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I materiali presenti nelle zone profonde della terra in confronto a quelli in superficie sono
più densi. Le grandi differenze di densità suppongono la presenza di metalli come
materiali più densi. Questa ipotesi è stata confrontata allo studio dei meteoriti, composti
per lo più da ferro e nichel.
Superficie di discontinuità
- la discontinuità di Moho;
- la discontinuità di Gutenberg.
L A D I S C O N T I N U I TÀ D I M O H O
La discontinuità più importante è la discontinuità di Lehmann localizzata a 5170 km di profondità. Essa separa il
passaggio dal nucleo esterno al nucleo esterno.
IL MODELLO DELLA STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA
LA CROSTA
IL MANTELLO
Nel mantello inferiore si ritiene prevalgano silicati più densi dotati della stessa
composizione dell’olivina ma, a causa delle elevate pressioni, di una struttura più
compatta, simile a quella del raro minerale perovskite.
Gli strati superiori del mantello sono fusi alla crosta continentale, con la quale
formano le placche fragili della litosfera.
IL NUCLEO
Negli anni '60, H. Hess sviluppò la teoria della diffusione dei fondali marini, che afferma che i fondali oceanici non sono
stabili e immutabili, ma invece:
- il materiale fuso sale dal mantello lungo le creste a metà oceano (lunghe fessure che corrono lungo i fondali oceanici)
e si espande e si solidifica mentre si raffredda, creando una fresca crosta oceanica;
- la litosfera affonda verso l'interno della Terra alle trincee oceaniche, dove diventa di nuovo parte del mantello
(subduzione).
L'intero processo è guidato dalla convezione del mantello. Secondo questa teoria, i continenti sono strutture
permanenti che scivolano sul globo trasportate da correnti convettive e possono essere modificate solo lungo i loro
confini.
La teoria della tettonica a zolle
LA TEORIA DELLA TETTONICA A ZOLLE
I MARGINI DELLE ZOLLE allontanano l'una dall'altra e si forma Zone di divergenza e di convergenza
LITOSFERICHE nuova crosta. costituiscono l'80% circa dei margini;
il restante 20% corrisponde ai
Sono di tre tipi: divergenti, I margini convergenti si trovano margini trasformi, dove le zolle
convergenti e conservativi: invece in corrispondenza delle fosse scivolano semplicemente l'una
oceaniche e delle zone di accanto all'altra.
I margini divergenti si trovano in subduzione dove le zolle a contatto
corrispondenza delle dorsali convergono e la crosta si consuma.
oceaniche, dove le zolle a contatto si
MARGINI DI ZOLLA
I MARGINI DIVERGENTI
I MARGINI CONVERGENTI
I margini convergenti (detti anche "margini in consunzione") corrispondono alle zone in cui due zolle litosferiche si avvicinano
l'una all'altra. Per comprenderne la dinamica occorre ricordare che la crosta continentale è più spessa e meno densa di quella
oceanica. Se una zolla continentale e una zolla oceanica convergono, come accade attualmente al largo della costa
sudamericana, si forma una zona di subduzione nella quale la crosta oceanica più densa si inabissa al di sotto del margine
continentale. Di conseguenza la zolla continentale si solleva formando una catena montuosa come quella delle Ande. Se a
convergere sono invece due zolle oceaniche, quella più antica, che è più fredda e densa, viene subdotta al di sotto di quella più
giovane e si forma un arco insulare. I margini di convergenza fra zolle oceaniche sono contrassegnati da fosse oceaniche che
possono raggiungere la profondità di 11 chilometri. Nella zona di subduzione sottostante la fossa lo sprofondamento della zolla
tettonica nel mantello scatena un'attività sismica profonda. La zolla inizia a fondere e il materiale fuso e più leggero tende a
risalire in superficie dove per mezzo di un eruzione vulcanica. Se la convergenza si verifica invece fra due zolle continentali,
poiché la loro densità è simile non si verifica subduzione. La pressione reciproca fra le due zolle provoca invece la formazione di
una emerge catena montuosa, come è avvenuto nel caso dell'Himalaya.
C AT E N A M O N T U O S A D E L L’ H I M A L AYA
MARGINI DI ZOLLA
I MARGINI CONSERVATIVI
Le cause del movimento delle zolle sono l’unica questione in sospeso nella
comunità scientifica. Secondo alcuni le zolle, sarebbero spinte da forze, che
agiscono in corrispondenza delle dorsali dovute alla pressione del nuovo magma
che fuoriesce. L’ipotesi più accreditata però è quella secondo cui la causa dei
movimenti delle zolle siano i moti convettivi nel mantello.
Sono stati formulati vari modelli di moti convettivi, che differiscono per il tipo di
cella termica convettiva: alcuni pensano che le celle convettive occupano solo
l’astenosfera, altri l’interno del mantello, altri ancora sostengono che vi sono due
serie sovrapposte di celle.
PUNTO CALDO