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ATMOSFERA: involucro gassoso che circonda la terra, non è un involucro inerte, interagisce con la biosfera,

assorbe e distribuisce/filtra/scherma le radiazioni solari, partecipa al ciclo idrologico e ai processi di


modellamento della superficie terrestre. É costituita da una miscela di gas (azoto, ossigeno, argo e diossido di
carbonio) e diventa sempre più rarefatta a mano a mano che si sale in quota. L’aria è detta umida sé contiene
vapore acqueo e secca se ne è priva. In genere nell’aria è presente il pulviscolo atmosferico.

In natura c’è un equilibrio dinamico per cui la percentuale di gas rimane costante, questo equilibrio può essere
alterato dalle attività umane.
● Azoto: N2, elemento più abbondante in aria, importante per la vita per i batteri azotofissatori (fissano
l’azoto atmosferico) e i batteri denitrificanti. Attenua l’azione ossidante dell’ossigeno.
● Ossigeno: si può trovare sotto forma di atomi singoli o molecole biatomiche e triatomiche. L’ossigeno
biatomico è fortemente ossidante, l'ozono O3 è presente soltanto in tracce nell’ozonosfera e si forma
quando i raggi ultravioletti agiscono sull’O2 e lo trasformano in O rompendo i legami interni. L’ossigeno
atomico essendo fortemente reattivo può legarsi più facilmente e formare ozono.
● Diossido di carbonio: viene prodotto durante la respirazione degli esseri viventi, è importante perché
influenza in modo determinante l’aria al suolo
● Vapore acqueo: è responsabile della formazione di nubi e precipitazioni. Si distribuisce nella bassa
atmosfera, proviene per la maggior parte dall'evaporazione delle acque superficiali
● Pulviscolo atmosferico: proviene da particelle microscopiche di origine biologica o minerale, è più
abbondante in prossimità della superficie terrestre.

STRUTTURA ATMOSFERA:
Considerando l’andamento della temperatura si può sufficiente l’atmosfera in involucri concentrici dette zone
separate da superfici di discontinuità dette pause.
● Troposfera: è la zona a contatto con la superficie terrestre, sede dei fenomeni meteorologici, è la fascia
più densa. Ha spessore che varia con la latitudine dai 6-18 km (equatore). Viene riscaldata dalla
superficie terrestre. Ha una progressiva diminuzione della temperatura con l’altitudine. Limite superiore
detto tropopausa.
● Stratosfera: 19-50 km, si trovano tracce di vapore acque si possono formare sottili nubi dette
madreperlacee. Lo strato oltre i 20 km circa dove aumenta rapidamente la temperatura a causa della
concentrazione di ozono si forma uno strato detto strato di ozono che assorbe i raggi ultravioletti a cui si
deve l’aumento di temperatura.
● Mesosfera:50-80 km, contiene meno dell’1% della massa totale dell’aria i gas sono molto rarefatti
questa zona non riceve calore dalla superficie terrestre e non contiene ozono perciò la temperatura
scende nella messo sfera si disintegra la maggior parte delle meteoriti inoltre si possono formare nubi
sottili dette nottilucente.
● Termosfera: è la zona compresa fra 80 e 600 km circa i gas sono estremamente rarefatti e anche
chiamata ionosfera perché buona parte dei gas subisce una ionizzazione a opera delle radiazioni solari
e cosmiche ad alta energia. Al limite superiore dell’atmosfera le varie particelle presenti si muovono a
velocità che al suolo verrebbero aggiunte se la temperatura fosse di 1000° si può dire che la
temperatura cinetica è molto elevata ciò non corrisponde a una misura tradizionale poiché il calore non
può propagarsi.grazie gli Stati ionizzate le onde radio vengono riflesse al suolo permettendo le
radiocomunicazioni. Lo spessore non è costante ma risente dell’alternanza del the e della notte. alle
latitudini di 65° nord e 65° sud hanno luogo le aurore polari.
● Esosfera: è la zona più esterna dell’atmosfera e manca di un vero e proprio limite superiore in questa
zona sono presenti soprattutto atomi di elio è più esternamente di idrogeno che possono sfuggire il
campo gravitazionale terrestre la temperatura cinetica tende ad aumentare.

ENERGIA PER L'ATMOSFERA: l’atmosfera l’importante accumulatore di calore, che contribuisce a mantenere la
temperatura superficiale della terra entro limiti adatti alla vita. Poiché l’apporto di energia che proviene
dall’interno della terra attraverso la superficie terrestre si può considerare trascurabile la principale fonte di
energia sono le radiazioni solari. l’energia emessa dal sole è enorme ma la terra a causa delle sue ridotte
dimensioni e della sua distanza dal sole ne riceve soltanto una quantità minuscola. Ci arrivano circa 8,1J/min
Questa quantità di energia non mostra significative variazioni nel tempo da chiamate costante solare C=1350
W/m^2. La maggior parte dell’energia proveniente dal sole è costituita da radiazioni elettromagnetiche con
lunghezza d’onda compresa tra 0,17 e 4 micrometri. queste radiazioni sono chiamate onde corte mentre quelle
con lunghezza d’onda superiore a quattro sono dette onde lunghe. In totale le radiazioni effettivamente assorbite
dal suolo costituiscono 47% della radiazione solare complessiva.le radiazioni assorbite dal suolo riscaldano la
terra che a sua volta il radi energia verso l’esterno sotto forma di radiazioni onde lunghe che in parte vengono
assorbite dai casi atmosferici in particolare dal diossido di carbonio e acqua. In parte l’energia assorbita
dall’atmosfera viene rimessa verso l’esterno e in parte verso la superficie terrestre che così viene riscaldata
anche da questa radiazione di ritorno. L’atmosfera viene scaldata non soltanto dell’energia che riceve
direttamente dal suolo ma anche dalle onde lunghe provenienti dalla superficie terrestre il gas che intrappola le
onde lunghe danno vita all’effetto serra naturale.
Albedo = riflessione luce (neve albedo alta). La differenza tra le percentuali di radiazioni ricevute e della gestione
emesse definisce il bilancio termico del nostro pianeta. In media il 51% delle radiazioni solari riesce a
raggiungere la superficie terrestre. La quantità di energia che riceve non è costante ma varia da luogo a luogo.
Le molecole d’aria le polveri e le nubi riflettono verso lo spazio esterno circa il 31% le radiazioni solari in
assorbono circa 18, al suolo giungono sia le radiazioni dirette che hanno attraversato l’atmosfera circa il 26% che
quelle diffuse dai gas atmosferici o dalle nubi.la superficie terrestre tuttavia non trattiene tutte le rotazioni solari
che riceve in media il 4% viene riflesso. Circa il 47% delle radiazioni sono effettivamente assorbite.

TEMPERATURA BASSA TROPOSFERA:


La temperatura dell’aria al suolo è determinato soprattutto da:
● Altitudine: salendo in quota la temperatura diminuisce anche se in particolari situazioni può verificarsi
un’inversione termica
● Latitudine: a parità di quota procedendo dall’equatore verso il polo aumenta l’inclinazione con cui raggi
solari giungono e di conseguenza si riduce la quantità di energia ricevuto
● Durata del giorno e della notte
● Distribuzione dei bacini oceanici: la temperatura è sul mare inferiore alla temperatura sulla terraferma
perché l’acqua in calore specifico più elevato perciò si scalda più lentamente
● Fattori geografici: come catene montuose che possono fungere da barriera
● Umidità: l’aria ricca di vapore acqueo assorbe più calore
● Presenza della vegetazione: tu la traspirazione delle piante mantiene un certo grado di umidità
● Urbanizzazione: nella città la temperatura in genere è più elevata.

Per avere una rappresentazione grafica della distribuzione della temperatura su una determinata regione si
congiungono tutti i punti che hanno la stessa temperatura media dopo che i valori misurati diverse quote sono
stati ridotti a livello del mare si ottengono delle linee curve detto terme.si chiama equatore termico la linea che
congiunge tutti punti da terra a temperature più elevate non coincide con l’equatore geografico. in base alle
temperature mediane sulla superficie terrestre si possono distinguere cinque zone termiche: una zona
equatoriale torrida, due zone temperate e due zone polari. La zona equatoriale assorbe più calore di quanto le
perda e ha un bilancio termico positivo mentre le zone polari perdono più calore.

PRESSIONE ATMOSFERICA: l’aria esercita una pressione su tutto ciò che sovrasta detta pressione atmosferica
si dice normale il peso dell’aria secca e pure su una superficie unitaria di 1 cm quadro misurata a livello di del
mare latitudine di 45° alla temperatura di 0 °C. Una pressione superiore a quella normale si dice alta pressione
un inferiore si dice bassa. la pressione su sferiche normale è stata a lungo utilizzata come unità di misura 1 atm,
attualmente si misura in ettopascal. Per misurare il valore della pressione atmosferica si usa il barometro per
ottenere una registrazione continua invece si utilizzano i barografi. La pressione dipende da:
● Altitudine: la pressione diminuisce con l’aumentare dell’altitudine a mano mano che si sale in quota di
cresce il peso della massa d’aria sovrastante.
● Temperatura: la pressione diminuisce con l’aumentare della temperatura con il riscaldamento l’aria si
dilata diventando meno densa di esercita una pressione minore.
● Umidità: in un volume di aria secca sono presenti prevalentemente molecole di ossigeno azoto in
uguale volume di aria umida invece ci sono anche molecole d’acqua che hanno preso il posto di quelle
di altri gas allontanandoli per Avogadro sappiamo che il volume di gas contiene sempre lo stesso
numero di molecole indipendentemente dalla sua composizione perché le molecole di acqua hanno una
massa inferiore ti deriva che a parità di volume di temperatura l’aria secca è più pesante dell’aria umida.
Perciò quanto maggiore la percentuale di vapore acqueo presenti nell’aria tanto minore sarà la
pressione che questa esercita sull’unità di superficie.
ISOBARE: e quando sono a carta geografica si congiungono tutti i luoghi in cui la pressione atmosferica ha lo
stesso colore si ottengono linee chiuse dette isobare. In base all’andamento delle isobare si distinguono:
● Aree cicloniche: o cicloni da non confondere con le violente perturbazioni hanno pressione minore i
valori della pressione diminuiscono da lì sopra più esterne quelle
● Aree anticicloniche: caratterizzati da pressione maggiore delle quali valori aumentano Dalì sapere più
esterni quelle più interne
Il gradiente barico orizzontale è il rapporto tra la differenza di pressione tra: situati su due isobare diverse e la
distanza che li separa.in un’area ciclonica l’aria in genere più calda e più umida mentre un'area anticiclonica l’aria
di solito più fredda e secca. Nelle aree cicloniche e anticicloniche si generano movimenti convettivi: al centro di
un ciclo nell’aria meno densa e tende perciò a muoversi dal basso verso l’alto creando un movimento
ascendente mentre il vuoto che si crea il suolo richiama altra aria dalle regioni vicine. In un’area ciclonica l’aria
converge verso il centro e sale.
UMIDITÀ DELL’ARIA: il vapore acqueo contenuto nell’atmosfera proviene principalmente da: evaporazione delle
acque e la traspirazione delle piante. Si definisce umidità assoluta la massa in grammi di vapore acqueo
contenuto in unità di volume d’aria, mente si definisce umidità relativa al rapporto fra la massa del valore
presente in un certo momento nell’aria il valore massimo che potrebbe essere contenuto con quella determinata
temperatura, definito limite di saturazione.
Quando l'umidità relativa di una massa d'aria raggiunge il 100% si verifica la condensazione o la sublimazione
del vapore acqueo.
Al suolo, la condensazione comporta la formazione di nebbia e rugiada, mentre la sublimazione produce la brina.
In quota, la condensazione del vapore acqueo, quando l'aria si raffredda, dà origine alle nubi e
conseguentemente alle precipitazioni.
Per rappresentare la distribuzione delle precipitazioni in una determinata zona si fa uso delle isoiete, linee curve
che uniscono tutti i punti della superficie terrestre caratterizzati dalla stessa quantità media di precipitazioni.

IL VENTO:
Tra due zone contigue, caratterizzate da diversa pressione atmosferica, si genera il vento, una corrente d'aria
orizzontale che tende a ristabilire l'equilibrio barico tra le due zone. I venti sono masse d’aria in movimento che si
spostano parallelamente la superficie terrestre da una zona di alta pressione verso una di bassa pressione. I
venti si muovono sempre dare anticicloniche ad aree cicloniche nella direzione del gradiente bike basato sulla
presenza di masse d’aria vicine. La velocità del vento è proporzionale al gradiente barico: isobare molto
ravvicinate sono indice di un gradiente elevato e di venti forti isobare distanti indicano il contrario. La velocità del
vento si misura con l’anemometro. I venti vengono classificati in base alla velocità secondo la scala Beaufort.
La direzione dei venti che si muovono parallelamente al suolo in teoria dovrebbero essere perpendicolari alla
direzione delle isobare e dal gradiente barico in realtà intervengono altri due fattori: la forza di Coriolis legato alla
rotazione terrestre determina deviazione della direzione del moto dei denti verso destra nell’emisfero
settentrionale verso sinistra dell’emisfero meridionale e l’attrito che a contatto con la superficie terrestre e
soprattutto in presenza di rilievi o irregolarità può far subire variazioni delle direzioni soprattutto nella bassa
troposfera.
CLASSIFICAZIONE VENTI:
I venti possono essere classificati in base a vari parametri: i venti che spirano parallelamente al suolo si
identificano in base al punto dell’orizzonte da cui provengono, la direzione di un vento può variare da 0 a 360•; i
venti possono essere classificati in:
● Costanti: spirano sempre nella stessa direzione tutto l’anno
● Periodici: se mantengono la stessa direzione e verso per un certo periodo
● Variabili: se l’andamento non è prevedibile
Infine si possono classificare in base all’entità degli spostamenti orizzontali delle masse d’aria:
● I movimenti su grande scala: spostamenti di grandi masse d’aria che spirano su scala planetaria, sono
provocati da gradienti narici costanti a loro volta provocato da una disomogenea distribuzione e dei
raggi solari
● I movimenti su media scala: da 500-2000 km sono provocati dalle differenze di temperatura che si
instaurano tra gli oceani e continenti; (monsoni e perturbazioni cicloniche)
● I movimenti su piccola scala: da 10-500 km sono generati da condizioni bariche locali (venti locali e
brezze)
I VENTI SU GRANDE SCALA NELLA BASSA TROPOSFERA:
I venti su grande scala (S. > 2000 km) sono provocati da dislivelli barici costanti, dovuti a una non omogenea
distribuzione dell'energia solare. Si originano nella bassa e nell'alta troposfera. Il movimento delle masse d’aria
comporta la formazione di tre celle convettive per ogni emisfero:
● La cella polare: al suolo i venti si muovono dall’alta pressione solare alla bassa pressione subpolare in
quota in senso inverso.
● La cella temperata o di Ferrel: i venti al suolo si muovono dall’alta pressione subtropicale alla bassa
pressione subpolare, in quota viceversa
● La cella equatoriale o di Hadley:i venti al suolo si muovono dall’alta pressione subtropicale alla bassa
pressione equatoriale, in quota viceversa
A loro volta queste tre celle generano altrettanti sistemi di venti costanti:
● Gli alisei: o venti tropicali orientali spurano dalle zone di alta pressione equatoriale alle basse, velocità
media 20 km/h, 30 gradi nord e sud
● I venti occidentali:spirano alle latitudini temperate tra 40 e 60 gradi di latitudine
● I venti orientali polari: spirano alle alte latitudini
I VENTI SU GRANDE SCALA NELL’ALTA TROPOSFERA:
Nell'alta troposfera i movimenti delle masse d'aria risentono solamente del diverso comportamento tra terre e
acque e dalla forza di coriolis. la velocità dei venti aumenta con la quota e si invertono le condizioni bariche:
intorno ai 5000 m di altitudine, la pressione atmosferica sulla zona equatoriale risulta essere più alta di quella
esistente ai poli. Si formano:
● Correnti zonali: correnti che si muovono intorno a tutta la terra ad altitudine costante. Si riconoscono tre
tipi: due sistemi di correnti occidentali(uno per emisfero da ovest verso est), le correnti orientali(spirano
da est verso ovest)
● Correnti a getto: o jet stream sono formati nelle zone temperate ai limiti superiori della troposfera si
formano correnti occidentali. Si muovono ad una velocità che può raggiungere i 500 km/h, le correnti a
getto sono due: una corrente a getto subtropicale (25/30 di latitudine), una a getto polare(45-60
latitudine). I jet stream non spurano a velocità costante e cambiano direzione. A causa delle variazioni di
velocità originano ondulazioni che accentuandosi formano vortici. Questi danno origine a celle
secondarie di bassa pressione.

I MOVIMENTI SU MEDIA SCALA:


(500 km < So < 2000 km) sono i monsoni e le perturbazioni cicloniche. Sono per lo più provocati da differenze di
temperatura tra oceani e continenti, per il riscaldamento differenziato di acque e crosta terrestre.
● Monsoni: sono venti periodici: il monsone estivo (umido) spira dal mare al continente; il monsone
invernale(secco) sputa dal continente al mare.
● Perturbazioni cicloniche: sono locali e temporanee, sono distinte in extratropicali e tropicali.La
formazione dei cicloni extratropicali è legata all'incontro, lungo una superficie inclinata, detta fronte, di
masse d'aria con caratteristiche di temperatura e umidità differenti.
● Si possono originare:
● fronti freddi
● fronti caldi
● fronti occlusi: quando l’aria calda è del tutto sollevata la perturbazione raggiunge la massima intensità.
● I cicloni tropicali (tifoni, uragani ecc.) sono profonde depressioni bariche di estensione limitata che si
originano nelle regioni marine. Sono perturbazioni molto violente. Sono costituiti da un occhi di solito
calma e serena.I tornado sono vortici di aria e acqua di piccolo diametro ma di grandissima intensità, si
estinguono rapidamente.

I MOVIMENTI SU PICCOLA SCALA:


Venti su piccola scala sono le brezze e i venti locali (10 km < So < 500 km).
Sono provocati dall'interferenza della morfologia dei singoli territori con i movimenti su media e grande scala.
Soffiano su zone non molto estese e si ripetono con una certa frequenza nella stessa località.
● Le brezze: sono venti periodici che durante la stagione estiva si originano per il contrasto termico che si
crea tra terraferma e mare.Durante il di, la terraferma si scalda più dell'acqua e, di conseguenza, si
formano su di essa correnti ascensionali calde, che richiamano dal mare aria relativamente fresca
(brezza di mare). La brezza di mare si avverte fino a 20-30 km dalla costa.Durante la notte, le condizioni
si invertono. La brezza di terra è più debole della brezza di mare, perché dovuta a un minor gradiente
termico e giunge al massimo a una decina di km dalla costa. Le brezze di monte e di valle sono
analoghe: per il contrasto termico esistente tra le valli, ricche di vegetazione, e le pendici dei monti,
nude e aride, si formano venti, che durante il di spirano dalla valle verso le alture (brezze di valle) e di
notte dalle pendici verso la bassa valle (brezze di monte).
● violento umido sul fronte di colito
● I venti locali: In Italia i venti locali sono: il fôhn(vento caldo, violento e umido sul fronte di salita e secco
in discesa), la bora (vento forte e gelido dal Nord est), lo scirocco( da noi, sud est,vento caldo e umido
carico di piogge), il libeccio( sud ovest, spesso violento), il maestrale( nord o nord ovest, violento e in
inverno giunge in Liguria) e la tramontana( è un vento freddo, impetuoso che spira da nord)
INQUINAMENTO: EFFETTO SERRA
•Fenomeno naturale, senza il quale la T media sarebbe di 18°C sulla terra.Ad opera di gas che assorbono le
radiazioni lunghe (IR) terrestri. GAS A EFFETTO SERRA (GHC Greenhouse Gases): H20, CO2, CH4, N2O, O3
•Acqua è responsabile per il 70% dell’effetto serra, seguita da CO2
AUMENTO EFFETTO SERRA
•Emergenza per il pianeta •GLOBAL WARMING DEFINIZIONE SCIENTIFICA DI CAMBIAMENTI CLIMATICI.
Variazione stato significativa variabilità dello medio del clima che persista per tempo lungo 30 anni.
Cambiamenti climatici
•Sono sempre esistiti per cause naturali
•Oggi: variazioni troppo repentine non imputabili a sole cause naturali
CAUSE ESTERNE
•Attività solare •Variazione orbita terrestre •meteoriti
CAUSE INTERNE
•NATURALI: eruzione vulcaniche
•ANTROPOGENICHE: dal 1850 -emissione di gas serra -Riduzione della vegetazione
PRINCIPALI DATI PER LO STUDIO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI
•Misurazioni sulla superficie terrestre
•Misurazioni satellitari
•Archivi naturali , detti proxy, che sono sorgenti indirette di informazioni climatiche:
-ghiacci polari (fino a 820000 anni fa) -anelli di accrescimento delle piante
-sedimenti oceanici
STUDIO CON FORTE CONNESSIONE TRA:
•Circolazione atmosferica •Circolazione oceanica •Criosfera
•Impatto dell’uomo
Modelli numerici basati sui fenomeni chimici e fisici che regolano il comportamento del sistema climatico e le loro
interazioni. Aumento di CO2 atmosferica del 47% rispetto
livelli preindustriali del 1750.IPCC PANEL INTERGOVERNATIVO SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI (Climate
Change)
ØORGANO INTERGOVERNATIVO, Istituito nel 1988 dal: -Programma nazionale nazioni unite (UNEP)
-Organizzazione Mondiale della Meteorologia (WMO)
Øesamina e valuta le più recenti informazioni scientifiche, tecniche e socio- economiche prodotte in tutto il
mondo, importanti per la comprensione dei cambiamenti climatici
ØMigliaia di ricercatori provenienti da tutto il mondo contribuiscono al lavoro dell’IPCC – fortemente
interdisciplinare ØProduce periodicamente dei REPORT
ØLavora per identificare i contenuti su cui c'è accordo nella comunità scientifica, su cui ci sono differenze di
opinione e su cui sono necessarie ulteriori ricerche ØNon fa ricerca
ØI rapporti dell'IPCC sono politicamente rilevanti, ma non prescrittivi Intergovernmental Panel on (policy-relevant,
but not policy-prescriptive) Ø Attualmente, fanno parte dell’IPCC 195 Paesi. Ø I governi partecipano al processo
di revisione e alle sessioni plenarie, dove sono prese le principali decisioni sui programmi di lavoro dell’IPCC, e
dove vengono accettati, approvati e adottati i Rapporti.
RUOLO DELL’IPCC
1. fornire al mondo una visione chiara e scientificamente fondata dello stato attuale delle conoscenze sui
cambiamenti climatici e sui loro potenziali impatti ambientali e socio-economici.
2. fornire ai politici valutazioni regolari delle basi scientifiche dei cambiamenti climatici, i suoi impatti e i rischi
futuri, e le opzioni per l'adattamento e la mitigazione.
REPORT DEL 2013
ØViene chiarito sul clima ØCO2 massimo responsabile tra i gas serra ØSenza precedenti il ritmo attuale di:
-aumento della temperatura dell’atmosfera e degli oceani, aumento del livello del mare, diminuzione
dell’estensione del volume del ghiaccio terrestre.
L'attività antropica rappresenta una causa fondamentale di questi fenomeni per:uso dei fossili combustibili e
deforestazione.
TUTTE LE CONSEGUENZE:Aumento della temperatura riscaldamento globale •Intensificazione del Ciclo
dell’Acqua
•Scioglimento ghiacciai
•Nuova distribuzione delle precipitazioni e della disponibilità di acqua (desertificazione/aumentato rischio
idrogeologico) ed eventi estremi •Innalzamento del livello marino
•Cambiamento della circolazione oceanica e atmosferica
Acidificazione degli oceani •Cambiamento delle dinamiche ecologiche •Cambiamenti nelle risorse agricole
•Diffusioni di malattie •Migrazioni umane e animali •Impatti sulle economie nazionali e sulla vita di tutti i giorni
•Crisi biodiversità
ACCORDO DI PARIGI 2015- COP 21
Soglia per il riscaldamento globale (gradi centigradi tollerabili in più rispetto alla temperatura media del mondo in
età preindustriale).sotto i 2 gradi d'obbligo sforzi fino a 1,5
"equilibrio fra emissioni da attività umane e rimozioni di gas serra" entro la seconda metà del XXI secolo (ma
"picco da raggiungere.Riduzione delle emissioni di CO2 (anidride carbonica)".
SPECIAL REPORT DEL 2018:ØSe questo andamento di crescita della temperatura dovesse continuare
immutato nei prossimi anni, il 1,5°C al 2040. ØLimitare il riscaldamento globale a 1,5°C richiede rapidi,
lungimiranti e senza precedenti in tutti gli stati della società.
GLASGOW 2021- COP26
Conferenza delle Parti sul Cambiamento Climatico
Per raggiungere questi obiettivi ai paesi partecipanti viene chiesto di:
- accelerare l'eliminazione graduale del carbone;
- ridurre la deforestazione;
- accelerare il passaggio ai veicoli elettrici; - incoraggiare gli investimenti nelle energie rinnovabili.
2. Il clima sta cambiando e continuerà a cambiare con effetti devastanti. In occasione della COP26 si metterà a
punto come consentire e incoraggiare i paesi colpiti dai cambiamenti climatici a:
- proteggere e ripristinare gli ecosistemi;
- costruire sistemi di protezione, sistemi di allarme e infrastrutture e agricoltura resilienti per evitare danni alle
infrastrutture, ai mezzi di sussistenza e alle vite umane
CLIMATE CHANGE 2022 -
Impatti, adattamento e vulnerabilità Ø3 working group:
ØGruppo di lavoro I ( - ØGruppo di lavoro II (vulnerabilità),
ØGruppo di lavoro III (mitigazione) Øun rapporto di sintesi.
Necessità governi. Il primo volume (WG1) del Sesto Rapporto di Valutazione dell'IPCC: le basi
fisico-scientifiche.ØGli aumenti osservati nelle concentrazioni di gas serra (GHG) dal 1750 circa sono
inequivocabilmente causati da attività umane: CO2, CH4, N2O Ø rispetto al periodo 1850-1900, la temperatura
superficiale globale: nel periodo 2001-2020 è aumentata di 0,99°C Ønel periodo 2011-2020 è aumentata di
1,09°C, con aumenti maggiori sulla terraferma (1,59°C) rispetto all’oceano (0,88°) ØLe precipitazioni globali
medie sulla terraferma sono aumentate dal 1950, e più rapidamente a partire dagli anni ’80.ØL’influenza umana
è la causa principale del ritiro dei ghiacciai a livello globale dagli anni ’90, della diminuzione del ghiaccio del
40%ØLe attività umane hanno contribuito alla diminuzione della copertura nevosa primaverile dell’emisfero
settentrionale dal 1950 e allo scioglimento superficiale osservato della calotta glaciale della Groenlandia negli
ultimi due decenni. Ø Lo strato superficiale dell’oceano (0-700 m) si è riscaldato a partire dagli anni ’70 e le
emissioni di CO2 causate dall’uomo sono la causa dell’attuale acidificazione globale dell’oceano superficiale.Il
livello medio del mare globale è aumentato di 0,20 m tra il 1901 e il 2018. Recentemente tra il 2006 e il 2018 il
tasso di innalzamento ha raggiunto i 3,7 mm per anno. ØLe zone climatiche si sono spostate verso il polo in
entrambi gli emisferi, ed il periodo vegetativo si è allungato in media fino a due giorni per decennio dagli anni ’50
alle medie latitudini in entrambi gli emisferi.Ø L’influenza umana ha riscaldato il clima a un ritmo (velocità) senza
precedenti negli ultimi 2000 anni.ØI cambiamenti climatici stanno già influenzando molti e come ondate di calore
e in ogni parte del mondo. Ø gli estremi di caldo (incluse le ondate di calore) sono diventati più frequenti e più
intensi nella maggior parte delle terre emerse a partire dagli anni ’50 del XX secolo, mentre gli estremi di freddo
(incluse le ondate di freddo) sono diventati meno frequenti e meno gravi.in alcune regioni, è aumentata la siccità
agricola ed ecologica[1] per via dell’aumento dell’evapotraspirazione dei terreni; Ø È probabile che la percentuale
di forti cicloni tropicali (categoria 3- 5) sia aumentata negli ultimi quattro decenni, e che la latitudine in cui i cicloni
tropicali nel Pacifico settentrionale occidentale raggiungono il picco di intensità si sia spostata verso nord;Ø Il
ciclo globale dell’acqua continuerà ad intensificarsi con l’aumento della temperatura globale; le precipitazioni e i
flussi d’acqua superficiali dovrebbero diventare più variabili nella maggior parte delle regioni terrestri, sia a scala
stagionale, che di anno in anno.acidificazione degli oceani
A SECONDA DELLA SCALA SPAZIALE INTERESSATA SI INDIVIDUANO TRE TIPOLOGIE DI
PROBLEMATICHE
SU SCALA GLOBALE(AUMENTO DELL’EFFETTO SERRA
RIDUZIONE DELL’OZONO STRATOSFERICO)
SU SCALA «REGIONALE» (LE PIOGGE ACIDE) SU SCALA LOCALE ( LO SMOG FOTOCHIMICO E GLI
INQUINANTI).L’ozono stratosferico “ozono buono” è di origine naturale, ci protegge dai raggi UV. L’ozono
troposferico “ozono cattivo” è di origine antropica, inquinante secondario, prodotto dello smog fotochimico,
tossico, lo respiriamo.Raggi UV sono dannosi per gli esseri viventi: Assorbiti dal DNA tumori alla pelle,
Degenerazione della retina, Effetti negativi sul sistema immunitario e Interferiscono con l’efficienza della
fotosintesi.
Reazioni fotochimiche
Innescate da energia luminosa. Gli atomi e le molecole:
-assorbono l’energia luminosa
-entrano in uno stato eccitato transitorio non trattengono a lungo l’eccesso di energia fornita dal fotone
Come si forma naturalmente l’ozono nella stratosfera?
• Tra 15 e 35 Km di quota “ozonosfera”
• per reazione tra ossigeno monoatomico e
ossigeno biatomico, con liberazione di calore
1) fotolisi di O2: O2+ luce-> + O
2)formazione di ozono: O2+O->O3
Esiste un equilibrio naturale tra formazione e distruzione di O3 in stratosfera
L’ozono formato assorbe raggi UV-B producendo a sua volta ossigeno molecolare (ciclo di Chapman)
3) O3 assorbe gli UV: O3+ Raggi UV->O2+ O 4)riconversione in O2: O3+O->O2+ O2
Il buco dell’ozono peggiora i cambiamenti climatici.
A SECONDA DELLA SCALA SPAZIALE INTERESSATA SI INDIVIDUANO TRE TIPOLOGIE DI
PROBLEMATICHE:
SU SCALA GLOBALE AUMENTO DELL’EFFETTO SERRA
SU SCALA «REGIONALE»: RIDUZIONE DELL’OZONO STRATOSFERICO e LE PIOGGE ACIDE
SU SCALA LOCALE: LO SMOG FOTOCHIMICO E GLI INQUINANTI
INQUINAMENTO ATMOSFERICO
“Introduzione nell’atmosfera da parte dell’uomo, direttamente o indirettamente, di sostanze con effetti nocivi tali
da mettere in pericolo la salute dell’uomo, danneggiare le risorse biologiche e gli ecosistemi, deteriorare i beni
materiali e nuocere ai valori ricreativi e ad altri usi legittimi dell’ambiente” DPR 203/88
Difficoltà?
ØVariabilità spaziale e temporale degli inquinanti
ØPunti di campionamento limitati
ØLe centraline non misurano tutte le sostanze inquinanti, costi elevati e dislocazione non omogenea(scarsa
rappresentatività)
QUALITA’ DELL’ARIA
Effetti dell’inquinamento su diversi soggetti, tra cui l’uomo, altri animali, piante e soggetti inanimati come i
monumenti
Difficoltà?
ØGli effetti di singole sostanze inquinanti non sempre note
ØScarsa conoscenza degli effetti sinergici di diverse sostanze inquinanti
ØDipendenza degli effetti dal tempo di esposizione agli inquinanti
ØNon relazione lineare tra concentrazione e effetto
ØScarsa conoscenza dei cicli biogeochimici degli inquinanti
In tale complessità è necessario monitorare l’atmosfera attraverso: indici chimico-fisico e indicatori biologici.
Integrazione per comprensione e modellistica: MODELLISTICA IN NUMERICA.
Inquinamento atmosferico
-Agricolo: pesticidi e fitofarmaci -Industriale
-Urbano: traffico veicolare e riscaldamento
INQUINANTI
Si dividono in:
Macroinquinante mg/m3 e Microinquinanti microg/m3 o ng/m3
MACROINQUINANTI
A)POLVERI 1-100microm -inalabili se <10microm
-respirabili se <2,5microm; PIU’ AGGRESSIVI
b)HCl
c)CO
d)NOx (centrali termoelettriche e motori a scoppio) e)O3 troposferico (inquinante secondario)
f)SOX (combustione di combustibili) SOX E NOX SONO I
MICROINQUINANTI
A)COV: aromatici, alifatici, alogenati (benzene) B)IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI (IPA) B)POP
(persistent organic pollutants):
-DIOSSINE: PCDD
-FURANI: PCDF
-POLICLOROBIFENILI: PCB al bando dal 2001 C)METALLI PESANTI: Hg, Pb, Cd, Cr, As
Effetti possibili degli inquinanti:
ØBioaccumulo: accumulo della sostanza dall’ambiente circostante nei tessuti, in misura superiore rispetto a
quanto è presente nell’ambiente
ØBiomagnificazione: tendenza di una sostanza a divenire sempre più concentrata più si sale lungo la catena
alimentare
I Principali inquinanti dell’aria
Ø Ossidi di azoto (NOx)
Ø Ossidi di Zolfo (SOx)
Ø Monossido di carbonio (CO)
Ø Particelle sospese ( PTS, PM10, PM2,5)
Ø Composti organici volatili (VOC)
Ø Idrocarburi policiclici aromatici (IPA)
Ø Ozono troposferico
Ø Metalli pesanti
OSSIDI DI AZOTO NOX (NO, NO2)
Fonte di emissione principale: traffico autoveicolare N2+ O2 2NO (elevata temperatura della combustione), gas
incolore, inodore, e insapore. 2NO + O2 2NO2 (raffreddamento), gas con odore pungente e di colore rosso
bruno.
Effetti sulla salute dell’uomo: difficoltà respiratorie e ad elevate concentrazioni danni polmonari. La sua
interazione con la radiazione solare contribuisce alla formazione dello smog fotochimico (O3 troposferico)
OSSIDI DI ZOLFO SOX (SO2)
Fonte di emissione principale: processi metallurgici, combustione di combustibili solidi (carbone) o liquidi (oli
combustibili, gasolio) in cui sono presenti composti dello zolfo come impurezze. Il traffico autoveicolare è una
fonte di scarso rilievo in quanto il gasolio da autotrazione e le benzine hanno un basso tenore di zolfo. Gas
incolore di odore pungente Reagisce con umidità atmosferica SO2+H2O H2SO3 2SO2+O2 2SO3 SO3+H2O
H2SO4
Effetti sulla salute dell’uomo: irritante per gola e occhi, difficoltà respiratorie
MONOSSIDO DI CARBONIO (CO)
Gas incolore, inodore, insapore.
Fonte di emissione principale: combustione incompleta sostanze organiche, traffico autoveicolare, industrie
(impianti siderurgici e raffinerie)
Effetti sulla salute dell’uomo: CO condiziona il trasporto dell’ossigeno, ad alte concentrazioni alterazioni delle
funzioni cardiache e polmonari
POLVERI TOTALI SOSPESE (PTS, PM10, PM2,5)
§ Insieme delle sostanze sospese in aria (fibre, particelle carboniose, metalli, silice, inquinanti liquidi o solidi).
§ Aerosol atmosferico: il materiali solido o liquido disperso in aria.
§ Il particolato atmosferico è la frazione solida di questo aerosol ed è costituito in gran parte da particelle molto
piccole, costituite da carbone molto poroso, su cui sono adsorbiti i gas formati nel processo di combustione.
POLVERI TOTALI SOSPESE (PTS, PM10, PM2,5)
La comunità scientifica designa queste particelle con le iniziali PM (particulate matters), classificandole secondo
la loro grandezza in:
Grossolane • PM10 hanno un diametro inferiore a 10μm Fini • PM 2.5 diametro inferiore a 2,5 μm
• PM 1 diametro inferiore a 1 μm
Fonte di emissione principale: centrali termoelettriche, impianti industriali, traffico autoveicolare (usura
pneumatici, gas di scarico, usura del manto stradale), impianti di riscaldamento, inceneritori.
POLVERI TOTALI SOSPESE (PTS, PM10, PM2,5):
Effetti sulla salute dell’uomo: effetti tossici diretti su bronchi e polmoni, aggravamenti di malattie asmatiche e
respiratorie.
COMPOSTI ORGANICI VOLATILI (VOC)
Sostanze a basso punto di ebollizione che evaporano dai solidi o dai liquidi utilizzati nei processi industriali, ad
esempio la formaldeide che evapora dalle vernici o il benzene dal combustibile.
COMPOSTI ORGANICI VOLATILI (VOC) BENZENE:
liquido a temperatura ambiente con elevata volatilità. Fonte di emissione principale: traffico autoveicolare, è
presente nella benzina (1%), emesso nell’atmosfera in seguito a evaporazione e combustione incompleta del
carburante Effetti sulla salute dell’uomo: a causa della elevata volatilità viene facilmente inalato e assorbito dagli
eritrociti e dalle proteine plasmatiche e trasferito a tutti i tessuti ricchi di lipidi esercitando effetti tossici. In
particolare colpisce il sistema nervoso centrale (vertigini, nausea, cefalea, euforia, depressione) e il midollo
osseo. IARC ha classificato il benzene nel gruppo 1 , cioè tra le sostanze per le quali esiste un’evidenza
accertata sull’induzione di tumori nell’uomo. In aree urbane il benzene è sempre associato ai suoi derivati,
toluene e xilene che presentano concentrazioni maggiori.Effetti sulla salute dell’uomo : non inducono lo sviluppo
di cellule cancerogene, ma svolgono anch’essi azione depressiva sul SNC, con effetti di tipo inebriante ed
anestetico. L’esposizione al toluene durante il periodo di gravidanza può provocare malformazioni teratogeniche

SMOG
Inquinanti secondari
2)SMOG FOTOCHIMICO
Condizioni necessarie:
Traffico veicolare intenso (NOX, COV), Forte irraggiamento solare e alte T -Ristagno d’aria. Risultato di
complessi processi che coinvolgono radicali liberi:
O3, HNO3, COMPOSTI
COV+NO+O2+ LUCE
ORGANICI
Prodotti: ozono, acido nitrico, PAN (perossiacetilnitrato)
Effetti sulla salute dell’uomo
Effetti del fotosmog
• Sull’uomo
• Sui vegetali
• Sui materiali
Effetti del fotosmog:riduzione dei processi fotosintetici con diminuzione della biomassa, diminuzione della
produttività delle principali colture su materie plastiche, materiali metallici, fibre tessili, vernici e beni artistici
Effetti sulla vegetazione ed Effetti sui materiali:
Metalli pesanti
Pb, Hg, Cu, Zn, Fe, Cd, As, Cr.....
Fonte di emissione principale: attività minerarie, fonderie, inceneritori, attività industriali....
Anche quando la loro concentrazione nell’atmosfera è bassa, si possono accumulare nel terreno entrando nella
catena alimentare (sia via terra che via acqua)
Il pericolo legato ai metalli è la loro tendenza ad accumularsi all’interno di alcuni tessuti degli esseri viventi
(bioaccumulo).
Oltre al piombo, i metalli più rappresentativi per il rischio ambientale a causa della loro tossicità e del loro uso
massivo sono il cadmio, il nichel, il mercurio e l’arsenico.
Effetti sulla salute dell’uomo: Esposizione prolungate provocano danni all’apparato respiratorio e accumulazione
nel fegato, ossa, reni, muscoli e sistema nervoso
Piogge acide
• Ricaduta al suolo (secca o umida) di particelle, gas e precipitazioni acide.
• Presenza di acido nitrico e solforico che si formano per reazione tra NOx e SOx e vapor acqueo atmosferico
Pioggia pH=6-> a 4,3 3NO2+ H2Oè2HNO3+NO SO3+H2OèH2SO4
Danni
• Perdita delle foglie
• Alterazione ecosistemi acquatici (. schiusa
delle uova degli anfibi)
• Corrosione dei monumenti
Danni su marmi e calcare
•H2SO4+CaCO3->CaSO4+H2O+CO2
Nel periodo della Grande Guerra i gas più diffusi furono due: il fosgene e l'iprite. Il primo venne inventato nel
1812 da un chimico inglese, John Davy, che lo utilizzò inizialmente per la colorazione chimica dei tessuti.Le armi
chimiche sono armi usate in guerra che utilizzano le proprietà tossiche di alcune sostanze chimiche per uccidere,
ferire o comunque mettere fuori combattimento il nemico. Si parla di guerra chimica per intendere l'uso militare
delle armi chimiche.
L’iprite è un composto organico oleoso, detto anche gas mostarda, dotato di alto potere vescicatorio e di tossicità
molto persistente, usato come aggressivo chimico durante la prima guerra mondiale nel settore di Ypres.
Il fosgene a temperatura ambiente è un gas incolore estremamente tossico e aggressivo, dal tipico odore di fieno
ammuffito; la sua formula chimica è COCl₂. Da un punto di vista sistematico, è il dicloruro dell'acido carbonico.Il
fosgene ha ancora utilizzo come intermedio nella sintesi di polimeri, pesticidi, coloranti e molecole di interesse in
campo farmaceutico ed è importante nella produzione dei policarbonati e dei poliuretani.È un prodotto di sintesi,
ma piccole quantità possono formarsi in natura dalla decomposizione e dalla combustione di composti organici
contenenti cloro.

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