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TERRA

La terra ha avuto origini circa cinque miliardi di anni fa , era sfera incandescente , poi molto lentamente si
è raffreddata e si è formata la crosta superficiale per oltre due terzi che appunti e stata sommersa dagli
oceani , mentre il resto , le terre emerse , si e diviso in grandi continenti e piccole isole , sono state
continuamente modificate da immani forze naturali quelle endogene che agiscono all’interno della terra
quelle esogene come , l’acqua , vento le onde del mare , che agiscono all’esterno. La terra e l’atmosfera che
la circonda costituiscono un enorme serbatoio di risorse chiamato capitale naturale .

Com’è fatta la terra ?


la terra è una sfera rocciosa formata da diversi strati , la parte più interna e più calda è il nucleo composto
da elementi come il ferro e il nichel . Nell’esterno si incontra il mantello che contiene elementi come il silicio
, infine la zona più esterna è la crosta terrestre spessa 100 km al max formata da rocce solide. La crosta
terrestre e lo strato solido del mantello costituiscono la litosfera. I continenti sono Eurasia ( europa , asia )
africa ,america ( costituita da due blocchi collegati da una stretta striscia di terre fronteggiata da isole) ,
Antartide ( coperta da un’enorme calotta di ghiaccio )

Risorse Naturali
Una risorsa è rinnovabile se si ricostituisce in un tempo che ne consente lo sfruttamento continuativo. Se
invece non si ricostituisce, o se lo fa in tempi troppo lunghi, si dice che è esauribile o non rinnovabile.

Cosa sono le risorse ambientali e minerarie ?


● Risorse ambientali sono l'aria, l'acqua, il suolo, la vegetazione; indispensabili alla vita
● .Risorse minerarie comprendono i minerali sono metalli nobili e non, elm inorganici contenuti nelle
rocce , e combustibili fossili , che a differenza dei minerali si formano a partire da resti di piante

Cosa sono le fonti energetiche ?


● Rinnovabili : risorse di tipo ambientale ( forza dell’acqua idrica , vento eolica , calore solare ,e
quello all’interno della terra geotermia)
● Non rinnovabili : sono risorse di tipo minerario (comprendono i combustibili fossili e il nucleare )

Le terre emerse
Le terre emerse costituiscono il 30% della superficie della Terra (circa 150 milioni di km?); la maggior parte di
esse si trova nell'emisfero settentrionale (o boreale) del pianeta; le aree polari formano circa il 10% della
Terra e sono ricoperte da grandi masse di ghiaccio . Le terre emerse cambiano continuamente il loro
aspetto, soprattutto per effetto dell'azione di potenti forze naturali:
● endogene, che provocano sia l'innalzamento dei rilievi (fenomeno detto orogenesi) sia le eruzioni
vulcaniche e i terremoti;
● esogene, che provocano una continua azione erosiva delle rocce. L'erosione rappresenta il più
potente fattore di modellamento del territorio e può essere suddivisa in tre fasi distinte: la
disgregazione delle rocce e del suolo, il trasporto dei materiali disgregati (ciottoli, sabbia) e il loro
deposito in altri luoghi.
● gli scudi e le piattaforme continentali, enormi regioni che risalgono a 3-4 miliardi di anni fa
(orogenesi huroniana, la più antica) e oggi in gran parte pianeggianti;
● i rilievi che si sono formati con le orogenesi successive (caledoniana, ercinica e alpina).

le forme di terre emerse : Gli scudi sono grandi regioni leggermente convesse al centro ; sono pianeggianti
perché nel corso dei millenni sono state spianate dai movimenti dei ghiacciai e dall'erosione.In Groenlandia
e dell'Antartide gli scudi sono coperti da enormi ghiacciai a calotta. Sono piattaforme continentali l'Arizona
e il Texas in America, il Sahara in Africa, alcune zone della Siberia in Asia e gran parte dell'Europa nord-
orientale.
Talvolta, i movimenti delle placche hanno suddiviso le piattaforme continentali in grandi blocchi, dove i
fiumi hanno scavato profonde gole, i canyon.

Tettonica a placche
I continenti si muovono e si spostano uno rispetto all'altro. Secondo la teoria della tettonica a placche, la
litosfera è suddivisa in una ventina di grandi placche rocciose che comprendono le aree continentali o
sono ricoperte dagli oceani. Le placche si muovono galleggiando sul materiale roccioso sottostante
(magma), che è vischioso
e incandescente. Nel loro moto le placche si spostano da 1 a 15 cm l'anno: possono divergere, cioè
allontanarsi reciprocamente, o convergere fino a scontrarsi, o scorrere l'una accanto all'altra in direzioni
opposte.
I movimenti delle placche hanno conseguenze importantissime:
● sulla crosta terrestre possono creare fratture (chiamate "faglie"), da cui fuoriesce il magma; negli
oceani, per esempio, il magma forma lunghissime catene di vulcani, chiamate dorsali oceaniche
quando sono molto alti questi vulcani emergono dalla superficie del mare e formano isole , come
l'islanda .
● possono crearsi profonde fosse sulle terre emerse se vengono poi occupate da fiumi o da laghi
come rift valley africana .
● possono innalzarsi i rilievi : ciò accade quando due placche continentali si scontrano e nei punti di
contatto i loro strati si sollevano e si ripiegano su se stessi, se una delle placche è oceanica questa
sprofonda e lungo il margine si forma una serie di vulcani che poi costituiscono catene montuose
come le ande.
● possono verificarsi terremoti : in particolare laddove le placche scorrono orizzontalmente l’una
accanto all’altra. es faglia di sant’andrea in california.

Le acque marine sono importanti


La Terra viene chiamata "pianeta azzurro" perché le acque marine occupano circa il 70% della superficie
totale del pianeta. Sono divise in tre grandi oceani, di diversa estensione e profondità : Pacifico, Atlantico e
Indiano. A loro volta, gli oceani si articolano in bacini minori, i mari. I confini tra gli oceani sono stabiliti per
convenzione utilizzando elementi geografici come i meridiani, le isole, gli stretti. Le acque marine svolgono
un ruolo importantissimo per gli equilibri naturali e la vita umana. Per esempio, sono al centro del ciclo
dell'acqua, generano gran parte dell'ossigeno e costituiscono un ambiente ricchissimo di risorse, dalla flora
e della fauna (biodiversità) ai minerali.Oceani e mari sono attraversati dalle correnti, movimenti costanti
delle acque in superficie o in profondità: sono calde, se hanno una temperatura maggiore delle acque
circostanti o, al contrario, fredde. La presenza delle correnti influenza il clima delle regioni costiere
(temperature e precipitazioni):. Le acquamarine sono importanti anche perché sono attraversate ogni
giorno da migliaia di navi che trasportano gran parte delle merci e assicurano l'approvvigionamento di
materie prime alle regioni del mondo grandi consumatrici di risorse minerarie ed energetiche.

Oceano Pacifico;
Il Pacifico rappresenta la metà della superficie totale dei mari e un terzo dell'intera superficie terrestre: da
solo è più vasto di tutte le terre emerse messe insieme. L'Oceano Pacifico separa l'America dall'Asia e
dall'Australia e si estende dalle regioni artiche fino a quelle antartiche: l'Equatore lo divide in settentrionale
e meridionale.

Oceano Atlantico :
L'Atlantico è compreso tra le coste orientali dell'America e quelle occidentali dell'Europa e dell'Africa.
È il secondo oceano della Terra per estensione: occupa circa il 30% delle acque marine totali.
1. L'Equatore lo divide in due sezioni: settentrionale e meridionale. Nell'Atlantico settentrionale ci
sono molte isole: Azzorre, Madeira, Canarie e Capo Verde vicino alla costa dell'Africa; Grandi e
Piccole Antille nell'America centrale; Isole Britanniche e Islanda in Europa. Nella sezione
meridionale c'è un solo grande arcipelago, quello delle Falkland (o Malvine).

Oceano Indiano :
L'Oceano Indiano è il più "piccolo": occupa circa il 21% della superficie marina, Si estende fra l'Africa (
orientale, la Penisola Arabica, le coste occidentali dell'India e gli arcipelaghi dell'Asia sud-orien-tale. A
differenza del Pacifico e dell'Atlantico, non | presenta molti bacini collegati: i principali sono quello del Mar
Arabico e il Golfo del Bengala. Nelle sue acque ci sono molte isole: le maggiori sono Madagascar in Africa,
Sumatra e Sri Lanka in Asia.

Il paesaggio sottomarino assomiglia a quello delle terre emerse: infatti, anche sotto il pelo dell'acqua ci
sono pianure, montagne, colline e vulcani. Una ripida scarpata continentale talvolta incisa S da canyon
(gole lunghe anche decine di chilometri che raggiunge il fondale. Qui si incontrano le piane Abissali,
attraversate dalle dorsali medio-oceaniche: lunghe in complesso quasi 80.000 km , le dorsali sono costituite
da due catene parallele di rilievi vulcanici, tagliate da faglie da cui fuoriesce il magma. Per esempio,
l'Atlantico è attraversato da nord a sud per circa 28 000 km dalla dorsale medio-atlantica. Talvolta i rilievi
delle dorsali emergono e formano isole o arcipelaghi, come l'Islanda e le Azzorre nell'Atlantico.circa l'1% dei
fondali è occupato da profondissime fosse oceaniche che si formano quando una placca si piega e scorre
sotto un'altra movimento chiamato Subduzione.

Nell’emisfero boreale , l’artide è soprattutto mare ghiacciato


Le terre artiche sono le zone costiere e insulari più settentrionali di Stati Uniti (Alaska), Canada, Norvegia,
Svezia, Islanda, Russia e Danimarca (Groenlandia) abitate da popoli come i sami e i nuit . Per gran parte
dell'anno il Mar Glaciale Artico è coperto da un'enorme calotta di ghiaccio, la banchisa, spessa dai 2 ai 4 m.
D'inverno la banchisa si allarga, mentre nei periodi meno freddi il ghiaccio si spacca in grandi lastre, il
pack. Sull'acqua galleggiano anche gli iceberg, enormi blocchi di ghiaccio che si sono staccati dai ghiacciai
a calotta che ricoprono le zone più a nord dell'Alaska, della Groenlandia e della Siberia.

L’antartide è un continente
L'Antartide (cioè "opposto all'Artide") è un continente che occupa l'area circostante il Polo Sud, nell'emisfero
australe. Il territorio (circa il 9% delle terre emerse) è costituito in gran parte da un tavolato di forma quasi
circolare, attraversato da catene montuose che si elevano oltre i 5000 m e con molti vulcani. Le coste sono
fronteggiate da numerose isole. L'Antartide è ricoperta quasi tutta da un'enorme calotta di ghiaccio detta
inlandsis, che costituisce la più importante riserva d'acqua dolce del pianeta. E l'area più inospitale della
Terra, con temperature che scendono a -80 °C. La popolazione umana è scarsissima: la maggior parte è
costituita da ricercatori e addetti delle basi scientifiche. Anche la fauna terrestre è ridotta, mentre quella
acquatica è molto ricca, così come gli uccelli (i più famosi sono i pinguini). L'Antartide non appartiene ad
alcuno Stato, anche se Argentina, Australia, Cile, Francia, Norvegia, Nuova Zelanda e Regno Unito
rivendicano la sovranità.

Quali sono le risorse ambientali ?


Le principali risorse ambientali sono l'aria, il suolo, l'acqua, la vegetazione e in generale la biodiversità:
indispensabili alla vita, sono risorse rinnovabili, ma spesso limitate o soggette a degrado; il suolo, invece,
anche se è rinnovabile ha un tempo di ricostituzione lunghissimo.

L’aria:
La Terra è circondata dall'atmosfera, un enorme involucro gassoso, cioè l'aria, che segue il pianeta nei suoi
movimenti grazie alla forza di gravità. L'aria protegge la Terra dalle radiazioni dannose e la mantiene
calda; è indispensabile alla vita e costituisce un'importante fonte di energia. L'aria è costituita da azoto
(78%), ossigeno (21%) e piccole quantità di altri gas, tra cui l'anidride carbonica (CO2); per tre quarti è
contenuta nello strato dell'atmosfera più vicino alla superficie terrestre, la troposfera (sotto i 12 km di
altezza), dove avvengono i fenomeni meteorologici, come la pioggia e i venti. L'aria non ha problemi di
scarsità, ma di degrado: il suo inquinamento.

Il suolo :
Il suolo è il sottile strato superficiale della crosta terrestre che deriva dalla degradazione e dalla
trasformazione fisica e chimica delle rocce e dei sedimenti. sfruttamento eccessivo dei pascoli,
deforestazione) che provocano:
● l'impermeabilizzazione, quando il terreno viene coperto con materiali che non lasciano passare
l'acqua, come il cemento o l'asfalto;
● l'accentuazione dell'erosione naturale dovuta a pioggia, vento e scorrimento delle acque; la
formazione di suoli sterili e la desertificazione delle aree aride, che diventano improduttive.

L'acqua dolce
La maggior parte dell'acqua presente sulla Terra è salata; quella dolce che scorre nei fiumi o che si
accumula nei laghi, nel sottosuolo e nei ghiacci è solo il 2,5% del totale. L'acqua dolce è presente sulla
superficie terrestre grazie al ripetersi di processi fisico-chimici come l'evaporazione, la condensazione e le
precipitazioni (ciclo dell'acqua). La presenza dell'acqua dolce dipende da diversi fattori, che possono
essere:
● naturali, come le caratteristiche del suolo e delle rocce, i venti, la latitudine e l'altitudine che
influiscono sulle precipitazioni, la vegetazione;
● antropici, come la costruzione di bacini artificiali, il diboscamento che riduce la quantità delle
precipitazioni.
anche per l’acqua un problema molto grave è quello dell’inquinamento.

l’acqua dei mari :


l’acqua dei mari e oceani è una grande risorsa ambientale , possono essere sfruttate come fonti di energia.
Ma il contributo più importante riguarda l'alimentazione: secondo la FAO (Food and Agriculture
Organization, l'agenzia dell'ONU che si occupa dell'agricoltura e del problema dell'alimentazione nel
mondo), pesci e molluschi forniscono il 15% circa del consumo di proteine animali a quasi 4 miliardi di
persone. Tuttavia, ormai quasi un terzo delle risorse ittiche globali è sovrasfruttato o addirittura esaurito a
causa delle attività di pesca eccessive e non razionali (overfishing, "sovrapesca") che non lasciano alle
specie ittiche il tempo necessario per la riproduzione.

La Vegetazione è una risorsa rinnovabile , ma può essere limitata perché è strettamente dipende dalle
condizioni climatiche che caratterizzano le diverse aree del pianeta .Le aree verdi coprono circa un terzo
delle terre emerse e custodiscono ben l'80% della biodiversità. Russia, Brasile, Canada, Stati Uniti e Cina
possiedono da soli circa la metà delle foreste e boschi costituiscono una risorsa ambientale a rischio a
causa della deforestazione effettuata per ricavare pascoli e terreni agricoli.L'eccessiva deforestazione
rappresenta un grave pericolo per la vita umana e del pianeta: la vegetazione, infatti, è al centro del
fondamentale ciclo carbonio-ossigeno, durante il quale le piante, sfruttando l'energia del sole e l'acqua
assorbita dalle radici, trasformano l'anidride carbonica in zuccheri, che immagazzinano nelle foglie, e
rilasciano ossigeno nell'aria. Per questo le foreste sono considerate l'insostituibile "polmone verde" della
Terra.

Anche il paesaggio è una risorsa


Il significato più comune del termine "paesaggio"
riguarda soprattutto la bellezza naturale di un panorama. Il paesaggio è un concetto più complesso: è
l'insieme degli elementi fisici, biologici e antropici che caratterizzano un territorio. Il paesaggio è quindi il
risultato della combinazione, unica per ogni territorio, delle varie risorse ambientali e delle attività umane .
Anche il paesaggio, quindi, è una risorsa e va gestito in modo equilibrato, bilanciando le esigenze della
natura e quelle umane.

I biomi e i climi : dipendono da tante condizioni, come la latitudine, la vicinanza o lontananza dal mare, la
presenza di correnti marine calde o fredde, l'altitudine, la presenza e la disposizione dei rilievi che
condizionano l'esposizione ai venti. Si possono individuare quattro gruppi di climi : temperati , caldo umidi ,
aridi e freddi a ogni clima corrisponde una vegetazione caratteristica , la vegetazione di una zona che ci
vive compongono la il BIOMA specifico di quell’area.

La vegetazione dei climi temperati


La vegetazione naturale caratteristica delle zone a clima temperato si differenzia soprattutto in base alla
quantità delle precipitazioni e alla loro distribuzione nel corso dell'anno: nelle zone più umide ci sono le
foreste temperate (querce, aceri, betulle). Nelle zone dell'emisfero settentrionale dal clima continentale con
inverno secco si sviluppa la taiga . Nelle zone del clima continentale senza stagione secca con
precipitazioni annue modeste troviamo la prateria e steppa . Nell'ambiente meditternaeo , più caldo e
meno umido troviamo la macchia mediterranea. arbusti e rosmarino ginestra.

La vegetazione dei climi caldo-umidi


Gran parte delle regioni comprese tra i due tropici ha un clima caldo-umido; qui si incontrano soprattutto
due tipi di vegetazione:
• la foresta pluviale, che si è formata dove le precipitazioni sono abbondanti e ben distribuite durante tutto
l'anno (clima equatoriale. La savana, che predomina nelle zone dove le precipitazioni sono concentrate in
un'unica stagione e talvolta più ridotte (clima tropicale umido); è caratterizzata soprattutto dalla presenza
dell'erba, di pochi alberi (acacie, baobab).

La vegetazione dei climi aridi


La caratteristica principale dei climi aridi (caldi o freddi) è la siccità. Nelle zone a clima semiarido si
incontra la steppa, mentre nei deserti sono presenti le piante xerofile (4) che sopravvivono grazie a fusti e
foglie capaci di immagazzinare acqua e a radici lunghissime. Anche la fauna (che comprende insetti, rettili,
piccoli roditori.

La vegetazione dei climi freddi


Nelle zone più a nord dell'emisfero settentrionale e in Antartide la temperatura media è sempre sotto gli 0
°C (clima polare) e la vegetazione è del tutto assente: predomina il ghiaccio, che però non impedisce la vita
di grandi animali (orsi bianchi, foche, pinguini) e di altre specie acquatiche (microrganismi, alghe, crostacei,
pesci e balene). Nella regione circumpolare, dove in estate la temperatura può salire oltre gli 0 °C (clima
subpolare), si sviluppa la tundra (5). Nel suolo l'acqua resta sempre ghiacciata in profondità (permafrost) e
impedisce lo sviluppo delle radici di grandi piante.

Obiettivo 6
Assicurare a tutti la disponibilità di acqua
Disporre di acqua potabile facilmente accessibile, potersi lavare e poter utilizzare servizi igienici efficienti
condizioni indispensabili
*per condurre una vita dignitosa. Ma per larga parte dell'umanità questi” diritti” sono un obiettivo ancora
lontano da raggiungere. Una risorsa che scarseggia Per soddisfare le esigenze di base di una persona
servono circa 50 litri di acqua al giorno: la Terra possiede sufficiente acqua potabile per tutti, ma in alcune
regioni la scarsità o la pessima qualità dell'acqua e l'inadeguatezza dei servizi igienico-sanitari incidono
negativamente sulla vita di milioni di persone.
• Tra il 2000 e il 2017, la percentuale della popolazione mondiale che dispone di acqua potabile è aumentata
dal 61 al 90%.

Le principali caratteristiche delle risorse minerarie:


Quelle minerarie sono considerate risorse strategiche perché sono indispensabili per quasi tutte le
produzioni industriali. Hanno in comune due importanti caratteristiche: non sono distribuite in modo
omogeneo sul pianeta. Le aree più ricche sono quelle formate dalle rocce più antiche: in particolare l'Africa
centro-meridionale ,Altre zone dove queste risorse sono presenti in gran quantità sono la Penisola del
Labrador in Canada, l'Australia, l'Indonesia, il nord della Cina;
• sono esauribili, perché i processi geologici necessari per la loro ricostituzione si svolgono in milioni di
anni. se il ritmo di estrazione e di impiego di molti minerali (tra i quali oro, argento, rame, piombo, stagno e
zinco) non calerà e se nel frattempo non si scopriranno nuovi giacimenti Riserve Comprendono le risorse
che si possono sfruttare con le tecnologie disponibili in un dato momento ,minerali potrebbero durare
meno di sessant'anni. Vengono investite ingenti somme nella ricerca in zone come le profondità marine,
dove sono stati localizzati depositi di noduli polimetallici, cioè concentrazioni di minerali (soprattutto
manganese e ferro). Per scongiurare o ritardare l'esaurimento delle risorse si cerca anche di ridurre il
consumo, studiando materiali sostitutivi praticando il riciclaggio dei rottami e degli scarti della lavorazione.

I Flussi Commerciali
si è sempre determinato un intenso commercio fra le zone di estrazione e quelle dove vengono lavorati.
Oggi i minerali sono tra le principali commodities trattate sui mercati internazionali e ogni anno se ne
scambiano per un valore di circa 700 miliardi di dollari. Molti Paesi poveri o in via di sviluppo fondano la
propria economia sull'esportazione di minerali, ma non possiedono i capitali, le tecnologie e le
infrastrutture necessari per le attività di ricerca per cui dipendono da grandi compagnie multinazionali alle
quali va la maggior parte dei profitti . I paesi industrializzati importano grandi quantitativi di minerali
perché ne sono privi come il Giappone .

I minerali dei conflitti


L'importanza strategica delle risorse minerarie è così grande che spesso scoppiano conflitti per il possesso
dei giacimenti più ricchi, come avviene da molti anni nell'Africa centro-meridionale. In questa grande
regione è particolarmente diffuso il fenomeno dei cosiddetti conflict minerals: le materie prime (in
particolare oro, rame, tungteno, stagno, tantalio) vengono estratte sotto il controllo di bande armate che
sfruttano in condizioni di schiavitù le popolazioni locali.

I consumi di Energia nel mondo :


Da qualche anno, molti Paesi hanno iniziato a migliorare l'efficienza energetica dei propri sistemi produttivi,
di trasporto e degli edifici: nonostante ciò, i consumi globali di energia continuano a crescere, le principali
fonti di energia utilizzate nel mondo sono sempre i combustibili fossili (carbone, petrolio e gas naturale):
insieme oggi coprono 1°80% dei consumi energetici globali . Si prevede che resteranno a lungo in posizione
dominante, anche se attraverso la loro combustione viene emessa anidride carbonica (CO)

Il carbone
Il carbone è di gran lunga la fonte fossile più abbondante in natura. Giacimenti importanti sono presenti in
una trentina di Paesi. La Cina da sola produce quasi la metà del totale mondiale; insieme a India, USA,
Australia, Indonesia e Russia si arriva a oltre l'80%.Il carbone è la fonte fossile più inquinante e per questo
negli ultimi decenni si è cercato di ridurre l'utilizzo: in realtà il consumo è in crescita perché è una risorsa
indispensabile per molti Paesi (Cina e India in particolare) ed è tuttora la seconda fonte energetica più
usata nel mondo.

Il petrolio e il gas :
Il petrolio è la fonte di energia più utilizzata e il suo consumo è ancora in crescita, così come quello del gas
naturale, che aumenta di più perché ha un basso costo di estrazione ed è meno inquinante. Le riserve più
consistenti di idrocarburi sono concentrate in alcune aree: Medio Oriente (Arabia Saudita, Iran, Iraq, Qatar),
Russia (regione siberia-na), America (Stati Uniti, Venezuela, Brasile, Cana-da, Messico) e alcuni Paesi africani
(Nigeria, Libia, Algeria, Angola) Negli anni scorsi gli Stati Uniti hanno iniziato a estrarre petrolio e gas
naturale attraverso la frantumazione idraulica (fracking) di rocce del sottosuolo in cui sono intrappolati,
questa tecnica ha un rilevante impatto sull'ambiente, ma ha permesso agli USA di diventare il primo
produttore mondiale di gas e il terzo di petrolio.

Il nucleare
L'energia nucleare è ricavata dalla fissione (rottura)
dei nuclei di atomi di uranio. Attualmente copre circa il 2% del consumo totale mondiale di energia e circa il
10% della produzione di elettricità.
Oggi sono in funzione 450 reattori nucleari, distribuiti in una cinquantina di Paesi. Stati Uniti (4), Francia,
Cina, Russia e Corea del Sud sono i maggiori produttori di energia elettronucleare. Diversi Paesi europei,
però, come Germania, Svizzera e Belgio, hanno deciso di ridurre o smantellare gradualmente il proprio
settore nucleare, costituito perlopiù da impianti costruiti trenta-quarant'anni fa e quindi ritenuti poco
sicuri. Il nucleare è molto costoso per la costruzione e gestione delle centrali e ha alcuni seri limiti:
• gli incidenti, anche se rari, hanno spesso effetti devastanti, come nel 2011 a Fukushima, in Giappone;
• le centrali consumano uranio, una risorsa esauribile, e producono scorie che emettono radiazioni anche
per milioni di anni e possono danneggiare la salute umana e l'ambiente;

Il ruolo delle fonti rinnovabili


Da circa quarant'anni la principale sfida del settore energetico è quella di garantire la produzione di
energia a costi accettabili,
con metodi affidabili e con un ridotto impatto ambientale.Molti Paesi si stanno impegnando a trovare fonti
energetiche alternative ai combustibili fossili. Finora individuate e sfruttate sono soprattutto cinque: idrica,
eolica, solare, geotermica, da biomasse.Attualmente le fonti rinnovabili vengono impiegate soprattutto per
produrre energia elettrica, la cui domanda continua a crescere rapidamente, in particolare nei Paesi in via
di sviluppo. Oggi le fonti rinnovabili assicurano oltre un quarto della produzione totale mondiale di energia
elettrica ed entro il 2040 questa quota dovrebbe raggiungere il 40%. È una tendenza molto positiva perché
l'uso dell'elettricità riduce l'inquinamento. ma ciò può avvenire realmente solo se per produrla non si utilizza
più il carbone come materia prima; bisogna quindi convertire le centrali termiche ad altre fonti, la
cosiddetta decarbonizzazione, Negli ultimi anni la crescita delle fonti rinnovabili è stata più consistente
soprattutto in Cina, ma sono la Nuova Zelanda e alcuni Paesi dell'Unione Europea (Germania, Spagna,
Svezia, Austria, Italia, Portogallo, Danimarca, Finlandia e Irlanda)
L’energia idrica :centrali idroelettriche, costruite soprattutto
lungo fiumi dalla portata abbondante, sbarrati da imponenti dighe (nel mondo ve ne sono decine di
migliaia);Oggi questa è la fonte rinnovabile più utilizzata per la produzione di energia elettrica e in alcuni
Paesi (Brasile, Paraguay, Venezuela, Canada) soddisfa oltre la metà del fabbisogno nazionale di elettricità. I
principali produttori sono Cina, Brasile
Canada e Stati Uniti . Seppur rinnovabile e "pulita", anche l'energia idroelettrica può avere un forte impatto
ambientale per costruire le dighe che vengono deviate o prosciugate nei fiumi.

L'energia eolica
La forza del vento (eolica) non è sempre continua, ma è abbondante e inesauribile e anch'essa viene
utilizzata per generare energia elettrica.

Energia Solare
Il Sole è per definizione il fornitore di energia della Terra, ma dell'enorme flusso di radiazioni che arriva sul
pianeta, solo una parte può essere trasformata in energia utile; inoltre, ci sono forti variazioni nel tempo e
nello spazio data l'alternanza del di e della notte, delle stagioni, delle condizioni climatiche. L'utilizzo delle
radiazioni solari avviene con due metodi:
• fotovoltaico, con appositi dispositivi (pannel-li) che convertono direttamente le radiazioni in energia
elettrica;
• termico, con l'utilizzo delle radiazioni per produrre acqua calda e fredda; in alcuni impianti l'acqua viene
trasformata in vapore per azionare delle turbine e generare elettricità (solare termodinamico).

Energia Geotermica L'energia geotermica


Il calore contenuto all'interno della Terra può essere estratto dal sottosuolo e sfruttato per produrre
energia elettrica o per riscaldare. A differenza del solare e dell'eolico, il geotermico è una fonte energetica a
erogazione continua.

L'energia da biomassa
Le biomasse sono le sostanze di origine vegetale o animale usate come combustibili per l'elettricità, il
riscaldamento e il trasporto. Si suddividono in solide e liquide.
Le biomasse solide sono costituite da legno, residui legnosi, scarti e rifiuti di origine vegetale o animale
usati per la produzione di biogas o per la combustione diretta.
Le biomasse liquide sono combustibili di origine vegetale (biocarburanti): il bioetanolo, che si ricava dalla
fermentazione di canna da zucchero, mais. patate, frumento, e il biodiesel, ottenuto da oli vegetali (colza,
soia, girasole).

Inquinamento
L'inquinamento di fiumi e laghi dipende soprattutto dall'immissione di scarichi fognari e di sostanze
prodotte dall'industria (metalli, composti chimici, idrocarburi),
dall'agricoltura (pesticidi, diserbanti,
fertilizzanti, liquidi).
• Le acque dolci contaminate sono responsabili di oltre tre quarti dell'inquinamento marino; il resto
proviene dai trasporti marittimi e dalle perdite di petrolio.
• L'inquinamento delle acque causato da sostanze nutrienti, come azoto e fosforo (eutrofizzazione), provoca
la crescita di alghe e la morte di molti altri organismi viventi.
• Un gravissimo problema è quello della plastica dispersa in mare.
L'inquinamento atmosferico è provocato dall'immissione nell'aria di anidride solforosa (proveniente dalla
combustione di carboni fossili o dalla lavorazione di materie plastiche), ossidi di azoto (presenti nei gas di
scarico degli autoveicoli), anidride carbonica e ossido di carbonio (sono gli inquinanti gassosi più diffusi e
derivano dalla combustione di carbone e idrocarburi).
• Nelle città è diffuso l'inquinamento da "polveri sottili" sospese in aria, le cosiddette PM (dall'inglese
Particulate Matter). La composizione di queste polveri, che possono essere inalate, varia a seconda che
derivino dal funzionamento di autoveicoli.

Antropocene e sostenibilità
La maggior parte dei geologi ha riconosciuto ufficialmente che viviamo in una nuova era geologica,
definita Antropocene. Proprio a livello stratigrafico si evidenzia che all'incirca dalla metà del XX secolo in
poi l'impatto delle attività umane sull'ambiente naturale è paragonabile a quello delle grandi forze della
natura: inquinamento, consumo di risorse esauribili, deforestazione, alterazioni irreversibili degli equilibri
naturali, cambiamenti climatici… Come possibile soluzione è stato indicato lo sviluppo sostenibile, «capace
di soddisfare i bisogni dell'attuale generazione, senza compromettere la capacità delle generazioni future
di soddisfare i propri», basato su due principi:
• la velocità del consumo delle risorse dev'essere uguale alla loro velocità di rigenerazione;
•la velocità di produzione dei rifiuti dev'essere uguale alle capacità naturali di assorbimento
Si tratta di adottare un modello di economia circolare, cercando di migliorare l'efficienza nell'uso delle
risorse e di ridurre gli sprechi tipici del modello "produci-usa-getta'" ("economia lineare"). Elementi centrali
dell'economia circolare sono il riuso e il riciclaggio dei materiali e dei beni prodotti e la gestione corretta
dei rifiuti,
Che cos'è l'impronta ecologica?
Dal 1998 il Living Planet Report, edito in Italia dal WWF, calcola l'impronta ecologica (global footprint), un
indicatore del consumo delle risorse naturali: la misura è data da quanta superficie (in termini di terra e
acqua) è necessaria a una persona, un Paese o all'umanità intera per produrre le risorse che consuma e
per assorbire i rifiuti e le emissioni di CO, che produce Negli ultimi 50 anni l'impronta ecologica globale è
cresciuta del 190%: oggi, l'umanità consuma ogni anno molto più di quanto la Terra riesce a rigenerare.Ogni
anno il Global Footprint Network indica l'Earth Overshoot Day, cioè il giorno entro il quale l'umanità ha
consumato tutte le risorse che il pianeta produce nell'intero anno: nel 2019 era il 29 luglio!

Le iniziative internazionali
Lo sviluppo sostenibile non riguarda solo il consumo delle risorse. Oggi è sempre più rilevante il tema del
cambiamento climatico, strettamente collegato al tema delle emissioni di gas serra. L'ONU, insieme. a varie
agenzie specializzate (come il Programma per l'Ambiente, UNEP), altre organizzazioni (come il Comitato
Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici, IPCC).Nel 1992, a Rio de Janeiro si è svolta una conferenza
mondiale sui temi dell'ambiente e dello sviluppo, al termine della quale furono varate due convenzioni
internazionali, una sul problema del riscaldamento globale, da cui poi scaturi il Protocollo di Kyoto, e una
sulla biodiversità.Sono state indicate diverse strategie, fino a definire nel 2015 i 17 obiettivi dell'Agenda 2030
e a raggiungere l'Accordo di Parigi sulla riduzione delle emissioni di gas serra.

Un tesoro di rifiuti!
Ogni anno nel mondo vengono prodotti circa 4 miliardi di tonnellate di rifiuti: metà dalle famiglie (rifiuti
urbani, circa 1 Kg al giorno pro capite. Gran parte del rifiuti viene smaltita nelle discariche controllate,
costruite in modo da evitare che i liquami contaminino il terreno e le falde acquifere. Altamente inquinanti
sono invece le discariche abusive, diffuse soprattutto nei Paesi più poveri dove oltre il 90% dei rifiuti viene
smaltito senza trattamento o bruciato direttamente.Gran parte del rifiuti viene smaltita nelle discariche
controllate, costruite in modo da evitare che i liquami contaminino il terreno e le falde acquifere. Altamente
inquinanti sono invece le discariche abusive, diffuse soprattutto nei Paesi più poveri dove oltre il 90% dei
rifiuti viene smaltito senza trattamento o bruciato direttamente.DiscarIche e termovalorizzatori
dovrebbero smaltire solo i rifiuti non riciclabili: una strategia per ridurre il consumo di risorse e il riciclaggio
di tutte le componenti che si possono riutilizzare , come il vetro, la plastica e molte materie prime.

Lo sviluppo sostenibile e la protezione della biodiversità


Un aspetto molto importante dello sviluppo sostenibile è la protezione della biodiversità, cioè la varietà
delle specie animali e vegetali presenti sulla Terra. Secondo la Red List dell'Unione Internazionale per la
Conservazione della Natura (IUCN), a causa delle attività umane sono a rischio di estinzione almeno 8500
specie (un terzo degli anfibi, un quarto dei mammiferi e un decimo degli uccelli), oltre a interi ambienti
naturali, come le foreste pluviali (Africa centrale, Sud-est asiatico e America meridionale), devastate dalla
deforestazione. Per difendere la biodiversità è indispensabile ampliare le aree protette .I primi parchi
nazionali sono nati negli USA all fine dell'Ottocento (Yosemite e Yellowstone). Ogg i parchi statunitensi sono
circa 400. In America grandi parchi sono presenti anche in Canada, venezuela e Argentina; Il continente con
il maggior numero di aree protette è però l'Europa , ma sono in genere di piccole dimensioni. In Africa e in
Asia i parchi sono quasi tutti di recente istituzione; alcuni sono tra le aree protette più grandi del mondo. In
Asia, le aree protette più vaste si trovano in Indonesia, India e Cina.

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