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Ecosistema: è l’insieme dell’ambiente fisico (acqua, aria, suolo) e delle forme di vita
presenti in un certo luogo (grande come una foresta o piccolo come una pozza d’acqua).
Ciclo idrologico o Ciclo dell’acqua
Ciclo idrologico o Ciclo dell’acqua
Ciclo idrologico o Ciclo dell’acqua
Il Sole fornisce l’energia necessaria per i processi di evaporazione, che sono
molto intensi negli oceani (circa 425000 km 3 di acqua all’anno) e che permettono
il passaggio dell’acqua dagli oceani all’atmosfera. L’umidità atmosferica in breve
tempo condensa in nubi e queste producono precipitazioni che si scaricano
direttamente sul mare (restituendo circa 385000 km 3) e una parte sui continenti.
L’acqua caduta sulle terre emerse deve percorrere un lungo tragitto per tornare
negli oceani: una parte raggiunge i fiumi e scorre sino al mare (deflusso
superficiale); una parte invece penetra nel sottosuolo e si muove in profondità
sino a che riaffiora nel letto dei fiumi, nelle sorgenti o direttamente nel mare in
prossimità delle coste (deflusso profondo).
Sui continenti, quindi, le precipitazioni apportano circa 111000 km 3 di acqua,
mentre l’evaporazione superficiale in laghi, fiumi, suoli e la traspirazione dei
vegetali (chiamata nell’insieme evapotraspirazione) ne rimandano nell’atmosfera
71000 km3.
In alcuni casi il ciclo idrologico richiede tempi molto più lunghi per completarsi: le
falde idriche a volte trattengono l’acqua per centinaia di anni, mentre nei ghiacciai
l’acqua può rimanere imprigionata allo stato solido per migliaia di anni.
Il bilancio idrologico (o idrico) globale della Terra vede un equilibrio perfetto tra la quantità
d’acqua che precipita, o condensa, su mari e continenti e quella che da essi torna
nell’atmosfera: il ciclo dell’acqua infatti è un circuito chiuso, in cui non vi sono variazioni della
quantità totale.
Acque continentali
Acque continentali = derivano dalle precipitazioni atmosferiche e sono formate da:
acque superficiali + acque sotterranee.
Le acque superficiali rappresentano solo lo 0,3% delle acque continentali, ma sono
le principali artefici del modellamento del territorio, a causa del loro perenne
movimento.
Si trovano infatti a quote più elevate rispetto al livello del mare e per questo motivo
scorrono verso di esso sospinte dalla forza di gravità, svolgendo un’intensa azione
morfogenetica attraverso l’erosione delle rocce, il trasporto dei detriti, il deposito dei
medesimi.
L’attività erosiva dell’acqua inizia con le precipitazioni atmosferiche: le piogge, se
intense, esercitano sui terreni un’azione battente di tipo meccanico, più efficace se
questi sono poveri di vegetazione e disposti lungo pendii.
Successivamente, l’acqua caduta con le piogge inizia a scorrere disordinatamente
sul terreno formando rivoli che scavano piccoli solchi intrecciati tra di loro,
diventando sempre più profondi e durevoli → Ruscellamento: è responsabile della
rimozione di notevoli quantità di sedimenti dai suoli.
L’efficacia dell’azione erosiva della
pioggia battente e dell’acqua di
ruscellamento dipende da fari fattori:
l’intensità delle precipitazioni (piogge
violente esercitano un’azione
meccanica maggiore), la permeabilità
del terreno (se è bassa, aumenta lo
scorrimento superficiale), la pendenza
del versante (se è forte, aumenta la
velocità dello scorrimento e quindi
l’azione erosiva), la copertura
vegetale del suolo (se presente,
attutisce l’azione battente della
pioggia e rallenta lo scorrimento
superficiale).
Il ruscellamento può produrre
caratteristiche forme di erosione: i
calanchi, tipici dell’Appennino, e le
piramidi di terra.
Video:
Atmosfera:
https://www.youtube.com/watch?v=ftwxhpMu3FI
Idrosfera:
https://www.youtube.com/watch?v=Do_nZSmSOWU
Ecosistema:
https://www.youtube.com/watch?v=X9_Vwm-mNiU
Ciclo dell’acqua:
https://www.youtube.com/watch?v=D_a4ahU0OeU
Acque continentali:
https://www.youtube.com/watch?v=oH-ht5bedZU
Corsi d’acqua: fiumi e torrenti
I corsi d’acqua sono elementi paesaggistici tipici delle zone temperate. Forniscono
acqua per uso agricolo, civile e industriale, risorse alimentari e sono utilizzati come
vie di comunicazione.
Le acque fluviali scorrono in un alveo (o letto o impluvio), che loro stesse hanno
scavato, delimitato da argini (o sponde) naturali.
Un corso d’acqua può essere alimentato dalle piogge, dallo scioglimento dei
ghiacciai e dalle sorgenti, oltre che da altri corsi d’acqua.
Il bacino idrografico (o imbrifero) di un fiume è il territorio che raccoglie tutte le
acque di precipitazione che confluiscono, direttamente e per mezzo di affluenti, nel
suo alveo. Ogni bacino imbrifero è delimitato da linee spartiacque (o di displuvio),
che lo separano dai bacini adiacenti.
Il bacino idrogeologico: tiene conto anche delle acque e degli spartiacque
sotterranei, e può non coincidere con quello idrografico.
Ogni bacino imbrifero è percorso da un reticolo fluviale (o idrografico), costituito dal
fiume principale e dai suoi affluenti, diretti e indiretti.
Corsi d’acqua: fiumi e torrenti
I territori le cui acque superficiali sfociano direttamente in mare si definiscono zone
esoreiche; se i fiumi invece confluiscono in un lago interno si parla di zone
endoreiche.
Caratteristiche dei corsi d’acqua
- Lunghezza di un corso d’acqua: dipende
dalle caratteristiche del territorio; in Italia i
fiumi sono brevi poiché le catene montuose
da cui si originano sono vicine alle coste
verso cui si dirigono.
Caratteristiche dei corsi d’acqua