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I Componenti

della Materia

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Un po’ di storia
La chimica ha le sue origini in un passato prescientifico che comprende tre tradizioni
parzialmente sovrapposte:
• Alchemica: lo studio occulto della natura, secondo cui la materia ha una tendenza
naturale verso la perfezione e si cercano procedimenti per trasformare sostanze di
minore valore in altre di maggiore valore. Nel corso di indagini di laboratorio, gli
alchimisti inventano i metodi di distillazione, filtrazione ed estrazione.
• Medica: gli alchimisti ebbero una notevole influenza sulla pratica medica. Il corpo
veniva considerato come un sistema chimico il cui bilancio di sostanze poteva essere
ripristinato mediante il trattamento medico.
• Tecnologica: la ceramica, la tintura e la metallurgia diedero grandi contributi alla
sperimentazione delle proprietà delle sostanze. Le nuove tecniche venivano scoperte
e sviluppate per tentativi e i testi scritti mostravano scarso interesse per l’indagine sul
perché una sostanza si trasformasse e come prevedere il comportamento della
materia.
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Un po’ di storia
L’indagine chimica, nel senso moderno, cominciò alla fine del XVII secolo, ma la
comprensione era ostacolata da una teoria sbagliata della combustione, cioè il processo
in cui si brucia una sostanza. Nessuno era infatti in grado di spiegare perché alcune
sostanze bruciassero ed altre no, e cosa accadesse durante la combustione. La maggior
parte degli scienziati abbracciò la teoria del flogisto, secondo cui le sostanze combustibili
contengono flogisto, cioè una sostanza imponderabile che si libera durante la
combustione.
legno combustione cenere
+ ossigeno + anidride carbonica
+ acqua

combustione
Magnesio Ossido di
magnesio
+ ossigeno

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Lavoisier
Antoine Laurent de Lavoisier mostrò a metà del XVIII secolo la natura della combustione
tramite una serie di accurate misurazioni che posero in rilievo l’importanza dell’aria, in
questo modo dimostrò l’uguaglianza fra la massa dei reagenti e dei prodotti.
Ciò si estese a tutti gli altri tipi di reazioni chimiche e diventò così la più importante
osservazione chimica del XVIII secolo, cioè la legge di conservazione della massa (o
principio di Lavoisier): La massa totale delle sostanze rimane invariata durante una
trasformazione chimica, cioè nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.

Combustione del metano (caldaia a gas):


16g CH4 + 64g O2 → 44g CO2 + 36g H2O

80 g di reagenti 80 g di prodotti
Il numero di sostanze può variare, ma la quantità totale di materia
rimane costante!
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Proust
Un’altra osservazione chimica fondamentale è data dalla legge della composizione
definita e costante (o legge delle proporzioni definite) elaborata da Joseph-Louis Proust:
in un composto chimico gli elementi sono sempre combinati in rapporti in massa costanti
e definiti.
Si può pertanto esprimere, per ciascun composto, la percentuale in massa (indicata con
wt%) di ciascun elemento:
Frazione in massa = massa dell’elemento / massa del composto
Percentuale in massa = Frazione x 100
Esempio: Carbonato di calcio CaCO3
Analisi in massa Percentuali in massa
8,0 g calcio 40 wt% calcio
2,4 g carbonio 12 wt% carbonio
9,6 g ossigeno 48 wt% ossigeno
Totale: 20,0 g Totale 100 wt%
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Dalton
John Dalton osservò un particolare fenomeno quando due elementi erano in grado di
combinarsi per formare più di un composto.
La legge delle proporzioni multiple enuncia che, se gli elementi A e B reagiscono per
formare (a seconda delle condizioni sperimentali) due diversi composti, le differenti
masse di B che si combinano con una massa fissa di A possono essere espresse come
rapporti di numeri interi piccoli.

Sperimentalmente si osserva che il carbonio (C) può combinarsi con


l’ossigeno (O) per dare sia CO che CO2 :
-> 100 g di CO contengono 57,1 g di O e 42,9 g di C (gO / gC =
57,1/42,9 = 1,33
-> 100 g di CO2 contengono 72,7 g di O e 27,3 g di C (gO / gC =
72,7/27,3 = 2,66)
-> 2,66/1,33 = 2/1
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Postulati di Dalton
1. Tutta la materia è costituita da atomi, piccolissime particelle indivisibili di un elemento
che non possono essere né create né distrutte.
2. Gli atomi di un elemento non si possono trasformare in atomi di un altro elemento: in
una reazione chimica, le sostanze originali si separano in atomi che si ricombinano per
formare differenti sostanze.
3. Gli atomi di un elemento sono identici nella massa e nelle proprietà e sono diversi
dagli atomi di ogni altro elemento.
4. I composti sono formati dalla combinazione chimica di uno specifico rapporto di atomi
di diversi elementi.
Come i postulati di Dalton spiegano le leggi di massa:
-> Conservazione della massa: postulati 1, 2, 3.
-> Composizione definita e costante: 3 4

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Limiti delle teoria di Dalton

-> Perché gli elementi si combinano nei composti in certe proporzioni e non in altre? (Es.

perché due atomi di H e uno di O e non 3 atomi di H e uno di O, nella molecola d’acqua)

-> Non prevede la formula delle molecole (perché H2O e non HO1/2?)

-> Non prevede l’esistenza degli isotopi.

- > Il modello dell’atomo indivisibile non era in grado di spiegare l’esistenza di particelle

subatomiche cariche elettricamente, come messo in evidenza dagli esperimenti

successivi di THOMSON, MILLIKAN e RUTHERFORD che condussero al modello nucleare

dell’atomo.

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Thomson
La prima prova della struttura interna degli atomi è datata 1897, quando Joseph John
Thompson stava studiando i raggi catodici.
Si tratta di radiazioni che vengono emesse quando si applica un’elevata differenza di
potenziale a due elettrodi metallici dentro un tubo di vetro posto sotto vuoto.

Nel tubo di vetro sotto vuoto sono inseriti degli elettrodi metallici collegati ad
un generatore di differenza di potenziale.
Quando il generatore è acceso, si genera un raggio dal catodo (-) all’anodo (+)
(raggio catodico) che va ad incidere sulla superficie terminale del tubo
rivestita di un materiale in grado di emettere luce se colpito dal raggio
(fosforo).
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Thomson

-> In questo modo, Thomson dimostrò che i raggi catodici erano fasci di particelle dotate di
carica negativa proveniente dall’interno degli atomi costituenti l’elettrodo di carica
negativo (catodo).
-> Inoltre, Thomson constatò che tali particelle cariche (che verranno poi chiamate
elettroni) erano identiche anche cambiando il metallo al catodo: quindi gli elettroni
dovevano far parte di tutta la materia.
-> Con questo esperimento Thomson riuscì anche a misurare il rapporto massa/carica delle
particelle costituenti i raggi catodici cioè gli elettroni, e si accorse che avevano massa
minore di 1/1000 di quella dell’atomo di idrogeno (elemento più leggero)
-> Invalidò così il postulato di Dalton: gli atomi possono essere divisi in particelle ancora
più piccole.

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Millikan
La misura della carica dell’elettrone fu invece realizzata da Robert Millikan.
Fabbricò un dispositivo che permetteva di osservare minuscole gocce di olio nebulizzate
e caricate elettricamente.
Dalla forza del campo elettrico necessaria a compensare l’attrazione della gravità sulle
goccioline, egli ricavò il valore della carica presente sulle particelle.
La carica totale delle gocce era sempre un multiplo intero di una carica minima → la
carica minima doveva essere quella dell’elettrone.

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Millikan

-> Il valore calcolato da Millikan differisce solo per l’1% da quello noto di -1.602∙10-19 C

(coulomb).

-> Dal rapporto massa/carica determinato da Thomson:

massa dell’elettrone = carica ∙ massa/carica = (-1.602∙10-19)∙(-5.686∙10-12 kg/C) = 9.109∙10-31

kg = 9.109 ∙ 10-28 g

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Il modello atomico di Thomson

-> Gli elettroni hanno carica negativa però gli atomi nel loro insieme risultano neutri!
-> Gli scienziati intuirono quindi che ogni atomo doveva contenere anche una certa
quantità di carica positiva.
-> Thomson ipotizzò un modello dell’atomo simile all’impasto di un panettone, con un
ammasso di materiale positivo nel quale sono gli elettroni si trovavano sospesi.

-> Questa ipotesi fu smentita da Ernest Rutherford nel 1910.


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Rutherford
-> Bombardamento di una sottile
lamina di oro con un fascio di
particelle positive (particelle α).
-> In base al modello di Thomson,
Rutherford si aspettava che le
particelle attraversassero la lamina
di oro subendo deviazioni minime
dovute agli elettroni.
-> Invece, trovò delle particelle α che subivano una grande deviazione (1/20000 tornava
indietro), come se fossero respinte da qualcosa di piccolo, denso, carico positivamente.
-> Considerando massa, carica, velocità delle particelle α, Rutherford calcolò che un atomo è
costituito prevalentemente da spazio occupato da elettroni, ma al centro ci fosse una
piccola regione contenente tutta la carica positiva e, sostanzialmente, tutta la massa
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dell’atomo.
Rutherford
Modello di Thomson -> Rutherford formulò l’ipotesi che nel nucleo fossero
presenti particelle positive: i protoni

Modello di Rutherford

L’esperimento di Rutherford condusse quindi all’attuale


modello nucleare dell’atomo:
-> un centro puntiforme e denso di carica positiva: il
nucleo, in cui si concentra tutta la massa;
-> circondato da un grande volume di spazio pressoché
vuoto dove si distribuiscono gli elettroni

-> I protoni hanno carica uguale ed opposta a quella degli elettroni (neutralità dell’atomo) e
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la loro massa è pari a 1,7.10-27 kg.
I neutroni
Il modello atomico di Rutherford spiegava quasi tutto, tranne il neutrone scoperto da
Chadwick (Premio Nobel in Fisica in 1935)
-> I progressi tecnici consentirono di realizzare lo spettrometro di massa, uno strumento
atto a determinare la massa atomica.
-> Grazie allo spettro di massa, gli scienziati si accorsero che non tutti gli atomi di uno stesso
elemento possedevano la stessa massa. Ad es: un campione di neon puro ha la maggior
parte degli atomi con massa circa 20 volte maggiore di quella dell’idrogeno atomico, mentre
altri atomi erano 21 o 22 volte più pesanti di quest’ultimo.
-> Il nucleo atomico contiene particelle elettricamente neutre: i neutroni.
-> I neutroni hanno circa la stessa massa dei protoni e quindi aumentano in modo
significativo la massa atomica. Pertanto, un numero diverso di neutroni all’interno del
nucleo da origine ad atomi di massa diversa, anche nel caso si tratti di atomi dello stesso
elemento.
Chimica 01:
-> Protoni I Componentivengono
e neutroni della Materiadenominati
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nel loro insieme nucleoni 16
Struttura dell’atomo
Teoria atomica odierna:
-> Un atomo è una entità sferica, elettricamente neutra, costituita da un nucleo centrale
positivo e circondato da uno o più elettroni negativi che si muovono rapidamente nel
volume intorno al nucleo, trattenuti dall’attrazione esercitata su di essi dal nucleo.
-> Il nucleo è costituito da protoni e neutroni, eccetto il nucleo dell’idrogeno, che ha un
solo protone.
-> Un atomo è neutro perché il numero di protoni nel nucleo è uguale a quello degli
elettroni intorno al nucleo.
-> Il nucleo contribuisce al 99.97% alla massa atomica, ma occupa un volume piccolissimo
(denso).
-> Il diametro di un atomo (circa 10-10 m = Ă) è circa 10000 volte quello del nucleo (10-14
m), come una mosca all’interno di uno stadio!

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Struttura dell’atomo

Nucleoni Particelle
subatomiche

-> Il numero di massa (numero di nucleoni cioè


protoni + neutroni) si indica ad apice a sinistra del
simbolo chimico dell’elemento.
-> Il numero atomico (numero di protoni) si indica a
pedice a sinistra del simbolo chimico dell’elemento
-> Il simbolo chimico dell’elemento è la prima o le
prime due lettere del suo nome in lingua moderna,
latino o greco
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Isotopi
Gli atomi con lo stesso numero atomico, ma con numero di massa diverso si dicono isotopi
dell’elemento.
-> Il comportamento chimico di un elemento dipende essenzialmente dal numero degli
elettroni e quindi gli isotopi di un elemento hanno un comportamento chimico praticamente
identico.
-> Le loro differenze di massa portano a differenze apprezzabili di proprietà fisiche
(soprattutto relativamente agli elementi più leggeri).

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Un moderno riesame della
teoria atomica
1. Tutta la materia è costituita da atomi -> L’atomo è la particella più piccola che identifica
univocamente un elemento.
2. Gli atomi di un elemento non possono trasformarsi negli atomi di un altro elemento in
una reazione chimica -> Elementi possono essere convertiti in altri elementi solo in una
reazione nucleare.
3. Tutti gli atomi di un elemento hanno lo stesso numero di protoni e di elettroni che
determina il comportamento chimico dell’elemento -> Gli isotopi di un elemento
differiscono nel numero di neutroni, dunque nel numero di massa. Un campione di un
elemento viene considerato come se tutti i suoi atomi avessero una massa media.
4. I composti sono formati dalla combinazione chimica di due o più elementi in rapporti
specifici.
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Massa atomica
La massa di un atomo è misurata non in grammi, ma relativamente alla massa di un
campione atomico prescelto: la massa dell’atomo di carbonio-12.
Essa, per definizione, è pari esattamente a 12 unità di massa atomica (u.m.a. o u).
L’unità di massa atomica u.m.a., detta anche dalton (Da) è 1/12 della massa dell’atomo
del carbonio 12.
1 u.m.a. = 1.66054*10-24 g
La costituzione isotopica di un elemento viene determinata mediante la spettrometria di
massa. In primo luogo si misura la massa isotopica, cioè la massa di un isotopo di un dato
elemento. Dopodiché, lo spettrometro di massa fornisce anche l’abbondanza relativa di
ciascun isotopo dell’elemento e ciò consente di pervenire alla massa atomica di un
elemento, ossia la media delle masse dei suoi isotopi naturali ponderata dalle loro
rispettive abbondanze.
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Abbondanze relative e masse
atomiche
28
Il silicio (Si) ha tre isotopi presenti in natura in diverse percentuali: 14Si (92.23%),
29
14Si (4.67%) e 30
14Si (3.10%).
28
Ciò significa che un campione costituito da 10000 atomi, conterrà 9223 atomi di 14Si; 467
29
atomi di 14Si e 310 atomi 30
14Si ; di, e così via.

La massa atomica del Si riportata nella Tavola Periodica è pari a 28.0855 u.m.a. : essa si
può calcolare sommando i contributi delle masse atomiche dei tre diversi isotopi del Si,
“pesati” per le diverse abbondanze relative.
Il contributo del 28
14Si sarà: 27,97693 u.m.a. x 0,9223 = 25,8031 u.m.a.
29
Il contributo del 14Si sarà: 28,976495 u.m.a. x 0,0467 = 1,3532 u.m.a.
Il contributo del 30
14Si sarà: 29,973990 u.m.a. x 0,0310 = 0,9292 u.m.a.

Sommando i tre contributi si ottiene la massa atomica del Si riportata nella Tavola
Periodica: 25,8031 u.m.a. + 1,3532 u.m.a. + 0,9292 u.m.a. = 28,0855 u.m.a.
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La Tavola periodica
Alla metà del XIX secolo si erano accumulate enormi quantità di informazioni concernenti

le reazioni, le proprietà e le masse atomiche degli elementi

-> Parecchi ricercatori notarono regolarità ricorrenti o periodiche, e proposero schemi per

organizzare gli elementi secondo alcune proprietà fondamentali.

-> Nel 1871 Dmitrij Mendeleev pubblicò uno schema che elencava gli elementi secondo

massa atomica crescente e avente disposizione per cui elementi con proprietà chimiche

simili occupavano la stessa colonna, ne derivò l’attuale tavola periodica degli elementi.

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La Tavola periodica

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La Tavola periodica
Organizzazione della tavola periodica:

-> Ogni elementi ha una casella che contiene il numero, il simbolo e la massa atomica. Le

caselle sono disposte in ordine di numero atomico crescente da sinistra verso destra.

-> Le caselle sono disposte in un reticolato di periodi (righe orizzontali) e gruppi (colonne

verticali). Ogni periodo ha un numero da 1 a 7 mentre i gruppi vanno da 1 a 18.

-> I gruppi 1, 2, 13-18 contengono gli elementi dei gruppi principali, mentre i gruppi 3-12

contengono gli elementi di transizione. Al di sotto del corpo principale della tavola sono

collocate due serie di elementi di transizione interna, che si inseriscono tra gli elementi

del gruppo 3 e del gruppo 4.

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La Tavola periodica
-> Gli elementi si possono classificare in: metalli, non metalli e metalloidi (semimetalli),
divisi tra di loro da una linea a scalini dalla sommità del gruppo 13 al fondo del gruppo 16.
-> I metalli compaiono a sinistra della tavola (tranne H); i ¾ degli elementi sono metalli
(alcalini gruppo 1, alcalino terrosi gruppo 2, metalli di transizione gruppi 3-12, e elementi
di transizione interna lantanidi e attinidi).
-> I metalli sono generalmente solidi lucenti a T ambiente (tranne il mercurio che è
liquido), conducono calore e elettricità, possono essere lavorati e trasformati in lamine
(malleabilità) e in fili (duttilità).
-> I non metalli sono in alto a destra sono solidi fragili o gas, a T ambiente, tranne il bromo
che è liquido (lo iodio è solido) e conducono male calore e elettricità.
-> I semimetalli sono situati lungo la linea a scalinata (B, Si, Ge, As, Sb, Te), hanno
proprietà intermedie e spesso sono importanti per l’elettronica.
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La Tavola periodica

-> Il gruppo 1 (IA), tranne l’idrogeno, comprende i metalli alcalini (Li, Na, K, Rb, Cs)

-> Il gruppo 2 (IIA) è costituito dai metalli alcalino-terrosi (Be, Mg, Ca, Sr, Ba).

-> Il gruppo 17 (VIIA) è quello degli alogeni (F, Cl, Br, I)

-> Il gruppo 18 (VIIIA) è quello dei gas nobili, poco reattivi (He, Ne, Ar, Kr, Xe).

-> Il gruppo 15 (VA) è il gruppo dell’azoto (N, P, As, Sb, Bi)

-> Il gruppo 16 (VIA) è il gruppo dell’ossigeno (O, S, Se, Te, Po).

-> Gli elementi di un gruppo hanno proprietà chimiche simili, quelli di un periodo hanno

proprietà chimiche differenti.

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Introduzione al legame chimico

Gli elettroni degli atomi degli elementi interagenti intervengono nella formazione dei

composti secondo due modi:

-> trasferimenti di uno o più elettroni dagli atomi di un elemento a quelli di un altro, per

formare composti ionici.

-> Condivisione di elettroni tra atomi di differenti elementi, per formare composti

covalenti.

Questi processi generano legami chimici, ossia le forze che tengono uniti gli atomi degli

elementi in un composto

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Introduzione al legame chimico
Uno ione è un atomo, o un gruppo di atomi, che presenta una carica positiva o negativa
-> catione: ione con carica positiva.
Se un atomo neutro perde uno o più elettroni diventa una catione.

-> anione: uno ione con carica negativa.


Se un atomo neutro guadagna uno o più elettroni diventa un anione

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Introduzione al legame chimico
I composti ionici sono composti costituiti da ioni.

Il tipo più semplice di composto ionico è un composto ionico binario, costituito soltanto da

due elementi.
Si forma generalmente quando un metallo reagisce con un non metallo: il primo cede un
certo numero di elettroni diventando così un catione, viceversa l’altro accetta gli elettroni,
diventando anione. I cationi e gli anioni così formati si attraggono reciprocamente
mediante forze elettrostatiche e formano il composto ionico.
I composti ionici sono elettricamente neutri: la loro carica netta è nulla perché
contengono lo stesso numero di cariche positive e cariche negative.

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Introduzione al legame chimico
I composti covalenti si formano quando gli elementi condividono elettroni, il che avviene

di solito tra non-metalli.

-> Esempio: consideriamo due atomi di H separati, che si avvicinano finché il nucleo di

ciascuno attrae sempre più intensamente l’elettrone dell’altro atomo. A una certa distanza

ottimale tra i due nuclei, i due atomi formano un legame costituito dall’attrazione

reciproca tra una coppia di elettroni e i due nuclei: si tratta del legame covalente. Ne

risulta una molecola di H2 in cui ciascun elettrone non appartiene più ad un particolare

atomo di H, ma entrambi gli elettroni sono condivisi tra i due atomi.

-> questo può accadere sia tra atomi di uno stesso elemento (N2, O2, F2, P4, S8,…) oppure

atomi di elementi differenti (HF, H2O,…)


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Formule
In una formula chimica, i simboli degli elementi e i pedici indicano la specie e il numero di

atomi presenti nella più piccola unità della sostanza.

Esistono:

-> La formula minima (o formula empirica): mostra il numero relativo di atomi di ciascun

elemento nel composto (es: per il perossido i idrogeno è HO).

-> La formula molecolare: mostra il numero reale di atomi di ciascun elemento in una

molecola del composto (es: per il perossido di idrogeno è H2O2).

-> La formula di struttura: mostra il numero di atomi e i legami tra essi, cioè le posizioni

reciproche e le connessioni tra atomi nella molecola (es: per il perossido di idrogeno è

H-O-O-H).
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