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Forma e dimensioni della Terra

Pitagora e Aristotele → ipotizzarono che


la Terra fosse sferica.
Prove della sfericità della Terra:
- L’ombra che la Terra proietta sulla
Luna durante le eclissi di Luna è
sempre circolare: solo una sfera
proietta sempre un’ombra circolare.
- Salendo su una torre l’orizzonte visivo
(la linea immaginaria che delimita la
porzione di territorio che possiamo
vedere) si fa sempre più ampio.
Forma e dimensioni della Terra
- Se osserviamo una nave che si avvicina alla costa,
vediamo prima l’albero e le vele e solo
successivamente lo scafo; se la superficie non fosse
curva, l’oggetto apparirebbe sempre tutto intero,
anche se molto piccolo per la lontananza.
- L’altezza della Stella Polare, ossia l’angolo esistente
tra la direzione della stella e il piano dell’orizzonte,
varia a seconda della posizione dell’osservatore,
mentre sarebbe sempre costante se la Terra fosse
piatta.
- Nel XVI secolo i viaggi di circumnavigazione
dimostrarono la possibilità di effettuare un giro
completo del globo terrestre.
- Le fotografie scattate dai satelliti artificiali
evidenziano la sfericità della Terra
Terra: ellissoide e geoide
La Terra non ha esattamente la forma di
una sfera: è schiacciata ai poli e rigonfia
all’equatore. A causa della forza
centrifuga, generata dal moto di
rotazione del pianeta. Il raggio polare ha
lunghezza minore del raggio
equatoriale.
Ellissoide di rotazione: solido
geometrico che si ottiene facendo
ruotare un’ellisse intorno all’asse
minore, ma non rappresenta le
irregolarità presenti nella forma della
Terra → Geoide: solido ideale delimitato
da una superficie in ogni suo punto
perpendicolare alla direzione del filo a
piombo.
Il geoide si trova al di sopra
dell’ellissoide nei continenti e al di sotto
di esso negli oceani.
Dimensioni della Terra
Sistemi di riferimento

I poli geografici: Polo Nord e Polo Sud, sono i due


punti della superficie terrestre da dove emerge
l’asse ideale intorno a cui ruota il pianeta (asse
terrestre).
L’equatore è una circonferenza situata su di un
piano perpendicolare all’asse terrestre e passante
per il centro della Terra. L’equatore divide il pianeta
in due emisferi: il boreale verso Nord e l’australe
verso Sud.
Paralleli: sono circonferenze poste su piani paralleli
al piano dell’equatore; sono 90 a Nord e 90 a Sud
dell’equatore, che è considerato il parallelo zero e
distano 1° l’uno dall’altro.
Sistemi di riferimento
Meridiani: sono le semicirconferenze che uniscono i due poli;
sono 360 , alla distanza di 1° d’angolo l’uno dall’altro. Si
contano a partire dal meridiano fondamentale: meridiano di
Greenwich (in prossimità di Londra). Ogni meridiano ha un
corrispondente antimeridiano, con il quale forma una
circonferenza: circolo meridiano.
I meridiani e i paralleli si intersecano ad angolo retto per
formare quella rete immaginaria di linee chiamata reticolato
geografico.
Coordinate geografiche
Coordinate geografiche: permettono di determinare la
posizione di un qualsiasi punto sulla superficie terrestre e
sono:
Latitudine di un punto P è la sua distanza angolare
dall’equatore (l’angolo al centro che corrisponde all’arco
di meridiano che congiunge P all’equatore). Si misura in
gradi e varia da 0° a 90° N, o da 0° a 90° S, se si trova
sopra o sotto l’equatore. Tutti i punti che si trovano sullo
stesso parallelo hanno la stessa latitudine.
Longitudine di un punto P è la sua distanza angolare dal
meridiano fondamentale (l’angolo al centro che
corrisponde all’arco di parallelo che congiunge P con il
meridiano fondamentale). Varia tra 0° e 180° e si misura
verso Est o verso Ovest. Tutti i punti che si trovano sullo
stesso meridiano hanno la stessa longitudine.
Altitudine: viene misurata rispetto al livello medio del
mare e può essere positiva (al di sopra del livello del
mare) o negativa.
I moti della Terra
- Moto di rotazione intorno al proprio asse;
- Moto di rivoluzione intorno al Sole;
- Moti millenari;
- partecipa anche ai moti di rotazione e di traslazione dell’intera galassia.
Moto di rotazione
La Terra ruota intorno a un asse immaginario, asse di rotazione; compie un giro intero
360° in 23h 56min 4s, detto giorno sidereo (riferimento: due passaggi successivi di
una stella lontana in un medesimo punto).
Giorno solare: dura 24h e corrisponde al tempo che intercorre tra due successive
culminazioni solari (momenti della giornata in cui il Sole tocca il punto più alto della
sua traiettoria nel cielo). Giorno solare e sidereo differiscono di 4 min.
Il movimento rotatorio della Terra avviene da Ovest verso Est, in senso inverso al
moto apparente giornaliero della sfera celeste e del Sole.
Ogni punto sulla Terra compie una rotazione di 360° in un giorno sidereo, ma percorre
una circonferenza di lunghezza diversa a seconda della sua latitudine (poiché i
differenti paralleli hanno diverso diametro).
Prove del moto di rotazione terrestre

Prove sperimentali della rotazione terrestre:


- Deviazione dei corpi in caduta libera: un corpo
in caduta libera non segue esattamente la
verticale, ma si sposta lievemente verso Est
rispetto ad essa. Nel 1791, l’italiano Guglielmini
lo dimostrò lasciando cadere dalla Torre degli
Asinelli (Bologna) un grave che deviò 17 mm. Il
corpo che si trova in cima alla torre partecipa al
moto di rotazione terrestre con una velocità
lineare maggiore rispetto al suolo sottostante,
perché è più distante dall’asse di rotazione.
Prove del moto di rotazione terrestre

- Esperienza di Foucault: nel 1851 Foucault


fece oscillare a lungo un grande pendolo
appeso al soffitto del Pantheon di Parigi. Il
pendolo, oscillando, non produceva sempre
lo stesso solco nella sabbia del pavimento,
ma lasciava tracce a raggiera → il
pavimento ruota in senso opposto,
antiorario.
Conseguenze del moto di rotazione terrestre

- Alternanza tra dì e notte: dì: parte della giornata


in cui il Sole è visibile al di sopra dell’orizzonte e
notte: quella in cui non è visibile. Il globo
terrestre è diviso in due parti dal circolo di
illuminazione: nella parte illuminata è dì, in
quella opposta è notte. A causa della presenza
dell’atmosfera, il circolo di illuminazione non è
una linea netta, ma una fascia di una certa
larghezza dove l’illuminazione varia con
gradualità. Questo perché la stratificazione
dell’atmosfera in fasce di diversa densità causa
la deviazione verso il suolo dei raggi solari che
la attraversano, che riescono così a raggiungere
zone che in assenza di questo fenomeno
sarebbero buie. Il periodo di luce diffusa che
precede la comparsa o segue la scomparsa del
Sole all’orizzonte è detto crepuscolo: alba e
tramonto.
Conseguenze del moto di rotazione terrestre
- Deviazione dei corpi in movimento sulla superficie
terrestre: a causa del moto di rotazione della Terra, un
corpo che si muove liberamente sulla superficie
terrestre (aereo, missile) modificando la sua latitudine,
devia dalla direzione originaria: verso la sua destra se
si trova nell’emisfero boreale, verso la sua sinistra se
si trova nell’emisfero australe. Causa della deviazione:
forza di Coriolis (è una forza apparente, non reale). Il
corpo in movimento mantiene la velocità di rotazione
del parallelo da cui è partito, anche quando raggiunge
paralleli che possiedono velocità lineare di rotazione
maggiore o minore della sua; si troverà quindi in
anticipo o in ritardo rispetto ai paralleli che sta
attraversando.
Importante perché determina il movimento circolatorio dei
venti e delle correnti oceaniche.
https://www.youtube.com/watch?v=DlEkTpxeXUo
Moto di rivoluzione
La Terra esegue un moto di rivoluzione intorno al Sole descrivendo un’orbita ellittica. L’orbita
poco eccentrica (poco schiacciata) prende il nome di eclittica. Il punto di massima distanza
tra Terra e Sole è detto afelio (152 milioni di km), mentre il punto di massima vicinanza è
detto perielio (147 milioni di km).
Distanza media Terra-Sole 149 milioni di km (Unità Astronomica).
La Terra impiega 365d 6h 9min 10s a compiere una completa rivoluzione: detto anno
sidereo (alla velocità di 30 km/s). È di 20 minuti più lungo dell’anno solare che dura 365d 5h
48min 46s ed è il tempo che intercorre tra l’inizio di una stagione e l’inizio della medesima
stagione l’anno successivo.
Conseguenze del moto di rivoluzione
- Alternanza delle stagioni
Le stagioni esistono perché l’asse terrestre non è
perpendicolare al piano dell’eclittica (piano su cui si
trovano sia il Sole che la Terra), ma rimane sempre
inclinato rispetto ad esso di 66° 33’ (ovvero 23°27’
rispetto alla verticale al piano dell’orbitale).
Conseguenze:
- Nel corso dell’anno, la Terra rivolge verso il Sole
alternativamente il polo Nord e il polo Sud e di
conseguenza i raggi solari colpiscono un qualsiasi
punto della superficie terrestre con angolazioni
diverse al cambiare delle stagioni.
- In qualsiasi luogo della Terra (eccetto che
all’equatore) si modifica la durata del dì e della notte
nel corso dell’anno: in estate nell’emisfero boreale il
Sole rimane per molte ore, mentre nell’emisfero
australe il Sole illumina per poche ore riscaldando di
meno. In inverno avviene il contrario.
Conseguenze del moto di rivoluzione
Conseguenze del moto di rivoluzione
- Alternanza delle stagioni: equinozi e solstizi
Zenit: punto della sfera celeste che si trova sulla verticale di un osservatore.
- Agli equinozi di primavera e d’autunno (20-21 marzo e 22-23 settembre) il Sole a
mezzogiorno è allo zenit sull’equatore, dove i raggi solari raggiungono il suolo
perpendicolarmente. In tutti gli altri paralleli della Terra i raggi solari giungono più inclinati e
l’intensità del riscaldamento diminuisce: la temperatura diminuisce dall’Equatore ai poli. Ai
poli il dì e la notte hanno la medesima durata.
- Al solstizio d’estate (20-21 giugno): il Sole a mezzogiorno è allo zenit sul parallelo situato a
23°27’ a Nord dell’equatore, il tropico del Cancro: il polo Nord è rivolto verso il Sole e
nell’emisfero boreale il dì ha massima durata, mentre nell’emisfero australe la minima
durata (estate nell’emisfero boreale e inverno nell’emisfero australe).
- Al solstizio d’inverno (21-22 dicembre): il Sole a mezzogiorno è allo zenit del tropico del
Capricorno, situato a 23°27’ a Sud dell’equatore: il polo Sud è rivolto verso il Sole e quindi i
raggi solari colpiscono maggiormente l’emisfero australe. Inoltre, nell’emisfero australe il dì
ha la massima durata, nell’emisfero boreale la minima.
Nel nostro emisfero l’estate dura più dell’inverno, poiché la Terra si trova in afelio e si muove
più lentamente.
Stagioni astronomiche non coincidono con le stagioni meteorologiche: periodo più caldo dell’anno non è
al solstizio di giugno, ma alla fine di luglio e periodo più freddo non è dicembre, ma gennaio.
Conseguenze del moto di rivoluzione
- Differente durata del dì e della notte
In qualsiasi luogo della Terra (tranne che all’equatore: durata del
dì e della notte è uguale tutto l’anno: 12h) la durata del dì e della
notte varia nel corso dell’anno: in estate dura più a lungo il dì
(15/16 ore in Italia), in inverno invece la notte. Questo perché il
circolo d’illuminazione non taglia i paralleli in due parti uguali.
Solo nei giorni degli equinozi il circolo di illuminazione taglia tutti i
paralleli in due parti uguali e quindi il dì e la notte hanno la
stessa durata: 12h.
Nel Circolo polare artico e nel Circolo polare antartico (latitudine
di 66°33’ Nord e Sud), nel giorno del solstizio d’estate il circolo di
illuminazione non taglia i circoli polari → al circolo polare artico il
Sole non tramonta (Sole di mezzanotte), mentre al circolo polare
antartico non sorge.
Ai poli il dì e la notte hanno la durata astronomica di 6 mesi
(grande dì e grande notte), anche se il lungo crepuscolo polare
riduce il periodo buio a soli 3 mesi.
Conseguenze del moto di rivoluzione
Conseguenze del moto di rivoluzione

- Zone astronomiche
I raggi solari colpiscono il suolo con sempre maggiore inclinazione a mano a mano
che ci si sposta dall’equatore (o dai tropici) verso i poli → il clima si fa più rigido con
l’aumentare della latitudine. Zone astronomiche:
- Zona torrida: tra il tropico del Cancro e il tropico del Capricorno: i raggi solari
arrivano sempre perpendicolari al suolo e qui è sempre caldo.
- Zona temperata boreale: tra tropico del Cancro e Circolo polare artico, e zona
temperata australe: tra tropico del Capricorno e Circolo polare antartico → la
variazione dell’inclinazione dei raggi solari e della durata del dì e della notte fa sì
che esistano le stagioni.
- Calotta polare artica e calotta polare antartica: il clima è sempre freddo, poiché i
raggi solari raggiungono il suolo molto inclinati anche d’estate e non riescono a
riscaldare il territorio che esce dalla notte polare.
Conseguenze del moto di rivoluzione

- Zone astronomiche
Moti millenari
Movimenti che la Terra compie in tempi molto lunghi (decine o centinaia di migliaia di
anni) che hanno effetti rilevanti sul clima dell’intero pianeta.
- Moto di precessione luni-solare
Il Sole e la Luna si trovano entrambi sul piano dell’eclittica ed
esercitano la loro attrazione gravitazionale soprattutto sul
rigonfiamento equatoriale terrestre; questo tende a
“raddrizzare” l’asse terrestre rispetto al piano dell’eclittica. A
ciò si oppone il moto di rotazione terrestre, che cerca di
mantenere immutata l’inclinazione dell’asse (di 66°33’) → il
risultato delle due azioni combinate è un movimento rotatorio
dell’asse terrestre, che descrive due coni con al vertice il
centro della Terra senza variare la sua inclinazione rispetto al
piano orbitale (si muove come una trottola). Questo
movimento, detto precessione luni-solare, avviene in senso
orario e si completa in 26000 anni.
Il moto conico dell’asse terrestre non è regolare, ma presenta
delle oscillazioni, dette nutazioni, provocate dal cambiamento
continuo delle posizioni reciproche si Sole, Terra e Luna, che
si ripetono in un periodo di circa 18 anni.
Conseguenze del Moto di precessione luni-solare:
- È la precessione degli equinozi: l’anno solare (il tempo che intercorre tra due successivi
equinozi di primavera) è più breve dell’anno sidereo di circa 20 minuti → questo perché
ogni anno, per il moto conico dell’asse terrestre, la posizione dell’equinozio si sposta un
poco in senso orario (meno di 1°) andando incontro alla Terra, che si muove intorno al
Sole in senso antiorario.
- La Stella Polare indica il nord nel nostro emisfero, ma tra 13000 anni sarà indicato dalla
Stella Vega e solo tra 26000 anni si tornerà alla situazione attuale
Moti millenari
- Spostamento della linea degli apsidi:
La linea degli apsidi (la linea che unisce il perielio con l’afelio dell’orbita) ruota in senso
antiorario e compie una rotazione completa in 117000 anni. A causa dell’attrazione
gravitazionale dei pianeti del Sistema Solare si sposta la linea degli apsidi → quando è
estate nel nostro emisfero, attualmente, la Terra si trova in prossimità dell’afelio, con il
tempo il solstizio d’estate si verificherà con la Terra in perielio.
Moti millenari

- Variazione dell’eccentricità (misura dello schiacciamento dell’ellisse) dell’orbita


terrestre:
La sua variazione modifica nel tempo le distanze tra Sole e Terra in afelio e in perielio: se
l’eccentricità dell’orbita aumenta la distanza Terra-Sole diminuisce in perielio e cresce in
afelio, poiché il Sole si allontana dal centro. Il periodo di questo movimento è di 92000
anni.

- Variazione dell’inclinazione terrestre:


L’attuale inclinazione è di 23°27’, ma si modifica da un minimo di 21°55’ a un massimo di
24°25’ in 40000 anni circa.
Moti millenari e glaciazioni

Astronomo serbo Milankovitch ipotizza che i moti millenari


sono la causa dell’alternanza di periodi glaciali e
interglaciali che si sono verificati nel corso della storia
della Terra, perché modificano la quantità di energia
ricevuta dalla superficie terrestre alle differenti latitudini.
Le condizioni che dovrebbero favorire le glaciazioni sono:
orbita con il massimo di eccentricità, solstizio estivo che
avviene con la Terra in afelio, asse terrestre molto
inclinato.
L’emisfero boreale avrebbe subìto, nel passato,
l’imponente espansione dei ghiacciai quando queste
condizioni si sono verificate contemporaneamente.
Orientamento

Orientarsi: conoscere la propria posizione sul terreno e la direzione da prendere


per raggiungere la propria meta.
- Orientarsi con il Sole: i punti cardinali:
I movimenti del Sole ci permettono di definire 4 punti cardinali:
Est (E, Oriente o levante): indica il punto in cui sorge il Sole nei giorni degli
equinozi (gli altri giorni il Sole sorge spostato un poco a nord nel semestre estivo e
un poco a sud nel semestre invernale).
Ovest (O, o W, West, Ponente o Occidente): corrisponde al punto in cui il sole
tramonta.
Se ci disponiamo con l’est alla nostra sinistra il Sud (S, Mezzogiorno) è di fronte, e
il Nord (N) alle spalle. Se ci troviamo a Nord del tropico del Cancro, il Sole a
mezzogiorno ci indica il Sud. Per chi si trova a Sud del tropico del Capricorno il
Sole in culminazione indica sempre il Nord.
I punti cardinali e le direzioni intermedie (NO, NNO) sono rappresentati dalla rosa
dei venti.
Orientamento
Orientamento

- Orientarsi di notte: la Stella Polare:


Di notte, nell’emisfero boreale, è possibile orientarsi con la Stella
Polare, poiché si trova esattamente allo zenit del Polo Nord.
Nell’emisfero australe il sud è indicato dalla Croce del Sud, ma in
modo meno preciso, poiché la piccola costellazione è lontana
dallo zenit del Polo Sud.
Orientamento
- Orientarsi con la bussola:
La bussola è costituita da un ago magnetizzato libero di ruotare su di un piano
orizzontale, che si dispone seguendo le linee del campo magnetico terrestre, che
confluiscono nei poli magnetici e sono paralleli ai meridiani: per questo motivo l’ago
della bussola si dispone con la punta verso il nord. Tale indicazione non è precisa
poiché i poli magnetici non coincidono con quelli geografici.
Orientamento
- Metodo per determinare la latitudine:
Nel passato i navigatori determinavano la latitudine a cui si trovavano misurando con
uno strumento, il sestante, l’altezza di una stella. Nel nostro emisfero, veniva presa
come riferimento la Stella Polare, perché si trova quasi allo zenit del polo Nord.
Oggi i navigatori utilizzano i sistemi satellitari (GPS, Global positioning System).
La Misura del tempo
Tutti i punti che si trovano su di un dato meridiano vedono culminare il Sole nello
stesso istante e quindi hanno la medesima ora: ogni meridiano ha dunque la sua ora,
definita come ora vera o ora locale. Ma non si può utilizzare l’ora locale in un’epoca di
rapidi spostamenti.
Nel XIX secolo la superficie terrestre venne divisa in 24 spicchi denominati fusi orari,
ognuno con un’ampiezza di 15° di longitudine (corrispondente a 15 meridiani
geografici).
Tutti i luoghi situati nel medesimo fuso assumono come propria l’ora del meridiano
centrale del fuso stesso, l’ora convenzionale o tempo civile, e su di essa regolano gli
orologi.
Passando da un fuso all’altro l’orologio va spostato di un’ora: un viaggiatore che passa
da un fuso al successivo andando verso ovest, deve portare indietro di un’ora
l’orologio; se lo fa andando verso est deve portarlo avanti di un’ora. Il fuso orario di
riferimento (zero) è quello che ha come meridiano centrale il meridiano di Greenwich e
la sua ora è assunta come tempo universale.
I fusi orari a est di esso sono numerati da +1 a +12 e sono in anticipo rispetto al fuso di
riferimento di un numero corrispondente di ore, quelli a ovest sono numerati da -1 a -
12 e sono in ritardo. L’Italia si trova nel fuso orario +1.
La Misura del tempo
In alcuni casi i fusi orari non sono esattamente delimitati dai meridiani, ma si adattano ai
confini degli Stati nazionali, per evitare più fusi orari all’interno di uno Stato. In diversi Stati,
tra cui l’Italia, è consuetudine adottare nel periodo estivo un’ora diversa da quella del fuso,
l’ora legale (un’ora in avanti), per risparmiare sull’illuminazione pubblica e privata.
La Misura del tempo
Se ci spostiamo molto rapidamente sulla superficie terrestre lungo un parallelo è come se, in
un certo senso, viaggiassimo nel tempo.
Se un aereo oltrepassa la linea internazionale del cambiamento di data (coincide con
l’antimeridiano di Greenwich, che separa due zone che hanno la medesima ora ma data
diversa) viaggiando verso oriente (dall’Asia agli USA) i passeggeri dovranno ripetere la data
del giorno in corso; viceversa, chi si muove verso occidente (dagli USA all’Asia) deve
avanzare la data di un giorno, come se saltasse una giornta. Chi fa il giro del mondo
andando verso oriente, «guadagna» un giorno.
Luna
La Luna è un astro solido, privo di luce propria, con forma a ellissoide. Il
suo raggio è circa 1/4 di quello della Terra, mentre la massa è 1/81 e la
forza di gravità è 1/6 di quella terrestre (talmente bassa che non esiste
un’atmosfera e non è presente acqua, poiché evaporerebbe).
La durata del dì e della notte è quasi di 14 giorni ciascuno. Temperatura
massima e minima della giornata: 117°C il dì e -170°C la notte.
Per la mancanza di atmosfera non ci sono fenomeni meteorologici
(pioggia, vento) e il paesaggio viene modificato solo dall’impatto di
meteoriti con il suolo, che hanno formato vari crateri (che possono avere
da pochi centimetri a oltre 200 km).
Sulla superficie lunare ci sono zone più scure, vaste depressioni dette
mari e aree più chiare ricche di rilievi, dette terre alte.
https://www.youtube.com/watch?v=2jOAanizCEs
Origine della Luna
Le rocce lunari più antiche datano 4,6 miliardi di anni e quindi
risalgono al momento della formazione del Sistema Solare. Tre
ipotesi sull’origine della Luna:
- Ipotesi della fissione: la Luna si è originata dalla Terra, quando
questa era ancora allo stato fuso e ruotava molto velocemente
su se stessa. La sfera terrestre si sarebbe deformata e
schiacciata a causa dell’intensa forza centrifuga, generando,
nella zona equatoriale, un’enorme protuberanza che alla fine si
sarebbe staccata mettendosi a orbitare intorno alla Terra. Non
spiega perché le rocce lunari non siano uguali a quelle terrestri.
- Ipotesi della cattura: sostiene che la Luna sia un piccolo
pianeta del Sistema Solare, «catturato» dall’azione
gravitazionale della Terra. In questo modo si giustifica la diversa
composizione delle rocce lunari e di quelle terrestri, ma resta
oscuro il meccanismo della cattura.
- Ipotesi dell’accrescimento: la Luna si sarebbe originata
dall’aggregazione di frammenti rocciosi, polveri e asteroidi
intorno alla Terra).
Origine della Luna
- Ipotesi dell’impatto gigante: la Luna si sarebbe originata in seguito all’impatto del nostro
pianeta (ancora caldo e in gran parte fuso) con un pianeta delle dimensioni di Marte
avvenuto circa 50 milioni di anni dopo la formazione del Sistema Solare. Secondo questa
ipotesi l’impatto, non frontale ma quasi di striscio, provocò l’espulsione di un’enorme
quantità di materiale fuso dal mantello terrestre; questo materiale, insieme a quello ferroso
del corpo impattante, iniziò a ruotare intorno alla Terra e poi si aggregò, formando la Luna.
Questa ipotesi spiega perché l’80% della Luna deriva dal materiale terrestre (come
dimostrato dagli isotopi dell’ossigeno) e spiega perché la Luna non presenta l’acqua:
l’acqua sarebbe stata completamente vaporizzata dall’enorme quantità di calore
sprigionata dall’impatto.
I movimenti della Luna
- Moto di rotazione intorno al proprio asse in senso antiorario: durata un giorno
lunare che equivale a 27d 7h 43min 11s terrestri.

- Moto di rivoluzione intorno alla Terra, sempre in senso antiorario, lungo un’orbita
ellittica di cui la Terra occupa un fuoco: punto di minima distanza Terra-Luna,
perigeo (356000 km) e quello di massima distanza, apogeo (405 000 km). Il moto
di rivoluzione lunare ha una durata, il mese sidereo, esattamente uguale a quella
del giorno lunare: per questo motivo la Luna rivolge sempre la stessa faccia verso
la Terra.
I movimenti della Luna
- Moto di traslazione, insieme alla Terra, intorno al Sole: mentre la Luna ruota intorno alla
Terra, questa ruota intorno al Sole, quindi la Luna segue la Terra nella sua rivoluzione
intorno al Sole, percorrendo una traiettoria solo leggermente sinuosa detta epicicloide,
che interseca 24 o 25 volte l’anno l’orbita terrestre passando davanti e dietro la Terra.

La Terra è uno dei pianeti più piccoli del Sistema Solare, mentre la Luna è uno dei satelliti più grandi.
Inoltre, la Luna risente maggiormente dell’attrazione gravitazionale del Sole rispetto a quello della
Terra → Luna e Terra non sono da considerarsi un pianeta e il suo satellite (come Giove e Callisto),
ma come un sistema planetario doppio (o biplanetario): il sistema Terra-Luna.
Conseguenze dei moti di Terra e Luna: le Fasi Lunari
I diversi aspetti della Luna (disco completo, mezza Luna, a forma di falce) prendono il nome
di «fasi lunari». Il fenomeno è causato dalle diverse posizioni reciproche di Sole, Terra e
Luna e consiste nei cambiamenti delle condizioni di illuminazione della Luna nel corso del
mese.
Quando la Luna si trova in congiunzione, ossia interposta tra Sole e Terra, l’emisfero che
essa rivolge verso di noi non è illuminato: questa fase è detta novilunio (Luna nuova). La
Luna, che si trova per noi dalla stessa parte del Sole, sorge alle 6 e tramonta alle 18: è
visibile solo di giorno, molto pallida perché illuminata dalla luce solare riflessa dalla Terra
(luce cinerea).
Quando la Luna si trova in opposizione: dalla parte opposta del Sole, rispetto alla Terra, è
completamente illuminata: questa fase è detta plenilunio (Luna piena); la Luna sorge alle 18
e tramonta alle 6 di mattina.
Tra le due posizioni descritte vi sono interposti il primo quarto, successivo al novilunio, e
l’ultimo quarto, dopo il plenilunio: in queste fasi la Luna ci appare illuminata a metà (ma non
la stessa metà).
Tra una fase e la successiva vi è un intervallo di circa 7d 9h. Vi sono, inoltre, tutte le possibili
situazioni intermedie: dopo il novilunio la Luna appare come una piccola falce in crescita
(Luna crescente), mentre dopo il plenilunio la parte illuminata comincia a diminuire (Luna
calante). «Gobba a ponente (Ovest), Luna crescente; gobba a levante (Est), luna calante.»
Fasi Lunari
Un completo ciclo delle fasi lunari si compie in un mese lunare (o sinodico), che possiamo
definire come l’intervallo di tempo che intercorre tra due successivi noviluni e ha durata di
29d 12h 44min 3s.
Conseguenze dei moti di Terra e Luna: le Eclissi
L’orbita della Luna è inclinata di circa 5° rispetto all’eclittica (l’orbita della Terra): ne
consegue che Terra, Luna e Sole non si trovano mai sullo stesso piano, se non
quando la Luna passa in un nodo, ossia in uno dei due punti di intersezione tra la
sua orbita e quella della Terra (l’intersezione tra i due piani orbitali è detta linea dei
nodi).
Le Eclissi
Sia la Terra che la Luna sono corpi opache e producono un cono d’ombra se sono colpiti
dalla luce solare: così nascono le eclissi.
Eclissi di Sole: quando la Luna si interpone tra Sole e Terra (allineamento Sole-Luna-Terra).
La Luna produce un cono d’ombra il cui vertice oscura una parte di superficie terrestre e in
questa zona sarà visibile l’eclisse totale del Sole. Contemporaneamente, la Luna produce
anche un cono di penombra, molto più ampio: chi si trova in questa zona vede il Sole
parzialmente oscurato (eclissi parziale). Infine, quando la Luna si trova in apogeo e quindi
non è abbastanza grande da coprire l’intera superficie del Sole si ha un’eclissi anulare.
Poiché la Terra ruota sul proprio asse il cono d’ombra si sposta rapidamente sulla superficie
terrestre e quindi un’eclissi di Sole dura pochi minuti.
Le eclissi
Eclissi di Luna: quando la Terra si interpone tra Sole e Luna (allineamento Sole- Terra-
Luna). La luna viene oscurata da un’ombra proiettata dalla Terra, poiché in questo caso il
cono d’ombra è molto più ampio, queste eclissi possono durare alcune ore.

Le eclissi sono un fenomeno che si ripete periodicamente: in un anno si possono verificare


da un minimo di due a un massimo di sette eclissi, sempre con prevalenza di quelle solari.
Eppure è più probabile assistere a un’eclissi di Luna che a una si Sole, perché la prima è
osservabile da tutti coloro per i quali in quel momento è notte, mentre la seconda è visibile in
una parte molto limitata di superficie terrestre. Due eclissi totali di Sole si ripetono nello
stesso luogo solo ogni 360 anni. L’ultima eclissi totale di Sole visibile solo al Nord Italia
avvenne il 15 febbraio 1961. La prossima eclissi totale avverrà il 2 agosto 2027 ma sarà solo
nel sud della Sicilia: a Lampedusa.
Eclissi solare parziale: 10 maggio 1994; 12 ottobre 1996; 11 agosto 1999, 29 marzo 2006.
Eclissi anulare: 31 maggio 2003.
Differente durata di mese sidereo e mese lunare

Mese sidereo (moto di rivoluzione lunare) e mese


sinodico (ciclo completo delle fasi lunari) hanno
una diversa durata perché: mentre la Luna ruota
di 360° intorno alla Terra, quest’ultima si sposta
nella sua orbita intorno al Sole. Perciò la Luna,
per tornare in allineamento con il Sole e la Terra
deve compiere un arco ulteriore, che corrisponde
a un angolo (α’) identico a quello percorso dalla
Terra durante il mese sidereo (α), di circa 27°,
impiegando circa 2 giorni e 5 ore.
Unità A3: da pagina 62 a pagina 89
Video:
I moti della Terra Hub:
https://www.youtube.com/watch?v=lfh6r1oOB3s

Equinozi e Solstizi Zanichelli:


https://www.youtube.com/watch?v=TpOywo-lNlQ

Fasi Lunari
https://www.youtube.com/watch?v=9QNP8vCNCGE

Eclissi
https://www.youtube.com/watch?v=5CkYSFR5qLI

Perché vediamo solo una faccia della Luna


https://www.youtube.com/watch?v=3uIwjA_X2Sk

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