Sei sulla pagina 1di 9

La terra come sistema integrato

È costituita da molti materiali solidi, liquidi e aeriformi


È un sistema integrato ( serie di elementi che
interagiscono tra loro)
Singole parti : geosfere ( involucri)

Litosfera
Parte solida della terra
Massa composta da minerali e rocce
Si trova nelle terre emerse e nel fondo degli oceani
Comprende la crosta terrestre e la porzione superficiale del mantello
È un involucro frammentato in settori, ossia placche, che si muovono
Modellate da forze interne ( vulcaniche, catene montuose)
e da forze esterne ( erosione delle acque,ghiacci, vento)
Idrosfera
Strato di acque ( oceani, mari) 70% del pianeta
Comprende le acque dolci ( fiumi e laghi) e salate ( Mari e oceani)
Ne fa parte anche la criosfera ( sfera di ghiaccio)
Stato solido( calotte, ghiacciai, mari polari)

Biosfera
Organismi che vivono sulla terra
C’è un continuo scambio tra materia ed energia, tra organismi e terra
Questo porta alla creazione di masse rocciose
Formate da calcari,
dati da organismi
marini ( alghe)

Atmosfera
Involucro gassoso che si manifesta negli ammassi e vortici di nubi
L’aria in prossimità del suolo è composta dal 78% di azoto e 21% ossigeno
Essa limita le escursioni termiche e l’ozonosfera assorbe le radiazioni del sole
La dinamica interna della terra
Caratterizzata da movimenti che avvengono in profondità Sostenuti da energia
interna del pianeta e si manifestano nella struttura della crosta
Mostra lo studio
del vulcanismo: continuo trasferimento dei materiali caldi dando vita a rocce e fluidi
che aumentano l’idrosfera e atmosfera
Della siccità: analizza la posizione delle fasce di crosta irrequiete
Permettono il movimento della parte più esterna della terra : fino alla teoria
della tettonica delle placche
Alla ricerca di un modello
Il pianeta presenta una struttura a involucri concentrici che hanno diversa natura e
spessore:
Crosta. Sottile, ricopre lo strato sottostante
Mantello roccioso. Spesso, costituito da ferro e magnesio
Nucleo. Distinto in nucleo esterno e interno

Crosta
Parte più esterna che comprende un involucro rigido e uno sottile
Comprende sia materiali superficiali ( rocce sedimentarie) che in profondità ( rocce
metamorfiche)
Composizione eterogenea, la densità infatti varia molto
Portano alla distinzione di crosta continentale e oceanica
Mantello
Rappresenta l’82% del volume della terra
Costituisce la base della crosta Indicata da una discontinuità sismica
Le sue rocce sono rigide
Astenosfera ( sfera debole) Materiale meno rigido con maggiore plasticità
Litosfera Involucro formato dall’insieme di crosta e mantello ( più rigido)

Il nucleo
Parte esterna: caratteristiche di un fluido
Parte centrale: è composta da un nucleo solido
Wicherz: suggerì una lega di feno-nichel ( frammenti di nucleo di uno o più pianeti,
frantumati si per collisione con altri corpi)
Alcuni affermano che il nucleo esterno sia metallico
Nucleo interno è una sfera solida ( dovuto alle forti pressioni delle temperature
elevate)
Il flusso di calore
L’interno della terra è caldo Il pianeta perde calore
Il flusso termico terrestre è basso
Punto di vista energetico: il più imponente tra i fenomeni terrestri
Quantità di Energia liberata che è 50 volte più forte
rispetto a quella dei terremoti
L’origine del calore che manteneva attiva la terra
Ci sono gli isotopi radioattivi, che attraverso la loro energia cinetica di genera calore
Sulla terra: zone con flusso termico elevato a causa delle correnti convettive nel
mantello
All’interno del mantello le masse di rocce divenute più calde risalgono verso la crosta
mentre le masse di rocce vicine alla crosta scendono verso il basso
La temperatura interna della terra
Aumenta di 30 c ogni km di profondità Gradiente geotermico ( non rimane
costante )
Il mantello è solido per cui la temperatura deve essere inferiore a quella di fusione di
ossidi
Nucleo esterno la temperatura deve essere superiore a quella di fusione
Al centro la temperatura non deve superare i 5000 c

Il campo magnetico terrestre


Si calcola ponendo al centro del pianeta una barra magnetica il cui asse forma un
angolo di 11 gradi che genera un campo magnetico terrestre
La geodinamo
È un campo dipolare, ossia calcolato attraverso la gigantesca barra magnetica
Presenta due poli nella quale confluiscono tutte le linee di forza
Mentre un campo geomagnetico è in parte dipolare poichè presenta degli
scostamenti
I materiali magnetici perdono il loro magnetismo quando si trovano ad una
temperatura critica detta : punto di curie
Probabile origine del campo magnetico terrestre è l’auto eccitazione
Nella terra il materiale conduttore è nel nucleo esterno
Costituito da una lega metallica fusa agitato da movimenti rapidi

Per innescare la geodinamo bisogna attraversare ( il pianeta) qualche campo


magnetico mentre è in atto il convettivo
Esso si compone di linee di forza dove l’ago magnetico della bussola è rivolto al polo
Nord geografico ( un estremo) e polo Sud geografico ( altro estremo )
Intensita del campo magnetico: diminuisce quando aumenta la distanza
Varia dal polo all’equatore magnetico
Campo magnetico totale: si misura sul terreno. Irregolarità locali che mostrano
l’andamento dal campo non dipolare
Paleomagnetismo
Consente lo studio del campo magnetico del passato
Le inversioni di polarità magnetica vengono ricostruite nella a la stratigrafica
paleomagnetica
Campo magnetico passa da normale a inverso

Struttura della crosta


Ci sono due tipi di crosta:
Oceanica: fondò degli oceani, coperte da acque
Continentale: ossia i continenti e il poro segui mento sotto il livello del mare
Questi due sono diversi tra loro per spessore, quote, età rocce e la loro natura
Crosta oceanica Vs Crosta continentale

Spessore Medio ( 6km) Più spessa ( 35km)

Quote Minori della continentale Maggiori dell’Oceanica

Età delle 190 milioni di anni 4 miliardi di anni


rocce

Natura Struttura a strati Composizione eterogenea


rocce regolare: moderato con rocce magmatiche e
spessore di sedimenti, metamorfiche: complessa
spessore di basalto evoluzione chiamata
orogenesi che porta alla
formazione di grandi
catene montuose

Aree catoniche. Parti più antiche con ampie pianure di ammassi di rocce ignee e
metamorfiche ricoperte da rocce sedimentarie
Fasce orogeniche. L’orogenesi si è verificata in tempi meno antichi ( Ande, catena
alpino-Himalaya)
L’isostasia
La crosta può galleggiare sul mantello per la sua minore densità media Isostasia
( condizione di uguale equilibrio)
Vi sono degli aggiustamenti isostatici
Movimenti verticali dove la crosta riesce ad agire alle modifiche
Al settore di crosta corrisponde a una catena montuosa che rimane sollevata essendo
sostenuta dal materiale detto crostale che compone le radici dell’orogeno
Moho: indica la posizione di equilibrio dato dai i due tipi di crosta
Il mantello fa posto alle radici: come?
Sul solido agisce una forza dove il materiale si comporta in maniera
rigida
Ma può agire anche in maniera lenta

L’espansione dei fondi oceanici


Compaiono le teoria mobiliste ( secolo scorso) I continenti si posso muovere
lungo la superficie terrestre, creando spazi per nuovi oceani ( teoria wegener)

La deriva dei continenti


Wegener afferma che 200 milioni di anni fa alcune parti della crosta continentale si
unirono in un unico continente: la Pangea
Dopo si divide in più parti creando : America, Africa, Australia, Europa,
Antartide e India
Si allontanarono attraverso la deriva dei continenti: fenomeno

Dorsali oceaniche
Lunga fascia di crosta oceanica
Segnata da un solco chiamato “ Rift Valley” per la sua somiglianza con il sistema di
fosse dell’Africa orientale Faglie trasformi ( San Andreas)
Fondo Rift Valley: sorgenti idrotermali, acqua fredda del mare che penetra nelle
dorsali e poi risale con un getto caldo ricco di gas e minerali
Sotto la crosta oceanica! Flusso di materiale caldo
La lava che fuoriesce lungo le dorsali è imponente e la massa si divide in due
direzioni opposte rispetto al dorsale
Il magma si libera per decompressione ( si raffredda e dorma rocce
effusive e intrusive
I fondi oceanici si espandono dalla Rift Valley con un movimento continuo che riguarda
l’interno litosfera
Quando si allontana dalla dorsale si raffredda e aumenta di densità
Le piane dorsali nascono dalla litosfera che si espande in continuazione
Le fosse abissali
I fondi oceanici formati dalle fosse abissali ( intensa attività )
L’attività vulcanica è presente ma dove c’è un arco vulcanico o magmatico
C’è un vulcanismo molto esplosivo: vi sono le più violente esplosioni vulcaniche che
si verificano vicino una fossa oceanica
Gli ipocentri dei terremoti permettono di individuare la superficie o piano di
beniofe
Espansione e subduzione
L’espansione è data dal collegamento tra dorsali e fosse Sostenute dalla risalita
di materiale caldo in movimento nel mantello
La litosfera è più distante, cosicché diventa fredda e pesante e comincia ad affondare
con il movimento della subduzione
Nelle zone a temperature più alte la litosfera si riscalda e si fonde
Non tutto il suo materiale viene reciclato
La fusione della crosta oceanica produce volumi di magma che alimenta il vulcanismo
degli archi vulcanici
La superficie di benioff è interpretata come una radiografia per intravedere la
litosfera
Si tratta si un anello di catena di atomi di carbonio, la sua chiusura comporta alla
perdita di due atomi di idrogeno
La loro formula generale è:
I termini della serie omologa sono:

Ciclopropano Ciclobutano Ciclopentano


Cicloesano
I cicloalcani non sono planari ma assumono delle conformazioni ripiegate con
angolo di 109,5 gradi ( tranne di il ciclopropano)
Due conformazioni sono le più importanti: a sedia e a barca

A sedia ( più stabile): A barca ( meno stabile)


Vi sono due diverse
disposizioni degli atomi
di idrogeno

Assiale: Equatoriale: a
parallela raggiera
all’asse della intorno al
molecola perimetro
della molecola

La conformazione della sedia è la più stabile poichè i dodici atomi di idrogeno risultano
meno ravvicinati nello spazio e questo minimizza la repulsione tra loro
Necessità di nomenclatura per i composti organici.
Per dare un nome ad un alcano bisogna seguire tre tappe:
Trovare l’idrocarburo corrispondente-> es:
La catena più lunga è quella di 4 carbonio e quindi è un derivato del butano
I gruppi legati alla principale sono chiamati sostituenti, quelli che
presentano solo atomi di carbonio e idrogeno sono definiti radicali alchilici
( simbolo R). Quest’ultimi si ricavano tramite l’allontanamento di un atomo di
idrogeno cosicché da -ano diventa -ile
Esempio di radicale alchillice

Dopodiché bisogna distinguere gli alcuni in atomi di carbonio: primari, secondari,


terziari o quaternari

Se dal propano o dal n-butano si allontana un idrogeno legato a un carbonio


secondario si ottiene : sec-propile e sec-butile

Numerare gli atomi della catena principale: dopo aver individuato una catena
principale bisogna numerarla

Identificare e numerare i sostituenti: vanno elencati in ordine alfabetico ( etil


prima di metil). Se ci sono due o più sostituenti i prefissi sono di-; tri-, tetra-

Scrivere il nome seguendo la punteggiatura ( trattino, virgola)

Quelli che hanno una stessa serie omologa hanno le stesse proprietà chimiche ma
diverse proprietà fisiche ( variazione di massa molecolare)

Potrebbero piacerti anche