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ho allegato degli spunti per la ricerca

L’impatto del cambiamento climatico sul territorio


ATTUALITÀ PER LA CLASSE | Scienze, Scienze della Terra

Il riscaldamento globale in atto, interferendo con le dinamiche dell’atmosfera e


dell’idrosfera (in particolare, della criosfera), può determinare profonde alterazioni del
paesaggio e della sua morfologia. Alterazioni che è fondamentale saper monitorare.

Paolo Magliocco

«Il periodo attuale rappresenta uno stadio significativo nell’adattamento dei versanti
montuosi al cambiamento climatico e in particolare al riscaldamento dell’atmosfera.»

Così si apre un lavoro internazionale pubblicato da poco e che ha coinvolto scienziati di


tutti i continenti per condividere le conoscenze sulla riduzione dei ghiacciai e la stabilità
dei versanti nelle aree di alta montagna. Le quaranta pagine dello studio, intitolato Ice
Loss and Slope Stability in High Mountain Regions, disegnano una panoramica molto
ampia di situazioni, cambiamenti in atto, prospettive future delle montagne di tutto il
mondo.

È un esempio notevole di come la geomorfologia - lo studio di come viene modellata la


superficie terrestre - sia chiamata a rispondere con aggiornamenti continui a ciò che
sta succedendo sul pianeta. Di fronte ai cambiamenti climatici, poi, lo studio dei
processi in atto sugli ambienti e la loro morfologia sta assumendo un ruolo
fondamentale anche per il livello di decisione politica nel governo del territorio. Mentre
l’opinione pubblica fa sempre più attenzione agli effetti immediati degli eventi
meteorologici insoliti, estremi, o segno di una tendenza in atto (come le piogge intense,
la scarsità dell’innevamento, la riduzione dei ghiacciai), è cruciale capire come questi
eventi siano in grado di modificare, e stanno già modificando, il territorio. È dalla
comprensione di questi processi che dipendono le decisioni da prendere per
salvaguardare, o adeguare, i diversi ambienti morfoclimatici (quelli definiti in base
all’elemento climatico dominante, come l’ambiente glaciale, periglaciale ecc.).
Il massiccio cambiamento dei ghiacciai

Le modificazioni che stanno interessando le montagne sono forse le più evidenti e le


più studiate. È diventato fondamentale capire le risposte ai cambiamenti della criosfera,
la porzione di superficie terrestre coperta dai ghiacci, ed esaminare la varietà e la
complessità del modo in cui il paesaggio alpino risponde. Lo studio Ice Loss and Slope
Stability in High- Mountain Regions sottolinea infatti come una spinta generale, quella
prodotta dall’aumento delle temperature, si traduca in risposte differenti dei diversi
crinali, in base alla quota, alle esposizioni, al litotipo presente, agli ambienti termici e
idrologici, e anche in base alla loro storia geologica.
«La criosfera montana sta cambiando rapidamente in questi decenni, con forti
conseguenze per le sue morfodinamiche», dice lo studio internazionale. «I ghiacciai si
stanno riducendo a un tasso mai osservato dalla fine della Piccola Età Glaciale (tra il
quindicesimo e il diciannovesimo secolo, NdR). Questo influenza la stabilità dei
versanti a scale spaziali e temporali differenti. Vengono innescate, o riattivate, grandi
frane di crollo in roccia e deformazioni gravitative profonde di versante. La messa a
nudo dei fianchi delle morene consente scivolamenti, aperture di gole e fratture delle
morene dovute alle precipitazioni, infiltrazioni o inondazioni. Il cambiamento della
geometria dei ghiacciai riduce il loro assestamento e può provocare valanghe di
ghiaccio, il riscaldamento dei ghiacciai induce il loro scivolamento.» Insomma, la
riduzione dei ghiacciai sta provocando una serie di fenomeni, a volte molto visibili e
rapidi, altre volte più lenti e meno appariscenti, che portano a una instabilità dei
versanti alpini e a modificazioni anche profonde della loro morfologia.

Il caso del permafrost

Uno dei casi più studiati è quello del permafrost, il suolo perennemente ghiacciato, o
ghiacciato per almeno due anni ininterrottamente. «Il permafrost montano è sempre più
un aspetto della criosfera che anche alle nostre latitudini viene considerato non solo
per gli aspetti scientifici, ma anche per quelli pratici e amministrativi, con programmi di
monitoraggio delle variazioni del permafrost per i suoi possibili effetti sulla stabilità dei
versanti.» Il ritiro dei ghiacciai porta alla formazione di condizioni di ambienti
periglaciali, caratterizzati dalla presenza e dall’azione del gelo, con l’attivazione di
processi provocati dal ghiaccio, come hanno scritto Simona Fratianni, dell’Università di
Torino, e i suoi colleghi in uno studio dedicato a quello che sta avvenendo nel bacino
Sabbione, in Piemonte. Un bacino in cui si sta proprio verificando questo passaggio
dalle condizioni di ambiente glaciale a quelle di ambiente periglaciale.

Ma il fenomeno del permafrost montano è stato a lungo trascurato nella ricerca


scientifica. E gli effetti del global warming sui versanti montani con ghiaccio perenne
vengono studiati da poco più di un decennio. In Italia, per esempio, non esiste una
carta che presenti una mappatura unitaria delle aree soggette a permafrost.

In un contesto di aumento della temperatura, la situazione più delicata, scrivono


Wilfried Haeberli e Stefan Gruber in un lavoro del 2009 dedicato a questo argomento,
si può sviluppare nella fase di transizione tra condizioni con e senza permafrost,
quando l’ispessimento dello strato attivo sui versanti scoscesi permette una profonda
erosione ma il permafrost forma ancora una barriera idraulica irregolare parallela alla

superficie che impedisce il percolamento, concentra l’acqua delle precipitazioni in uno


strato di spessore limitato vicino alla superficie e conduce il flusso sotterraneo
cosa sono i ghiacciai

i ghiacciai sono enormi masse di ghiaccio che si sono formate nei secoli della neve o da masse
di acqua di mare ghiacciata a causa delle basse temperature tipiche ai poli artico e antartico
così come alle più alte quote delle catene montuose distribuite nel mondo. Nello specifico, i
ghiacciai sono sistemi in continuo movimento o mutamento che però hanno potuto mantenere
per secoli una stabile, grazie alle equilibrio sulla loro superficie tra il ghiaccio che si scioglie con
l'aumento delle temperature e quello che si riforma con il gelo. I ghiacciai sono infatti costituiti
da stratificazione di acqua gelata suddivise in due importanti zone.i ghiacciai si stanno
sciogliendo perché piano piano la terra si sta scaldando di più e questo porta allo scioglimento
dei ghiacciai,e questo si chiama riscaldamento globale

COSA POSSIAMO FARE PER


EVITARE LO SCIOGLIMENTO DEI
GHIACCIAI

La cosa più importante che possiamo fare e’ sforzarsi di riversare nell’atmosfera la


minor quantità possibile di anidride carbonica (CO2) che è il gas che provoca l’effetto
serra che fa aumentare la temperatura del pianeta.
Per ottenere questo risultato si possono fare diverse cose:
1) bruciare la minor quantita’ possibile di combustibili fossili (carbone, gas e
petrolio) e quindi usare meno la macchina, eliminare il carbone dalle centrali
elettriche e dalle industrie metallurgiche, ridurre al minimo anche il consumo
di gas e di legna per riscaldamento, evitare di incenerire rifiuti e ridurre
l’allevamento di bestiame (gli animali producono metano che e’ un gas serra
come l’anidride carbonica) e smettere la deforestazione che elimina le piante
che assorbono l’anidride carbonica e stabilizzano il clima.
2) per realizzare quello che ho detto sopra si dovrebbe migliorare l’isolamento
delle abitazioni, diminuire la temperatura in casa, usare caldaie piu’ moderne
idroelettriche, pannelli solari, centrali eoliche), utilizzare l’elettricita’ solo per lo
stretto necessario, comprare solo prodotti fatti e coltivati nel proprio territorio
per evitare i lunghi trasporti, utilizzare i prodotti di aziende ecosostenibili.
3) Nella vita di tutti i giorni puo’ essere utile usare i mezzi pubblici per gli
spostamenti o mezzi ecologici come la bicicletta.ed efficienti, sfruttare fonti di
energia rinnovabili come acqua, sole,(centrali idroelettriche, pannelli solari,
centrali eoliche), utilizzare l’elettricita’ solo per lo stretto necessario, comprare
solo prodotti fatti e coltivati nel proprio territorio per evitare i lunghi trasporti,
utilizzare i prodotti di aziende ecosostenibili.
4) Nella vita di tutti i giorni puo’ essere utile usare i mezzi pubblici per gli
spostamenti o mezzi ecologici come la bicicletta.

LE CONSEGUENZE DELLO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI

Sono moltissime le conseguenze che lo scioglimento dei ghiacciai può avere sul Pianeta, con
effetti drammatici per l’ecosistema nel suo complesso, compresi l’uomo e gli animali. possiamo
vedere già oggi i primi segnali, come la modifica di alcuni habitat naturali e la scomparsa di vari
rappresentanti della fauna e della flora mondiale.

-Aumento del livello dei mari: uno studio nel 2018 ha rilevato che con lo scioglimento completo
dei ghiacciai in Antartide, porterà a un innalzamento del livello dei mari di 58 centimetri. Se lo
stesso fenomeno dovrebbe accadere in Groenlandia, dove è presente una delle masse
ghiacciate più estese del mondo, la crescita potrebbe essere addirittura di 7,4 metri!
-Stravolgimenti climatici: l’aumentata massa di acqua liquida potrebbe portare a gravi
alterazioni del clima con modifiche delle correnti cicloniche in tutto il mondo.Si potrebbero
moltiplicare fenomeni come uragani e trombe d’ aria, ma anche un aumento degli incendi e
della desertificazione nei pressi dell’Equatore.

-Modifiche all albedo terrestre: la superficie bianca, rappresentata da nevi e ghiacci, aiuta a
riflettere i raggi del sole mantenendo le temperature stabili sulla terra. Se i ghiacciai si
scioglierebbero, la maggior parte di energia sarebbe assorbita nel terreno e liberata sotto fonte
di calore, che causerebbe un aumento di temperatura.

-Riduzione della biodiversità: L’aumento delle temperature e dei livelli dei mari potrebbe
provocare la migrazione di specie marine e tropicali a posti più freddi. Un’altra conseguenza
simile ci sarà anche per i vegetali e specie animali terrestri, per esempio i funghi messi in
pericolo per colpa delle temperature.

-Alterazione della catena alimentare: per colpa della riduzione della biodiversità molte specie
rimarranno prive di ciò che si nutrono, con conseguenze dirette anche all’uomo, diventerà
sempre di più in difficoltà a produrre risorse alimentari per tutti.
lo scioglimento dei ghiacciai, o meglio fusione, é una conseguenza del surriscaldamento
globale e si calcola che siano andate perse ben 28000 miliardi di tonnellate di ghiaccio in soli
24 anni. A sciogliersi sono principalmente i ghiacci della Groenlandia, dei ghiacciai minori e
dell’ Antartide. lo scioglimento dei ghiacciai è dovuto principalmente alla grande
industrializzazione del nostro pianeta.

in Italia i sette ghiacciai più a rischio sono: il Miage in Valle d’ Aosta, il Monte Rosa in Piemonte,
i Forni e la Sforzellina in Lombardia, la Marmolada in Veneto, la Fradusta in Trentino Alto
Adige e il Montasio in Friuli Venezia Giulia

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