedano, oltre
s
chrisl. n. 41 5. La sepoltura si tro- l'iscrizione già citata alla nota 1, a nche
vava , secondo la testimonianza di i dist ici che stavano nell'abside e di cui
PtETRO MALLIO, «ante secreta rium ». il VoLATERRANO, nel secolo xv, lesse
(3) Quali restauri a bbia eseguito nei ancora il primo (DE Rossi, lnscr. cbrist.
cimiteri questo papa, non si sa. Il II, p. 65 n. 18, p. 248 n. 14, pp. 354-5),
Wu.PERT (Le pitture &c. pp. 461-2) (6) Questo allontanamento tempo·
gli vorrebbe attribuire gli affreschi rap· raneo del papa dal Laterano, pare sia
presentanti Cornelio e Cipriano, Sisto stato cons ig liato dai torbidi che segui-
ed Ott ato nella cripta di S. Cornelio rono la caduta in disgrazia di Narsete
(catacomba di Callisto); ma non pare (cf. CASPAR, op. cit. II, p. 350). Gio-
di questa opinione lo STYGER (R iim. vanni III av rebbe soggiornato nelle
Mti rt)'Y. I, p. 1o6), il quale si limita cost ruzioni sopratterra dcl cit11itcro di
soltanto ad assegnarli al secolo v o Pretestato sull' Appia.
al più tardi all'inizio del v1. (7) Il sepolcro si trovava davanti al
(4) Con queste provvidenze, a carico secretario (cf. PtETRO MALL tO in Acili
dell'amministrazione centrale ecclesia- Sa11ct. n. 49 ; MAFFEO VEGIO, n. 142;
stica, circa l'offerta del pane, del vino ALFARANO, p. 118).
e dei ceri per la celebra zione della (8) Cf. MALLIO in DE Rossi, lnscr.
messa domenica le nelle basilicbe cimi- cbrisl. II, p. 208 n. 36; VEGtO, n. 142;
teriali, Giovanni III si riattacca a tutta AL~"ARANO, p. 119.
(t) Una gran pane di queste te· RATI, op. cit. uv. I hb), e venne de-
gole di S. Pietro esistevano all'età del molita in occasione dei lavori per la
B10NOO (Roma illst. I, 51). Paolo V nuova facciata di S. Pic:tro, al prin-
le spedi ad Ancona per fonderle e con- cipio del secolo XVII (cf. ARMELLINI,
vertirle: in bombarde (Cl!RRATI, op. cit. Le cbieu, p. 916 ; HuELSEN, Le cbirse,
p. 20 nota 2 ) . p. 201).
(1) L.1 decor.1z1one interiore della (5) Questa chiesa, elevata io onore:
chiesa era cosi riassunta nella iscrizione di Ciriaco dal papa Onori o nel cimi-
dell':irco(cit. a p. 79 notn 1): «aula tero della via Ostiense, è esistita fino
« micat variis decorata metallis» . al tempo di PtETRO MALLIO (in Act11 Ss.
(3) L'iscri1ione dell'abside (cit. ibid.) n. 165). li Bos1o(Roma soli. p. 165) ne
cdebra gli effetti della luce, che, gra· ritrovò gli a\'anzi al \'li miglio, a metà
zie alla rinnovazione della chiesa per della collina prospiciente il usale chia-
oper.1 di Onorio, allontanava le tene· mato di S. Ciriaco; e tale identifica-
bre da cui fino allora era stata av- zione è stata confermata dag li scavi
volta la tomba della martire. del 191 s, dai quali è risult:ito anche
(4) La basilica venne eretta alla che Onorio costruì l'edificio a solo
estremit:\ sud del portico, come in· (cf. FoRsARI, Lt reu11ti esplor. ntl ri-
dica J.1 pi:inta dell' ALFARANO (in CER· 111itero di S. Cirii1co, p. 69).
E LE SUE CONTINUAZIONI 253
-
deducit aqua io lacum Sabbatinum, et sub se formam qui con-
ducit aqua Tyberis <1 >) - Fecit ecclesiam Beatae Luciae <» in
urbe Roma, iuxta Sanctum Silvestrum, quem et dedicavit - Fecit
ecclesiam Beati Adriani in Tribus Fatis, q~am et de<licavit
5 - Fecit autem in domum suam iuxta Lateranis monasterium
in honore sanctorum apostolorum Andreae et Banholomaei, qui
appellatur Honorii - sepultus est uhi supra <i>.
-r7. feclt - Honorlì om. K 2. ccclcsia A' 3-7. feclt - Honor!I solo in 8 1 ·J·4
7. ubl supra) ad bcatum pctrum apostolum KG In basilica pctri apostoli C'·J.4 E 8-g. de-
vastatus - I 1allae om. K devastarum A1 ·1 8 1 •f·f ·6 C1 E 8. cpiscopium A1 ·f 8 2 C1 E
lateranense Af B"f E 10. abs.l dam A1 J32.J-'f E' 11 . disruptum O 13-1 di poi(. ug.
fcclt - ornavi! om. KJ 15. dalmatia A2 /12 ·J E' hlstrla 8"• CJ E' G praecfperat A' C1 • 2
(I) Non è facile stabilire il valore una conseguenza dei torbidi scoppiati
di questa evidente interpolazione. Pe rò in seguito ai dissensi tra il papa e l'im-
·la presenza di molini sul Gianicolo è peratore per I' Ekthesis del concilio di
documentata fin dai se~oli precedenti, C:ilcedonia (cf. CASPAR, op. cit. 11,
nè d'altra parte può sorprendere l'in- p. 257 e L. BRF.HIER - R. AICRAIN,
gerenza del papa nell 'amministrazione Histoire ile I' Eglise, Paris, V, 1938,
civile della città. PP· I 33-4).
(2) S. Lucia in Orplua, presso S. Sii· ( 5) Il rinnovamento di Severino do-
vestro sull'Esquilino. vette forse limitarsi :1 un ripri st ino
(3) Nel portico di S. Pietro. Cf. dell 'antico mosaico, perchè la primi-
l' epitafio in StLVAGNt, lnscr. christ. tiva iscrizione dedic:itori:i posta md-
n. 4161. l'abside continuava ancora a sussistere
(4) Questo s:i.:cheggio del Laterano, nel secolo 1x (cf. S1LVAGN1, !user. cb,.;s1.
che non sembra sia da mettere in n. 4094 ; M. G. H.. Episl. Karoli11i nevi,
dubbio, come qualcuno h:i pensato III, p. 291.
(LAUER, Le p11l. de Latra11, p. 81 ), fu (6) L' epitafio non ci è pervenuto.
IL "LlBER PONTlFlCALIS"
martyris foris pona Beati Pauli apostoli, quem eciam ornavit <1>
- sepultus est ad Beatum Petrum apostolum <».
MARTINus( 649-53)- fccit synodum ... in ccclesia Sai vatoris <i>, iuxta
episcopio Lateranense - Et tollentes [missi ab imperatore] sanc-
5 tissi mu'm Martinum papam de ecclesia Sal vatoris, qui et Con-
stantiniana appellatur, perduxerunt Constantinopolim.
EuGENIUS (654-7)- de regione prima Aventinense (4 ) - sepultus est
ad Beatum Petrum apostolum.
V1TALIA NUS (657-72) - venit imperator [Constantinus Attgttstus] ad
1o Lateranis et lavit, et ibidem pransit in basilica Vigilii <s> - .XII.
dies in civitate Romana persevernns, om nia quae erant 1n aere
ad ornatum civitatis deposuit; sed et ecclesiae Sanctae Mariae
ad Martyres, quae de tigulis aereis erant, discoperuit et in regia
urbe cum alia diversa, quas deposuerat, direxit <6> - sepultus est
I 5 ad Beatum Petrum apostolum.
1. martyri C' quod A"J E 3. fecit synodum] congr<gavit episcopos K 3-4. iux1a -
Lateranen se om. K 4. cplscoplum A»J·J Bf E G 4-6. Et· constan1inopollm om K
5. quae A2 J ci.• E' G 7· advcntinense 8 E e 9· veniti ambulavlt A' IO. et la vi!
om. K in -Vigili! om. K iulii E' 10-1 . Xli· perseverans om. I\ 13. descoperui t A 1
discooperuit AJ·f 8 6 D 13-14. regiam urbem BJ.f 6 C'" E
1-3. Huius -Georgil 10/0 E' 5-7. Hlc- restauravi! om. K 5. ccclesfa A' B6 o
6. quae AJ·i E 7-8. monasterlls - man slonailis om. K dlaconiae - manslonariis om. C4
7. diaconibus. A'·J dlaconils Ai
( t) La traslazione delle reliqu:e dei impe riale, divenuta nel secolo vu quasi
tre martiri dal cimitero della via Por· inesistente; furono fondate da laici ed
tuense, lascia supporre che il luogo ebbero in origine un 'amminisfrazione
fosse divenuto inaccessibile e quasi di- laica, aiutata da monaci, che si occu-
ment icato. Le rovine della cappella pavano specialmente dei bisogni spi ri-
attigua a S. Bibiana furo no vedu1e tuali. Nella seconda metà del sec. Vili,
dal Bosio e poi dal Melliai (d. HuEL- col cambiamento sopravl'enuto nei rap-
SEN, Le cbi1Se, p. 41 5). Il sarcofago porti lr:1 Roma e l'Impero bizantino,
originale, ia cui vennero a llora depo- la Chiesa assorbe le diaconie, che di-
sti i martiri, si conserva nella canonica ventano organismo ecclesiastico, e di
di S. Maria Maggiore. cui il numero, sotto il papa Adriano I,
(2) Con la dedicazione ai due mar- viene fissato in 18; totale no n mai sor-
tiri soldati Sebastiano e Giorgio, i ri- passato in seguito, anche se ebbe luogo
cordi della Chiesa latina e greca si qu:ilche sostituzione. A differenza dei
univano 1ns1eme. Anche sulla porta titoli, le diaconie sorsero, per lo più,
di S. Sebastiano, come vedemmo, era sopra monum enti pu bblici, e nel centro
stato posto il 11ome di san Giorgio. della città; parecchi!! sopra edifici appar-
( 3) Qui si parla per la prima ,volta tenu ti all'annona e situati nelle vie che
delle diaconie. In passato era s tato menav a no direttamente al gran porto di
il papa che aveva diviso fra sette dia- Roma, ai piedi dell'Aventino, presso
coni la cura assistenziale delle sette il quartiere g reco di S. Maria in Co-
regioni ecclesiastiche. Ora invece at- sme<lin (cf. DucHESNE, Lrs tilt·es pre-
torno a una chiesa, a cui restò poi il s/>ytérnux et /es diaco11ies, p. 2 36 sgg.;
titolo di diaconin, sorgono stabilimenti CABROL-LECLERCQ, Dici. d' arthéol.
di beneficenza e di distribuzione di vi- cbra. et de lilur. IV, 1, 1920, pp. 735-8;
veri; e tale organizzazione non ha alcun J. L ESTOCQUOY, Admi11istration de Rome
rapporto topografico con la divisione et Diaco11ìes du YIT< au Ylll• silcle in
regionale ecclesi:istica. Stando ali' opi- Riv. arcb. crisi. VII, p. 261 sgg.).
nione del Lestocquoy, le diacon ie avreb- (4) L' epitafio in GREGORov1us-
bero preso la successione dell'annona HuELSEN, op. cit. p. 24• n. 2 3·
" Con Conone lermi11a K 4· et] ad D IO. basilica Ar., DE G 13. rerl'Ona
A"l BI C' 2 G 17. ruve11nas Af CJ 18. eplscoplum Ai DE 19. basilica A'·J Il
20. sede Al lfl·J D
( 1) L' epitafio ibid. p. 25• n. 24. pensa l'H uELSEN (nie Kirchen dts liti·
(2) T eodoro occupò l'interno del pa- ligw Cauari11s i11 Rom in Studi r Trsti
lriarc/Ji11111, cioè la p:.rte est, a sinistra 11. 38, pp. 382-5; Le r/Jiese, p. 234).
della granJc scah d'ingresso,lel palazzo; Ciò risulta ben chh ro dal rac.:onto in-
Pasquale la zona a I ovest. J3ll'oratorio tegrale di questa biografia. È ricordato
di S \ilve~i ro, che •·ra a destra Jdla • intra palatio• .rnche in una lettem di
gr.1nde sca!a, fino al campus Laura- GREGORIO I (Rtgis/r. episl. t. 11, f· 365
11t11sis, cic•è press'.1 poco lo spJzio n. I). Cf. Duc11ESNE, Le PalatÌll chrt·
occupato dal pala7.ZO moderno (d. Du- liw in N. B11ll. are/i. crisi. VI, p. 19 sgg.
CHESNE, Liii. Po11tif. I, p. 377 not:i 7). (4) Uu~ sala che pare si trovas~e
( 3) L'oratorio di S. Cesario entro il vicina all'entrata principale del pala1'o
palaz10 imperiale del Palatino, e non e all'oratorio d1S. Silvestro (cf. LAUER,
quello del palazzo Lateranense, come Le pal. dt Latra11, p. 90).
E LE SUE CONTINUAZIONI
(1) Una stazione lungo il portico « extremo iacuit sub marmore templi,
che andav:i dall'oratorio di S. Silvestro - Quem iam pontificum plura sepulchra
a quello di S. Lorenzo (Sa11cla Sa11clo· « celant" (GREGOROVIUS-HUELSEN, op.
rnm attuale). Al di sopra del seggio cit. p. n*). Si trattava quindi di restituire
erano le immagini degli apostoli Pietro alla pubblica venerazione ( « publico
e Paolo, che si dicevano venute a Roma «loco») una tomba quasi dimenticata.
«nullo ductore" (CENCIO CAJ.1. Ordo (4) Rinnovò il mosaico, rappresen·
Rom. in Liber Cmsmm1, p. 312, cap. 80). tante gli apostoli, sulla fronte della
(2) Questa innovazione del grande basilica.
mosaico della facciau, non importò (5) Copri con lamine di piombo la
mutamenti nel disegno della compo- cupola del cosi detto tempio del Divo
sizione, che si mantenne a un dipresso Romolo che, come si è visto, serviva
immutato dall'età di Leone I a quella da vestibolo al la chiesa.
di Gregorio IX (cf. GRISAR, Analec/a (6) Sergio, che era stato prete di
Rom. I, pp. 481-2). questo titolo, e che ne conosceva la po-
(3) La ragione <lei trasferimento ci vertà, volle abbellirlo e provvedere con
è data anche dai versi dell'iscrizione donazioni ai bisogni del culto, come si
metrica posta da Sergio: a Hic tamen ricava dalla carta cit. a p. i83 nota 2.
260 IL "LIBER PONTIFICALIS "
1 eufemiae B"J E' 5. Infra] l~xta B 6. sepultus-apostolum om. A 10. vultos A'
n6 C' G 11. restauravlt b1slllcam) fec lt oratorium B longa per tempora 8 2 12. lavo-
ravlt A' 13. marcellln l AJ G !5·6. repperit A'·J BJ·J quae Ai·f 8 E 18. ad] a A'
per 8 2 1~20. sepultus - oonstruxlt om. A
( r) Questi ricchi mosaici, che prima delle immagini che qut:sto papa (ecc
di esser distrutti furono disegnati per p6rre nelle chiese in cui esegui lavori.
ordine di Paolo V, possono vedersi in (3) Su questa decorazione pittorica
DE GR ONEISEN, op. cit. p. 280 e cf_ ToEScA, op. cit. ·I, p. 213-4; TEA,
tavv. IC. LX V-LXVIII. Frammenti op. cit. pp. 67-9, I 34.
originali si conservano nelle g rotte (4) cr. TEA, op. cit. pp. 103- 4.
Vaticane, :i S. Maria in Cosm.edin, nel (5) Egli portò qui il suo e piscopio,
Museo Lateranense e fuori di Roma. per non allontanarsi daJl'ab'ta:z:iòne pa-
Vi era rappresentata La Vergine col terna e fors'anche, pensa qualcuno, per
B:imbino, avente alla sinistra san Pietro una tacita affermazione di possesso nella
e alla destra san Paolo (cf. CERRATI, dimora dei Cesari (cf. DE GRùNEISEN,
op. cit. p. 106 nota 2). op. cit. p. I 5 nota 3 e p. 22 nota 1 e
(2) Il ritratto di Giovanni VII che si TEA, op. cit. pp. 66, 8i-4).
con~erva nelle grotte Vaticane (DEGRu- (6) L'epitafio in GREGORovrns-
NEISEN, op. cit. p. 280) può darci un'idea Hum.sEN, o p. cit. p. 26• n. is.
E LE SUE CONTINUAZIONI 261
GREGORIUS III (73r- 4I) - Hic concessas sibi columnas .v1. oni-
5 chinas volutiles ab Eutychio exarcho, duxit eas in ecclesiam
Beati Petri apostoli, quas statuit erga presbiterium, ante con-
fessionem; tres a dextris et tres a sinistris, iuxta alias antiquas
sex filopares <». Super quas posuit trabes et vestivit eas argento
mundissimo, in quo sunt expressae ab uno latere effigies · Sal-
ro vatoris et apostolorum et ab alio latere Dei Genetricis et san-
ctarum virginum - Hic fecit oratorium intro eandem basilicam,
iuxt;; arcum principalem, parte virorum, in quo recondivit in
honore Salvatoris sanctaeque eius Genetricis reliquias sancto-
rum apostolorum vel omnium sanctorum martyrum ac confes-
r5 sorum, perfectorum iustorum, toto in orbe terrarum requie-
scentium <i>. Quorum festa vigiliarum a monachis trium
monasteriorum illic servientium .. in eodem loco celebrare in-
4-5. o nicinas A vol ubiles A C' G 6. ergo] iuxta 8 4 11 . in tra A C' 12. rccon-
dld!t n6 13. honorem A 8 2 E G
(1 ) li nome di Nerone fu da to, a s pon den za della nau machia e del mau -
ragione o a to rto, a più loca lità pros- soleo di Ad ria no .
sin1e a i giudini e al circo c he si ( 2) Cf. p. 231 nota 3. L'aspetto
es tende vano sul colle Va tica no. PR o - dato da G regorio al presbiterio può
c o P10 d esig na con Népwvoc; rrt8(ov un vedersi nell'a ffresco dt:lla Do11a zJ011e di
tratto d i terreno fuori della porta Costanli110 che Ra ffaello dipinse più
Aurelia (De bello Goth. I, 21S, 16) t: tard i in Vaticano.
in un altro passo ind ica il ca m po di (3) Su q uesto ora to rio cf. p. 96
Nerone co111e vicin o a un grand e s tad:o nota 1o. Nella vita di Leone III (Lib.
antico , nel qualt: un te mpo combat- Po11tif. li, p. 1 5) è chiama to S. M~ ri a
tevano i g lad iatori <ibid. Il, I, 4-S)· .'vfedia11a. È ricord ato anch e d a P IETRO
La denominazion e cont n uò ad essere MALLI O ( in Acta Ss. n. 11 ), da MAF-
in uso fin verso il 1000, poichè in u n FEO VcG IO (n. 130) e da ll ' A LFARANO
do;umento .kl 98q si indica a ncora (p. 57) . Nel 14 9 5 Innocenzo Vlll rin-
un:i via «qu i duci t ad pr~t a N.:ron is et novò l'altare per collocarvi la sant a
« ad po rtam Beati P ctri a postoli (ScmA- la nci a mand ata d:\ Bi s~ n zio (FORC ELI A.
PARELLI, Le ca rie u11ticbe ddl'a1·c/1. Capit. lscr. VI, p. s 1 n. 106). L'o ratorio
di S. Pietro in Arcb. Soc. Rom. di stor. dovette es st:r demolito J ,1G iulio 11 nel
pafl·. XX IV, p. 443). li «campus Ne- r 507. al princi pio d ei l:ivori per la
« roni s » av rebbe qu in di com preso una basil ica Vaticana (cf. CERR.n l , op. c it.
zona sulla destra del Te vere, in corri- p. s7 no ta 1) .
IL " LlBER PONTIFICALIS "
3. ad giro A a gyro 84 ad C'yro C' aquiro E' anie 8 4. eum A 8. dari CLJ G
9. fundamento A 11. si!a A 14. arcu 8 2 ·J 4 E
di Matteo, quello da l fondatore del (2) Fu un:i delle prime cure che
titolo, questo dal santo a cui la chiesa Zaccaria ri volse al patriarcliium, già
era dedicata (cf. DucHESNE, Les titres abbandonato dai tempi di Giovanni VII
presb)•léraux &c. pp. 228-9; K1RSCH, e di cui g li edifici erano in deperimento.
Die ròm. Titelkirclun, pp. 54-8). Oltre L 'opera suntuosa, nella quale il papa
Gregorio III, la restaurò Benedetto III profuse il suo patrimonio privato, do-
(li/1. Po11t1f. Il, p. 147 varianti), e la vetce esser terminata prima dell'otto-
ded icò di nuovo nel 1256 Alessandro IV bre 745, perchè in quel mese si tenne
(FORCELLA, lscr. XI, p. 397). Essendo un concilio nell'attigua basilica di S.
ormai ridotta in condizion! i~reparabili, Teodoro (M. G. H., Epist. 111erov. et
fu riedificata nella forma attuale da ka rol. aevi, I, p. 316).
Benedetto XIV nel 1752 (ibid. p. 398 (3) Non è possibile determin ar!! in
n. 6 13, p. · 399 n. 614). Cf. anche quale punto del palaz1.0 Lateranense
HuELSEN, Le chiese, pp. 4 19-20; CEc- si trovassero la torre e lo « scrioium »
CHELLl-PERSTCO, Ss. Marcelli110 e Pietro. di Zaccaria ( cf. LAUER, Le palnis de
La chiesa e la calaco111ba. Latr1m. p. 92).
(1) PnrrRo MALL!O riferisce un rolo (4) In questa rappresen tazione del·
verso dell'epitafio di questo papa, che l'orbe, fatta quasi sicuramente in rap-
fu t umulato a destra dell'altare mag-- porto con la propagazione della fede,
giore nel coro dei! canonici, dove poi fu può vede rsi un proseguimento dell'uso
sepolto anche Eugenio Ili (cf. GREGO- romano di mettere sotto gli occhi del
ROv1us-HuELSEN, op. cit. p. 26• n. 26). pubblico una veduta dell'estensione
E LE SUE CONTINUAZIONI
2-5. trlbus - inst ituil solo B D 7-10. fccil - i11vitarent solo B D 10-1 di paff. Uf(.
rcnovavit - conlcx:arct 8 D
( 1) Per il valore di queste interpo· per una tor re campanaria che fu rite·
bzion i nella tradi?.ione manoscritta del nuta essere di S. Pietro (cf. DE Rossi,
Liber Po11tificalis, cf. DucHESN E, I, lnscr. c/11 ist. Il, p. 275 nn. 19, 20).
PP· CCXXV - V!. La forma dell'antko campani le dd-
(2) 11 monastt:ro d i S. Stefano mi· l'epoca di Stefano 11 , e di qudlo rico-
nore. Si trovav a dove oggi è la sa~re struito d.l Leone 111, non è conos.:iuta;
sti a della basilic.1 Vaticana, e s i chiamò ma I I. ECGEK ( Tun·is campa11ana
pure de Agulia dalia prossimità all'obe- Sa11cti Petri in Mededeeli11gm rn11 bel Ne-
li~w, prima che fosse trasportato ne l de1 lt111dsc/J Hisloriscb ftistit1111t te Ro11u,
luogo attuale. Fu demoli to sotto Pio VI }v, 1935, p. 59 sgg.), ba~anJosi sopra
(cf. K1.;HR,llalia Po11tif. I, p. 148; ·fonti storich.: e disegni, ce n<! ha data
DUCHF.SNE, Valica11a in .\1élt111.1;. d'arc/1 . la descrizione 11el periodo dal secolo Xlii
et d'bist. XXXIV, pp. 328-3 1; H uELSEN, al Xvii, quando fu distrutto.
Le cliifst, p. 4 72; CECCHELLI in AR· (4) Si tratterebbe della rinnovazione
MELLNI, Lt cl1ies(, pp. 1454, 14 j6). del cantaro nd mezzo del quadriportico
(3) Qui s i avrebhe la prinu notizia dell'atrio, mediante la sostitu zione di
sulla torre campanaria della basilica otto colonne, la incorniciatura delle
di S. Pietro. Una conferma pot rebbe medesime e la sov rapposizione di
vede rs i nella sostitu?.iooe arbitraria e u na cupola bronr.ea (cf. GRIMALDI in
metricamente errata ,lei nome Stefano \'1GNOL1, Lib. Po111if. II, p. 96 nota 5).
a quello di Martino, nell'epigramma (>) Cf. p. 96 nota 4 .
Il "lIBER PONTIFICALIS"
( 1) PIETRO MALLIO indica la sepol- que secoli di storia vi avevano riun ito.
tura «in porticu pontifkum » e rife. leone IV tentò di rip:trare alla meglio
r isce il verso iniziale dell'epitafio (DF. allo scempio (ibid. II, pp. 114, 118).
Rossi, !user. cl1risl. li, p. 21 2 n. 67; o·à quel momen to un silenzio, che
GRF.GoRovrus-HuELSEN, op. cit. p. 27• arriva fino all'e tà di Filippo il Bello,
n. 27). grava su questa cappella. Fu allora
(2) Avvenuto il trasporto del sarco· che si sp:trse la voce di un trasporto
fago di santa Petronilb, Paolo 1 adornò in Francia di reliquie di santa Petro-
la cappella di un ciclo di affreschi, nilla. In verità il sarcofago riapparve
esistenti ancora nel secolo xv, che alla luce, in Roma, quando Luigi Xl
raccontavano la storia di Costantino, riaffermò sulla chiesa il patronato fran-
difensore della Chiesa, come lo era cese e fece rin11ovare l'altare (1 474).
Pippino il Breve. Ma chi :mkchi il Sisto IV dette notizia al re di Francia
mausoleo di :Ioni cospicui fu Leone III di questo ritrovamento (MARTÈNE, Ve/.
(Lib. Ponti[. 11, pp. 3, 10, 15, 18, 20, script. et mon. ampi. co/l. t. II, col.
27, 31), nell 'intento di renderlo sempre 1470). TI sarcofago fu conser vato per
piu degno di Carlo Magno, che ad ogni lungo tempo nella sacrestia, e nel 1574
suo ritorno vi trovava nuovi orna- le reliquie furono t ratte fuori per esser
menti. Da allora la cappella rimase deposte in un altare provvisorio, donde,
sott0 la protezione ddla casa Caro- nel 1606, vennero trasferite nell'altare
lingia, quale simbolo dell'alleanza del per es!c preparato Qella nuova basilica
papato coi re di Francia. Non con- (cf. DuCHE.SNE, Vatira11a in Méla11g.
servò però a lungo questo splendore, XXII, pp. 390--4; CERRATI, op. cit.
perchè nell' 846 gli Arabi la depre- pp. 69 e 13 S; MALE, Les cbape//es de
darono insieme con tutta la basilica, Sai11te Pttronille in Reuue de Deux
asport ando gli immensi tesori che cin- Mondes, 1938, 15 janvier, p. 345 sgg).
E LE SUE CONTINUAZIONl 271
(1) Sulla chiesa Jei Ss. Pit'tro e Paolo sltlgtschicblt11 und Apostelltgmdm, 11,
cf. p. 195, nota 9. La notizia Jella pietra par. 1, p. 326 sgg.). dove sono ricordate
con le impronte delle ginocchia dei due pure le pietre che su quella strada
:1 posto li si ricongiunge alla leggenda conservavano la memoria del trionfo
romana di Simon Mago. li p. LUGANO degli apostoli sul mago. Poi la devota
ne ha esaminate criticamente le fonti fantasia di GREGORIO 01 TouPS (liber
( Lt mtmorie legge11darie di Simo11 .\fago i11 gloria marlJr. cap. 27) immaginò
e della m11 voluta in ~. B11ll. arcb. crisi. sulle pietre duae fossulae, sopra le quali
VI, p. 29 sgg.). l testi più antichi avéan posato le ginocchia gli apostoli
non contengono elementi leggendari, oranti.
ed :t~ccnnano solo agli sforzi di Pietro (2) Cf. p. 195 nota 9 Anche io questo
per annullare gli effetti della predica- oratorio pare che Paolo I depositasse
zione e dei prodigi cli Simone; ma una parte delle reliquie trauc dalle
ARNOBto, sul principio dcl secolo rv, Cltacombe (MALLto in DE Rossi, lnscr.
p:irla gi:\ dcl volo di quest'ultimo e della cbrisl. II, p. 203 n. 9; ALFARANO,
conseguente cadut:t (AdverS11s nalio11es, p. 42).
li, cap. 12). Il racconto però della gara (3) Cf. p. 99 nota 3. La chiesa,
sulla \'i.1 Sacr:i, e alla presenza anche restaurai.I nel 1449 da Nicolò V, è
di Paolo, s'incontra per la prima \'Olta riprodotta in un disegno del Grimaldi,
negli A/li di Pietro e Paolo, apocrifi & ·e nd frontone sembra porti rapprcsen·
non anteriori al v secolo (L1Ps1us, Ac/11 tata l':iscensione di Cristo, che sarebbe
Pell'i, Acta Petri et Pauli &c. Lipsiae, opera dei tempi di Paolo I (cf. GRISAR,
1891, p.21 1 n. 77), e nella Passio I 111011w11e11ti dtl Paradiso 11tlfaulica
sa111lonun apos/o/orn111 Petri et Pa11li basilica Vatica11a in Civiltà Ca/I. L \',
Jdlo PSWDO-MARCHLO (ibid. p. 167 1904, II, pp. :ios-6; CtccHELL1 in
n. s6; d. LIPSIUS, Die apoltr)phen Apo· ARMELLINI, le chrese, p. 1 J8o.
E LE SUE CONTINUAZIONI
(1) P1rcnw MALLIO (oF. Rossi, lnscr. pella di S. Ces:iri•> al Laterano, come
l11c. cit.) riferi sce che sul suo sepolcro er:i dd ,·cstiario, è sconosciuta. Da questo
scritto : ((Hic requiescit Pa ulus papa». passo però sembre rebbe: potesse rica-
(2) L'attuale Sa111:ta Su11c/orum. Era varsi ch'cssa si tro,·asse nella pa rte
l:t cappella pri,·ata papale, dove furono occidenta le dc:I palazzo, presso il Batti·
r;1c.::olte insigni reliquie. Venne rèstau- stc:ro (cf. H UELSF.:-1 , Die Kirchen du hl.
rata da Onorio 111 e rin novata dalle Cauari11s in Ro111, p. 382)
fondamenta souo Nicolò Ili (cf. Gn1· (4) Pare sia da in ten de re il mona ·
SAR, Die ri5111isc/u Kapelle Sancta St111- stero de Sardas su ll 'Esquilino, e non g i:\
ctorn111 &c., Frciburg im Br. 1908; PE- u n n10o:istero annesso alla diaconia
TRIGNAN 1, Il santuario della Scala Santa, omonima (cf. H UELSE1' 1 Le chiese, p. 500;
Città del Vaticano, 1941 ). CF.CCHELLT, Noir SII chiese e case 1 oma11e,
(3) La precis:i s ituaz ione della cap· p. 245-6).
s r ot:QUoY, No tes mr l'églisr. de Si. Saba Valerìs (Lib. Pv11t1J. li, p. 25 ); e una
in Ril'. 11rcli. crìst. V I, p. 3 1 3 sgg. ; te rza in un documen to de l Regesto Sub-
M. MARGOTrr, Le l. icwde q11i11dici voltt
0
/acmse dell"a. 837 (p. 10 1 n. 60). Lo
uct•lari della cliie.ct di San Saba in L' IJ. xcnodochio sa rebbe so rto sulle rovine
l!Lstraz.io11e Jlatica11a, IX, 1938, p. 165 del pabno dei Vakri nel Ce lio; nelle
sgg. ; CECCHEI.LI in A1t MELLINI, Le pertinenze dello st~sso palazzo \'C nne
chim, pp. 1 ~26-8 . anche fondato il monaste ro di S. Erasm o,
(I) SeconJo l' HuELSEN (Note di tv- cr. DE Rossi, La casa dei JIale rii rnl
pograjir1 roma11a antica e 11uditi•ale in Celio ed il 1110111/Slero di S. Erasmo in
8111/. Com. LI V, q27, p. 62) qu i si St11di P Doc11111wti di stor. e dir. V II,
all uderebbe no n all'a n fi teatro Flavio, p. 2 3s sgg.; GA·rn , La casa Celi111011-
ma al colosso d i Nerone. ta1111 dei Valerii &c. in Brtll. Com. XXX,
(2) Una prigione nei sotte rranei dcl 1902, p . 14 5 sgg.; CAMOBRECO, il 1110-
La terano . llrlSlero di S. Erasmo, pp. 270-1; Ccc-
(3) La ba rriera che limit a va la piazza c11ELLI, Noterelle topogrnjicbe s11 chiese
Ja v:i.nti a l pa lazzo Jel Latera no (ci. Dt.:- 101111111e, pp. H)-6.
CHESNE, Lib. Po11t1f. I, p. 482 nota 2 5) . ( S) A giudizio dcl CF.CC HELLI, si trat-
(~ ) Se ne inco ntra b prima menzione terebbe dt:l monaste ro di S. Agat a di
n elle le ttere di GnECORIO M. (Registr . Capo d'Africa (cf. HuELSEN, CECCHELLI,
epist. t. II, pp. 87 e 9 7) ; un' :1ltra nella G1ov.\N:-<01'I S.:c., S. A gata dei Goti,
vita di Leone lii, con la variante a pp. 50 - 1) .
IL " LIBER PONTIFICALIS"
( 1) Cf. p. 268 nota 3. In C1:.Nc10 (3) Questo grandioso quaJ riport ico,
CAM. (Ordo Rom. in Lib. Ce11s1111111, 1, conforme :dio stile delle antich e ba-
p. 304 ) è nomin ata una chiesa Ji siliche cristiane, d oveva racchiudere un
S. Marco de Taurtllo; ma an.:he d i que- atrio co n in mezzo il tradizionale can-
sta l'ubicazione è sconosciuta ( cf. H uEL- taro.
SEN, Le chiese, p. 297) . (4) Costruita sulle rovine del Se-
( 2 ) Anche in un lemma premesso al - crdari111n se11a/11s e qui menzionata per
l'epigramma 57di l)A ~IA SO, nellasillog:c la prima volta. Come si vede piu
Laureshamense (e<l. h:1M, p. 58) è detto: tardi nelle rapp resentazioni di Antonio
«in ecclesia Beati Lau reatii martiri>, in da Sangallo e del Peruzii, era colk-
«qua requiescit sanctus Damasus papa ". gata con l'altra basilica, di S. Adriano,
Il corpo fu tra sportato lì dalla via Ardea· per mezzo di un portico e di una specie
tina, e d:il Liber Po11ti.ficalis (I, p. 500) Ji corte (cf. LANCI ANI, L'aula e gli
risulta che fu depos to ncll 1 pa rte po- uffici dtl Smato Romano in Alti Accad.
steriore dell'altare della basilica. Li11cei, ser. lii, Memorie, Classe Scieri\t
IL "LI BEH PONTJFICALIS"
,\fornir, voi. XI, 1883, p. I sgg.). Fu zione dcl titolo si riattaccava invece
rc~taur:tta da Leone lil ( Ub. Po11tif. al ricordo di Prisca, contemporanea.. di
Il , p. 281, e successivamente da ,'\ lcs- san Paolo e moglie di Aquila (cf. CEC·
sandro J\', c riconsJcrata nel 12 56 CllEI LI, Gli Apostoli a Roma in Are/i. Soc.
(roRCILL .\ , lscr. VII, p. 415 11. 838). Rom. di stor. patr. LX, 1937, pp. 70.2).
Sisto \' la concesse alla compagnia dc i Il titolo, nella vita di Leone lii (l.ib.
pittori, quando fu de111olita l,1 chiesa di Po11tif. Il p. 20), è chiamato di Aquila
S. Luca presso S. M.1ria M.1ggiore; e e Prisca, e cosl pure in una iscrizione
d.t allora questa denominazione si as· del secolo 1x o x, riporta t;t da PIETRO
sociò all'Jntica di S. MJrtina o anche SABINO (DE Rossi, Inscr. cbrist. Il,
la sostituì. Final111ente fu r.:stau r.ll.t p. 44 3 n. 165 ), che si leggeva nell' in·
sotto UrbJno \'Ili da Pietro da Cor- gresso della chiesa, ma dove Prisca e·
10na, che ne rialzò il livello, mentre caratterizza•a come vergine. Secondo
la precedente costrutione venne a ser- la Passio (A cta Ss. iaa. Il, pp. 5S1-2)
vire co111c di aipta. il corpo di questa santa sarebbe s1,1to
( 1) La più an tica menzione s'incontr J portato dalla via Ostiense dentro Rom a
in una iscrizione sepolcrale trov.ua dal papa Eutichirno e deposto « iuxta
presso S. PJolo fuori le mura, contclll· « arcum Romanum in ecclesia Sancto-
por.inca, o quasi, al sinodo dcl 499, u rum martyrum Aquilae et Priscac ».
gi.1cchè in an1bedue il titolo è chiam.1to Tutto ciò deriva dalla identificazione
(( l'riSClC » (S!l. VA(;NI, illsc1·. christ. della fondatrice del titolo:con una santa
n.) 1 Sj; A .:la SJ 11boJ111 11m, p. 4 13 n . 45), omonima, senZJ eh..: però \'i ~ia alcuna
e non "Srnctae Prisca e •, come invece base reale. La chiesa, come hanno
nel ~i110Jo del 595 l GRFGORIO I, Re· messo in luce gli ultimi scavi, sorge so-
gislr. Epist. t. Il, p. 367). Sulla pcr- pra un mitreo. Fu riedificata, pare, da
sonalit.\ di Prisca non abbiamo sicure Pasquale li nel secolo XII (EADMERO,
notizie storiche. Si ritiene eh' essa Vit.1 sa11cti A11sel111i, Il, 64 in M1GNE,
appartenesse alla c.1\ata del senatore P. L. CL \'lii, col. 11 1), e ridotta di
Gaio Mario Pudente Corneliano, il lunghezza, con l'arretramento della
qu.1le, stando ali.i tcsti111oniaaza di una facci:ita, prob.ibilmenle nei restauri che
ta vola in bronzo riO\•enuta (1776) nel andarono da Callisto III al cardinal Giu-
gi.1rdino presso la chiesa, fu eletto, st iniani, \"erso il 1600. Cf. K1RSCH, Die
nel 222, a proprio patrono dai rappre- rom. Titrlkirchw, pp. 101 - 3; LANlONI,
~cntanti di Clunia in Spagna. Prisca I titoli presbittriali, pp. 2 12 , 247-50;
.1nebbc poi ceduto una p.1rte dell':1vi10 HuELSE:-<, Le chiese, p. 424 ; FERRUA,
palizzo, per trasformarlo in ti tolo. li mitreo sollo la cliirsa di S. Prisca
\" crso la linc Jd ~cco:o VIII I.i fonda· in Bui/. Com. LXVIII, p. 59 ~gg.
E lE SUE CO~TINUAZIONI 279
( 1) L:t piccola chiesa, che piì1 urd1 una nuova più loni ano, verso la metà
fu chiamata S. MariJ Trn11spadi11a o del Borgo, che tuttora esiste col titolo
i11 Transpadi11u, si tro\•:t\ a \'icino ~I di S. Maria i11 T111>1spo11ti1111. Cf.
mausoleo di Adri~no, e venne de molita DuCHESNE, Vutica11u in Mna11g. d'nrch.
.rl tempo di Pio I\' per l'.1111pliamen10 et d'hist. XXXIV, p. 3)6; HuELSEN,
delle fortificazioni. Pio \' nt: cost ruì Le chies(, pp. 370-1.
IL "LIBER PO:\TIFICALIS"
'· Jcmolitus est e E to. marccs«nt•• F. dé•'•n•runt F. •'· 1013 mn. /I li . ("0.
t t) Le r~ rti Jdl'Jmpliame1no delb p:irc qui per la pri111J \"Olt.1 col 1 itolo
diaconia do\• ute ad Adri.1110, che mise Ji S. Vittore, mentre 111 un1 c.1r1:1 dcl
in opera i materi:di del monllmemo 1018 è chiamato dei Ss. Vittore e
antico distnitto con un immenso rogo. P.rncrazio (ScHIAPA ""L1. 1, l.t ''" tr 1111/.
sono su te diligentemente studiate d~ I dd/"arcb. Cap. di S. Pit/111, p. 4S 1) e
G10\'ENALE, La basilica di S M11iit1 lll nei do.:umo:nti Jc:l :.ecolo Xli 1111m..istcro
Commlill, p. 294 ~gg. "S. P.incratii Tr;instiberim u (cf. KFHR ,
(2) La fondazione Ji questo mona- /tal. Pontif. I. pp. 176-j).
Mero risale :i GKEGOKIO I, che sostituì ( 3) Egli dovette lirmtar:.i .<I ripristino
( 594), con uua congregazione di monaci, dd mosaico quale era st:ito rifatto ai
i preti, i quali avevano, per negligenzJ, tempi òi Sevcrin •. L'abside, v<!nuta più
l:isci21a SCD7.3 culto 1:1 chiesa (Rrgistr. t:irJi in rovina, fu rl'.staurnta di nuovo
rpist. t. I, p. 252). li mon.1stcro .tp· d:i Innocenw lii (cf. ALFARANO, p. 30).
JL "LIBER PONTJFJCALIS"
Po11tif. l, p. 509), e ne fece un a do1111ts Rom. dì stor. palr. XXXI, p. 282). Della
culla, che si est<:'Se per lungo tratto chiesa, di cui il GALLE-rn (Del primi·
della Flaminia. La loc:tlità, situata cerio &c. Rom.i, r 776, p. 54 nota 1)
al quinto miglio dalla porta Fontina le, poti: a ncora osservare le rovine dell'a b-
prese dalla distanza il nome di Qui11· side e del campanile, non rimangono
tus, e la domus culla nel 996 aveva già tracci!. Oggi il luogo è chiamato Prati
perduta la sua importan za cd era d i· di Tor di Q1tit1to, da una to rre: ivi co·
venta ta un sem plice casale de Quinto struita circa il mille a d ift'.Sa della do-
(Ollouis lll Dipfomala in M. G. H., 111us culla ( cf. KEHR, Italia Po11tif. 1,
Diplom. reg. et imp. c,,.m. t. li, p. 620). p. 157; TOMASSE"ITJ, la cawpag11a rom.
Però il nom e di S. leucio continuò a Ili, pp. 239- 41 ).
sopravvivere, come si vede da una bolla l' i La chiesa di S. felicita con i
( 1081) di Gregorio Vll (TRIFONE, Le due nratorì di S. Si lva no e S. Boni·
çar~ del mo11. di S. Paolc in Arch. Soc. facio.
288 IL " Lil3ER PONTIFICALIS "
LEO III (795-8I6) - Sarta tecta vero basilicae Beati Petri apostoli,
id est navem maiorem, seu et aliam navem super altare, cum
quadriporticos, simul et fontes aquae ante fores argenteas, verum
etiam et turrem cum cameris suis, a summo usque ad summum,
5 omnia et in omnibus noviter restauravit. Praesertim imago Sal-
vatoris curo regiis mirae pulchritudinis depictae ad decorem
suprascriptae ecclesiae, in fastigio sub arco maiore, posuit <•>.
Pari modo et in basilicam Beati Pauli apostoli atque in basi-
lica Salvatoris instar imagines fecit et constituit - Sarta tecta
1o vero tituli Beatae Anastasiae, quae a priscis temporibus per
incuriam marcuerant, et p.1ene casurae erant, ... noviter restau-
ravit. · Similiter et titulo Sanctae Sabinae studiose renovavit -
renovavit sarta tecta Beati Felicis et Audacti martyrum, iuxta
Sanctum Paulum apostolum, seu et basilica Sancti Menae, atque
15 thuli Beati Vitalis Christi martyris, necnon et cimiterium Beati
Xysti atque Cornelii, via Appia; simulque et cimiterium Sancti
Iutici <1 >, via Lavicana, ... quae per olitana marcuerant tempora
atque ruerant - camera .. basilicae [Beati Pauli] in modum Beati
Petri apostoli noviter fecit - Fecit .. . et in basilica Salva-
20 toris, quae appellatur Constantiniana, camera mirae magnitudinis
- titulum Beatae Susannae, ... dum breviter constructus fuisset,
3. quadri p<>rl lcu E - cus V ( = Framm. Vatfr. s~cc. X-Xl). el ad fontes atquc
ante C E V ). et om. E V imaginem C V 8. basilica C E V 12 . simul DV tltulum CE
I J. adaucti e e
14. basilicam e
E sancta c tutti i codici. mennae E V I) . vitali o
vava presso l'oratorio di S. Leone IV, op. cit. p. 1 53 n. 5), dove tuttora si
JoYe, secondo l' interpolatore di Pie- vede ( cf. DE Rossi, L' foscripti01i d11
tro Mallio, sa rebbe stato l'altare di tombeau d' Hadrirn I c01nposée el gravi.e
S. Adriano martire (DE Rossr, foscr. en Frn11ce par ordre de 01arlemagne in
cbrisl. li, p. 203 n. 8), di cui si perdè Mélang. d'arch. et d'hisl. VIII, 1888,
il ricordo dopo che ivi fu sepolto il p. 478 sgg.).
papa om onimo. Al tempo del VEGto, ( 1) Probabi lmente un trittico sopra
(n. 122), circa il 14 50, l'oratorio era il ci borio.
scomparso e non rimaneva che la pie- (2) li cimitero di S. Zotico al de·
tra con l'epitafio scolpito in Francia cimo miglio della v ia Labicana, come
per o rdine di Carlo Magno, probabil- è indicato anche nel Martirologio Ge-
mente opera metrica d i Alcuino o d ella ro11i111ia110 (Acta Ss. nov. II, 11, p. 85
sua scuola. Questa iscrizione fu tra- n. 5). Cf. STEVENSON, Il cimitero di
sportata da Gregorio XIII, nel 1574, Zotico, Modena, 1876; MARUCCHI, Le
nel portico de lla basilica (CERRATI, catac. rom. pp. 660-x.
IL " LIBER PO~TIFIC/\l IS "
( t) La noti zi:1 di questo te rremoto, Je\':1 all'ipogeo. Egli deve :1vcr ripa-
avvenuto nell'8or, è registrnt.1 pure rato anche il mosa ico dell'arco trion-
negli .-lnnales reg11i Fra11co111111 ( in fJle, che nel!J roneua in cui oggi si
Script. re r. Grrm. i11 1wm1scbol p. 114). pre~cnt.1 non potrebbe farsi ris;1lire al
(l) La selenite (cf. MuNOZ, Il rt· secolo v.
sta11ro della basilica di S. Gioi gio al (~) Il mon:istcro e g i:\ ricordato da
Vel11bro, p. 27 ). G REGORIO I coi nomi dei Ss. Andrea
( 3) Una iscrizione, di cui rinune un e Lucia (Rtg1str. rpist. t. n, p. 27 5 ) ed
piccolo frammento, ma che fu lctu per an che con la semplice .1ppcll.1zione
imcro dal MA RCAR INI (111scdptiotus Rw111i (Di11/ogi, IV, 13). Dopo il se-
a11tiq11ae basiliwe Sancii Pauli ad t•1a111 colo x continua ad essere menzionata
Ostie11st111, Romae, MDCLIV, p. xxxrn unJ chies.1 d1 S. Luci.i i11 Ra1ati (cf.
n. 485; cf. ScuuSTER, La basilica t il Il u ~ LSlN, Lt rliim, pp. 3 04- ~). Un
mo11aslero di S. Paolo, pp. 32- 3), ricorda dowm<'nto d1 S. Mari,1 No,·a dd I 162,
che Leone 111 ornò « miro Ji;:core » nel quale ~ i kgge « ad Cimbrum vd
I' ing rc:sso pt:r cui dall'abside si scc:n· «ad Sanctam LuciJm Romnc in monte
294 IL "LIBER PONTJFlCALIS "
«Pipino» (FEDELE, Tab. S . .\tlariae Novae dedicata da Sergio I. Oggi però nes·
in Arcb. Soc. Rom. di stor. palr. XXVI, suna prova può essere addotta a con-
190}. p. 27 n. 89, v. pu re p. 83 n. 131 ), ferma d'una tale asserzione; tran ne una
fa ritenere che si trovasse prt:sso i T ro· tradizione registrata nelle lezioni JV
fei di Mario sull' Esqu ilino. Cf. ANTO· e V dell'oflìzio che si recitava un tempo
NELLI, I primi monasteri di monaci orie11· nella basilica, da cui risulterebbe la
/ali it1 Roma, pp. 107-8. cos truzione <li una chiesa, sopra l'ora -
( 1) Questo secondo triclinio co- torio sotte rraneo, pe r opera di Teofi-
struito da Leone III era nella parte del la tto e Teodora, e la dedicazione da
patriarcbium dove sorge l'attuale pa- parte di un papa Sergio, che non può
lazzo. Li più tardi fu l'aula co11cilii, esse re se non il llI (cf. FEDELE, Teo-
alla quale si acced<!va dalla basilica per dora 11ella liturgia in Scritti varii di
alcuni g radini di marmo. L' iscrizione erndizJ011e e di critica i11 onore cli R. Re-
dell'abside centrale, decorata a mo- 11ier, Torino, 19 12, p. io65). Prima
saico, è riferita da PIETRO SABINO notizia sicuramente documentata è que-
(DE Rossr, Inscr. cbrist. II, p. 425 sta del Liber Po11tific11lis. Nel 10 49
n. 57). Leone IX, con molti vescov i e ca rdi-
(2 ) Monaste ro indicato anche altro ve nali, depose nell'altare maggiore un
nel Liber Po11tificalis (II, p. 24) in pros· numero cospicuo di reliquie, che ven-
simità della basilica Eudossiana, e nero ritrova te nell'agosto del 1491
identificato dal DuCHESNE (ibid. p. 41 (STEFANO INFESSURA, Diario della cittti
nota 6 3) con l'abbazia di S. Maria i11 di Ro111a, pp. 268-9). In quest 'ulti mo
111011asterio. anno, wtto Innocenzo VIII, si com in ciò
( 3) 11 BARONIO afferm a nei suoi a demolire l'antica chi esa e a costruirne
A n11ali (a. 701, ca p. 9) di aver letto una nuo\•a, abbattendo l'a rco trionfale
negli antichi documenti conservati nel- (arws Novus Dioclelia11i) sopra cui la
l' archivio della chies<1, ch'essa era stata chiesa, in parte, era edi1icata (ibid.
E LE SUE CONTINUAZIONI 295
~-3. damas1 CE V 14. b1chl (. V 16. eustathii C 17. viti man)riS qui ponltur
in manllo E V 21. ubi 6Upn] lux1a beatum petrum apostolum lnstar E V
2. cllbus caorl C V
rato di Malta e scomparve coo questo nuove ripa r.i zioni (ibid. Il, p. 1 H)·
sotto Alessandro VII, per l'amplia- lvi esisteva una scuola preparatoria.
mmto della piazza di S. Pìetro (cf. dove si poteva giungere alla pien"1
EHRLE, Ricerc/Je su alcune a11tiche chiese conoscenza delle scienze teologiche, e
del Borgo di S. Pietro in Disser/. Po11t. nella qua le studiò lo stesso Leone IV
Acrad. Rom. Archeol. ser. Il, t. X, nella sua giovinezza (ibid. 11, p. 1o6).
pp. 36-7; DuCHESNF, Vatica11a io Mé- · La precisa ubicazione del monastero
lt111g. d'arcb. et d'bist. XXXIV, pp. 334- viene determinata da un documento
5; HUELSEN, le cliim, P· 386). dcli' 854 : « post absidam io introitu
( 1) Si ritiene che questo monastero « ecclesie beati apostolorum priocipis •
abbia rapporto con quel!' oratorio di (ScHIAPARELLI, l e carte Qllf. dell'arcb.
S. Stefano al Laterano, fatto risalire Cap. di S. Putro in Arch. Soç. Rom. dr
dalle variant i di alcuni manoscritt i stor. patr. XXIV, p. 4 33). In un altro
del l.iber Po11tificalis al papa llaro (.I, documento dt'I 1043 (ibid. p. 464) il
p. 245 r. 2), e che il Duc1rnsNE ( li, monastero è chiamato di S. M;rtino
p. 43 nota 80) crede cont iguo o idt:ntico 1/e Sassa, dal nome di una signora
all' oratorio di S. Venanzio. contemporanea, che doveva vantare
(2) S'incontra per la prima ,vqlta su que llo un qualche diritto. Nella prima
nel constituto sinodale di Gregori o III metà dcl secolo xiv pare si trovasse
del 732 (GONTllER, Kritiscbe Beilriige di nuovo in rovi na, poichè non è elcn·
&c. p. 245). Essendo ormai in rovina, cato nel catalogo torinese delle chiese
fu restaur.110 quasi per intero, dalle di Roma, compilato tra il 1313 e il
fondamenta, da Leone Ili ( Lib. Pontif. 13 39, e al tempo di M... ffEO VECIO
li, p. 28); ma il rest3uro non valse (n. 118) era ridotto a un oratorio con
a ferm are la decadenza dell'edificio, pi.:cole casupole, che allora vennero t<r
che poco dopo, al tempo di Leone IV, talmente disfatte. Cf. EHRLE, Ricer-
minacciava ancora di cadere per la clie su alcu11e at1fiche chiese del Borgo di
lunga vecchiaia, e fu rono necessarie S. Pietro, pp. 4-5.
E LE SUE CONTINUAZIONI 299
carsi nella stess:i località. Il monastero u beate Marie que in Michaelcdicitur '"
di S. Vi to che s'incontra in altri passi e viene unita con la chiesa dei Quattro
del Liber Pontificalis e in carte Subla- Coronati, c\·idcntemente non molto
censi pare sia identico, come già si è lont:ina.
detto (p. l7 3 nota 4), al monastero (1) Si riti ene che possa essere lo
dr Sardas. stesso monastero « ·aneti Sergii et
(6) Non po>sed,iamo sull'origine del cc Bachi post formam aquacductus pa·
monastero una più antica documenta· « triarchii La1eraneosis », ricordato
zione. In principio fu chiamato wl- nella vita di Pasquale I (lib. Po11t. li,
tanto «Sane tac Bibianae• o « Vivianae, p. 58), e chiamito cc Sanctorum Sergii
a cui di solito si :iggiungeva la deter· « et Bachi iuKta arcum Basi! . . » in un
mi nazione topogralica "quod ponitur ad documento del 12 S3 del monastero di
« Ursum Pileatum ». Nel primo tren- Sasso\'i vo, 1M. FALOCI PCLIGNA~I. I
tennio del secolo x1 si riscontrano le marmorari ro1111wi a Sassoi•it'll in A rc/1.
intitol:tzioni "$aneti Christi mart\·ris f'tt la storia rrrl. dell'U111b1ia, Il, 1915.
"Simplicii et Bi via ne » (a. I 009 ), p. 580).
«Sanctorum Simplicii et Fau~ti ni atque (3) L' indicazio ne « Caput Africae >>
« Bi\·iane »(a. 1020). «Sanctorum Sim- non ci lascia dubbio sulla posizione
« plici, F:iustini et Beatricis et Sanctc approssimativa del monastero, dcl quale
« [Bi via ne]» (a. 1029), con la deter- però non è ricordo in altre fonti.
minazione topogr.1lica già indicat,1 e (4) L' HUELSF.N (Le chiese, p. 278)
l'~ltra « iuxta fo rm:i Claudia prope identilica queMn monastero con la
«porta Maiorc » ; ma si vede continua re chiesa di S. Isodoro, fra la porta Ti-
anche il semplice titolo della vergine bu rtina e S. Eusebio, dell'itinerario di
Bibiana. li monastero, fra gli anni l:insieddn.
1438- 9 venne soppresso da Eugenio IV ( 5) Secondo la leggenda (B~RTlllER,
per la condotta scandalosa di quelle Cbro11iquu du 11u•11astère tle Su11 Sisto
monache, che però conti nuarono a di- ti dr Sa11 Do111t11ico e Sista d ROmL,
morarvi fino :ti 1HO, quando furono Lev:1n10, I, p. p), sarebbero \•bsuti in
distribuite in altri conventi. Cf. FERRI, Roma tre fratelli che :ibit:tvano nel
Lt rarte dell'ard1. liberia110 in Arcb. Soc. luogo detto S. Agata i11 Tttrri. Ad uno
Rom. di stor. p11tr. XX VIl, p. 1) 5 sgg. di essi, T empulo, "vita mirifica con·
(1) Se ne trova menzione sohanlo « versanti », fu rivelata in ~ogno l'esi
in una bolla di Pasquale Il del 1116 stenza entro Rom:t di una sacra imma-
( K 1-.HR, Papsturl11111Jm ili U111brit11, gine acheropit:t, che, ritrovata, venne
p. 379 n.5), in cui la chiesa è chiamata da lui riposta nella chiesa vicina alla
JL "LIBER PONTlFICALIS"
( 1) I grndioi che davano accesso per i quali si entrava dal!' atrio nella
ali ' atrio vengono distinti da quelli basilica.
(1 ) Forse la chiesa che piìt tardi, A11al. Rom. I, p. i 74) fa sorgere il dubbio
nella vita di Gregorio IV (Lib. Poni. che, nelle prime due fonti su indicate,
II, p. 75), è chiamata« Beati Abbacyri e nel nostro passo, possa esservi un'al-
«et Archangeli ad Alefantum »; anche lusione a questa chiesa.
BENEDETTO DI S. ANDREA DEL SORATTE (2) La primitiva tomba scomparve
(Cliro11. p. 165) ricorda una chiesa di al principio del secolo xn, quando
S. Angelo c<Ìuxta Oumen Tyberis» con Pasquale Il fece trasportare i corpi dei
altari dedicat i ai santi Abbaciro, Gio- papi Leone II, lU e IV, con tutta
vanni e Barbara; e d'una chiesa dei probabilità, nell'oratorio di Leone I
Ss. Ciro e Giovanni « non longe a (cf. CERRATI, op. cit. p. 38 nota 4).
« flumine Tiberi» si fa menzione nella (3) Non ricorre altrove.
Vita sa11cti Gregorii M. (IV, 91) di (4) Un altare presso la cancellata che
GIOVANNI DIACONO. Il Bos10 ( Roma recingeva la confessione di San Pietro
sott. p. 123) credette di averne ritro- ç~. 8 della pianta dell'ALFARANO). Fu
vati i vestigi presso il ponte di S. Maria, èledicato, come è detto più oltre, ai papi
nella riva del Tevere dietro S. Maria Sisto li e Fabiano, le cui reliquie furono
in Panico, a motivo delle pitture che ivi trasportate dal cimitero di Callisto.
ancora vi si vedevano (cf. HuELSEN, L'arco, al quale qui si accenna, esisteva
Le chiese, p. 162; MARCHETTI LoNGHI, ancora a I tempo di P1ETRO MALLI O (DE
Eleplias herbari11s &c. p. 328 sgg.). Ma Rossi, Inscr. clirist. II, p. 2 IJ n. 7 5).
la presenza delle reliquie dei santi Secondo la descri zione dell'ALFARANO
Abbaciro e Giovanni nella iscrizione (p. 34), l' altare si sarebbe trovato al
che dovette trovarsi fin da principio di sotto di una copertura sostenuta da
in S. Angelo in Pescheria (GRISAR, quattro colonne e adornata di mosaici.
308 TL "LIBER PONTlFICALIS "
(1) L'oratorio era presso la porta (fine del primo tretlteaaio dcl se·
di bronzo, per la qua le si accedeva a colo v111). In principio si trattò di
S. Petronilla e a S. Andrea. Nell'ora· una o due case modeste per i pelle-
torio Pasqual e aveva raccolto le spoglie grini che intendevano chiudere la loro
dei due marti ri Processo e Marùniano vita presso la tomba di san Pietro; in
in una co11cba porpbyrelica, e, per la seguito la Scbola divenne un distretto o
l""everenza verso di loro, aveva chiuso quartiere, costruito lungo il portico che
il luogo con cancelli di bronzo; nè conduceva al1:1 basilica dell'Apostolo.
ivi potevano entra re le donne (MA-LI.IO L'incendio è ricordato dalle crona-
in DE Hoss1,111scr. clirist. Il, p. 204 n. 10; che Sassoni sotto gli anni 816 e 8 15.
cf. anche Vnc 10, Il. 12 e ALFARANO, L' importnma che il quartiere Sassone
P· 4 4). acquistò può riconoscersi nella deno·
(2) Nulla può di rsi con sicurezza sul minazioue Ji « posterula dei Sassoni 1>
fondatore e la data della Se/io/a Suxo11um, data a una porta della città Leoni na.
che aveva 13 sua sede in questo borgo Questa colonia inglese, come le altr e
andato in fiamme. Solo quando i dei Frisoni e dei Franchi, era a bba •
pellegrinaggi verso Roma divennero stanza numerosa e, in caso di neces·
popolari e presero un carattere perma- sità, faceva parte dell 'esercito roma no.
nente, allora dovette aver inizio la Cf. MooRE, Tbe Saxo11 P11grims le Rome
Schola, che può farsi risalire al sog- a11d tbe Sc/1ola Saxo111m1, pp. 94- 5, 108,
giorno in Roma del re lne del Wesse x 91 nota 4.
E LE SUE CONTINUAZIONI
S· domnlra CE
J i cui si ignorano le vicende nei primi Qui era sepoh:i la mJdre di PJsquale,
se'°li dopo la sua fondazione. Alla fine di cui si vede ancora il ritratto.
Jd secolo x il cenobio, che non ospi· (2) ~cli' arco trion fale vennero r:tp·
t.ivJ più monaci greci, fu unito a quello prescntJti gli a postoli incedenti verso
Jei Ss. Lorenzo ed Adriano presso il Cristo, secondo uno schema già
S. Maria Maggi ore (cf. FEDELE, Tab11l. vccd1io. Pii1 nuov.i è invece la com-
S. Praxedis, pp. 27-8). posizione a mosaico <leUa conca absi-
( 1) Il sacello di S. Zenone rappresenta dale (DE Rossi, Musaici): nel mezzo
una Jellè pii.I c:i ra tteristiche opere dei l.1 Vergine, circondata da angeli a<lo·
mosaici sti rom.mi Jel IX secolo, per r.111ti, e il pontefice ing inocchi ato pe r
la irregol:irità dd le tessere nella forma badarle il piede. L' origin:ilità del·
e nell:i dimen~iooe, come :inche per l'opera ,.a :inche ricercata nel colorito
trovarsi disgiunte e inclinate in modo con1r.1st:1111c delle di\'erse parti, uni-
diverso, cosi dJ produrre una incom- forme n<'i volti di molte delle figure,
p.irabile morbiJetZa di toni (cf. T oESCA, vi1'r.111te invc.:e nei visi degli angeli
op. cit. p. 397 ). Sopr.1 la port.i d' in· (..:f. ToE!rcA, op. cit. p. 396).
gresso sta la scgue111c iscriz:one: (3) Un.1 più precisa indicazione topo·
gr.ifica, di quella risultante J,11 testo,
P.uchalis rr.i.c,ulis nru' d~.::or fulgil in aula. è impossibile, per mancanza d i ahri
Quod pi.t optuht vou ltuJun rcJ4lcre do. Jowmcnti.
E LE SUE CONTINUAZIONI 3I I
5. coeph] ftclt CE
Ugonio lesse ancora nel secolo xvi sul (2) Anche questa dc.:orazionc absi·
cancello di cinta le parole: « Eugenius dale della basilka Ji S. Marco ricorda
« secundus papa romaous ». Un'altra il mosaico dei Ss. Cosma e Damiano.
iscrizione, attualmente nella stessa Nel mezzo sta il Cristo benedicente,
Sc11ola ca11tor11111 (TAURISAl-10, Sa11ta contornato dai santi Marco p:ip:i, Aga-
Sabina, p. 7) ricorda la traslazione pito, Agnese, Felicissi mo, Marco Evan·
nella basilica delle reliquie di Ale~ gelis1a e dal p:ipa Gregorio, col nimbo
sandro, Tcodulo ed Evenzio, ordin:11.1 quadrato e il modello della basilica da
da Eugenio; pero quei versi leonini lui ricostruita (Df. Rossi, Musaici).
devono essere posteriori ad Eugenio Le figure, nel loro ascetismo immobile,
Ji almeno un secolo. sono andate perdendo sempre pii1 il
( 1) Gregorio I V si ritiene abbia calore umano, e la tecnica dcl mosaico
1r2sportato il corpo di san Gregorio è inferiore anche a quella dei tempi
.Magno all'estremità orientale dell'ul- di Pasquale I (cf. To~SCA, op. cit .
tima navat.i di sinistrJ dcllJ basilica, p. 4 0 1; ll F.RMA'll'\, Sa 11 .\forro, p. 54).
detta poi di S. Andre:i {d. C1:.RRATJ, Sotto leg~esi l'iscri1ione dedic:uoria,
op. cit. p. 86 nota 7; A~DRIEU, La rlw· con l'invocazione J san Marco per
pdle df s11i11t G1 égoi1t d1111s /'1111rit"1111( la felicità temporale e ~piritu.de del
bas1/iq1u Vaticmu, p. 63 sg~). papa.
I· QU4S e F: I\. navil cr e 13. Infra par.icellulum eE 16. dalo om. <:
(1) Rohault de rlcury ritrovò, fa- tribuna che credette a v1:r appartenuto
cendo degli scavi ai piedid ell' absid1: a questo triclinio (cf. LAUER, Lt palais
di Benedetto XIV, avanzi di un'antica de Latum, p. 121).
E LE SUE CONTI~UAZIONI
( 1) Due fini si pro pose Gregorio nel modo segu ente. Ncll'àmbito Jel-
con questa rico~truzionc di S. Maria l'a bside fu scavato un :rntro profondo,
in Traste vere: rimuove re l'inconve- Jove, trasferi ti i sa nti corpi, si elevò
niente del contatto del clero col po- al disopra un suggesto, decorato di
polo, dovuto alla strana posizione del· ma rm i prezios i. Su questo fu eretta
l'altare in mezzo alla navat:i cent rale la confessione vòlta ad oriente, tra le
( cr p3ene in meJia testudinc »), ed as· sorgenti basi dell 'a h:ire che si veniva
segnare un luogo di sepolt ura più degno costruendo. o~vant i all'altare, rimosso
ai corpi dei s;in ti Ca llisto, Cornelio e l'ant ico, si costruì tx 11ovo il presbite-
Calepodio, elle, tumulati nella parte rio, ampio e ben adornato ( cr am pii
sud della chiesa, rimanevano :ille spalle cc ambitus operosi operis ») ; e al suo
dt!i fedeli. Il di segno venne .111uato fianro settentrionale il matroneo.
IL "LIBER PONTIFICALIS"
(1) Restaurò il mosaico che sta\•a (3) Cf. LAUl:.R, Le palais de Lalran,
in fronte del vestibolo verso la piazza. pp. 121-2.
(:2) Sale munite di camini monu- (4) L:i posizione del sepolcro ci è
mentali. ignota.
E LE SUE CONTINUAZIONI
CoJ. 'turo;: 1 , l I. 21
IL " LlBER PONTIFICALIS ''
(1) Su questo oratorio cf. M uNoz, canonici, dirimpelto a quello del S. Pa·
1l restauro della chiesa e del chiosl1'o Store (ALFARANO, pp. 57, 59-60).
dei Ss. Quattro Coro11ati, p. 28 sgg. (3) L'oratorio di S. Gi ov:rnni Battist3.
(2) L 'oratorio costrui to d:i Grego- ( 4) Cf. MuNOZ, Il rtsla11ro .!ti/a
rio III e situato presso il coro Jei chiesa &c. pp. 37-8.
E LE SUE CONTINUAZIONI 323
(1) Pare che l' iniziativa di fortifi· ' di raccoglic:re fondi in tutto il regno,
care la zona attorno a S. Pietro ve- in quanto l'opera di difesa ridondava
nisse dall'imperatorc: Lotario, il quale, ad onore dell'intera cristian ità. I Fran-
Jopo il saccheggio da parte dei Sara- chi si sentivano in dovere di aiutare
ceni dell'agosto 846, diede ordine, col Roma, come figli verso una madre
suo capitolare dell'ottobre successivo (M. G. H., Capitularia reg. Franco-rum,
incirca, di recingere il luogo con un t. II, p. 65 n . l03 capp. 7-8; cf. LAuER,
solido muro, affinchè il fatto non si Le pobne de la Destruction de Rome et
ripetesse mai più. Fu anche ordinato lu origines de la cité Leonine io Milang.
IL "LIBER PO:-JTIFICALIS "
d'ardi. ti d'/Jisl. XIX, 1899, pp. 31 2-3). patr. XIX, 1896, pp. 126-9 ; ScHusnu,
A Leone IV non si dovrebbe dunque La basi/. r il 111011ast. di S. Paoli',
alt ro che la ripresa del disegno, e la pp. 40-1).
pressione su Lotario perchè fosse presto (t ) Delle tre porte, la prima mct·
tradot to in effe tto. L'opera, inì zi:ltasi teva in comunicazione la basilica c0i
oell' 848-9. fu termina ta il 2rgiugno pr.ttì J i Nerone, la seconda con la
852. La nuova città, dal nome del città, la terza col Trastevere. Sopra
papa, fu chiamata « Leo nian:i » (Lib. ciascuna furono poste iscrizioni: d ue
Po11tif. 11, p. 124). Più tardi Gio- ricopiate, pue da POGGIO B RACCIOLINI
vanni VIII far:\ costruire una uguale (cf. p. 24 5 nota 2), sulle porte S. Pel-
ci nta fort ificata auomo alla chiesa di leg rino e S. Angelo, un'altra. sulla stess.1
S. Paolo, e quest'altr.:i città, dal nome port:I s. Angelo, da MAPFEO VEGIO
del fondatore, si chiame rà «Giovan- (DE Rossi, lnscr. christ. n, p. 324 11 . 6,
« nipoli 11 (cf. TOMASSETI't, Della cam- P· 32 S n. 7, p. 3-17 n. 4). L'iscrizione della
pagna rom. in Arch. Soc. Rom. di stor. porta verso il Trastevere non si conosce.
E LE SUE CONTINUAZIONI 325
6- 12. Cymiterium - restaura vit] 1d b1Sillc1m butorum martyrum pctrl et marccll ini
que In crulana sita est proptravlt. Quam omni vetustate solut1m ruinaque coofnctam
lnvcnlt, scntibus coopertam trlbulfsq"e rcplctam, Ila ut nullus In ea adltus pandcretur.
Culus mox fondamenta validissimo edificio rcnoVlns In meliorcm statum ut prldem focr1l
rutauravlt . lo qua nunc populi ad l1udcm di vi ni nomio ls propcrat et conRult plcnitudo.
Inter hK ad cimiterium beati marci confessoria atque pontifich sancto d eductus est spirltu,
quod intcr applam ardcatinamquc positum esse vlam cognoscltur, multisque rulnls con·
quassatum reperii atqoc contritum. Quod summo certaminc rel cvans mlrltìcc contru xlt ac
decor1vlt, dlvlnlquc c ultus mbterlum quod multos per tcmporum ab co curaus disccsscrat,
uatult ac restauravit E6 8. posltis Ouchnnt . 1 1. in ali ls codiri <' D11cheint.
di legname per in viarlo nel territori o siderio del papa essere tumulato fuori
di Spoleto alla ricerca di tra vi adatte della basilica, ritenendosi indegno « se
( M. G. H., Epist. III, p. S9 3), e Leone III «soda re piis » (DE Rossi, J11scr. eh risi
( Lib. Po11tif. Il, p. 1). li, p. 2 14 n. 78; GRECORo,·1us-HuELSEN,
( 1) La tomba di questo papa ci viene op. cit . p. 29 • n. 31 ; cf. VECIO nn. S7 e
da PIETRO MALLIO indicata presso la 143 ; ALF.\RAIW, pp. Il s-6, che rileva
porta Argentea, all'esterno, a destra di l'eleg:rnza del sepolcro marmoreo).
chi entrava. L' epitafio, ricopiato dallo (2) Anno 860.
s tesso Mallio, ci fa sapere che fu de- (3) Per « Iobia ».
328 IL " LIBER PONTIFICALIS"
li'
330 IL "LIBER PONTIFICALIS"
(1) Mancano tra Adriano e Stefano fondato da Gregorio I, dove più tardi
le biografie dei papi Giovanni VIII funzionava una specie di elemosineria
(872-82), Marino (882-4) e Adriano Il1 apostolic:i per i pellegrini. ~ segnato
(884-5), che forse, per ragioni a noi con le lettere tnm nella pianta dell' AL·
ignote, non furono mai scritte; oppure, FARANO, e si trovava nella parte sini-
ma ciò par meno verosimile, non tro- stra della piazza andando verso la ba·
vandosene traccia io alcun manoscritto, silica, non lungi dai gradini di questa
andarono i>erdute. (CERRATI, op. cit. pp. 23 e 130).
(2) Deve t rattarsi dello xenodochio
E LE SUE CONTlNUAZlONI 33 1
(1) lJ DucHESNE ritiene che non Della statu:i si fa per la prima volta
possa trattarsi della regione VllJ augu- menzione nella vit:i di Giovanni X lii
stea, poicbè tale divisione non era (lib. Pontif. li, p. 252).
più in uso; e che la regione debba (3) La regione cosi chiamata corri-
esser cercata dalla parto del campo spondeva alla IV ccclesiasùca (cf. Gnll-
Marzio (Lib. Po11tif. li, p. 256 nota 3 e GORIO I, Rtgistr. tpist. t. I, p. 17s).
Les "'gio11s de Rome au moyen-tige, (4) Forse l'oratorio presso S. Pietro,
p. 14 1). dedicato alla Vergine e designato ad
(2) La piazza dcl Laterano, dove, Gradus nella vita di Paolo I.
durante il medioevo e fino al 1s38, (S) Questa, e la indicazione coeva
si trovò la celebre \tatu.i equestre di s.
che si trova in BENEDElTO DI ANDREA
Marco Aurelio, ritenuta erroneamente DEL SoRATIE (p. 1s 1), costituiscono le
di Co:nantino, forse dalla prossimità ad più antiche testimonianze dell'appella-
edifici ai quali il nome di CoStantino tivo Malus dato al monte Mario.
si riconnetteva (cf. LAUER, Le palais de (6) Deve tratta rsi della regione Pi-
Latran, p. 144; CASPAR, op. cit. I, p. 129). neae.
I CATALOGHI E LA RECENSIONE DEL SECOLO XV 333
domo Petri Leonis ... animam Deo reddidit <•l; atque per Trans-I
tiberim propter insidias inimicorum in ecclesia Beati Petri, ut
moris est, corpus eius <lelatum est et ibi honori6ce humatum <».
PASCHALIS II (Io99-rr8)- comitante turba cum cantu Lateranum
Yectus, ante eam porticum, quae est ab australi plaga ad basi- 5
licam Salvatoris, quam Constantinianam dicunt, adducitur; equo
descendit, locaturque in .sede quae ibidem est (J), deipde in.
patriarchali <•>, ascendensque palatium, ad duas curules deve-
nit <s> ... Et locatus in utrisque, ... per cetera palatii loca solis
pontificibus Romanis destinata, iam <lominus, vel sedens vel 10
transiens, electionis modum implevit - Corsorurn domus, vide-
licet Stefani et fil iorum et fratrum eius atque nepotum, iam
per domnum papam P. omnes destructae erant. Qui Stefanus
nimis in ira exarsit, ecclesia m Beati Pauli ... apprehendit ...
His sti mulis primores curiae instigati, ccclesiam Beati Pauli I 5
et oppi<lum, quo<l Stefanus occupabat, ... caute aggrediuntur ... ;
c:ipta turri, patentibus portis, copiis introductis, sentiunt su~ito
quod non suspicabantur. Utrimque pugnatum est acriter: illis
<-
5. est 0 111. Il Pandolfo, cod. di T ortosa), 111ppl. H1 <- Pietro Guglielmo, cod.
Vat. Lat. 3']62) nell'inter/.
(1) Il DucHESNE (Lib. Pontif. Il, p. 240), dal foro Boario all'estremo del
p. 307 nota 16) assegna questa cacciata lato settentrion2le dd circo Massimo.
dei Corsi, che si erano impossessati di (3) I1 ponte di Adriano, attribuito,
Giovaanipoli e di tutto il patrimonio per una confusione di nomi, all'imme-
Ji S. Paolo, ai primi mesi Jel 11o6. diato successore.
(2) Qui si ha la più aot ica denomi· (4) Il DucHESNE (Lib. Po11tif. II,
naz ione di questo portico, che in ap· p. po nota 61; cf. anche EHRLE, Ri-
presso viene chiamato Gallatorum (BE· cerche su alwm antiche cbiese del Horgo
Nl!DtITO CAN. Liber Polili&us in Liber di S. Pietro, p. p ) intende la città Leo-
Censu111n, t. II, p. 145 cap. 16). Se- nina. « ln porticu Beati Pctri •è datata
condo il CECCHELLI (La Mado1111u di uoa lettera di Pasquale, del 1 11 8 , diretta
S. Maria itz Portico io Roma, Il, 1924, a Guido di Chur (jAFFll-LoEwl:.NHLD,
p. 27) si sarebbe esteso dalle adiacenze Rtg. Poni. I, n. 6630); e «in porticu
di S. Nicola in Carcere sin quasi al « S.rncti Petri apud \;a11n1.1chiam » è
cosiddetto tempio della Fortuna Vi rile; fatto morire il papa nella biografia del
secondo il MARCHETTI LONCll! (Por· codice Harleiano n. 633 ( W. LEv1sos,
tìcus Gallatorum in B141/. Cqm. LII, 191 ), Aus E11gliscl1t11 Bìbliothekt11 in Nerus
336 CO~TINUAZIOKE DI PIETRO Gl!GLIELMO
(1) Alla divisione urbana in sette e dirillo i11 onore rii E. Besta, Mibno,
regioni ecclesiastiche ne era succeduta Il, [19 19), PP· 244, 251 ).
un'alt ra, informat.1 agli stessi lini assi· (2 ) Il papa, dopo essersi rifugiato
stenziali e corrìsponJente alle diciotto nella cas:i di Bulgamino, che doveva
diaconie (cf. D uCHliSNE, lib. Po11tif. Il, trovarsi presso il Tevere, m;1 in un
p. 253 nota 7). Accanto a questa però, luogo in cui la st rada ern ostruit:i da
ne l Xli secolo, ne esisteva :rnche una dumeti, fuggi per via fluviale. Al suo
con carattere militare, in base alla quale ritorno rimase nascosto nella piccola
il popolo era diviso in dodici regioni chiesa di S. Maria Ìll Sec1111do certo, che
cistiberine, oltre i Trasteve rini e gli pare si debba identilicart: col cosiddetto
abitanti dell' i11s11la. Non è possibile tempio della Fortuna Virile (cf. MAR·
precisare linizio di questa nuova ripar- CHETI! LoNGHI, S. Maria de Sec1111dicerio
tizione, che si presen ta per la prima in 811//. Com. LIV, p. 9 3 sgg.). Gli A11-
volta in due documenti pressoché con- 11ales Romani (p. 347) ci danno un rac-
temporanei, il nostro e il Liber Politicus conto differente in qualche det1aglio,
di BENEOErro, dove nel corteo papale facendo sostare il papa, prima della p:ir-
figurano i «milites drachonarii portan- tenza, «in regione $.mcti Angeli [ iu foro
tes XII « vexilla que bandora vocantur" « Pisciwu], in ecclesia Bo::atae Mariae
(cap. 21 in Ub. Cmsuum, Il, p. 146; «qua.: sita est supt:r fluvium Tiberis >>,
cf. CENCIO CAM. Ordo Rom. cap. 7 ibid. e dopo il ritorno, «in Ripam, apu t
I, p. 292). Tuttavia i decarcones dell'età « heredes Stephani Ocdonis, in ecclcsia
di Giovanni XIII mandat i a morte in « Bcatae Mariae Secundicherio "·
numero di dodici, verosimilmente uno (3) Il tcstodd concordato di Worms,
per rione, (lib. Po11tif. li, p. 252) po- che venne trascritto sulla parete di
trebbero già farne sospettare l'esistenza; un'aula attigua alla cappella di S. Ni·
se anche non è da risalire, come pare cola, dove fu eseguita anche una serie
fosse pt!r Ravenna, al periodo bizantino di rappresentazioni dei t rionfi dei papi,
(cf. B. PAHADISI, Decwrchia bi~a11tina durante la lotta per le investiture, sugli
e decma lo11gobarda in Studi di storia antipapi. Lo less.e ancora, sebbene i
I CATALOGHI E LA RECENSIONE DEL SECOLO XV 339
Onorio Il (GIOVANNI DtAC. Lib. de volta menzione nel 1227 (cf. HullLSEN,
ecci. lat. cap. lX, p. 400). le chiese, p. 410).
(I) L'oratorio del monastero di (2) Le due sedi~ curuli, già ricor-
S. Pancrazio in Laterano (GIOVAN~l date (p. 334), che prendevano il nome
DrAc. loc. cit.). Al tempo di Inno· qui indicato d~lla forma semicircolare
cenzo II era chiamato di S. Maria e della spalliera, corrispondente alla let-
S . Pancrazio. Se ne trova per l'ultima tera sigma (C).
INDICI
I.
D iaconia S. Eu.uachii 194 •, 197 ''· Domus Corsorum 333 •-1 ; Petri La-
- S. Dei Genitricis in caput portici tronis 338 9; Stephani 334 "·
168 7, 18 3 •, ••-•J, 196 •-9. Emeri ti 236 '·
- S. Dei Geniuicis quae appellatur Gregorii I papae 2 50 s-6.
Acyro 2651; S. Mariae in Ciro Gregorii II papae 262 ••.
196 •. Hadriani I papae 276 s
- S. Dei Genit.r icis quae vocatur Honorii I papae 2 5 3 s.
Dominica 293 6, 296 6. Ss. l ohannis et Pauli 1 sz '·
- S. Ceorgii 267 6, 197 11 - 13; absida ad Lacum 236 1-•.
3 14 s; secretari um 31 4 7. Langobardorum 320 1.
- B. Hadriani 188 •, 197 '!. Leonis et Cencii Fraiapane 3 3 7 H.
- S. Luciae in Orphea 297 16-• 1. Libiana (?) 2 35 '·
- S. Luciae ad V 11 vias 174 J, 200 ', Lucinae 2 2 9 1.
193 "• 294 •, 197 " -"· Palmati 13 7 "·
- S. Mariae Antiquae 194 '• 2961, Pauli 1 papae 2 71 7.
304 6-1. P elagii 11 papae 2 50 •.
- S. Mariaequae appcllatur Cosmidin Petri Leonis 3 34 1 ; aedes 3 35 1 1.
184 •s-•6, 196 s, 336 11-1•. in regione Orphea 230 7.
- S. Mariae in Hadrianio 28 3 l-', in regione Sicinini 2 30 s-6,
••, •J, 2 96 ••. Saxorum 320 J •
- S. Martini iuxta B. Pctrum aposto- Stephani Normanni et P:mdulfi
lum 197 ••-". fratris eius 3 38 •.
- Ss. NereietAchillei 1931, 297 1 • - 11 • - Totonis 2 7 3 1.
- Ss. Sergii et Bacchi [in Foro) D om us culta S. Caeciliae 267 11-•s.
289 •-7, 297 'J-••. - B. Pctri 286 1•.
- Ss. Sergii et Bacchi ad B. P etru m Donata sancta t 16 91 144 9.
26 5 s. Donus 254 1.
- S. Silvestri iuXla hospitalc S. Gre- -papa 156 6.
gori; 2 li 8 a, 2 8 3 9, ••, 13. Duae D omus 284 •
- Ss. :Silvestri et Martini iu xta Or- Duas Lau ros (inter) territorium 232 7.
phea 29 7 ,g_,,. Dulciti (in) 300 •.
- S. Theodori 294 '°• 297 •J. Duo Furna 300 s.
- S. Viti 294 11, 197 11.
absida 318 1J; fenestrae 3 18 •J; prc- Ecclesia B. Pauli apostoli iuxta S. Bi-
sbiter ium 3 18 1•-1l. bianam 256 1• -257 1.
- B. Martini foris portam B. Petri - B. Petri apostolorum principis
apostoli 3 2 4 " -•J. 94•-s, 141'• 11 , 164 1, i, 231 •-a,
Menae, Meonae 172 4, 291 14. 239 J, 240 l, 242 ,_,, 243 10, 244
- S. Michaclis [via Salaria] 117 4-l. i.'-1, 10, 246 1, 2 5 11-•, 157s, 260
- S. Michaclis Arcbangeli 130 1, s,•, 263 s-',"• 264u-1i, 265'•'•
245 9, 194 1•; g radus 245 1•. 168 s, 2691-•, 1•, 270 7.8, 272 s,
- monasterii B. Anastasii 289 10.18. 273 1 ,279 6.1,•, 284 1•-11 , 288 11 -n, •l,
- Ss. N crei et Achillei 89 1, 11o1, 290 191 292 •7 1 29 5 1, 31 296 11.u,
172 1, 199 14, 200 7-', 2 46 9- 1 •, 1)-141 "> 297 io, 298 10, n, 1 31 302 1,
307 , _.; gradus 89 '· 304 9, u, ••, 308 •, •o-u, 31 I 10_11,
- S. Nicolai in Carcere 3 3 3 "• 3 3 7 •-J. 3 14 18.19, 31 5 1•, 3 16 1 , •, 320 •,
S. Nicolai in palatio 339 •-t. 322 •s, 323 '• 324 I', i•,''• 329 s-',
S. Nicomcdis 18 5 '• 288 ... '-9, J 3 O 6, a, 3 J I I-•, 3 J 5 •l-'4, 10-11;
S. Pamph ili 201 1 • absida 164 1,253 10.11,295 "; accu-
S . Pancratii 92 91 93 1-', 151 1, bita 26 5 9-10, 30 5 •; aditus ad corpus
200 ''• 244 ''• 251 •J, 285 13-14, 296 307 1J-1• ; altare S. Apostoli, Pastori s
,..,s, 299 9; absida 165 9; balneum 97 6; altare XII Apostolorum 9 6 9-1•;
2 45 '· Dei Genitricis quae appellatur
- S. Pauli apostoli 89 "• 91 '-l, 110 1 , Mediana 295 •; altare B. Georgii
t5 0J, 167 9, 169 17, 172 s, 231 '· 98 •-l; altare S. Mariae Aatiquae
239 J-4, 2421, 243 1,s, 245 '-'. •, 246 1 , 98 9; altare maius 97 l, 295 ";
2 59 " -", 14, ' '• 261 9, 16, 26 5 "-'l, altareS. Michaelis Archangeli 961-•;
276 13, 284 1 • -11 , 286" 291 8, "• altar e S. Petri sub nomine Pastoris
1)..14, 18, 293 •, 296 "• 299" 306 •o, 97 1; altare B. Xisti 307 1•-•s; al-
334 1•, •s, 335•; absida 245 1,s; taria Sebastiani, Gorgonii ac Ti-
352 INDICI
burtii 313 1J; ambo 16 4 J, 321 11 ; dicitu r domni Pauli papae 96 a.,,
arcus 163 8, 263 11, 291 7; imago 3061 1-iS; oratorium B. Dei Genitricis
Salvatoris 29 u-~; atri a 2 88 13; atrium quod ponitur ad ambonem 322 10- 11 ;
2 44 9, •J, 256 6, 259 s, 26 9 u, 280 oratorium B. Gregorii 3 13 9· 1l ; (ora-
s, 18, "-'J, 1•-JJ, 28 1 4, 30 5 '; atrium torium) ad corp us s. Gregorii 99 '•
quod. voc. Paradisus 272 11 - 1', 315 1 s, 3139; oratorium ad lect ums. Gre-
3 16 1; balneum 288 14, 304 11 -••, gorii 9 8 6-1, 330 7-9 ; oratorium S.
30 5 s; baptisterium 29 5 l, 6, 11 ; ca- loha nnis Baptistae 98 4, 244 hl ;
mera 2 3 1 s, 28 5 " - '3, 29 1 4, 18_19, oratorium S. Iohannis Evangelistae
32 4 17; campanae 269 9; cantharus 98 i, 244 4-l; oratorium iuxta in-
244 1, 13, 1s; columnae in medio fon- gressum ad B. Petronillam 308 1 ;
tis 295 10; columnae filopares 263 oratorium S. M ariae in Gradibus
1-8 ; columnae marmoreae sc ulptae 332 1; orat. S. Mariae Novae 99 1;
269 "; columnae onic hinae volutiles orat. B. Pastoris martyris 322 19;
263 H, 1; columnae purphyreticae orat. ad Praesepe S. Mariae 98 s,
2314, 2958; columnae in quadri - 264 J -4; or at. Ss. Processi et Mar-
ficio camerantes 308 3-4; columnae tiniani 308 '-5, 3 1 1 9-'°; oratorium,
v1t1neae 2 3 i 4; co nfessio 9 7 J-4, oraculum B. Leonis papae 96 11-97 1 ,
26 3 6-7; crypta ad caput 97 '; cubi- 320 18- 11; 2 72 7; or ator ium Xisti et
cula 244 s, 2 59 ', 304 9; effigies Dei Fabiani 311 "- 11; pavimentum ec-
Genitricis et ss. virginum argenteae clesiae 280 1•-11 ; porticus 280 9, ' '.
26 3 ••-"; effigies Salvatoris et apo- 282•s, 3 15'+; 3 16 •, 3 2 4 11.1" 3 28
stolorum argenteae 26 3 1 • ; episcopia •s-329 1 ; porti cus ad Palmata 252 8;
2 44 11 ; fenestrae 293 16-18; F errata presbi terium 26 3 6, 293 l ; quadri-
307•4; fons 9 8>, 2443, 288 1i, porticus 244 s, 2 56 7, 269 11, 291 J;
29 1 1, 2951; fores, portae 244 1•, sarta tecta 291 1, 3 24 11, 326 19; se-
2 51 10, 2 59 1, 16, 26 9 11 , 290 •7-18, cretarium 249 11 , 2 50 s, 2 59 9; sepul-
29n, 295 1 314 1-8; gradus 244•0, tu rae pontificum 222 '-J, 9- 1•, 223
11 , 11 , 280 7, 284 1 4, 304 1•, 305', 16; i, s, 1, s, 9, 22 4 i, i, J, s, 243 -i, 6, s,
habitacula pauperum 246 '; hospi- 2 461,s, "• 24 7 l , 4-S, 6-7, 9- 10, 249 ' -',
tium iuxta Accolam 316 8; imago 9, 10_11, 2. 50 •, 7- 8, u, 2 51 1, 2, 6, 1, 9,
apostolorum ve1ust1ss1ma 2 59 15; 253 '', 25 4 ', 255 1 , •, •s, 256 s, 1', 1J,
imago Paschalis papae 31 1 " ; la- 2 57 •, 8-9, 2 58 1 - ' , J, 2 59 10, 260 1- J,
pides purpurei 98 8-99 '; loculus 6, 19, 261 •, )-4, 266 6-1, 267 .. , 270
s. Petri 2 3 1 1 -1; locum ubi Petrus i-• ; 272 io, 2731, 276 ', 307 B-9, " - ",
apparuit cuidam mansionario 97 s; 3 I 3 16-17, 3 16 i8, 319 10, J 2 5 8-9,
monasteria 204 4, 26 3 16.11, 269 •-1, 32 7 11 - 1i, p 9 14, 3 3 4 •-J; specula
2 79 9; oracu lum S. Dei genitr.icis 2 59 6; tectum 280 14, 1s, 282 '+; te-
Mariae ante Salvatorem 272 "-1 1, gnu m 2 59 ' ; tegum en aereum 269 1•;
2 7 3 •; oraculum S. Dei Genitricis trabes 252 1, 2638-9, 280 1•-1l, 28 4 11 ;
iuxta orator ium B. Leonis papae triclinium maius 2 9 2 · ,g_,. 2 9 3 1 ;
9 6 .., 97 1, 263 11 -•J, 26 4 " 272 6- 1•; turris campanaria 269 B- 9, 2 72 11 ,
oratoriu m S. Adriani 96 1•, 32 i J; 290 1 9, 291•.
oratorium S. Cru cis 9 8 •, 244 4, 295 Ecclesia B. Petri apostoli in Centum-
" - 16; ad fontem 322 " -"; oratorium cellas 3 1 1 •4.
S. Dei Genitricis 260 7-8, 10, 1 • ; B. Petri in Naumachia 305 8-9.
oratorium S. Dci Genitricis quae - B. Petri via Portuensi 2 56 '-'.
NOMI PROPRI E COSE NOTEVOLI 35°3
Ecclesia Ss. Petri et Pauli ( ?) 26 7 3-4. Ecclesia B. Silvestri in Orfea 28..z ''• 1 9;
- Ss. Petri et Pauli via Sacra Ss. Silvestri et Martini 192 1-', 245
I 9 5 16.17, 2 7 I 16.19. 6.7, 32 5 2.
- S. Petronellae, Petronillae [ad - S. Silvestri [via Salaria] 77 •, 1449-' 0,
B. Petrum] 96 M, 2 70 8-11 ; altare 253 J; tumulus s. Silvestri 144 •0 •
S. Anastasiae 96 s; altare S. Ge- - Ss. Simplicii et Serviliani &c.
nitricis Dei 96 s; altare S. Mi- 287 •-s.
cha<!lis Arca ngeli apud S. Petro- - S. Sixti [via Appia] 110 16, 173 9,
nellam 96 8; altare S. Petronellae 1 99 I).
Mensa modo altare a b. Petro facta extra muros 299 6-7 ; S. Stephani et
106 '· Cassiani po 16-•1.
Merulana 2 76 s, 306 ''· Monasterium in Catacumbas 238 •-',
Meta Sudans 1 96 3. 328 ~.
Mica Aurea 190 '. - CeUanova 274 9; S. Sabae 297 21 -
Milex martyr 107 10, 1514. 298 '·
Milites XXX sancti, 113 •; v. Mar- - S. Chrysogoni 299 ••.
tyres XL. - de Corsas, Corsarum 302 •, 3 20 s,
MiJix martyr 92 '. •s-•6.
Miltiades papa 13 ', 17211, 20011, 2291. - Ss. Cosmaeet Damiani iuxta Prae-
Minervium 187•, 1958. sepe. antea gerocomium 26 1 •1-•8,
Mola 252. ••; molae in laniculo 280 "- 262 4, 299 3-4 .
", 2 8 1 s-6; molinae 190 '. - in domo Bonifatii II Il papae 2 5 1
M olendi na 339 8. s-•.
Monaci Syri 2 56 "· - S. Donati ad S. Priscam 302 3.
Monaldus comes 3396-1. - Duo Furna 300 5.
Monasteria 2571, 271 5, 311 6. - Ss. Eufemiae et Archangeli ad ti-
- secus basilicam S. Pauli 26 1 1 1-1 6. tulum Pudentis 30 1 4-S.
Monasterium Ss. Adriani et Laurcn- - S. Eu~cniae extra portam Latinam
tii 288 J•-J•, 289 •-•; S. H adria ni 3o3 '·
iuxta Praesepe 2 99 s-6. - S. H crasmi in Caelio monte 2 56 J,
- S . Agapiti ad Vincul:i 294 1 ' , 298 4.
300 J-4. - Hierusalcm ad B. Petrum apo-
- S. Agathae in d omo Gregorii II stolum 30: 6-7.
papae 262 ••-". - Honorii 19+ '-l, 196 6, 283 " ; Ss.
- S. Agathae in Subura 185', 189J, apostolor um Andreae et Bartholo-
192 6, 298 •-J. ma ei 253 s-6, 284:, 298 7-8.
- Ss. Agathae et Caecili ae 3 1 o 1 1- 16, - S. Iohannis in Aventino 302 •-s.
J I I 4. - Ss. Iohannis Evangelistae, Iohannis
S. Agnetis 302 1-303 •. Baptistae et S. Pancratii secus eccle-
- S. Andreae cata Barbara 262 •. siam Salvatoris 264 8-9.
- S. Andreae in clivo Scauri 1 68 '-', - Ss. Iohannis et Pau li ad B . Petrum
274 7, 27 5 1 6- 11, 298 •-'. apostolum 240 l (?}, 298 11 - 1 >.
- S. A ndreae iuxta basilicam Aposto- - S . lsidori 301 6.
lorum lacobi et Philippi 299 " - - iuxta basilicam S. D ci Genitricis
300 1 3 30 •; o ratorium S. Thomac trans Tiberim 3 14 "·
330 3-4. - S. Laurentii in Pallacinis 284 "-'l,
- S . Andreae q uod appellatur Massa 2 98 t- 6•
IIII Coronati martyre& 83 6.1, 113 s, 10 7 9-••, 117 s, 118 1 •, 138 1, " ' •
1466-1. "•
1
l , I 39 6, 140 S, 6, 9, 'l, 141 •, ',
Quint us martyr 8+ 4, 111 1 6, 147 1, 1481, 152 s, 163 10- 1' , 177', 199•, 4,
287 s. 200 s-','4, •s, •1, 201 •, 223 •,4, 217 a,
Quirinus, Cyrinus martyr [vtscovo di 228 4, 230 •, 231 9, ••, 11, •s, •9,
Siscia] 8 5 a, 11 1 •, 1+8 6; oleum 134" 235" 136 •, 237 11, 238 '·
44 s, 45 11
• 241 '· 242" s, 245 6, 246•4, 247 11 ,
•1, 148 4, 11, IJ, 152 s, '· 2 53 l, '·
Ravenna 14 2 ' ; Ravennatis cxcrcitus 254 1-•, 2 5 5 .., "• •1, 2 56 ••, ... 26 5 11,
258 1 7. 266 s, 267 ' • ' • 268 ,_., 271 •, .,,
Reatini 273 •• . 272 1, 6, 273 ', 11 - 1' , 275 •, 278s,1,
. Recubitus Apostolorum 106 '· 280 •J, 281 s, 282 ••, ••, ''• ''• 289",
' Regio I 243 •, 248 7.; Aventinensis 2 90 ·•, 2 9 5 ••• 3 l 7 •l,>•-11, JI 8 J,
2
55 '· 31 1 4, '• 11 , 321 1 , 316 1 - ' , 118 •,
- II 235•1 ad Velum Aureum 2677. 335 •, "• ' '. •s, "• 336 '•-•1, 338 ',
- III 241 9-243 •; iuicta tbermas 6
339» · ' ·
Domitianas (Trai~nu) 232 1• , 2689, Romani cives 138J-4, 1149, 258 s, 1 >,
28 2 •S-•6. 259 •, 169 ••, 171 •4, 27311, 275
V Caput Tauri 223 l, 2431. •J- 1 •, 280 ••, 281 'l, 183 ••, 284 ••,
VI 243 •, 148 •. 285•, 28914, 295s, 312', 3151,
VII 243 •. 316 s, 323", 3321, 3351, 11, 338 •;
VIII sub Capitolio 332 •. Romana militia :z-58 11 ; uni versa
- Arcolae 3366. Romanorum nobilitas 323 '·
- Biveratica 331 11. Romanus martyr 82 •, 114 a, 1451.
- Caelimontis 221 4, Rufina sancta 106 11, 142 •.
- S. Clementis 332 11- 11. Rusticus 333 J,
- clivi Argentar ii 3 3 1 •J-•4, •s.
- ad Duo Amantes 1306-1. Sabatinus lacus 253 •.
- Gallinae Alba e 3 31 '; de Gallina Sabina sancta 91 i.
Alba 331 ' -7. Sabinianus papa 2 50 ' ·
- Orpbea 230 1. Sancti XL .. , oleum 41 >.
- alla Pina [Pineae] 332 •s. XLV, oleum 43•.
- secus portam Me trovi J 3 2 •4. CXX II, oleum 42 ', 43 i.
- Sicinini 13 0~6; Sicininum 13 711-•4, CCLX II, oleum 43"
- ecdesiarum S. Silvestri et S. Lau- CCC L XV 117 1.
rentii 33 3 ' -7. Sanctorum multorum olea 4 31 44•,451•
- Urberavennantium 224 9-••. - multa milia, olea 39s, 401, 41 11,
- via Lata, 22 3s, :u8i, 2 76i, 3 1 31, 42 '·
330 •, 33 1 11• Sapientia sancta 152 •; oleum 40 •,
- vici Patricii 212 •. 41 s; filiae 152 1 - ' .
Regioncs 2 12 4, '• 215 •, 12 7 11, 3 38 '. Saraceni 322 ''• 3231, 314 •.
- circa Lateranum et Coloseum po- Saturnina sancta 1 16 1, 144 •.
sitae 33311. Saturninus sanctus 28 •, 60 s, 76 •-J,
Reliquiae 253 •s, 163 11, 267 11. 116>, 144s;olcum 381, 39'.
Robertus Guiscardus 333 s, 336 •-9. Saxa 339 '·
Rogantina sancta 1 16 9, 144 9. Suones 3 19 11, 3 20 1, 314 s.
Roma 26 ', 37 '• 47 11, 72 '• 73 ', 106•, Scala in montem Aventinu m 172 1 •
NOMI P R O P R I E COSE NOTEVOLI 363
Schola Cantorum 3 1 7 1s, 3 1 8 '· Siricius, Syricius papa 771, 11 6", 2 34"·
- Graeca 17 1 t, 1999. Sisinnius papa 26 1 •.
- Saxonum 324 s, 325 1· Sixtus, Xistus, Xystus I papa 22 3 s.
Sebastian us martyr 1 7 4, 6 2 '• 8 5 s, - II papa 22 '• 63 •, 82 s, 86 s,
I I I 7, 148 6, 16 9 14, 2 86 14, 3 I J tt j 87 4, 88 '-1, 110 •6, 149 1, 169 13, •4,
oleum 44 !, 4 5 '· 173 ' • 216 9; oleum 39•.
Sccunda sancta 106 "• 142 •. - III papa 237 10, 241 ••.
Secundus martyr 2 3 1 • Sophia sancta [via Aurelia) 93 •; oleum
Sedes S. Petri, oleum 44 1, 4 5 '· 36 3, 37 1; .filiae 36 3, 93 s.
Semetrius sanctus 1 17 l, 144 •i. - [via Latina] l l 116, 147 1, 287 s.
Semnes martyr 21 i, 661, 926, 107 1•, Sossius sanctus 96 •.
I 5 l J1 169 tt 3 28 '°· Soter papa 214 •.
Scmpronianus martyr 2 7 6. Sotheris sancta 88 s, l 10 ••-•s, 149 1,
Sena tor sanctus 1 1 1 ". 169 •J; oleum 41 4.
Septem viae 174 1, 197 l, 200 •, 294 •, Spcs sancta 15 1 •;oleum 4 0 1, 41 6.
2
97 "· Spoletini 2 6 2 "·
Septizonium 166 1, 174 1, 2001, 3331 ; Spongia 46•.
columnae 333 s. Statio 131 ', 26 s •; stationes 120 1 •
Scrgius 273 ••, 27 5 16, 276 6. Stephanus diaconus 14 9 1, 226 "·
I papa 2 5 8 4. Luciae de Silice 337 3.
II papa 316 ''• J2 5 1. I papa 15 1, 112 4, l 48 ', 226 •.
I II papa 33!7. II papa 268 •, 270 9.
IIII papa 3 3 2 1s. I Il papa 2 7 3 J .
Serotina sancta 1 16 •, 144 9. IIII papa 307 1• .
Servii ian us martyr 1 1 1 ' ' • 14 7 6-1, V papa 330 1 •
287 4-S. VI papa 33 1 s.
Severianus martyr 23 1 • Stratonicus martyr 1 13 9.
Severi nus papa 2 5 3 •. Subdiaconi 2 2 5 1 - 1 •
Sibura, Su bora, Subura 17 7 1, 180 1, Subdiaconus rcgionarius 24 8 '·
1871, 192 1, 2506, 2983, 3064, Sulpicius 1 1 1 16, 14 7 6.
307 "· Superius martyr 1 12 6.
Signinum opus 306 6, 318 i. Symmachus papa 243 9.
Silanus, Silvanus 20 J- 2 1 1, 1 15 11, 144 4,
2 3 7 4-S. Tacteus martyr 1 14 7.
Silvae Candidac episcopium 286 ''· Talapsicum opus 336 4.
Silverius papa 247 "• 248 '• s. Tarsicius martyr 1 1 o •1, 149 '; oleu m
Silvcster papa, san ctus 1 3 •, 7 7 •, '• 4oi•, 41 •0 •
108 6, 116 10, 230 •, 23 1 7, 232 9, Tatiana sancta 153 •.
2 7 1 " ; oleum 44 J, 45 6- T aurinus martyr 2 5 3.
Simeon martyr 151 l·•. Tecla sancta 90 ', 110 1.
Simferosa sancta 1 1 4 '· Telesphor papa 2 2 3 1.
Simplicius [via Labicana] 113 6. Tellure (in) 226 •.
- martyr [via Portuensi] 108 1, Tcmplum Apolli nis 2211, 225 ",
256 •s. 2J 1 1 •
T urria Cencii 339 4. 290 11 , •s, 294 " - 1•1 296 1, 297 9,
- I niquitat is 334 s. 306 •, 317••, 326 '·
- Late.r anensis 266 •1, 16. Via Lateranensis 186 1, '-'·
Tusciae ci,v itates 2 &9 1 1. - Latina 65 1, 8 5 1, 11 1 4, 112i,1,
Tuscus consul 19 '· 147•-i,s, 199 1, 239', 30616.
- Lavicana 25 •, 1:13, 113 ', 1461,
Umbilicus Romae 177 1- 1, 1911, 2328, 252•1, 277 16, 291 17.
1 95 0 Mamurtini 235 i.
' -"·
Urbanus l papa 86 1, 111 •, 148 1- ,- Mer ulana 306 19.
149 •, 169 1i, 2 24 1s; oleum 44 1, - Nomentana, Numentana 17 s, 78 •,
45 is. 79'1 II5 S,6, 14416, 145', 185s,
- Il papa 3 3 3 1'. 336 "· 2231-•, 252•, 25 4 6.
Ursicious presbiter 2 3 5 6. - Ostensis, Ostiensis 19 •, 2 3 ', 24 ',
U rsus Pileatus 2 1 H, 66 i, 2 3 5 1, 65\ 89 11 , 1081, 14 9", 150 1 ,
236 1•, 328 1 L 19. 175 •, 225 1, 252 9-• 0, 256 •.
- Pincia, Porciniana 169 1, 1, 201 1,
Vagauda 284 16. 143 '·
Valentinianus imperator 237 •s- 238 1. - de porta Metrovia 198 •.
Valentinus martyr 73 i, 1 1 1 s, 11 8 1, - Po rtuensis 66 ', •, 10 7 9, 15 1 ',
14 2 •, 7. 169 9-10, 200 ••, 233 "1,
256 1-',
- papa 313 •. 328 18.
Valeria martyr 1499. Praencstioa 11 3 1, 194 s.
Valcrianus martyr 86 ', 1 11 s-6, 149 '; - Ravennana 142 6.
oleum 44 6, 45 "· - Sacra 246 1•, 27 1 •1, 305 11, 3149,
Vaticanum 221•, 222 1,J, 223 2 ,1,1,9. 325 1•-•s, 326 181 J38•.
22 4 1, •, .s, 6, 225 ll-1 1 , - Salaria [nova et vetus] 2 5 11 2 7 1,
Veranus ager 227 ', 232 ' -l. 60 1,', 51 6 I 1, 7 4 l 16, 7 5 6, 76 ', 4, S, 71
Vestina 235 s. I I 5 1', 116 1-', 10, 117 4, 7, 143 J, 8,
Via Appia 62 1, ', 63 •, 8 5 >, 89 ', 1671, s, 2001•, 227•s, 228'i-1,
I I O 14, 16, I I I J, 7, 10, I 48 51 149 11 , 229s, 232 •1, 233 1•, 23411 , 237 ', s, 9,
I 6 5 13, 169 1', 1S, I 7 3 l, 199 9, 200 S, 247', 248 1•, 287 11,••, 288•.
22 4 ' l, '1, 225 •, 226s, 11 s, •:, 2271, - subtus montem 188 •.
6, ••, "• 229 6, 7, 240" 2569, 265 11 , - Tiburtina 23 •, 24 •, 8 r '• 113 11 ,
286 '" 291 16, 328". "• 114', 145 s,6,121 18941 7, 232•,
- Ardeatina, Ard iatina 6 3 31 64 '• i, 236 11 , 238 ••, 267 ••.
S9 •, 11 0 1, 149 11 , 232 1•, 18, 234 6, 9, - Vaticana 9+ •.
246 1•. Victor martyr [via Nomentana] 78 •,
- Aurelia t6 1, 271, 66•, 93 1, 1, 9, I I 5 10 .
OPERE C ITATE
p/iani /I/ auctore GUI LLELMO Bl- 36. ANTONIO DI PIETRO DELLO ScHIA-
BLIOTH ECARIO, opera et studio FR. VO, Diarium Romanum, a cura di
BLANCHINI, Romae, voi. I, 1718; FR. ISOLDI in Rer. /tal. Script. del
voi. II, 1713; voi. III, 1728; MURATORI, nuova ed., t. XXIV,
voi. I V [a cura di GIUSEPPE BIAN- par. V, Città di Castello, 19 17.
CHINI], 17 JS· 37. ARATOR, De actibus Apostolorum,
25. ANASTASIUS 8f8L., Vitae Romano- ed. G. PERUCI, Roma, 1911.
rum Pontijirum &c. in Rtrum Ita- 38. ARMELLINI M., Scoperta del/a
licarùm Scriptoru del MURATORI, cripta di S. Emerenziana, Roma,
t. I II, Mediolani, 172 3. I 877.
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Ss. Cosma I! Dami,zno dal rifacime11to dei 1551, ediz. di FR. EHRLE,
di Urba110 //III ad oggi in Atti Ro ma, 19r1.
I Congruso Naz. Studi Romani, 92. Bull. Com. = Bullettino della Com-
Roma, I, 1929. missione archeologica Comunalt di
7 7. - La basilica dt Liberio sull' Esqui- Roma, Roma, 18 7 2 - .
lino erroneamente identificata con la 9 3. Bullettino di archeologia cristianc1
basilica di S. Maria Maggiore in di G1ovANN1 BATTISTA DE Rossi,
Atti I// Congrmo Na~. Studi Ro- Roma, 1863-1894.
mani, Roma, I I, 1938. 94. CALLARI L., I palazzi di Roma e
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7 9. - e WHITP.HEAD PH . B., La chie- I 90 5·
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Romano e gli edifici preesistenti in Istituto di S. Spirito r ospedali riu-
Rend. Pontif. Aaad. Rom. Ar- niti di Roma, Roma, 1 9 JJ·
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82. Bocci Bos1 G., la diaconia di 9&. CASATI G., Le catacombe rf/maJU
S. Angelo in Pescheria, Roma, 192 9. t il papiro di Monza in Riv ista
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84. BoNAVENIA G., La silloge di //er- • cantorum • romana e La sua fini!
dun e il papiro di Monza, Roma, ntl 1370 in Note d'arclti<uio per
1902. la storia musicale, Roma, I, 1924.
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86. BouCHER G., De doctrina umpo- b.1sso medio,"?JO in Cnntantibus or-
rum commrmtarius in //ictorium ilqui- ganis / ... , Roma, 19 2 4 .
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88. BRACCIOLJNI Poccm, Devarietatt a11tiq., X li, Berolini, 1894.
fortunae in l l RLICHS, Codex urbis 103. CASSIUS Dio, Hirtoria Romana,
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storia ,. diritto, I, Roma, 1880. corum Bibliotllt!cae ci-vitatis Camo-
OPERE CITATE 371
939·
I 11ae, ed. Ttt. BrRT, in M . G. H. ,
r r 7. - S. Agnese fuori U: mura e S. Co- Auct. antiq. X, B erolini, 1 892.
stanza, Ro m a, s. d. 1 3 2. - ! Paneg)1 ricus de sex/o co11sulatu
11 8. - San Clement.!1 Roma, s. d. HJ;norii. ed. TH . BmT, ihid.
11 9. - S. Maria in Tmstevere, Ro- 1 33. Codex Theodosùmus, ed<l . TH.
ma, s. d. MOMMSEN - P. M. M EYER, Bc-
1 2 0. - e P t.RS LCO E., Ss. Marrelfino e rolini, 190 5.
Pietro. l a cl1ies.1 <' la ca tacomba, 134. COLAGROSSI M., Di un monu-
R oma, ( 1938). mento scoperto presso il sepolcro
v. ARMELLIN l. apostolico dPl/' Appia in N. /111!/.
v. II UEL SEN . ardi. crisi., XV, 190 9.
r 2 1 . [C EL I C.), Sulle mrmoril' e monu- 13 e;. Co/lectio BullnrtJm, Brecr.•ium Sa-
372 INDI C I
crosanctae Basilicae Vaticanae, Ro- 150. 'DE ANCEL!S o' OssAT G., Chiesa
mae, I, 1747 e Ili, 1752. di S. Costanza in Palladio, Roma,
136. COLOMBO . S., Appunti Damasia11i I V, 1940.
in Didaskaleion, T or ino, I, 1912. 15 1. D E BRUYNE L., Nuove ricerche
t 3 7. Concilia, t. II, ree. A. W ERMIN- iconografiche sui momici dell'arco
GHOFI', in M. G. H ., Legum trionfale di S. Maria Maggiore
sectio III, Hannoverae et L ipsiae, in Riv. arch. crist., XIII, 19 36.
1906-1908. 152. D EGRASS I A., Appendice epigra-
1 38. Constitutum Silvestri in MICNE, fica in L ' Istituto di Studi Romani,
Patr. Lat. VIII, Parisiis, 1844. .Roma, 1941.
139. C. I. L. = Corpus lnscriptionum 1 53. D E GRUNE!SEN W., Sainte M arie
165. DELEHAYE H., Rtchen:hes sur le 18 t. DE R OSSI G. B., Del luogo ap-
Légendier Romain in Analecta Boli., pellato a d Cap r ea m in Bull.
LI, 1933. Com., XI, 1883.
166. - L es origines du culte des mar- 182. - la batilica di S. Stefano Ro-
tyrs, Bruxelles, 19 3 3· tondo ed il monastero di S. Erasmo,
167. - Etudesude Légendier Romain, ibid.
Bruxelles,
9 3 6.
I r 8 3. - la casa dei Vale rii sul Celio
168. DE LEZAN A I. B., Anna/es sacri, ed il monastero di S. Erasmo in
prophetici et eliani ord. B. Virg. Studi e Documenti di ttolza e di-
Mariae de monte Carme/i, Romae, ritto, V II, 1886.
IV, 1645. 184. - L'imcriptiondu tombeaud'Ha-
169. DENGEL PH., Palasi und Ba- drien I composée et gr<l'Vét en France
silika San Marco in Rom, Rom, par ordre de Charlemagne in Mé-
1913. langer d'ard1lolcgie et d'histoire,
l 70. DENIS-BolJLET N ., Les mosaiques Paris- Rome, VIII, 1888.
antiquesde Sainte- M arie-Majeure t8 5. - Inscriptiones chrittianae urbi!
in Gazettt des Beaux Arts, Paris, Romae septimo saeculo antiquiorei,
1936. Romae, 18 57- 1888.
I 7 I . D E ROSSI G. B. La Roma sotter- 1 86. - Intigni scoperte nel cimitero
ranea crirtiana, Roma, 1864-7 7. di Priscilla per le ucavazioni
172. - Ri<uista generale delle escava- fatte negli an,ni 188 8-9 in Bui/.
z,ioni e ricen:he che ora sifanno nelle arch. crisi., 1888-9. ·
catacombe romane in Bui!. arch. 18 7. - la basilica di S. Silvestro tu/
crisi., 1865. cimitero di Priscilla in Bult. arrh.
1 7 3. - Una esplorQl{.ione sollerranea crist., 1890.
sulla via Salaria vecchia, ibid. 188. - La cripta dei!!. Proto e Gia-
1 7 4. - L a cattedra di s. Pietro nel Va- cinto in Bul/. arch. crist., 1894.
ticano e quella delcemetero Ou riano 189. - Musaici cristiani e saggi dei
in Bui/. an:h. crisi., t867. pavimenti delle chiese di Roma an-
1 7 5. - Le catacombe di Albano in Bull. teriori al secolo XV, Roma, 1899.
an:h. crist., 1869. 190 . - e GATTI G., Miut llanee di
176. - Un'epigrafe di donazione alla notizie bibliografiche e critiche per
basilica di S. Maria in Trastl!'vere la topografia e la storia dei monu-
in Bull. ard. crist., 1870. menti di Roma in Bfl.11. Com.,
177. - Un'insigne epigrafe di dona- X VII I, I 890.
zione di fondi fatta alla chiesa di 191. D E W AAL A., Ein Chri!tusbild
S. Susanna dal pppa Sergio 1, ibid . aut der Zeit Leo's III in Rom.
178. - l 'indiu anti~hfssimo dei cimi- Quartahchr., II I, 188 9.
teri romani in un esemplare del se- t92. - Die Apottelgruft a d Cata-
colo Xl in Bull. arch. crisi., 1878. c umbas in Rom. Quartal.!chr.,
1 79. - Piante icnografiche e prospeui- III Supplementheft, 1894.
che di Roma anteriori al secolo 19 3. - la Schola Francorum e l'o-
XVI, Roma, 1879. spizio Teutrmico del Campo Santo
180. - Il cimitero di S. Ippolito presso nr.l secolo XV, Roma, 1897.
la via Tiburtina e la sua pri11Cipale 1 94. - Das Baptisterium des Papstes
cripta storica ora dissepolta in Bull. Damasus bei St. Peter in Rom.
ardi. crist., 188-z. Quartalschr., X VI, 1902 .
374 INDI C I
228. Du JAR DIN L., Del simulacro ti- aevi, t. I, in M. G. H., Epistola-
berino di Maiforio e delle statue rum t. II I, Bcrolini, 1892.
affini io Mem. Poni. Accad. Rom. 241. Epistulae imperatorum pontificum
Archeol., III, 1932. aliorum, inde ab a. CCCLXVII ad
- DURANO U. v. MARTENE. a. DLIII dataè, Avellana quae
219. EADMERUS, /lita sancii Anse/mi dicitur collectio, ree O. GuENTHER
in MIGNE, Patr. Lat., CLVIII, in Corp. Script. Ecci. Lat., voi.
Parisiis, r 86 3. XXX V, Vindobonac, 1895- 9 8.
2 30. EBERSOLT J., Sarcophages impé- 242. EuRINGER s.,San Stefano dei Mori
riaux de Rome et de Constantinqpfl' (Va tikanstadt ) in seiner Bedeutung
in B_'fZtlJ1tinische Zeitscl1rift, X X X, fur die abeuinische Spracl.wissen-
r929-3 0 . schaft und Missiomgeschichte in
231. ECKHART J. G., Corpus histori- Oriens Christia11us, Dritte Serie,
cum medri aevi, L ipsiae, I, r 7 2 3. Zehnter Band, Leipzig, 1935.
2 3 2. - Cqmmentarii de rebus Fran- 24 3. Eusenrus, Etc; -ròv j3tov -roù µ.a-
ciae orientali;, Wirceburgi, I, Y.p(ou Kwvcn11v-r(vou j3txo~Àéwc;,
1 729· ed. I. A. H E1 KF.L, Lipsiae, 1902.
233. EDMONDO (P.) M. DEI.I.A PAS - 244. - Historia Ecclesiastica, ed. E.
SIONE [FUSCIARDI] ,Catacombe, ba- SCHWARTZ - TH. MOMMSl:N,
silica e convento di San Pancra11:io, Lipsiae, 1903-09.
Roma, 1929. 245. Excerpta a Pomponio &c. in Studi
2 34. - Stu.iio critico sul martire S. Va- e Documenti di storia e diritto,
lentino di Terni, Terni, 19 35. I Il, 188 2.
2 3 5. H., Turris campanaria
EGGER 246. Ex v ita s. Nili abbatis in M. G. H.,
Sancti Petri in M ededeelingen van Script., I V, Hannove rac, 1841.
het Nederlandsch Historisch lnsti- 247. FABR ETTI R., Jnscriptionum anti-
tuut te Rome, Ewede Reeks Dee!, quarum quae in aedibus patl'rnis
V, 's Gravenhage, 1935. asservantur explicatio, Romae,
136. EHRl.E FR., Ricerche su alcune 1702 .
antiche chiese del Borgo di S. Pietro 248. FA!.OCI Put.IGNANJ M., I mar-
in Dirsertaz.ioni Pont. Accademia morari romani a Sassovivo in
Rom. Archeol., ser. 11, t. X, Ro ma, Arch. per la storia ecclesiastica
I 907. del!' Umbria, F oligno, I I, 1 9 t 5.
231. - Die Frangipani und der Unter- 249. F EDELI:: P., Carte del monastero
gwg dts Arcl1ivs und der Biblio- dl'i Ss. Cosma e Damiano i11 Mica
thek der Papste am Aifang des llurea in h<h. Soc. Rom. di stor.
Xli. J ahrhunderts in Mélanges ef- patr., XXI, 1898.
ferts à M. Chatelain, Paris, 19 r o. 2 50. - Tabuiarium S. Mariae Novae
238. EINH ARous, Translatio et mira- in Arch. Soc. Rom. di !lor. patr.,
cula sanctorum Marce/lini et Pe- XXV, 1902 e XXVI, 1903.
tri, ed. G. WAJTZ in M. G. H., 2 5 1. Una chiesa del Palatino. S. Ma-
-
283. Ft ANCHI DE' CAVALIERI P., 301. GATTI G., Di un nuovo monumento
Della leggenda di 1. Pancrazio ro- tpigrafico relativo alla basilica di
mano in Studi e Tuti n. r 9 1 1908. S. Clemente in Bull. Comm., XV II,
284. - Intorno ad alcune reminùunze 1889.
classiche nelle leggende agiografiche 302. - Della Mica Aurea nel Traste-
del ucolo I Y, ibid. vere, ibid.
28 5. - I 1anti Quattro in Studi e 303. - La casa Celimontana dei Va-
Testi n. 24, 1912. lerii e il monasttro di S. Erasmo
286. - &<enti studi intorno a s. Ce- in Bui/. Com., XXX, 1901.
cilia, ibid. 304. - Notizie di reunti truvamenti
287. - S. Bassilla in Studi e Tuti di anticlrìtd in Roma e nel suburbio
n. 27, 1915. in Bui/. Com., XXXVII, 1909
288 . - La persecuzione di Gallo in e XXXIX, 1911.
Roma in Studi t Tnti n. 33, 1920. - v. De Rossi.
289. - Un recentt studio sul luogo del 3os- GATTI Gu., « Saepta fu/ia • e
martirio di 1. Siito Il, ibid. « Porticus Aemilit1 • nella « Forma
290. - Il sarcofago di sant'Elma • Urbist in Bull. Com., LXII,
prima dei ru tauri del secolo xv 111 1934.
in N. Bull. arclt. crist., XXV II, J06. GERKAN (voN) A., Der Lauf der
191 !. rom. Stadtma~r vom Kapito/ zum
29 1. - Dtl martirio di s. Trofimo t d1 Aventin in Rom. Mitt., XL VI,
akunt tpigrafi cristiane del/' Asi.i I 93 !.
Minort, ibid. 30 7. GERMANO (P.) DA S. STANISLAO,
292. - I santi Quaranta martiri di St- La casa Celimo11tana dti ss. Gio-
bastia, ibid. van11i e Paolo scoperta ed illustrata,
293. - S. Susanna e il titulu1 Gai, ibid. Roma, 1894.
294. - S. Gmuio di Areiate &c. in 308. Guta Libtrii papat in M1cNE,
Studi e Testi a. 65, 1935. Patr. Lat., VIII, Parisiis, 1844.
i9 5. FRISI A. F., M tmorie della Chiua 109. Gesta pontifirum Romanorum, cd.
Monzese, Milano, 177 4. TH. MOMMSEN, t. I , in M. G. H.,
296. - Memqrie storie/te di Monza, Berolini, 1898.
Milano, 1794. 31 0 . GHEYN (VON DEN) J., la lettre
297. FRoNT1NUs (SEXTus Iuuus), De du pape Anastase I" sur la con-
aquaeductu urbis Romae, ed. F. dem11ation d'Origjne in Re<v. d'hi-
KROHN, Lipsiae, 1911. stoire et de littlraturt rtligitusts,
298. FROTHINCHAM A. L., Une mo- Paris, I V, t 899.
1al<fue constantinitnne inconnue d 3 11. GIOVANNI DIACONO, Libtr de
Saint-Pierre de Rome in RtvUI' tccluia Latera11ensi irr LAIJ'ER, Le
• rdr!ologique, Paris, I, 188 3. palais dt Latran.
299. GALLETTI P. L., Del primiurio 3 1 2. - Sancii Grtgorii Magni vita
della Santa Stde Apostolira e di in MtC Nt::, Patr. Lai., LXXV,
altri u.ffiziali maggiori del sacro Parisiis, 1 849.
Palagio Lateranense, Roma, 1776. 31 J· GIOVAN NONI C., La dun a v ati-
300. GAsDlA V. E., La casa pagano- cana di Santo Stefano Maggiore.
cristiana dtl Celio. Ti tu I u s By - Trovamenti e restauri in ,\ft m.
zantis sive Pammachii, Pont. Accaà. Rom. Arclrtol., I V,
R oma, 1937. 1 934·
368. HOTZELT W., Gordian und Epi- Mul'loz A., S. Agata dei Goti,
macuJ in Rom. Quarta/schr., Roma, 1924.
XLV, 193 8. H UELSEN CHR. v. KI EPERT.
369. H uELSEN CHR., Jahruberichttiber 3 82. H UETTER L. e GoLZIO V., Sa11 //i-
neue Funde umi Forschungen zur la/e, Roma, s. d.
Topographie der Stadt Rom in 383. - e LAVACNINO E., S. L orem:o
Rom. Mitt., VI, 1891. in lucina, Roma, s. d.
370. - Zur Topographie des Quirina/s 384. IANNINCK C., in Acta Ss. Bol-
in Rheinisches Museum far Phi- land. iuo. VII, Antverpiae, 1717.
/o/ogie, Bonn, XLIX, 1894. 385. INPESSURA STF.PANO, Diario della
3 71. - la porta Ardeatina io Rom. città di Roma, a cura di O. ToM-
Mitt., IX, 1894. MASINI, in Fonti per In Storia
372. - Jl Gaianum e la Naumacl1ia d'Italia pubbl. dall'Istituto Stor.
//aticana in Diuertazioni Poni. !tal., voi. 5, Roma, 18 90.
Accad. Rom. Archeo/., ser. 11, 386. Inventario dei Monumenti di Roma
t. VIII, Roma, 1903. (Associazione Artistica fra i Cul-
373. - Topographie dcr Stadt Rom tori di Architettura), Roma, 1908-
rm Altertum, I , 111, Berlin, 191 2.
1906. 387. JoRDAN H., Topograpl1ie dcr
374. - la pianta di Roma del/'A110- Stadi Rom im Alterlum, Berlin,
11imo Ei11sidlense in Diuert. Pont. Il, 1871.
Accad. Rom. Arduo!., ser. 11, t. 388. ]osi E. Il * Coemeterium Jorda-
I X, 1907. *
c norum sulla via Salaria Nova
375. - Il circo di Nerone al //aticano in Studi Romani, III, 1922.
secondo la descrizione inedi la nel 3&9. - la via Salaria //etus
codice Ambrosiano di Giacomo Gri- e i suoi cimiteri cristiani in Riv.
maldi in Miscellanea Ceriani, Mi- arrh. crist., I, 192 3.
lano, c910. 390. - Sepulcrum Hyacinthi martiris
376. - Osservazioni sulla biografia di Leopardus presbiter ornavit in
Leone 111 nel l i b e r P o 11 t i - Rom. Quartalsclir., XXXII, 1924.
fi ca lis in Rend. Prmt. Accad. 391. - le iscrizioni dmnasiane in
Rom. Archeo/., I, 192 3. Pretestato in Riv. ard. crisi.,
3 77. - Die Kircherr des heiligen Cae- IV, 1927.
sarius i11 Rom in Studi e Testi 392. - le regioni esplorate nel cimitero
n. 38, 1924. di Pretettato, ibid.
378. - Die Basilica· des I un i u s 393. - Note sul cimitero di Pretestato
Bauus und die Kirclie S. An- in Riv. arrh. crisi., I V, 19 2 7;
dr ea cala Barbara auf dem XII, i93s; XIII, 1936.
Esguili11 in Festsclirift filr Juliut 39<j!. - le pitture rùrvenute nel cimi-
Schlouer, Wien, 192 7. ! tero dei Giordani in Riv. arrli.
379. - l e chiese di Roma 11e/ medio crisi., V, 1928.
ecuo, Firenze, 1927. 395. - lectores, schola cantorum, ete-
380. - Note di t2}ografia romana rici in Ephemerides Liturgicae,
antica e mediecuale in Bui/. Com., Roma, XLIV, 193 0.
LIV, 1927 e LV, 1928. 396. - l e iscrizioni rinvenute nel cimi-
381. - CECCHELLI C., GrovANNONI tero dei Giordani in Riv. arrh.
G., MONNERET DE V1LLARO U., crist., VIII, 193 i .
0PERt CITA'rR
397. Jos1 E., Scoperta di due fram - 413. JUNYENT E., La basilica superior
menti del carme damasiano in onore del titol de Sani Clement de Roma
di s. Erme~e in Riv. arch. crisi., i les secues reformes succeuives in
IX, 1932. Analecta Sacra Tarraconensia, VI,
398. - Il cimitero al viale Regina 1930.
M.'lrgherita in Riv. arch. crist., 414. - Nuove indagini sotto la basilica
X, 1 933· primitiva di San Clemente in Riv.
3 99· - Coemeterium maius, ibid. arch. crist., XV, 1938.
400. - Il cimitero di Callisto, Roma, 41 5. :____ Le recmti scoperte nella chiesa
1 93 3· titolare di S. Vitale in Riv. arch.
4 o r. - S ·operte nella Basi/fra Costan- crist., XVI, 1939·
tiniana al LateranfJ in Riv. arch. 416. IUYENALIS (DECIMUS !UNIUS),
crist., XI, 1933· Saturae, ed. C. F. HERMANN,
40 2. - Riliecui archeologici sugli scavi Lipsiae, 1926.
di S. Sebrutiano in Atti del III 417. KALSBACH A., Die U111<Wandlung
Omgresso Internaz. di archeologia des heidnischen in das christlic!te
cristiana, Roma, 1934· romische Stadtbild in Scientia
403. -Quattronuoviframmentidelcar- sacra, Tlteologische Festgabe fur
me di Damaso in onore di s. Ippolito Kard. Schulte, Koln, 1935·
in Riv. arclt. crisi., XIII, 1936. 418. KANZLER R., L'ultimascopertadi
404. - Cimitero di Generosa in Ri-v. Augusto Becuignani. Graffiti storici
arrh. crist., XVI, 1939. nt'l cimitero dci Ss. Marcellino e
40 5. - Altri tre frammenti del carme Pietro in Studi Romani, I, 1913.
Damasiano in onore di s. Ippolito, 419. KEHR P. FR., Papsturkunden in
ibid. Umbrien in Na<hrichten von der
406. - Cimitero cristiano sulla via konigl. Gesellschaft der Wimn-
Latina in Ri<u. arrh. crist., XVI,i schaften, Phil-hisr. Klasse, Gt>t-
1939 e XVII, 1940. tingeo, 1898.
407. - Scoperta d'un altare e di pit- 4zo. - Papsturkunden in Rom, ibid.
ture nella basilica di S. Ermete 1900.
in Riv. arch. crisi., XVII, 1940. 4z 1. - Italia Pontificia, Berolini, I,
408. Iozz1 O., il cimitero di S. Ca- 1906.
stolo m., Roma, 1904. 422. KENNEDY V. L., Tlie Saints e{ the
40 9. JuBARU F., Sainte Agnes vierge Canon cf the Mass, Roma, 1938.
et martyre de la voie Nomentane, 423. KtEPERT H. - HUELSEN CttR,
Paris, 1 90 7. Formae urbis Romae arztiquae,
410. JuNYENT E., La primitiva basi- Berolini, 191 2.
lica di S. Clemente e le i:ortru- 424. KtRCH l!R A., Historia Eustachio-
z.ioni antiche circostanti in Riv. Mariana, Romae, 1665.
arch. crist., V, 19z7. 425. KIRSCH J. P ., Die heilige Ciicilia
41 1. - Els primitius orige11s i dtse11- in der romischen Kirche des Al-
rotllamend del titol de Sant Cle- tertums, Paderborn, 191 o.
ment de Roma in Analecta Sacra 426. - Die romischerz Titelkirchen in
T arraconensia, Barcelona, V, 19z9. ALtertum, Paderborn, 1918.
4 1 2. - La maison romaine du ti tre de 4z7. - Der stadtromische christliche
Sainte Anastasie in Riv. arclt. Festkalender im Altertum, MUn -
crisi., V II, 19 30. steri. W., 192 4.
INDICI
428. K IRSCH J. P., I santuari domettici 441. KI RSCH J. P., Un cubicolo con pit-
di martiri nei titoli romani ed altri htre profane inedite nella catacomba
simili santua·i nelle rhiese cristiane dei Ss. Pietro e· Marcellino, ibid.
e nelle case priv ate di f edeli in 442. - Le catacombe romane, R oma,
Rend. Pont. Ace ad. Rom. Ar'Cheol., 19 3 3.
II, 1924. 443. - Origine e carattere degli anticlii
429. - Le f este degli apos_toli s. Pietro titoli cristiani a Roma in Atti III
e s. Paolo nel Martirologio Ceroni- Congr. Naz.: di Studi Romani,
miano in Riv. arch.crist., Il, 1924. Bologna, I, 193 4.
430 . - Le memorie dei mar tiri sulle 444. - Anzeiger fur christliche Ar-
vie Aurelia e Cornelia in Studi chiialogie in Rom. Quartalschrift,
e Testi n. 38, 1924. XLII I, 19 36.
43 t. - Die Crabstiitte «der Felices duo 44 5. K1Tz1NCl!R E., Romische M alerei
• pontifaes et martyres » an der via vom Beginn des 7. bis zur Mitte des
Aurelia in Rom. Quartalschr., 8. ']ahrhunderts, Mtlnchen, 19 36.
XXXII I, 1925. 446. KLEWITZ H. W., Die Entstehu11g
432. - Origine e carattere primitivo du Kardinalkollegiums in Zeitschr.
delle stazioni liturgiche di Roma der Sa·vigny-Stfftung,fur Rec/1 /s-
in Rend. Pontif. Accad. Rom. A r- geschichte, Kanon. Abt., W eimar,
cheol., III, 1915. XXV, 1936.
43 3. - S. Pietro ad //incula in Riv. 447. K OHLER H., Zu den Spolien im
arr:h . crisi., Il, 192 5. Baptisterium der Lateranbasilika
434 . - Die Stationskirr:hen des Mi s - · · in Rom. Mitt., LII, 193 7.
sale R o m a n u m mit einer 448. KoHLER W., Das Apsismosaik
Untersuchung aber Ursprung und von Sta. Pudenziana in Rom als
Entwick/ung der liturgischen Sta- Stildokument in Forschungen z ur
tionifeier , E e c l c s i a O r a 11 s , Kirr:hengeschichte und zur christ-
Neunzehnter Band, Freiburg i. /ichen Kunst, 193 x.
Br., 1926. 449 . K oETH E H., Zum Mausoleum
43 5. - L'origine des Stations liturgiques der•.»estromiiche Dynastie bei Alt-
du Miuel RomcJin in EplumPrides Sankt- Peter in Rom. Mitt., XLI,
Liturgicae, XLI, 1927. 193 i.
436. - in Riv. arch. crisi., V I, 1929. 450. KR AUTH EIMER R ., Cont1·ibuti f'tr
43 7. - Die Grabstiitten der romischen la storia della basilica di S. Loref/'Zo
M iirty rer und ihre Stellung im li- f uori le mura in Riv. arr:h. crist.,
turgischen Mar~vrerkultus in Rom. X l, 1934.
Quartalschr., XX XVI I I. 1930. 451. - Basiliche paieoffistianedi Roma:
4 3 8. - Pittu.-e inedite di un arcosolio San Lorenzo in Lucina in l" Il-
de/ cimitero dei Ss. Pietro e Mar- lustrazione Vaticana, Ci ttà del Va-
cellino in Riv. atYh. crist., V II, ti cano, VI, 1935.
1930. 4 52· - l a fa çade ancienne de Saint-
439. - Un gruppo di cripte dipinte 'Jean de latran à Rome in Revue
inedite del cimitero dei Ss. Pietro archéologique, 1935.
e M arcellino ibid. 453· - Santo Stefano Rotondo a Roma
440. - Pitture profane nella cata- e la chiesa del Santo Sepolcro a
comba dei Ss. Pietro e Marcellino Ceru1alemme in Riv. ardi. crisi.,
in Riv. arch. crisi., X, 1933. XII, 1935.
OPERE CITATE
454. Kll AUTHElMER R., An orientai 468. L ANCI AN[ R ., //aria in Bull.
basilica in Rome : S. Giovanni a Com., XXIX, 18 9 6.
Porta Latina in Amrrican 'Jour- 469. - The Ruins and Excavations
na/ of Ardzaeology, XL, 19 36. of Ancim t Rome, Londo n, 1898. ·
HS· - Corpus batilicarum christiana- 470 . - Le escavazioni nl'I Foro in
rum Romae, Città d el Va ticano, Bul/. Com., X X V I I I, 1900.
I, 1937 - · 471. - Storia degli sca'Vi d i Roma e
456. - and FR ANKL W ., Recent diuo- notizie int1Jm o alle collezioni ro-
v erin in Churrhn in Romt in mane di antichità, Roma, I, r9 02
American Journa/ of Arrhatol., e IV, 1911.
XLIII, 1939. 47 2. - la •memoria Apostolorum t ,.
45 7. K ii NSTLE K ., lltonographil' d,•r gli sca<Ui di S. Sebas tiano in Dis-
Ht iligen, Freiburg i. Br., 19 26- 8 . sert. Ponti}. Aaad. Rom. Arrheol.,
45 8· LADNER G., I mosaici e gli affre- ser. 11, t. XI V, 1919.
schi ecclesiastico-politici nt ll'n11tico 47 3. LAN ZO:-< I F., I titoli presbiteriali
palazzo Lateranense in Ri'V. ard r. di Roma antica nella storia e
crist., XII, 1935. nella leggm:la in Riv. arch. crist .,
459· L ANCIANI R ., in Bullettino del- li, 1925.
/' lnstituto d i corrispondenza ar- 47+· - l e di«tsi d"Jt.:ilia dalle origini
dttologica, Roma, 1869. al principio dtl Sl'(O/~ VII (a. 604\,
460. - I Comentarii di Frontinfl m- in Studi e Tait n. 35, Fa,•n1a,
torno le acque e gli ac7uedot1i in I 92 7·
il tti della R. Accademia dei Lin- 4 7 5. L A Pr Ai-A C., in Rivista di
cei, sec. 3 3, Memo ri e della cl,1sse arch. crist., I V, 1927,
di scienze morali, stori ch e e fi lo- +76 . L AV FR P 11., I.e poème de la
log iche, I V, t 8 So. Destructio11 de Romr !!I /es origi11es
46 1. - l'aula e gli uJlici del Sr11.1 to de la cité l lo11i11e in Mélanges
Romano in A tti Accad. lincri, d'arrh. et d'ltist., XIX, 1899.
ser . 3a, M emo rie delh c las;e di 47 7. - Le palaisde Latra11, Paris, 1911.
scienze mo rali &c., Xl, 1883. 4 78 . L AVACN I NO E., IL pal=o della
461. - Ancient Rome in the ligltt of Cancelleria e la china di S. lo-
modem dùc1YVeries, London, 1 888. re=o in Damaso, Roma, s. d.
463. - Miscellanea topograjirn in Bui/. 4 79. - San P.:iol~ iu/Ja viu Ostiense,
Com., XI X, 18 91. Roma, s. J.
464. - l 'itinerario di Einsirdr/11 e /" Or- 4 8::>. - e M OSCH I NI V., Sonia Nlar ia
dine dt Benedetto canonico in Mo- M aggiore, Roma, s. d.
numenti antichi pubbl. per c ura - v. Hu err ER.
d eUa R. Accad. d ei Lincei, M i- 4 81. L EO M ACNUS l' Al' A, Epistolae
lano , I, 18 9 1. in M1c1a:, Patr. lat ., LI V,
465. - Cli edifi: i della prifellura ur- Pa risiis, 1 846.
bana fra La Tellure e le terme di 4 8z. L EO YIAR>IC.\NUS, Chr~nica mona-
Tito e di Traiano in Bui/. Com., sll'rii Casinensis, cd. \\' . W ArrEK-
xx, t 8 91. BACH, in .'\,/. G. H., Script., V I I,
46 6 . - l e mura di Aureliano e di Hannovera,-, 1 846.
Probo in Bull. Com., X X, 1 892. 4 8 3. L EOST rus, S. Gresrorii Agrigen-
467. - Forma Urbis Romae, M edio- tini vita in MtCNE . Patr . Gr .,
lani, 1893-90 1. X C VI I I, Pa risi is, 186 5.
INDICI
484. LESTOCQUOY I., Notes sur t'lglise 496. LI ETZMANN H ., Geschichte der
de St. Saba in Riv. ardi. crist., alten Kirche, Berlin, II I, 19 38.
VI, i929. 497. L1coR10 P. in Rom. Mitt., X,
485. - Administration de Rome et Dia- 1895, tav. IX.
conies du V/11 au IX1 siède in 498. L!PSJUS R. A., Die apokryphen
Riv. m-di. crist., VII, i930. Apostelgeschichten und Aposlt!lle-
486. LEVISON W., Jlus Englischen genden, Braunschweig, 18 8 3-90.
Bib/iotheken in Neuu Archiv, 499. - Acta Petri, Acta Petri et Pauli
xxxv, 1910. &c., Lip~iae, 18 91.
487. - Konstantinische Schenkung und 500. L1vrns (TITUS), Ab Urbe con-
Silvuter-Legende in Studi e Testi dii.i libri, ed. w. WEISSENBORN -
o. 38, 1924. M. MUELLER, Lipsiae, 1926-30.
488. Lexiltonfilr Theologie und Kirche. 50 1. LONIGO M. m HUELSEN, le
In Verbind ung mit Fa<:hgelehr- chiese.
ten und mit K. HoPMANN als 502. LUGANO P., Le memorie leggt!n-
SchriftJeiter herausgegeben von darie di Simon Mago e della sua
M. BucHBERGER, Freiburg i. Br., volata in N. Bull. arch. crist.,
r93 0 - · VI, 1900.
- LEYH G. v. MILKAU. 503. - S. Maria Nova, Roma, s. d.
489.Liber (Le) Censuum de 50+ LUGARI G. B., S. Bonifazio e
i' Egiise Romaine, pubi. par P. FA- S. Alessio nel!' Aventino in Disur-
BRE et L. DuCHESNE, Paris, taz. Pontif. Accad. Rom. Archeol.,
191 0. ser. n, t. V, t894.
490. Liber diurmu Romanorum Po11ti- 50 5. - IL Gianicolo luogo della croci-
.ficum, ed. TH. E. SICKEL, Vin- fissione di san Pietro, Roma, 1 90 5.
dobonae, 18 89. 506. - Il culto di san Pietro sul Giani-
491. Lìber legum mvellarum div. //a- colo e il Libro Po11tijicale Ra-ven-
lentiniani A., ed. P. M. MEYER, nate, Roma, 1907.
Berolini, r 90 5. 507. LUGLI G., 1 monumenti antichi di
49 2. Liber Pontijicalis prout exstat Roma e suburbio, Roma, 1930-
in codice manu;cripto Der/usensi 1940.
textum genuinum complectens, hac- 508. - e ASHBY TH., la basilica di
tenus ex parte ineditum, PAN- Giunio Basso sul!' Esquilino in Riv.
DULPHI scriptoris pontifici editus, are/i. crist., IX, 1932.
illustratus, commentarius auctus -v. ASHBY.
a I. M. MARCH, Barcinone, 509. M ABILLON J., /Teiera A11adeta,
192 5· Parisiis, I V, 1685.
49 3. l i ber (le) P o 11 tifi e al i s, 510. - Museum Italicum, Luteciae
texte, introduction et commentaire Parisiorum, Il, 16 89.
par L. DUCHESNE, Paris, 1886-92. 5 1 1. - Praefatio11es in Acta Ss. Or-
4 94. LIETZMANN H., Pl'trus und Pau- dinis s. Benedicti, Tridenti, 1 7 2 4.
lus in Rom, Berlin-Leipzig, 1927. 5r 2. MALATERRA GOFFREDO, De re-
49 5. - Pt!lrus riimischer Martyrer in bus gestis Rogerii Calabriae et
Sitzungsberichte der preussùchen Siciliae comitis et Roberti Gui-
Akademie d. Wismuc/1aften, Phil.- scardi ducis fratris eiu.· in Rer.
histor. Kla ssc, Bcrlin, XXIX, ltal. Script., nuova ediz., t. V,
1936. par. 11 Città di Castello, [ 19 2 8)
ÙPERt C' I TATÉ
Rend. Ponti/. Auad. Rom. Ar-. 5H· Sur les or iginu du titrt romain de
chtol., 11, 1924. Sainte Sabine in Arcli. Fratrum
5 19 . - San Sdlastiano fuori le mura, PrMdicatorum, Romae, Il, 1932.
Roma, [1928). 535· MARTe NE E. - DURANO u., Vt-
520. MANITIUS M., Gu chichte dt'r la· lt rum 1criptorum et monumentorum
teinischen Literatur du Mittel- ampliuima colltctio, Parisiis, t. I I ,
alter1, Mo nchen, I 11, 19 3 1. I 744.
541. MANNA B., Contributi allo SIN· 536. MARTIALIS ( M . VALERl lJS), De
dio del cimitero di Ponziano sulla spectaculis [Epigramma/on libtr],
via Portuense in Bull. Com., L I, ree. W. H ERAWS, Lipsiae, 192 S·
1924. s37. MARTINELLI, Roma tx etlinica
521. MANSI I. D., Sacrorum Concilio- 1acra exposita, Romae, 1653.
rum nova et ampliuima colkctio, 538. Martyrologium Hieron1mianum ad
Florentiae, t. X, 1764 ; t. X III, recensionem H ENRICI QUENTIN.
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~86 lNDICt
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O PERE CITATE 393
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Rompilger aus dm1 Frankenri!iche pu/i (S. M aria in Ttmpore) in
bis z um Jalire 800 in Rom. Riv. are/i. crisi., X I V, 19 37.
Quarta/schr., X I Supplementheft, 841. - Roma Domenicana, Firenze,
1900. 1938-41.
CONTENUTO DEL VOLUME
t\ \"\"ERTE:\ZA • . . • • • • • • • • . • . • . . Pag. IX
DF.POSITIO El'ISCOPORUM. DEPOSITIO \!ARTYRt.:M
J PAPIRI DI MONZA • • • • . • • • 29
IL CATA LOGO OF.I CIMITllRI DI ROMA 49
!\OTITTA ECCLESTARUM URIJIS HOMAE 67
DF. LOCIS SANCT IS MARTYRUM QUAI\ SUNT FORIS Cl\'ITATI~ llOMA~.
ECCLESIAE QUAF. 1:-.·1 US ROMAIJ HAB~.NTUR • 101
GUGLIELMO 01 .MALMhSBURY, Gnta Regum A11glo111111 133
SILLOGE F.PIGRAFICA. inNhRARIO. DESCRIZIONE DELLh MURA UI ROMA
i'IOICI:
I. i\omi propri .: cose notevoli .
IJ. Opere citate. . . . . . . .
T AVOl Il:
I. Papiro di Molll~.
Il. ~otitia ecclesiarum, cod. Vic1111. i 95·
lii. Dc~rizione delle mur:t di Rum1, cod. EimieJ. 326.
I\". l.1bn· Po11tijicalir, co-1. Lucche~e 490.
CJrt 1 J..:lle cataco:nbt: romane.
Piant.1 di Roma nei secoli \ 111 "'·
..
..··..
..
J. /ppo/lfo
• Dm. Anontmo
t/ I A
Lauros
Genero::,a
• Chilomerri
z J
A . l'Al(ON/
MONS MA LV S
POR.TA SALARIA
(S Silveslr1)
PORTA PI~
PAL.1-T!V,.,
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POSTERVLA
S. AGATHA E
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C /V/TAS . POR.TA
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CIRCVS I NERONIANVS
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NEI SECOLI V III - XI "''
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