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CONTINENTALE OCEANICA
Spessore medio: 35 km 5 km
Densità media: 2,7 g/cm3 3g/cm3
Rocce prevalenti: graniti (rocce sialiche o acide) basalti o gabbri (rocce femiche o basiche)
Età media: 3 miliardi 200 milioni
ONDE DI CORPO
Onde P: sono onde primarie/longitudinali e di compressione e
rarefazione che corrispondono a compressioni e rarefazioni (come
le onde acustiche) del mezzo in cui viaggiano (le rocce si
comprimono come una fisarmonica). Al loro passaggio le particelle
del materiale attraversato compiono un moto oscillatorio nella
direzione di propagazione dell’onda. Possono propagarsi in tutti i
mezzi e sono le più veloci (la velocità dipende dal mezzo e dalla
temperatura del mezzo, (anche nei fluidi e nell’aria (per questo sento
il botto prima di avvertirle), dunque le prime avvertite in una
stazione sismica. Generano una variazione del volume delle rocce.
Attraversano tutta la Terra.
Onde S: sono onde secondarie e trasversali (sono sforzi di
taglio). Al loro passaggio le particelle del materiale attraversato
compiono oscillazioni perpendicolari alla loro direzione di
propagazione. Non possono propagarsi nei fluidi (sostanze che
non sono in grado di sopportare gli sforzi di taglio) e hanno una
velocità pari circa al 60/70% delle onde P. Cambiano la forma
delle rocce, non il volume.
ONDE DI SUPERFICIE
Si generano per l’intersezione delle onde di corpo con una
superficie di discontinuità, quindi non vengono generate
direttamente dalla scossa del terremoto nell’ipocentro. Mentre la
loro velocità è inferiore rispetto a quella delle onde di corpo,
l’ampiezza e quindi l’energia associata è molto maggiore (più
oscillazioni e danni).
Onde di Rayleigh: quando un’onda S e un’onda P incidono sulla superficie libera, vengono in
parte riflesse generando un'onda di Rayleigh, data dalla composizione vettoriale delle due, che si
propaga sulla superficie stessa. Le particelle investite da un’onda di Rayleigh vicino alla superficie
seguono un movimento ellittico retrogrado rispetto alla direzione di propagazione dell’onda
(causano il ribaltamento degli edifici e spezzano le fondamenta).
Onde di Love: sono generate dall’incontro delle onde S con una superficie libera del terreno,
fanno vibrare il terreno sul piano orizzontale in direzione ortogonale rispetto alla direzione di
propagazione dell’onda (causano il crollo degli edifici).
La velocità di propagazione di tutte le onde dipende sia dal tipo di onda sia dal mezzo di
propagazione.
(14) Il sismografo è lo strumento usato per registrare i fenomeni sismici. Un sismografo
rudimentale è formato da una componente del movimento solidale al suolo (stativo) e da un pendolo
svincolato dal suolo e con una grande massa inerziale, con attaccato un pennino che segna su un
rullino le oscillazioni.
Il grafico della registrazione fatto da un sismografo rappresenta lo
spostamento, la velocità e l’accelerazione del suolo in funzione del
tempo: è detto sismogramma.
(15) Dal sismogramma possiamo risalire all’intervallo di tempo
trascorso tra l’arrivo delle onde P, di quelle S e di quelle R e L.
Conoscendo le curve dei tempi di arrivo delle varie onde, possiamo
quindi risalire alla distanza dall’epicentro del sisma. Più è la
stazione di misura è distante, più i tempi di arrivo delle onde P e S
sono diversi. Questa distanza fornisce però una circonferenza, per
determinare con esattezza l’epicentro di un sisma si procede a
triangolazione: si intersecano le circonferenze delle distanze da tre sismografi diversi, che hanno
un solo punto in comune.
(16) Per valutare la forza dei terremoti si stimano o i danni che ha provocato o l’energia che ha
liberato. Esistono tre tipi di scale di misura:
Scala Mercalli-Cancani-Sieberg
Valuta l’intensità di un sisma prendendo in considerazione gli effetti del sisma sulle cose e sulle
persone. Attualmente prevede una serie di gradi di intensità crescente da 1 a 12, che non hanno
valore univoco: si riferiscono ai danni provocati dal sisma in un particolare luogo (è una scala
locale/relativa).
Scala di magnitudo del momento sismico
Sviluppata negli anni ‘70 come aggiornamento della scala Richter, misura le dimensioni dei
terremoti in termini di energia scatenata. È una scala logaritmica assoluta, per cui la quantità di
energia è circa 30 volte maggiore per ogni magnitudo di differenza. Un terremoto di magnitudo
superiore di due gradi ad un altro terremoto libera un'energia 900 volte superiore (30 x 30).
Scala Peak Ground Acceleration (accelerazione di picco dal suolo)
Misura la massima accelerazione del suolo indotta dal terremoto. Anch’essa come la MCS si
riferisce a una singola area geografica. In base al valore massimo di PGA misurato o prevedibile,
si divide il territorio mondiale in quattro zone sismiche (Milano sta nella zona 4).
VULCANI
(17) Vulcani: sono tutte le discontinuità nella crosta terrestre attraverso le quali fuoriescono, con
manifestazioni diverse, i prodotti dell’attività magmatica endogena, ovvero lava, cenere, lapilli,
gas, solidi, vapori e vapore acqueo. Un vulcano è formato da:
- Camera magmatica, che si trova tra i 10 e i 50 km di profondità ed è alimentata dal magma. Il
magma è rimescolato da correnti di convezione e il materiale più caldo e meno denso risale. In alto
si raccolgono i gas che si libereranno con il magma. Quando si svuota con un’eruzione il vulcano
può collassare formando una caldera.
- Cratere sommitale, dove sgorga il camino vulcanico.
- Camino vulcanico, luogo di transito del magma dalla camera magmatica verso la superficie.
I vulcani a cono hanno forma conica, formata da strati di lava solidificata, e culminano in un
cratere, estremità aperta da cui fuoriesce la lava durante l’eruzione, solitamente di tipo esplosivo.
Si trovano principalmente lungo i margini di placca. Il magma è solitamente di tipo secondario,
quindi acido e ad elevato contenuto d’acqua e di sostanze volatili; ristagna nella camera magmatica,
abbastanza superficiale, da cui periodicamente origina un’eruzione, arrivando al cratere tramite il
camino vulcanico, o può anche solidificarsi tra gli strati rocciosi. In questo caso la fuoriuscita del
magma è favorita dall’effetto champagne, determinato dall’alta presenza di gas. Se invece da uno
stratovulcano esce effusivamente lava basica, si forma un vulcano a scudo, dai fianchi poco ripidi e
un cratere molto ampio.
I vulcani lineari (fissurali) si trovano in corrispondenza delle dorsali oceaniche e hanno forma
fissurale, da cui fuoriesce la lava con eruzioni di tipo effusivo. Il magma è di tipo primario, quindi
basico e a basso contenuto di acqua e sostanze volatili; non si trova in una camera magmatica ma
risale direttamente dall’astenosfera. Ci sono poi i vulcani intra-placca (Hawaii, Canarie e
Galapagos).
(18) Il magma è un sistema complesso di roccia fusa e parzialmente fusa, comprensivo di acqua,
sostanze fuse e semi-fuse con gas disciolti (CO2, CO, H2S, SO2, SO3 e gli ossidi dell’azoto).
varia da circa 2,2 g/cm3 per i magmi acidi a circa 2,8 g/cm3 per i magmi basaltici; aumenta con la
pressione e diminuisce con la temperatura e con il contenuto in H2O. Ha temperature superiori ai
1000°C ed è meno denso della roccia circostante quindi tende a salire in superficie. Può provenire
da rocce fuse in profondità o derivare dalla fusione di rocce solide per decompressione
(diminuzione della pressione interna; margini di placca divergenti) o idratazione (aggiunta di acqua
che abbassa la temperatura di fusione delle rocce; margini di placca convergenti, con almeno una
crosta oceanica coinvolto). I vulcani intraplacca e gli hot spots sono caratterizzati da un
magmatismo per aumento di temperatura. Maggiore è il tenore in silice e più il magma è acido.
Magmi primari: si formano per fusione parziale del mantello terrestre. Il materiale arriva
direttamente dal mantello. La roccia fusa è ultrafemica (poco silice: fluido, basico/ultra-basico). Ha
elevata velocità di risalita che ne impedisce il raffreddamento: al momento dell’eruzione può
arrivare a 1200°C. Ne deriva lava basica e priva di gas, quindi dà luogo a eruzioni effusive. La
temperatura e la fluidità sono molto alte.
Magmi secondari, o di anatessi: si formano dalla ri-fluidificazione di magmi preesistenti
(intermedi o acidi). La roccia fusa è acida (silice: viscoso) e spesso si trova in presenza di acqua.
Raggiungono raramente la superficie e, quando avviene, fuoriescono in maniera esplosiva. La
temperatura è più bassa, circa 900°C