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CORSO DI LAUREA IN SCIENZE NATURALI E AMBIENTALI – GEOLOGIA e GEORISORSE, MODULO I

Tettonica

TETTONICA DELLE PLACCHE

Teoria che spiega l’evoluzione del guscio più esterno della Terra, e secondo la
quale la litosfera è frammentata in una serie di elementi minori, le placche,
che si muovono le une rispetto alle altre.

Questa frammentazione e questo movimento sono responsabili dell’attuale


configurazione della crosta terrestre, generano i fenomeni sismici e vulcanici,
così come sono alla base della formazione dei bacini sedimentari che
contengono la quasi totalità delle rocce serbatoio dei giacimenti di idrocarburi.
Tettonica

Per comprendere pienamente la tettonica delle placche e i limiti di placca


occorre definire la struttura interna della terra

La litosfera è costituita dalla


crosta e dal mantello litosferico
(LID).
La crosta e il mantello litosferico
sono separati dalla discontinuità
Moho (cambio della velocità di
propagazione delle onde sismiche P
(longitudinali) da 6,8-7 km/s a 8-
8,2 km/s; e delle onde S
(trasversali) da 3,9 km/s a 4,5
km/s nel mantello).
La litosfera arriva in profondità fino
all’isoterma di 1300°C. Oltre
questa temperatura, il mantello
inizia a fondere leggermente.
Si passa all’astenosfera,
canale a bassa velocità in cui la
velocità delle onde sismica si
abbassa bruscamente: la base della
litosfera è interpretata non tanto
come una variazione chimica, ma
come un cambio di fase
Tettonica

La crosta oceanica ha spessore


di circa 5-8 km, mentre la
crosta continentale ha uno
spessore maggiore, data la sua
minore densità, con la Moho a
profondità media di circa 30-40
km.

La litosfera oceanica ha
spessori minimi nei pressi delle
dorsali oceaniche (circa 10 km),
e si ispessisce allontanandosi
dalle dorsali fino a circa 100 km.

Più è vecchia la crosta oceanica,


più il fondo marino è profondo.
Si pensa in pratica che l’isoterma
corrispondente a 1300°C, che
costituisce la base della litosfera
oceanica, si abbassi mano a
mano che la litosfera si raffredda
spostandosi dalla dorsale. Di
conseguenza anche il fondo
marino si approfondisce per la
maggiore densità della litosfera
Tettonica

La litosfera è suddivisa in placche:


- una placca è un elemento di litosfera caratterizzato da un suo
moto indipendente rispetto alla litosfera adiacente;
- le placche principali sono N-America, S-America,
Europa, Africa, Arabia, India, Australia, Antartide, Pacifico, Nazca, più
altre di minori dimensioni come per esempio Cocos, Juan de Fuca e
Filippine-

La tettonica delle placche è generata da differenze di velocità tra le


placche: l’avvicinamento o l’allontanamento tra le placche sono
controllati dalla relazione o grado di accoppiamento della litosfera col
mantello sottostante. Il motore è rappresentato da CELLE
CONVETTIVE NEL MANTELLO
Tettonica
Tettonica

Movimenti attuali delle placche ricavati dalla geodesia spaziale,


assumendo una non rotazione differenziale della litosfera
rispetto al mantello.
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MARGINI DIVERGENTI: due placche si allontanano tra loro. Si forma


nuova litosfera oceanica
MARGINI CONVERGENTI: due placche si avvicinano tra loro e una
sottoscorre l’altra
MARGINI TRASCORRENTI: le due placche scorrono una rispetto all’altra
Tettonica
Tettonica

I margini di placca divergenti sono caratterizzati da strutture


che indicano estensione della litosfera: la litosfera si separa in
due placche che si allontanano l’una dall’altra.
Queste strutture sono le zone di rift e le dorsali medio
oceaniche (mid-ocean ridge).
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Un margine divergente si individua tramite un processo di rifting. Questo


processo, prevede la lacerazione della litosfera continentale e la risalita verso
l'alto del mantello sottostante. Questo processo può portare attraverso vari
stadi alla nascita di un bacino caratterizzato da litosfera oceanica.

Negli stadi iniziali del processo di rifting e per effetto della risalita del mantello
si ha la formazione di un duomo topografico dovuto all'inarcamento della
litosfera. Questo inarcamento é generalmente associato a una attività
vulcanica alcalina (alto contenuto in alcali e basso in silice). L’inarcamento
della litosfera precede lo sviluppo dei sistemi di faglie dirette che portano alla
lacerazione della litosfera continentale associata a una forte subsidenza e allo
sviluppo di un’area caratterizzata da un profondo bacino sedimentario.
Tettonica
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LE STRUTTURA DELLE ZONE DI


RIFTING

I modelli di rifting implicano un


assottigliamento della crosta
superiore essenzialmente fragile,
associato a un assottigliamento
duttile della crosta superiore e del
mantello litosferico. L ’ estensione
della crosta superiore avviene
tramite faglie dirette immergenti
verso la zona assiale. Queste faglie
sono listriche, ovvero variano la loro
inclinazione che diviene minore verso
i livelli strutturali inferiori. Nella
crosta superiore si sviluppano quindi
strutture del tipo horst e graben. In
generale si ha una zona fortemente
ribassata (graben) delimitata da
sistemi di faglie dirette che hanno
uno sviluppo lineare di centinaia di
chilometri.
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L’assottigliamento è collegato a una risalita del mantello astenosferico


caldo la cui fusione produce dei liquidi che si intrudono come dicchi nella
zona assiale del rifting. Il maggiore assottigliamento della litosfera
coincide perfettamente con la zona di risalita dell’astenosfera.
Tettonica
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I graben, nello stadio di rifting continentale sono riempiti da successioni


sedimentarie tipiche spesse diversi chilometri che testimoniano il
graduale ingresso del mare nelle aree di litosfera continentale
assottigliata e che comprendono depositi lacustri e fluviali e sedimenti
carbonatici marini.
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Un processo di rifting può abortire e dare origine a una bacino detto


aulacogeno ovvero a un bacino sedimentario fortemente subsidente
che viene progressivamente riempito da sedimenti quando cessano i
fenomeni di estensione tettonica.

Nella maggior parte dei


casi il processo di rifting
evolve fino a
determinare la
laminazione completa
della litosfera
continentale che lascia
spazio a una vera e
propria zone oceanica,
ovvero un ’ area
caratterizzata da
formazione di litosfera
oceanica.
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Come risultato del processo di rifting e della nascita di un bacino


caratterizzato da litosfera oceanica si formano dei margini continentali,
ovvero dei settori di litosfera continentale fortemente assottigliata
tramite faglie dirette e interessata da una forte subsidenza. Si tratta di
un ’ area di collegamento tra la litosfera oceanica e la litosfera
continentale non assottigliata, ovvero con spessori normali.
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I margini continentali sono sede di sedimentazione. E ’ possibile


individuare dei depositi pre-rift (ovvero che si sono deposti prima
dell’inizio del processo di rifting), syn-rift (ovvero che si sono deposti
durante la fase di rifting) e post-rift (ovvero che si sono deposti dopo
la formazione di litosfera oceanica). Questi deposti sono separati da
discordanze angolari, tra le quali la più rilevante è quella tra i depositi
syn-rift e post-rift detta break-up unconformity.
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POST-RIFT
SYN-RIFT

PRE-RIFT

Possibile schema dei rapporti tra i diversi depositi (pre-, syn- e


post-rift) di un margine continentale di tipo atlantico. I depositi
syn-rift sono connessi a faglie di crescita (faglie con sedimenti
coevi che mostrano spessori diversi ai lati della faglia).
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Esempio della struttura dei margini continentali del Bacino ligure-


balearico situato tra la Corsica-Sardegna e la costa mediterranea della
Francia
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LE DORSALI MEDIO OCEANICHE


Quando il rifting evolve fino a completa lacerazione della
litosfera continentale, si ha formazione di nuova crosta oceanica
lungo elementi morfotettonici conosciuti come dorsali medio-
oceaniche
Tettonica

In generale una dorsale é un'area dove


si ha risalita di mantello astenosferico
associata a fusione parziale e alla
creazione di una camera magmatica. Le
rocce intrusive ed effusive che si
originano all'interno e al disopra della
camera magmatica portano alla
creazione di nuova crosta. Al di sotto
della dorsale abbiamo un flusso di
mantello continuo che porta in fusione
parziale sempre nuove sezioni di
mantello che producono liquidi a
composizione basaltica che alimentano
la camera magmatica.
Tettonica
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Le dorsali possono essere suddivise in


dorsali ad alta velocità (>9cm/yr) ed a
bassa velocità (<9cm/yr) di
espansione: danno luogo a morfologia
diverse, differenti strutture sismiche e una
diversa tettonica.

La principale differenza tra le dorsali ad


alta velocità (Fast spreading = FS) e
quelle a bassa velocità (Low spreading =
LS) è che le prime sono caratterizzate da
una grossa produzione di magmi che
compensano gli alti tassi di espansione,
mentre le seconde sono contraddistinte da
scarso magmatismo (sono detti infatti
amagmatic ridges) e il tasso di espansione
é solo in parte compensato dal
magmatismo, l'altra parte é compensata
da una estensione tettonica ovvero una
stretching della crosta che produce delle
strutture tettoniche estensionali tipiche.

LS: topografia accentuata e molto frastagliata, numerose faglie attive


FS: poche faglie attive, molta attività magmatica, profili topografici più
dolci
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SEQUENZA OFIOLITICA: sezione


tipica di crosta oceanica
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Nelle dorsali FS la formazione di nuova crosta oceanica è associata a


fenomeni prevalentemente magmatici, mentre quelli tettonici sono di
scarso rilievo: la sequenza ofiolitica è quella tipica. Nelle dorsali LS la
camera magmatica manca e i complessi filoniano e gabbrico) hanno
spessori ridotti

Differenze negli spessori e nella stratigrafia delle sequenze ofiolitiche


rappresentative dei diversi tipi di dorsale medio-oceanica.
Tettonica

Le dorsali LS sono caratterizzate da


una importante tettonica estensionale
dovuta al fatto che il tasso di
divergenza delle placche crea uno
spazio che non è compensato dalla
creazione di nuova crosta oceanica. La
crosta oceanica esistente deve quindi
estendersi per compensare la
divergenza, e lo fa con tassi di
estensione di circa il 20-30% che
possono raggiungere anche il 100%.

La litosfera oceanica si estende come


un livello rigido sottoposto a
stiramento al di sopra di un livello che
si deforma plasticamente. Il modello di
estensione prevede l’assottigliamento
della crosta oceanica tramite faglie
normali listriche, che portano ad
affiorare sul fondo del mare sia i gabbri
che il mantello. Ai piedi delle faglie si
hanno grossi accumuli di brecce
sedimentarie.
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La crosta oceanica ai lati delle dorsali é caratterizzata da patterns


lineari di anomalie magnetiche che sono tipicamente simmetriche
rispetto all'asse della dorsale. I limiti tra anomalie magnetiche
positive e negative sono più nette nelle dorsali FS e meno nette nelle
dorsali LS. Infatti nelle dorsali LS la crosta é caratterizzata da blocchi
ruotati con variazioni dell'orientazione dei vettori paleomagnetici
preservata nelle rocce che si traduce in una perdita di risoluzione.
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I margini di placca convergenti sono caratterizzati da strutture


che indicano raccorciamento della litosfera.
Queste strutture sono le zone di subduzione (subduction) e di
collisione continentale (continental collision)
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I MARGINI CONVERGENTI

I margini convergenti si verificano quando due placche si muovono


l'una contro l'altra, e lo spostamento relativo é assorbito dal
sottoscorrimento di una placca sotto l'altra mediante un processo
chiamato subduzione.
Vi possono essere quattro tipi di margini convergenti:

- litosfera oceanica sotto litosfera continentale

- litosfera oceanica sotto litosfera oceanica

- litosfera continentale sotto litosfera oceanica

- litosfera continentale sotto litosfera continentale

I primi due casi sono i più comuni e vengono definiti rispettivamente


subduzione sottocontinentale e subduzione intraoceanica. Il terzo caso
risulta improbabile dal punto di vista geofisico e viene invocato nei casi
di obduzione delle ofioliti. Il quarto caso é il risultato logico dei primi
due e coincide con la collisione continentale e il blocco della
subduzione.
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MORFOLOGIA DI UN MARGINE CONVERGENTE
CARATTERIZZATO DA UN PROCESSO DI SUBDUZIONE
Schematicamente in un margine convergente abbiamo:

1. la placca inferiore, in subduzione, costituita tipicamente da litosfera


oceanica,
2. un prisma di accrezione (accretionary wedge) al fronte della placca
superiore costituito da ofioliti e sedimenti deformati derivati dalla placca
inferiore.
3. la placca superiore, con o senza vulcanismo andesitico, impostata su
litosfera ispessita continentale od oceanica. Questa placca è generalmente
articolata in un bacino di avanarco (forearc), un arco magmatico (arc) e un
bacino di retroarco (backarc)
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In dettaglio al contatto tra la placca inferiore a quella superiore abbiamo:

1. una fossa (trench),


2. la scarpata del prisma di accrezione (upper and lower slope), la cresta
del prisma di accrezione (trench-slope break)
3. La parte interna del bacino di avanarco (forearc basin)

Trench-slope break

Upper slope Forearc basin


Lower slope

I prismi di accrezione hanno dimensione variabili, dai 30 km del prisma lungo


il margine occidentale del Messico e del Guatemala fino ai 300 km del prisma
lungo il margine dell ’ Alaska e delle Piccole Antille. Sono dimensioni
confrontabili con quelle di alcune catene collisionali.
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I prismi di accrezione sono stati indagati nell ’ ambito dei progetti


internazionali di perforazione DSDP e ODP per verificare a cosa
corrispondono queste discontinuità e quale è la loro composizione litologica
e le loro caratteristiche fisico-chimiche. Oltre ai profili simici sono stati
quindi effettuate perforazioni e dragaggi.
Tettonica
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LA PARTE FRONTALE
L'insieme dei dati geologici, sismici e dei sondaggi ci permette di ricavare un
quadro abbastanza preciso di un prisma di accrezione "tipo".
Partendo dalla parte frontale, i profili sismici ci fanno vedere chiaramente il
fronte del prisma che corrisponde a una discontinuità che emerge in
superficie e separa una zona indeformata, che appartiene ancora alla placca
in subduzione, da una zona superiore già appartenente al prisma di
accrezione. Questa discontinuità è interpretata come un sovrascorimento
(frontal thrust) corrispondente al fronte della deformazione.

Frontal
thrust
Tettonica

Anche in questa immagine sismica del prisma di accrezione delle Barbados


è possibile individuare il frontal thrust che corrisponde a una brusca
variazione nell’immagine simica. A partire dal frontal thrust verso la placca
in subduzione si vedono riflettori piano-paralleli (strati sedimentari di
copertura della crosta oceanica) mentre verso la placca superiore vediamo
strati contorti e interrotti che corrispondono al prisma di accrezione
Tettonica

Accretionary prism

ust
r
l th Lower plate
a
ont
Fr

Il frontal thrust, che corrisponde al vero limite di placca, è sempre molto evidente
dal punto di vista morfologico e corrisponde a un brusco salto morfologico tra la
placca in subduzione oceanica caratterizzata generalmente da una morfologia
pianeggiante e il prisma reso evidente dalla morfologia accidentata del lower
slope.
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LA PARTE INTERNA DEL PRISMA


La parte interna del prisma è caratterizzata da riflettori contorti e piegati in
genere immergenti verso la placca superiore. Questi riflettori sono separabili da
discontinuità, generalmente ad alto angolo, immergenti verso la placca
superiore. I profili sismici mostrano anche che alcuni riflettori sono piegati;
questi riflettori sono stati interpretati come strati sedimentari deformati che
disegnano pieghe a piano assiale molto inclinato con una vergenza chiaramente
diretta verso la placca inferiore.
Tettonica

I dati dei sondaggi indicano chiaramente che queste discontinuità, raggiunte


tramite perforazioni, sono discontinuità tettoniche, i.e. rappresentano dei
sovrascorrimenti di unità tettoniche, con una struttura tipica dei thrust and
fold belts.
Lungo ogni discontinuità si hanno salti di età e ripetizioni di unità della stessa
età prima e dopo un thrust.
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LA DECOLLEMENT ZONE
I profili sismici mettono in evidenza un riflettore molto importante, che
costituisce la base del prisma di accrezione e che separa la zona con riflettori
deformati corrispondente alla parte inferiore del prisma da quella sottostante
dove i riflettori appaiono ancora indeformati. Questi ultimi sono da mettere in
relazioni alle coperture sedimentarie della crosta oceanica in subduzione
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LEG 190 ODP project

Decollement zone
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I margini convergenti sono i margini in cui si concentrano la maggior parte


dei processi vulcanici e sismici.
Il 90% del momento sismico terrestre è rilasciato in terremoti lungo le
zone di subduzione; la maggior parte dei terremoti di Mw>8 è concentrata
lungo la zona di scollamento a profondità comprese tra i ca. 10-15 km e i
50 km (zona sismogenetica dell’interfaccia di placca).
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LA PARTE INFERIORE DEL PRISMA

A profondità superiore ai 10 km al di sopra della zona di scollamento é


possibile osservare sui profili sismici di alcuni prismi di accrezione delle
strutture tipo duplex che sono state interpretate come il risultato della
presenza di unità tettoniche anche nella parte inferiore del prisma di
accrezione. Queste unità appaiono come delle scaglie lenticolari
sovrascorse le une sulle altre e delimitate alla base dalla zone di
scollamento
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TRASFERIMENTI DI MASSA DALLA PLACCA IN


SUBDUZIONE AL PRISMA DI ACCREZIONE

I dati raccolti nell’ambito del progetto ODP indicano che il prisma di accrezione è
costituito da frammenti di crosta della placca in subduzione, trasferiti
tettonicamente al prisma di accrezione. Questo processo, che è quello
responsabile del continuo aumento di volume (ampiezza e spessore) del prisma
viene definito “accrezione”. Nei prismi di accrezione sono stati individuati due
principali meccanismi di accrezione ovvero di trasferimento dalla placca in
subduzione a quella superiore:
1 Accrezione frontale (offscraping)
2 Underplating
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ACCREZIONE FRONTALE

Questo processo avviene quando parte della crosta oceanica della placca inferiore viene
accreta nella parte frontale del prisma di accrezione. L’accrezione frontale avviene per
progressiva migrazione verso la placca in subduzione del frontal thrust. Questa provoca
una continua crescita del prisma in senso orizzontale mediante il continuo sviluppo di
frontal thrusts sempre più spostati verso la placca in subduzione. Con questo
meccanismo le successioni oceaniche vengono accrete a livelli strutturali superficiali
sviluppando deformazioni non pervasive e metamorfismo di grado molto basso
(diagenesi-anchizona) che nelle rocce basiche é caratterizzato dalla facies a zeoliti.
Le successioni accrete formano una struttura imbricata di unità tettoniche, molto simile a
thrust and fold belts che si sviluppano su crosta continentale. Abbiamo cioé lo sviluppo di
sovrascorrimenti e piegamenti con fianchi rovesciati poco estesi.

frontal thrust attivo

futuro frontal thrust


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UNDERPLATING

Al contrario dell'accrezione frontale, la crosta oceanica che viene sottoposta ad


underplating viene trascinata lungo il piano di subduzione e trasferita in profondità
al prisma di accrezione. Si sviluppano in genere intense deformazioni pervasive
associate a un metamorfismo di alta pressione e bassa temperatura tipico delle
zone di subduzione. Queste deformazioni vengono acquisite quando i frammenti di
crosta oceanica passano attraverso la decollement zone.
Prima di essere accreta, la litosfera oceanica sottoscorre lungo il piano di
subduzione (underthrusting) e ciò avviene praticamente senza che essa subisca
nessuna importante deformazione.
Durante il sottoscorrimento i sedimenti subiscono una rapida diagenesi con perdita
del contenuto in fluidi. Si originano così sistemi di vene legati alla perdita di fluidi.
Tettonica
Durante l’underplating le successioni e i frammenti di crosta oceanica acquisiscono la
deformazione più intensa, nel passaggio dalla placca inferiore a quella superiore.
La deformazione è principalmente per taglio semplice, con sviluppo di shear folds e di
foliazioni pervasive e il trasferimento avviene attraverso zone di taglio sia fragili che duttili
a seconda della profondità.
La deformazione è associata a metamorfismo variabile a seconda della profondità a cui
avviene l'accrezione (si va dal basso grado metamorfico alla facies eclogitica).
In particolare, grado metamorfico e intensità della deformazione dipendono dalla
profondità a cui avviene l'accrezione e dato che le deformazioni acquisite nella zona di
scollamento avvengono alla massima profondità raggiunta dalle successioni, la massima
deformazione corrisponde perfettamente al picco metamorfico, al contrario di ciò che
avviene nel processo di accrezione frontale. Anche in questo caso la vergenza é verso la
placca inferiore.
I dati a disposizione ci dicono che l'accrezione tramite underplating può avvenire tra 8-10 e
50-60 Km, ma il metamorfismo legato alle zone di subduzione é compatibile anche con
profondità di oltre 100 Km.
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METAMORFISMO IN ZONE DI SUBDUZIONE

Come conseguenza della subduzione di una placca “fredda” dentro il


mantello caldo, le isoterme lungo le zone di subduzione tendono ad
incurvarsi lungo il piano di subduzione: il piano di subduzione si trova
sempre a temperature più basse rispetto a quelle che si avrebbero a
quella data profondità in condizioni di gradiente termico normale.
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Il metamorfismo legato ai processi di underplating è caratterizzato da un trend di ALTA


PRESSIONE E BASSA TEMPERATURA, tipicamente in facies scisti blu od eclogitico.
Per underplating a bassi livelli strutturali, tra 10 e 20 km di profondità, la facies è tipica del
grado metamorfico basso e bassissimo, con facies tipo zeolite o pumpellyite-actinolite.
Nel caso di subduzione di crosta oceanica relativamente giovane ed ancora calda il gradiente
geotermico può essere anche significativamente più caldo di quello previsto dalla subduzione
(facies tipo scisti verdi). Si tratta di facies metamorfiche anomale per i complessi di
subduzione, ma ben documentate in contesti attivi come il Giappone.
Tettonica

COLLISIONE CONTINENTALE

L’evoluzione di una subduzione di litosfera oceanica può implicare il


coinvolgimento di crosta continentale nella subduzione, dando inizio al
processo di collisione continentale. La crosta continentale può essere subdotta,
soprattutto se è assottigliata, ma tende a opporsi alla subduzione.
L’ingresso di crosta continentale in un margine convergente ha come risultato
la fine della subduzione. Il movimento di convergenza delle placche se non
viene assorbito dalla subduzione viene compensato dalla deformazione delle
placche continentali che si raccorciano mediante sovrascorrimenti litosferici
che portano a un ispessimento della crosta continentale. Questi
sovrascorrimenti si radicano in profondità e sembrano coinvolgere anche il
mantello litosferico.
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STADIO DI COLLISIONE CONTINENTALE

STADIO DI SUBDUZIONE INTRAOCENICA


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EVOLUZIONE DELLA CATENA HIMALAYANA TRAMITE UNA FASE DI


SUBDUZIONE INTRAOCEANICA (I) SEGUITA DA UNA FASE DI COLLISIONE
CONTINENTALE (II, III, IV)
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UN ESEMPIO DI CATENA COLLSIONALE: LE ALPI OCCIDENTALI


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La deformazione delle placche continentali che si raccorciano per


compensare la convergenza determina lo sviluppo di una catena
collisionale che nella parte frontale è caratterizzata da 3 zone:
-Catena s.s.
-Avanfossa: l’area depressa antistante la catena montuosa; costituisce
una zona in subsidenza, di forte accumulo di sedimenti sin-post
orogenenici (sedimenti molassici)
-Avampaese, zona indeformata davanti alla catena
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Tra il bacino di avanfossa e la catena, si trova


generalmente un fold-and-thrust belt,
individuatosi dopo la collisione continentale,
costituito da una serie di unità tettoniche
rappresentate da successioni sedimentarie
del margine continentale della placca
inferiore, in cui sono inlusi anche depositi di
avanfossa. Queste unità sono generalmente
sovrascorse dalla catena vera e propria e
sovrascorrono a loro volta sui depositi di
avanfossa. Il fold-and-thrust belt si ispessisce
andando verso la catena ed é possibile al suo
interno ricostruire la polarità della migrazione
delle catena in base all’età dei depositi
implicati nelle deformazioni. Ovvero i
sovrascorrimenti e le pieghe sono più antiche
verso il nucleo delle catena e più recenti
verso l’avanfossa.
Tettonica

Schema geologico della


catena alpina. In blu e in
viola sono riportate le zone
interne della catena alpina.
In giallo i depositi recenti
della Pianura Padana e del
bacino molassico in
Svizzera.
Nello schema è riportato
l’Appennino Settentrionale e
le Alpi Meridionali, come
parte della catena alpina.
Tettonica
Tettonica
Tettonica
Tettonica
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Quando due placche scorrono una rispetto all’altra, senza convergere


o allontanarsi, se non in misura trascurabile, si hanno i MARGINI
TRASFORMI.
Gran parte delle fratture della crosta con questo movimento sono
rappresentate da grandi faglie perpendicolari alle dorsali oceaniche.
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La formazione di queste fratture è infatti legata principalmente alla


diversa quantità di lava che viene emessa lungo la dorsale, e quindi a
diverse velocità di spostamento delle placche in divergenza.
Nei tratti in cui le colate sono più abbondanti, il fondo oceanico si
allarga più velocemente e si stacca dalle zone che si dilatano più
lentamente.

Lungo le faglie trasformi il vulcanismo


è scarso o assente, mentre sono
molto frequenti i terremoti
Tettonica

Il movimento lungo questi margini avviene ad opera di faglie dette


FAGLIE TRASFORMI.

Si tratta di faglie con movimento trascorrente.


Prendono il nome di trascorrenti perché connettono limiti di placca.

Nella figura sopra, che movimento trascorrente ha la faglia trasforme indicata?


Tettonica
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La Faglia di San Andreas, California


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