Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
IL NOSTRO PIANETA
1
La Struttura della Terra
-> Il pozzo più profondo mai scavato dall’uomo è arrivato a neanche 12,5 km
di profondità. Se il raggio terrestre abbiamo visto che è di più di 6300km,
come facciamo a conoscere la struttura dell’interno della Terra?
2
-> La Terra è formata da tre principali strati:
Tettonica a Placche
Prima si era teorizzata la Teoria della deriva dei continenti, tutto il globo
aveva crosta basaltica oceanica con sopra le croste continentali che
galleggiavano, ma esse si muovevano. Come facevano a spostarsi?
3
Lo strato più superficiale della Terra è la CROSTA TERRESTRE, la quale è
formata dalla CROSTA CONTINENTALE e dalla CROSTA OCEANICA.
Ricostruisco, con tutti i dati raccolti dai fenomeni naturali, il modo in cui si è
formata la Terra. Inoltre facendo anche prove geofisiche, cioè creando buchi
nel terreno e raccogliendo campioni tramite un cilindro, analizzo la
composizione terrestre del sottosuolo profondo.
4
- La crosta terrestre è suddivisa in 12 placche principali, le quali si muovono
in varie direzioni.
2. Prove fossili
5
2. Prove fossili
6
LE PLACCHE DEL MONDO
7
Il movimento delle Placche
Placca Litosferica:
- É rigida e fragile
Astenosfera:
8
Il movimento convettivo nel mantello fa sì che alcune zolle si scontrino o si
allontanino, esistono tre tipi di contatti tra placche:
9
Placche Divergenti
->La Subduzione della placca disidrata, induce una parziale fusione del
mantello superiore che fornisce il magma nella crosta continentale.
-
L’Età della Crosta Oceanica
Esempio:
10
Placche Convergenti
- Continentali-Continentali: si formano
catene montuose una contro l’altra, (es.
Alpi Europee, Himalaya)
11
Placche Trascorrenti
12
Vulcani e Placche Tettoniche
13
Terremoti e Placche Tettoniche
Questi due fenomeni sono connessi; tutte le volte che le placche si muovono
si creano degli scatti che creano i terremoti, dando origine a una
deformazione plastica(NON permanente).
14
Dove si formano i terremoti?
FAGLIE CONVERGENTI:
Compressione del terreno, una faglia
va sopra all’altra
FAGLIE TRASCORRENTI:scorrono
l’una contro l’altra in modo
15
TERREMOTI
Gli eventi sismici sono concentrati in fasce ben precise del pianeta, che
corrispondono alle aree di maggior attività tettonica.
16
Esistono due tipi differenti di scale per classificare l’intensità di un terremoto:
17
-> ci vuole del tempo per calcolare l’intensità di un terremoto tramite la scala
Richter, il primo risultato sarà sempre più impreciso rispetto ai successivi,
calcolati con più precisione.
Rischio Sismico
18
- Haiti 2010 (7.0Mw): alta pericolosità, altissima vulnerabilità, alta
esposizione => 250’000 vittime
—> Nel Rapporto conclusivo del Gruppo di Lavoro per la Redazione della
Mappa di pericolosità sismica del territorio italiano, prevista dall’Ordinanza
PCM del 20 marzo 2003, curato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia (INGV), vengono individuate una serie di zone sismogenetiche
per le quali viene ipotizzata una Magnitudine Attesa.
- Frane sismoindotte
19
20
Esistono vari tipi di onde sismiche:
21
L’intensità di alcuni terremoti paragonata
all’equivalente quantità di milioni di tonnellate di
dinamite
- Spostamenti permanenti
- Liquefazione
- Innesca frane
- Innesca tsunami
- Innesca incendi
Edifici diversi vibra con una diversa frequenza di risonanza perciò reagiscono
in modo diverso; la frequenza si basa sull’altezza degli edifici, se un edificio è
più alto allora la frequenza è minore.
22
Per rilevare le vibrazioni del terreno, non passive, vengono posti dei
geofoni(microfoni), poi si da un impulso al terreno (martellata forte o sparo
nel terreno), successivamente con una serie di calcoli molto complicati,
grazie a ciò che hanno rilevato i geofoni si riesce a capire quali frequenze
verranno rilevate dei diversi terreni, ma bisogna conoscere la stratigrafia.
I diversi tipi di materiale si possono vedere con l’analisi del terreno geofisica.
23
Tsunami
L’onda esistente sopra a un fondale più basso viene spezzata da quella più
profonda che si accorcia e aumenta d’altezza.
Che differenza c’è tra un’onda generata dal vento e un’onda tsunami?
Gli Tsunami non sono spesso più alti rispetto alle onde generate dal vento,
ma sono molto più pericolosi. Anche uno tsunami che può sembrare piccolo
può essere pericoloso. In ogni caso se viene percepito un forte terremoto o
si vede un disturbo dell’oceano, potrebbe avvenire uno tsunami, quindi è
meglio andare in un punto molto alto o nell’entro terra.
Tsunami:
24
Lo Tsunami è definito in tre fasi:
1.INIZIAZIONE
Inizia vicino alla fonte dei terremoti sottomarini, il fondo marino viene
permanentemente abbassato e sollevato, spingendo l’acqua verso l’alto.
L’energia potenziale che risulta dall’innalzare l’acqua sopra il livello medio del
mare, viene trasferita alla propagazione orizzontale dell’onda di tsunami
sotto forma di energia cinetica.
25
2.DIVISIONE
3.AMPLIFICAZIONE
4.RUNUP
26
MINERALI E ROCCE
I Minerali
I minerali sono una sostanza naturale, solida, inorganica, omogenea, sia nella
composizione chimica che nella disposizione strutturale degli atomi
costituenti, originatasi per la ripetizione regolare di un’unica struttura di base:
Forze Esogene: forze come la luce, il calore del sole, pioggia e vento
- Struttura Amorfa: in cui gli atomi costituenti non sono distribuiti nello
spazio in modo fisso
- Struttura Cristallina: in cui gli atomi sono disposti nello spazio in modo
regolare secondo un modello geometrico tridimensionale (cella
elementare) che si ripete identicamente nello spazio
27
Esempio: NaCl
Non sono considerati minerali quelle sostanze che, anche se solide, come il
carbone, derivano da materia organica e non hanno la struttura cristallina.
—>gli angoli fra la stessa faccia sui cristalli della stessa sostanza sono uguali
Conseguenza della struttura ordinata, ripetitiva alle varie scale dei cristalli
Polimorfismo
Molti minerali pur avendo identica composizione presentano reticoli cristallini
diversi, a seconda delle condizioni di temperatura e pressione agenti al
momento della cristallizzazione.
28
Esempio di polimorfismo:
Isomorfismo
Possibilità che due o più ioni, simili per raggio ionico e per carica, possono
sostituirsi nello stesso articolo cristallino e originare miscele o gruppi di
minerali (olivine, feldspati, pirosseni, anfiboli, miche, ecc..) con identica
struttura cristallina e con composizione chimica e proprietà fisiche variabili
fra due termini estremi.
Fe2SiO4(Fayalite) e Mg2SiO4(Forsterite)
Fe+2 e Mg+2 sono circa della stessa grandezza, quindi essi possono
sostituirsi gli uni agli altri nella struttura cristallina, e l’olivina può avere un
range composizionale espresso dalla formula= (Mg,Fe)2SiO4
FELDSPATI ALCALINI
FELDSPATI PLAGIOCLASI
29
Classificazione dei Minerali
I minerali si possono classificare in base alla composizione chimica, alle
proprietà fisiche, alla genesi, alle strutture cristalline ed alla cristallochimica
30
Struttura dei Silicati
Minerali Silicatici:
31
QUARZO: FELDSPATI: ORTOCLASIO e PLAGIOCLASIO
32
Le Rocce
Ciclo Litogenetico
Diagenesi: processo di
compattazione e cementazione dei
sedimenti
33
Rocce Magmatiche
Sono le più presenti nella Terra e derivano dal magma fuso; molto compatte
e formate da cristalli di minerali diversi a stretto contatto fra loro.
Sono prodotte dalla solidificazione dei magmi fusi del mantello; a seconda
del magma che si solidifica in superficie o all’interno della crosta terrestre, da
origine a due tipi di rocce magmatiche: Rocce Effusive e Rocce Intrusive.
34
Quando il magma si raffredda i diversi minerali cristallizzano in tempi
differenti e a diverse temperature, separandosi dal fuso.
SERIE DI BOWEN:
MINERALI SIGNIFICATIVI:
- Q = Quarzo
- A = Feldspati Alcalini
- P = Plagioclasi
- F = Feldspatoidi
35
Si utilizza per classificare le rocce un diagramma
ternario(APQ), tre vertici, triangolo equilatero, all’interno ci
sono tanti piccoli triangoli equilateri. Riesco a fare la
rappresentazione di un punto in base alla percentuale di
componenti di diversi minerali, ad ogni vertice si presenta
il 100% di composizione minerale, il punto è dato
dall’unione delle tre altezze dei lati.
36
Le rocce più comuni sono i graniti, ce ne sono di varie tipi e variano per la
percentuale di quarzo presente in essi. Se c’è il quarzo non ci sono i
feldsptoidi, le rocce feldspatoidi sono intrusive e molto rare.
Basalto, (molto usati a Roma nelle strade), roccia ricca di potassio, un suo
isotopo è radioattivo “potassio 40”, infatti la radioattività di Roma è più alta
rispetto a quella di Bologna
37
TRACHITE: pasta di fondo vetrosa, quarzo, SIENITE:
Le rocce ignee intermedie sono quelle che hanno un chimismo tra il femico e
il sialico, con una quantità di Silice compresa tra 53% e 65%
ANDESITE(intrusiva): DIORITE(effusiva):
ROCCE FEMICHE
BASALTO(effusivo): GABBRO(intrusivo):
38
Tessitura delle rocce ignee
39
- Porfirica: se nella roccia ci sono cristalli che sono più grandi (fenocristalli)
rispetto ad una pasta a grana minore
- Sferulitica, di alterazione
- Vacuolare; pomicia
- Struttura
- Granulometria
- Colore
- Composizione Mineralogica
Granulometria
Viene definita in base alla dimensione media dei cristalli nella roccia.
40
Colore
Carta di comparazione:
Quarzo
Il quarzo è di colore traslucido, trasparente, opaco, ha una lucentezza vitrea,
infatti riflette la luce; si spacca con superfici storte dovute al suo reticolo
cristallino, infatti alla luce una superficie piana riflette la luce in un punto, una
superficie storta riflette la luce in più punti, come il quarzo, che quindi non si
sfalda ed ha una struttura irregolare. (es. frecce primitive fatte di selce)
Plagioclasio
Il suo colore varia da bianco a scuro, ha una lucentezza opaca, e si sfalda
lungo due direzioni tra loro inclinate, ha una forma tabulare, prismatica. I
Feldspati Alcalini
Sono di colore bianco, rosa, rosso, hanno lucentezza opaca, si sfaldano
lungo superfici piane e hanno forma tabulare.
41
Mica Muscovite
È di colore argenteo, ha una lucentezza madreperlacea, si sfalda in lamine ed
è appunto formato da lamine.
Pirosseni
Colore nero, marrone, hanno lucentezza vitrea, si sfaldano lungo le facce del
prisma, e hanno una forma prismatica tozza.
Mica Biotite
Colore nero, bruno, lucentezza madreperlacea, è composta in lamine.
AMBIENTI MAGMATICI
42
43
Rocce Sedimentarie
•TRASPORTO processo subito dai clasti a opera della gravità e/o degli
agenti di trasporto esogeni, es. acqua, vento
ROCCE CLASTICHE:
45
ROCCE CHIMICHE:
ROCCE BIOCHIMICHE:
- Composizione
- Tessitura
- Struttura
- Granulometria
46
Caratteri genetico-tessiturali delle rocce sedimentarie:
47
—> L’immaturità composizionale indica viceversa un trasporto breve e
violento e/o condizioni climatiche piuttosto aride
48
->Tessitura delle rocce sedimentarie particellari:
Il principale carattere
tessitura delle rocce
terrigene è la
granulometria Dimensione
dei granuli:
49
Classificazione granulometrica:
Deposito cementato:
50
BRECCIA: PUDDINGA:
Continentali:
2. Caverna (brecce)
4. Fluviale (puddinghe)
Marini:
-STRUTTURA EMBRICIATA:
51
SABBIA: termine indicante una classe granulometrica 1/16 mm - 2 mm
52
- Litareniti: arenarie litiche, grigio chiare a grana grossa
con abbondanti frammenti litici>25%(rocce
sedimentarie a grana fine e metamorfiche di basso
grado come ardesie, filati e micascisti), in genere
predomina il quarzo; derivano da rocce effusive,
sedimentarie fini e metamorfiche di basso grado; le
arenarie litiche sono per lo più immature
LUTITI:
1. Silt: sono depositi sciolti che solo raramente danno luogo a rocce(Siltiti),
possono generarsi sia in ambiente marino che continentale
53
ARGILLE: implicano una caratterizzazione dei
materiali molto approfondita, è più difficile da
trattare, costa di più costruire sull’argilla poiché
bisogna capire bene che comportamento potrebbe
avere quel tipo di argilla nel suolo. Non riesci a
capire bene che tipi di comportamento avrà come
avviene quando si ha un suolo sabbioso, la sabbia si comporta in
modo lineare. L’argilla va trattata con ragionamenti differenti, l’argilla è
soggetta a forze di massa o a forze di superficie.
Disposizione con terreno dove sopra e sotto c’è carica negativa e sui lati
carica positiva, è una disposizione negativa, molecola dell’acqua polare con
eccesso di carica negativa in su, ed eccesso di carica positiva in basso.
Si formano legami tra H2O e argilla, per gravità l’acqua non si stacca e quindi
l’argilla si gonfia e si staccano le particelle dell’argilla per creare legami con
acqua quindi va in sospensione, cioè una singola particella ancora integra e
libera di fluttuare all’interno dell’acqua. Se superi il carico che ha avuto in
precedenza si compatta in modo drastico, argilla-acqua si costipa.
Superficie
Diagenesi
Metamorfismo
54
Rocce Metamorfiche
Tipi di metamorfismo:
55
Riorientazione dei minerali
Struttura rocce:
macroscopicamente
56
Le più comuni rocce metamorfiche:
di calcari e dolomite
57
Classificazione delle rocce metamorfiche
Grado metamorfico
58
I VULCANI
—> MAGMA = materiale fuso e gas che esce dalla superficie terrestre, in
superficie torna in parte sotto forma di gas e da origine alla lava
Più gas presenta l’esplosione di un vulcano, più questa sarà violenta; inoltre
un vulcano cresce grazie all’uscita del materiale fuso che si solidifica
creando così un condotto vulcanico di materiale fuso, solido e poi gassoso.
L’arrivo del nuovo magma nella camera magmatica può causar un’eruzione,
poiché fa si che vari il chimismo delle fumarole e la pressione all’interno del
condotto vulcanico. Non si può sapere tra quanto ci sarà l’eruzione, ma si
saprà un po’ in anticipo in modo tale da evacuare la zona.
Esiste una specie di sistema semaforo che a seconda del colore ti dice a che
livello di pericolo ci si trova e quanto bisogna monitorare la situazione.
- VERDE—>tranquillo
- GIALLO—> monitoriamo
- ROSSO—>scappiamo
59
In questo momento il Vesuvio è al livello Giallo d’allerta.
Anche Ischia è una zona vulcanica, ma per ora non c’è segno di pericolo
60
FRANE COLATE DI DETRITO SECCO ACCUMULO DI CENERE
61
ENERGIA GEOTERMICA
Tale energia che viene trasmessa sotto forma di calore, deriva dai flussi
convettivi della Terra. Energia da decadimento radioattivo si trasforma in
calore. Si può calcolare facilmente quanta energia si trasforma in calore.
62
Facendo condensare dell’acqua sottraiamo del calore il quale riusciamo ad
utilizzarlo. A seconda del calore che riusciamo a recuperare si può sfruttare
in diversi modi a seconda della temperatura, costruendo impianti che ne
usufruiscano. Esistono diversi tipi di impianti:
Ciclo bidirezionale
63
Da dove viene questo calore?
64
Differenti usi necessitano di differente temperatura:
IMPIANTI DI RISCALDAMENTO:
65
PROCESSI EROSIVI
66
AMBIENTI SEDIMENTARI
67
FALDA DI DETRITO: corpo sedimentario continentale a forma di fascia,
prodotto da più “conoidi di detrito”messi uno di fianco all’altro.
- Origine
- Tipi di sedimenti
68
Si possono così distinguere tre zone principali:
- Laghi montani
- d’acqua dolce
- Salmastri
- Salati
DELTA: corpo sedimentario, sabbioso e/o ghiaioso, che si può formare dove
un corso d’acqua sfocia in un lago o nel mare. L’accrescimento in un delta è
concettualmente analogo a quello di un conoide alluvionale, a patto che
l’energia di trasporto delle correnti lacustri o marine sia mediamente molto
inferiore a quelle delle correnti fluviali. Se accade il contrario, al posto del
delta si sviluppa un “estuario” o “piana di marea”.
69
DUNA: struttura sedimentaria di forma e
dimensioni molto varie, prodotta e
continuamente rielaborata dal vento, che
trasporta sabbia.
SEDIMENTI DI SPIAGGIA:
derivano dal rimaneggiamento
lungo-costa dei sedimenti
depositi presso le foci dei fiumi;
occupano un articolato insieme di
sotto-ambienti da emersi a
sottomarini, che si estende fin
dove è avvertibile l’azione
trasportatrice delle onde, maree e
mareggiate ordinarie.
70
AMBIENTI MARINI
71
SEDIMENTI DI SCARPATA CONTINENTALE: sono prevalentemente fanghi,
miscele di lutti “terrigene” silico-clastiche e lutti “indigene” carbonatiche.
Le lutti terrigene sono quelle più fini, che derivano dalle correnti torbidi
fluviali, dal continente o rielaborate dalla mareggiate; mentre le lutti indigene
derivano dalla lenta e costate sedimentazione per gravità dei gusci dei
micro-organismi marini “planktonici”. Le scarpate sottomarine hanno una
pendenza tale che può
provocare instabilità del
terreno (es. frane). Se sulla
scarpata si propagano molti
sedimenti terrigeni si ha la
periodica “risedimentazione”
lungo la scarpata stessa fino
alla piana sottomarina; tale
processo avviene per vari
tipi di flussi gravitativi, come
le correnti di torbidità.
72
TORBIDITE: corpo sedimentario prodotto da una singola “corrente di
torbidità”, è composto da una base erosiva con i pronte di fondo lasciate da
vortici e oggetti trascinati; gradazione diretta della granulometria(sabbie,
lutiti), tipica successione di strutture sedimentarie interne.
73
PIANA SOTTOMARINA: ambiente di sedimentazione profondo, caratterizzato
da un fondale molto piatto sul quale si spandono periodicamente flussi
torbiditici di vario volume e densità. Tra una torbidite e l’altra si depositano
molto lentamente fanghiglie clastico-organogene.
SEDIMENTI ABISSALI: sono fanghi finissimi che derivano per lo più da una
lentissima “pioggia” di micro-organismi planctonici, la loro composizione è
prevalentemente silicea, poiché la maggior parte dei resti calcarei si scioglie
molto prima di raggiungere il fondo del bacino. Alla componente organogena
si aggiungono polveri terrine trasportate dal vento sugli oceani (es: polveri
vulcaniche) e rari corpuscoli di origine extraterrestre(es: micro-meteoriti).
74
TESSITURE CRISTALLINE:
(es. Bahamas)
75
Struttura stratificata: con deformazioni plastiche tipiche di
gessi anidridi, salgemma.
TESSITURE ORGANOGENE:
76
CORALLI: sono Celenterati che vivono
prevalentemente in condizioni di mare basso, con
acque calde e limpide, salinità normale e costante;
si fissano al substrato su cui vivono e formano
spesso imponenti colonie. Quando solo coloniali
vengono definiti “organismi costruttori”, in quanto
crescono gli uni sugli altri e si cementano tra di loro,
costruendo direttamente una roccia calcarea. La
diagenesi interviene solo in seguito, accentuando la cementazione ed
eventualmente provocando la ricristallizzazione ed il metasomatismo del
calcare organogeno. L’interno dei singoli rami di corallo è caratterizzato da
cavità disposte a stella e separate da “setti”.
77
—> Depositi eluvio-colluviali: sono litologicamente e granulometricamente
associati al SUBSTRATO sottostante, di cui rappresentano il risultato
dell’alterazione chimico-fisica. Non si riconoscono più la stratificazione o le
altre strutture presenti nella “roccia madre”. Possono aver subito
dilavamento o un trasporto gravitato non eccessivo e molto lento(mm/anno).
78
- PROCESSI EROSIVI - DENUDAMENTO: sono i processi che mobilizzano
ed erodono la parte superficiale del terreno e tendono a mettere a nudo il
substrato nei quali l’azione delle acque meteoriche è determinante. In
genere il trasporto subito dal materiale interessato non è elevato.
—> Dune
- DEPOSITI ANTROPICI
- Detrito di falda
Deposito di falda, materiale che si
deposita e forma una parete, ciottoli più
grossi in cima, area soggetta a caduta di
ciottoli dall’alto, quindi bisogna rinforzare
la zona e mettere una parete rinforzante
anti caduta di massi
79
- Depositi carsici residuali
Zone carsiche, possono
presentare degli sprofondamenti
SINKHOLE(S), possono essere
buchi di decine di metri di
grandezza e inghiottire interi
edifici, problemi in Lazio, Friuli, o
in altre parti del mondo, piccoli
sinkhole ci sono anche in emilia
romagna al parco dei gessi bolognesi.
80
I depositi alluvionali presentano ciottoli di origine continentale portati da un
fiume; è una pessima idea costruire una casa su un fiume/corsi fluviali, sui
ciottoli accanto al fiume. Alluvioni sono pericolose. Il fiume erode il terreno,
delta(deriva dalla forma del delta del Nilo) i delta hanno zone depresse
rispetto al livello del mare, zone lagunose, zone con sabbia, materiale
melmoso, argilla, se si appoggia una casa in una zona del genere con diversi
tipi di suolo, si spaccherebbe crepandosi. Il delta del Po è stato bonificato,
hanno tolto l’acqua e l’hanno portata a un livello più alto in modo tale da
evitare una immensa palude e da far affluire l’acqua verso il mare.
Alcune falde in pianura padana sono falde termali, poiché hanno una grande
affluenza di minerali e sali, però sono molto piccole, e alcune di queste
vengono utilizzate anche per uso comune diluendole in tanti metri cubi di
acqua normale, sprecando così una fonte ricca.
- Grezes litees,
depositi
morenici, glacis,
rock glaciers
81
Depositi ghiacciai, si distinguono poiché le rocce
depositate sono variegate, ciottoli grossi e piccoli
sono deposti nello stesso posto e i ciottoli grossi
sono dispersi all’interno di quelli fini.
- Dune
Dune: depositi da processi eolici, sono un problema quando si va a costruire
in Africa perché le dune emigrano a seconda del vento in varie direzioni.
L’idea per non farle migrare è di mettere della vegetazione o dei materiali di
recinzione in modo tale da fermarle.
DEPOSITI ANTROPICI
82
LE FRANE
- Materiali:
83
TIPOLOGIE di FRANE
Nel momento in cui avviene una frane il terreno si scompagina, dove c’è già
stata una frana è molto facile che l’evento si ripeta.
84
1.Frane per crollo: distacco e
conseguente caduta di una
massa di materiale da un
pendio molto ripido. Il
materiale si muove in caduta
libera poi, dopo aver raggiunto
il versante, si può muovere per
rimbalzo e/o rotolamento.
85
- in Roccia: indicate anche come
espansione a blocchi; tipiche
evidenze: fratture trincee
86
—> Fenomeni di erosione superficiale dei versanti:
Per poter intervenire sulle frane bisogna conoscere il tipo di materia che si
sta muovendo, la direzione della frana la sua tipologia e su che materiale è
appoggiata. Franapoggio meno inclinato, posizione più pericolosa!
87
GEOMORFOLOGIA
88
—> La separazione in lastre del granito è una forma di esfoliazione su vasta
scala che ne facilita l’estrazione in cava.
Blocchi sferoidali
formatisi per
disgregazione Frammenti
granulare di una rocciosi a
roccia granitica spigoli vivi in
fratturata in clima una quarzite
semiarido
89
—> ROCCIA, SUOLO, DETRITI
Il substrato roccioso può essere ricoperto da materiali detritici (derivanti da
degradazione meteorica) di varia natura:
90
- Erosione da impatto: erosione dovuta all’impatto diretto delle gocce
di pioggia sul suolo; l’impatto della goccia d’acqua provoca la
mobilizzazione delle particelle di suolo.
91
CICLO DELL’ACQUA
92
—> Ciclo d’infiltrazione dell’acqua: Il 30% di acqua sotterranea proviene
dalla condensazione (gocce di rugiada sul terreno)
93
—> Uso dell’acqua sotterranea:
Acqua potabile:
POROSITA’:
94
Analisi granulometrica: Più
permeabilità curva più alta, poca
permeabilità curva più dritta
-> Acqua vadosa: intrappolata nelle cavità del suolo, non si può
estrarre per gravità
a) igroscopica
b) Eliminata solo per centrifugazione e
b) pellicolare
evaporazione
b) Pellicole sottili
c) capillare intorno ai granuli
-> Acqua interstiziale: acqua intrappolata nelle cavità del suolo, non
si può estrarre per gravità
-> Acqua freatica(o “di falda”): acqua libera di fluire dalle cavità, si
può estrarre per gravità
95
—> Acquiferi
Dalla zona vadosa traggono l’acqua le piante (le sequoie mandano l’acqua
dalle radici fino alla loro foglia più alta utilizzando un misto di capillarità e
osmosi). Si può estrarre l’acqua dalla zona vadosa per carico litostatico o
per pressione di gas, per elettro-osmosi, per capillarità o per riscaldamento.
-> l’acqua di falda è quella che si può estrarre con pozzi, sfruttando la
gravità, drenandola e pompandola in superficie.
ACQUIFERI: acquifero e
falda non sono sinonimi e
possono avere spessori
diversi. La porzione di
terreno saturo e il livello
piezometrico solitamente
non coincidono per gli
acquiferi confinati.
96
—> Esistono vari tipi di falde: Acquifero, Acquicludo, Acquitardo
Pozzo artesiano, viene scavato nel terreno finché non penetra nella parte di
terreno impermeabile e raggiungendo la falda a pressione, l’acqua sale
poiché la pressione viene liberata
97
-> Falde libere: in questo caso
la superficie piezometriche
coincide con la superficie
superiore della zona satura
del sottosuolo
98
Un acquifero in pressione può essere: Confinato o Semiconfinato.
99
Parametri idrogeologici:
Acquicludo: acqua non scorre, permeabilità molto molto bassa(in teoria non
esistono poiché in milioni di anni cambiano)
QUOTA TOPOGRAFICA
SOGGIACENZA
Livello piezometrico
100
Acquifero superficiale, mostra livelli piezometrici differenti dall’acquifero
profondo, e ha anche differenti caratteristiche chimiche
Quando pompi acqua dal pozzo il livello piezometrico all’interno del pozzo di
abbassa in funzione di vari parametri in acquifero superficiale a parametro
libero si abbassa molto meno rispetto agli acquiferi confinati, è importante
sapere se c’è un acquifero profondo o meno, poiché se non sai ti trovi nel
caso in cui a causa della pressione zampilla l’acqua fuori
101
RICOSTRUZIONE DELLA SUPERFICIE PIEZOMETRICA:
Sistema con galleggiante che non galleggia sul livello di idrocarburi, quindi
quando raggiunge gli idrocarburi da un primo segnale, poi continua ad
andare giù finche non incontra l’acqua, galleggia e da un secondo segnale,
ci sono anche dei sistemi che ti dicono il Ph dell’acqua e la temperatura, utili
per l’analisi sull’inquinamento.
102
- Cadente piezometrica: calcolabile lungo la linea di flusso che congiunge
due successive isopieze, come differenza di quota piezometrica divisa per
la lunghezza della linea di flusso fra queste due quote;
- Assi di depressione;
103
—> FATTORI DETERMINANTI DEL LIVELLO PIEZOMETRICO NEL TEMPO:
1. Fattori Naturali:
- Precipitazioni
- Pressione atmosferica
2. Fattori Antropici:
- Prelievi da pozzi
Campagna Piezometrica:
Per effettuare una campagna piezometrica occorre:
- Scegliere i pozzi in modo tale da ottenere per una data falda una
distribuzione omogenea dei punti di misura ed eventualmente più densa
nell’area di maggior interesse
N.B. la campagna deve essere condotta nel più breve tempo possibile
104
PERMEABILITA’
Legge di Darcy
Nel caso in cui il fluido che si muove nell’acquifero non è acqua pura è più
corretto riferirsi alla permeabilità intrinseca (Ki) che è il prodotto della
permeabilità per il rapporto tra la viscosità dinamica e il peso specifico fluido
105
-> Moto Laminare: avviene in maniera regolare, senza interruzione dei fletti
fluidi, che rimangono sempre omogenei e sono solamente deformati per le
deviazioni dei granuli —> VALE la LEGGE di DARCY
Trasmissività (m2/s):
106
COEFFICIENTE DI IMMAGAZZINAMENTO S (adim.)
Immagazzinamento specifico:
-> negli acquiferi liberi questi effetti esistono ma sono praticamente influenti
rispetto a quelli legati alla porosità efficace (drenaggio). L’acqua liberata/
immagazzinata per una variazione di carico idraulico corrisponde a quella
contenuta nei pori precedentemente saturi/non saturi
Portata specifica della falda: volume d’acqua che fluisce attraverso una
superficie unitaria nell’unità di tempo (m/s) = velocità darcyana
107
CARTE GEOLOGICHE
- Topografia
A fianco della carta vera e propria è riportata una leggenda nella quale sono
rappresentate le rocce affioranti e gli altri elementi di interesse.
-Intestazione
-Scala
-Inquadramento
Schema dei rapporti
geografico
stratigrafici, indica:
-Riferimenti per i
sitemi di coordinate
- Rapporti tra le
diverse formazioni
presenti in carta
- Esistenza di eteropie
- Esistenza di lacune
stratigrafiche
- Esistenza di
sovrascorrimenti
108
- Loro potenza media
LA LEGENDA: le rocce sono raggruppate tra loro a
seconda del tipo mitologico e dell’età in cui si sono
formate. Si ottengono così Unità litologiche dette
Formazioni: costituite da rocce aventi la medesima
origine, appartenenti allo stesso tipo mitologico o
costituenti un’alternanza di alcuni tipi mitologici
caratteristici dell’ambiente di deposizione.
g => Gneiss
m => Micascisti
f => Filladi
109
—> Giacitura degli strati:
110
111
112
—> Strutture disgiuntive (=linee spesse rosse o blu ed Ideogrammi):
113
—> Strutture plicative (=linee doppie ed Ideogrammi):
114
—> Formazioni e depositi: su una carta geologica al 100.000 sono riportate
le formazioni (contraddistinte da una sigla e da un colore), mentre i depositi
superficiali vengono raggruppati in base al loro ambiente di sedimentazione.
115