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In natura c’è un equilibrio dinamico per cui la percentuale di gas rimane costante, questo equilibrio può essere
alterato dalle attività umane.
● Azoto: N2, elemento più abbondante in aria, importante per la vita per i batteri azotofissatori (fissano
l’azoto atmosferico) e i batteri denitrificanti. Attenua l’azione ossidante dell’ossigeno.
● Ossigeno: si può trovare sotto forma di atomi singoli o molecole biatomiche e triatomiche. L’ossigeno
biatomico è fortemente ossidante, l'ozono O3 è presente soltanto in tracce nell’ozonosfera e si forma
quando i raggi ultravioletti agiscono sull’O2 e lo trasformano in O rompendo i legami interni. L’ossigeno
atomico essendo fortemente reattivo può legarsi più facilmente e formare ozono.
● Diossido di carbonio: viene prodotto durante la respirazione degli esseri viventi, è importante perché
influenza in modo determinante l’aria al suolo
● Vapore acqueo: è responsabile della formazione di nubi e precipitazioni. Si distribuisce nella bassa
atmosfera, proviene per la maggior parte dall'evaporazione delle acque superficiali
● Pulviscolo atmosferico: proviene da particelle microscopiche di origine biologica o minerale, è più
abbondante in prossimità della superficie terrestre.
STRUTTURA ATMOSFERA:
Considerando l’andamento della temperatura si può sufficiente l’atmosfera in involucri concentrici dette zone
separate da superfici di discontinuità dette pause.
● Troposfera: è la zona a contatto con la superficie terrestre, sede dei fenomeni meteorologici, è la fascia
più densa. Ha spessore che varia con la latitudine dai 6-18 km (equatore). Viene riscaldata dalla
superficie terrestre. Ha una progressiva diminuzione della temperatura con l’altitudine. Limite superiore
detto tropopausa.
● Stratosfera: 19-50 km, si trovano tracce di vapore acque si possono formare sottili nubi dette
madreperlacee. Lo strato oltre i 20 km circa dove aumenta rapidamente la temperatura a causa della
concentrazione di ozono si forma uno strato detto strato di ozono che assorbe i raggi ultravioletti a cui si
deve l’aumento di temperatura.
● Mesosfera:50-80 km, contiene meno dell’1% della massa totale dell’aria i gas sono molto rarefatti
questa zona non riceve calore dalla superficie terrestre e non contiene ozono perciò la temperatura
scende nella messo sfera si disintegra la maggior parte delle meteoriti inoltre si possono formare nubi
sottili dette nottilucente.
● Termosfera: è la zona compresa fra 80 e 600 km circa i gas sono estremamente rarefatti e anche
chiamata ionosfera perché buona parte dei gas subisce una ionizzazione a opera delle radiazioni solari
e cosmiche ad alta energia. Al limite superiore dell’atmosfera le varie particelle presenti si muovono a
velocità che al suolo verrebbero aggiunte se la temperatura fosse di 1000° si può dire che la
temperatura cinetica è molto elevata ciò non corrisponde a una misura tradizionale poiché il calore non
può propagarsi.grazie gli Stati ionizzate le onde radio vengono riflesse al suolo permettendo le
radiocomunicazioni. Lo spessore non è costante ma risente dell’alternanza del the e della notte. alle
latitudini di 65° nord e 65° sud hanno luogo le aurore polari.
● Esosfera: è la zona più esterna dell’atmosfera e manca di un vero e proprio limite superiore in questa
zona sono presenti soprattutto atomi di elio è più esternamente di idrogeno che possono sfuggire il
campo gravitazionale terrestre la temperatura cinetica tende ad aumentare.
ENERGIA PER L'ATMOSFERA: l’atmosfera l’importante accumulatore di calore, che contribuisce a mantenere la
temperatura superficiale della terra entro limiti adatti alla vita. Poiché l’apporto di energia che proviene
dall’interno della terra attraverso la superficie terrestre si può considerare trascurabile la principale fonte di
energia sono le radiazioni solari. l’energia emessa dal sole è enorme ma la terra a causa delle sue ridotte
dimensioni e della sua distanza dal sole ne riceve soltanto una quantità minuscola. Ci arrivano circa 8,1J/min
Questa quantità di energia non mostra significative variazioni nel tempo da chiamate costante solare C=1350
W/m^2. La maggior parte dell’energia proveniente dal sole è costituita da radiazioni elettromagnetiche con
lunghezza d’onda compresa tra 0,17 e 4 micrometri. queste radiazioni sono chiamate onde corte mentre quelle
con lunghezza d’onda superiore a quattro sono dette onde lunghe. In totale le radiazioni effettivamente assorbite
dal suolo costituiscono 47% della radiazione solare complessiva.le radiazioni assorbite dal suolo riscaldano la
terra che a sua volta il radi energia verso l’esterno sotto forma di radiazioni onde lunghe che in parte vengono
assorbite dai casi atmosferici in particolare dal diossido di carbonio e acqua. In parte l’energia assorbita
dall’atmosfera viene rimessa verso l’esterno e in parte verso la superficie terrestre che così viene riscaldata
anche da questa radiazione di ritorno. L’atmosfera viene scaldata non soltanto dell’energia che riceve
direttamente dal suolo ma anche dalle onde lunghe provenienti dalla superficie terrestre il gas che intrappola le
onde lunghe danno vita all’effetto serra naturale.
Albedo = riflessione luce (neve albedo alta). La differenza tra le percentuali di radiazioni ricevute e della gestione
emesse definisce il bilancio termico del nostro pianeta. In media il 51% delle radiazioni solari riesce a
raggiungere la superficie terrestre. La quantità di energia che riceve non è costante ma varia da luogo a luogo.
Le molecole d’aria le polveri e le nubi riflettono verso lo spazio esterno circa il 31% le radiazioni solari in
assorbono circa 18, al suolo giungono sia le radiazioni dirette che hanno attraversato l’atmosfera circa il 26% che
quelle diffuse dai gas atmosferici o dalle nubi.la superficie terrestre tuttavia non trattiene tutte le rotazioni solari
che riceve in media il 4% viene riflesso. Circa il 47% delle radiazioni sono effettivamente assorbite.
Per avere una rappresentazione grafica della distribuzione della temperatura su una determinata regione si
congiungono tutti i punti che hanno la stessa temperatura media dopo che i valori misurati diverse quote sono
stati ridotti a livello del mare si ottengono delle linee curve detto terme.si chiama equatore termico la linea che
congiunge tutti punti da terra a temperature più elevate non coincide con l’equatore geografico. in base alle
temperature mediane sulla superficie terrestre si possono distinguere cinque zone termiche: una zona
equatoriale torrida, due zone temperate e due zone polari. La zona equatoriale assorbe più calore di quanto le
perda e ha un bilancio termico positivo mentre le zone polari perdono più calore.
PRESSIONE ATMOSFERICA: l’aria esercita una pressione su tutto ciò che sovrasta detta pressione atmosferica
si dice normale il peso dell’aria secca e pure su una superficie unitaria di 1 cm quadro misurata a livello di del
mare latitudine di 45° alla temperatura di 0 °C. Una pressione superiore a quella normale si dice alta pressione
un inferiore si dice bassa. la pressione su sferiche normale è stata a lungo utilizzata come unità di misura 1 atm,
attualmente si misura in ettopascal. Per misurare il valore della pressione atmosferica si usa il barometro per
ottenere una registrazione continua invece si utilizzano i barografi. La pressione dipende da:
● Altitudine: la pressione diminuisce con l’aumentare dell’altitudine a mano mano che si sale in quota di
cresce il peso della massa d’aria sovrastante.
● Temperatura: la pressione diminuisce con l’aumentare della temperatura con il riscaldamento l’aria si
dilata diventando meno densa di esercita una pressione minore.
● Umidità: in un volume di aria secca sono presenti prevalentemente molecole di ossigeno azoto in
uguale volume di aria umida invece ci sono anche molecole d’acqua che hanno preso il posto di quelle
di altri gas allontanandoli per Avogadro sappiamo che il volume di gas contiene sempre lo stesso
numero di molecole indipendentemente dalla sua composizione perché le molecole di acqua hanno una
massa inferiore ti deriva che a parità di volume di temperatura l’aria secca è più pesante dell’aria umida.
Perciò quanto maggiore la percentuale di vapore acqueo presenti nell’aria tanto minore sarà la
pressione che questa esercita sull’unità di superficie.
ISOBARE: e quando sono a carta geografica si congiungono tutti i luoghi in cui la pressione atmosferica ha lo
stesso colore si ottengono linee chiuse dette isobare. In base all’andamento delle isobare si distinguono:
● Aree cicloniche: o cicloni da non confondere con le violente perturbazioni hanno pressione minore i
valori della pressione diminuiscono da lì sopra più esterne quelle
● Aree anticicloniche: caratterizzati da pressione maggiore delle quali valori aumentano Dalì sapere più
esterni quelle più interne
Il gradiente barico orizzontale è il rapporto tra la differenza di pressione tra: situati su due isobare diverse e la
distanza che li separa.in un’area ciclonica l’aria in genere più calda e più umida mentre un'area anticiclonica l’aria
di solito più fredda e secca. Nelle aree cicloniche e anticicloniche si generano movimenti convettivi: al centro di
un ciclo nell’aria meno densa e tende perciò a muoversi dal basso verso l’alto creando un movimento
ascendente mentre il vuoto che si crea il suolo richiama altra aria dalle regioni vicine. In un’area ciclonica l’aria
converge verso il centro e sale.
UMIDITÀ DELL’ARIA: il vapore acqueo contenuto nell’atmosfera proviene principalmente da: evaporazione delle
acque e la traspirazione delle piante. Si definisce umidità assoluta la massa in grammi di vapore acqueo
contenuto in unità di volume d’aria, mente si definisce umidità relativa al rapporto fra la massa del valore
presente in un certo momento nell’aria il valore massimo che potrebbe essere contenuto con quella determinata
temperatura, definito limite di saturazione.
Quando l'umidità relativa di una massa d'aria raggiunge il 100% si verifica la condensazione o la sublimazione
del vapore acqueo.
Al suolo, la condensazione comporta la formazione di nebbia e rugiada, mentre la sublimazione produce la brina.
In quota, la condensazione del vapore acqueo, quando l'aria si raffredda, dà origine alle nubi e
conseguentemente alle precipitazioni.
Per rappresentare la distribuzione delle precipitazioni in una determinata zona si fa uso delle isoiete, linee curve
che uniscono tutti i punti della superficie terrestre caratterizzati dalla stessa quantità media di precipitazioni.
IL VENTO:
Tra due zone contigue, caratterizzate da diversa pressione atmosferica, si genera il vento, una corrente d'aria
orizzontale che tende a ristabilire l'equilibrio barico tra le due zone. I venti sono masse d’aria in movimento che si
spostano parallelamente la superficie terrestre da una zona di alta pressione verso una di bassa pressione. I
venti si muovono sempre dare anticicloniche ad aree cicloniche nella direzione del gradiente bike basato sulla
presenza di masse d’aria vicine. La velocità del vento è proporzionale al gradiente barico: isobare molto
ravvicinate sono indice di un gradiente elevato e di venti forti isobare distanti indicano il contrario. La velocità del
vento si misura con l’anemometro. I venti vengono classificati in base alla velocità secondo la scala Beaufort.
La direzione dei venti che si muovono parallelamente al suolo in teoria dovrebbero essere perpendicolari alla
direzione delle isobare e dal gradiente barico in realtà intervengono altri due fattori: la forza di Coriolis legato alla
rotazione terrestre determina deviazione della direzione del moto dei denti verso destra nell’emisfero
settentrionale verso sinistra dell’emisfero meridionale e l’attrito che a contatto con la superficie terrestre e
soprattutto in presenza di rilievi o irregolarità può far subire variazioni delle direzioni soprattutto nella bassa
troposfera.
CLASSIFICAZIONE VENTI:
I venti possono essere classificati in base a vari parametri: i venti che spirano parallelamente al suolo si
identificano in base al punto dell’orizzonte da cui provengono, la direzione di un vento può variare da 0 a 360•; i
venti possono essere classificati in:
● Costanti: spirano sempre nella stessa direzione tutto l’anno
● Periodici: se mantengono la stessa direzione e verso per un certo periodo
● Variabili: se l’andamento non è prevedibile
Infine si possono classificare in base all’entità degli spostamenti orizzontali delle masse d’aria:
● I movimenti su grande scala: spostamenti di grandi masse d’aria che spirano su scala planetaria, sono
provocati da gradienti narici costanti a loro volta provocato da una disomogenea distribuzione e dei
raggi solari
● I movimenti su media scala: da 500-2000 km sono provocati dalle differenze di temperatura che si
instaurano tra gli oceani e continenti; (monsoni e perturbazioni cicloniche)
● I movimenti su piccola scala: da 10-500 km sono generati da condizioni bariche locali (venti locali e
brezze)
I VENTI SU GRANDE SCALA NELLA BASSA TROPOSFERA:
I venti su grande scala (S. > 2000 km) sono provocati da dislivelli barici costanti, dovuti a una non omogenea
distribuzione dell'energia solare. Si originano nella bassa e nell'alta troposfera. Il movimento delle masse d’aria
comporta la formazione di tre celle convettive per ogni emisfero:
● La cella polare: al suolo i venti si muovono dall’alta pressione solare alla bassa pressione subpolare in
quota in senso inverso.
● La cella temperata o di Ferrel: i venti al suolo si muovono dall’alta pressione subtropicale alla bassa
pressione subpolare, in quota viceversa
● La cella equatoriale o di Hadley:i venti al suolo si muovono dall’alta pressione subtropicale alla bassa
pressione equatoriale, in quota viceversa
A loro volta queste tre celle generano altrettanti sistemi di venti costanti:
● Gli alisei: o venti tropicali orientali spurano dalle zone di alta pressione equatoriale alle basse, velocità
media 20 km/h, 30 gradi nord e sud
● I venti occidentali:spirano alle latitudini temperate tra 40 e 60 gradi di latitudine
● I venti orientali polari: spirano alle alte latitudini
I VENTI SU GRANDE SCALA NELL’ALTA TROPOSFERA:
Nell'alta troposfera i movimenti delle masse d'aria risentono solamente del diverso comportamento tra terre e
acque e dalla forza di coriolis. la velocità dei venti aumenta con la quota e si invertono le condizioni bariche:
intorno ai 5000 m di altitudine, la pressione atmosferica sulla zona equatoriale risulta essere più alta di quella
esistente ai poli. Si formano:
● Correnti zonali: correnti che si muovono intorno a tutta la terra ad altitudine costante. Si riconoscono tre
tipi: due sistemi di correnti occidentali(uno per emisfero da ovest verso est), le correnti orientali(spirano
da est verso ovest)
● Correnti a getto: o jet stream sono formati nelle zone temperate ai limiti superiori della troposfera si
formano correnti occidentali. Si muovono ad una velocità che può raggiungere i 500 km/h, le correnti a
getto sono due: una corrente a getto subtropicale (25/30 di latitudine), una a getto polare(45-60
latitudine). I jet stream non spurano a velocità costante e cambiano direzione. A causa delle variazioni di
velocità originano ondulazioni che accentuandosi formano vortici. Questi danno origine a celle
secondarie di bassa pressione.
SMOG
Inquinanti secondari
2)SMOG FOTOCHIMICO
Condizioni necessarie:
Traffico veicolare intenso (NOX, COV), Forte irraggiamento solare e alte T -Ristagno d’aria. Risultato di
complessi processi che coinvolgono radicali liberi:
O3, HNO3, COMPOSTI
COV+NO+O2+ LUCE
ORGANICI
Prodotti: ozono, acido nitrico, PAN (perossiacetilnitrato)
Effetti sulla salute dell’uomo
Effetti del fotosmog
• Sull’uomo
• Sui vegetali
• Sui materiali
Effetti del fotosmog:riduzione dei processi fotosintetici con diminuzione della biomassa, diminuzione della
produttività delle principali colture su materie plastiche, materiali metallici, fibre tessili, vernici e beni artistici
Effetti sulla vegetazione ed Effetti sui materiali:
Metalli pesanti
Pb, Hg, Cu, Zn, Fe, Cd, As, Cr.....
Fonte di emissione principale: attività minerarie, fonderie, inceneritori, attività industriali....
Anche quando la loro concentrazione nell’atmosfera è bassa, si possono accumulare nel terreno entrando nella
catena alimentare (sia via terra che via acqua)
Il pericolo legato ai metalli è la loro tendenza ad accumularsi all’interno di alcuni tessuti degli esseri viventi
(bioaccumulo).
Oltre al piombo, i metalli più rappresentativi per il rischio ambientale a causa della loro tossicità e del loro uso
massivo sono il cadmio, il nichel, il mercurio e l’arsenico.
Effetti sulla salute dell’uomo: Esposizione prolungate provocano danni all’apparato respiratorio e accumulazione
nel fegato, ossa, reni, muscoli e sistema nervoso
Piogge acide
• Ricaduta al suolo (secca o umida) di particelle, gas e precipitazioni acide.
• Presenza di acido nitrico e solforico che si formano per reazione tra NOx e SOx e vapor acqueo atmosferico
Pioggia pH=6-> a 4,3 3NO2+ H2Oè2HNO3+NO SO3+H2OèH2SO4
Danni
• Perdita delle foglie
• Alterazione ecosistemi acquatici (. schiusa
delle uova degli anfibi)
• Corrosione dei monumenti
Danni su marmi e calcare
•H2SO4+CaCO3->CaSO4+H2O+CO2
Nel periodo della Grande Guerra i gas più diffusi furono due: il fosgene e l'iprite. Il primo venne inventato nel
1812 da un chimico inglese, John Davy, che lo utilizzò inizialmente per la colorazione chimica dei tessuti.Le armi
chimiche sono armi usate in guerra che utilizzano le proprietà tossiche di alcune sostanze chimiche per uccidere,
ferire o comunque mettere fuori combattimento il nemico. Si parla di guerra chimica per intendere l'uso militare
delle armi chimiche.
L’iprite è un composto organico oleoso, detto anche gas mostarda, dotato di alto potere vescicatorio e di tossicità
molto persistente, usato come aggressivo chimico durante la prima guerra mondiale nel settore di Ypres.
Il fosgene a temperatura ambiente è un gas incolore estremamente tossico e aggressivo, dal tipico odore di fieno
ammuffito; la sua formula chimica è COCl₂. Da un punto di vista sistematico, è il dicloruro dell'acido carbonico.Il
fosgene ha ancora utilizzo come intermedio nella sintesi di polimeri, pesticidi, coloranti e molecole di interesse in
campo farmaceutico ed è importante nella produzione dei policarbonati e dei poliuretani.È un prodotto di sintesi,
ma piccole quantità possono formarsi in natura dalla decomposizione e dalla combustione di composti organici
contenenti cloro.