Sei sulla pagina 1di 4

LA COMPLESSITA’ DEL CLIMA.

MECCANISMI DI RETROAZIONE O
FEEDBACK.
Nonostante gli sforzi che si stanno facendo a livello globale per ridurre le
emissioni di CO2, la concentrazione atmosferica di questo gas continua a
crescere e dal 2015 ha superato il livello soglia dei 400 ppm. Le emissioni
mondiali, però, da 3 anni stanno vivendo una fase di stallo a dispetto
della crescita dell’economia mondiale (leggi l’articolo su Qualenergia.it).
Come mai?

Innanzitutto i gas serra, una volta emessi,  sfera per un certo periodo di
tempo.

Inoltre esistono dei meccanismi, detti di retroazione o feedback, che


possono amplificare (retrazione positiva o feedback positivo) o
diminuire (retroazione negativa o feedback negativo) gli effetti di un
cambiamento.  Conoscere tali meccanismi può chiarire l’importanza

di adottare nuovi stili di vita e nuove tecnologie fin da subito. Vediamoli


insieme.

Retroazione ghiaccio

L'albedo di un superficie è la frazione di luce o, più in generale, di


radiazione incidente che viene riflessa in tutte le direzioni. Il ghiaccio
vecchio possiede un’albedo di 0,4-0,5, mentre la neve fresca può arrivare
fino a 0,95.

Se , per qualche motivo, la temperatura di una certa superficie diminuisce


e la superficie si ricopre di neve o di ghiaccio, l’albedo della superficie
stessa tende ad aumentare e pertanto una porzione maggiore di
radiazione incidente su di essa viene riflessa: questo fa sì che la superficie
si raffreddi, il che favorisce un ulteriore raffreddamento e la formazione
di uno strato più spesso di ghiaccio, e così via.

Il meccanismo funziona anche al contrario: se la temperatura aumenta, le


zone coperte da neve e ghiaccio diminuiscono e l’albedo delle superfici
liberate si riduce, incrementando la radiazione assorbita e di
conseguenza la temperatura della superficie, favorendo così ulteriori
processi di fusione.

Si tratta del fenomeno attualmente in atto sull’Oceano Artico (arctic or


polar amplification), le cui acque, più scure rispetto al ghiaccio, si
riscaldano via via che la banchisa, più riflettente, si riduce .

Retroazione di vapore acqueo e gas serra


Il vapore acqueo è il più potente dei gas serra. Esso induce un forte
meccanismo di retroazione e indirettamente le attività umane possono
alimentarlo con il riscaldamento globale. La concentrazione di vapore
acqueo dipende dalla temperatura dell’aria, in quanto una massa d’aria
più calda è in grado di contenere una maggiore quantità di vapore. Inoltre
una temperatura maggiore favorisce un incremento dell’evaporazione e
quindi della concentrazione di vapore acqueo in atmosfera; pertanto, una
maggiore concentrazione di vapore si ripercuote a sua volta in un
ulteriore aumento di temperatura per via dell’incremento dell’effetto
serra.

Per ogni grado in più di temperatura si stima un aumento di circa il


7% del vapore acqueo in atmosfera.

Riscaldamento degli oceani

Il riscaldamento degli oceani fornisce un altro esempio di meccanismo di


retroazione positiva. Gli oceani costituiscono un’importante riserva di
CO2 in quanto la dissolvono nelle acque di superficie. Tuttavia la
capacità di trattenimento di CO2 nell’acqua è inversamente
proporzionale alla temperatura dell’acqua stessa: più l’acqua è fredda,
più CO2 riesce a immagazzinare.

Pertanto un incremento della temperatura superficiale degli oceani


provoca una diminuzione della loro capacità di immagazzinare biossido di
carbonio e un conseguente incremento della concentrazione di CO2
atmosferico; questo a sua volta amplifica l’effetto serra riflettendosi in un
ulteriore aumento di temperatura.
La liberazione di metano dal permafrost e dai fondali oceanici

Il permafrost è lo strato di terreno permanentemente gelato che si trova


nel sottosuolo di varie zone, specialmente ad alta latitudine e ad alta
quota. Nel permafrost delle regioni artiche (Siberia e Canada) sono
intrappolate altissime concentrazioni di sostanza organica, accumulatesi
nel corso dei millenni.

L’alterazione del permafrost dovuta all’aumento termico


determinerebbe la decomposizione anaerobica del materiale
organico e il rilascio di metano in atmosfera, oltre ad altre emissioni
di CO2. Analogamente, l’aumento della temperatura degli oceani può
rilasciare metano dai depositi di idrati o clatrati di metano presenti in
profondità. Costituiti da “gabbie” di ghiaccio che intrappolano molecole
gassose, gli idrati di metano sono composti stabili solo quando si
verificano condizioni di elevate pressioni e temperature molto basse.  Se
aumentano le temperature o si riducono le pressioni, il ghiaccio fonde e il
metano si libera in forma gassosa.

Il metano è un gas il cui potenziale di effetto serra è superiore a quello


del CO2, per cui il suo incremento di concentrazione atmosferica avrebbe
come ripercussione un aumento della temperatura media globale del
pianeta, con una conseguente retroazione positiva sulla temperatura
stessa.

Il duplice ruolo delle nubi

Le nubi interferiscono nel bilancio radiativo Terra-Sole in due modi


opposti:

1.da una parte riflettono una frazione della radiazione solare verso
lo spazio, diminuendo l’energia totale del sistema (effetto albedo,
feedback negativo) e quindi provocando un raffreddamento;
2.dall’altra intrappolano, come se fossero una coperta, l’energia
termica emessa dalla terra facendo così aumentare la temperatura
(feedback positivo).
Quale dei due effetti sia prevalente rispetto all’altro dipende dalla quota
(e quindi dalla temperatura) e dalle proprietà ottiche di una nuvola.
In generale nelle nubi alte e fredde (cirri) è prevalente l’effetto di blocco
della radiazione termica terrestre, da cui un riscaldamento del suolo,
mentre le nubi basse (strati e stratocumuli) tendono maggiormente a
riflettere la radiazione solare verso lo spazio inducendo raffreddamento.
Nelle nubi temporalesche a grande sviluppo verticale (i cumulonembi)
entrambi gli effetti sono ugualmente importanti.

Se il riscaldamento globale fosse associato a un maggiore sviluppo di nubi


basse, del tipo Stratocumulus, allora maggiore radiazione solare verrebbe
riflessa favorendo un calo termico (retroazione negativa); in caso
contrario, se dovessimo assistere alla formazione di nubi più alte si
innescherebbe una retroazione positiva con maggiore radiazione solare
in entrata e ulteriore riscaldamento. Studi effettuati nel Pacifico nord-
orientale hanno mostrato che le nubi basse tendono a diminuire sotto
l’azione del riscaldamento globale nell’area testata, creando quindi una
retroazione positiva.

Potrebbero piacerti anche