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IL PIANETA CHE SCOTTA

La vita umana sulla Terra è possibile grazie all’atmosfera che permette la respirazione degli esseri viventi e
impedisce alle radiazioni solari nocive di raggiungere il suolo. L’atmosfera è costituita dall’aria, una miscela
di gas, particelle e aerosol. I gas predominanti sono l’azoto (78 %) e ossigeno (21 %), poi ci sono gas-traccia,
in piccola parte, importanti perché influenzano le proprietà ottiche dell’atmosfera, cioè la sua capacità di
diffondere o assorbire le radiazioni solari.

L’energia ci arriva dal Sole sotto forma di onde elettromagnetiche, le cui componenti più energetiche (raggi
ultravioletti, X e raggi gamma) possono essere dannose per gli esseri viventi. Fortunatamente queste
radiazioni sono schermate dall’atmosfera e raggiungono il suolo solo in minima parte. (sono efficacemente
assorbiti dallo strato di ozono).

Il tempo metereologico è lo stato dell’atmosfera in un dato luogo e in un dato momento.


Viene comunemente caratterizzato attraverso: PRESSIONE, TEMPERATURA, UMIDITà, VELOCITà DEL
VENTO E QUANTITà DELLE PRECIPITAZIONI.

La pressione si misura in Pascal (Pa) o in bar/millibar; la temperatura in gradi Kelvin (K) o centigradi (°C).

°C = °K - 273, 15

L’umidità può essere espressa in grammi d’acqua per kg d’aria (g/kg).


La capacità dell’aria di contenere vapore dipende dalla temperatura.

La velocità del vento è espressa in metri al secondo (m/s).

La quantità delle precipitazioni in mm di acqua al giorno.

Il CLIMA è la media o, più precisamente, la descrizione statistica in termini di media e variabilità del tempo
metereologico. È il risultato delle relazioni tra atmosfera e altri elementi del Sistema Terra: scambi di materia
ed energia tra Sole, suolo, acque, ghiacci, aria ed esseri viventi.

Anche le correnti oceaniche contribuiscono all’equilibrio energetico tra poli ed Equatore: ci sono celle di
circolazione termoalina (circolazione delle acque oceaniche causata dalle diverse densità di masse d’acqua)
che costituiscono il sistema oceanico per il trasporto di calore tra regioni equatoriali e polari e sono
provocate dallo scambio di calore e umidità tra atmosfera e oceano (ad es. sia il raffreddamento, sia
l’evaporazione - che aumenta la salinità - rendono l’acqua più pesante).

Per quanto riguarda l’evoluzione a lungo termine del clima, è logico pensare che la relazione tra Terra e Sole
ne sia la forzante principale, visto che l’assorbimento della radiazione solare da parte della superficie
terrestre è la causa prima del riscaldamento dell’aria. inoltre, bisogna ricordare la capacità dell’aria di
trattenere parte dell’energia solare intercettando i raggi infrarossi riemessi dalla Terra —> questo
meccanismo è chiamato effetto serra perché l’atmosfera si comporta come una serra che mantiene il calore
al suo interno.

Il nostro pianeta ha circa 5 miliardi di anni e dall’inizio della sua storia sino ad oggi, si sono alternati periodi
freddi e caldi. Per determinare i parametri climatici del passato si ricorre ad esami paleontologici e geologici.
Esame paleontologico = osservando gli anelli di accrescimento degli alberi fossili (se questi sono ampi, gli
anni corrispondenti sono stati caldi e umidi);
Esame geologico = carotaggio delle calotte glaciali in Groenlandia e in Antartide (analizzando campioni di
ghiaccio si può determinare la concentrazione di gas serra e temperatura dell’aria).

Dal 1850 ad oggi la temperatura del pianeta tende ad aumentare.


Si ipotizza che nel passato l’aumento sia stato legato a cause astronomiche e attualmente sia in rapporto con
l’aumento di gas serra. Si noti la notevole riduzione della calotta glaciale artica negli ultimi decenni;
l’aumento di temperatura è maggiore alle alte latitudini dell’emisfero nord e nelle terre emerse; il livello del
mare si è innalzato dal 1961 di 1,8 e dal 1993 di 3,1; i ghiacciai montani e le coperture nevose si sono ridotti
in entrambi gli emisferi.

Il clima sta dunque evolvendo.


Si sospetta che l’attività umana ne sia responsabile attraverso la seguente catena di cause-effetti:
- Aumento delle EMISSIONI DI GAS SERRA a causa dell’utilizzo di combustibili fossili;
- Crescita delle concentrazioni di gas serra in atmosfera;
- Incremento della temperatura dell’aria;
- Scioglimento di nevi e ghiacci;
- Innalzamento del livello del mare.

Forcing radiativo: cambiamento nella differenza tra energia entrante (dal Sole) ed energia uscente (dalla
Terra): i gas serra, trattenendo in atmosfera il calore, implicano forcing radiativi positivi.

Nella nuova situazione aumenta l’assorbimento della radiazione solare da parte della superficie che si
riscalda sempre di più e a sua volta tende a far aumentare anche la temperatura dell’aria sovrastante.
L’aumento iniziale di temperatura ha anche altre conseguenze: ad es. aumenta l’evaporazione di mari e
oceani, quindi maggior vapore d’acqua in atmosfera (gas serra) che aumenta ulteriormente la temperatura.
Si può dire che le cause antropogeniche (di origine umana) siano quelle più importanti per determinare
l’andamento termico recente. Le principali sono le emissioni di gas serra e di solfati, la deforestazione e i
cambiamenti dell’uso del suolo.

Quello che veramente importa è capire come le variazioni nelle forzanti antropogeniche possano portare a
climi diversi nel futuro. Dato che il valore di queste forzanti dipende sostanzialmente dalle scelte
economiche e politiche, queste scelte hanno un influsso diretto sul clima futuro.

Se si pensa che l’adattamento degli ecosistemi dipende dalla rapidità di cambiamento, i risultati trovati non
possono che far aumentare anche la preoccupazione sui cambiamenti climatici futuri. Nei momenti di
aumento più rapido, infatti, è più difficile adattarsi alle nuove situazioni termiche.

GLI IMPATTI

È chiaro che gli impatti più diretti dei cambiamenti climatici vanno ad incidere sugli OCEANI e sulle
TERRE EMERSE del pianeta, nonché sulle COSTE.

In particolare, l’aumento di temperatura (più sensibile alle alte latitudini) favorirà un ulteriore
SCIOGLIMENTO DEI GHIACCI su quelle terre emerse che ne sono ora ricoperte.

Inoltre, alcune zone, come la Siberia, il permafrost (terreno ghiacciato al suo interno) tenderà a sciogliersi,
mentre nelle zone subtropicali, ci sarà una netta diminuzione delle precipitazioni.

Nel contempo, l’aumento di temperatura e la maggiore evaporazione dei mari a quelle latitudini fornirà più
energia per i fenomeni violenti, come CICLONI TROPICALI e FENOMENI TEMPORALESCHI.

Nella fascia subtropicale e nella parte sud del bacino del Mediterraneo, la SICCITà aumenterà l’estensione
dei territori desertificati e ci sarà scarsità d’acqua per usi agricoli.

L’ INNALZAMENTO DEL LIVELLO DEL MARE favorirà l’aumento delle INONDAZIONI COSTIERE
in zone che già adesso ne soffrono, come il Bangladesh, e l’EROSIONE di tratti di costa.

Anche l’impatto di fenomeni violenti, come i CICLONI, tenderà ad aumentare.


Gli atolli del Pacifico sono talmente bassi che rischiano di essere sommersi.

L’aumento di temperatura inoltre favorirà l’incremento degli INCENDI e l’aumento dell’incidenza dei
PARASSITI DELLE PIANTE. Nuove piante infestanti potranno avere il sopravvento su quelle che si erano
adattate al clima precedente e si potrà assistere ad una DIMINUZIONE DELLA BIODIVERSITà.

Gli impatti sugli animali saranno particolarmente rilevanti e si vedono già da oggi. Essi, infatti, rispondono
in maniera dinamica ai mutamenti dell’ambiente esterno, adottando tre tipi di strategie:
- FUGA DAL RISCALDAMENTO GLOBALE —> SPOSTAMENTO DEGLI AREALI: cioè
cambiamento degli spazi geografici in cui la specie è presente ed interagisce con l’ecosistema.
- ADATTAMENTO: che può essere di tipo PLASTICO (con modificazioni del comportamento —>
migrazioni, letargo, ecc.) o GENETICO (microevoluzione da una generazione a generazioni successive,
mutazioni,…)
- ESTINZIONE.

E sull’uomo?
Esistono degli impatti che colpiscono il singolo individuo, come quelli sulla salute, ed altri che influenzano
la società globalizzata nel suo insieme.

Dal punto di vista della salute, l’aumento della temperatura porta con sé l’aumento dell’incidenza di
determinate malattie, come la SALMONELLA o la MALARIA, la denutrizione a causa dei cambiamenti nei
settori dell’agricoltura, che faranno diminuire i raccolti e creeranno carestie.

Questa situazione, che si creerà soprattutto nei paesi a sud del mondo, porterà a disuguaglianze, povertà e
disequilibrio a scala globale.

CONCLUSIONI

Ricerche recenti mostrano come i ruoli del metano e dello scioglimento rapido dei ghiacci siano stati
sottostimati.

1979: Ginevra, prima Conferenza mondiale sul clima


1992: Rio de Janeiro, prima Conferenza mondiale su ambiente e sviluppo, dove si è visto che l’attuale
modello di sviluppo potrebbe mettere a rischio la disponibilità delle risorse per le generazioni future. Qui è
stata firmata la Convenzione quadro dell’Onu sui cambiamenti climatici che invitava i governi a ridurre le
concentrazioni atmosferiche dei gas serra con l’obiettivo precauzionale di “prevenire interferenze
antropogeniche pericolose con il sistema climatico terrestre.”
1997: PROTOCOLLO DI KYOTO, durante la COP3 (conferenza delle parti), che impegnava i soli paesi
sviluppati a ridurre le proprie emissioni di un modesto 5,2% entro il 2012.

Solo uno sforzo congiunto di tutti i paesi può raggiungere lo scopo, anche perchè, nel frattempo, potenze
emergenti come Cina ed India si stanno esse stesse sviluppando bruciando combustibili fossili.

Purtroppo, la negoziazione internazionale su questo tema è in una situazione di stallo, ci sono troppi interessi
economici e politici palesi o nascosti. Il problema, perciò, non è di facile soluzione.
LEZIONI DI FISICA

EINSTEIN —> prima TEORIA DELLA RELATIVITà, oggi chiamata RELATIVITà RISTRETTA:
chiarisce come il tempo non passi uguale per tutti: due gemelli si ritrovano di età diversa, se uno dei due ha
viaggiato velocemente.
- TEORIA DELLA RELATIVITà GENERALE, suo capolavoro: Newton aveva cercato di spiegare la
ragione per la quale le cose cadono e i pianeti girano. Aveva immaginato una “forza” che tira tutti i corpi
l’uno verso l’altro: l’aveva chiamata FORZA DI GRAVITà. Newton aveva anche immaginato che i corpi si
muovessero nello spazio, e lo spazio fosse un contenitore vuoto.
Prima della nascita di Einstein, due grandi fisici britannici, FARADAY e MAXWELL, avevano aggiunto un
ingrediente al freddo mondo di Newton: il CAMPO ELETTROMAGNETICO.
Il campo è un’entità reale diffusa ovunque, che porta le onde radio, riempie lo spazio, può vibrare e ondulare
e “porta in giro” la forza elettrica.

Einstein presto capisce che anche la gravità, come l’elettricità, deve essere portata da un campo: deve
esistere un CAMPO GRAVITAZIONALE analogo al CAMPO ELETTRICO. E qui arriva la sua idea: il
campo gravitazionale non è diffuso nello spazio: i l CAMPO GRAVITAZIONALE è LO SPAZIO.
Lo spazio di Newton, nel quale si muovono le cose, ed il campo gravitazionale sono la stessa cosa; lo spazio,
cioè, è materia, è un’entità che si flette, si incurva, si storce come un gigantesco “mollusco flessibile”.
Lo spazio viene deformato dalla massa del Sole; i pianeti girano intorno al Sole e le cose cadono perché lo
spazio si incurva.

Come descrivere questo incurvarsi dello spazio?


Attraverso la CURVATURA DI RIEMANN (R), che cattura le proprietà di uno spazio curvo: R è
proporzionale all’energia della materia, cioè lo spazio si incurva là dove c’è materia.

L’equazione descrive come si curva lo spazio intorno ad una stella; a causa di questa curvatura, non solo i
pianeti orbitano intorno ad una stella, ma anche la luce smette di viaggiare diritta e devia.

Ma non è solo lo spazio ad incurvarsi, è anche il tempo. Einstein predice che il tempo passi più veloce in alto
e più lento in basso, vicino alla Terra (paradosso dei gemelli).

Quando una grande stella ha bruciato tutto il suo combustibile (l’idrogeno), finisce per spegnersi. Quanto
resta crolla schiacciato sotto il suo stesso peso, fino a curvare lo spazio così fortemente da sprofondare
dentro un vero e proprio buco nero.

L’equazione di Einstein indica che lo spazio non può stare fermo, deve essere in espansione. Lo spazio e il
campo sono la stessa cosa.

Rab - 1/2 R gab = Tab


MECCANICA QUANTISTICA

Nata nel 1900, grazie al fisico tedesco MAX PLANCK. Egli calcola il campo elettrico in equilibrio
all’interno di una scatola calda: immagina che l’energia del campo sia distribuita in QUANTI, cioè in
pacchetti, grumi di energia. Sarà di nuovo Einstein, cinque anni dopo, a comprendere che i “pacchetti di
energia” sono reali, e che la luce è fatta di pacchetti: PARTICELLE DI LUCE. Oggi li chiamiamo FOTONI.

“ L’energia della luce è distribuita nello spazio in maniera discontinua. L’energia di un raggio di luce
consiste in un numero finito di QUANTI DI ENERGIA che sono localizzati in punti dello spazio, si
muovono senza dividersi,…”

Tra il 1910 e il 1920 sarà BOHR a continuare la teoria quantistica. È lui a capire che anche l’energia degli
elettroni negli atomi può assumere solo certi valori “quantizzati”, e soprattutto che gli elettroni possono solo
saltare fra l’una e l’altra delle orbite atomiche con energie permesse, emettendo o assorbendo un fotone
quando saltano. (SALTI QUANTICI)
Sarà invece HEISENBERG a scrivere per primo le equazioni della nuova teoria: egli immagina che gli
elettroni NON esistano sempre, solo quando interagiscono con qualcosa d’altro. Un elettrone è un insieme di
salti da un’interazione all’altra. Quando nessuno lo disturba non è in un luogo.

Nella meccanica quantistica, dunque, nessun oggetto ha una posizione definita, se non quando si scontra
contro qualcos’altro.

BREVITà SUL COSMO

Fu Copernico ad inaugurare la grande rivoluzione scientifica. Fu lui a mostrare che la nostra Terra non è al
centro della danza dei pianeti, dove invece sta il Sole.

Inoltre, il nostro sistema solare non è che uno fra moltissimi e che anche la galassia a sua volta non è che un
granello di polvere in un’immensa nuvola di galassie con cento miliardi di soli simili al nostro.

La trama stessa dell’universo dobbiamo immaginarla come mossa da onde simili alle onde del mare, talvolta
così agitate da creare i varchi che sono i buchi neri.

L’universo nasce come una piccola palla e poi esplode fino alle sue attuali dimensioni cosmiche.

PARTICELLE E GRANI DI SPAZIO

Le cose che vediamo sono fatte di ATOMI. Ogni atomo è un nucleo con intorno elettroni. Ogni nucleo è
costituito da protoni e neutroni, che a loro volta sono fatti di particelle ancora più piccole, i QUARKS.

La forza che tiene stretti i quark all’interno dei protoni e dei neutroni è generata da particelle chiamate
GLUONI (dall’inglese glue = colla).

Elettroni, quark, fotoni e gluoni sono i componenti di tutto ciò che si muove nello spazio intorno a noi, le
particelle elementari.

Le due teorie (RELATIVITà GENERALE e MECCANICA QUANTISTICA) si contraddicono l’un l’altra,


dando un’immagine del mondo in completa contraddizione: la mattina, il mondo è uno spazio curvo dove
tutto è continuo; il pomeriggio, il mondo è uno spazio piatto dove saltano quanti di energia.
Per risolvere il problema, è nata una terza teoria: la GRAVITà QUANTISTICA A LOOP, che è un
tentativo di combinare relatività generale e meccanica quantistica: mentre la relatività generale ci ha
insegnato che lo spazio è qualcosa di dinamico, un immenso mollusco mobile in cui siamo immersi e la
meccanica quantistica ci insegna che ogni campo è fatto di quanti, ha una struttura fine granulare, la
TEORIA DEI LOOP sostiene che LO SPAZIO NON SIA CONTINUO, NON SIA DIVISIBILE
ALL’INFINITO, MA SIA FORMATO DA GRANI, CIOè DA “ATOMI DI SPAZIO”. Questi sono
minuscolissimi, si chiamano LOOP, cioè “anelli”, perché ciascuno di essi non è isolato, ma è
“inanellato” con altri simili, formando una rete di relazioni.

Questi quanti di spazio sono essi stessi lo spazio. Lo spazio è creato dall’interazione di quanti individuali di
gravità.

Come sparisce l’idea di uno spazio continuo che contiene le cose, così sparisce anche l’idea di un tempo
primitivo che scorre da sè.

L’ipotetico stato finale della vita di una stella è quello che si chiama una “stella di Planck”: essa non è stabile
perché una volta compressa al massimo, rimbalza e comincia a riespandersi. Questo porta all’esplosione del
buco nero.
Il nostro universo può essere nato dal rimbalzo di una fase precedente, passando attraverso una fase
intermedia senza spazio e senza tempo.

S. Hawking, usando la meccanica quantistica, è riuscito a mostrare che i buchi neri sono sempre caldi.
Emettono calore come una stufa. Sono i quanti individuali di spazio, i grani elementari di spazio, le
molecole, che vibrando rendono calda la superficie di un buco nero e generano il calore dei buchi neri.

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