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Campo magnetico delle rocce

Se una roccia contiene delle sostanze ferromagnetiche nel momento della sua formazione acquisisce una
magnetizzazione permanente che non perde a meno ché non viene riscaldata fino al punto di Curie.La
roccia poi genera un campo magnetico locale con orientamento uguale a quello del campo terrestre nel
momento della sua formazione.

Una distesa di rocce genera sempre un’anomalia magnetica (=variazione del valore del campo magnetico
terrestre). Inoltre il c.m. della roccia si sovrappone a quello della terra e genera anomalie positive o
negative se è rispettivamente superiore o inferiore a quello della terra. Ciò è dato dal fatto che i campi
magnetici si sommano in modo vettoriale essendo una forza.

L’ISOSTASIA
Il mantello pur essendo solido si comporta come un materiale plastico, per cui le zolle di crosta oceanica o
continentale sovrastanti tendono a sprofondare in esso e ricevono per questo una spinta verso l’alto per il
principio di Archimede, raggiungendo una condizione di equilibrio gravitazionale. Teoria dell’isostasia: ad
ogni variazione della massa dei blocchi crostali questi subiscono un nuovo movimento verticale
(=aggiustamenti isostatici) fino a raggiungere un nuovo equilibrio gradualmente dopo una serie di lente
oscillazioni. Non esiste un equilibrio isostatico definitivo a causa delle continue modifiche ai blocchi crostali.

LA TEORIA DELLA DERIVA DEI CONTINENTI


Nel 1912 il geologo Alfred Wegner formulò l’ipotesi della deriva dei continenti secondo cui 200 milioni di
anni fa esisteva un unico continente, la PANGEA, circondato da un unico oceano, la PANTALASSA. Circa 180
milioni di anni fa poi la Pangea iniziò a smembrarsi e si crearono così gli attuali continenti e catene
montuose (come le Alpi, il Caucaso e l’Himalaya) formatesi dallo scontrarsi di due blocchi continentali.

Perché non fu accettata a suo tempo?


Wegner non riuscì a spiegare da dove provenisse l’energia alla base della deriva dei continenti.
Suppose inizialmente che i continenti fossero stati spinti verso l’equatote dalla forza centrifuga del
moto della Terra, mentre a spingere il continente Americano verso Ovest fosse stata l’attrazione
luni-solare. Solo dopo indicò le correnti convettive del mantello come causa scatenante.

Prove della deriva dei continenti


>Prove geomorfologiche: se si osservano i limiti tra i continenti, si nota che assomigliano a tasselli
di puzzle
>Prove paleontologiche: gli scienziati hanno ritrovato rocce e fossili di felci e rettili simili su coste
diverse di continenti diversi. In passato ciò veniva attribuito alla passata esistenza di ponti
continentali che collegavano due continenti diversi, ma ad oggi non sono mai state ritrovate tracce
di questi nei fondali oceanici.
>Prove paleoclimatiche: si è constatato che in continenti meridionali oggi dal clima tropicale, un
tempo fossero soggetti ad un clima freddo per via del ritrovamento di depositi glaciali risalenti a
300 milioni di anni fa. Allo stesso modo sono stati ritrovati grandi depositi evaporitici comuni degli
ambienti caldi in continenti settentrionali. Secondo Wegner ciò suggerisce che un tempo tutti i
continenti uniti nella Pangea fossero spostati verso sud.

LA TEORIA DELL’ESPANSIONE DEI FONDALI OCEANICI


Nel 1962 il geologo e ammiraglio statunitense H.H. Hess formulò grazie allo studio dei fondali oceanici con
l’utilizzo degli ecoscandagli che i fondali oceanici sono in uno stato di continuo rinnovamento grazie alla
continua produzione di nuovi materiali caldi e plastici che risalgono dal mantello attraverso movimenti
convettivi che fanno fuoriuscire questo nuovo materiale dalle dorsali. Questo nuovo materiale poi spinge
quello vecchio sempre più distante dalla dorsale fino a farlo sprofondare nelle fosse oceaniche dove la
crosta si immerge nuovamente per il fenomeno della subduzione e si fonde tornando così a far parte del
mantello .
DORSALI FOSSE OCEANICHE
Creazione di nuova crosta oceanica Distruzione di vecchia crosta oceanica

La teoria tra le tante cose spiega: 1.perché sui fondali oceanici non vi siano rocce con età superiore ai 200
milioni di anni (mentre sui continenti se ne possono trovare di ben più datate)
2. il diverso flusso termico in prossimità delle dorsali(dove il materiale caldo risale dal mantello) e delle
fosse(dove il materiale freddo sprofonda)
La prova dell’espansione: il paleomagnetismo dei fondali oceanici
Attraverso lo studio del paleomagnetismo dei fondali oceanici si è osservato che su ognuno di essi si
registrano anomalie magnetiche positive e negative distribuite in bande simmetriche ai lati della
dorsale. Queste bande poi si alternano in anomalie negative o positive, dimostrando che il pavimento
basaltico (sono i basalti a registrare le anomalie) dei fondali non si sia creato tutto
contemporaneamente, ma gradualmente nel corso dei millenni registrando l’anomalia a seconda della
polarità del campo magnetico terrestre (anomalie magnetica positiva per epoche di polarità diretta e
anomalie magnetiche negative per polarità inversa).

TEORIA DELLA TETTONICA DELLE ZOLLE


Attività vulcanica Attività magmatica
Margini divergenti intensa debole
Margini convergenti debole intensa
Margini conservativi intensa assente

IL MOTORE DELLA TETTONICA DELLE ZOLLE


Molti scienziati sono concordi nell’imputare la causa dei movimenti delle
zolle ai moti convettivi del mantello. Vi sono circa 3 modelli a riguardo che
variano a seconda della forma e delle dimensioni delle celle termiche
convettive.

Nel modello a le celle occupano solo l’astenosfera. Nel modello b l’intero


mantello e nel modello c sono composte da due celle sovrapposte.

In tutti i modelli si ha in comune la posizione dei rami ascendenti delle celle


posti sotto le dorsali, mentre i rami discendenti sono sotto le fosse oceaniche
in corrispondenza delle zone di subduzione. Inoltre i rami superiori sono
paralleli alla superficie terrestre e fungono da nastro trasportatore.

Vi è poi il modello a pennacchi dove al movimento


contribuiscono anche i pennacchi da cui risale materiale caldo
proveniente dalla zona del mantello inferiore a contatto con il
nucleo esterno.
Al momento non esistono prove certe che convalidino definitivamente una o l’altra tesi. Si è però scoperto
che la litosfera ruota verso ovest rispetto al mantello e lo fa più velocemente in prossimità dell’equatore. È
quindi probabile che il movimento delle zolle sia in qualche modo influenzato anche dalla rotazione
terrestre.

L’ATMOSFERA
L’atmosfera è un involucro gassoso che ricopre l'intera superficie della terra grazie alla forza di gravità ed
interagisce con la biosfera.
È costituita da una miscela di gas chiamata aria la quale diventa più rarefatta più si sale in altitudine: il 90%
di tutta l'aria atmosferica si trova nei primi 16km di quota. Nei primi 80km, ovvero la bassa atmosfera, l'aria
è composta da azoto, ossigeno, argo e diossido di carbonio e qualche volta il pulviscolo atmosferico, tra
questi gas esiste un equilibrio dinamico che mantiene costanti le loro percentuali. L'aria inoltre si divide in
aria secca e aria umida a seconda se contiene o meno vapore acqueo. Più si sale e meno densa diventa
l’aria con altri gas più leggeri come l'elio e l’idrogeno che sostituiscono l’ossigeno.

Tabella componenti dell’aria


Gas % in volume
azoto 78
Ossigeno 21
Argo 0,93
Diossido di carbonio 0,03
Altri gas 0,01

L’azoto
È il gas più abbondante nell’aria ed è fondamentale sia per la vita vegetale, esso infatti viene fissato
dai batteri azotofissatori creando un composto fertile per le piante, sia per gli organismi viventi in
generale per la sintesi delle proteine e degli acidi nucleici. Svolge inoltre un’importante azione
antiossidante.
Viene restituito all’atmosfera grazie ai batteri denitrificanti.

L’ossigeno
Si può trovare nell’atmosfera sia sotto forma di atomi singoli (O), di molecole biatomiche (O2) e di
molecole triatomiche (O3, azoto). L’ossigeno biatomico è altamente reattivo e prevale negli strati
più bassi dell’atmosfera ed hanno un forte potere ossidante (=proprietà di strappare elettroni a una
sostanza). Viene prodotto dai vegetali grazie alla fotosintesi e viene consumato dagli organismi
viventi nella respirazione cellulare.
L’ozono è invece presente in alte quantità nell’ozonosfera.

Il diossido di carbonio (CO2)


Cose
Il vapore acqueo
Cose

Il pulviscolo atmosferico
Cose

LA STRUTTURA DELL’ATMOSFERA
A seconda dell’andamento della temperatura, l’atmosfera si può dividere in zone, separate da superfici di
discontinuità chiamate pause, in cui si verifica un inversione del gradiente termico (=variazione della
temperatura, ha segno positivo se la temperatura aumenta, viceversa se diminuisce). Le zone sono:

La troposfera: è la zona più bassa e per questo a contatto con la superficie terrestre, qui hanno sede i
fenomeni meteorologici. È la fascia più densa dove si concentrano la maggior parte dei gas ed il
75% del vapore acqueo atmosferico. Non è uguale in tutti i suoi punti ma si assottiglia in prossimità
dei poli a causa della rotazione terrestre.
A differenza delle altre zone è riscaldata dal basso e non tanto dai raggi solari, per questo la
temperatura diminuisce all’aumentare dell’altitudine.
La superficie che ne segna il limite è la tropopausa.

La stratosfera: si estende dai 20 ai 50km ed ha una densità più bassa rispetto alla troposfera. Si
possono ancora trovare tracce di vapore acque che va a formare nubi dette madreperlacee. La
temperatura è molto bassa ma aumenta con l’aumentare dell’altitudine fino ad aumentare
rapidamente oltre i 15km grazie alla massiccia presenza di ozono che forma lo strato di ozono e che
assorbe i raggi ultravioletti impedendo che arrivino sulla superficie terrestre e di conseguenza
aumentando la temperatura di quella fascia di quota.
Lo strato di ozono o ozonosfera
L’ozonosfera è uno strato dell’atmosfera tra i 15 e 50 km con alta concentrazione di
ozono(O3). Questo viene creato quando i raggi ultravioletti (UV) agiscono con l’ossigeno
molecolare (O2) e lo trasformano in ossigeno atomico (O) altamente reattivo che va a
legarsi con un’altra molecola di ossigeno molecolare, formando così l’ossigeno triatomico
(O3). I raggi UV agiscono poi eventualmente sull’O 3 trasformandolo in O2 e O attuando
così un processo di equilibrio dinamico mantenendo costante la quantità di ozono presente
nell’ozonosfera.
La stratopausa è lo strato che separa la stratosfera dalla zona successiva.

La mesosfera: parte dai 50km e si estende fino a 80km. Contiene meno dell’1% della massa
dell’aria con la presenza dei gas più leggeri. Non riceve calore dalla superficie terrestre e non
contiene ozono per cui la temperatura si aggira tra i -70° e -90° C.
Qui si disintegrano la maggior parte dei meteoriti e si possono formare nubi sottili dette
nottilucenti.
A separare la mesosfera dalla zona successiva è la mesopausa.

La termosfera

L’eliosfera

La magnetosfera
Il vapore acqueo proviene dalla
Maggiore è la superficie e maggiore è l’evaporazione (l’evaporazione è direttamente proporzionale
alla superficie di evaporazione)
L’umidità è massima nelle regioni equatoriali
Sulle coste l’umidità è maggiore a causa dell’evaporazione
L’umidità assoluta varia a seconda della temperatura a cui noi l’andiamo a misurare
L’umidità massima che può essere contenuto in un 1m3 è detta limite di saturazione. Quando si va
oltre questo limite l’aria rilascia l’umidità che non può più contenere sotto forma di goccioline.
Se siamo a temperature molto basse questa umidità è rilasciata direttamente sotto forma di vapore

LE NUBI
Non sono altro che vapore acqueo condensato, condensazione si verifica quando l’aria è satura, ciò si
verifica quando la temperatura è costante o quando si abbassa

La grandine si produce quando le nuvole temporalesche vengono scagliate verso l’alto da moti
violenti (mulinelli ad alta quota) e incontrano una zona più fredda, facendo gelare l’acqua a strati più
la nuvola sale. La neve si forma quando la temperatura è prossima allo 0 efacendo così formare
cristalli di acqua piccolissii tra di loro

Le isoiete sono le linee che collegano le zone con lo stesso regime di piovosità. Abbiamo zone
diverse….
Per misurare le precipitazioni si usano dei piccoli apparecchi che vanno a misurare la quantità
d’acqua che si accumula su 1m2 espressa i

Uee francesco tanti tanti auguri per i 18 anni, un bacio

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